.|. Session .|.

by Seekie - Tradotta da Ewyn & Taurie

I nostri ragazzi sono stati lontani a caua dei loro diversi lavori per un po' di tempo. Tornati a casa, si divertono con un eccitante sex-game. Divertitevi (loro sicuramente l'hanno fatto)

Commedia/Sentimentale | Slash | Rating NC-17+ | One Piece

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“Per favore”
La richiesta non è nulla di più che un rauco mormorio, dato che la mia gola è asciutta come carta a causa di tutte le grida, i lamenti e le  implorazioni dell’ultima ora. Non posso vedere quello che stai facendo, visto che sono legato e bendato. Il mio petto è aderente al piano del tavolo al quale sono legato, le gambe completamente allargate e i piedi appoggiati al pavimento, mentre il mio fondoschiena è rivolto verso di te.
Un fondoschiena veramente ben fatto ma adesso, caldo, ardente, dolorante, infiammato...
Hai usato le tue mani e la frusta a fasi alterne, mentre mi dicevi come fossi solo una puttana, sfrenato, bramoso degli altri quando tu non ci sei... All’inizio ho cercato di protestare, implorandoti di credermi quando ti dicevo che non desidero nessun altro se non te, sempre e solo te...
Col tuo tono di voce più suadente e pericoloso mi hai detto di tacere, altrimenti mi avresti anche dovuto imbavagliare...


“Guarda questo delizioso culo, tutto rosso e caldo, sei così bello”, mormori, mentre la tua mano mi vezzeggia, quasi a voler lenire il dolore, mentre ammiri la tua opera.
Il mio respiro si spezza a quel tenero contatto. Ignorando la pelle che brucia cerco di trovare un contatto più completo, spingendomi indietro.
“E tu sei già bagnato, duro e pronto per essere preso,- tu sei la mia piccola troia, non è vero?”

“Si, si”, imploro, eccitato oltre ogni ragione dal tuo inusuale e brutale trattamento, desiderando solo di venire grazie alla tua compassione. “Per favore, scopami!” Piagnucolo, impaziente, muovendo il mio culo in modo invitante.

“Oh, ti piacerebbe adesso, vero?” sibili. “Stai cercando di tentarmi per farmi sbattere il mio cazzo nel tuo adorabile culo e dimenticare in questo modo la tua punizione, vero? Questo trucco non funziona oggi, amore, non funziona per nulla. Dopo tutto, io ho aspettato tutto questo per tre settimane.”

Il mio cazzo pulsa ancora più duro alle tue parole e cola lentamente, le gocce lasciano un sentiero umido lungo la mia asta, facendomi provare un leggero solletico.  La tua mano scende per soddisfare il mio cazzo e, all’improvviso, sento il freddo anello di metallo scattargli intorno.

“Noooo,non farlo...” Sto quasi singhiozzando adesso. “Ti prego, farò tutto quello che vorrai, tutto quello che dirai… lo sai che non posso fermarmi adesso, non il cockring, per favore non farlo...”
Sento il tuo caldo respiro nel mio orecchio e una mano nei capelli mi strattona la testa indietro e di lato, esponendo il collo,  facendomi penetrare il collare nella pelle, facendomi leggermente soffocare.

“Stai praticamente implorando di essere imbavagliato oggi, mia piccola puttana,” bisbigli con una voce dura, raggelante. “ Adoro sentirti gridare e gemere, ma sai che non tollero le tue parole, vero, piccolo? Sai che non ti è permesso parlare?”
Non è facile annuire, ma m’impegno, mentre un lampo di paura colpisce il mio stomaco come un pugno al pensiero di essere imbavagliato. So molto bene che non sono minacce fatte a vuoto e decido di non spingere oltre la mia fortuna per adesso. Divento immediatamente silenzioso, mordendo forte invece  il mio labbro inferiore, finche’ non sanguina, e trattengo il respiro.
Tu lasci andare i miei capelli e un sospiro sfugge via mentre poggio la testa di nuovo sul tavolo e cerco di interpretare i tuoi movimenti.

So che non hai ancora finito con me, posso sentirti muovere per la stanza, aguzzando le orecchie per cercare di avere un’idea di quello che mi aspetta.
Sento qualcosa di freddo farsi strada tra le mie labbra, apro impazientemente la bocca mentre tu spingi un cubetto di ghiaccio per farmelo succhiare.
E’ il paradiso per la mia bocca secca e dolorante ma quasi lo sputo fuori, gridando, mentre altro ghiaccio viene strofinato sulle mie reni, cosicchè l’acqua ghiacciata scende lungo il mio solco e poi più giù sulle palle e sulle cosce.

Ridi piano della mia reazione, continuando a far rotolare il ghiaccio su e giù, avanti e indietro, sulle mie natiche calde per le frustate.
Mi sono appena abituato alla sensazione che tu nuovamente butti via il ghiaccio ed io sento qualcosa freddo e scivoloso all’ingresso del mio culo.
Mi tendo all’inizio, non abbastanza sicuro di quello che stai per inserire. Dev’essere qualcosa di nuovo, visto che non mi sembra di riconoscere le dimensioni o la forma dell’oggetto.

Un improvviso, acuminato colpo nel mio culo mi fa gridare forte e la tua voce morbida come la seta mi dice di rilassarmi, altrimenti questo mi farà male, molto più male.
So che sei serio e non dubito che mi provocherà dolore, così mi impongo di rilassarmi e presto qualcosa di rotondo passa oltre il mio anello di muscoli.

Rantolo, provando una sensazione insolita. Che diavolo è questo?

Un nuovo colpetto alla mia entrata e qualcosa di lievemente più grande è scivolato dentro.
Perle anali, comprendo in un attimo, raggiungendo cime vertiginose di desiderio con quella strana sensazione. Sento delle grida soffocate e realizzo che provengono dalla mia bocca, mentre tu inserisci lentamente un’altra sfera. L’altra tua mano sta vezzeggiando il mio sedere e mi dici quale brava piccola puttana sono a sopportarle tutte nel mio stretto culo.

L’ultima è molto più grande di qualsiasi altra cosa io abbia preso fino ad adesso, ma sono oltre queste preoccupazioni; sentirsi riempire in questo modo è meraviglioso, il misto sensuale di dolore ed eccitazione mi sta rendendo folle. Infine sono tutte dentro. Il mio respiro è diventato un insieme di singhiozzi; imploro per poter venire, ma tu mi colpisci violentemente, dicendomi, ancora una volta, di stare zitto.

Dopo aver inserito tutte e sei le perle ti allontani, probabilmente per fotografare il mio fondo schiena di cui hai abusato e che hai riempito. Ti sento predisporre la macchina e “click” dopo “click” ti sento scattare una foto dietro l’altra. “Così adorabile”, mormori, “così voglioso, così indifeso.”

Ami fotografarmi durante le nostre sessioni, usi le foto come ispirazione per la tua arte, dici, e ne trai nuove idee per i nostri giochi…
“E ci sono alcune idee…”, penso stancamente, cercando di abituarmi all’intrusione contraendo i muscoli interni intorno le perle. Gemo al contatto, facendolo di nuovo, solo per sentirle scivolare dentro di me, distinguendo la tensione che creano nel mio corpo, mentre urtano ancora ed ancora, contro la mia prostata.

All’improvviso ritorni per slegarmi dal tavolo, dicendomi di alzarmi in piedi.
Le mie gambe tremano violentemente, ma tu mi tieni saldamente con mani ferme, mentre io cerco di tornare a camminare dopo essere stato piu’ di un’ora disteso senza potermi muovere.

“Mio povero piccolo monello, così stanco, così oltraggiato”, fai le fusa, mentre tiri il gancio del mio collare, trascinandomi piano per farmi muovere in avanti.

E’ abbastanza spiacevole camminare con tutte quelle perle dentro, ma non ho altra scelta che seguirti, cieco e legato come sono.
Ti fermi improvvisamente e mi dici di mettermi sul pavimento.

“Sulle mani e sulle ginocchia, piccolo”

Sento un soffice tappeto sotto di me e sospiro al piacevole cambiamento al tavolo. Mi lasci solo e non oso muovermi di un centimetro o emettere un singolo suono, visto che non penso che il mio povero corpo possa sopportare altre punizioni stanotte. Rifletto vagamente se sarò in grado sedermi per i prossimi giorni, ma è diventato difficile mettere insieme due pensieri qui e adesso...

Presto ti sento inginocchiare accanto a me e sento il familiare fruscio delle catene per alcuni istanti prima che strette morse metallo artiglino i miei capezzoli, facendomi gemere per il dolore mentre tu le stringi, lasciando che la catena penzoli per aumentare il peso.
L’acuto dolore si smorza in qualche modo dopo un po’, lasciando un incandescente calore andare dritto verso il mio inguine, alimentando maggiormente il fuoco. Il mio cazzo costretto sta sussultando e palpitando, sto impazzendo per  l’eccitazione. Sono sicuro che sverrò se non fai qualcosa... adesso...

“Non posso sopportare ancora…” singhiozzo, “per favore..”

Ridi piano, tirando un po’ la catena ai capezzoli. “Shhh... piccolo mio, te lo darò duro, non temere... So esattamente quello di cui il mio piccolo cattivo monello ha bisogno stanotte.”
La tua voce è leggermente tesa adesso, bassa e rauca per l’eccitazione. Posso annusarla nell’aria che ci circonda, anche senza usare i miei occhi io posso “vedere” quanto tu sia duro.
Gemo alla tua promessa,  ma obbedientemente mi azzittisco, dopo tutto tu non hai mai deluso le mie speranze.

Dopo una nuova sessione fotografica improvvisamente mi fai girare sulla schiena e ti siedi su di me, vicino al mio viso, ordinandomi di succhiarti tutto e di farlo velocemente. Ti soddisfo diligentemente, leccando e succhiando, lappando la sommità del tuo cazzo mentre sento le prime, deliziose, gocce del tuo piacere sulla mia lingua. Adoro il tuo sapore, i differenti umori del tuo cazzo e uso la mia lingua per stuzzicarti un po’...

Presto tu afferri strettamente la mia testa e cominci a scopare la mia bocca vigorosamente, dicendomi ad  ogni colpo quanto... maledettamente... bello... sia.. usare .. la mia.. bocca.. in questo.. modo…
Tu vieni con un rauco grido ed io inghiotto tutto, attento a non perderne neanche una singola goccia.


Non mi è permesso di riprendermi, e presto mi viene di nuovo ordinato di tornare sulle mani e sulla ginocchia.  Tremo per l’eccitazione e lo sfinimento adesso, il mio culo pulsa all’esterno e all’interno, i miei capezzoli fanno male come l’inferno e le mie palle sono sul punto di esplodere. Ancora una volta imploro per venire, calde lacrime corrono liberamente sotto la mia benda.

All’improvviso la mia bocca viene riempita, - all’inzio temo che tu mi abbia imbavagliato alla fine, ma poi dici “Bagnalo”. Adesso lo sento, è un un enorme dildo e mi sta soffocando, non sono sicuro di poter prendere qualcosa di così grande su per il culo. Tu ridi e mi dici che me lo spingerai su, il mio buco è così scivoloso e dilatato, dici, che potrebbe ingoiare una bottiglia...

Lentamente cominci a tirar via le perle dal mio sedere, il mio intero corpo trema violentemente ad ogni colpo contro la mia prostata, mentre tu tiri piano piano per far sì che ognuna di esse sia risucchiata dentro alla contrazione che provoca.

Con quel grande dildo che allarga le mie labbra non posso fare nient’altro che annuire entusiasticamente quando  finalmente rimuovi l’ultima perla e mi chiedi se voglio essere preso adesso, se sono pronto ad essere sfondato, scopato fino all’incoscienza.

“Si si, per favore, fallo, ho bisogno di questo, cazzo, adesso!!!” è un flash che attraversa la mia mente, mentre tutto quello che posso fare è uggiolare.
Devi aver sentito la mia disperata affermazione perchè è quello che fai, togli il dildo dalla mia bocca e lo sbatti violentemente dentro, senza pietà, ignorando le mie grida.
Esse aumentano di volume e di intensità ad ogni colpo e finalmente volo verso l’orgasmo attraverso una rossa foschia di dolore e insana eccitazione.

“Ci sono vicino, Viggo, per favore.... Oh MIO ... cazzo!”

All’improvviso ti fermi e accendi invece le vibrazioni del dildo e io grido di frustrazione e incredulità.
Ma quando apri e piano tiri via dal mio cazzo l’anello io mi perdo e brucio sul serio, il mio intero corpo è bruciato dal più intenso e incredibile orgasmo che io abbia mai provato, tutto quello che provo è una bianca luce che grida gira e sconvolge tutto.

Poi tutto diventa nero.

Piano torno a terra e riguadagno i miei sensi dopo quello che mi sembra un lungo altissimo volo, libero, pulito, infiammato e dolorante come non mai, ma soddisfatto e sazio come mai lo sono stato in vita mia...
Sono sdraiato nel nostro letto, al sicuro, circondato dalle tue forti braccia e tu mi stai cullando un pò, facendo piccoli rumori come se fossi un gattino.

“Stai bene piccolo?” Chiedi poco dopo e mi sembra di sentirti un po’ preoccupato. “Ho pensato di averti perso per un istante prima”.

“Non mi sono mai sentito così meravigliosamente bene! Grazie amor mio” sussurro, strofinando il tuo collo,  avvolgendoti le braccia intorno alla  vita “Stanotte abbiamo superato noi stessi, vero?”
Sento il tuo debole mormorio mentre tu baci teneramente la sommità della mia testa, serri il tuo abbraccio ancor di più e poi ci addormentiamo in fretta, a casa e sicuri di nuovo uno nell’abbraccio dell’altro.