.|. Dimensione Di Mezzo .|.

1. Strani Incontri

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"Ma dove ho messo le piume di canarino..." disse Tara guardandosi attorno. Già da diverso tempo, il Magic box era diventato una specie di seconda casa per lei, da quando Giles se n'era andato e aveva lasciato tutto ad Anya ma soprattutto da quando la sua storia con Willow era finita. La magia...tutto era finito per colpa della magia, la sua Willow ne abusava troppo, in ogni momento della giornata sentiva il bisogno di usarla e non era giusto. Non si devono usare le arti magiche senza uno scopo preciso, e anche se, nelle loro discussioni, Willow insisteva sul fatto che era per fare del bene, lei non ne era mai stata convinta...stava esagerando ed infatti ne aveva avuto la prova. Ogni volta che prendeva in mano un libro di magia o gli ingredienti per degli incantesimi pensava a Willow...non voleva diventare come lei, semplicemente magia-dipendente, voleva rimanere con la testa sulle spalle e nello stesso tempo aiutare Buffy ed i suoi amici nella lotta contro le forze oscure. Negli ultimi mesi, da quando era rimasta sola, passava tutto il suo tempo a studiare riti e incantesimi per combattere ogni tipo di demone ed aveva imparato molti trucchetti magici, purtroppo però non riusciva mai a farli funzionare...riuscire a governare il fuoco e il ghiaccio o fare volteggiare un oggetto non era molto facile...

"Eccole..." sussurrò prendendo un barattolo dallo scaffale, conosceva a memoria quasi ogni angolo del locale, doveva solo concentrarsi...ma quei pensieri non la lasciavano in pace. "...che stupida sono sempre state qui..." scosse la testa sorridendo, aveva bisogno di una vacanza, doveva allontanarsi da tutti per un po’ di tempo, solo così avrebbe ritrovato un po' di serenità.

Tornò al bancone e mise due piume nella ciotola che aveva davanti, poi la spostò lentamente da un lato, facendo attenzione a non versare nemmeno una goccia, stava facendo un esperimento...quella pozione doveva servire a Buffy quando usciva di notte a caccia di vampiri.

"Dunque e adesso..." girò la pagina del libro ma alzò di scatto la testa quando sentì la porta aprirsi di colpo per poi richiudersi violentemente.

"Maledizione fa un caldo infernale la fuori...ancora qualche metro e rischiavo di incenerirmi anche all'ombra..." la figura lasciò cadere a terra la coperta nella quale era avvolta e fece qualche passo in direzione della ragazza.

"Ciao Spike...certo io sto bene grazie...no, Buffy non è qui, puoi andartene adesso" disse Tara riabbassando di nuovo lo sguardo su quello che stava facendo ma sentì il vampiro biondo avvicinarsi.

"Sai dove posso trovarla, devo parlarle..." ribatté Spike guardando incuriosito gli oggetti sul bancone.

"Parlarle..." sussurrò la ragazza sorridendo "...certo...No, non lo so, ma anche se lo sapessi non te lo direi, non sono affari tuoi...richiudi la porta e non sbatterla quando esci..."

Il vampiro la guardò sorridendo "Beh, vorrà dire che l'aspetterò qui..." e con quelle parole si mise seduto sullo sgabello di fronte a Tara "...tanto, prima o poi, viene sempre in questo posto...cosa stai facendo?" e prese in mano il barattolo con le piume.

"Niente..." disse irritata la ragazza riprendendo il barattolo dalle sue mani "...è solo un esperimento...e se vuoi aspettare Buffy resta fermo e zitto, hai capito?"

"Sì vostra maestà!" rispose divertito il vampiro. Si guardò attorno per qualche minuto ma poi la sua attenzione fu attratta da un libro molto alto "Cos'è questo?" chiese prendendolo in mano "...Il Signore degli Anelli..." lesse a voce alta "Cos'è un saggio su qualche anello magico?"

Tara alzò di nuovo lo sguardo su di lui sbuffando "Mi sorprendi molto...hai quasi indovinato...è un racconto...sei inglese e non hai mai sentito parlare di Tolkien e dei suoi libri?"

"Tolkien...Tolkien..." disse tra sé Spike facendo finta di riflettere "...no, non l'ho mai conosciuto, almeno non che io ricordi, magari l'ho assaggiato qualche volta..." ma vide l'espressione disgustata sul volto della ragazza "...e va bene, stavo solo scherzando..." continuò alzando gli occhi al cielo "...possibile che non possa mai divertirmi un po'..." rimise il libro sul bancone e appoggiò un braccio sul ripiano.

"...allora, a cosa servono tutte queste cose..." disse allungando una mano per prendere il libro di magia, nel farlo però urtò la ciotola che cadde, rovesciando il suo contenuto sul piatto dove Tara aveva versato della polvere azzurra e sull'altro libro lì vicino.

"Spike no!" gridò la ragazza spalancando gli occhi.

"Accidenti..." disse il vampiro guardando il disastro che aveva provocato.

Entrambi allungarono le mani per rimettere la cose a posto, ma quando le loro dita sfiorarono il libro...un lampo bianco illuminò il locale...i due si guardarono per un istante ma poi il bagliore divenne accecante...e chiusero gli occhi.

Quando li riaprirono si ritrovarono in un bosco, circondati da alberi altissimi e cespugli.

"Ops!" bisbigliò Tara guardandosi intorno con gli occhi sbarrati, vide il vampiro accanto a lei con la stessa espressione di stupore sul volto.

"Dannazione..." disse Spike fissandola "Dove diavolo mi hai portato?...Se volevi fare una passeggiata romantica nei boschi bastava dirlo!"

La ragazza respirò profondamente, continuando a guardare quel posto, non riusciva a riconoscerlo, era andata diverse volte nel bosco vicino a Sunnydale, ma non aveva mai visto quei tipi di alberi.

"Va bene..." disse "Stiamo calmi...andrà tutto bene...stiamo calmi...stiamo calmi" continuava a ripeterlo come per convincersi ma quando si girò di nuovo verso il vampiro e vide che era esposto completamente alla luce...

"Spike! Il sole! Corri!" gridò indicando l'ombra di una grossa quercia poco distante.

"Cosa?..." chiese il vampiro ma appena capì si precipitò gridando verso l'albero, cercando di proteggersi come meglio poteva con la lunga giacca di pelle nera.

"Ma sei impazzita? Volevi uccidermi?" gli gridò Spike guardandola, ma poi un dubbio..."Aspetta un attimo..." allungò una mano esponendola ai raggi del sole e vide che non prendeva fuoco.

Tara lo fissò incredula quando il vampiro si mise alla luce guardando in alto.

"Come non detto, qualsiasi cosa hai fatto...ti ringrazio!" disse ridendo Spike "Altro che Gemma di Amara...questo è molto meglio!!"

"Spike aspetta...c'è qualcosa di strano..." lo interruppe la ragazza "...io non riesco a riconoscere questo posto e poi adesso tu non ti incenerisci al sole...qualcosa non va..."

"Sarà stata la pozione che stavi preparando...una bella fortuna!"

"No, non può essere, quella pozione doveva servire per portare i demoni in un luogo prestabilito, versandola addosso a un nemico, questo doveva finire direttamente in un luogo da noi scelto e dove Buffy poteva facilmente eliminarlo...non so cosa..."

"Non importa..." disse Spike alzando le spalle "...Adesso torniamo in città, voglio vedere la faccia di Buffy quando mi vedrà al sole..." e continuando a ridacchiare si avviò tra gli alberi. Tara scosse la testa preoccupata ma lo seguì.

Camminarono e camminarono per diverse ore, ma ancora non trovarono nessuna traccia di strade o centri abitati.

"Siamo già passati di qui..." disse Spike fermandosi e incrociando le braccia sul petto "Stiamo girando in tondo..."

"E tu come lo sai?" ribatté Tara girandosi verso di lui, faceva più fatica del previsto a camminare su quel terreno. Ma perché quel giorno si era vestita così? Aveva messo un abito lungo color pastello, quello che gli aveva regalato Dawn per il suo compleanno, lei diceva che la faceva sembrare molto strega...e degli stivali con qualche centimetro di tacco, certamente non l'abbigliamento migliore per un escursione.

"Perché quella..." le rispose il vampiro indicando il terreno "...è la sigaretta che ho buttato quasi un'ora fa!"

Tara lo guardò sconsolata e si sedette a terra "Ma perché a me?"

"Dammi retta...andiamo da questa parte, dirigiamoci al centro, ci sarà pure qualche indicazione..."

"E perché dovrei darti retta? E' colpa tua se siamo qui...ma dove siamo poi?" si lamentò la ragazza respirando profondamente.

"Perché sono più vecchio e più saggio..." rispose Spike aiutandola a rialzarsi, la fissò per qualche istante, non la conosceva molto bene ma era comunque la prima volta che la vedeva così stanca e sconsolata...o forse no, qualche tempo prima l'aveva vista con Buffy ed era veramente sconvolta...

"Ti do ragione sulla prima cosa ma sulla seconda avrei qualche dubbio..." disse Tara sistemandosi l'abito prima di ricominciare a camminare, vide l'espressione del vampiro e sorrise "E va bene, vecchio saggio, andiamo, guidami tu..."

Dopo poco tempo sentirono dei rumori, delle voci provenire da una radura. Spike si girò verso la ragazza sorridendo con soddisfazione.

"Non guardarmi così!" disse Tara "Muoviamoci, andiamo a chiedere aiuto..."

"E secondo te una famiglia in campeggio è pronta ad aiutare due tipi come noi che sbucano fuori dagli alberi? Io non lo farei..." la interruppe Spike seguendola lentamente.

"Tu sei morto!" disse Tara alzando gli occhi al cielo "Potrebbero farti qualcosa di peggio? Lascia parlare me..." quando arrivò abbastanza vicino per vedere a chi appartenevano le voci si fermò di scatto, tanto che il vampiro andò a sbatterle contro.

"Ops!" bisbigliò Tara sbarrando gli occhi "Non credo sia una famiglia in campeggio e..." fece un profondo respiro "...se vuoi sapere la verità non credo nemmeno che questo sia il bosco di Sunnydale, e che questa sia Sunnydale o l'America o..."

"Non mi piace quando dici 'Ops!'..." la fermò Spike preoccupato.

 ~

"Dov'è Aragorn?" chiese Legolas guardandosi attorno.

"E' andato a raccogliere la legna per il fuoco..." gli rispose Boromir guardandolo preoccupato "Qualcosa non va?"

A quelle parole tutti i membri della Compagnia alzarono lo sguardo verso l'elfo, avevano appena lasciato i Boschi di Lothlòrien, dove avevano passato diversi giorni in pace e nessuno voleva rimettersi a combattere così presto.

"No...non credo..." disse Legolas per poi incamminarsi alla ricerca del ramingo. Aveva mentito ma non poteva spaventarli in quel modo, non era ancora sicuro.

Aragorn era accovacciato a terra con alcuni rami tra le braccia, stava per raccogliere dell'altra legna ma poi la sua mente si era persa nei suoi soliti pensieri, quei pensieri che non l'avevano più lasciato da quando si era svolto il Consiglio di Elrond, a GranBurrone. Ad un tratto sentì dei passi dietro di sé, velocemente lasciò cadere a terra la legna ed estrasse la spada voltandosi...e si ritrovò davanti il protagonista dei suoi pensieri.

"Legolas..." sospirò il ramingo sorridendo e mettendo via l'arma "Non arrivarmi alle spalle in questo modo...l'ultima cosa che voglio e vederti ferito per mano mia..."

"Io ti ho chiamato ma non mi rispondevi...credevo che ti fosse successo qualcosa..."

"No, stavo solo riflettendo...cosa succede?" gli chiese l'uomo guardandolo, lo conosceva da sempre e sapeva per certo che quella espressione sul suo bel viso voleva dire problemi in arrivo.

"Non lo so ancora con certezza ma percepisco delle presenze attorno a noi..." iniziò Legolas abbassando la voce e avvicinandosi di più al ramingo "...è come se stessero girando in continuazione senza meta...e una di loro è in parte malvagia..."

Aragorn lo fissava senza riuscire a parlare, in certi momenti la voce dell'elfo gli faceva perdere contatto con la realtà, il tono che usava, il modo in cui pronunciava le parole...

"...qualcosa si sta avvicinando..."

Non sapeva perché ma avrebbe voluto sentire delle frasi diverse uscire dalle sue labbra, delle parole dolci tanto quanto la sua voce...

"...lo sento..."

...dei sussurri, dei sospiri, dei...

"Aragorn?" disse Legolas alzando la voce quando vide che l'uomo non gli rispose.

"Sì..." disse il ramingo facendo un respiro per risvegliarsi da quel sogno nel quale cadeva spesso quando parlava solo con lui "E' meglio fare attenzione allora, non ti sei mai sbagliato...lo hai già detto agli altri?"

"No...dovevo?" rispose l'elfo inclinando la testa di lato mentre con lo sguardo cercava l'approvazione dell'amico, non aveva mai deluso Aragorn in niente e non voleva iniziare adesso, teneva a lui più di ogni altra persona nella Terra di Mezzo.

"Sì..." sussurrò il ramingo senza pensare quando vide il suo sguardo...quando lo guardava in quel modo avrebbe detto di sì ad ogni cosa, era più forte di lui "...volevo dire...no, non dovevi, hai fatto bene, non occorre preoccuparli troppo, faremo noi i turni di guardia questa notte."

Legolas accennò un sorriso e si incamminò verso la radura.

"Dove vai adesso?" chiese Aragorn quando lo vide allontanarsi, perché l'aveva detto? Lo stava solo pensando e le parole erano uscite da sole.

"Dobbiamo tornare dagli altri, giusto? Tra poco calerà il sole..." rispose Legolas guardandolo intensamente "Ti senti bene Estel?"

L'uomo annuì e si diresse velocemente verso l'accampamento seguito dall'elfo...quel nome...quando lo chiamava così lo faceva impazzire...    

Arrivarono dagli altri che stavano preparando i giacigli per la notte ma ad un tratto tutti si voltarono, i passi erano molto vicini qualcuno si stava dirigendo verso di loro...i compagni si alzarono in piedi impugnando ognuno la propria arma...

"Restate indietro..." disse Aragorn guardando i quattro hobbit. Legolas lo sentì e si mise davanti a loro tendendo l'arco, lanciò uno sguardo al ramingo che gli sorrise prima di voltarsi di nuovo in direzione dei rumori.

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"Spike...credo che siamo finiti nel libro..." sussurrò Tara guardando il vampiro al suo fianco.

"Quale libro?"

"Quale? Quello che tu hai lasciato sul bancone quando hai versato la mia pozione...ecco quale!" gli rispose la ragazza irritata.

"Non farmi ridere..." disse Spike continuando a camminare, superando la ragazza "...vuoi farmi credere che siamo nel mondo creato da quel Tolkien...nel suo Signore degli Anelli...non prendermi per..." ma le parole gli si spensero nella gola quando uscendo dagli alberi si ritrovò di fronte otto persone con spade, archi e asce nelle mani, pronti ad attaccare.

"Ops!"

"Che ti dicevo?" bisbigliò Tara avvicinandosi velocemente a lui "Lascia parlare me..."

Si guardò attorno e vide tutti i personaggi del libro 'E' pazzesco!' pensò prima di fare qualche passo in avanti con le mani alzate per mostrar loro di non essere armata.

"Siamo dalla vostra parte, non vogliamo farvi del male..." disse alzando la voce, sentì Spike bisbigliare

"Certo, lo dicevo sempre anch'io prima di uccidere qualcuno..."

Stava per girarsi verso di lui per farlo tacere ma sentì una voce.

"Chi siete? Da dove venite?" chiese Aragorn fissandola, a prima vista sembrava una semplice fanciulla.

"Siamo amici...ci siamo ritrovati in questi boschi ma non veniamo dal vostro mondo, ecco..."

"Avanti, cosa gli racconti adesso piccola strega?" la interruppe Spike affiancandosi a lei, vide lo sguardo di Tara che lo implorava di stare zitto ma non le diede retta "Siamo finiti qui a causa di un incantesimo andato storto e adesso non sappiamo più come tornare indietro..."

"Sì e...abbiamo bisogno d'aiuto per tornare nel nostro mondo...vi prego credetemi, non vogliamo farvi del male..." disse Tara guardando i volti che aveva davanti e sperando con tutto il cuore di averli convinti.

Aragorn guardò i due per un lungo momento poi notò un movimento di Legolas sulla sua destra, stava abbassando lentamente l'arco, così a sua volta rimise la spada nel fodero, e gli altri lo imitarono.

"Venite, sedetevi con noi accanto al fuoco e diteci come possiamo aiutarvi..." disse il ramingo.

Tara sorrise e fece qualche passo, si avvicinò a Spike e gli sussurrò "Sono uguali ai personaggi del film!"

"Film? Ci hanno fatto pure un film?" disse stupito il vampiro, poi scosse la testa e la seguì.

 

Passarono alcune ore, durante le quali Tara raccontò alla Compagnia quello che era successo, senza scendere nei particolari e cercando di modificare alcuni fatti per rendere la cosa più credibile a tutti. Spesso sentiva Spike ridacchiare per quello che diceva ma almeno rimase zitto per tutto il tempo, senza interromperla.

"Così esiste un altro mondo?" chiese Frodo alla ragazza "E...è come questo? Voglio dire, esiste anche da voi il male?"

"Sì purtroppo, e noi stiamo cercando di sconfiggerlo come state facendo voi...diciamo che la Terra di Mezzo è quello che c'era da noi molti anni fa..." rispose Tara sorridendogli "...molti nel nostro mondo sono a conoscenza della vostra missione..."

"E' vero che sei una strega?" chiese Pipino interrompendola ma sentì subito il gomito di Frodo nello stomaco "Ahi! Che ho detto?"

"Più o meno sì..." rispose Tara sorridendo "...cerco di esserlo...ma sono buona, non preoccuparti..."

"Bilbo una volta ci ha raccontato di una strega..." iniziò Merry "...ma l'aveva descritta...come dire...crudele e poco affascinante..."

"Brutta e cattiva..." lo interruppe Pipino, ma si rimediò un'altra gomitata "Ahi! Ma è vero!"

"Ecco, noi ci stavamo chiedendo..." disse Frodo "...se era possibile che tu fossi veramente una strega visto che non sembri cattiva e..." abbassò lo sguardo arrossendo "...sei molto bella..."

Tara lo guardò sorridendo, era da molto che non riceveva un complimento e la cosa le fece molto piacere

"Grazie Frodo..." sussurrò.

L'hobbit alzò la testa di scatto e anche gli altri Compagni la guardarono.

"Come sai il suo nome?" le chiese Aragorn stupito.

"Oh...beh, vi ho detto che anche da dove vengo io molti vi conoscono..." si girò in direzione di Spike che se ne stava da solo ai piedi di un albero.

"Credo sia arrivato il momento di presentarci come si deve...il mio nome è Tara e lui è Spike..."

Quando sentì pronunciare il suo nome, il vampiro fece qualche passo avvicinandosi al gruppo.

"Avete finito di chiacchierare? Possiamo trovare un modo per tornare a casa adesso?" disse spazientito, non gli piaceva quel posto e continuava a sentire su di sé lo sguardo di quel tipo biondo dai capelli lunghi.

Tara prese di nuovo la parola

"Credevo che con voi ci fosse anche uno stregone..." si fermò pensando al nome, aveva letto tutto il libro e visto il film, doveva ricordarselo "...Gandalf il grigio...sarebbe possibile parlare con lui?"

Vide che gli hobbit abbassarono lo sguardo e gli altri sospirarono.

"No, purtroppo Gandalf ci ha lasciato, è caduto nell'ombra mentre ci trovavamo nelle Miniere di Moria..." disse lentamente Aragorn.

"Accidenti!" disse Tara abbassando la voce e vide lo sguardo interrogativo del vampiro.

 

Scese la sera ma quella notte quasi tutti fecero fatica a addormentarsi, le notizie che avevano appreso in quelle poche ore da quei due stranieri avevano colpito le loro menti e i loro cuori.

Spike si avvicinò lentamente a Tara che se ne stava seduta ai piedi di un albero con la testa tra le mani.

"Quando ce ne andiamo?" chiese ma vide la ragazza scuotere la testa.

"Non lo so...la nostra unica speranza era Gandalf, ma purtroppo abbiamo sbagliato capitolo, qui è già morto...ed io non ho la minima idea di come fare a tornare..." rispose Tara cercando di trattenere le lacrime. Il vampiro biondo la guardò negli occhi e si inginocchiò al suo fianco, non capiva perché ma sentiva il bisogno di starle vicino, di proteggerla, come una sorella, un amica.

"Beh, vorrà dire che ci faranno tornare indietro...vedrai che Buffy, Willow e gli altri della tua banda di 'salviamo il mondo a tutti i costi' capiranno, dobbiamo solo avere pazienza...spero solo che facciano il più in fretta possibile, non so quanto resisterò in mezzo a tutti questi!"

Tara sorrise fissandolo "Non ti senti a tuo agio circondato da persone buone?"

"Magari fosse solo quello..." disse Spike guardandosi attorno per poi girarsi di nuovo verso di lei "Quei due uomini possono anche passare, gli altri però....ma li hai visti? Il nano con quella barba e quei quattro piccoletti...come si chiamano?"

"Hobbit..." disse Tara continuando a sorridere.

"Ecco quelli...sembrano bambini ma hanno dei piedi così grossi, come fanno a camminare?"

"E invece Legolas cos'ha?" gli chiese Tara iniziando a ridere, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in una situazione del genere e soprattutto con Spike.

"Legolas?...Ah! Quel tipo biondo con le orecchie a punta? Ecco, le orecchie...perché ce le ha così? Poi i suoi occhi, ogni volta che mi guarda sento il suo sguardo entrarmi dentro come se stesse cercando di leggermi nella mente..."

"E' un Elfo...può farlo se vuole, è in grado di leggere i tuoi pensieri, quindi sta attento a quello che pensi..." lo avvisò la ragazza seriamente "...lascia perdere il tuo passato di demone assassino, d'accordo?"

"Ma io sono ancora un demone assassino..." sussurrò Spike guardandola "...se solo non avessi questo maledetto chip..."

"Sì certo Spike..." disse Tara scuotendo la testa "Dormiamo adesso...ci aspetta una lunga giornata..."

 

Aragorn si era seduto lontano dal gruppo, era il suo turno di guardia, e da quel punto riusciva a vedere tutta la radura, continuava a pensare a quei due stranieri, al modo in cui erano vestiti, al modo in cui parlavano e si comportavano, così diverso dal suo e da ogni altro essere che conosceva...ad un tratto sentì dei passi avvicinarsi, mise la mano sull'elsa della spada ma poi quella voce lo fece rilassare di nuovo.

"Sono io" sussurrò Legolas e si sedette al suo fianco.

"Perché non vai a riposare, non è ancora arrivato il tuo turno..." disse il ramingo guardandolo e vide di nuovo la preoccupazione sul suo viso "...ma c'è qualcosa che non ti permette di farlo, giusto?"

L'elfo lo guardò stupito, stava per dire proprio quelle parole...più i giorni passavano e più si accorgeva di quanto Aragorn lo conoscesse a fondo, sembravano essere in perfetta sintonia, si capivano senza nemmeno parlare, bastava uno sguardo o un gesto.

"Quei due stranieri..." iniziò guardando davanti a sé "...la ragazza è buona, la sua anima è pura ma l'altro...c'è qualcosa di strano in lui..." alzò la testa fissando l'uomo negli occhi "...non ha anima, una parte di lui è malvagia...lo sento chiaramente, ogni volta che mi guarda..."

"Vedrai che non è niente, forse le tue sensazioni si stanno confondendo, viene da un altro mondo e può essere che..." lo interruppe il ramingo ma quando vide lo sguardo dell'elfo si fermò di colpo, sembrava avere paura...

"No..." sussurrò Legolas scuotendo la testa "...non è così, sono sicuro...nei suoi occhi non riesco a vedere niente, non è come quando guardo nei tuoi..."

Aragorn rimase in silenzio e notò che mentre parlava, l'elfo si era avvicinato di più a lui, poteva sentire il suo respiro sul viso, un pensiero gli riempì la mente e senza volerlo abbassò leggermente lo sguardo sulle sue labbra, leggermente socchiuse come in attesa di ribattere di nuovo ad una sua affermazione...

"E cosa..." sussurrò l'uomo rialzando di nuovo lo sguardo per incrociare quello dell'elfo "...cosa vedi nei miei occhi invece?"

subito però girò la testa allontanandosi, come se si fosse accorto di aver detto qualcosa di sbagliato, ma voleva saperlo...voleva sapere se Legolas aveva letto nella sua mente quei pensieri segreti che più volte nell'arco della giornata prendevano il sopravvento su tutto il resto...o forse no...forse era meglio rimanere nel dubbio, forse non era ancora pronto ad affrontare le conseguenze...

Legolas lo fissò senza parlare fino a quando lo vide allontanarsi, perché quella domanda? Poteva dirgli la verità? Poteva rivelargli ciò che vedeva ogni volta che lo guardava negli occhi? Ciò che sentiva quando gli stava vicino? Stava per farlo, se il ramingo non avesse abbassato lo sguardo gli avrebbe rivelato tutto quanto, non sarebbe riuscito a nascondersi ancora...

"Aragorn..." sussurrò appoggiandogli una mano sulla spalla "...nei tuoi occhi vedo te...la tua gioia, il tuo dolore, le tue paure, le tue passioni...nei suoi non vedo sentimenti, è come se fosse...come se non fosse vivo..."

Il ramingo lo guardò di nuovo aggrottando le sopracciglia

"Dici sul serio?"

"Sì...e mi fa paura, è la prima volta che sento queste sensazioni dentro me..." continuò Legolas "...quando mi sono avvicinato a lui ho sentito freddo e non è normale...non per uno come me...un freddo intenso che mi penetrava nel corpo e..." rabbrividì ripensando a quello che aveva provato. Aragorn istintivamente si avvicinò a lui abbracciandolo e sentì il corpo dell'elfo rilassarsi tra le sue braccia mentre lo stringeva a sua volta.

"Fidati di me..." sussurrò Legolas appoggiando la testa sulla sua spalla "...fa attenzione...non so se sia pericoloso ma sono sicuro che non è dalla parte del bene..." sorrise mentre sentiva il cuore dell'uomo battere sempre più velocemente, era da molto tempo che non si abbracciavano, l'ultima volta era stato per salutarsi quando Aragorn aveva lasciato Bosco Atro dopo aver portato Gollum per farlo sorvegliare dagli Elfi, questa volta però c'era qualcosa di diverso...

"Io mi fido di te...e lo farò sempre..." disse a bassa voce il ramingo chiudendo gli occhi, non si ricordava più quanto fosse bello tenerlo stretto a sé, quanto fosse perfetto il corpo di Legolas tra le sue braccia...perfetto...sì, era il termine giusto, erano come due parti dello stesso frutto che era stato diviso molto tempo prima...

"Senti ancora freddo?" gli bisbigliò all'orecchio.

Legolas tremò leggermente quando sentì il suo respiro così vicino '...quando sono con te sento tutt'altro che freddo...' pensò, avrebbe voluto dirlo ma invece delle parole scosse semplicemente la testa.