.|. The gift .|.

by Jade - Tradotta da Rinie

Niente anello, niente Compagnia, e praticamente niente trama. Aragorn riceve un regalo inaspettato da parte di re Thranduil…

Sentimentale | Slash | Rating NC-17+ | One Piece

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Aragorn sedeva alla scrivania nel suo studio,e stava cercando di venire a patti con una crescente pila di figli di lavoro quando due delle sue guardie entrarono, trasportando in mezzo a loro un tappeto stranamente arrotolato. Il re posò la sua penna d'oca, focalizzando tutta la sua attenzione sui due uomini che poggiavano il tappeto sul pavimento di pietra. Incuriosito sollevò un sopracciglio indicando l’oggetto:

"Signori… Questo cos’è? Ma soprattutto… Cosa ci fa sul pavimento del mio studio?"

Le guardie si misero velocemente sull'attenti. "E' un regalo da parte di Re Thranduil di Bosco Atro, mio signore. Il messaggero ha detto che è una delle cose di più valore per il re. Ha detto anche di portartelo qui… subito”     Aragorn sollevò anche l’altro sopracciglio che si unì al primo, mentre lui si alzava in piedi e si dirigeva lentamente verso di loro. Strinse gli occhi verdi per guardarlo, e scosse una mano in maniera assente per dimettere le guardie: "Potete andare,fate in modo che nessuno mi disturbi."

Sentì solo in lontananza i due che lasciavano lo studio, e chiudevano la porta dietro di loro. Tutta l'attenzione del re era infatti concentrata sul tappeto dall'aspetto innocente posato ai suoi piedi. Ci girò lentamente intorno, cercando di capire cosa potesse esserci di tanto speciale. Era innegabile che fosse bello, verde scuro e blu con ricami d'argento, ma non c'era nulla, apparentemente che lo rendesse particolare. Chiedendosi se fosse possibile che quell’ aspetto così speciale stesse sull'altro lato, Aragorn sollevò un piede instivalato, e osservò il tappeto che si srotolava. Gli occhi verdi gli si spalancarono per lo shock quando finì di dispiegarsi e riuscì a vedere cosa c'era dentro.

Sdraiato in maniera invitante sopra al suo regalo c'era un elfo mezzo nudo: i capelli biondi gli incorniciavano il viso perfetto, e cadevano fino a metà di una schiena altrettanto nuda. Indossava solo un paio di pantaloni morbidi, e una sottile catenella di legacci dorati circondava un collo latteo. Sotto più attenta osservazione, si poteva notare anche un anellino dorato sulla punta di un orecchio delicatamente appuntito. L'unico movimento che l'elfo fece fu di sollevare il capo, rivelando un paio di occhi blu, leggermente appannati.

Dopo un attimo di silenzio tombale, Aragorn realizzò che era a bocca aperta e la chiuse con un udibile click. Si sforzò di far rimanere lo sguardo sul viso dell'elfo, cercando di ignorare l’eccitazione che gli scorreva nel sangue e il cuore che gli scoppiava nelle orecchie. Si schiarì la gola, ma la sua voce emerse bassa e gutturale quando finalmente riuscì a parlare:

"Tu...Chi sei??"

Le labbra dell'elfo si incurvarono in un sorriso sensuale mentre si sollevava con grazia felina sui piedi nudi. "Sono Legolas, mio signore. Figlio minore di Thranduil, e sono stato donato a te."

Aragorn non ebbe il tempo per pensare poiché Legolas cominciò a muoversi lentamente verso di lui, con i fianchi ondeggianti a un ritmo che solo l'elfo riusciva a sentire. Mentre gli arrivava sempre più vicino, anche il resto del corpo cominciò a muoversi, le braccia allungate sopra il capo e ciocche bionde che danzavano dolcemente con il movimento della testa. L'uomo stava fermo e guardava, incapace anche solo di pensare di fare altrimenti. E mentre guardava, si accorse di un basso ronzio proveniente dalle labbra dell'elfo, il battito stabilito dalla sua voce in contrappunto col movimento dei suoi fianchi.

Aragorn finalmente fu in grado di muoversi, mentre Legolas gli giungeva abbastanza vicino da toccarlo, e si voltava poggiando la schiena al petto dell'uomo. Poi lanciò un braccio dietro la sua testa, intorno al collo del re. Di rimando, Aragorn strinse un suo braccio attorno ai fianchi snelli dell'elfo e lo tirò più vicino, aprendo una mano sullo stomaco di Legolas. Abbassò il capo per appoggiare diversi dolci baci sul collo d'avorio, e cominciò a spostarsi in su, verso un orecchio appuntito, quando la testa dorata si piegò all' indietro in segno di sottomissione. 

Leccò i lati dell’elegante estremità, fermandosi a succhiare gentilmente l'anellino che adornava la punta. Ruggì gutturalmente quando sentì Legolas tremare e strinse l'elfo ancora più stretto, mentre le sue dita giocavano con l'elastico dei pantaloni dell'elfo. Aragorn si sporse più vicino, la sua voce roca nell'orecchio dell'elfo.

"E' questo che vuoi, Legolas? Mi fermo se non lo è."

Di risposta l'elfo si dimenò, strusciando i glutei contro il membro dell'uomo. "Ai! Non fermarti! Se non l'avessi voluto, non sarei qui."

Sentendosi garantito il permesso, Aragorn fece scivolare una mano dentro ai pantaloni dell'elfo mentre litigava coi lacci dei propri pantaloni con l'altra mano. Piegò la sua mano sull'organo dell'elfo, sorridendo al gemito senza fiato che l'azione produsse. Il sorriso divenne un sospiro di sollievo quando riuscì a sciogliere i lacci dei suoi pantaloni abbastanza da far scivolare lo stretto capo di vestiario giù per i suoi fianchi. Poi diede al membro nella sua mano un'ultima carezza prima di rimuovere l'arto e spingere i pantaloni bianchi dell'elfo giù per fianchi perlacei.

Aragorn ignorò il mormorio di protesta di Legolas e voltò l'elfo nelle sue braccia finché si trovarono faccia a faccia. Posò soffici baci su ognuno dei due occhi blu  e uno sul naso dritto prima di prendere finalmente le labbra dell'elfo. L'uomo mantenne il bacio dolce, cercando di calmare più che eccitare. Dopo un momento si allontanò e sistemò con cautela una ciocca di capelli biondi dietro una delle orecchie di Legolas.

"Dammi un momento, mirnin. Se dobbiamo farlo, allora lo faremo in modo appropriato." Aragorn andò velocemente alla porta, per assicurarsi che fosse chiusa bene. Il re sentiva un’ urgenza quasi incontrollabile di prendere l'elfo per la prima volta sul tappeto dentro al quale era stato trasportato, e non sarebbe stato bello se qualcuno fosse arrivato proprio in quel momento. Si voltò e gli si mozzò il respiro in gola quando notò che Legolas aveva colto l'occasione di liberarsi dei morbidi pantaloni, così da trovarsi ora completamente nudo. 

Aragorn deglutì, lo sguardo che scorreva sulle forme sottili dell'elfo, con aria predatoria. Si mosse lentamente verso Legolas, spogliandosi dei suoi vestiti mentre camminava, finché si trovò nudo come l'elfo. Poi se lo tirò contro il petto, sussultando di piacere quando le loro virilità scivolarono una contro l'altra. Baciò ancora la bocca dell’altro, questa volta spingendo la sua lingua dentro labbra socchiuse per intrecciarla con quella del compagno. Abbracciò Legolas, una mano a sostenere il biondo capo, mentre l'altra carezzava in tutta la sua lunghezza la schiena liscia.

Il principe si dimenava tra le sue braccia, e Aragorn dimenticò presto il suo proposito di andare piano. Invece, semplicemente sollevò Legolas tra le braccia e lo distese sul tappeto, prima di gettarsi sull'elfo e reclamare le sue labbra. Fece scivolare le sue mani lungo il corpo pallido, fermandosi a pizzicargli i capezzoli prima di avventurarsi più a sud. Iniziò ad aprire le gambe dell'elfo quando un pensiero improvviso irruppe nella nebbia sensuale in cui il re versava.

"Non ho nulla per facilitare l'entrata, mirnin."

Legolas si lamentò mentre inarcava la schiena, le gambe che si intrecciavano attorno ai fianchi di Aragorn. "Non hai bisogno di nulla, mio signore. Si è già provveduto a questo..."

Aragorn raggiunse il punto interessato, e gemette quando realizzò che il passaggio dell'elfo era già stato oliato. Fece scivolare dentro due dita, subito divaricandole per allargare il muscolo. L'uomo si sfece quasi quando Legolas si spinse contro le sue dita, indicandogli che era pronto. Rimosse le sue dita e le rimpiazzò presto colla sua virilità , tremando mentre scivolava dentro facilmente.

Aragorn tentò di essere gentile, ma quando Legolas si gettò all'insù per incontrarlo perse il controllo e cominciò a spingere nell'elfo. Fu solo un momento più tardi che trovò il piacere, Legolas lo seguì immediatamente dopo. Aragorn si tirò fuori lentamente e si sdraiò a riposargli vicino, un braccio gettato casualmente sul petto dell'elfo.

Dopo un momento di silenzio contento, Aragorn parlò. "Thranduil ti ha veramente donato a me, Legolas?"

L'elfo sorrise, stringendosi al fianco dell' uomo. "Solo perché gliel' ho chiesto, mio signore. Mio padre aveva pianificato di regalarti solo il tappeto, ma io sentivo che il re degli uomini meritava qualcosa di unico."

Aragorn ridacchiò, portando Legolas stretto a sé. "I miei ringraziamenti, allora. Se il tappeto è certamente squisito, preferisco il suo contenuto."

Legolas chiuse gli occhi. "In qualche modo, mio signore, penso che dovresti."