.|. Heleg Urui - Ghiaccio Bollente .|.

3. Im rainc lîn (Tra le tue braccia)

~

“Padron Frodo…state dormendo?” mormorò Sam voltandosi su un fianco verso l’altro hobbit.

“No…non ci riesco…” rispose Frodo girandosi a sua volta verso di lui.

Anche quella notte era tranquilla, un debole vento soffiava tra gli alberi e le foglie frusciavano tra loro, unendosi al canto degli animali notturni. La giornata era passata velocemente, i Compagni avevano parlato e riposato, alcuni erano andati alla ricerca di cibo e altri di legna per il fuoco…ma ancora non c’era nessun segno degli Elfi di Lórien.

“Sam…” sussurrò Frodo aprendo i grandi occhi azzurri “..andiamo…”

“Padron Frodo no…è rischioso…” ribatté Sam, ma dentro di sé sapeva che quando il compagno lo guardava in quel modo, prima o poi avrebbe ottenuto ciò che chiedeva.

“Sai che non lo è invece…” continuò Frodo, cercando di mantenere la voce più bassa che poteva per non svegliare gli altri…fortunatamente però, il respiro pesante di Gimli copriva ogni sua parola…

“Forse ma…”

“Aragorn ha appena iniziato il turno di guardia, abbiamo tempo…so che lo vuoi quanto me…”

Sam aprì la bocca per ribattere ma non poteva…era vero, aveva cercato di tenere a bada i propri istinti da quando erano partiti, ma dalla sera precedente, quando l’aveva stretto a sé e baciato con ardore, il suo corpo aveva ricominciato a farsi sentire…e così si ritrovò in piedi, mentre pronunciava quella parola…

“Andiamo!”

I due hobbit si allontanarono silenziosamente, mentre nell’aria risuonavano i respiri profondi dei Compagni e le parole senza senso che, di tanto in tanto, Pipino pronunciava nel sonno…ma anche qualcun altro, come i due piccoli compagni, non riusciva a trovare riposo…

 

Legolas era disteso ai piedi di un albero, le mani appoggiate sul ventre e la testa voltata di lato, mentre con lo sguardo scrutava in lontananza nell’oscurità, come se cercasse di scorgerlo, anche solo per qualche attimo…Aragorn, l’unico appartenente al popolo degli Uomini che considerava suo amico, l’unico che, in qualche modo, riusciva sempre a capirlo e l’unico che lo confondeva ma contemporaneamente gli faceva provare delle emozioni così forti…non poteva fare a meno di pensare a lui e ogni momento si perdeva nei ricordi di quello che era accaduto negli ultimi giorni. Aveva sentito il cuore battere come non mai e un calore confortante invaderlo, e a tutto ciò si erano aggiunte delle lingue di fuoco che percorrevano il suo corpo…non riusciva a spiegarselo ma quando Aragorn l’aveva baciato si era sentito bruciare da qualcosa che non veniva dall’esterno ma da dentro…lo stesso era accaduto quel pomeriggio, mentre cercavano dei frutti per sfamare tutti quanti, quando si erano fermati e avevano iniziato a baciarsi e a stringersi…era stato diverso, non violento e ardente come la notte prima, ma dolce, sensuale, nonostante tutto però quelle stesse fiamme l’avevano comunque avvolto, concentrandosi sotto al ventre…più Aragorn lo baciava, giocando con la sua lingua, più sentiva il corpo bruciare…

Fece un profondo respiro quando sentì un brivido caldo scuoterlo, gli stava accadendo ancora…come ogni volta che ripensava a quello che faceva col ramingo…si voltò di lato, rannicchiandosi su se stesso ma quelle sensazioni non diminuirono…aveva bisogno di qualcosa, si sentiva…incompleto, insoddisfatto…per la prima volta in tutta la sua lunga vita desiderava, voleva qualcosa che non sapeva come ottenere…sospirò di nuovo, girandosi dalla parte opposta, e vide Frodo e Sam allontanarsi con una coperta in mano, li aveva sentiti parlare ma non aveva prestato ascolto alle loro parole, troppo preso dai propri pensieri…forse anche loro non riuscivano a dormire…dopo un lungo momento si alzò, legandosi sul petto la faretra e afferrando l’arco…poteva allenarsi, fare qualcosa per non continuare a pensare, forse era di quello che aveva bisogno…combattimenti, azione…

Camminò a lungo tra gli alberi come se non trovasse il posto adatto per fermarsi, fino a quando udì, combinati ai rumori del bosco, dei sospiri…chiuse gli occhi un istante, sapeva già a chi appartenevano ma questa volta sembravano più intensi e veloci…ancora si ripeté di non andare ma di nuovo le sue gambe lo portarono proprio nell’unico luogo dal quale doveva restare lontano.

I respiri che giungevano alle sue orecchie, erano ora più forti e continui…Legolas strinse le labbra quando li vide…pur non scorgendo i loro corpi, nascosti dalla coperta, riusciva a percepire i loro movimenti…e ciò che stavano facendo era molto diverso dal bacio della sera prima…era qualcosa di più intimo e selvaggio…

 

Sam appoggiò la testa indietro, contro il tronco dell’albero, ai piedi del quale era seduto, alzò lo sguardo tra i rami, aprendo la bocca per respirare ma subito le sue labbra furono catturate da quelle di Frodo…

“Non è…mai stato così…” gli sussurrò l’hobbit, fissando, con i grandi occhi chiari, il viso del compagno…lentamente iniziò a muoversi sopra di lui, afferrandogli le spalle e contemporaneamente, tenendo in entrambe le mani la coperta che li ricopriva quasi completamente, ad eccezione della testa…

“Forse è…perché è da molto che…” tentò di rispondere Sam, ma i movimenti dell’altro hobbit gli toglievano il fiato “…o forse…è questo posto...ah…” fece scivolare le mano sui fianchi di Frodo, sotto la camicia aperta, stringendolo contro di sé e tentando di spingersi dentro di lui con più forza, ma un gemito del compagno lo fece fermare…

“Shh…Frodo…shh…non così…” gli bisbigliò e subito vide il sorriso malizioso sul suo viso.

“Sì…sì invece…così Sam…ti prego…” gemette Frodo prima di inclinare la testa e iniziare a baciare e succhiare intensamente il collo del compagno, mentre i suoi movimenti si facevano sempre più veloci.

“Ci sentiranno…” esclamò Sam, abbassando poi la voce, cercando di controllare i propri sospiri “…ci sentiranno…ci troveranno…e dovremo…fermarci…ah…” non riuscì a continuare…Frodo gli catturò di nuovo le labbra, mordendogli quello inferiore…

“Che ci sentano allora…” sussurrò tra i sospiri sempre più frequenti “…che ci trovino…ma…” si fermò un istante, chiudendo gli occhi azzurri per trattenere la tempesta che stava per scatenarsi dentro di lui “…non ci fermeranno…non…adesso…”

Sam alzò una mano e gli accarezzò il viso madido di sudore, facendola poi scendere sul suo petto che sia alzava e abbassava rapidamente…il suo sguardo si soffermò qualche istante sulla catena attorno al suo collo…Frodo aveva spostato l’Anello indietro, sulla schiena, per evitare qualsiasi contatto con il corpo dell’altro hobbit…ma a Sam non importava, non era l’Anello o il Potere che bramava di possedere…ma qualcosa di più puro e potente…qualcosa che già aveva…

“…toccami…toccami Sam…ti prego…”

“Frodo…” mormorò amorevolmente quando udì quella supplica…e prima di accontentarlo si aprì completamente la camicia, stringendo il corpo del compagno contro il proprio.

 

Legolas era in piedi, con le labbra socchiuse, non si era accorto di stare stringendo con forza l’arco nelle mani, tanto da far scricchiolare il legno di cui era fatto…era completamente rapito dalle azioni dei due hobbit anche se non riusciva a vederli del tutto, mentre dentro di sé sentiva crescere ancora di più quel fuoco…ad un tratto vide Frodo gettare indietro la testa e in quell’istante la coperta scivolò sulla schiena dell’hobbit, finendo sul terreno…e poté scorgere i loro corpi muoversi ritmicamente l’uno sull’altro, insieme, uniti…il suo sguardo si posò sui loro volti, sconvolti da qualcosa di potente…non sapeva, non conosceva cosa fosse ma sentì un brivido rovente raggiungergli il ventre e si lasciò sfuggire un sospiro…

Subito sbatté le palpebre, come se si fosse appena risvegliato e si voltò, correndo via tra gli alberi, per paura che i due compagni l’avessero sentito…

 

“Stai bene?” sussurrò Sam appoggiando la fronte contro la spalla dell’altro hobbit.

“Oh sì…da quando…siamo partiti, è la prima volta che mi sento così…” rispose Frodo accarezzandogli i riccioli biondo scuro.

“Beh…lo spero…” ribatté Sam baciandogli la spalla “…perché se non sei stato insieme a me…beh…potrei essere geloso…” sentì il compagno ridere nonostante stesse ancora cercando di recuperare il fiato, così avvicinò le labbra al suo orecchio e gli sussurrò dolcemente “…ti amo troppo per dividerti con qualcuno…”

Frodo chiuse gli occhi, unendo le braccia dietro alla sua testa e stringendosi a lui…

“Ah…cosa farei senza di te?” gli mormorò dopo avergli dato un bacio sulla fronte “Senza i tuoi consigli e le tue parole che mi danno coraggio anche quando mi sembra che tutto sia vano…” gli sfiorò il naso con le labbra e sorrise “…non andrei molto lontano senza di te…”

 

Legolas continuò a correre come se stesse scappando da qualcosa che non riusciva…non poteva seminare…quella sensazione che provava lo stava divorando, doveva fare qualcosa per liberarsene…e il suo istinto lo portò in una piccola radura, circondata da grandi alberi. I raggi della luna si infrangevano sulle foglie, accentuandone i riflessi dorati…e seduto ai piedi di uno di essi…

 

Aragorn aveva la testa inclinata di lato, appoggiata al tronco e tra le mani rigirava il medaglione che teneva sempre al collo…da quando erano partiti si era ripromesso di non pensare a lei, ma da giorni, quel volto che aveva amato continuava ad apparire nella sua mente…ricordava i suoi occhi chiari velati dalle lacrime e lui non aveva fatto altro che accennare un sorriso, prima di voltarsi e seguire la Compagnia…e in quell’istante aveva incrociato lo sguardo di Legolas…solo per un breve istante, prima che l’elfo si girasse di nuovo, continuando a camminare…in quel momento non gli aveva dato peso ma ora, dopo quello che era accaduto in quei giorni, non riusciva a fare a meno di chiedersi che cosa c’era nei suoi occhi.

Sospirò, avvicinando le ginocchia al petto e appoggiando la fronte su di esse. Non riusciva a spiegarselo ma desiderava che Legolas fosse al suo fianco…desiderava essere stretto tra le sue braccia e…sorrise tra sé, rialzando la testa…era la prima volta che sentiva il bisogno di qualcuno.

Improvvisamente udì dei passe veloci avvicinarsi…balzò in piedi, infilando l’Evenstar nella tasca e sguainando la spada…ma solo quando brandì l’arma si accorse che quei passi erano troppo leggeri per appartenere ad un orco…ed infatti vide in lontananza la persona a cui stava pensando poco prima.

“Legolas!” esclamò sorridendo e rimise la spada nel fodero…ma poi aggrottò le sopracciglia quando l’elfo, invece di fermarsi, continuò a grandi passi verso di lui “Legolas…? Cosa accade?” ma ancora non ottenne risposta…vide l’amico lasciare cadere a terra l’arco che stringeva nel pugno e slacciarsi in pochi attimi la faretra, gettandola nell’erba.

Aragorn aprì la bocca di nuovo ma non riuscì a parlare…Legolas era ora più vicino e, pur nell’oscurità, riusciva a scorgere i suoi occhi…erano diversi, forse più scuri, di un blu intenso ma al tempo stesso luminoso, e ne fu quasi intimorito…fece un passo indietro senza riuscire a distogliere lo sguardo da lui…e sentì un dolore alla schiena quando l’elfo lo spinse con forza contro il tronco, per poi posare le labbra sulle sue.

Il ramingo si lasciò sfuggire un gemito, subito soffocato dalla bocca di Legolas che avidamente beveva da lui…mise le mani sui suoi fianchi con l’intenzione di allontanarlo, ma il calore che quel bacio selvaggio gli stava provocando gli fece perdere la ragione, così le fece scivolare sulla sua schiena e, senza riuscire a controllarsi, lo strinse a sé e mosse il bacino contro quello dell’elfo…

In quell’istante Legolas gettò indietro la testa con le labbra socchiuse e al suo gemito di piacere si unì quello di sorpresa di Aragorn…quando i loro sguardi si incontrarono di nuovo, entrambi rimasero in silenzio, ad eccezione dei loro respiri veloci. L’elfo inclinò la testa di lato come se cercasse, negli occhi dell’amico, una spiegazione a quelle fiamme che lo avevano percorso…poi però avvicinò di nuovo le labbra alle sue…

Il ramingo chiuse gli occhi, lasciando che Legolas prendesse ancora il controllo di quel bacio…ma questa volta sentì anche il suo corpo…all’inizio con insicurezza, poi sempre più deciso, l’elfo si muoveva addosso lui…Aragorn lo sentiva contro di sé come mai era successo…era intrappolato tra il tronco dell’albero e il corpo caldo di Legolas che gli provocava continui fremiti di piacere…ma poi un lampo di ragione…afferrò le sue braccia e lo allontanò, scivolando fuori da quella morsa che gli stava facendo perdere ogni controllo.

“No!” esclamò tra i sospiri…vide lo sguardo dell’amico, un misto tra timore, disperazione e…desiderio, mentre ansimava, cercando a sua volta di recuperare il fiato “Legolas non…non possiamo…questo non è più né un abbraccio, né un bacio…stiamo andando troppo oltre…questo è…” si fermò, cercando una parola adatta, ma ripeté solamente “…è troppo…”

“Estel…” sussurrò Legolas allungando una mano e facendo un passo verso di lui, ma quando l’uomo scosse la testa, si fermò di colpo.

“Non possiamo…” continuò Aragorn “…non è…giusto, per nessuno dei due…noi siamo…amici e questo…” sospirò “…non può esserci questo tra noi…”

“Questo?” ripeté l’elfo restando immobile “Cos’è questo? Io non capisco di cosa stai parlando…io non…non so…non conosco quello di cui parli…non l’ho mai vissuto…come posso sapere se è sbagliato o meno?”

“Legolas credimi…” ribatté il ramingo “…quello che stiamo facendo…quello che stavamo facendo ci avrebbe solo portato su un sentiero troppo… faticoso da percorrere…è mia la colpa e me ne rammarico…io…” si passò le mani tra i capelli “…io ho sbagliato fin dall’inizio…quell’abbraccio e poi i baci…non dovevo permetterlo…ora dobbiamo affrontare questa Missione senza che quello che è accaduto turbi i nostri pensieri…”

“Ma non ci riesco!” lo interruppe Legolas alzando la voce “Ci provo…ti giuro che ci ho provato…ma non riesco a pensare ad altro che…a te e a quello che facciamo…poi vedo loro due e quello che sento dentro diventa più intenso ed è…” fece un passo indietro, appoggiandosi all’albero, e si passò le mani sul viso, facendole scivolare sul collo, alzò lo sguardo e sospirò “…è difficile da sopportare…mi sento bruciare da un fuoco che non accenna a diminuire…e non so cosa fare…non resisto più così…”

Aragorn abbassò lo sguardo…forse se non lo guardava…se non guardava quegli occhi imploranti e ricolmi di desiderio, forse sarebbe riuscito a restare fermo sulla sua posizione…sarebbe riuscito ad allontanarsi…ma la voce dell’amico continuava a giungere alle sue orecchie e si faceva strada lungo il suo corpo, fino al cuore…

“Fallo smettere ti prego…” sussurrò l’elfo disperato “…non riesco a continuare così…mi sta divorando…” chiuse gli occhi stringendo le labbra “…ti prego…aiutami a spegnerlo…”

Il ramingo lo guardò a lungo…il suo sguardo percorreva il corpo dell’elfo lentamente, soffermandosi su ogni particolare, su ogni profilo…e dentro di sé sentì di nuovo quel calore che lo aveva scosso poco prima, quando erano così vicini…poteva andarsene così? Poteva lasciarlo solo dopo aver risvegliato in lui quelle emozioni?

L’elfo sospirò, lasciandosi scivolare lungo il tronco…ma prima di raggiungere il terreno sentì una stretta sulle braccia, alzò la testa e, rialzandosi, incrociò lo sguardo dell’uomo…

“Come può una creature così splendida…” mormorò Aragorn accarezzandogli una guancia “…non conoscere il desiderio e la passione?” avvicinò le labbra a quelle dell’amico, sfiorandole e lo sentì sospirare “Il fuoco che ti brucia…ardendo con forza dentro di te…sempre più intensamente…” passò le dita sul profilo del suo viso e Legolas inclinò la testa, cercando ancora più contatto ma senza allontanare le labbra da quelle dell’uomo “…fino ad avvolgerti e…farti esplodere…”

“Estel…” sospirò l’elfo stringendo i pugni…avrebbe voluto tirarlo a sé ma temeva che l’amico si rifiutasse come poco prima.

Aragorn lo fissò intensamente, poi lo baciò con ardore, allontanandosi però, appena sentì la risposta bramosa di Legolas, continuando a trattenergli il volto con la mano, ferma sulla sua guancia…

“Come puoi essere freddo e distante come la luna…e al tempo stesso luminoso e infuocato come il sole?” con l’indice gli sfiorò la fronte e le sopracciglia lievemente aggrottate “Come puoi vivere per migliaia di anni senza l’affetto di qualcuno? Senza desiderare di sentire…il calore…il corpo di qualcuno insieme al tuo?” si inumidì le labbra e notò lo sguardo avido dell’elfo…con le dita gli sfiorò il collo, l’unico punto del suo corpo non coperto dagli abiti, e vide le sue palpebre chiudersi “Come puoi non conoscere il piacere che due persone possono scambiarsi?”

“Mostramelo…” bisbigliò Legolas riaprendo di colpo gli occhi e fissando quelli azzurri dell’uomo “…mostrami cosa significa…mostrami quello che non conosco…”

“Non è così semplice…” mormorò Aragorn “…è qualcosa che dobbiamo fare insieme…qualcosa che deve superare le barriere della nostra amicizia ed io…” si fermò, sorridendo quasi nervosamente “…so che è assurdo ma…ho paura che avvicinandomi così tanto a te…potrei perdere la tua amicizia e non voglio che accada…per nessuna ragione…”

“Non accadrà Estel…” rispose l’elfo “…non permetterò che accada…”

“È una promessa?” gli chiese sorridendo il ramingo, appoggiando la fronte contro la sua…appena l’elfo annuì posò le labbra sulle sue, ma solo per qualche attimo, quando sentì tra i capelli le sue mani, inclinò la testa e scese sul suo collo, baciandolo dolcemente…udì il sospiro compiaciuto di Legolas e sorrise, mentre con le mani tentava di slacciare i lacci che tenevano chiuso l’abito dell’elfo lungo i suoi fianchi…ma dopo qualche momento si arrese…

“Legolas…”

“Continua…” sospirò l’elfo appena sentì che il contatto con le labbra dell’uomo era venuto a mancare.

“Vorrei ma…” ribatté Aragorn “…non riesco a…” tentò di nuovo con i lacci ma senza riuscirci “…togliti la casacca…”