.|. Amarth - Fino Alla Fine del Tempo .|.

4. Tentazioni

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Arrivò il giorno previsto per l’uscita notturna ed Eldarion rimase per tutta la mattina e gran parte del pomeriggio nella sua camera a pensare…voleva fare un po’ di chiarezza nei suoi pensieri ma era difficile quando la risposta a tutto sembrava sempre quella…Legolas. Si sentiva incredibilmente attratto da lui, desiderava sentirlo vicino, sentire il suo corpo, la sua voce e non riusciva a spiegarselo…in fondo era stato come un padre per lui, era cresciuto tra le sue braccia e quasi si vergognava di provare quel forte desiderio nei suoi confronti ma non poteva negarlo…quel calore che lo faceva bruciare ogni volta che lo sfiorava era reale. Vederlo ogni singolo giorno, bellissimo e perfetto, stare con lui, ascoltare la sua voce in continuazione…a volte avrebbe voluto scappare per non impazzire…forse Legolas non si rendeva conto del fascino che esercitava su chi gli stava intorno…

Si sdraiò sul letto e fissò per un momento il soffitto…chissà se anche suo padre si era mai sentito attratto dall’elfo? Erano molto amici, questo lo sapeva ed erano anche molto legati…come aveva potuto suo padre restare accanto a Legolas per anni senza mai essere tentato dalla sua perfezione? Come stava succedendo a lui e com’era successo ad Eomer…Eomer…quel pensiero si insinuò nuovamente nella sua testa…il re di Rohan l’aveva avuto per sé e continuava tutt’ora a desiderarlo…quella sera doveva chiedergli di più…voleva sapere cos’aveva provato nel sentire quel corpo caldo contro il suo, quelle splendide labbra muoversi e pronunciare gemiti di passione con quella voce dolcissima…

Si rimise seduto di scatto, scuotendo la testa…non doveva pensarci…immaginare Legolas in un momento simile era troppo…non in quel giorno…la sera stava per arrivare e si sarebbe lasciato alle spalle l’infanzia per sempre. Si alzò, guardandosi attorno, doveva fare qualcosa…ecco…forse magiare qualcosa l’avrebbe rilassato un po’…

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Eldarion raggiunse le cucine dove le cuoche avevano appena finito di preparare l’occorrente per la cena. Salutò le donne ed entrò nella stanza delle provviste dove, su un grande tavolo al centro erano appoggiate diverse ciotole contenenti frutta, dolci e vari tipi di farina…si guardò attorno indeciso ma poi sentì la voce di una delle donne

“Mio principe…scusate l’intrusione…vi lascio anche questa…” e appoggiò un’altra ciotola sul tavolo “…se volete favorire…è rimasta dalla torta per questa sera…” poi fece un inchino e se ne andò. Eldarion le sorrise ma poi si voltò di nuovo verso gli scaffali ricolmi di ogni genere di cibo…non sapeva cosa scegliere…non aveva proprio fame (…è più…voglia di qualcosa di buono…hi hi hi scusate ma non ho resistito!!) però sentiva il bisogno di mangiare, era nervoso, molto nervoso e quando si sentiva in quel modo riusciva a calmarsi solo con il cibo…sentì in lontananza le voci delle donne che si allontanavano e poi la porta delle cucine chiudersi…finalmente era solo…solo e libero di scegliere ciò che voleva…da bambino non avrebbe mai potuto…vide in alto, su un ripiano, dei biscotti al cacao e sorrise…allungò una mano e li prese ma si girò di scatto quando udì una voce e per poco non li fece cadere a terra…

“Cosa stai facendo?”

“Leg…Legolas…cosa…cosa ci fai qui?” sussurrò il giovane principe stringendo il barattolo tra le mani mentre il suo cuore batteva all’impazzata…un po’ per lo spavento e un po’ per la sorpresa di vedere proprio lui…

“Ti ho sorpreso a rubare i biscotti principe Eldarion” disse l’elfo sorridendo mentre appoggiava delle erbe su uno degli scaffali “Quando lo saprà tuo padre…”

“No…” bisbigliò in preda al panico Eldarion, ma poi scosse la testa “…aspetta…non sono più un bambino, posso fare quello che voglio…” e appoggiò il barattolo sul tavolo.

“Stavo scherzando” sussurrò Legolas passandogli accanto per andare a lavarsi le mani “Ma ti rovinerai l’appetito mangiando quelli prima di cena” si voltò di nuovo verso di lui e si appoggiò al grande tavolo di legno, il suo sguardo fu subito attratto da una delle ciotole presenti.

“Puoi prenderla se vuoi” disse Eldarion guardandolo “me l’hanno data prima le cuoche ma a me non piace”

“Come può non piacerti?” gli chiese l’elfo alzando lo sguardo su di lui “Piace a tutti”

“Io non sono tutti e ti ripeto che la crema per dolci non mi piace” ribatté il giovane alzando le spalle “Mangiala tu se…” ma il respiro gli venne quasi a mancare quando vide Legolas passarsi la lingua sulle labbra sensualmente.

“L’hai mai assaggiata?” sussurrò l’elfo e quando vide Eldarion scuotere lentamente la testa “Allora come puoi sapere che non ti piace?”

“Perché…non lo so ma è così…” disse il giovane e spalancò gli occhi quando Legolas prese un cucchiaio, lo riempì di crema e lo diresse verso di lui “Non ci penso nemmeno…non la voglio…”

“Assaggiala” disse l’elfo fissando intensamente il principe, ma poi lo vide scuotere nuovamente la testa e portarsi una mano sulla bocca “Eldarion…assaggiala! Ti stai comportando come un bambino…”

“No…tu lo stai facendo continuando ad insistere…”

Legolas accennò un sorriso, si portò il cucchiaio alle labbra, chiudendo gli occhi per un istante quando sentì il dolce sapore della crema, poi lo appoggiò sul tavolo e tornò a fissare Eldarion

“Tu non uscirai di qui fin quando l’avrai assaggiata”

Il giovane sentì un forte calore in tutto il corpo quando vide il suo sguardo e udì le sue parole…la situazione stava diventando molto interessante…fece un passo lateralmente ma notò che, dal punto in cui era, non aveva possibilità di fuga, anche se avesse tentato di scappare, sicuramente l’elfo l’avrebbe afferrato…si guardò attorno per un istante, aveva due soluzioni, restare in quel posto o finire tra le braccia di Legolas nel vano tentativo di fuggire…la scelta a quanto sembrava non era per niente ardua. Velocemente fece il giro del tavolo, correndo verso l’uscita ma, come aveva immaginato, Legolas lo afferrò per un braccio, mettendosi dietro di lui e spingendolo contro il  tavolo.

Eldarion sentì attorno alla vita le braccia dell’elfo che lo stringevano e si lasciò sfuggire un gemito mentre appoggiava le mani sul ripiano e, senza volerlo, spinse lontano il cucchiaio…sentì un sospiro vicino all’orecchio e sorrise.

“A te la scelta…” disse, tentando debolmente di liberarsi “…o mi tieni fermo qui o raggiungi il cucchiaio…”

“Questo non è giusto…” sussurrò l’elfo, alzò lo sguardo sopra alla spalla del giovane e sorrise.

“Non abbiamo stabilito delle regole, sei stato tu a…”disse Eldarion ma si fermò quando, in pochi instanti si ritrovò con le braccia piegate contro il petto e i polsi bloccati da una mano di Legolas. Istintivamente girò la testa verso quella dell’elfo e il cuore ricominciò a battere fortissimo…poteva sentire il suo respiro leggermente accelerato sul viso e le sue labbra erano così vicine…quasi le sfiorava…

“Non ho detto che mi serviva il cucchiaio comunque…” gli sussurrò Legolas fissandolo, poi si voltò di nuovo e allungò la mano verso la ciotola.

Eldarion rimase immobile per un momento a guardarlo ma poi girò anche lui la testa e vide che l’elfo stava per raggiungere la crema…era finito…avrebbe dovuto cedere e assaggiarla…ma forse…se riusciva a liberarsi da quella bellissima stretta…era quello il problema però, non voleva farlo…sentire il corpo di Legolas contro il suo, mentre lo teneva con forza…era una sensazione così bella…in fin dei conti valeva la pena provare controvoglia quella crema…però non voleva dargli la soddisfazione di riuscirci così facilmente. Così tentò di nuovo di liberarsi e per farlo dovette spingersi indietro contro di lui…

“Lasciami…” sussurrò con un tono di voce che però lasciava molti dubbi sulla sua convinzione “…non la voglio ti ho detto…no…”

“Eldarion…”

“No!” ripeté continuando a muoversi contro il corpo dell’elfo

“Eldarion…”

“Non la…” ma non riuscì a finire la frase…sentì un sospiro uscire dalle labbra di Legolas…un sospiro diverso da quello di poco prima e poi vide la sua mano appoggiarsi sul tavolo…si fermò di colpo, quasi immobile…in silenzio…e sentì il respiro veloce dell’elfo vicino al suo viso…girò la testa verso di lui, fissandolo intensamente e vide quegli occhi blu ricambiare il suo sguardo…non lo credeva possibile eppure aveva sentito contro di sé il corpo di Legolas cedere ai suoi movimenti…ad un tratto si accorse che la stretta intorno ai polsi era diminuita…

Legolas non riusciva a credere a se stesso…quei movimenti gli avevano fatto completamente perdere la testa…ed era sbagliato…perché era successo? Quello era Eldarion, il suo piccolo Eldarion che aveva cresciuto e aveva amato come…alzò lo sguardo e vide quello del giovane…non riuscì a decifrare cosa c’era nei suoi occhi ma sentì il fiato venirgli a mancare come tutta la forza che aveva avuto fino a quel momento…

Eldarion liberò velocemente una mano, prese della farina da una delle ciotole e la gettò dietro di sé sul volto dell’elfo. Appena Legolas si allontanò istintivamente, il principe fece qualche passo indietro e rimase a guardarlo mentre con le mani cercava di ripulirsi...e non riuscì a trattenere una risata…

Legolas rialzò la testa quando lo sentì ridere e lo fissò per un istante ma poi anche lui sorrise…

“Questo non dovevi farlo…”

“Oh…e se lo rifacessi?” sussurrò Eldarion sorridendogli maliziosamente e poi velocemente ripeté il gesto, facendo un altro passo indietro.

L’elfo chiuse gli occhi in tempo e sentì la farina sul viso

“Tu sei…” disse, pulendosi nuovamente con il braccio “…non riesco a pensare a cosa sei ma…” e prese a sua volta della farina e gliela gettò addosso. Così iniziarono a lottare in quel modo fino quando tutta la farina finì, dalle ciotole sul pavimento o sopra di loro…solo allora si fermarono, uno davanti all’altro, senza però riuscire a smettere di ridere…

“Sembra…sembra che alla fine abbia comunque vinto io…” disse Eldarion scuotendo la testa per ripulirsi i capelli.

“Forse” ribatté Legolas sorridendogli “ma non sai cosa ti perdi” riprese la ciotola con la crema e con due dita ne prese un po’ per poi portarsela alla bocca.

Eldarion socchiuse le labbra a quel gesto e con gli occhi seguì il percorso della sua mano…quanto avrebbe voluto…vide l’elfo ripetere il gesto e senza pensare si avvicinò a lui e gli afferrò il polso…lo fissò per un istante poi avvicinò il volto alla sua mano e iniziò a succhiare la crema dalle sue dita…

Legolas si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa a quel gesto ma non fece il minimo movimento per impedirlo…strinse il pugno sul tavolo quando Eldarion continuò a muovere la lingua e le labbra sulle sue dita, nonostante la crema fosse ormai terminata…poi però lo vide rialzare la testa e sorridere…

“Ho cambiato idea…” sussurrò sensualmente il principe fissandolo intensamente.

L’elfo aprì la bocca per parlare ma un’altra voce risuonò nella stanza…

“Per tutte le stelle del cielo…cos’è successo qui dentro?”

Entrambi si voltarono di colpo, allontanandosi l’un l’altro e videro Aragorn avvicinarsi lentamente mentre si guardava attorno con gli occhi spalancati…

“Eldarion cos’hai fatto?”

“Come sarebbe…Eldarion cos’hai fatto?” ribatté il giovane guardando stupito il padre “Non mi sembra di essere solo…”

Aragorn fissò prima il figlio e poi Legolas…

“E tu cos’hai a che fare con questo?”

L’elfo tentò di rispondere ma Eldarion lo precedette

“È stato lui ad iniziare!”

“No…non…” disse Legolas guardando il principe “…non è vero…”

“Sì invece…”

“Eldarion non…”

“Silenzio!” li interruppe il ramingo alzando la voce “Tu…va subito a lavarti e a prepararti per la cena…” continuò, rivolgendosi al figlio.

Eldarion sospirò e, a testa bassa, passò davanti al padre, uscendo dalla stanza. Legolas guardò per un istante il compagno poi seguì il giovane.

“No! Tu no!” disse Aragorn prendendolo per un braccio “Tu resterai a sistemare tutto quanto”

“Cosa? Ma perché io?” si lamentò l’elfo fissandolo “Io non ho fatto assolutamente niente volevo solo…”

“Zitto!” sussurrò il ramingo prendendolo per la vita, con forza lo spinse contro il tavolo, costringendolo a sedersi sopra e si mise davanti a lui, appoggiando le mani sulle sue cosce “Cosa volevi fare?”

“Io volevo…” bisbigliò l’elfo “…volevo solo che Eldarion assaggiasse quella crema…”

Aragorn guardò la ciotola poi rialzò lo sguardo su di lui

“A Eldarion non piace…raramente mangia le torte, come puoi pretendere che…”

“Sì…me ne sono accorto…” lo interruppe Legolas annuendo “…grazie per avermelo detto…ora…” tentò di scendere dal tavolo ma l’uomo glielo impedì.

“Dove credi di andare?” gli sussurrò Aragorn mettendogli una mano sul petto e spingendolo indietro.

“Estel…non credo sia il posto più adatto per…” disse l’elfo sdraiandosi sul tavolo ma respirò profondamente quando il compagno gli aprì in pochi istanti la tunica e con le labbra iniziò a sfiorargli il ventre.

“Io invece credo di sì…” ribatté il ramingo sorridendo “…se è questo il risultato…” e con il mento sfiorò l’eccitazione del compagno.

“No…è solo che…” cercò di rispondere Legolas ma poi rimase in silenzio, non poteva sicuramente dirgli che gran parte del suo desiderio era stato causato da quello che era avvenuto prima del suo arrivo…

“Dovremmo venire qui più spesso…” continuò Aragorn, allungò una mano nella ciotola e prese tra le dita un po’ di crema per poi passarle sul petto nudo del compagno “Mio figlio non sa cosa si perde…” ed iniziò a ripulirlo con la lingua.

Legolas appoggiò la testa sul tavolo e chiuse gli occhi, mentre iniziava a sentire i brividi lungo il corpo…ma perché si sentiva in colpa? Non aveva fatto niente…e non era nemmeno successo niente…era solo un gioco…ma lo sguardo di Eldarion non era quello di qualcuno che stava semplicemente giocando…

Ad un tratto si ricordò di quella sera…della promessa che aveva fatto al giovane…doveva trovare una scusa e dirlo ad Aragorn…

“Estel…” sussurrò.

“Mmm” bisbigliò l’uomo senza fermarsi.

“Questa sera…ho promesso a Eldarion che l’avrei portato in un posto a vedere le stelle…su di una collina qui vicino…”

“Va bene…” disse Aragorn rialzando la testa, gli prese le mani e lo tirò di nuovo verso di sé “…però devi portare anche me una sera…con te a vedere le stelle…”

Legolas lo fissò sorridendo e avvicinò le labbra alle sue

“Ma immagino che le stelle che desideri vedere tu sono ben diverse da…” non riuscì a finire la frase…il ramingo lo strinse a sé baciandolo con passione. L’elfo incrociò le gambe dietro alla sua schiena e iniziò a muoversi contro di lui ma dopo pochi momenti Aragorn si allontanò facendo un passo indietro e gli sorrise maliziosamente.

“…ù…meleth…(No…amore)” sussurrò scuotendo la testa.

“Estel…” disse stupito l’elfo fissandolo.

“Tra poco si cena e qualcuno deve ancora ripulire tutto quanto” e con quelle parole uscì dalla stanza continuando a sorridere mentre sentiva il compagno lamentarsi.

“Estel! Ti prego torna qui! Avanti! Estel!”

Legolas si lasciò andare di nuovo sul tavolo mentre con le mani si richiudeva l’abito…si passò una mano sul volto e sorrise.

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Scese la notte e le stelle brillavano nel cielo nonostante la luna fosse ricoperta da alcune nuvole scure, il vento freddo continuava a soffiare insistentemente.

“Speriamo che il tempo non peggiori” disse Legolas guardando il cielo stellato “altrimenti tuo padre si chiederà che stelle stavamo guardando”

Tirò le redini del cavallo e si fermò su di una collina da dove si poteva scorgere in lontananza il villaggio che dovevano raggiungere, si voltò verso Eldarion e lo fissò per un istante.

“Siamo quasi arrivati”

Il principe fece un profondo respiro e lo guardò annuendo.

“Mi dispiace che hai dovuto mentire a mio padre…” sussurrò “…per me è un abitudine ma per te…ecco…non voglio che la vostra amicizia venga rovinata a causa mia…”

Legolas abbassò lo sguardo per un istante…amicizia…prima o poi avrebbero dovuto rivelargli la verità…

“E…mi dispiace anche per quello che è successo questo pomeriggio…” continuò Eldarion “…hai dovuto ripulire tu ed è stata principalmente colpa mia…io…”

“Non preoccuparti…non ho faticato molto…era solo farina…” disse sorridendo l’elfo “…e poi ne è valsa la pena…ti ho fatto cambiare idea…era buona la torta?”

“Beh…sì…abbastanza…” rispose Eldarion ridendo.

“Tuo padre, a cena, ti guardava sbalordito mentre la mangiavi”

“L’ho notato…” sussurrò il principe. Fissò Legolas per un istante…avrebbe voluto dirgli come si era sentito quando era stretto tra le sue braccia e sapere cosa aveva invece provato lui ma non era il momento, così spronò il cavallo al galoppo e discese la collina, seguito dall’elfo.

Arrivarono al villaggio, legarono i cavalli fuori dalla locanda ed entrarono lentamente. Legolas si sistemò il cappuccio sulla testa, cercando di nascondere come meglio poteva i capelli e il viso, anche se doveva per forza vedere dove si stava dirigendo. Si guardò attorno…uomini seduti ai tavoli che ridevano, bevevano, mangiavano e diverse donne, alcune molto giovani, che facevano loro compagnia. Gli tornò subito alla mente quella lontana sera, quando si era recato in un posto simile per allontanarsi il più possibile dal palazzo…e si ricordò anche di quello che era successo…chiuse gli occhi un istante e promise a se stesso che non avrebbe assaggiato un solo sorso di vino. Alzò lo sguardo e incrociò quello di una ragazza dai lunghi capelli rossi che gli stava passando davanti…girò subito la testa ma continuò a sentire su di sé i suoi occhi per un lungo momento…vide Eldarion allontanarsi e parlare con un uomo al bancone per poi tornare da lui.

“Di sopra…andiamo…” gli sussurrò sorridendo.

“Ma come sapevi…” bisbigliò stupito l’elfo.

“Sono venuto altre volte qui con alcuni ragazzi, però durante il pomeriggio l’ambiente è molto diverso…comunque abbiamo chiesto un po’ di informazioni…”

Legolas spalancò gli occhi ma poi seguì il giovane su per le scale, fino a raggiungere il piano superiore della locanda. Lungo i corridoi passeggiavano alcuni uomini, con al braccio delle splendide ragazze che indossavano abiti molto scollati…svoltarono un angolo e si fermarono, da quel punto potevano intravedere una stanza con alcuni divani, dove erano comodamente sedute altre ragazze che parlavano tra di loro, ridendo e bevendo del vino.

“Come possono pretendere che scelga…” sussurrò Eldarion “…sono tutte bellissime…”

“Scegliere? Eldarion non sono oggetti su uno scaffale tra i quali puoi scegliere quello che più ti aggrada!” disse Legolas mettendosi al suo fianco “Dovresti conoscerle prima, parlare con loro…”

“Legolas!” ribatté il giovane ridendo “Non sono venuto qui per parlare! E nemmeno quelle donne sono in questo posto per quel motivo!”

“Ma non puoi…”

L’elfo si interruppe quando vide in lontananza una delle ragazze guardare nella loro direzione, alzarsi e dirigersi lentamente verso di loro.

“Vi siete persi signori?” sussurrò sensualmente la donna fermandosi davanti a loro e fissando prima uno e poi l’altro “Oppure siete nel posto giusto e non sapete…dove dirigervi?”

“Sì…cioè no…” disse Eldarion guardandola sorridendo, aveva dei lunghi capelli castani ondulati e dei profondi occhi scuri “…è…la seconda che avete detto, mia signora…”

“Immaginavo…se desiderate posso condurvi io…” continuò lei fissando intensamente il principe “…dovete solo dirmi chi altro volete che vi accompagni…”

Eldarion la guardò per un momento in silenzio, aggrottando le sopracciglia

“Insomma…quante...” disse la donna quando vide l’espressione del giovane “…quante devono intraprendere con voi questo viaggio?”

“Quante? Oh no…” sussurrò Eldarion sorridendo “…bastate solo voi…”

La ragazza sorrise e li guardò divertita.

“Oh…certo…volete stare anche tra di voi…non c’è problema…”

“No…non…non è così…” ribatté il giovane, anche se la sola idea di vivere quel momento con Legolas gli aveva fatto divampare il fuoco nelle vene “…lui non…mi ha solo accompagnato…”

“Beh…è un vero peccato ma ci divertiremo comunque…andiamo…” e con quelle parole si incamminò lungo il corridoio, quando girò l’angolo Eldarion fece qualche passo per seguirla ma Legolas lo fermò…

“Eldarion aspetta…” sussurrò trattenendolo per un braccio “…sei sicuro di quello che stai per fare?”

“Sì Legolas!” rispose il giovane fissandolo “Non sono più un bambino e voglio fare…questo!”

“Ma perché qui? Perché con lei?”

“Perché…” strinse le labbra, chiudendo gli occhi per un istante “…hai forse una soluzione migliore?”

 

Legolas lo guardò in silenzio per un attimo, poi avvicinò il viso al suo…

“Sì…” gli sussurrò sulle labbra prima di baciarlo dolcemente.

Eldarion spalancò gli occhi ma appena sentì la lingua dell’elfo sfiorare la sua, si lasciò andare tra le sue braccia, rispondendo al bacio…iniziò a muoversi lentamente contro di lui e udì Legolas sospirare il suo nome…

“Eldarion…è sbagliato…non dovremmo…”

“Non mi importa…io voglio farlo…io ti voglio…”e fece scivolare una mano tra le gambe dell’elfo. Lo vide chiudere gli occhi, respirando profondamente per poi riaprirli…

“No…”

 

“Cosa?” bisbigliò Eldarion sbattendo le palpebre.

“No…non ho una soluzione migliore…” sussurrò Legolas fissandolo, avvicinò il viso al suo e gli diede un dolce bacio sulla fronte “…anche se vorrei averla…fa attenzione…”

Il giovane annuì e corse via, nella direzione in cui era sparita la ragazza poco prima. Rallentò solo quando vide una porta aperta…si fermò un momento e sorrise…quello che aveva immaginato poco prima…se solo fosse stato reale…ma poi scosse la testa ed entrò. La donna richiuse la porta alle sue spalle, poi si mise davanti a lui fissandolo…

“Quale…qual è il tuo nome?” sussurrò Eldarion guardandola.

“Tu quale preferisci?” gli chiese lei sorridendo.

“No, veramente…desidererei saperlo…”

“E’ strano, sei il primo che me lo chiede…solitamente gli altri uomini preferiscono chiamarmi con il nome della donna dei loro sogni…”

“Beh ma…posso saperlo quindi?”

“Arenyel…il mio vero nome è Arenyel…” rispose la donna “…e posso sapere il tuo?”

“Io sono…sono solo un ragazzo qualunque mia signora” sussurrò Eldarion abbassando lo sguardo.

“Oh…io non credo…” disse Arenyel avvicinandosi a lui, gli tolse il mantello gettandolo su un tavolo e gli aprì lentamente la tunica “…tu non parli e non vesti come un ragazzo qualunque…” prese i due lembi dell’abito e tirò il giovane verso di sé, superando il muro che divideva in parte la stanza “…sembri piuttosto un nobile, un principe forse…”

Eldarion chiuse gli occhi per un istante…possibile che dovevano riconoscerlo anche in quel posto?....quando li riaprì notò un grande specchio in un angolo ma poi la sua attenzione fu attratta di nuovo dalle parole della ragazza.

“In ogni caso mio principe…quando le candele sono spente tutti gli uomini e tutte le donne sono uguali…” gli mise le mani sulle spalle, facendo scivolare a terra la tunica per poi iniziare a slacciarsi l’abito leggero che indossava “…quindi…dimmi cosa desideri…”

Eldarion rimase un momento in silenzio quando il vestito della donna cadde sul pavimento, rivelando il suo corpo completamente nudo…respirò profondamente e strinse i pugni lungo i fianchi…

“Io…io volevo…”

“Shh…” bisbigliò Arenyel mettendogli un dito sulle labbra “…ho capito…” poi si alzò in punta di piedi e lo baciò.

~

Legolas si appoggiò al muro e chiuse gli occhi…ad un tratto si accorse di riuscire a distinguere i gemiti che provenivano da alcune stanze…

‘Ma perché ho accettato?’ pensò, passandosi una mano sul viso.

“Avevi ragione!”

Si rimise in piedi di scatto, guardandosi attorno con gli occhi spalancati e vide le altre ragazze che erano sedute nella stanza, intorno a lui.

“Visto! Vi avevo detto che era un Elfo!” disse sorridendo la donna dai lunghi capelli rossi che aveva visto poco prima al piano di sotto “E’ troppo bello per essere un semplice uomo…”

“Guardate che capelli…e che pelle chiara…”

Legolas trattenne il respiro e solo in quel momento si accorse che il cappuccio gli era scivolato sulle spalle…

“E i suoi occhi! Le sue labbra!”

“Scusate signore ma…” disse l’elfo guardando le donne che lo circondavano “…dovrei scendere di sotto ora…”

“E perché? Resta con noi!”

“Già…parlaci di te, raccontaci del tuo popolo…”

“Abbiamo sentito tante storie su di voi…”

“Storie molto interessanti…in questo posto non è mai venuto un Elfo…”

L’elfo cercò di spostarsi lateralmente quando vide le donne avvicinarsi di più a lui ma poi iniziò a sentire le loro mani sul petto…

“Avanti…mostraci in cosa siete così diversi dagli altri uomini…”

Legolas spalancò la bocca stupito…doveva allontanarsi da loro e anche velocemente…

“Scusatemi…” disse e si incamminò lungo il corridoio ma si accorse che quelle donne lo stavano seguendo continuando a ridere tra loro…aumentò il passo ma lo stesso fecero loro…doveva nascondersi…era l’unico modo per sfuggire…si voltò e appena vide che erano ancora abbastanza lontane si mise a correre…raggiunse l’altro corridoio ma sentì ancora le loro voci…si guardò attorno cercando una via di fuga ma c’erano solo porte chiuse…tentò di aprirne una ma era sbarrata, così provò con quella successiva e quella dopo ancora finché finalmente una si aprì…

Entrò nella stanza velocemente, richiudendo poi la porta dietro di sé…udì le voci delle donne passare e fermarsi, non potevano sapere dove si era nascosto, era impossibile…riprese fiato, appoggiandosi al muro di fronte alla porta che divideva la stanza…chiuse gli occhi per un istante e sorrise tra sé…se avesse potuto raccontare ad Aragorn quella cosa, sicuramente avrebbe riso per un’ora intera…

Riaprì gli occhi e notò che la stanza era buia, se non per la luce delle stelle che entrava dalla grande finestra…girò la testa sulla destra e vide uno specchio sull’angolo e vicino a quello un tavolo con sopra un calice e due bicchieri…poco più in là c’era un lungo mantello…

Finalmente le voci delle donne si allontanarono…così respirò profondamente ma allora percepì che in quella stanza non era solo…udì dei gemiti provenire dal centro della camera dove probabilmente c’era il letto…strinse le labbra sperando con tutto il cuore che le due persone non l’avessero sentito…ma forse erano troppo occupate in altre faccende…doveva uscire da li ma se quelle donne erano ancora alla sua ricerca l’avrebbero subito trovato…cercò di respirare il più lentamente possibile per non far notare la sua presenza…ma ad un tratto però sentì quella voce…

“Ah…fallo di nuovo…”

Non era possibile…tra tutte le camere che c’erano in quella locando doveva finire proprio in quella dove…

“Ti piace?” sussurrò la donna.

“Sì…sì mi piace…” gemette Eldarion “…oh…per i …”

Legolas chiuse gli occhi, ma perché doveva succedere tutto a lui quella sera? Forse era una punizione per aver mentito ad Aragorn…ma era assurdo…o usciva nel corridoio rischiando di finire tra le braccia di quelle donne oppure restava in quella stanza e spiare Eldarion era una cosa che non avrebbe mai voluto fare, soprattutto in quella situazione…doveva fare qualcosa, doveva trovare una soluzione, doveva pensare…ma non ci riusciva…continuava a sentire i gemiti di piacere del giovane principe che aumentavano di intensità ed ogni singolo sospiro si faceva strada lungo il suo corpo come un brivido…e come ogni respiro anche il suo cuore iniziava a battere più velocemente…sempre di più…sempre di più…fino a quando i gemiti raggiunsero la vetta più alta e poi diminuirono lentamente…

L’elfo riaprì gli occhi e si accorse di aver stretto i pugni lungo i fianchi…ma non solo…il suo corpo aveva reagito a quei sospiri e si ritrovò pervaso dal calore e dal desiderio…voltò la testa verso lo specchio e vide riflesso il muro opposto e la grande finestra ma poi l’immagine cambiò…Eldarion si era alzato dal letto e si stava dirigendo verso il tavolo…

 

“Resta qui…è ancora presto…” disse la donna sensualmente.

“Non me ne sto andando…” rispose il principe respirando ancora affannosamente “…ho solo voglia di bere un po’ di vino…”

~

“Arwen…scusa il disturbo…” disse Aragorn entrando nella stanza, la porta era socchiusa, aveva bussato ma non aveva ottenuto risposta “…volevo parlarti di…” ma si fermò quando vide che nella camera c’era solo Eomer, seduto sul letto con lo sguardo fisso sul fuoco che ardeva nel camino davanti a lui.

“Oh…perdonami…stavo cercando…”

“Arwen non è qui…” mormorò il re di Rohan senza voltarsi “…se n’è andata poco fa…e non so dirti dove…”

Aragorn aggrottò le sopracciglia…capiva dal tono che aveva usato l’uomo che qualcosa non andava…

“Cos’è successo?” sussurrò avvicinandosi a lui e vide un sorriso triste sul suo volto.

“Niente di nuovo…” rispose Eomer, poi gettò sul materasso al suo fianco le lettere che teneva tra le mani “…ah, questi sono i vostri inviti per il mio matrimonio…”

Il ramingo ne prese uno e si sedette vicino all’uomo.

“Li ha portati quest’oggi un messaggero da Rohan…” continuò Eomer “…hanno già pensato a tutto, probabilmente la mia futura sposa mi starà già aspettando…”

“Per questo Arwen…”

“Li ha visti ed è scappata via…ed io non sono riuscito a fermarla…”

“Certo…essere invitata al matrimonio dell’uomo che ama non deve essere molto piacevole…”

“Ma nemmeno per l’uomo che ama è facile sposare un’altra donna sotto ai suoi occhi” ribatté Eomer guardando per la prima volta il ramingo.

“Lo so Eomer…” sussurrò Aragorn “…so come ti senti, ci sono passato anch’io…riuscirai ad affrontarlo e…”

“E se invece non ci riuscissi?” lo interruppe il re di Rohan alzando la voce nonostante sentisse un nodo alla gola “Se in quel momento non riuscissi a mentire e a giurare eterno amore a quella donna?”

“Ricordo quel giorno…” sospirò Aragorn abbassando lo sguardo “…e ricordo che chiusi gli occhi per non vedere Legolas, altrimenti non ce l’avrei fatta…quando li riaprii mi accorsi che anche lui li aveva chiusi per non assistere a quel momento…è difficile ma devi farlo per…”

“Per il regno?” disse Eomer fissandolo “Già…ovviamente…è il nostro destino, sacrificare le nostre vite per il bene del regno…a volte vorrei che Theoden non mi avesse lasciato questo incarico…” prese dalle mani del ramingo la lettera “…io non sono come te…non dovevo ereditare quel trono ed invece mi sono ritrovato giovanissimo a regnare su Rohan…per me è un onore, non fraintendermi ma…avrei preferito restare Eomer piuttosto che diventare Re e vivere la vita di qualcun altro…” sentì le lacrime che era riuscito a trattenere con fatica scivolargli sul volto… non doveva piangere…non voleva…doveva essere forte come era sempre stato così lasciò cadere a terra l’invito, alzando le mani per asciugare le guance…ma Aragorn glielo impedì…

“Eomer…” sussurrò il ramingo guardandolo e quando vide l’uomo voltare la testa verso di lui stupito, scosse lentamente la testa “…non nascondere quello che provi…qualsiasi cosa sia, rabbia, paura, tristezza…lascialo uscire…non ostacolarlo…”

Vide Eomer respirare profondamente e appoggiare i gomiti sulle ginocchia, con la testa tra le mani…e dopo pochi istante si accorse che il suo corpo stava tremando per il pianto…gli mise una mano sulla schiena, accarezzandolo poi si avvicinò di più a lui…

“Vieni qui…” sussurrò, gli prese una mano e se la passò attorno alla vita per riuscire ad abbracciarlo…inizialmente Eomer si irrigidì a quel contatto ma poi si lasciò andare appoggiando la testa contro il petto del ramingo e cingendogli la vita con le braccia mentre le lacrime continuavano a bagnargli il viso…

“Un tempo…” iniziò Aragorn accarezzandogli la testa “…anch’io credevo che le lacrime fossero segno di debolezza, sono stato cresciuto dagli Elfi…un popolo che rare volte mostra apertamente i propri sentimenti ma poi…poi ho scoperto di amare Legolas e quell’amore era così forte e accecante da non lasciare spazio a nessun tipo di orgoglio…non puoi immaginare quante volte ho pianto per lui, per noi, per il nostro destino…in alcuni momenti ho sentito la mia anima squarciarsi per il dolore e il mio cuore esplodere…e le lacrime erano le sole che potevano portare lontano, almeno in parte, quell’angoscia terribile che sentivo dentro di me…” lo strinse più forte a sé, mentre il corpo dell’uomo continuava ad essere scosso dai singhiozzi e chiuse gli occhi chiedendosi per quanto tempo aveva tenuto dentro tutto quel dolore “…anche adesso, quando penso al futuro che non potrò vivere con Legolas, mi chiudo in camera e piango…so che è inutile e che non cambierà le cose ma è l’unico modo per liberarmi dal peso che mi opprime…” riaprì gli occhi e sorrise tra sé “…beh…a dir la verità anche far l’amore con lui è un buon rimedio…” e sentì una debole risata.

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Eldarion si avvicinò lentamente al tavolo poi si fermò…era strano, avvertiva la presenza di qualcuno…ma non era possibile…allungò una mano verso l’anfora ed in quel preciso istante un lampo squarciò il cielo, illuminando per un momento la stanza…ed il suo cuore iniziò a battere forte tanto quanto il tuono che ruppe il silenzio quando vide qualcuno riflesso nello specchio davanti a sé…rimase immobile con gli occhi sbarrati, osservando quell’immagine…era molto scura ora ma l’avrebbe riconosciuta in ogni caso…quegli abiti e quei lunghi capelli…ma era assurdo…cosa faceva…Un altro lampo…un attimo di luce e la certezza…Legolas…Legolas era in quella stanza…appoggiato a quel muro per chissà quale motivo…ma era lì e probabilmente aveva assistito a tutto quello che era successo fino a quel momento…quel pensiero gli provocò un brivido in tutto il corpo ma non sapeva se era per la vergogna o per…ad un tratto vide l’elfo voltare la testa in quella direzione e, grazie al riflesso dello specchio incrociò il suo sguardo…

Legolas trattenne il respiro quando vide l’immagine di Eldarion riflessa…forse non l’aveva visto…forse si stava semplicemente guardando allo specchio ma ebbe la sensazione di sentire i suoi occhi su di sé…quegli occhi e…quel corpo…era splendido…forse più snello rispetto a quello di Aragorn ma altrettanto muscoloso…non riusciva a smettere di guardarlo…vide il giovane versarsi del vino, berlo e poi dirigersi verso la finestra…si appoggiò con la schiena al muro, rabbrividendo per un istante al contatto con le fredde pietre…e poi guardò di nuovo verso lo specchio.

L’elfo fece un profondo respiro quando incrociò il suo sguardo tramite il riflesso e socchiuse le labbra quando gli sembrò di vederlo sorridere…sentiva la pioggia che aveva iniziato a cadere mentre i lampi illuminavano la stanza con più frequenza…

“Vieni qui…” disse Eldarion guardando per un istante la donna distesa sul letto.

“Tutto quello che desideri…” sussurrò Arenyel, si mise sulle spalle l’abito, senza richiuderlo, e si avvicinò al principe per poi inginocchiarsi davanti a lui.

Legolas chiuse gli occhi per un istante quando vide la donna iniziare a dare piacere ad Eldarion…ma quando li riaprì incrociò di nuovo lo sguardo del principe…non era possibile che lo stesse guardando veramente, non in quel momento…eppure sembrava così…

Eldarion cercava di tenere gli occhi aperti, fissi sullo specchio per vedere il volto dell’elfo anche se era molto difficile…quanto avrebbe voluto rimanere solo con lui in quella stanza…grazie alla luce dei lampi poteva vedere chiaramente il suo sguardo…e c’era qualcosa in quello sguardo…poteva essere desiderio? Possibile che anche Legolas lo desiderasse? Quel pensiero lo fece tremare avvicinandolo sempre di più alla soglia del piacere…e ad un tratto si lasciò sfuggire un gemito…

Legolas sentiva il proprio respiro aumentare di intensità quasi tanto quanto quello di Eldarion…era sbagliato quello che provava in quel momento ma non riusciva più a controllare il proprio corpo…sentiva un fortissimo bisogno di toccarsi per spegnere quel fuoco che lo bruciava ma non poteva…si passò la lingua sulle labbra aride e in quell’istante udì un sospiro più forte che si trasformò in gemiti continui quando Eldarion raggiunse di nuovo il piacere…

Il principe appoggiò la testa al muro cercando di recuperare il respiro…quando aveva visto Legolas far quel gesto aveva perso la ragione…si era immaginato quelle labbra e quella lingua su di sé ed era stato troppo…chiuse gli occhi ma quando li riaprì l’immagine allo specchio era svanita.

 

Legolas aprì velocemente la porta ed uscì nel corridoio, si rimise il cappuccio sulla testa e corse fuori dalla locanda…si fermò sotto al tetto dove avevano legato i cavalli, appoggiandosi al muro e respirando profondamente l’aria intrisa di pioggia…sentì sul volto il vento freddo che si era alzato e aprì le labbra trovando finalmente un po’ di sollievo da quel calore che lo aveva pervaso…era sbagliato, sbagliato, sbagliato…continuava a ripeterselo…Eldarion non era Aragorn, anche se gli assomigliava e non doveva provare quell’attrazione verso di lui…non doveva…ma a quei pensieri il suo corpo gli ricordò ancora una volta che era così.