.|. Verità Nascoste .|.

4. Verità Rivelate

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Aragorn non gli chiese più nulla, intanto Legolas pian piano cominciò a manifestare la sua vera natura, viveva per amare……per essere amato, viveva le giornate in attesa che Aragorn facesse vibrare di piacere il suo corpo, per chiunque non ci volle molto tempo per capire che i due principi non perdevano occasione per amarsi ma la loro passione li spingeva spesso a comportarsi con leggerezza provocando non pochi commenti.

 

Legolas iniziò a soffrire perché Aragorn era sempre molto impegnato durante il giorno, spesso con il suo capitano…..provando una insana gelosia nei suoi confronti.

 

Un giorno dopo uno dei suoi innumerevoli bagni quotidiani, indossata una leggera vestaglia, senza indugio si diresse verso la sala del consiglio….. sapeva che Aragorn doveva incontrare alcuni consiglieri.

 

Senza bussare entrò aprendo la pesante porta facendo sobbalzare i presenti.

 

“Buongiorno signori ho urgenza di parlare con il principe Aragorn …quindi se volete scusarci…” raggiunto Aragorn era ora di fronte a lui, la sala cadde nel silenzio solo qualche brusio, la sorpresa per tutti era stata grande, il corpo di Legolas era magnifico coperto solo dal leggero tessuto della vestaglia annodata in vita….. indossata con il corpo ancora bagnato………l’oro dei suoi capelli sciolti, ancora umidi lunghi fino in vita.

 

Aragorn guardò uno ad uno i consiglieri mentre osservavano anche con troppa attenzione Legolas………non lo sopportò e appena passata la meraviglia  si gettò di nuovo a sedere.

 

“Legolas non puoi …venire qui in questo ….” Deglutì “……..stato,  non posso mandare via tutti…..stiamo facendo…..un consiglio….ci sono decisioni importanti da prendere e….co…cosa …fai” Aragorn sbiancò.

 

Legolas con un gesto deciso si aprì la vestaglia fece scivolare dolcemente le mani sul petto fino al ventre e sorrise…mostrando senza un minimo di pudore la propria eccitazione.

 

“Voglio…..che mi ami……adesso……..o vanno via oppure ……” sorrise Legolas mordendosi un labbro.

 

Aragorn scattò in piedi e coprendolo alla meglio con la vestaglia gli si parò dinanzi.

 

“Legolas adesso torni nella tua stanza e aspetti li il mio ritorno!” gli disse duramente sottovoce, lo guardò con fermezza senza alcun timore.

 

“Io ho bisogno di te ora” gli bisbigliò di rimando l’elfo con tono di sfida.

 

Aragorn stava discutendo con i consiglieri di una importante questione che riguardava la sicurezza del regno, ma Legolas non ne voleva sapere di andarsene i suoi occhi scivolarono sul suo petto ansante, liscio sulla profonda scollatura della sottile vestaglia.

 

“Boromir!!” gridò improvvisamente Aragorn senza distogliere lo sguardo da Legolas.

 

“Ditemi principe” rispose Boromir rispettoso, davanti agli altri sudditi evitava di mostrare la sua confidenza con Aragorn.

 

“Accompagna i signori nell’altra sala continueremo più tardi……..tu resta e versaci da bere” ordinò infine Aragorn. 

 

“Emh…..va bene signori………il consiglio è rimandato a ……….più tardi nell’altra sala …..il principe Aragorn ha una questione molto urgente da sbrigare …..potete andare….” Boromir  mantenne un tono severo, aspettò tra le proteste che l’ultimo consigliere chiuse la porta, il tempo di voltarsi e veder Aragorn lasciarsi cadere sulla grande sedia appoggiando completamente la schiena guardava Legolas con uno strano sorriso.

 

“Sono tutto tuo…….mmh…” gemette appena capì cosa Legolas aveva intenzione di fare inginocchiandosi fra le sue gambe e quasi gridò sentito il calore della bocca sul suo sesso eccitato.

 

“Ero nell’acqua ….da solo….è bastato che per un istante ti pensassi per non capire più nulla….mmhh……Valar il tuo sapore …..quanto mi è mancato” ansimò l’elfo.

 

“Legolas….ti ho lasciato solo un paio d’ore fa….mmhh…..se continui così dovrò chiedere aiuto” Ansimò aragorn sorridendo a Boromir che intanto gli porgeva da bere, sorseggiò continuando a fissare quegli occhi pieni di desiderio.

 

Dolcemente l’elfo lo accarezzò con la lingua mentre lo privava facilmente dei pantaloni, le mani accarezzavano l’interno delle cosce raggiungendo i testicoli, la lingua scivolava ora morbida su tutta la lunghezza del sesso, mentre fra i capelli sentiva le mani di Aragorn accarezzarlo, iniziò poi piano piano a succhiarlo sulla punta lentamente non per farlo venire ma solo per farlo impazzire…a lungo lo tenne così………. sul filo del piacere gli occhi fissi in quelli di lui.

 

“Mi fai impazzire così…..ma…ti prego …..vieni qui ti voglio……..non resisto più” ansimò Aragorn, tirandolo su e afferrandogli i fianchi lo fece sedere su di lui, si strinsero l'un l'altro mentre dolcemente Legolas scendeva su di lui, l'uomo gemette forte nella consapevolezza che Legolas era già pronto per lui……..rimasero fermi l'uno nell'altro guardandosi ancora intensamente negli occhi…..troppo presi Boromir continuava fumando a girargli intorno lo spettacolo era troppo eccitante.

 

Legolas aiutato dalle mani di Aragorn strette sui fianchi si muoveva piano danzando sul ventre dell'uomo che afferrandogli poi le mani gliele portò ad afferrare l’alta spalliera della grande sedia facendolo sollevare un po’ da lui sui ginocchi lo strinse forte a se con le mani sulla schiena le bocche unite in lunghi baci divoratori.

 

"Lo sai …che potrei tenerti così ..sospeso per ore….e ore…e ore…." Gli disse calmo Aragorn che adorava vederlo perso.

 

"Sei cattivo ….lascia che scenda su di te….completamente…...mmh…" lo pregò Legolas perso tentando di piegare le ginocchia mentre con la testa buttata indietro continuava ad ondeggiare i suoi lunghi capelli.

 

"No……non ci provare voglio tenerti così…ancora un pò….." sorrise Aragorn mentre gli afferrava le mani portandogliele ora dietro la schiena per evitare che da solo si toccasse.

 

"Mmh…allora toccami…Aragorn….te la farò pagare ….dai…..ti voglio….ti prego…tutto…." lo pregò ancora l'elfo sorridendogli nervosamente.

 

"E se non ti accontentassi …cosa mi farai….sentiamo?” gli sorrise l’uomo attirandolo a se lambendogli le labbra umide, Aragorn non riusciva a trattenersi quando lo vedeva, la sensualità di Legolas lo attirava come le api sul miele era infinitamente sensuale, desiderabile e il solo fatto che potesse averlo quando e come voleva lo faceva impazzire.

 

“Ti torturerò…..mmhh ….fino a quando mi chiederai pietà…..” gemette ancora l’elfo.

 

“Non vedo l’ora…… …non vedo l’ora……..di subire le tue torture” rispose Aragorn sorridendogli e sorprendendolo con uno scatto lo spinse con forza sul suo ventre.

 

“Aahh!!!” Legolas gridò rimanendo quasi senza fiato spalancando gli occhi mentre sentì onde violente di piacere attraversargli la schiena.

 

Aragorn con uno sforzo completamente dentro di lui si alzò tenendolo in braccio e sdraiandolo sul tappeto gli cadde fra le cosce con forza facendolo gridare ancora, in questo modo il sesso dell’elfo aderiva perfettamente con il suo ventre facendogli avere il contatto che tanto desiderava, Legolas immediatamente lo intrappolò incrociando le gambe alla vita dell'uomo iniziando a strusciarsi a lui con forza……..raggiunse il piacere fu lungo interminabile Aragorn sentì senza sosta le sue lunghe gambe stringersi a lui, sentì a lungo i muscoli stringersi attorno al suo sesso mentre perso godeva sotto di lui fino a fargli raggiungere anche a lui un piacere intenso….mai provato, gli accarezzò dolcemente la schiena mentre sentiva le gambe di Legolas, che finora sembrava volessero stritolarlo scivolare dolcemente ai lati del suo corpo, con la lingua gli stuzzicava intanto un orecchio senza sosta.

 

“Mmmh….devi andare mio signore……ti aspettano i tuoi consiglieri…..basta!! fermo!!…..” sorrise Legolas sollevandolo.

 

“Ebbene….aspetteranno……ho ancora fame di te…” gli mordicchiò il collo poi Legolas rotolando di lato riuscì a sfuggirgli alzandosi.

 

Aragorn senza staccargli gli occhi di dosso lo spinse contro il tavolo con piccoli colpetti sul petto.

 

“Avanti ….mio principe dei mortali….lasciami andare…” sussurrò Legolas ma era evidente che Aragorn non lo avrebbe mai fatto, l’elfo incollò così la bocca alla sua togliendogli quasi il respiro tanto che Aragorn si ritrovò lui, ora con le spalle contro il tavolo senza essersi accorto di nulla.

 

“Adesso lascia che sia io a…..….” Gli ansimò Legolas perso succhiandogli il lobo dell’ orecchio mentre una mano scivolava fra le gambe dell’uomo, tentando con un ginocchio di aprirgliele.

 

Aragorn lo fece giocare un po’ facendogli credere che lo avrebbe accontentato in effetti non aveva mai pensato a questo non gli era mai capitato nulla del genere infatti lambendogli le labbra continuava a scuotere il capo in un no deciso.

 

“Ti prego concediti a me…” insistette ancora Legolas sorridendo sulla sua bocca tentando spingendolo di farlo sedere sul grande tavolo ma non riuscì a finire di parlare che si ritrovò lui, sbattuto a faccia in giù sul tavolo Aragorn su di lui la sua bocca a mordicchiare dolcemente la candida pelle del collo.

 

“No principe ……..te l’ho detto la prima volta che siamo incontrati…tu stai sotto di me ……..e non te ne pentirai” gli ansimò poi continuò con tono severo.

 

“Allungati sul tavolo quanto più puoi ….” Disse Aragorn sciogliendo una benda dal proprio polso.

 

Legolas ubbidì e alzando le braccia si allungò completamente sul tavolo afferrandone il bordo, Aragorn con un sorriso perverso lo contemplò gli accarezzò la schiena in tutta la sua lunghezza lentamente si stese su di lui coprendogli gli occhi con quella stessa benda poi ancora quel tono….severo, duro.

 

“Così da bravo….adesso apri le gambe …”.

 

Legolas eseguì gemendo gli ordini dell’amante aprendo le gambe quanto più poteva un velo di eccitante timore lo investì, ancora di più quando sentì stringersi i polsi per tirargli ancora le braccia facendo in modo di allungarsi di più sul tavolo si divincolò eccitandosi ulteriormente percepì la presenza di un secondo uomo nella stanza, non negava che Boromir con la sua arroganza  e la sua mascolinità non l’avesse attratto ma essere bendato e non guardarlo in faccia lo preferiva, Aragorn intanto con una mano lo accarezzò e infine con un deciso colpo di reni si spinse dentro lui.

 

Legolas gridò ….… sentì stringere con più forza gli esili polsi impedendogli di lasciare la sua posizione alzò solo di scatto la testa sentiva Aragorn così forte, sentiva le sue mani stringere con possesso i suoi fianchi, lo sentiva spingersi dentro lui così deciso…… lussurioso….diverso.

 

“E’ questo che ti piace vero?” chiese in un soffio Aragorn…….dinanzi a lui……...

 

“Aah!!…cosa?..…mmh” gemette qualcosa Legolas tra le lacrime annuendo con il capo mentre si sentiva morire, Aragorn si era scambiato di posto con Boromir che eccitatissimo si era spinto dentro di lui completamente lasciandolo senza fiato, che sensazione meravigliosa pensò essere sbattuto sul quel tavolo così senza ritegno, senza dolcezza solo qualche tempo prima tutto ciò sarebbe stato inimmaginabile, bendato in balia di due mortali eccitati.

 

“Vorresti di più ….vero?” chiese ancora Aragorn accarezzandogli i capelli strusciandogli ora il sesso sulle labbra che Legolas gemendo dischiuse succhiandolo subito con forza, Boromir  premendolo con forza sul tavolo con una mano sulla schiena con le proprie cosce gli divaricava ancora di più le gambe.

 

“Mmhh Siii… …ah!!.” rispose in un soffio seguito immediatamente da un grido Legolas sapeva che chiedere di più avrebbe significato ulteriore dolore…….ancora sofferenza e quell’uomo dietro di lui non gli dava tregua ma, lo voleva …lo desiderava da impazzire quello che quei due mortali gli stavano facendo.

 

Boromir vicino al piacere aumentò la potenza delle spinte e ogni tanto mentre lo riempiva tutto rimaneva fermo dentro di lui muovendo solo i fianchi, lo sentiva tremare violentemente per poi ricominciare a spingersi ancora con forza ……lo fece gridare ancora……….a lungo infine solo di piacere un’ultima spinta con il sesso dell’elfo fra le mani inebriandosi del suo calore.………anche Aragorn si allontanò da Legolas, aveva appena goduto nella sua bocca……….

 

Sentì due calde braccia sollevarlo…..si voltò  Aragorn gli sorrise dolcemente abbracciandolo baciandogli la fronte completamente bagnata di sudore come tutto il suo corpo del resto.

 

“Legolas! Legolas! Stai sognando svegliati!” chiamò piano Aragorn.

 

“Perdonami se ti ho svegliato, il tuo sonno era agitato, cosa sognavi? Sei completamente bagnato e ….non solo di sudore vedo…..” Aragorn sorrise posando lo sguardo sul suo ventre poi continuò “…… prima… mi sono lasciato andare ti ho cacciato praticamente dalla sala del consiglio mi dispiace ma era troppo importante” gli disse piano senza smettere di baciargli il viso.

 

Legolas posò il capo sulla spalla dell’uomo era ancora agitato respirava veloce “un sogno era solo un…..sogno” pensò tirando un sospiro di sollievo ricambiando l’abbraccio.

 

Aragorn lo strinse ancora più forte a se accarezzandogli dolcemente la schiena.

 

“Dimmi che mi ami? Dimmi che sognavi di me” gli chiese in un soffio.

 

“Aragorn non……” tentò di rispondere Legolas disorientato dal respiro caldo dell’uomo sul suo orecchio.

 

“Solo una volta….. dimmelo….dimmi che mi ami” chiese ancora Aragorn stringendolo di più a se.

 

“Non chiedermi nulla….ti prego…io…..non posso…..” s’interruppe Legolas divincolandosi dallo stretto abbraccio.

 

“Non puoi cosa? Non puoi amare un mortale o ad un elfo non è concesso amare? Non riesco a capirti……voglio sapere se il tuo corpo freme perché sono io a toccarti o….lo farebbe anche se la mano non fosse la …mia ” Aragorn abbassò notevolmente il tono alla fine della frase come se conoscesse già la risposta.

 

Legolas distolse lo sguardo da lui, il suo corpo avrebbe vibrato…… anche se la mano fosse stata ……quella di un altro ma da un po’ qualcosa in lui stava cambiando lo guardò andar via sofferente sentì un forte dolore al petto…….acqua aveva bisogno dell’acqua doveva calmarsi, doveva riflettere prese un candido telo e si avviò verso la stanza da bagno.

 

A lungo lasciò che l’acqua lo ricoprisse completamente scomparendo sotto di essa, le sue carezze erano inebrianti, l’essenza di muschio insieme al quello del gelsomino selvatico resero ancora più morbida la pelle, poi come svegliato da un incubo sobbalzò guardandosi i fianchi scoprì leggeri segni violarne la candida pelle ebbe un fremito……il sogno…..infine uscì dalla vasca tirò il capo indietro lasciando che i capelli lasciassero libero il viso…..li tamponò con un morbido panno poi prese una spazzola e iniziò a spazzolarli con lentezza portandone le ciocche in avanti…….rompendo il religioso silenzio.

 

“Spero che lo spettacolo sia stato di tuo ……gradimento” disse improvvisamente Legolas alzando lo sguardo verso lo specchio che aveva di fronte.

 

Lentamente dal paravento Boromir uscì allo scoperto accendendosi con estrema calma la pipa.

 

“Come fai a sapere sempre che sono……….mmhh…..diciamo………. dietro di te?” rispose l’uomo aspirando ancora per finire di accenderla.

 

“Il tuo respiro all’inizio regolare poi ….via via più veloce…..è più pesante del nostro……..ricordi? Sono un elfo……..il mio udito è molto più sviluppato del vostro…” disse piano Legolas che nel frattempo si era alzato e stava ora avvicinandosi a lui finendo di avvolgere i fianchi in un morbido telo continuando.

 

”…..Comunque non so ad Aragorn ma…… a me non crei nessun fastidio” gli disse sorridendo, neanche il tempo di giungere di fronte all’uomo che si ritrovò un braccio stretto con forza dietro la schiena e sbattuto contro la nuda e fredda pietra, un pugno fra i capelli ancora bagnati a voltargli il capo di lato bloccandoglielo……il viso dell’uomo affondato fra i suoi capelli.

 

“Ah!! Lasciami….sei impazzito?” Legolas si divincolò senza riuscire a liberarsi mentre la mano che prima gli stringeva i capelli, era già sulla curva delle natiche, cercò di respingerlo senza esito.

 

“Il tuo profumo da alla testa farebbe impazzire chiunque ………il tuo corpo sempre teso, scattante……sodo e sensuale anche questo farebbe impazzire chiunque…..non ne posso più di sentir i sospiri  dei miei soldati……sono tutti come…….impazziti e non oso neanche accennare cosa farebbero di te………” disse ancora piano Boromir muovendo ancora il viso fra i suoi capelli, mentre la mano tremante diventava sempre più audace sollevando infine il leggero telo sfiorando ora la pelle umida, poi come svegliato da un sogno strinse di più il braccio di Legolas facendolo gridare dal dolore.

 

“Oggi….. sono stati avvistati numerosi servi dell’oscuro signore…….da quando sei qui sono aumentati….qualcosa mi dice  che hanno a che fare con te!!!” Gli chiese duramente Boromir.

 

“Ah! Vuoi spezzarmi il braccio? Lasciami maledetto!!” gridò ancora Legolas sofferente mentre quell’uomo senza nessuna attenzione continuava a spingerlo contro la pietra.

 

“No finchè non risponderai alle mie domande ……..te l’ho sempre detto ………….non mi fido di te e ……..se farai del male ad Aragorn……al nostro popolo…….ti ammazzo……parla!!!” gridò ancora l’uomo stringendo ancora il braccio mentre l’altra mano scivolava ora fra le cosce in sempre più audaci carezze.

 

“Mmh……sei già tutto bagnato……eri meraviglioso …….guardarti è sempre un piacere immenso…” sussurrò ancora Boromir e non udendo risposta continuò “……….Potrei portarti a fare una passeggiatina negli alloggi dei soldati….magari lì ti verrebbe la voglia di ….parlare…” continuò Boromir perfido.

 

Legolas ormai era scoperto non poteva più mentire, Boromir era sconvolto avrebbe finito per fargli veramente male.

 

“Si…si…cercano me maledizione lasciami andare adesso” rispose Legolas sofferente.

 

Boromir lo lasciò andare e con un lamento Legolas si toccò il braccio voltandosi lo guardò in faccia, l’uomo non si era allontanato anzi ora i loro corpi si sfioravano.

 

“E’ me che cercano……vogliono me…………. solo me non faranno del male a nessuno” rispose piano Legolas voltando il viso, sentiva il forte odore del tabacco provenire dal respiro dell’uomo vicino alla sua bocca, sfiorargli ora il collo nascondendo infine ancora il viso tra i suoi capelli annusandone ancora l’inebriante profumo, lentamente Legolas tentò di allontanarsi da lui indietreggiando per cercare una via di fuga fino a trovarsi ancora contro la fredda pietra……..ancora stretto fra il muro e il corpo dell’uomo.

 

“Lasciami andare adesso se Aragorn ci vede sarai tu a…..dover morire” disse piano Legolas con estrema calma cercando di farlo ragionare………….voltando il viso ancora di lato, l’uomo era troppo eccitato sarebbe bastato un nulla a farlo scatenare, lo sentiva spingersi contro di lui mentre le mani tremanti scivolavano ancora fra le sue cosce afferrandogliele facendolo sussultare.

 

“Bene…bene ora so una verità che Aragorn non conosce…….” Disse l’uomo con uno strano sorriso.

 

“Maledetto tu non gli dirai nulla …..mi odierà” gli rispose Legolas quasi sottovoce fissandolo mentre le mani dell’uomo insistevano incuranti dei suoi no a scivolare fra le sue cosce afferrandogliele infine di scatto facendolo sussultare ancora una volta.

 

“Be… un modo per non farmi parlare ……ci sarebbe………avanti….aprile….vorresti farmi credere che non ne hai voglia?…….sei già eccitato……bagnato.” Gli disse ancora Boromir abbassando gli occhi sul suo ventre sorridendo continuò “…..….non ti basterebbe l’intero esercito di Gondor per soddisfarti…….avanti concediti a me….ancora una volta…..…fa che sia io a rubarti gemiti di piacere so che vivi solo di questo, so come passavi il tuo tempo a bosco atro so tutto di te ” gli sussurrò ancora l’uomo sfiorandogli la candida pelle del collo con il respiro.

 

“Che cosa? Cosa sai di me?” l’uomo lo attirò a se con violenza spingendolo contro un grande tavolo di marmo fece scivolare la lingua sull’esile collo provocando ancora un brivido sulla schiena dell’elfo.

 

“Il nostro re ….pare che ti conosca molto bene mi ha chiesto di seguirti ….di controllarti” ansimò ancora l’uomo sul suo colle.

 

“Può essere fiero del tuo lavoro non mi hai levato gli occhi di dosso neanche per un istante” rispose Legolas mentre tentava inutilmente di allontanarlo chiuse gli occhi…….maledetto corpo…maledetto piacere …….doveva controllarsi …..doveva reagire l'uomo avrebbe ottenuto facilmente quello che voleva era forte e deciso stava diventando tutto molto pericoloso, i movimenti delle mani su di lui le sentiva sempre più violente quasi gridò quando sentì il gelo del marmo contro la sua schiena bollente l’uomo lo aveva spinto a sdraiarsi ancora un istante e lo avrebbe………violato così usando tutta la sua forza con le mani sul petto lo spinse violentemente lontano da se, allontanandosi velocemente verso la porta.

 

“Bene vedo che hai preso la tua decisione ….stanotte …te ne andrai… lascerai Minas Tirith…altrimenti dirò…..ad Aragorn di te e ….di me che………ti sei fatto sedurre con estrema facilità durante la sua assenza e…..se non fosse stato per me …..e per la grande amicizia che mi lega a lui lo avresti tradito ancora e senza pudore ti saresti diviso ancora fra lui e me ……nonché che sei una spia dell’oscuro Signore….quello che sospettavo fin dall’inizio!!!”.” Lo ricattò frustrato Boromir cercando di controllare il respiro veloce.

 

“Sei spregevole…..NO!!! Non glielo dirai!!!” gridò Legolas avventandosi contro l’uomo che con sveltezza gli afferrò i polsi contrastandolo.

 

“Oh…..si che glielo dirò….gli dirò tutto, gli dirò come ho esaudito tutte le tue richieste mentre ubriaco non capivo nulla approfittandone anche se tutto ciò lo farà soffrire ma lo aiuterò a dimenticare……..” continuò l’uomo sulla sua bocca dopo averlo attirato a se.

 

“Tu!! Hai approfittato dell’effetto che ha l’alcool su di me….ti odio…maledetto” gridò ancora Legolas cercando di divincolare le braccia.

 

“Non mi sembrava che ti dispiacessero le mie mani ….la mia bocca su di te frenetiche nel soddisfare le tue infinite voglie di elfo perverso con un unico desiderio sentirtelo sbattere dentro duro..…..stanotte!!! Devi andartene stanotte!!” gridò ancora Boromir lasciandolo andare con una spinta.

 

Boromir continuò con un sorriso a fumare guardandolo andar via ….se avesse voluto quell’elfo sapeva perfettamente dove trovarlo e cosa avrebbe dovuto fare per soddisfarlo.      

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Qualche ora dopo non molto lontano da li.

 

“Padre….mi hai fatto chiamare?” chiese gentile Aragorn guardando la figura alta del padre di spalle …..ne vedeva solo i contorni in controluce, il re  non lo sentì arrivare….. neanche salutare era assorto nei suoi pensieri.

 

“Padre?” così Aragorn lo chiamò di nuovo.

 

Re Arathorn si voltò quasi di scatto e gli sorrise.

 

“Oh…figliolo …non ti avevo sentito vieni……. sediamoci qui” disse il re piano indicandogli due sedie una di fronte all’altra “…….devo parlarti.”

 

“Ti ho fatto chiamare Aragorn per quello che è successo stamattina ….nella sala del consiglio ….durante un consiglio che tu sai molto importante per noi” disse ancora il re.

 

Aragorn si alzò voltandosi verso l’ampia vetrata che dava sulle immense montagne le cui ombre si allungavano con la luce della sera stringendo i pugni.

 

“Si….ebbene?” rispose nervosamente mordendosi un labbro.

 

“Vorrei sapere che tipo di….rapporto hai con…….. Legolas” chiese il re…..quasi sicuro della risposta.

 

“Come? Padre siamo ….amici…..” rispose Aragorn voltandosi.

 

“Il principe Legolas è forse la più splendida creatura esistente e non vorrei che tu ne fossi soggiogato, è un elfo Aragorn, un essere immortale che ama follemente essere amato senza distinzione prendendo solo senza nulla cedere ………….ho paura che tu ne debba soffrire…..devi guardarti da lui, sarai stregato dal suo corpo, dal suo viso e infine quando non ti vorrà più quando di te sarà stanco ti abbandonerà lasciandoti nel dolore” gli disse il re preoccupato.

 

“Stai parlando di Elfi in generale o di Legolas? ….perché se così fosse sembra che…… lo conosci molto bene ma …..Legolas non è come dici…….. lui è……..diverso lui è capace di amare almeno quanto me..forse più di me" disse ancora Aragorn mentre la sua voce sul finire della frase si spegneva in un soffio, ripensò a quanto fosse difficile per Legolas dirgli che lo amava.

 

Il re rimase pensieroso la sua mente volò nel lontano passato ……quando fu ospite del re di Bosco Atro.

Spesso passeggiava lungo il fiume e una volta, attirato da meravigliose risate, scoprì la presenza di una splendida vasca naturale alimentata da una piccola cascata e li aveva assistito al passatempo unico e preferito del principe Legolas, e cioè di attorniarsi di splendidi giovani elfi che lo servivano estasiati, ricordò che fu uno spettacolo che lo lasciò letteralmente senza fiato poi una voce come se giungesse da lontano lo distolse dai suoi pensieri.

 

“Padre ……non mi hai risposto” chiese alterato ma con una punta di gelosia Aragorn.

 

 “Legolas è comunque il figlio di un sovrano a cui sono molto legato dall’infanzia mi rincrescerebbe che venisse a sapere che ti sei …..approfittato di lui……….del suo modo di essere….del suo modo di concepire …l’amore” disse severo il re.

 

“No padre io non ho approfittato di lui…..ma non ti nascondo che c’è una forte attrazione fra noi” disse ancora Aragorn.

 

“Ma capisci che il vostro atteggiamento stamane ha scosso gran parte del consiglio…..non voglio avere problemi con loro ne abbiamo già molti…..cerca, per quanto ti è possibile lasciare tutto ciò che è ………..personale fuori da tutto il resto” disse freddo il re.

 

“Non penso che la mia vita privata debba interessarti…….mi dispiace che non approvi ma non posso farci nulla” disse ancora Aragorn, poi il re continuò.

 

“Mi interessa se vieni meno ai tuoi compiti di futuro re!!! So solo che il tempo passa…….. sono mesi che ormai Legolas è qui con noi

 

“Padre…..il consiglio non è stato sospeso e ho adempiuto in modo corretto ai <miei doveri di futuro re> ….” rispose ancora Aragorn con fermezza.

 

“BASTA!!! E’ bastata la sua presenza a mettere in subbuglio l’intero regno, non si parla…….d’altro per i corridoi che …….di te e di Legolas che ovunque trova opportuno si concede a te senza alcun ritegno!!! Manchi alle sedute, siete perennemente in ritardo per la cena per non parlare…….delle notti….certe mattine non riesci ad alzarti neanche dal letto….lo so che le passate insieme….so che passate insieme ogni notte ….mi hanno riferito tutto….voglio risparmiarti i particolari” gridò ancora il re.

 

“Mmh…. Vedo che non ti riesce a nascondere nulla hai spie ovunque mi è parso di capire” rispose ironico Aragorn innervosito dalle rivelazioni.

 

“Non è che facciate molto per nascondervi……..ma non ti ho fatto venir qua solo per avere conferma del tuo rapporto con Legolas …….ad essere sincero c’è qualcos’altro di ben più grave che devi sapere…….stamattina ho avuto notizia che un messaggero, inviato da Bosco Atro, sta chiedendo in giro per i villaggi se per caso abbiamo notizie del loro principe….qualcuno presto o tardi gli dirà che è qui!!!” Disse ancora il re.

 

“Legolas non vuole far sapere al suo popolo che egli… è qui…avrà i suoi motivi e io li rispetto come devi farlo tu” rispose Aragorn.

 

“Perché Aragorn? Perché? ….Ci ha mai detto perché?….Non lo trovi…strano che non voglia far sapere a suo padre a ………..colui che si preoccupa per lui ….colui che lo ama……….dove si trova? …..Se sta bene?” domandò il re guardandolo negli occhi.

 

“Non lo so padre e per il momento non mi interessa…” rispose Aragorn.

 

“Certo…..certo immagino che abbiate altro a cui………pensare………..” disse nervosamente il re voltandosi.

 

“Ti prego padre non…gradisco il tuo atteggiamento e le tue insinuazioni…….è la mia vita” Rispose freddo Aragorn.

 

“Ma….Aragorn capisci che, per l’amicizia, che lega me a suo padre io non posso mentire devo dirgli che lui è qui……..devo dirgli la verità se …non la conosce già ormai….” continuò il re.

 

“Il messaggero adesso….dov’è?” chiese Aragorn preoccupato.

 

“E’ stato visto da una pattuglia all’interno del bosco vicino alle cascate qualche giorno fa e……non era solo…” Arathorn si voltò preoccupato.

 

“Cosa…cosa vuoi dire?” chiese suo figlio.

 

“Servitori dell’oscuro signore……… elfi oscuri erano con lui ….ti prego Aragorn tutto questo non mi piace ….raramente gli elfi di Sauron si sono spinti fin qua….promettimi che parlerai a Legolas al più presto deve dirti cosa succede …sono sicuro che lui è…..la causa di tutto questo” ” disse infine il re.

 

“Non è vero………. Legolas non ha nulla a che fare con tutto questo me lo avrebbe detto ……comunque lo informerò dei fatti!!” Aragorn guardò in viso il padre.

 

“Aragorn, se non gli parlerai tu ….lo farò io!! E se è come penso Borormir si occuperà di accompagnarlo fuori i confini del regno immediatamente prima che sia ….troppo tardi” il re si voltò considerando finita la discussione.

 

Aragorn abbassò il capo in cenno di saluto e si congedò pensando alle parole del padre e soprattutto alla preoccupazione nei suoi occhi.

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Aragorn bussò alla porta della stanza di Legolas ma non ebbe risposta insistette ancora più forte tanto che la porta, solo accostata, si apri da sola entrò si guardò intorno ma di Legolas nessuna traccia il letto era vuoto, la stanza era vuota preoccupato lo cercò ovunque in quell'ala del palazzo la disperazione che forse poteva essere andato via invase il suo cuore quando finalmente lo trovò nel piccolo giardino adiacente la sua stanza.

 

Legolas si voltò di scatto impaurito rilassandosi subito dopo appena lo vide, Aragorn si avvicinò alle sue spalle accarezzandole dolcemente.

 

"Non riuscivi a dormire?” chiese dolcemente Aragorn.

 

“Neanche tu vedo?….” rispose Legolas poi continuò "……..mi sentivo solo e……… ho pensato che questa sensazione mi sarebbe passata nel fresco della notte" rispose Legolas, era agitato il suo cuore era tormentato …tra poco se fosse riuscito a dirgli la verità lo avrebbe perso per sempre.

 

"Ed è …passata" Aragorn iniziò ad accarezzarlo dolcemente sulle spalle.

 

Legolas voltò il viso di lato incrociando lo sguardo penetrante dell’uomo "No …non è passata…" la sua voce quasi un sussurro.

 

"Che cos'hai dopo stamattina non ti ho visto più………" Aragorn, gli spostò i capelli su una spalla e dolcemente baciò il candido collo, sentì i brividi della pelle sotto le sue labbra poi lo voltò nel suo abbraccio.

 

Legolas sorrise ma non incrociò subito il suo sguardo fu Aragorn che gli sollevò il mento affinchè lo guardasse negli occhi.

 

"Ti prego Legolas cosa ti succede ……..sto male se ti vedo così" Aragorn era preoccupato gli baciò dolcemente il viso, Legolas sospirò.

 

"Non riesco più a rimanere chiuso qui dentro Aragorn, non ce la faccio………..ho bisogno di vedere i boschi, di accarezzare l'erba, voglio sentire l'acqua di un fiume scorrere sul mio corpo…ne ho bisogno…..per vivere" la sua voce alla fine fu appena percettibile stava mentendo ancora ma in fondo era anche quella una verità.

 

"Perdonami….non ho pensato minimamente che tenendoti qui avrei messo in pericolo la tua vita dimmi cosa devo fare …e lo farò" Aragorn lo strinse forte a se e questa volta Legolas ricambiò l'abbraccio poi lentamente si staccò da lui lo guardò negli occhi languidamente, felice.

 

"Stanotte ………lasciami andare a cavallo nei boschi voglio correre, voglio sentire il vento fra i capelli, tuffarmi in un fiume sentire la sua dolce musica, voglio sdraiarmi sull'erba sentirmi sfiorare il corpo, ascoltare le vibrazioni della terra, sentire il gemito di una nuova piantina che sta nascendo….." gli occhi di Legolas rimasero immersi in quelli di Aragorn per qualche istante sprizzarono gioia……gioia che si spense appena Aragorn abbassò lo sguardo.

 

"Perdonami Legolas ma non posso permetterti di uscire da qui….non posso accontentarti è molto pericoloso  ultimamente è stata segnalata la presenza di numerosi servitori dell’oscuro signore" gli disse Aragorn addolorato notando la delusione crescere pian piano negli occhi di Legolas abbassando le braccia allontanandosi a quell'ultima notizia ma Aragorn lo strinse di nuovo a se.

 

"Aragorn………non sono tuo prigioniero….io ho estremo bisogno di andare……non posso rimanere più qui……io ….non ti amo ….non ha senso per me rimanere ancora qui….non sono quello che credi." Legolas sentì le braccia dell’uomo che lo stavano stringendo scivolare via ….si sentì morire.

 

"Lo so Legolas ………so che non mi ami …almeno questo è quello che tu vuoi farmi credere …sono ferito da queste tue parole impazzisco all'idea che passi tutto quel tempo da solo quando sono impegnato…………. impazzisco solo all'idea che tu possa tradirmi che tu possa andartene…….che tu possa lasciarmi, ma ………ti prometto che lo faremo al più presto….organizzerò un’uscita a cavallo porteremo con noi una la scorta farò tutto quello che desideri e….". Fu interrotto.

 

“No…ti prego Aragorn ho bisogno di farlo da solo…perché quando lo farò sarà solo….per andar via da qui” disse ancora  freddo Legolas poi continuò “……Aragorn io…non sono andato via dal mio regno…….io sono fuggito” finalmente riuscì a dirlo.

 

“Fuggito?…da cosa?” gli chiese quasi con terrore.

 

“Da…..Sauron “ Legolas si allontanò ancora da lui.

 

“Sauron? Ma cosa significa cosa stai tentando di dirmi” la testa di Aragorn cominciò a girare vorticosamente gli tornarono violentemente nella mente le parole del padre.

 

“Mio padre costretto …mi ha ceduto a lui ……come riscatto per poter salvare la vita del nostro popolo…che io amo Aragorn infinitamente ma non ce l’ho fatta….. li ho traditi….. fuggendo… e lui adesso mi cerca……. giorno e notte i suoi servitori mi cercano e presto saranno qui e…….. mi prenderanno e io non posso permettere di mettere in pericolo il tuo regno, tuo padre e il tuo popolo…….te” la voce di Legolas si spense piano piano e un silenzio quasi spettrale li circondò.

 

"Legolas …..perché non me l’hai detto?….." chiese Aragorn incredulo infinitamente preoccupato.

 

“Ho avuto paura ….speravo che qui non potesse trovarmi, poi c’eri …tu la tua amicizia il tuo calore e mi sono trattenuto ma ora devo andare via di qui al più presto e tu devi lasciarmi andare!!!" gridò Legolas ma Aragorn lo afferrò per le spalle scuotendolo.

 

“Dove?….dove vuoi andare?… vuoi essere catturato? ….un messaggero di tuo padre è accampato vicino la cascata nel bosco …….elfi oscuri lo accompagnano…..vuoi che ti trovino? Vuoi che ti riportino indietro? Vuoi che ti portino da….lui?……..dall’oscuro signore?” Gli gridò in faccia Aragorn disperato pietrificandolo lo lasciò sentì le sue membra rilassarsi cedere alla sconfitta, Legolas si voltò guardò lontano perdendosi nel buio della notte.

 

“Mi hanno trovato…che stupido ………..sono stato uno stupido ……..come potevo sperare di rimanere nascosto qui per sempre….dovevo andar via subito ….appena giunto qui….” Poi continuò nei suoi pensieri“……..ma poi ecco che succede qualcosa di inaspettato…ho conosciuto il tuo amore Aragorn mi sono innamorato di te e questo…non era previsto…non lo avevo messo in conto…e adesso sarò punito per questo…..” Legolas voltandosi alzò gli occhi incontrando quelli lucidi dell’uomo che lo strinse nuovamente a se in un forte abbraccio.

 

“Perché…...ti vuole? Perché vuole te? Perché proprio te?” Domandò con voce tremante Aragorn temendo la risposta.

 

Legolas si allontanò da lui voltandogli nuovamente le spalle guardando ancora l’oscurità del bosco poi lo guardò con un sorriso freddo.

 

“Per lo stesso motivo per cui tu mi vuoi qui…….mi desidera …Aragorn più di ogni altra cosa al mondo……… infiniti doni preziosissimi gli sono stati offerti ma lui vuole me….solo me…….vive solo per avermi..” continuò freddo Legolas.

 

“Aragorn io devo andar via e….” disse ancora.

 

“Tu….. non andrai da nessuna parte….tu rimarrai qui con me e io ….ti difenderò….” Aragorn lo guardò freddo, deciso.

 

“Ma tuo padre?…tuo padre non lo permetterà mai…non mi crederà mai……....ho tradito la sua fiducia…..devo andare incontro al mio destino maledetto” disse ancora Legolas.

 

“Se mio padre non ti crederà ….allora …..verrò via con te”. Disse infine deciso Aragorn.

 

Legolas guardò il suo giovane amante com’ era dolce e sincero, come aveva potuto fargli del male così.