.|. Il Destino nello Specchio .|.

Prologo: La Profezia

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“ O’ valoroso arciere

è ormai prossimo il tempo che tu vada

lontano, tra lande e brughiere,

già ai tuoi piedi si srotola la strada.

 

I tuoi grandi occhi vedo brillare

di timori, passioni, canti e preghiere,

l’ora è quasi giunta,

va, ti prego, senza temere.

 

Ogni notte scenderà su di te

l’arcano incanto

e per sempre ti sarà guida

delle stelle l’immenso manto.

 

Invocherò per te la Fredda Signora

che ogni notte nel cielo ha la sua dimora,

affinché vegli sul tuo cammino

l’Astro Veggente

e gelosamente preservi

il tuo cuore, l’anima e la mente.

 

Sarai lo specchio

di un doppio destino

a te caro, inaspettato e vicino.

 

Verrà così un tempo

in cui non comprenderai l’enigma della beffarda sorte

e con un lungo pianto

canterà il tuo cuore tristemente affranto:

penserai che della vita, regina sarà la morte.

 

Ma in silenzio

verrà scritta la tua nuova storia

frutto della passata, gloriosa memoria.

 

Cosi ti benedico

con il flusso dei fiumi, lo splendore del sole e gli echi nascosti

io, Galadriel

regina dei boschi”.

 

 

Lentamente la mano della strana Signora scivolò via dalla bionda testa reclinata.

L’Elfo, ancora avvolto dalla eco di quelle parole esitò un attimo: i lunghi capelli color oro scivolavano lisci e leggeri sul petto. Silenziosi. Anch’essi in attesa.

Finché non sollevò il capo. I suoi occhi iniziarono a correre verso l’alto, lungo le vesti bianche e argentee della Dama, giunsero come calamitati al cospetto del suo sguardo.

Gli occhi dei due Elfi sembrarono brillare all’unisono, trasmettendosi una luce chiara e velata di un azzurro profondo. Intesa. Fu soltanto un breve istante.

L’Elfo fu sorpreso nel vedere il volto della Dama.

Un’intensa luce color della luna l’avvolgeva, ma le sue fattezze non erano enigmatiche, quasi impenetrabili, come di solito. Al contrario, tutto il suo viso era ammorbidito da un dolce sorriso. Il cuore dell’Elfo fu confortato da esso.

Un sorriso tanto simile a quello di una madre consapevole che il figlio se ne sta andando per lungo tempo e che probabilmente non rivedrà più.

Un sorriso che conosce. Di una madre che sa.

L’Elfo senti un brivido percorrergli la schiena, gli sembrò che la regina gli avesse appena letto nell’anima, non solo i suoi sentimenti presenti, ma anche qualcosa che doveva avvenire, di cui egli non ne era ancora consapevole “…verrà così un tempo in cui non comprenderai l’enigma della beffarda sorte…” quelle parole gli rimbombavano nella mente. Temette. Ma lei continuava a sorridergli benevola. E quel sorriso placò tutti i suoi timori.

“Alzati Legolas, figlio di Thranduil!” disse d’un tratto la regina..

Continuarono a guardarsi per alcuni istanti.  Soltanto allora la Natura circostante che sembrava essere rimasta in disparte, silenziosamente a vegliare quel rito, riprese a vibrare, e anche Legolas fu subito riassorbito in essa.

Venne distratto dallo scorrere allegro del ruscello dietro di se, un alito di vento scostò le foglie dai rami. Alcune, ridipinte dall’oro dell’autunno, si staccarono e scivolarono tra i capelli dell’Elfo.

Legolas a quel contatto si rasserenò del tutto. La regina continuava a fissarlo, ma già la sua espressione era tornata ad essere quella trasognata ed indecifrabile di sempre.

“Dove si trova il Dunedain?” domandò

Sta dormendo, credo.” rispose l’Elfo

La battaglia deve avervi stancati, ma non vi ha di certo reso più fragili”

Infatti. Credo che sia giunto il tempo di riunirci alla Compagnia”

La Dama annui con la testa.

Gli altri sette hanno proseguito mentre noi siamo rimasti qui a proteggervi, ora ci stanno aspettando da mio padre a Bosco Atro. Sono passate due Lune ormai. L’Anello non può più attendere. Deve essere distrutto.” proseguì Legolas.

Si, dovete riunirvi. Anche le ultime truppe del Male sono state cacciate da Lorien grazie al vostro aiuto, i tre anelli sono per ora al sicuro, Legolas. Ma loro, sono ancora in agguato. A Mordor.”

“Partiremo domani all’alba” concluse l’Elfo.

No. Dovrete attendere, invece. Un giorno e una notte ancora”

“Come?” esclamò Legolas perplesso.

La Luna sarà alta e piena nel cielo domani. Resterete nel Regno di Lorien finché l’astro non sarà completo e potrà seguirvi e vegliarvi nella notte. Non dovrete lasciare questi confini fino alle luci della prossima alba. Sai bene anche tu che prima di giungere a Bosco Atro c’è da attraversare una strada oscura e scoperta. Tante sono le insidie, e i Cavalieri Neri continuano a darvi la caccia. La Luna non potrebbe aiutarvi se non ci sono alberi che vi occultano” sospiro’ e proseguì “camminerete tutta la notte. Tu conosci il luogo Legolas, se dovesse accadervi qualcosa ci sono le Grotte Nascoste che potranno proteggervi. Lorien è stata difesa, ma non è ancora del tutto al sicuro…”

E qualcosa ci accadrà, non è vero?” domandò Legolas, intravedendo nel volto della Dama un velo d’incertezza.

“Questo non so dirtelo, principe. Hai la mia benedizione, quella degli Elfi e quella della Natura.

E hai l’acqua purificatrice del Ruscello di Cristallo. Usala! Anche quando penserai che non c’è più speranza, anche quando ti sembrerà di vedere ferite troppo profonde da poter medicare. Ascolta ciò che ti ho detto, dovrete attendere…”

“Ma… mia regina…” l’interruppe l’Elfo

…questa notte, un giorno e una notte ancora…” proseguì solenne

…io…”

“…affinché tutto… si compia.” concluse abbassando gli occhi

…si.”

“E ora…” riprese guardandolo nuovamente, “…raggiungi il Dunedain e va’ a riposare”.