.|.  L'Ultimo Ramingo .|.

Prima Parte

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Sull’aereo di linea diretto a Malta, Viggo pensava che presto avrebbe rivisto Orlando e Sean, impegnati nelle riprese del Film “Troy”.

Al solo pensarci, sorrise. Ormai erano diversi mesi che non li vedeva, a causa degli impegni di lavoro. Appena finito di girare il film “Hidalgo”, aveva deciso di raggiungerli, concedendosi un po’ di tregua.

C’era anche la consapevolezza di sentire la mancanza dei mesi passati in Nuova Zelanda con tutta la Banda ed anche il rimpianto delle Bravate, o pazzie che dir si voglia, compiute con i colleghi de TLOTR. Ormai l’aereo si accingeva all’atterraggio.

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“ Presto Sean – disse Orlando – stanno già scendendo i passeggeri! Non vedo Vig…….. no……. Eccolo là………..Vigggg!” si mise ad urlare per superare il brusio di fondo dell’ampio locale dell’aeroporto. Poi iniziò pure ad agitare le braccia, mentre Sean scoppiava a ridere, sempre affascinato dalla impulsività e spontaneità caratteristiche dell’amico.

Già Viggo li aveva visti e si dirigeva verso di loro.

“Eccovi, finalmente!..... - abbracciò i due e si diedero cameratesche pacche sulla schiena -

Allora, Sean, come butta la faccenda?........... Vi trovate bene qui, a Malta?”

Sean stava per rispondere, ma fu preceduto da Orlando, che, preso Viggo per un braccio e pilotandolo verso l’uscita, disse “Butta bene, butta!.... Soprattutto ora che anche tu sei qui. Io mi domando e dico: ma perché a nessuno della produzione è venuto in mente di chiamare anche te? Dopotutto: io sarei Paride……. Sean invece, Ulisse…… tu, saresti stato un perfetto Ettore…..che incarna gli ideali di difensore della Patria e muore nel tentativo di difenderla……. No, aspè….. no, no, Ettore, poi, muore e non va bene….. magari, allora, un perfetto Diomede: prediletto, assieme ad Ulisse, dalla dea greca Pallade Atena….. che sarebbe, poi, la dea Minerva dei romani…. Pensa!...Ulisse e Diomede, giravano sempre in stecca a compiere incursioni notturne contro i Troiani ed i loro alleati….. Sarebbe stato magnifico!.... Certo, però, sareste stati miei nemici… bè, comunque…..”

Sean Bean tappò la bocca ad Orlando “Scusa, sai, ma se non faccio così, chi ti ferma più?...... Vieni, Viggo!..... Avrai bisogno di rinfrescarti dopo il viaggio! Ti portiamo al nostro albergo. Qui a Malta, vuoi per il turismo solito, vuoi per l’aggiunta della Troupe cinematografica, scarseggiano gli alloggi. Io e Orli siamo in camera assieme! – In quell’attimo, a quella notizia, Viggo sentì che il sorriso sulle sue labbra, si smorzava. Scacciò quell’attimo strano di fastidio inconsapevole e riprese ad ascoltare Sean – Non siamo riusciti a rimediare uno straccio di camera per te, quindi, se ti va bene, verrai con noi e uniremo i nostri due letti singoli. Sono sicuro che staremo comodi in questo modo. Vedrai che c’è abbastanza spazio per tutti e tre!... Che ne dici? Ti va?”

Orlando intervenne:” Come sarebbe: se ti va?.... Vorrei vedere!... Dove andrebbe altrimenti?.... Sotto ad un ponte?... Eppoi, noi tre assieme, come ai vecchi tempi…… abbiamo molte cose da ricordare e da raccontarci. Dai….. Forza!.... Prima andiamo e prima arriviamo!”

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Verso sera, i tre gironzolavano per il Paese. Avevano già unito i letti e Viggo aveva riposto il suo bagaglio.

Mentre aspettavano l’ora di cena, passeggiavano, rimirando le abitazioni bianche dell’isola, di chiara influenza moresca e la folla eterogenea che sciamava attorno a loro.

In quel momento stavano entrando in una piazzetta con molte bancarelle, sulle quali c’erano gli oggetti più disparati: souvenir, vesti, cibarie, spezie, stoffe…… un afrore esotico solleticava le loro narici.

Ad un certo punto, mentre Orlando, distratto, guardava alle sue spalle alcuni oggetti di cuoio, inciampò andando a finire addosso ad una donna. Nel tentativo di non cadere, le si aggrappò alle vesti, riuscendo, però, a strapparle il caffettano con burka incorporato.

Grida furibonde si alzarono dall’accompagnatore della donna e dagli astanti.

Orlando, vista la mala parata, iniziò a correre, seguito da Viggo e da una ventina di persone urlanti, che parlavano in un idioma sconosciuto, ma il cui significato era purtuttavia, inequivocabile!

Sean, che in quel momento era rimasto più indietro, li perse di vista e decise di rientrare all’albergo, ad aspettarli.

Nel frattempo, Viggo aveva raggiunto Orlando. Si erano addentrati nel paese, penetrando in un dedalo di viuzze, che sembrava un labirinto!

Dopo aver svoltato un angolo, all’improvviso, Viggo si tirò dietro Orlando nella stradina immediatamente successiva, appiattendosi con lui in un androne. Restarono così, ansanti, mentre i loro inseguitori passavano oltre, senza vederli!

“ Caspita, Vig!..... questo si chiama avere i riflessi pronti!”.

Erano addossati, faccia a faccia, contro il muro.

Orlando, all’improvviso, mise le mani sulle natiche dell’amico, dandogli una bella palpatina.

“Ehi!...... Ma cosa!........” Viggo era ammutolito!

“ Stai buono, Vig!....... non ho potuto resistere! Mi è venuto in mente il film che ho visto: “The Indian Runner”, dove….. diciamocelo francamente….. non è che tu lasci granchè alla fantasia degli spettatori!...... Voglio dire…. Insomma….. ricordo di aver pensato: caspita… che chiappe!... Anche il resto, comunque, non è niente male!”

Viggo scoppiò a ridere e diede a sua volta una bella manata sul fondoschiena dell’amico: “Bè…. Certo, non ti dimenticare che i tuoi completini aderenti da elfo vanitoso, non nascondevano affatto il tuo affascinante…..” respingente”!”

Ridendo assieme, si accinsero al ritorno.

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Le luci nelle camere dell’albergo erano tutte spente. Erano le tre di notte.

Viggo era immerso in un sonno agitato, confuso….. non si rendeva bene conto del posto in cui si trovava…… inoltre, facce evanescenti si alternavano nella sua mente……. Facce, cui non sapeva dare un nome. O forse, non voleva? In ogni caso, si sentiva preso da una grande eccitazione……

Gli sembrava di sentire una voce che lo chiamava……..

“Vig!.... Vig!..... Svegliati…… Che ti prende? Ti senti male?”. Aprì gli occhi di scatto e si rese conto che era Orli che lo chiamava: “Allora….. che hai? Ti lamentavi!....... Parla piano! Non dobbiamo svegliare Sean, che domani mattina deve essere sul set ad un’ora improponibile. Meglio lasciarlo dormire!”

“ Hai ragione, Orli……. Scusami se ti ho svegliato. Credo di avere avuto un incubo!”

“ Bè – la faccia dell’amico era scettica – non ho mai sentito dire che gli incubi procurassero effetti simili a quello”….. e così dicendo, indicò il lenzuolo che, all’altezza dell’inguine di Viggo, mostrava una protuberanza sospetta.

Viggo sentì di arrossire sino alla radice dei capelli e si indispettì…….. lui, quarantacinquenne, che arrossiva come un adolescente!....... a causa delle battute di un venticinquenne!..... Ma andiamo!..... Bisognava rimediare al più presto!

“ Bè!...... non ti è mai capitato di svegliarti in queste condizioni?..... Di solito al mio fianco c’è una presenza femminile e la cosa, quindi, si risolve presto….. anzi, non tanto presto……. E bene!

Visto che al momento la presenza femminile manca, non mi resta altro che fare una doccia fredda…… - terminò, però, in un tono un po’ incerto e aggiunse, guardando Orli - …. Non ha mai funzionato, però! Bisogna proprio che “prenda in pugno la cosa”….. in tutti i sensi….. se capisci quello che intendo!”

“ Ma dai, Vig!..... non dirmi…… non posso credere che tu voglia fare da solo…… non mi sembra TU abbia l’età ………. Certo, se fosse capitato a ME……. Sai…… alla MIA età certe cose sono concesse…… capirai…… sono giustificabili quando si è giovani!”

Viggo lo guardò contrariato, ma si accorse che Orli lo stava prendendo in giro. Infatti, sogghignava sotto i baffi e anzi, per rincarare la dose, aggiunse: “Vabbè!....... allora io mi volto e ti lascio un po’ di intimità…… fai pure, così poi vedremo se lascierai dormire il tuo coinquilino!”. E, di fatto, così dicendo, girò effettivamente le spalle a Viggo.

Il quale, vista la situazione, iniziò a far scivolare la mano lungo il suo ventre, sino a raggiungere il suo punto più sensibile e ad iniziare a sfiorarlo. Chiuse gli occhi cercando di pensare a qualsiasi cosa potesse eccitarlo, ma, per quanto tentasse, non riusciva a non pensare a quel pomeriggio, stretto contro al muro, addosso ad Orli, che lo stava toccando.

Viggo iniziò a respirare più in fretta e a gemere piano.

Nel frattempo, l’oggetto dei suoi pensieri, si stava voltando verso di lui e lo guardava accarezzarsi.

Orli si accorse che quella vista non gli dispiaceva affatto…… Fece scivolare il lenzuolo verso il basso, senza che l’amico, perso nel suo mondo, se ne accorgesse. Voleva vedere!....... Quando il lenzuolo si impigliò e smise di scendere, con esitazione, insinuò la mano sotto di esso e la mise su quella di Viggo. Rimase a guardare, affascinato, lo spettacolo più sensuale cui avesse mai assistito.

Vedeva, sotto alle lenzuola, il profilo della sua mano accompagnare quella di Viggo, il quale parve accorgersi che qualcosa era cambiato. Aprì gli occhi e, realizzato che la mano di Orli copriva la sua, d’improvviso, volle sentire il suo tocco su di sé. Ritirò quindi la sua mano, lasciando solo quella dell’amico. Orli potè quindi sentire la virilità di Viggo…… calda…. Pulsante di un’eccitazione selvaggia, vellutata. Sentì che gli piaceva…… scostò il lenzuolo con l’altra mano e potè vedere finalmente quello che voleva.

“Orli…… cosa fai?”……………. “ Non lo so, Vig, ma lascia che ti aiuti!..... sono tuo amico, no? Lasciami provare. Voglio riuscire a farti star bene!”

Viggo decise di seguire il consiglio e di lasciar fare!

La mano di Orlando lo faceva bruciare, lo tormentava, lo portava alle soglie dell’estasi….. poi rallentava.

“Orli!..... ti prego…. Non resisto…. Adesso, Orli!”. Orlando accolse la preghiera. La voce dell’amico lo aveva acceso al ventre! Così aumentò la velocità e sentì Viggo sciogliersi nella sua mano. “ Ah!!! Orli!”, ansimava l’amico, ancora scosso dal violento piacere…….

“Sì….. sono qui, Vig! Ora stai meglio….. puoi riposare. Vieni, che ti do un bacio!”

Così dicendo si chinò sull’amico, sfiorandogli la bocca e facendogli passare velocemente la lingua tra le labbra dischiuse.

Poi si scostò e dopo poco sentì il respiro dell’amico farsi regolare: segno che si era addormentato.

Orlando sopirò: aveva aiutato l’amico, sì, ma ora chi avrebbe aiutato lui? Si guardò con sconforto l’inguine, pensando che proprio lui aveva detto poc’anzi che alla sua età certe cose erano permesse!

Accidenti alla sua boccaccia! Chiuse la mano su di sé, pensando di stare ancora accarezzando la parte pulsante dell’amico e si perse!

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Quando si svegliò, la mattina dopo, si avvide che Sean non c’era più, mentre Viggo stava guardandolo, appoggiato ad un gomito.

“ Buongiorno, Orl! Dormito bene?”

“ Bè, magari avrebbe potuto andare meglio – brontolò Orlando – se certa gente irriconoscente non si addormentasse di botto, sul più bello!”

Il sorriso di Viggo si spense e guardò, serio, il volto di Orlando: “ Che vuoi dire, Orl?”

“ Niente, niente….. non ci badare!” disse l’amico, pensando che la sua boccaccia non ce la faceva proprio ad essere discreta!

“ No, no!..... Adesso devi dirmelo!....... Avanti……. Su!” cercò di blandirlo Viggo, con la voce che si faceva più insinuante. Lo conosceva bene e sapeva che sarebbe riuscito a farlo parlare. Infatti la capacità di resistenza di Orlando stava crollando vergognosamente.

Guardando Viggo di sottecchi, si decise a dire:” Bè…… hai dimostrato proprio di essere egoista, questa notte! Dopo aver avuto il tuo piacere, ti sei subito addormentato, lasciandomi solo e insoddisfatto!”

“ Orl!.... Vuoi dire che avrei dovuto dimostrare la mia riconoscenza, contraccambiando?”

La testa di Orlando si girò di scatto e i suoi occhi si fissarono in quelli dell’amico. Il suo tono era triste e sconsolato: “ Certe cose, Vig, non si fanno per “riconoscenza”!....... Tutto…… fuorchè quello!”

“ Ehi, Orl!... Aspetta!..... non intendevo dire questo….. hai equivocato! Certo….. sei stato un vero amico ad aiutarmi! Se avessi saputo che anche tu…. Bè…… certo non mi sarei addormentato…sai?

Mi credi, Orl?”

Così dicendo, mise la mano sulla guancia di Orlando, iniziando ad accarezzarlo. Poi la fece scivolare sul collo e prese a sfiorarlo con la punta delle dita, tanto da far venire la pelle d’oca all’amico, che si rilasso al suo tocco.

“ Allora, Orli…… vuoi dirmi che anche ora sei insoddisfatto?..... Non mi dispiacerebbe vederti, visto che sei stato così curioso da scoprirmi, ieri notte!”

“ Ah!.... Te ne sei accorto? Sembravi proprio fuori…. Sai?...... non pensavo che l’avresti notato….. Io volevo solo vedere se il film ti rendeva giustizia, sai?”

“ See…. See…. – disse Viggo – ma certo….. se preferisci metterla in questi termini, va bene!”.

Detto questo, spostò la sua mano, portandola dal collo di Orli verso il basso, seguendola con lo sguardo. Si soffermò sui suoi capezzoli, sfiorandoli lievemente, poi iniziò a scendere ancora, sino all’ombellico.

“ Ehi, Vig!.... non mi stai mica aiutando, sai?...Anzi, mi sembra che la situazione stia peggiorando!”

Viggo girava la punta dell’indice attorno all’ombellico dell’amico, lentamente, poi come ipnotizzato, si chinò e vi insinuò la lingua. Orlando si inarcò, come colpito da una scarica elettrica, emettendo un rauco suono, di gola, che sembrava un lamento. La mano di Viggo si chiuse su di lui, saggiandone la durezza e sorridendo soddisfatto.

“ Mhhhh! Vig!.... Anche se alla mia età certe cose sono permesse….. è meglio essere in due…. Vig….. non ti fermare! “. Orlando era perso sotto il tocco dell’amico, che lo fissava in volto, leggendovi il mutare dell’intensità del piacere che lui stesso gli stava dando.

In quel momento sentirono la chiave entrare nella toppa della porta della loro stanza e si scostarono immediatamente, con un sobbalzo.

Quando Sean entrò, li trovò sepolti dalle lenzuola sino al naso, ciascuno ad una delle estremità del letto, con le facce che avevano un’espressione stravolta.