.|. Nuova Pace, Nuovi Amori .|.

5. Sorridere di Nuovo

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Nike corse velocemente lungo i vicoli che conducevano al palazzo, attraversò di corsa il giardino, dove tutte le guardie la guardavano con sguardi attoniti e entrò violentemente dentro il palazzo, senza mai smettere di piangere, salì le scale e si chiuse nella sua camera. Dopo pochi secondi entrò ansimante anche Eomer; Aragorn e Arwen erano stupiti da tutto quel trambusto all’improvviso e si chiedevano cosa fosse successo…Nike che scappava in camera sua piangendo, Eomer che la inseguiva, piangendo a sua volta. “dov’è Nike?” domandò ansimante Eomer  “è scappata nella sua camera - rispose Arwen- ma cosa è successo?” “te lo disco dopo!” disse il ragazzo precipitandosi per le scale e dirigendosi verso la camera del suo amore.

“Mi chiedo cosa sia successo” disse Aragorn con aria preoccupata “prima Nike che arriva in lacrime, poi Eomer che arriva quasi piangendo e la cerca disperatamente. Se avessero litigato non si cercherebbero” “Già, eppure Eomer sembrava seriamente preoccupato e provato anche, mi auguro con tutto il cuore che non sia successo qualcosa di grave!” “in effetti quello che è successo non è cosa da poco!” li interruppe una voce. Subito Eldarion sbucò da dietro un colonna “Eldarion- esclamò Arwen- dicci cosa è successo, io e tuo padre stavamo iniziando a preoccuparci!” “perché cosa è succcesso?” chiese re Eomund entrando “Re Eomund, in parte è colpa vostra!” disse il giovane “mia?- chiese il re- ma se non so neppure cosa è successo!” “beh! È successo che voi avete promesso Eomer in sposo alla principessa Gwenneth, che è arrivata qui stamattina e diciamo, se così di può dire, che rivendica il suo possesso sul suo legittimo fidanzato. Ora non ci sarebbe nulla di male, se lui e mia sorella non si fossero innamorati…che c’entra, magari se Gwenneth avesse trattato la cosa con più tatto…” “cosa?- domandò stupito il re di Rohan- a quanto sembra il mio messaggio non è arrivato a destinazione…” “cosa intendi dire?” domandò Aragorn “intendo che io- proseguì Eomund- circa un mese fa, quando ho conosciuto Gwenneth, ho rotto quel fidanzamento!”

 

NELLA STANZA DI NIKE

 

“ Nike ti pregò perdonami, non era mia intenzione ingannarti…tutto quello che ti ho detto era vero, io ti amo, sul serio e non voglio nessuna altra donna che non sia tu!…ti prego, non essere così fredda, dì qualcosa, ti supplico!”

 

Nike se ne stava davanti alla finestra, dando le spalle all’uomo che amava, era immobile, le sue lacrime erano cessate, se ne stava lì, ferma, forte, come una montagna, che le grandi bufere non riescono a spezzare “e cosa dovrei dire?” disse freddamente “ti credevo il mio migliore amico, potevi almeno dirmi che avevi una fidanzata ufficiale, che presto avresti dovuto sposare!”

 

 “chi ti dice che non fosse mia intenzione dirtelo…solo che è successo tutto così in fretta, forse avrei dovuto dirtelo ieri, ma non mi aspettavo che questa venisse qui ora”

 

“no Eomer- replicò la ragazza- avresti dovuto dirmelo molto tempo fa, quando eravamo solo amici”.

 

L’uomo aprì la bocca per ribattere, ma improvvisamente fecero irruzione nella camera Aragorn, Arwen e re Eomund di Rohan.

 

“C’è stato un malinteso!” esclamò il re di Rohan appena aprì la porta “scusate tanto- disse Eomer alzando la voce- la situazione è un po’ delicata, vi dispiacerebbe ripassare più tardi?” “sì- ribattè il re- io ho rotto quel fidanzamento un mese fa figlio mio, non so cosa sia successo di preciso e mi informerò, ma la cosa importante è che ora sei libero di amare chi vuoi e se la ragazza che hai scelto è Nike…beh ne sono felicissimo, avete la mia più completa approvazione!”

 

“che cosa? E perché non me l’hai detto subito padre? Mi hai fatto prendere uno spavento, ho rischiato di perdere la persona che più amo al mondo e ora mi vieni a dire che abbiamo la tua approvazione?” esclamò il giovane principe, contrariato.

 

“che ne sapevo io che era venuta qui a dirti simili cose?” esclamò il re

 

“potresti informarti se i tuoi messaggi sono stati ricevuti o no!” ribatté l’uomo, si battibeccarono per un po’ finché entrambi tacquero e la stanza risuonò del riso di gioia che era apparso sulle bocche di tutti “ok!-disse Eomer ridendo-ora è tutto a posto per fortuna” Nike gli si avvicinò e lo abbracciò forte “sì, meno male, avevo pensato che stavolta Gwenneth avesse vinto sul serio!” “umh!- disse Eldarion- prima che Gwenneth riesca a batterti, ammesso che prima o poi ci riesca avrà da passare tanto di quel tempo che neppure se lo immagina!” “ora però dobbiamo capire, se il messaggio non è arrivato o se hanno fatto orecchie da mercante, cosa che francamente ritengo più probabile- disse il giovane principe di Rohan- andrò a chiedere al messaggero incaricato se ha recapitato correttamente il messaggio”

Tutti uscirono dalla stanza, risollevati dalle parole del re di Rohan e felici per l’amore che era nato tra Nike ed Eomer. Una volta usciti si separarono Arwen andò nelle sue stanze con delle dame di compagnia, Aragorn insieme a Legolas, Nike ed Eldarion tornarono nel giardino ed Eomer con suo padre a cercare il messaggero da interrogare.

 

“Bene, visto che questa brutta storia si è risolta per il meglio, adesso possiamo concederci un po’ di tempo per noi” disse il re di Gondor sorridendo maliziosamente all’elfo che era entrato con lui nella stanza “hai qualche idea su come occupare il nostro tempo?” chiese Legolas avvicinandosi al ramingo sensualmente “umh credo di sì!” disse Aragorn e subito iniziò a baciare il collo dell’elfo. Risalì fino alle sue guance, fino a raggiungere la sua bocca e lì si fermo. Si baciarono per un lungo momento e le loro lingue si toccavano in un intreccio di passione, mentre si toglievano a vicenda i vestiti. Quando furono completamente nudi l’uomo si stese sul letto, trascinando l’elfo sopra di se e costringendolo a sedersi sul suo bacino, iniziando a muoversi. L’eccitazione aveva ormai preso pieno possesso dei loro corpi, che sempre più insistentemente chiedevano la soddisfazione dei loro bisogni, Aragorn afferrò Legolas per i fianchi e invertì le posizioni, subitò senti un gemito uscire alle labbra dell’elfo “lù meleth nin (adesso amore mio)” l’uomo fu ben lieto di acconsentire alla richiesta del compagno e subito di spinse dentro di lui con forza. Continuò i suoi movimenti a volte con forza a volte lentamente, finché entrambi non si lasciarono andare all’estasi che li avvolse e crollarono esausti sul letto. Respirarono a fondo per riprendere fiato. All’improvviso però un’espressione di terrore profondo misto a sorpresa si dipinse sul bellissimo viso dell’elfo…li aveva visti…aveva scoperto il motivo del suo voler restare a Gondor…suo padre era stato lì, e guardare dallo spiraglio della porta che non era stata chiusa bene…adesso sapeva!

 

Re Tranduhil corse lungo i corridoi, fino ad arrivare nella propria stanza, lì chiuse a chiave la porta e si mise a sedere sul letto “come hai potuto Legolas – si domandò- come hai potuto, tu mio figlio, un grande principe degli elfi, che aveva portato gloria al suo popolo, rendendomi così orgoglioso diventare l’amante di un…di un…di uno stupido mortale, il gingillo di un re, il suo perfetto sfogo sessuale. Perché Legolas…perché mi fai questo?”