.|.  Tu Vai e Vieni... .|.

Parte Prima

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Tu vai e vieni…

Mi cerchi, mi prendi, ma poi, invariabilmente, ogni volta mi lasci…

E a me va anche bene così: amico, amante, collega, conoscente quello che vuoi pur di averti vicino per un po’..

Dopotutto ho sempre saputo di non essere alla tua altezza. Tu così forte, così completo, versatile, un’artista in ogni senso della parola.

Io sono solo Orlando e non bastano i film e le copertine, i talkshow e gli autografi a rendermi degno di te.

Quando ti sto di fronte, quando ti guardo, ti ascolto parlare non sono Orlando Bloom idolo di tanti film e sogno di centinai di donne che neppure mi hanno mai conosciuto, sono solo Orly, un ragazzino spaventato e follemente innamorato che trema alla sola idea di sentire una tua mano sul suo corpo.

“Perché ti ha lasciato?” mi ha chiesto una volta un amico a cui avevo raccontato di te e io mi sono stretto nelle spalle senza dire nulla.

Non ho avuto il coraggio di ammettere che noi non ci eravamo mai lasciati, tu non mi avevi lasciato perché in effetti non mi avevi mai voluto.

Hai fatto l’amore con me, hai parlato, lavorato, scherzato, ma non siamo mai stati una coppia.

Ogni volta in cui ho creduto di essere finalmente tuo, in cui ho creduto di averti finalmente conquistato, ogni volta, tu mi hai allontanato…

Ho passato questo ultimo anno a cercare di dimenticare, di far finta che tu non esistessi.

Ho avuto amici e amanti, ho girato film e rilasciato interviste, sono stato corteggiato e ho sedotto e in ogni momento, in ogni secondo ho pensato che se avessi fatto di più, più copertine, più film, più flirt, più tutto allora mi avresti ritenuto alla tua altezza.

Ma non è mai successo.

Tu hai la tua vita, i tuoi film le tue poesie e i tuoi meravigliosi quadri e io non so competere con nessuna di queste cose…

Eppure a volte mi sono sentito talmente vicino a te…come se bastasse un soffio a concedermi tutto quello che non avevo neppure il coraggio di desiderare.

Mi ricordo la nostra prima notte, in quella camera d’albergo, dopo mesi a far finta di nulla, a cercarci come disperati e a scappare ogni volta in cui ci trovavamo troppo vicini.

Fin dal primo momento ho saputo che mi avresti cambiato la vita, l’ho saputo da quel brivido che ha percorso ogni fibra di me la prima volta che mi hai guardato dritto negli occhi.

Io ti avrei dato tutto subito, ma tu no, tu non volevi accettarlo, desiderare un altro uomo, che hai tuoi occhi era poco più di un ragazzino..credevo non avresti mai ceduto.

Fino a quella notte.

Quando finalmente ti sei lasciato andare e l’hai fatto con tutta l’intensità di cui eri capace.

Quella notte è e rimarrà sempre il più bel ricordo della mia vita.

Finalmente non scappavi più da me…eravamo assieme, nella mia stanza, mi ci avevi trascinato tu, portandomi via da quell’interminabile festa, strappandomi dalle braccia di una ragazza che non avevo mai visto prima e che sembrava fermamente decisa ad avere un elfo nel suo letto quella notte.

Un attimo prima la stavo baciando e subito dopo la tua mano mi stringeva un polso mentre mi costringevi a salire sulla tua macchina…

Non che ci fosse molto da costringere…sarei andato ovunque senza obbiettare se tu me lo avessi chiesto.

Non hai detto una parola fino a che non ci siamo chiusi dietro la porta della mia camera…io stavo zitto con la paura che una sola parola sarebbe bastata a rovinare tutto.

-Nessuno- mi dicesti facendomi tremare –nessuno deve baciarti…-e intanto ti avvicinavi, gli occhi fissi nei miei, mentre io sentivo solo la tua voce  e il battito forsennato del mio cuore -…oltre a me…- me lo sussurrasti nell’orecchio, ormai talmente vicino a me da permettermi di sentire il tuo fiato che mi accarezzava la pelle del collo.

Un secondo dopo mi stavi baciando, come non mi aveva mai baciato nessuno…c’era rabbia in quel bacio e dolcezza e tanta passione come non credevo se ne potesse provare.

Mi spingesti verso la parete senza mai staccare le labbra dalle mie…mentre le tue mani sbottonavano la mia camicia, mi accarezzavano i capelli e  le guance.

In pochi minuti mi sentii come se avessi perso qualsiasi contatto con la realtà..tutto intorno c’eri solo tu. Le tue mani, la tua bocca e il tuo odore.

Mi sembrava di essere inchiodato alla parete, un tuo ginocchio tra le mie gambe mentre con una mano bloccavi i miei polsi sopra la mia testa e l’altra scendeva sul mio petto a sfiorare i miei capezzoli.Li stringevi tra le dita, li sfioravi, accarezzavi ed ad ogni tuo movimento io gemevo più forte, spingendo il bacino contro la tua gamba incapace di controllarmi.

Provavo a parlarti, a dirti quanto mi piacesse quello che stavi facendo, ma dalla mia bocca uscivano solo parole incoerenti, suppliche appena sussurrate e insistente il tuo nome –Vig…Vig….Viggo…-

Non so per quanto continuasti, so solo che ad un certo punto ti fermasti allontanandoti un poco da me e solo allora io ebbi la forza d aprire gli occhi e guardarti..e mi trovai di fronte il tuo sguardo stravolto da un desiderio che se possibile era superiore al mio…Fu quello sguardo a perdermi del tutto…

In un attimo mi ritrovai sdraiato sul letto mentre ci strappavamo gli abiti di dosso e finalmente potei sentire la tua pelle contro la mia…

Ricominciasti a baciarmi, questa volta con una tenerezza infinita, scendesti sul mio collo e poi ancora più giù fino a raggiungere la mia eccitazione…

Affondai le mani tra i tuoi capelli e poi sentii la tua bocca chiudersi su di me. Non troverò mai le parole per descrivere cosa provai in quei momenti, ti ci volle così poco per portarmi al limite e solo allora ti fermasti a guardarmi e il tuo sorriso e tuoi occhi mi raccontarono tutto il tuo amore.

Ti pregai di entrare in me, di farmi tuo, di fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima…e tu lo facesti con dolcezza e delicatezza. Ti sentii muovere dentro di me, abituarti al mio corpo mentre io mi abituavo al tuo e poi sempre più forte sempre più veloce, mentre la tua mano si stringeva su di me facendomi venire come non mi era mai successo. Tu mi seguisti subito dopo e poi ti sdraiasti la mio fianco, mentre ancora ansimavi…

Mi facesti poggiare la testa sul tuo petto…non ricordo di cosa parlammo, ricordo solo il suono della tua voce, quel tuo modo lieve di ridere e come continuasti a d accarezzarmi e a stringermi fino a quando io non mi addormentai.

 

*****

 

Credevo che ogni sogno si fosse realizzato quella notte.

Ma il mattino dopo, quando mi svegliai, il letto era vuoto.

Tu non c’eri.

Avevi scarabocchiato un biglietto e l’avevi lasciato sul cuscino. Poche fredde parole per salutarmi.

E io rimasi li, le lacrime che scendevano sulle mie guance senza che quasi me ne rendessi conto, il cuore che sembrava dovesse spezzarsi da un momento all’altro.

Come avevo potuto sbagliarmi così tanto?

Ero certo che anche tu mi amassi…ogni tuo sguardo, ogni tua parola quella notte mi avevano gridato il tuo amore. Le tue mani su di me, le tue carezze,i tuoi sospiri, il modo in cui mi avevi toccato e coccolato. Quello era amore!

O almeno così pensavo:

Ci avevo creduto veramente, sai?

Ma la mattina dopo tutto mi era crollato addosso…

Mi ero sbagliato…non mi amavi…non l’avresti mai fatto..era solo passione… desiderio… sesso…

Quella mattina giurai a me stesso che mai più mi sarei lasciato ferire da te, che mai più avrei permesso all’unico uomo che avessi mai amato di usarmi e poi gettarmi via.

In questo anno ho infranto quel giuramento decine di volte.

Perché decine di volte mi hai cercato e io sono corso da te.

Perché mi hai avuto ogni volta in cui l’hai desiderato e ogni volta ti ho dato tutto…

E in testa sempre la stessa litania: amici, compagni, amanti…qualsiasi cosa pur di non dover vivere rinunciando a te.