.|.La Scoperta .|.

Capitolo 2

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“Forza Gimli – disse Boromir volgendosi verso il Nano – ancora poco e saremo arrivati alle caverne.

Passeremo lì, la notte! Aragorn e Legolas sono rimasti per sincerarsi che non fossero….. mal frequentate e per renderle più confortevoli. Credo stiano portando foglie per farne giacigli per tutti noi.”

Il Nano guardò il Gondoriano con sospetto: “Da dove ti viene tutta questa parlantina, guerriero?

Dall’inizio del Viaggio, avrai detto, si e no, quattro parole in tutto ed ora……..!”

Boromir si accorse di essere arrossito sotto la barba, ma nessuno avrebbe potuto notare la cosa, dato che erano già calate le prime ombre della sera. Non vedeva l’ora di raggiungere i due esploratori del gruppo, per cercare di approfondire la “conoscenza” fatta due giorni innanzi.

Dopo una mezz’ora giunse in vista delle caverne e, seguito da tutto il gruppo, si affrettò verso quella sulla destra, il cui imbocco era più grande rispetto a quello delle altre.

Si avvidero che, ormai, quasi tutto il pavimento era rivestito di giunchi e foglie, ma Aragorn e Legolas non c’erano.

“Mentre voi preparate un pasto caldo, vado a raggiungerli. Li aiuterò a portare il carico e ci sbrigheremo prima. Abbiamo tutti bisogno di riposare. Visto che abbiamo trovato questo posto, propongo di fermarci anche domani. Che ne dici, Gandalf?”

Lo Stregone si volse al cavaliere dicendo: “Sono d’accordo con te. I nostri piccoli amici sono stanchi e affamati. Non sono abituati a questi disagi.”

“Di…sa…gi? – disse Pipino – Li chiama di…sa…gi? Essere costretti a camminare tutto il giorno mangiando un solo pezzetto di pane durante la marcia! E lui li chiama di……. Ahia! Merry! I Pizzicotti fanno malissimo! E’meglio che torni alle gomitate!”

I quattro hobbit si lasciarono cadere sui giacigli improvvisati, seguiti da Gandalf e da Gimli, mentre Boromir usciva per rintracciare l’Elfo e il Ramingo.

Nel frattempo i due personaggi in questione, stavano portando le borracce piene d’acqua, per rifornire il gruppo. Ormai la vista acuta dell’Elfo, aveva captato l’arrivo degli amici alle caverne.

“ Sono arrivati, mellon. Adesso puoi tranquillizzarti……. Non è successo niente. “

Si fermò e tolse il carico dalle mani di Aragorn, deponendolo a terra.

Il compagno lo guardò, poi gli accarezzò i capelli, tirandoselo vicino: “ Che c’è, mio bell’Elfo?

Vuoi approfittare del fatto che siamo finalmente soli? Da due giorni, ormai, non riesco più a baciarti! Questa notte, quando tutti finalmente dormiranno, potremo continuare quello che abbiamo interrotto. “

Spinse Legolas contro l’albero più vicino e iniziò a baciarlo, spingendo la lingua nella sua bocca.

Legolas gli si aggrappò, poi si fece strada con le mani dentro la sua camicia e prese a massaggiare i capezzoli dell’amico.

“ Legolas – disse Aragorn – sei…… bellissimo!.........aniron le! Vieni….. spogliati melethron….. spogliati per me! “ Intanto, aveva iniziato a passare la mano sull’inguine dell’Elfo, che gemeva piano. Poi, iniziò a togliergli i vestiti lui stesso, con impazienza. Ma, quando Legolas fu nudo, fermò Aragorn, dicendogli: “ Aspetta, Estel….. voglio vederti anch’io senza vestiti. Aiutami! “

Così ben presto, furono entrambi abbracciati, pelle contro pelle, coi sensi infiammati di desiderio.

Legolas iniziò a succhiare i capezzoli del compagno, poi con la lingua, prese a lambire la sua pelle, sino ad arrivare all’inguine. Dopo un attimo di esitazione, ricordando come la volta precedente Aragorn gli avesse dato piacere, prese a fare la stessa cosa.

Il Ramingo mise le mani sui capelli dell’amante e iniziò a spingersi in avanti, mentre Legolas si adeguava al suo ritmo. “ Ah!.... Legolas…. Per gli Dei…… mi fai morire di piacere!....... Ti prego meleth…… non smettere!..... Continua a baciarmi……. Sì, ti prego…….. con la lingua….. non smettere….. ah!..... per i Valar…. Non resisto più! Voglio prenderti, Legolas. Alzati….. ti voglio, meleth……. Ti voglio…… aniron le! “

“ E io voglio te, Estel! “

Legolas si sdraiò sulle foglie e allargò le gambe, permettendo al compagno di insinuarsi tra di esse. Poi, Aragorn prese a baciare ed accarezzare il corpo dell’Elfo, sino a che questi iniziò a spingere il bacino verso il suo. La virilità di Aragorn, premeva già, per farsi strada in lui.

Finalmente il Ramingo si decise e diede una spinta in avanti, penetrando il compagno con lentezza, ritraendosi quasi del tutto e poi, penetrando in profondità.

“ Estel – disse Legolas – ti sento!..... ti sento dentro di me!.... sono tuo, Estel!....... Entra più a fondo!....... ah!..... saes…. Estel…… più in fondo….. così! Sto per….. Ah!! “

E, con un grido soffocato, Legolas si sciolse contro il ventre dell’amante. Si lasciò andare, rilassando i muscoli. Aragorn, sapendo che quella era la prima volta per lui, uscì dal corpo del compagno, per non fargli troppo male!

Poi lo prese tra le braccia, tenendolo stretto. “ Estel – Legolas ansimava ancora – e tu? …… Lascia che ti accarezzi! “

“ Aspetta! – disse una voce alle loro spalle – Aspetta, Elfo! Ci sono anch’io! Ho aspettato per non disturbare, ma ora……… sei pronto, Aragorn? “

Boromir si inginocchiò innanzi al Ramingo, che era ancora eccitato, e non resistette alla tentazione di toccarlo. Stava per iniziare a baciarlo, quando Legolas disse: “ Fermo, Boromir!.... Non voglio! “

Si meravigliò lui stesso, mentre gli altri due uomini lo guardavano, sorpresi!

Boromir sorrise: “ Che c’è, Elfo?.... Sei geloso?.... Non devi!... Vieni!... C’è posto anche per te!....

Coraggio! – disse vedendo che Legolas esitava – Vieni! “

L’Elfo si inginocchiò accanto all’uomo ed entrambi iniziarono a baciarlo. Aragorn, sollecitato dai due amici, prese a gemere e ad ansimare. Non avrebbe resistito a lungo, se quei due continuavano a quel modo. Sembravano quasi fare a gara, per tentare di superarsi l’un l’altro nel dargli maggior piacere.

Aragorn vedeva le loro teste avvicinarsi tra loro e le loro bocche sfiorarsi, mentre lo torturavano nel suo punto pulsante. Persino le loro lingue si sfioravano, su di lui. Quando pensava di non riuscire più a trattenersi, uscì dalla bocca dei due amanti e spinse Boromir sull’erba. Gli strappò letteralmente di dosso le vesti, poi gli allargò le cosce e iniziò ad entrare in lui.

Boromir teneva gli occhi chiusi e tratteneva il fiato. Quando Aragorn lo riempì tutto, si lasciò sfuggire un sospiro e iniziò a sporgere il bacino verso di lui.

Aragorn ansimava forte, mentre diceva: “ E’ questo che volevi?......... Allora, ti piace?...... dimmelo, Boromir!.... Voglio sentirtelo dire! “

Boromir era preda di una passione, quale non aveva mai provato nella sua vita.

“ Vuoi che te lo dica, Ramingo?..... Va bene….. allora….sappilo!...... sei ancora più vanitoso dell’Elfo! “

Ma sapeva che Aragorn lo faceva impazzire! E anche il suo amante lo sapeva!

Legolas intervenne, accarezzando Boromir, che però, lo fermò: “ No, Legolas, no…. Non voglio. Adesso voglio godermi appieno la sensazione di sentirlo dentro di me. Se tu mi toccassi, finirebbe troppo presto! Ho aspettato tanto e ora lo voglio sentire a lungo!......... Però puoi fare un’altra cosa!........ Avvicinati! “

Legolas si chinò su di lui, che gli bisbigliò qualcosa all’orecchio. Allora l’Elfo sorrise, annuì e baciò poi, con passione, il Gondoriano. Si alzò, quindi, e si mise alle spalle di Aragorn, accarezzandolo e leccandogli il collo e le orecchie. Poi prese a spingersi dentro di lui, sino in fondo.

“ Legolas!...... si…. Prendimi, meleth!..... lo desideravo da tempo!..... muoviti dentro di me!..... Ti voglio sentire!..... ti prego, Elfo!.... non fermarti! “

Boromir vedeva il viso di Aragorn stravolto dal piacere: “ Allora…. Mio Re!..... cosa è più bello?.... Prendere o essere presi? “

Aragorn non rispose…. Non poteva, né voleva farlo. Era troppo bello essere immersi nel corpo del Gondoriano e sentire contemporaneamente dentro di sé il compagno! Non potè resistere a lungo.

Infatti, dopo poco, con una spinta poderosa, esplose nel corpo di Boromir, che lo accolse con ansiti di passione.

Legolas, invece, continuava a possedere il suo Amato che, ancora eccitatissimo, decise di esaudire sino in fondo il desiderio espresso da Boromir.

Così portò il viso verso il suo inguine. Quando le sue labbra si chiusero su di lui, Boromir quasi urlò: “ Finalmente, mio Re!..... da quanto lo desideravo!......ah!..... Aragorn….. vai lentamente, ti prego!........ fallo durare…… ah!.... adoro le tue labbra su di me! Piano, ti prego! “

Boromir accarezzò i capelli del Ramingo e, premendo con una mano sulla sua nuca, si spinse a fondo nella bocca che lo stava mandando in estasi. Dopo poco non riuscì più a resistere e schizzò il suo liquido caldo. Anche Legolas era sull’orlo del piacere, che lo lasciò esausto e ansante!

Dopo un simile appagamento condiviso, restarono tutti e tre sdraiati, abbracciati.

Allora, come sovrappensiero, Aragorn disse: “ Boromir, avevo sentito dire che tutte le donne di Minas Tirith si contendevano i tuoi favori! “

Boromir sorrise: “ Sì, è vero! In effetti, a parte il mio unico amante maschio, che non vedo più da anni, ho avuto molte donne nella mia vita! “

“ Davvero? – disse Legolas – dopo quello che ho visto, pensavo ti piacessero gli uomini! “

“ Non è proprio andata così! A me, sono sempre piaciute le donne……… a parte…… Bè, ora vi racconto: “ Avevo già avuto le mie prime esperienze con le ragazze e ormai, a diciotto anni circa, già cavaliere, mi esercitavo tutti i giorni con la spada e nella lotta. Il mio maestro d’armi, esperto in ogni disciplina, si occupava in tutto e per tutto di me.

Solo più tardi, capii che certi suoi atteggiamenti durante la lotta corpo a corpo, erano in pratica chiare avances di carattere sessuale. Il modo in cui spingeva il bacino contro il mio ventre, o contro il mio fondoschiena, strusciandosi sul mio corpo……… il modo in cui ansimava alle mie orecchie, mentre mi insegnava le “prese” delle arti marziali……….. Io, però, non lo capii, allora. Così, prese ad occuparsi di me anche dopo gli allenamenti: mi toglieva l’armatura, le vesti……. Mi aiutava con il bagno e, persino, pretendeva di farmi lui stesso i massaggi, dicendo che solo un vero maestro d’armi poteva toccare le fasce muscolari nel modo dovuto!

Così, iniziarono i primi sfioramenti ai miei punti più sensibili, dapprima come fossero casuali e involontari, poi sempre più evidenti, di modo che non potei più ignorare la cosa.

Un giorno, mentre mi sfiorava in modo più intimo del solito, il mio corpo reagì e, quando lui, alla vista del mio turgore, ne approfittò per iniziare a succhiarmi, non resistetti più. Glielo permisi!.....

…….. e lui mi portò all’orlo del piacere, rifiutandosi poi di portare a termine ciò che aveva iniziato. Così, dovetti possederlo, per sfogare la lussuria che mi aveva acceso dentro.

Da quel giorno, fummo amanti…… tutti i giorni……. per diversi anni.

Ma io, non l’ho mai baciato, né ho mai permesso che lui possedesse me. Tu, Aragorn, sei stato il solo che ho desiderato in questo senso e, tramite te, anche Legolas, che è il tuo compagno! “

“ Perché hai scelto me, Boromir? – scherzò Aragorn – forse l’orgoglio ti porta a rifiutare gli inferiori?........ Ad accettare solo i tuoi pari, o…….. il tuo Re? “

Boromir rise e lo baciò con passione: “ No, Aragorn, Ti ho desiderato appena ti ho visto, a Imladris e credevo che tu fossi Grampasso, il Ramingo! Ma è sempre una gran fortuna che un Re ed il suo Sovrintendente, siano in sintonia. Non ci saranno problemi, tra noi, a Minas Tirith! “

Dopo essersi rivestiti, i tre amici tornarono dai Compagni, dove trovarono la cena pronta per loro. Consumarono il Pasto e si accinsero a passare la Notte nella Caverna. Legolas si offrì di fare il primo turno di Guardia.

Tutti avevano ceduto alla stanchezza. Già da diverse ore Legolas vegliava il Sonno dei compagni. Gli Elfi non hanno bisogno di tante ore di sonno e il Principe di Mirkwood non si sentiva ancora stanco.

Guardò Aragorn al suo fianco e, dopo essersi sincerato che tutti fossero addormentati, si sdraiò vicino a lui, appoggiandogli la testa sulla spalla. Il respiro regolare dell’uomo, si fece più veloce e Aragorn aprì gli occhi. Vide il viso di Legolas accanto al suo e gli sorrise. L’Elfo gli diede un bacio leggero, sulle palpebre, poi si rimise seduto!

Il Ramingo si alzò a sedere, pure lui, spalla a spalla con l’amico.

“ Tutto bene, Legolas? Da quanto tempo dormo? Sei stanco? “

“ No, Estel, volevo solo sentire il tuo calore!..... non sono stanco…. Torna a riposare! “

“ No…… aspetta, meleth….. volevo chiederti una cosa, riguardo quanto è successo questo pomeriggio…….. sai………. Quando hai detto a Boromir di fermarsi…….. Cosa hai provato, melethron? “

Legolas volse gli occhi a terra e disse: “ Ero geloso nel vedere che ti toccava. Io ti voglio per me!....poi, però, ho capito che lui non ci vuole separare. “

“ Sì, è così…. Lo sento anch’io……. Neppure io sopporterei che qualcuno ti toccasse….. ma Boromir è diverso. Non so perché……… il fatto è che mi sono reso conto di quanto tu sia importante per me, solo grazie alla gelosia che provavo, pensando che lui volesse te e tu…..lui!

Insomma, forse è merito suo se ho scoperto quanto ti amo, meleth!........ Questo me lo rende caro! “

Legolas guardò Aragorn con occhi che brillavano più dell’Evenstar appeso al suo collo.

“ Tu…….. cosa, Estel? “. “ Io ti amo, Legolas!....ti amo, melamin!..... è te solo, che voglio! E ti voglio solo per me…. Tutta la vita…. Per tutto il tempo che ci sarà concesso di vivere. E se tu volessi partire per Valinor, non sarebbe come è stato con Arwen! Io rinuncerei al Trono e ti seguirei, perché il mio regno è dove sei tu! “

“ Estel, anch’io ti voglio solo per me…. E voglio restare con te….. qui, nella Terra di Mezzo.

Amin mela le, meleth……… ti amo, Aragorn! “

Il Ramingo tirò a sé l’Elfo, possessivamente, e lo baciò con profondo amore.

Il giorno dopo avrebbero ripreso il viaggio, ma ora, mentre i compagni dormivano al sicuro e loro erano stretti l’uno all’altro, il cuore dei due Compagni batteva con forza, impetuoso e loro sentivano la felicità nell’anima.