.|. Ti Sento Vivere .|.

by Gilraen Veneanar

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Sentimentale/Drammatico | Slash | Rating PG-13 | One Piece

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Erano le quattro del mattino a Los Angeles...la grande città cullava tra le braccia i suoi angeli, e sembrava proteggerli dalla violenza di quella pioggia torrenziale che ormai bagnava la morbide colline di Hollywood, da ben tre giorni...

 

Già, tutti gli angeli stavano dormendo, magari immersi nei sogni dorati che la città donava loro.

...tutti, tranne uno...

 

...un’esile ombra dinanzi ad un vetro rigato dalle mille lacrime che il cielo sembrava versare, come partecipe del dolore di quel giovane angelo, che cercava con i suoi grandi occhi nocciola, qualcosa di indefinito, al di là di quella fredda vetrata.

 

...un velo di dolore offuscava i suoi occhi, e il suo sorriso, rare volte sbocciava sul suo volto segnato dalla stanchezza, dal pianto e dalle lunghe notti insonni, passate a stringere un cuscino di piume, sperando che potesse trasformarsi da un momento all’altro in quel corpo che tanto amava

...caldo e forte...

Quando era tra le braccia del suo amore si sentiva al sicuro, protetto, ma soprattutto...era felice...

 

Lentamente posò una mano sulla superficie di vetro, ed abbassò per qualche istante le palpebre, come se il sonno avesse avuto la meglio su di lui...no, non voleva dormire, non ne aveva voglia...l’unica cosa che aveva in mente in quel momento era lui, solo lui voleva...

 

Si allontanò dalla finestra...mosse qualche passo sulla moquette nera, si mise seduto sul letto e prese tra le mani la piccola istantanea che era stata appoggiata delicatamente sul comodino...

 

Finalmente un piccolo sorriso squarciò le tenebre del suo animo riportando, dopo tanto tempo, la luce...

 

Quella era stata la prima volta in cui era riuscito a convincere Viggo a lanciarsi assieme a lui con il paracadute...erano entrambi avvolti in mille strati di stoffa, con i caschi bianchi che spiccavano sulle giacche a vento nere; le facce allegre e spensierate, e gli sguardi innamorati...anche se a prima vista potevano sembrare due perfetti imbecilli...

 

Alzò lo sguardo...la spia verde del cellulare lampeggiava nell’oscurità, come una piccola lucciola immersa in una fresca notte estiva...odiava quell’aggeggio, ma ora come non mai ne apprezzava l’esistenza...avrebbe voluto sentire la sua voce, anche se solo per pochi istanti...gli mancava terribilmente, lo amava e il solo pensiero di essere lontano, miglia e miglia, dal suo amore, gli appesantiva il cuore

...avrebbe voluto piangere, ma non doveva, non era un bambino...

 

Magari Viggo era ancora sveglio...

Magari dopo aver sentito la sua voce si sarebbe calmato, e avrebbe potuto affrontare meglio la solitudine...ma cosa poteva dirgli?

 

“Ciao Vig, sono Orli, che fai di bello? Qui a L.A. sono le quattro, piove da tre giorni, e io mi sento terribilmente solo, tanto che non riesco a dormire...ma, a parte questo, tutto ok, e tu come stai?”

 

Scoppiò in una fragorosa risata...di certo se gli avesse detto quelle parole Viggo avrebbe pensato, e forse a ragione, che fosse uscito di senno, e si sarebbe preoccupato per il suo “cucciolo

 

...un brivido lo percosse...

 

Impazziva quando Viggo lo chiamava così, adorava il tono dolce con cui lo diceva, e il modo in cui lo guardava, sembrava che il suo sguardo penetrasse fino alla fine della sua anima.

 

...lo amava...

 

Lo amava talmente tanto che avrebbe voluto aprire quella finestra e gridarlo alla notte, anche a rischio di svegliare quegli angeli che di sicuro non avrebbero capito o accettato quell’amore...chissà, forse ne erano invidiosi...ma questo non era un suo problema...

 

Si, avrebbe voluto gridare, urlare il suo amore fino a perdere la voce, ma non l’avrebbe fatto...nessuna parola concepita da un essere mortale avrebbe potuto descrivere l’immensità, e l’immortalità, di quel sentimento...

 

Poteva chiamarlo semplicemente Amore?

No, no di certo...era qualcosa di ben più alto, nobile e bello dell’amore...ma, anche se dentro di sé, nel suo cuore, sapeva bene ciò che avrebbe voluto dire, quelle parole non diventavano suoni, dolci note volte ad esprimere qualcosa di magico, quasi...

 

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

In tutto quello che faccio e non faccio ci sei

Mi sembra che tu sia qui...sempre

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

Dovunque guardo ci se tu

Ogni discorso sempre tu

Ogni momento io ti sento sempre più

 

 

Dall’altra parte degli States, nella “Grande Mela”, un uomo era seduto sulla moquette del suo appartamento...

 

Fuori, la città riluceva delle mille luci, perennemente splendenti, che la caratterizzavano, come un cielo stellato che si specchiava e s’immergeva nelle plumbee acque dell’oceano...

 

Il fuoco scoppiettava nel piccolo caminetto del salotto...dal televisore acceso provenivano strani rumori, suoni indistinti e voci felici...

 

Un sorriso sulle labbra dell’uomo.

Una lacrima solitaria lungo la sua guancia...

 

Tra le mani stringeva una foto...

Dom, Billy, Lij, Sean e...Orlando...

Abbracciati, sorridenti e spensierati, proprio come dei bambini felici..

 

..Orlando...Orli...il suo piccolo cucciolo...gli stava sorridendo, i suoi occhi erano colmi di gioia e amore...quando aveva scattato quella foto, lui, il fotografo-poeta-attore, l’artista, era rimasto abbagliato dalla sua bellezza...dalla bellezza di quell’angelo ancora inesperto della crudeltà del mondo in cui vive...e aveva esitato, forse con il timore che quella visione si sarebbe dissolta nella luce del flash...

 

Un sospiro uscì dalle sue labbra bagnate dalle lacrime...

 

Avrebbe voluto essere lì, a Los Angeles, dal suo angelo...avrebbe voluto stringerlo tra le braccia e ripetergli quanto lo amasse, e che avrebbe continuato a farlo per tutta la vita, fino ad un secondo prima che l’eternità finisse...perché in questo mondo, nulla è eterno...

 

Avrebbe voluto amarlo, fare l’amore con lui, più e più volte, fino a quando il sole non avrebbe risvegliato il mondo, e le stelle fossero scomparse nell’eternità del cielo...

 

Gli mancava, gli mancava terribilmente, e l’unico modo con cui poteva alleviare, anche se per breve tempo, il dolore causato da quell’assenza, era mettere su carta ciò che sentiva...o almeno ci provava...

 

Fogli e fogli con impresse frasi e parole d’amore...

Lettere scritte, segnate da sottili linee d’inchiostro nero, ma mai spedite...rimaste lì, immobili sullo scrittoio dell’artista...

 

Ma presto si sarebbero incontrati di nuovo, anche se ci sarebbero voluti giorni, settimane, o in casi estremi, mesi...ma, alla fine, si sarebbero ritrovati...l’uno nelle braccia dell’altro, e allora sarebbero stati di nuovo una cosa sola...

Un’anima unica...

Due cuori, e un solo battito...

Per sempre

 

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

In tutto quello che faccio e non faccio ci sei

Mi sembra che tu sia qui...sempre

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

Dovunque guardo ci se tu

Ogni discorso sempre tu

Ogni momento io ti sento sempre più

 

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Non so che cosa fare

Il sonno se ne è andato e non tornerà

Un vetro da cui guardare

Il silenzio fermo della città

E ti vorrei chiamare

Si però a quest’ora ti arrabbierai

E poi per cosa dire?

A metà io so che mi bloccherei

Perché non è facile, forse nemmeno utile

Certe cose chiare dentro poi non escono, restano, restano

 

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

In tutto quello che faccio e non faccio ci sei

Mi sembra che tu sia qui...sempre

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

Dovunque guardo ci se tu

Ogni discorso sempre tu

Ogni momento io ti sento sempre più

 

Seduto lì a parlare, con i tuoi amici che bello sei

Mi sembra di impazzire

Per esser lì con te non so che darei

Ti vorrei far vedere

Tutti i miei foglietti e le lettere

Che ti vorrei spedire

Ma non ho il coraggio e non so perché

Perché non è facile, forse nemmeno utile

Certe cose chiare dentro poi non escono, restano, restano

 

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

In tutto quello che faccio e non faccio ci sei

Mi sembra che tu sia qui...sempre

Vorrei dirti, vorrei

Ti sento vivere

Dovunque guardo ci se tu

Ogni discorso sempre tu

Ogni momento io ti sento sempre più

 

-FINE-

 

e siamo giunti alla fine...ora x 1 po’ nn vi romperò + con le songs degli 883 (anche se ora esce il nuovo album!!!)^.-

penso che i ringraziamenti siano doverosi…dunque…

Ovviamente ringrazio il mio Nostromo, che mi ha consigliato, ed ha avuto la pazienza di leggere la fic ad ogni minima modifica, e che alla fine (penso + x lo sfinimento che x altro -.-;;) ha espresso 1 giudizio moooltooo positivo...GRASSSIE MIA PUZ-zella!!!

E grazie naturalmente alle mie fonti di ispirazione:

la song ti sento vivere, degli 883

il video take my breath away, di Aranel

e i bellissimi film Troy & The Day After Tomorrow, che con la ff nn

Gilraen Veneanar-Sparrow-Kiddo ^.~