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by Jen Lynn - Tradotta da Lilibeth

Viggo e Orlando si incontrano su una piccola isola vicino a Malta per un po' d'amore...

Commedia/Sentimentale | Slash | Rating NC-17+ | One Piece

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Per tutto il giorno avevano girato le scene sul set di "Troy". Un fine settimana di tre giorni voleva dire che Orlando non avrebbe visto nessuno di quei succhia..... fino a Martedì. Era quasi stordito al pensiero. Si rese conto di non riuscire a togliersi quello stupido sorriso dalla faccia mentre vagava attorno al set salutando chiunque incontrava.

Andò nella roulotte togliendosi il costume di Paride a rotta di collo. Si infilò i jeans scoloriti e una maglietta molto attillata. Afferrando la sua valigietta 24 ore corse fuori dalla roulotte e quasi si scontrò con Brad Pitt. "Cavolo! Vacci piano Orlando, potresti far male a qualcuno, tipo me! E a Jennifer non farebbe piacere!" disse Brad. "Scusa amico, solo un pò di fretta. Il battello per Comino parte tra meno di un'ora e io devo assolutamente esserci sopra!" rispose Orlando.

"Comino, eh? Si, Jen ed io ci siamo stati l'ultima volta quando avevamo alcuni giorni di vacanza. E' un posto magnifico, ottimo per immersioni e tuffi....vai solo?"

Orlando esitò per un decimo di secondo. "Uh, no...mi devo vedere con qualcuno"

"Ah, è la tua ragazza?" Brad chiese. Orlando sperò che non avesse notato il mezzo sbuffo che gli era sfuggito prima di riuscire a coprirlo con un colpo di tosse."Uh, no...solo un'amica". Brad ghignò "sì, OK divertiti, ci vediamo martedì" gli rispose dandogli una pacca sulla spalla. Orlando disse "Sì, abbi un buon fine settimana, amico!" "Non preoccuparti, ne abbiamo tutta l'intenzione!" rispose Jennifer che si era avvicinata nel sentire l'ultima parte della loro conversazione.

Orlando andando via salutò "Ciao ragazzi!"

"Mi piace quel ragazzo" disse Jennifer allungando le braccia attorno al marito.

"Beh, non manca certo di energia, questo è sicuro!" rise Brad. "Dove sta andando?" "A Comino" lui rispose girandosi verso di lei. "Oh, che cosa carina, va con quella bella ragazza con cui, si dice, stia uscendo?" "Dai Jen, di tutte le persone tu sai far meglio che ascoltare i pettegolezzi della stampa!" Brad sghignazzò "Vieni torniamo all'albergo a scopare!". Lei gli rivolse uno sguardo fulminante. "Volevo dire...fare dolcemente l'amore!" lui si corresse. Jen scosse la testa come a dire che era senza speranza, poi gli prese mano e insieme si avviarono.

Orlando passeggiava lungo la spiaggia attorno al bungalow isolato nella baia di Santa Maria. Affittare quel posto era costato parecchio ma ne era valsa la pena. O piuttosto, ne sarebbe valsa la pena appena il suo amore si sarebbe fatto vedere.

Orlando sospirò avvolgendosi le braccia attorno al corpo per cercare di ripararsi dall'aria frizzante del mare che lo faceva rabbrividire. Indossava un vestito trasparente bianco sopra alla maglietta bianca ed ai jeans che non riparavamo per niente dal freddo. Infatti pensò che anche se avesse indossato una giacca pesante avrebbe avuto lo stesso freddo. No! C'era solo una cosa su questa terra che avrebbe potuto tenerlo caldo. Correzione: non una cosa, ma una persona....

"Dove diavolo sei Viggo?" si disse a voce alta. Se fosse stato un film la risposta sarebbe arrivata immediatamente "Proprio qui, baby" il suo amante avrebbe sussurrato con la sua voce sexy e profonda. Allora Orlando si sarebbe girato quasi cadendo nelle braccia di Viggo. La cinepresa si sarebbe soffermata su di loro con il crescendo della musica e loro si sarebbero baciati come se non ci fosse un domani. Ma purtroppo sebbene molta della sua vita si svolgeva su un set e persino una parte di essa veniva descritta, a beneficio della mente ristretta del "popolino", quasi come un film, questo non era proprio uno di quei momenti.

Era solo un ragazzo che tremava su una spiaggia, aspettando l'uomo che amava che lo portasse via da tutto quel freddo.

Orlando sospirò avvicinandosi all'acqua che lambiva la riva. Il soffice mormorio del mare era tutto quello che sentiva. Vi immerse i piedi, muovendo tutta la sabbia attorno. Era da troppo tempo che non vedeva Viggo. Ora persino un giorno sembrava troppo lungo, un'ora come un'eternità. Tutto filava liscio quando era impegnato a lavorare, ma nei tempi morti era come una tortura.

Ora, come un regalo piovuto dal cielo, questi tre giorni erano a sua portata. Voleva riempire ogni secondo con la sensazione della sua pelle contro quella di Viggo, mentre ballavano lentamente sulla veranda del loro bungalow; oppure giacere avvinghiati uno all'altro, sul ponte della piccola barca che avevano affittato per navigare sull'acqua scintillante color acquamarina del lago; oppure fare l'amore continuamente nel letto o sulla sabbia bianca o nell'acqua del mare.

"Accidenti Viggo!" sussurrò con un singhiozzo che si confuse tra le parole "ho bisogno di te!"

"Anch'io ho bisogno di te, Orlando!" la voce appassionata e roca, a tempo questa volta! Orlando si girò di scatto quasi inciampando sulla sabbia bagnata, ma Viggo era lì pronto ad afferrarlo. In ogni momento importante Viggo era sempre lì pronto, vero? Quelle capaci forti mani lo tenevano con fermezza dagli avambracci, bloccandolo. "Sei qui..." era tutto quello che Orlando riuscì a dire. "Sono qui" Viggo rispose e persino un poeta come lui era a corto di parole. Appena sicuro che Orlando avesse ripreso l'equilibrio, Viggo portò una mano dal braccio del suo amante fino al groviglio della massa di capelli lunghi e scompigliati dal vento di Orlando."Mi sei mancato" gli disse con voce più bassa.

"Gesù, Viggo" tutto quello che Orlando riuscì a dire circondando le braccia attorno all'uomo. E ora sì, stava bene, si sentiva caldo di nuovo, immerso nell'abbraccio del suo amore. Le braccia di Viggo lo avvolsero pressando i loro corpi insieme. Orlando nascose il viso contro la curva del collo di Viggo.

Viggo respirò il profumo di Orlando che sapeva di shampoo alle erbe, spingendo il naso tra quei profumati riccioli castani. Chiuse gli occhi per godersi questo momento, questa riunione con l'altra metà della sua anima.

Con tanto amore disegnò dei cerchi sulla schiena muscolosa di Orlando, sentendo l'amante abbandonarsi a lui e rabbrividendo. Anche lui provava lo stesso ma non perchè avesse freddo, all'incontrario il calore del loro abbraccio stava fluendo tra di loro. Come si toccavano il sangue ribolliva, le molecole che erano state separate dalle entità di Viggo e Orlando desideravano ardentemente riunirsi di nuovo.

Orlando chiuse gli occhi, perdendosi in quell'abbraccio e dimenticando le notti solitarie, come malediva se stesso per la sua debolezza, per creare distinzioni tra le bugie e le verità nascoste.

"Andiamo a letto, Viggo" sussurrò. Viggo accarezzò quei soffici riccioli mandandoglieli un pò indietro scostati dalla fronte. Guardo quel viso gloriosamente bello e disse "Di già? Prima neanche un bacio di saluto?" la voce roca di desiderio.

Orlando sorrise, i suoi occhi brillarono, riflettendo la luce della luna. Viggo respirò profondamente prima di portare Orlando verso casa e di unire le loro bocche. Ah, questa era la felicità, vero? Quella deliziosa bocca viziosa che sfiorò ancora più leggermente contro la sua, allettandolo con la promessa di molto di più. Come il bacio divenne più profondo, Orlando si ritrasse. "Dispettoso!" mormorò Viggo.

"Il letto" Orlando rispose, portando una mano tra loro due e afferrando gentilmente il membro di Viggo premendolo delicatamente. "Letto!" approvò velocemente Viggo. Prese la mano di Orlando e insieme si avviarono verso il bungalow. Viggo aveva la chiave e aveva messo già la sua valigia dentro. Conoscendo Orlando, sapeva di trovarlo a passeggiare sulla spiaggia perso nei suoi pensieri.

Appena dentro e chiusa la porta Viggo si tolse la camicia.

"Impaziente vero?" chiese Orlando, togliendosi il vestito e facendolo cadere sul pavimento. Pochi passi e si ritrovò a pochi centimetri di fronte al suo amore. "Hai ancora troppi vestiti addosso" Viggo mormorò afferrando il resto dei vestiti e sfilandoglieli dalla testa. Un sensuale ghigno attraversò le labbra di Viggo appena ammirò il torace finemente scolpito davanti a lui. Seppure sempre magro, Orlando era migliorato di tono muscolare definitivamente dall'ultima volta che si erano visti. "Sei stramaledettamente bello" sussurrò Viggo. Gli aprì i jeans, glieli tirò giù fino alle ginocchia. Orlando se li tolse. Con la mano Viggo accarezzò la lunghezza della grossa erezione di Orlando e con l'altra mano dietro al corpo, cominciò ad accarezzare le coscie fino al sedere. Orlando sobbalzò appena le dita callose di Viggo si mossero sul suo membro palpitante. Il pollice stuzzicò la punta causando il tremore delle coscie di Orlando rendendogli quasi impossibile rimanere fermo. Orlando mise la mani sulle spalle di Viggo per appoggiarsi mentre il suo amante spostò la mano per appoggiarla sui fianchi. Orlando ansimò appena Viggo cominciò ad accarezzare la parte interna delle coscie e con la bocca baciare la punta delle ossa del bacino. Quella meravigliosa bocca sfiorò la pancia proprio sopra l'inguine e la lingua si immerse nell'ombelico roteandovi attorno per alcune volte. Il desiderio represso a lungo nell'addome si stava propagando in tutto il corpo ad ogni passaggio della lingua talentuosa di Viggo.

"Viggo..." mormorò Orlando. Sentiva quelle mani grosse muoversi dietro le coscie e roteare sui globi del sedere. Viggo leccò teneramente lungo tutta la lunghezza del membro coprendo ogni centimetro con strisce bagnate e roteando la lingua sulla punta. Alla fine Orlando sentì il calore soffice e bagnato delle labbra di Viggo circondare il suo organo pulsante e la bocca dell'amante afferrare la punta.

"Oh, si!" sussurrò Orlando perso nelle sensazioni. Viggo sentì i fianchi del giovane flettersi e spingersi verso di lui, allora prese il suo membro più profondamente in gola succhiando più forte e rilassandosi per ingoiarlo ancora di più e in tutta la sua lunghezza. Sentì i gemiti di Orlando intensificarsi e accelerò i movimenti per favorire l'orgasmo ormai vicino del suo amante. Con un dolce urlo Orlando "venne" con caldi getti di seme nella gola di Viggo che ingoiò tutto assaporandone il gusto dolce, leccandolo tutto e pulendolo completamente. Viggo si alzò vedendo Orlando sazio con il corpo flesso e piegato verso di lui. Allora si riunì allo spento amante, lo prese tra le braccia mettendolo a letto. Nel movimento gli sfuggì un gemito leggero per lo sforzo. "Sono troppo pesante per te, Viggo? La vecchiaia ti sta afferrando?"

Orlando disse con sogghigno sulle labbra.

Viggo rispose con un piccolo sorriso peccaminoso, si tolse velocemente pantaloni e boxer rivelando la sua solida ed impressionante erezione. Salì sul letto con movimenti di una tigre qunado va a caccia, afferrò i fianchi di Orlando e abbassò il suo corpo su quello del giovane, mantenendo il peso appoggiato sulle mani. Sfregò il pene contro quello di Orlando lasciando che la frizione eccitasse nuovamente il ragazzo. Erano vari anni che stavano assieme e Viggo ancora si meravigliava della sorprendente velocità con cui Orlando era di nuovo attivo. Orlando intrecciò le dita attorno al collo di Viggo facendolo abbassare su di lui per un bacio. L'uomo si sottomise al gentile bisogno del ragazzo accettando la dolcezza che gli veniva offerta. Viggo divorò quella deliziosa bocca, spingendo la lingua tra le labbra di Orlando e facendola ballare e duettare con quella del partner.

Viggo interruppe il bacio lasciando Orlando senza respiro. Si alzò e il suo amante aprì le coscie permettendo all'uomo di inginocchiarsi in mezzo. Con mani impacciate Orlando aprì il tubetto dell'olio lubrificante che aveva volutamente messo sul comodino quando era arrivato. Era pronto per tutto questo e gli mancava da così tanto tempo che le mani tremavano violentemente. Improvvisamente sentì mani forti e gentili su di lui. Alzò lo sguardo e vide l'emozione negli occhi del partner: amore e lussuria. Ma non in contrasto, bensì in perfetta sincronia.

Il tremore si calmò e Orlando aprì il tubetto spargendo il gel sulla mano di Viggo. I loro occhi si fissarono uno nell'altro, quando il giovane sentì un grosso dito che spingeva gentilmente contro la sua entrata. Viggo blandì l'apertura con cautela toccando l'anello dei muscoli. Orlando sospirò alla sempre familiare ma comunque elettrizzante sensazione di quando Viggo violava la sua intimità.

Con l'altra mano Viggo accarezzò le cosce mentre continuava a muovere il dito dentro Orlando. Con facilità lo spinse più a fondo, curvando lentamente e trovando il glande. Il respiro di Orlando divenne affannoso quando Viggo strusciò il dito contro quel punto speciale. Inserì un altro dito, continuando la manipolazione e guardando Orlando contorcersi e girarsi per il piacere provato in tutto il corpo. Viggo aggiunse un terzo dito tirando l'amante più vicino e toccando la prostata ritmicamente. Appena vide che il pene di Orlando stillava per il desiderio e sentì un sospiro più profondo, ritirò le dita dicendo "Pronto?" con voce piena di desiderio.

Orlando assentì veementemente circondando la vita di Viggo con le gambe.

"Devo sentirti....dentro di me!" Viggo si avvicinò cambiando posizione. Spalmò il suo membro con più crema e si avvicinò all'apertura di Orlando. Appoggiandosi con le mani al letto Viggo si spinse dentro Orlando con la punta. Fu subito sopraffatto dal calore setoso del corpo del suo amante. "Dio, quanto mi mancava tutto questo!" Viggo grugnì spingendo più a fondo. Orlando era così stretto e caldo che Viggo stava per perdere il controllo desiderando ardentemente infilarsi dentro completamente e lasciarsi andare.

"Oh signore, oh Viggo... cosa sento, così maledettamente bello, oh" Orlando disse inarcando la schiena per sentire Viggo ancora più dentro di lui.

A questo incoraggiamento Viggo si ritrasse un pò e spinse più a fondo angolando la spinta per toccare la prostata del compagno. Un gemito di felicità fu la risposta di Orlando che portò Viggo a spingere ancora e più volte per continuare a sentire quei dolci gemiti di piacere da parte di Orlando.

Sapendo di essere vicino all'orgasmo Viggo prese il membro di Orlando tra le dita e lo accarezzò poì circondò la forma con tutte le dita della mano e cominciò a pompare ritmicamente a tempo con il movimento dei loro corpi. Orlando mandò un gemito profondo urlando "Viggo!" e rovesciando la testa all'indietro. Viggo continuò a muoversi dentro di lui avvertendo i sintomi di un prossimo e languido orgasmo attraversare tutto il suo corpo. Dopo poco infatti venne con il nome di Orlando sulle labbra, scese con la testa a catturare la bocca dell'amante per un bacio frenetico.

Si ritirò solo per bisogno di aria ma guardando Orlando e accarezzando i riccioli setosi del compagno. "Come sei bello adesso, così totalmente sereno nel momento della passione" il poeta finalmente subentrò con le parole.

Orlando fece una lieve risata: "Qualche volta non so come sopportare tutti i giorni che si separano, certe notti piango tanto fino ad addormentarmi, come se sentissi la mancanza di casa e allora quasi impazzisco; dover vivere questa maledetta bugia ed è come se ti rinnegassi, se ci rinnegassimo ogni volta che qualcuno sparge quei pettegolezzi...e io non li nego."
Viggo vide le lacrime negli occhi di Orlando; vedendole uscire dalle ciglia fino giù sulle guance con un bacio le mandò via. "Non importa se qualcuno pensa di sapere tutto. Noi conosciamo la verità. QUESTA è la verità ora, tutto quello di cui abbiamo bisogno" Viggo disse e Orlando sorrise, accarezzandogli la guancia.

"Si!" concordò "che fai Viggo? Quando non siamo a casa insieme per settimane, mesi..." Viggo sorrise "Quando diventa dura ricordo a me stesso che non ci vorrà molto prima di essere di nuovo uno nelle braccia dell'altro, che non importa dove accadrà, perchè la mia casa non è datta di legno e chiodi e mattoni e materialmente......la mia casa è fatta di soffici riccioli castani e di profondi occhi scuri, di pelle calda e un paio di eccezionali labbra fatte per baciare".Con questo Viggo portò le sue labbra contro quelle dell'amante. Questo bacio era gentile come il loro primo bacio di anni prima, quando si erano detti della loro attrazione uno per l'altro e si erano rivelati i loro cuori chiedendosi se era giusto o no cominciare questa storia o no. "Possiamo farlo? Lo faremmo?" il bacio fu la risposta. Si, potevano e lo avrebbero fatto. Lo fecero.....ancora adesso.

"Ti amo Viggo" sussurrò Orlando e fu come la confessione tenera di quando aveva un pò più di ventanni ed ora era vicino ai trenta.

"Anche io ti amo" replicò Viggo e baciò ancora quelle splendide labbra.

Orlando disse "E' bello essere a casa...."e lentamente chiuse gli occhi e si addormentò circondato e avviluppato nel calore di Viggo.