.|. Violento .|.

by tkL

"Tu mi piaci alla follia… follia…"

Drammatico/Sentimentale | Slash | Rating NC-17 | One Piece/Drabble

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«Quette e-ta.. I kyer-le..» ..la tua voce è rotta e tremante, hai paura, ne sento l’odore, ma è un odore che mi piace alla follia. Tu mi piaci alla follia… follia

Sì, sono follemente pazzo di te, di questa tua paura che ti fa sembrare più inerme, più androgino, più bello di quanto tu già non sia. E’ inutile mettere avanti le mani, nasconderti nell’angolo, sgusciare via.. sono già su di te, addosso al tuo corpo.. il tuo corpo… Sento il sangue che mi ribolle nelle vene.. tu sei il mio sangue, così caldo nel mio interno che posso sentirti scorrere, il mio cuore ti pompa ad un ritmo sempre più veloce mandandoti in circolo nel mio essere, come una droga.. una droga..

Canapa d’ovest, rollata in una carta, tra le mie labbra strette a pensare a quello che ti farei.. se solo tu non opponessi tutta questa resistenza..

Perché ti dimeni? Valar, perché piangi? Non mi riconosci più?

Eppure il letto è questo.. quel letto su cui ti sei lasciato sverginare… la sola parola mi dà i brividi perché tu mi dai i brividi..

Devi provarlo, il brivido, mentre le mie mani ti slacciano la camicia, svelando al mio sguardo annebbiato il tuo anelante petto glabro.. un ansito sulla tua pelle.. so che mi vuoi, so che stai fingendo, so che le tue labbra semichiuse non mi stanno implorando di fermarmi, no.. no.. tu mi ordini di andare avanti, mi ordini di possederti.. oh! Nessun soldato diserterebbe ad un tale ordine..

Profumi di grano e di spezie, profumi di voglia, la mia voglia perché tu sei mio.. ripetilo mormorandolo alle mie orecchie tese in ascolto.. dimmi che sei mio, non c’è null’altro che vorrei sentire ora da te..

E invece tu continui a dirmi di no.. “no” cosa? Sarà l’alcool che ho in corpo, ma mi stai facendo girare la testa. Non stai fermo un attimo, perché ti agiti? Non senti? Non senti… sta’ fermo.. non senti quanto ti voglio?

No, a quanto pare non lo senti, sei troppo preso dalla tua paura per sentirlo.. devi solo calmarti.. solo calmarti.. calmati!

La mia mano sul tuo viso ti fa uno strano effetto. Non è per il fatto che ti ho picchiato che non volti più il capo verso di me. E’ perché mi senti.. vedi? Adesso le tue mani mi accarezzano, mi vogliono..

«Sii buono con me..» mi mormori. Perché parlare, quando le tue labbra ora potrebbero essere contro le mie, in un sacrosanto diritto che io rivendico di baciarti.. baciarti all’infinito, insinuarmi nella tua bocca e germinare, sì, lentamente, nel piacere crescente del tuo e del mio corpo.. Benedette le tue mani, benedette.. che mi sfiorano.. sfiorami ancora, adesso più forte.. più forte.. se ti fermi morirò.

Il calore invitante del tuo inguine teso.. tenditi ancora di più, non riuscirai mai a soddisfarmi, stanotte. Stanotte ho fame di te.

Vorrei che tutti potessero sentire il tuo gemito convulso mentre diventi finalmente mio, le lattee gambe bianche allargate, le tue mani spasmodiche sulla mia schiena mentre i tuoi occhi si perdono altrove, chissà dove… raggiungimi, rientra nel tuo corpo, voglio averti, voglio sentirti lì dove sei ombroso e caldo, dove sei uomo, non androgino.

Gemi ancora, ti prego, ad ogni mia spinta mi graffi la pelle ed il dolore si mesce al piacere, arrivando a quel punto in cui entrambi sono indistinguibili l’uno dall’altro eppure così diversi, insieme formano il mio desiderio di te.. dolore e piacere, ragione e pazzia.. violenza..

Perché stasera ti piace così tanto? Perché segui coi respiri ogni mio gesto con tutta questa sollecitudine? Perché cerchi le mie labbra come se non potessi respirare, se non dalla mia bocca? Non ho certo da lamentarmi se i tuoi muscoli bramano i miei.. ma i tuoi occhi sono persi… chiudi.. chiudi gli occhi, ti prego.. non fare finta solo per compiacermi!

Arrivi, ti aggrappi al materasso sotto di te, ma ciò non servirà a tenerti fermo.. posso portarti giù con me quando e quanto voglio.. benvenuto nel mio inferno, dannato angelo.

Grida, adesso! Unisci la tua voce alla mia e zittiamoci a vicenda.. lo sai che nessuno deve sentire mentre tu sei mio.. mio una volta per tutte, adoro sentire il tuo corpo tendersi nello spasimo, adoro soprelevarmi su di te e guardarti mentre, finalmente, ti piace..

Piace terribilmente anche a me, più d’ogni altra volta, più di ogni altra tua carezza, più di tutte quelle volte che ti sei messo ad urlare il mio nome in un farfuglio confuso.. La tua pelle bianca sulla guancia è leggermente rossa.. i segni che le mie mani lasciano su tutto il tuo corpo sono rossi.. ti sto marchiando, adesso..

Non ti rilassi, finché non sciolgo il nostro legame. Non ti giri dandomi le spalle. Non ti metti a piangere fino a quando sono ancora su di te, cercando in ogni modo di prolungare il mio, il tuo, il nostro piacere.. con quella strana, insistente punta di dolore..

La stanza intorno odora di sesso e legno di cedro. Fuori, il lento sciabordare delle foglie agitate dal vento, come un mare verde contro coste d’erba.

E’ stato diverso dal solito. Abbiamo sofferto entrambi.

Forse perché doveva andare così. Forse perché il nostro amore è così.

Violento.