.|. I Giorni della Verità .|.

9. Un Nuovo Futuro

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Arrivò il tramonto e tutti i compagni si radunarono intorno al tavolo che era stato preparato appositamente per loro.

“Dama Galadriel mi manda a dirvi di non fare complimenti e servirvi a volontà, lei purtroppo non potrà unirsi a voi per questa volta” disse Haldir “Mangiate e riposate, un lungo viaggio vi attende”

La Compagnia si sedette ed iniziò a cenare, anche Legolas mangiò qualcosa nonostante il pan di via degli Elfi fosse più che sufficiente per lui.

“Mastro Elfo non ti fa di certo male assaggiare qualcos’altro...” disse Gimli portandosi il boccale di vino alla bocca.

“Gimli, sai che gli Elfi hanno delle abitudini diverse da noi...” disse sorridendo Aragorn.

“Sì, lo so, non mangiano, non dormono...ma ci sarà pure qualcosa che fanno nello stesso nostro modo...” continuò il nano.

Il ramingo e l’elfo si guardarono sorridendo ma poi Legolas abbassò lo sguardo imbarazzato, ad Aragorn sembrò per un attimo che le sue guance, da pallide si fossero tinte di rosso.

“Ad esempio...”continuò Gimli

Frodo alzò la testa e guardò il nano spalancando gli occhi, non poteva dire...

“Ecco, bere ad esempio...voi Elfi bevete come lo facciamo noi giusto?”

L’hobbit sospirò e continuò a mangiare.

“Sì Gimli, beviamo per dissetarci come proprio come voi...” disse l’elfo rialzando lo sguardo.

“Ecco avevo ragione...” e soddisfatto il nano continuò il suo pasto.

 

Finirono tutti di cenare e i quattro hobbit si riunirono come loro solito davanti al fuoco, Boromir e Gimli erano intenti a sistemare e pulire le proprie armi. Legolas e Aragorn erano appoggiati ad un albero lì vicino.

“Allora...” iniziò l’uomo “...come vuoi passare la tua ultima notte qui?”

“Stavo pensando...di sedermi accanto al fuoco insieme a loro e ascoltare un po’ di storie...” disse l’elfo sorridendo.

“Io ho un’idea migliore...” gli sussurrò il ramingo all’orecchio. Aveva fatto il giro dell’albero ed ora era dietro di lui “Tolo na nin... (vieni con me...)” e gli prese la mano.

Legolas lo seguì lentamente nel bosco, la sua mente non riusciva a pensare ad altro se non...

“Perché stai tremando?” sussurrò Aragorn girandosi verso di lui “Senti freddo?”

“No, sto bene...è solo...” l’elfo abbassò lo sguardo sulla mano dell’uomo che stringeva la sua “E’ la prima volta che lo fai...voglio dire, è la prima volta che per portarmi da qualche parte mi prendi per mano, di solito mi trascini per un braccio o peggio...”

Il ramingo non sapeva cosa dire, quel gesto gli era venuto spontaneo, gli sembrava così naturale...

“Cosa ti ha detto Arwen?” chiese Legolas rompendo il silenzio.

“Te ne parlerò quando arriveremo in un posto” rispose l’uomo sorridendo “Andiamo”

 

Camminando raggiunsero una radura, tre due grandi alberi c’era una conca ricoperta di foglie e su di esse era stesa una coperta di un colore molto simile.

“Ti ricordi questo posto?” chiese Aragorn guardando il volto del compagno “E’ dove hai passato la notte quando siamo giunti qui ed...è dove mi hai baciato per la prima volta...”

Legolas sorrise “Come potrei dimenticarlo...” e andò a sedersi sulla coperta seguito dall’uomo.

“Adesso vuoi rivelarmi ciò che vi siete detti?” sussurrò abbassando lo sguardo.

“No...” disse il ramingo “...guardami...”

L’elfo alzò la testa e guardò intensamente il compagno.

“Riesci a leggerlo nei miei occhi?” continuò.

Legolas rimase a fissarlo perdendosi in lui per un lungo istante...

 

‘L’ho sempre saputo Aragorn...Lo vedevo nella tua mente, nel tuo cuore...ti amo...con la stessa forza, la stessa passione con cui tu ami Legolas...Ho sperato per tutta la vita che i tuoi sentimenti per me cambiassero ma non è stato così...Aragorn ho visto il fuoco che brucia nei tuoi occhi quando sei con Legolas...faremo quello che ci siamo promessi...noi ci sposeremo...per il tuo e per il mio popolo, io ti ho donato il mio cuore...anche se il tuo appartiene ad un altro...'

 

“Cosa significa tutto questo?” disse seriamente.

“Veramente non lo capisci?” gli chiese Aragorn avvicinandosi a lui. L’elfo scosse lentamente la testa senza distogliere lo sguardo da lui.

“Darthathon na le...(Starò con te)” gli sussurrò “…ui...(Sempre)”

Legolas chiuse gli occhi e un brivido lo scosse, non riusciva a crederci, Arwen era a conoscenza del loro amore e non l’avrebbe ostacolato nonostante il futuro matrimonio.

“...na min ôl...(è un sogno...)” disse l’elfo

“No Legolas, è la realtà...e non puoi immaginare cosa sento nel mio cuore...non ti lascerò per nessuna ragione al mondo, potrò restare con te...” la voce di Aragorn era piena di gioia tanto da non riuscire a trovare le parole per esprimere quello che provava.

“Veramente?” chiese Legolas riaprendo gli occhi e incrociando quelli del compagno, sentiva il cuore esplodergli per la felicità, ma al tempo stesso aveva paura di risvegliarsi e di scoprire che era solamente uno dei suoi sogni.

“Sì Legolas...sì!” gli disse ridendo l’uomo prendendo il suo volto tra le mani “Lo sai che non ti mentirei mai, vero?”

“Iston ha...(Lo so...)” sussurrò l’elfo sorridendo.

Aragorn lo tirò verso di sé baciandolo teneramente per rassicurarlo.

“Facciamo un gioco?” gli bisbigliò sulle labbra prima di allontanarsi. Legolas lo guardò incuriosito, che cosa voleva fare?

“Dobbiamo ripetere esattamente le stesse azioni che abbiamo compiuto l’ultima volta che siamo stati qui...”disse il ramingo sorridendo “Avanti...non eri seduto...”

L’elfo rise e si sdraiò sulla coperta, portò un braccio sopra alla testa e chiuse gli occhi.

“Molto bene”sussurrò l’uomo avvicinandosi a lui e iniziò ad aprirgli i lacci dell’abito esponendo ai raggi della luna il petto nudo del compagno.

“Ehm...Aragorn...” disse Legolas quando sentì l’aria fredda della notte sulla sua pelle “Quella volta non hai fatto questo...”

“Come fai ad esserne così sicuro? Tu stavi dormendo...” rispose il ramingo togliendosi a sua volta la tunica e sdraiandosi sopra di lui “Ed è quello che dovresti fare anche adesso...tieni gli occhi chiusi...” disse quando vide un movimento delle palpebre dell’elfo.

Legolas cercò di trattenere un sorriso ma dopo poco sentì le labbra dell’uomo sul suo petto

“A...Aragorn...questo non l’hai fatto...ne sono sicuro” bisbigliò.

Aragorn sorrise continuando a baciare ogni centimetro della sua pelle

“...ne sei sicuro...”

“Sì...e non dire che stavo dormendo...perché in questo caso mi sarei svegliato subito...” ribatté l’elfo accarezzando i capelli dell’uomo. Legolas iniziava a perdere il controllo del suo corpo, quei baci lo facevano bruciare di desiderio, senza pensare mise le mani sulle spalle di Aragorn e lo spinse via inginocchiandosi davanti a lui. Il ramingo s’inginocchiò a sua volta e lo guardò negli occhi

“Adesso comprendo come Arwen ha scoperto quello che provo per te...” bisbigliò “...se nei miei occhi riesce a vedere ciò che c’è nei tuoi adesso...” ma le parole si fermarono quando l’elfo senza distogliere lo sguardo da lui iniziò a slacciargli i pantaloni.

Aragorn si avvicinò di più a lui e gli baciò il collo, la guancia fino ad arrivare alla punta del suo orecchio e lì si fermò prendendolo tra le labbra e giocandoci con la lingua.

Sentì il corpo di Legolas tremare e udì i gemiti dolcissimi uscire dalla sua bocca semiaperta, quanto gli piaceva vederlo e sentire la sua voce in quei momenti di passione, avrebbe continuato la sua tortura per tutta la notte se, abbassando lo sguardo, non avesse visto che il compagno si era tolto l’abito ed ora stava cercando di fare la stessa cosa con i pantaloni.

Il ramingo sorrise e, senza allontanare le labbra dall’orecchio di Legolas si spostò dietro di lui e portando le mani avanti raggiunse quelle del compagno.

“Vuoi privarmi di tutto il divertimento?” gli bisbigliò, poi velocemente gli slacciò i pantaloni abbassandoli. Invece di scendere in basso, le mani dell’uomo salirono sul ventre e sul petto dell’elfo, accarezzandolo e stringendolo a sé.

Legolas non riusciva più a resistere a tutto questo, le mani calde di Aragorn lo percorrevano lentamente e dietro di sé sentiva l’eccitazione del compagno crescere sempre di più...lo desiderava, lo voleva, voleva essere suo, e non voleva più aspettare...

“Aragorn...” sussurrò ma la voce non era uscita dalle sue labbra, era stata preceduta da un gemito quando la mano dell’uomo aveva raggiunto quel punto.

“Estel...aníron le...si... (ti voglio...adesso...)” sussurrò di nuovo.

“Legolas dartho...ù ‘erin...(aspetta...non ho...)” ma l’uomo si fermò quando l’elfo girò la testa di lato e lo fissò intensamente

“Si...(Adesso...)” disse nuovamente ma quello non era un sussurro era un ordine...

Aragorn tremò quando sentì quel tono di voce uscire dalle labbra del suo elfo e, senza riuscire a controllarsi, lo spinse in avanti togliendogli violentemente i pantaloni.

Legolas non riuscì a trattenere un gemito di piacere misto a sorpresa per il gesto dell’uomo e si sdraiò appoggiando il petto sulla coperta, poco dopo sentì il corpo del ramingo sopra il suo.

“Sei sicuro?” gli sussurrò all’orecchio iniziando di nuovo a baciarlo dolcemente

“Estel si! (Estel adesso!) ” disse l’elfo cercando di incrociare lo sguardo dell’uomo “...saes...(ti prego) ” ma le ultime parole furono soffocate da un profondo sospiro quando sentì Aragorn entrare con forza in lui. Strinse le labbra per un lungo momento fino a quando il dolore passò lasciando spazio al piacere, aiutato anche dalla lingua del ramingo che continuava a torturare dolcemente il suo orecchio.

Aragorn sentiva già il suo corpo abbandonarsi al piacere dopo pochi movimenti, il calore del compagno era troppo forte, troppo bello per riuscire a resistere oltre...cercò di far scivolare una mano sotto al ventre di Legolas ma l’elfo lo fermò...

“Legolas ma...” sussurrò guardando il suo volto.

“Voglio...voglio sentirti...” bisbigliò l’elfo tra i sospiri “...voglio sentire te...” e prese tra le sue le mani dell’uomo.

Il ramingo chiuse gli occhi, completamente inebriato dal profumo dei capelli biondi vicino al suo viso, perso nel calore della persona che amava, per cui avrebbe rinunciato a tutto, anche a diventare re, se fosse stato necessario, avrebbe dato la vita per restare con lui ma ora il destino aveva sorriso ad entrambi...dopo pochi attimi la sua mente lo lasciò e il suo corpo cedette alla passione...

“Melin le Legolas...(Ti amo Legolas)” gli sussurrò all’orecchio “...a melithon le an ui...(e ti amerò per sempre)”

Legolas sentì il respiro di Aragorn farsi più veloce e allo stesso tempo anche i suoi movimenti aumentarono di intensità, sentiva sulla schiena il cuore del compagno battere sempre più forte...le mani dell’uomo strinsero le sue e poco dopo sentì il ramingo ricadere esausto sopra di sé e sorrise.

 

“Ma allora Sam...è tardi andiamo a dormire!” si lamentò Frodo seguendo stancamente l’amico tra gli alberi. Erano già ore che passeggiavano e adesso l’hobbit voleva andare a riposare, il pomeriggio successivo sarebbero ripartiti e voleva essere in forma per il viaggio.

“Padron Frodo, è così bello qui, perché non camminiamo un altro po’?” chiese Sam senza fermarsi, poi però si girò e vide l’espressione dell’altro hobbit “Forse avete ragione, è meglio tornare...” e si incamminò per la via dalla quale erano giunti. Non aveva voglia di dormire, avrebbe voluto rimanere tra gli alberi tutta la notte ma il suo padrone non era della stessa idea, e non l’avrebbe mai obbligato a fare qualcosa contro la sua volontà.

“Sam aspetta...” disse Frodo alzando la voce per farsi sentire dall’amico che ormai si era allontanato “Passiamo per quella radura, arriveremo prima e...faremo meno strada” e si avviò.

Sam lo rincorse e poi rallentò il passo guardandosi attorno, sentiva qualcosa che rompeva il silenzio del bosco.

“Cosa c’è adesso?” disse Frodo che l’aveva visto fermarsi “Ti sei perso? Per fortuna so io come ritornare altrimenti...” ma si fermò pochi passi prima di arrivare alla radura, anche lui aveva sentito dei rumori, delle voci poco prima e adesso riusciva anche a vedere a  chi appartenevano. Velocemente ma senza far rumore si nascose dietro a un albero appoggiandosi con la schiena e respirando profondamente “Ma perché sempre a me?” sussurrò chiudendo gli occhi “Cos’ho fatto di male per ritrovarmi sempre in queste situazioni?”

“Padron Frodo dove siete finito?”

La voce di Sam gli fece riaprire gli occhi e quando lo vide passare accanto a lui, lo prese per un braccio tirandoselo contro.

“Avete sentito? C’è qualcuno laggiù...” disse l’hobbit cercando di divincolarsi dalla presa dell’amico per andare a vedere.

“Non gridare Sam...”bisbigliò Frodo spaventato, che cosa poteva fare adesso...sentiva distintamente i gemiti dei due compagni...le loro parole...perché quella sera doveva essere così silenziosa?

Sam spalancò gli occhi quando capì a chi appartenevano le voci

“Ma padron Frodo sono...” non riuscì a finire la frase, l’altro hobbit gli aveva coperto la bocca con la mano.

“Shh...Sam ti prego non gridare...” sussurrò Frodo ma l’amico non sembrava ascoltarlo, continuava a muoversi cercando di liberarsi.

”Sam guardami!” disse in tono serio “Guarda me!”

Questa volta l’hobbit lo ascoltò e incrociò il suo sguardo, rimase per un lungo momento a fissarlo come se si fosse perso nell'azzurro intenso di quei grandi occhi, il suo cuore iniziò a battere più forte, avrebbe fatto qualsiasi cosa per Frodo, aveva promesso di non lasciarlo mai ed era quello che aveva intenzione di fare...sarebbe rimasto con lui fino alla fine.

Frodo abbassò lentamente la mano quando vide gli occhi di Sam fissi sui suoi, era il momento di andare...ma perché sentiva il cuore battere così?

“Torniamo indietro adesso Sam...” sussurrò dolcemente e si incamminò seguito dall’amico che si era completamente dimenticato dei rumori che sentiva.

 

Aragorn si sdraiò a fianco del compagno cercando di riprendere fiato, gli accarezzò la guancia e Legolas riaprì gli occhi continuando a sorridere.

“Cosa c’è?” sussurrò dolcemente il ramingo appoggiando la fronte alla sua.

“Ti ho sentito...eri mio, solo mio...volevi me e nessun altro...ho sentito il tuo cuore battere solo per me...”

La voce di Legolas gli fece venire le lacrime agli occhi, amava il suo modo di vedere le cose, la sua innocenza.

“Io sono tuo Legolas, ho sempre voluto solo te ed il mio cuore ti appartiene...e ti apparteneva ancora prima che me né accorgessi...” disse l’uomo baciandogli la fronte.

L’elfo sorrise e avvicinò le labbra a quelle di Aragorn baciandolo con ardore, l’eccitazione era ancora in pieno possesso del suo corpo e non riusciva più a resistere.

“Hwinio (Girati) ” gli sussurrò il ramingo.

Legolas si alzò, sdraiandosi sulla schiena ma non fece in tempo a dire una parola...l’uomo era già sopra di lui e gli stava baciando il collo

“Ora tocca a me sentirti...” disse e con la lingua percorse il petto dell’elfo fino ad arrivare al ventre, sentiva sotto di sé i respiri del compagno farsi più frequenti.

Legolas chiuse gli occhi quando sentì il calore della bocca di Aragorn su di lui, sapeva di essere giunto ormai al limite ma non voleva che quelle sensazioni finissero...mise una mano sulla testa del compagno, passando le dita tra i suoi capelli scuri mentre con l’altra afferrò la coperta sotto di sé...cercava di controllarsi ma...non poteva.

Aragorn alzò lo sguardo su di lui e vide la passione sul suo viso, quell’espressione di piacere che lo faceva impazzire...allungò una mano e la mise su quella dell’elfo che stringeva la coperta poi iniziò a muoversi più velocemente...sentiva tra i suoi capelli la mano di Legolas che lo tirava più vicino...

“...Estel...”

Udì un gemito uscire dalle labbra dell’elfo mentre la mano sotto la sua si chiudeva ancora più forte.

 

L’uomo si sdraiò di nuovo accanto al compagno appoggiando la fronte contro la guancia dell’elfo

“Sai una cosa...” sussurrò mentre ascoltava i respiri di Legolas tornare al ritmo normale “...hai lo stesso sapore del miele...”

“Non è vero...” disse ridendo l’elfo girando il volto verso il suo.

“Forse hai ragione...”continuò Aragorn, allungò una mano prendendo un lato della coperta e la portò su di loro “...tu sei più dolce...” e appoggiò la testa sulla spalla del compagno “...stringimi...”sussurrò

Legolas non se lo fece ripetere e lo abbracciò.

“Hai ancora paura dell’amore mio principe?” disse il ramingo.

“Adesso inizio ad aver paura della sua assenza” rispose l’elfo sorridendo, guardava le stelle che brillavano sopra di loro.

“Legolas...” continuò l’uomo “...ma cosa ci trovi in uno come me? Perché hai scelto me?”

“E’ come se chiedessi alle stelle perché brillano, o al sole perché ogni giorno sorge sulla terra e la illumina, scaldandola con i suoi raggi...tu sei la mia stella, il mio sole, quando sono con te mi sento...completo, la mia anima è completa...ho bisogno di te...ma non chiedermi di spiegarti a parole perché ti amo, non posso...quello che sento è così grande, così forte, così intenso che nessuna parola, nessuna frase, nemmeno scritta dal più bravo degli scrittori potrebbe descriverlo...e tu invece? Cosa ci trovi in me? Perché mi hai scelto rinunciando ad un’altra?”

Aragorn sorrise stringendosi di più a lui

“Resterei per giorni in silenzio per sentire la tua voce...se ci fosse uno specchio ti direi di metterti davanti e di guardare ma senza fermarti alla parte esteriore così potresti vederlo da solo...Legolas vorrei passare il resto della mia vita guardandoti negli occhi, ascoltando i tuoi pensieri, vedendo le tue labbra sorridere solo per me, inebriato dal tuo profumo...non sai cosa darei per poter rivivere questi giorni all'infinito...”

L’elfo abbassò lo sguardo su di lui e incrociò i suoi occhi

“Stavo pensando...che forse...forse anche se il nostro destino è scritto in un libro, possiamo sempre cambiarlo...o forse qualcuno ha riscritto la nostra storia per farci stare insieme nonostante tutto...”

“Hai ragione...” disse sorridendo il ramingo “...il corso del nostro destino è cambiato...” poi si girò su un fianco avvicinando il volto a quello di Legolas

“Ti amo, principe Legolas, più della mia vita...se un giorno decidessi di allontanarti da me fallo, ma prima uccidimi perché per me non avrebbe senso restare in questo mondo senza poter vedere la tua luce...”

L’elfo lo guardò negli occhi intensamente e sentì i suoi riempirsi di lacrime per la felicità

“Hannon le meleth nîn (Grazie amore mio)” sussurrò

“O man? (Di cosa?)” bisbigliò Aragorn baciandogli teneramente le labbra

“...di esistere...”

 

Il sole era già sorto da ore e la Compagnia si stava preparando alla partenza. Gimli e Boromir stavano già sistemando le provviste mentre gli hobbit uscivano dalla loro stanza.

“E’ giunta l’ora...” disse Pipino guardando per l’ultima volta il suo letto “Addio cara stanza, spero che un giorno il destino mi porti ancora da te...”

“Smettila Pipino...se no mi metto a piangere...” disse Merry spingendo con la mano l’amico.

“Allora signori, siete pronti?” La voce di Aragorn li fece girare

“Tra poco lasceremo Lothlòrien, se vi è rimasto qualcosa da fare, questo è il momento...” continuò il ramingo oltrepassandoli e fermandosi davanti alla stanza di Legolas.

“Posso tornare nel mio letto?” chiese Pipino sconsolato.

L’uomo rise scuotendo la testa “No, non credo...chiamo Legolas e poi ci incamminiamo al fiume...” bussò alla porta ed entrò.

“Sei pronto?” chiese Aragorn entrando nella stanza e lasciando la porta semiaperta dietro di sé.

“No...voglio dire, si arrivo” rispose Legolas allacciandosi al petto la faretra, mosse le spalle e si sistemò l’abito con le mani “Sono pronto”

Il ramingo lo guardava sorridendo, se non fosse stato per le frecce, l’arco ed i pugnali sembrava un bambino che doveva seguire i genitori controvoglia in un lungo viaggio. Si avvicinò a lui e con le mani gli strinse i lacci dei bracciali in pelle

“Non è molto facile da indossare vero?” disse

“Sì ma è comodo per viaggiare...” rispose l’elfo abbassando lo sguardo su ciò che l’uomo stava facendo.

“Già...è comodo solo per viaggiare...” sussurrò tra sé Aragorn. Legolas aveva udito le sue parole e sorrise.

Il ramingo si allontanò da lui senza smettere di guardarlo e indietreggiò fino alla porta. L’elfo si guardò intorno controllando di non aver dimenticato niente poi il suo sguardo incrociò quello dell’uomo.

“Cosa c’è?” disse sorridendo.

“Qualsiasi abito indossi...non vedo l’ora di togliertelo...” sussurrò Aragorn “...è meglio andare...”

Legolas non riuscì a controllarsi e in un attimo gli fu addosso spingendolo con forza contro la porta.

 

“Ah eccovi finalmente!” disse Merry quando anche Frodo e Sam uscirono dalla stanza.

“Stavate aspettando noi?” chiese Sam

“Non solo, dobbiamo aspettare anche Aragorn, è andato a chiamare Legolas ma non arrivano più...” continuò Pipino “...adesso vado a vedere...” e fece qualche passo in direzione della stanza.

Frodo guardò l’amico e poi Sam “No aspetta...ci vado io” disse e superò Pipino che si era fermato “Tanto oramai sono abituato...” bisbigliò tra sé. Si mise davanti alla porta semiaperta, respirò profondamente e allungò una mano ma...la porta si chiuse violentemente. Frodo spalancò gli occhi e fece un passo indietro per lo spavento.

 

“Dobbiamo andare Legolas” sussurrò Aragorn quando le labbra dell’elfo si posarono sul suo collo “Dobbiamo...” ma la bocca di Legolas aveva raggiunto la sua, con una mano lo strinse a sé prima di allontanarlo con l’altra.

“No, aspetta...gli altri...stanno...” disse ma lo sguardo del compagno gli faceva perdere la ragione.

“Sì, scusami...andiamo...” disse Legolas facendo un passo indietro ma le mani del ramingo lo fermarono stringendolo di nuovo.

“Oh Legolas...quanto tempo passerà prima che possa sentire ancora il tuo corpo...” sussurrò l’uomo baciandolo con passione.

“Non lo so...” gli bisbigliò l’elfo sulle labbra “...ma...qualche ora per me è già troppo...”

Le sue mani iniziarono ad aprire l’abito del ramingo

“Melin le...(Ti amo)...Aniron le...(Ti voglio)”

 

“Allora Frodo?” chiese Pipino quando vide che l’amico si era girato e si stava dirigendo di nuovo verso di loro.

“Padron Frodo?” disse Sam.

“Ecco...noi iniziamo ad andare...loro verranno...” sussurrò Frodo e si incamminò seguito da Sam e da Merry e Pipino che ancora si guardavano pensierosi.

 

La Compagnia sarebbe ripartita quel pomeriggio da Lothlòrien e, nonostante molti contrattempi e perdite riuscirà a portare a termine la missione. Frodo e Sam giungeranno fino a Mordor e nel Monte Fato distruggeranno l’Anello del potere mettendo la parola fine alle tenebre di Sauron. Aragorn, Legolas, Gimli, Merry, Pipino e molti nuovi compagni riusciranno a tenere a bada gli eserciti oscuri fino alla caduta del regno del male. Quando tutto ciò terminerà, Arwen con Elrond, Galadriel, Celeborn e tutti gli Elfi giungeranno a Gondor dove il nuovo re li starà aspettando per iniziare una nuova era di pace e serenità. Aragorn e Arwen si sposeranno e resteranno uniti per sempre. Legolas rimarrà a Gondor per lunghi periodi insieme ad Aragorn mentre Arwen intraprenderà dei viaggi verso una meta sconosciuta a molti. L’amore tra Legolas e Aragorn sarebbe continuato nonostante tutto ed alla loro felicità si sarebbe aggiunta quella di Arwen che aveva trovato un’altra persona a cui donare il proprio cuore...ma questa è un’altra storia.

 

Non importa chi incontrerai, chi sposerai, con chi vivrai. La tua mente, il tuo corpo e il tuo cuore apparterranno ad un’unica persona.

 

~ The End ~