.|. Salvami .|.

Capitolo 2

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Uno squillo improvviso del telefono mi fa sobbalzare, e mi desto completamente dai miei pensieri…

 

Si, dai pensieri, ma non dal dolore…

 

Mi alzo controvoglia dal divano, e vado a rispondere a quel dannato telefono che continua a squillare insistentemente, e non accenna a voler smettere:

 

(è il consiérge alla reception dell’hotel che mi chiede se è tutto apposto; visto che non mi hanno più visto scendere dalla mia camera, da quando con tutti i bagagli, tre giorni fa, ho messo piede dentro l’albergo… e che cosa voglio ordinare per pranzo…)

 

“Si, pronto?!” Chiedo seccato…

 

“Mister Bloom?! Scusi il disturbo; volevamo assicurarci che il suo soggiorno qui e la sweet a lei assegnata fossero di suo gradimento, visto che ancora né io, né il resto dello staff alberghiero, abbiamo ancora avuto il piacere di incontrarla di persona…”

 

“Si, si grazie…è tutto di mio gradimento, la ringrazio per l’interessamento!...” Mi affretto a rispondere io: nella voce dell’uomo all’altro capo del telefono, mi è parso di sentire una nota di preoccupazione…non voglio che quella conversazione si allunghi più del dovuto…

 

“Oh oh!!” la risatina di circostanza del consiérge…(riesco perfettamente ad immaginarmi il suo viso tirato che assume un’espressione divertita; la stessa di sempre, quella di ogni giorno, ogni pomeriggio, ogni sera…la stessa che a forza ha dovuto imparare per dovere, da anni, da quando ha iniziato a lavorare in quest’albergo stile ‘fuori dal mondo’,e magari, adesso gli piace pure, a forza dell’inevitabile abitudine che subentra per via della routine quotidiana, e forse, neanche può più farne a meno!! E quella risatina viene accompagnata dal gesto della sua mano inguantata di bianco, che va a coprire la boccuccia di labbra sottili increspate nella risatina di circostanza…tipico!! Tipico di tutti i consiérge di tutti gli alberghi ultra-lusso del mondo!!) “Ma si figuri Mister Bloom, lei è troppo gentile…ordinaria amministrazione, ovviamente con gli omaggi del nostro albergo!! Per noi è un vero piacere sapere che il suo soggiorno nella sweet imperiale Luigi XIV, detto, come lei perfettamente saprà, ‘Re Sole’ , imperatore di Francia nel sedicesimo secolo, sia di suo gradimento…Sa, detto tra noi, è la sweet più bella e lussuosa di tutto l’albergo…vi ha soggiornato persino…il Presidente!!...La invitiamo a rivolgersi a noi per qualunque problema, sarò felice, se lei me lo permetterà, di farmene carico io stesso…” (Ecco!! Lo sapevo che avresti risposto così, ci avrei scommesso la testa: ordinaria amministrazione, gli omaggi dell’albergo…bla bla bla…ma che gli danno a questi consiérge?! A tutti lo stesso copione da imparare a memoria?!...Oh!! Ma quanto la fai lunga?!...No, non lo so che lo chiamavano anche Re Sole; e sinceramente neanche mi interessa!!...E adesso perché hai iniziato a bisbigliare?!...Ah!! Ci ha dormito il presidente!! E Chi se ne frega!!...Mff, ora hai ricominciato a parlare con un tono di voce normale, ma prima ti sei schiarito la voce, e immagino anche che sicuramente ti sei raddrizzato sulla schiena, e hai abbassato la mano che tenevi davanti alla bocca e alla cornetta mentre bisbigliavi, e i tuoi occhi roteavano da una parte all’altra della hall: chi è passato che ti sei ricomposto così velocemente?! Il direttore dell’albergo?!...Oh!! Ma questo qui è il più lecca culo che io abbia mai incontrato fino ad ora!!...Se solo sapessi quali sono i miei problemi in questo momento, non credo proprio che saresti così tanto felice di fartene carico!!)

 

“D’accordo!! La ringrazio di tutto, ma non credo che ci saranno problemi di alcun tipo…Arriv…” Cerco di concludere il più velocemente possibile quella conversazione che mi sta dando sui nervi, ma vengo interrotto bruscamente….

 

“Mister Bloom, mi perdoni se la interrompo così bruscamente, ma l’ho chiamata anche per chiederle cosa vuole ordinare per pranzo…Ah!! Ma forse preferisce scendere nel nostro ristorante e dilettarci tutti con la sua presenza!!…sarei felice di prenotarle un tavolo!!”

 

Lancio una veloce occhiata al mio orologio da polso: è solo l’una del pomeriggio!! Ancora così presto?!...Ormai dovrei averci fatto l’abitudine: in questi nove mesi d’inferno, le giornate sembrano scorrere così lentamente, il tempo sembra gettarsi in avanti per forza d’inerzia, i secondi, i minuti, le ore e i giorni sono così vuoti da quando tu non sei più accanto me; e le 24 ore sembrano essere diventate 100, 1000, 1.000.000 di ore, come per prolungare inesorabilmente la mia sofferenza e la mia disperazione nell’arco di un’intera giornata, e poi di quella dopo ancora, e di quella dopo, ancora e ancora; fino ad oggi, fino a domani…fino a quando non riuscirò a liberarmi della mia prigione, fino a quando non riuscirò a ritrovarti e riportarti con me…semmai un giorno ci riuscirò…

 

“Mister Bloom?!...Mister Bloom?! Tutto bene?!”

 

La voce stridula del consiérge mi fa rinvenire di colpo dai miei pensieri, e ancora mi affretto a rispondere:

 

“Si, si!! Non si preoccupi!! Tutto a posto!!...Diceva, scusi?!”

 

“Le chiedevo cosa desidera ordinare per pranzo…ma forse preferisce scendere nel nostro ristorante e deliziarci tutti con la sua pres…”

 

“No, no!! Non si preoccupi!! Non ho molta fame, quindi preferisco non ordinare niente, né scendere nel vostro, senza dubbio, meraviglioso ristorante…la ringrazio di tutto…Sarà per un’altra occasione…” Mi affretto per l’ennesima volta a rispondere!!

 

“Come desidera, il nostro piacere è prima di tutto servirla…E, certamente, sarà per un’altra occasione; anzi!! Se mi permette, posso prenotarle un tavolo per stasera a cena?!”

 

“No, no…(E adesso, che cosa m’invento con questo rompi coglioni?!...Ah!! Ci sono!!...) Stasera sono invitato a cena fuori, ma la ringrazio comunque!!” Tiro un sospiro di sollievo mentale…

 

“Ma si figuri!!...Le auguro un buon proseguimento e una buona serata, e, a risentirla a presto!!”

 

“Grazie!! A risentirci a presto!! (a mai più, vorrai dire!!)” E finalmente riaggancio il telefono…

 

“Ah!! Meno male!! Era ora!! Questo qui non la finiva più di parlare!! Che rottura di palle!!...Se mi permette, posso prenotarle un tavolo?!  Ci farebbe l’onore di deliziarci tutti con la sua presenza?!...” Impreco dapprima, e poi ripeto le parole dette dal consiérge, imitando alla perfezione il suo stridulo tono di voce…

 

“Ma certo che le permetto di prenotarmi un tavolo, come no?! E d’altro canto, sarò ben felice di deliziare tutti i partecipanti al meraviglioso pranzo, con la mia presenza subliminale!!...Ma per chi mi ha preso quello lì?! Per un giullare di corte?! O forse per un menestrello?! Ci pensasse lui a far deliziare la gente!! Roba da matti!!”

 

Ma dopo un po’, mi sfugge una risata tra l’amaro e il divertito…

 

Scuoto la testa subito dopo…

 

Possibile che io sia diventato così acido?!

 

Forse si, ma da grande attore quale sono, non lo dò per niente a vedere, risultando, almeno in pubblico, sempre disponibile, rilassato; allegro e felice come una pasqua…

 

“Però!! Non c’è che dire!! Complimenti caro Orlando!! Ti sei calato perfettamente nella parte!!” Sussurro tra me e me…

 

Sospiro.

 

Mi passo una mano tra i capelli.

 

Raggiungo a grandi falcate il divano dove ero stravaccato poco fa.

 

E mi ci butto a peso morto un’altra volta…

 

“C’è così tanta falsità in me?!” Mi chiedo a denti stretti…

 

Passa un minuto, o forse è un’eternità…

 

I miei occhi sono fissi in un punto indeterminato della stanza, fino a quando…

 

“La sweet più bella e lussuosa di tutto l’albergo, eh?!...Bhè, adesso assomiglia più ad una bisca che ad altro!!...Chissà che cosa avrebbe detto il Presidente?!!”  Mi chiedo, continuando a rimirare il casino che c’è in giro, e soprattutto i portacenere e le bottiglie di birra sparsi un po’ ovunque…

 

Rido amaramente.

 

“Ah!! Basta!! Se continuo così rischio di impazzire veramente!!...Devo uscire di qui per un po’!!...Si, un po’ d’aria fresca magari mi farà bene!!...” E così dicendo, mi alzo in tutta fretta dal divano, afferro la prima giacca che mi capita, il mio fedele cappellino giallo da baseball, e i miei occhialoni da sole; e quasi furiosamente; finalmente esco da quella maledetta camera d’albergo, che per ben tre giorni consecutivi si è trasformata nel mio covo al centro di New York!!

 

 

 

 

Appena le porte dell’ascensore si aprono, mi ritrovo immerso in un trionfo di luci, di sfarzo, di lusso esagerato…c’è un via vai di gente impressionante, ma fortunatamente, nessuno sembra accorgersi di me; sono tutti troppo impegnati ad andare di fretta…

 

Meno male!! Con l’umore nero che mi ritrovo, non avevo nessuna intenzione di fermarmi a firmare autografi, e d’altronde, l’accoppiata vincente: cappellino giallo, e scuri occhialoni da sole con lente tattica a goccia, mi hanno sempre protetto e celato da occhi indiscreti, facendomi passare il più delle volte inosservato…

 

“Mister Bloom, Mister Bloom!!”

 

“Ecco, appunto!! Il più delle volte!!...”

 

Mi giro verso la direzione da cui proviene la voce…E chi poteva essere?! Sicuramente nessuno, se non il maledetto consiérge!!...Spero di fare in fretta, e di non dovermi soffermare troppo a lungo con lui: voglio uscire al più presto da quel dannato albergo!!

 

Mi avvicino cautamente alla reception, con moderati e misurati passi mentre sono nel centro della hall; gli lancio un sorrisino, come per dire ‘si, adesso vengo! Però non continuare a ripetere il mio nome così ad alta voce!!’ Ma il consiérge pare non aver capito niente, e continua a strillare con quella sua dannatissima voce stridula del cazzo:

 

“Ah!! Mister Bloom, Mister Bloom!! Che piacere!! Finalmente ci incontriamo!!”

 

Al suono del mio nome, aumento automaticamente il passo, e mi dirigo con lo sguardo fisso, dritto per dritto, verso la reception…ormai manca poco, sono quasi vicino!!...Ma quanto cazzo è lontana?!...

 

Prego Mister Bloom!! Si avvicini!!”

 

Oh no!! Di nuovo!! Ma perché continui a ripetere il mio nome?!...Penso tra me e me, mentre, contemporaneamente, lancio un’occhiata furtiva tutt’intorno: fiuuu…l’ho scampata bella…ancora una volta, fortunatamente, nessuno pare essersi accorto di me; solo una ragazzina di 13-14 anni circa, che mi ha squadrato per un attimo e poi, scuotendo la testa, come per dire ‘no, non è lui!’ ha girato sui tacchi, e se n’è andata…e intanto sono arrivato alla reception…

 

Il consiérge mi accoglie col suo solito sorrisino fasullo (anche questo tipico di tutti i consiérge di tutti gli alberghi ultra-lusso del mondo!!)…è un uomo sulla quarantina, tutto tirato…pare che si sia appena fatto un lifting…un paio di baffetti fini e neri, arricciati in punta, gli incorniciano viscidamente le labbra sottili, in testa ha un vistoso riporto, gli occhi sono piccoli e scuri; pronti a roteare fulminei da una parte all’altra della hall, alla ricerca di qualche malcapitato “garcon”, intento a contare assorto, le mance della giornata in qualche angolo; e a piombare, su di loro, una volta individuati, come un avvoltoio su di una carcassa; e il tutto è completato da una vistosa divisa bianca e nera (tipo maggiordomo) di cui la cosa che più mi dà ai nervi, sono i guanti bianchi…non me ne so spiegare il motivo, ma è sempre stato così!!...

 

“Mister Bloom!! Che piacere!! Finalmente ci incontriamo di persona!! Sa, come lei ricorderà perfettamente, la sera in cui lei è arrivato, purtroppo non c’ero io ad accoglierla, ma il mio collega!!...Ma finalmente posso stringerle la mano, Mister Bloom!!...”

 

Al suono del mio nome un’altra volta, e pronunciato con così tanta enfasi, non posso trattenermi, e prima ancora di stringergli la mano, un po’ a malincuore, per via di quei dannati guanti bianchi, rispondo al consiérge:

 

“Senta, mi faccia un piacere!! Le sarei grato se mi chiamasse semplicemente Orlando!!”

 

“Oh oh!! Ma come è modesto lei, se mi permette!!...Non posso chiamarla Orlando, anche se è lei stesso a chiedermelo; e la ringrazio per questo onore che mi concede; è contro la regola del nostro albergo!!” Afferma il consiérge senza aver capito nulla; ma poi, forse notando il mio sguardo accigliato e sorpreso allo stesso tempo, che per quanto evidente, si notava senza fatica, nonostante gli occhiali da sole; subito si schiarisce la voce, e torna ad assumere un’espressione seria:

 

“Perdoni la mia impudenza…temo di aver capito solo ora!! È per…non farsi riconoscere in pubblico…giusto?!” Afferma, concludendo la frase in un bisbiglio, e avvicinandosi al mio viso…(non l’avesse mai fatto!!...)

 

“Giusto!!” Gli faccio eco io, un po’ rintontito dal suo pesante alito cattivo; e aggiungendo mentalmente ‘E mangiati una mentina!!’

 

“Bhè, se è questo il motivo, non posso di certo rifiutarmi…per una volta andrò contro il regolamento…gli ospiti prima di tutto!! E lei, se mi permette, è un’ospite molto gradito, e siamo tutti molto onorati di averla qui con noi!!...Ma mi dica, ha forse cambiato idea per quanto riguarda il pranzo?! Se è così, vado subito a prenotarle un tavolo…”

 

“No, no!! Sono sceso solo per andare a fare una passeggiata!!”

 

“Capisco, fuori il tempo è splendido!! Se mi permette, potrei consigliarle qualche posto particolare dove andare…So che lei è di Londra…E, sa, anche se magari lei non se lo aspetta, sono un suo grande ammiratore, ebbene lo ammetto; è per questo che l’ho riconosciuta subito nonostante gli occhiali da sole e il cappellino!!” Afferma il consiérge un po’ imbarazzato, e le sue guance intanto si tingevano vagamente di rosso…

 

Lo guardo con aria stupita e incredula, e forse scioccata (ho ammiratori anche di questa portata?!...Ah!! Andiamo bene!!) ma poi mi costringo a riprendermi dal mio stato di shock, e mi affretto a rispondere:

 

“Ah, la la ringrazio!! Non credevo di avere ammiratori così…così…(Cazzo!! E adesso che cosa gli dico?!)”

 

“Ammiratori uomini?!” Mi aiuta il consiérge…

 

“Si, si, ecco!! Lei mi ha tolto le parole di bocca!!” Rispondo subito io, e tirando un impercettibile sospiro di sollievo!!...In verità, non era la prima volta che mi trovavo di fronte ad ammiratori uomini, ma, di fronte ad uno così; si!!!...

 

Vedo che il consiérge ha iniziato a trafficare tra le carte sul tavolo della reception; poi, afferrato un foglio ed una penna, me li pone entrambi davanti, e, con aria sempre più imbarazzata, mi chiede:

 

“Le sarei grato se mi potesse fare un autografo!!”

 

“Bhè!! Non posso di certo rifiutarmi!! (alla faccia del mio umore nero, e alla mia non-intenzione di firmare autografi!!) Cosa scrivo?!”

 

“A Francis, con affetto e simpatia, Orlando Bloom!” Afferma senza timore il consiérge…

 

Con affetto e simpatia?! Io penso che ci starebbe meglio ‘A Francis, il consiérge più rompi coglioni di New York, Orlando Bloom!’ e per un attimo ho la tentazione di scriverlo, ma la mia mano, fortunatamente, esaudisce la richiesta del consiérge…

 

“Ecco fatto!!”

 

“La ringrazio molto!!” Afferma il consiérge afferrando il foglio, e ponendolo delicatamente al sicuro, nel taschino della sua giacca, dopo averlo piegato…poi, con aria sognante, aggiunge:

 

“Come vorrei poter possedere anche l’autografo di un altro suo collega!!”

 

“Chi?!” Chiedo io, senza nascondere una nota di curiosità nella voce…

 

“Il grande Viggo Mortensen!!” Risponde sicuro Francis…

 

A quel nome, subito mi rabuisco, ma Francis, questo, pare non notarlo; tutto preso com’è ad inseguire sicuramente pensieri illeciti su Vig…il mio Vig!!...E questo mi fa salire un’improvvisa rabbia cieca in corpo!!...

 

“Immagino che lei sia qui per la prima del suo ultimo film: ‘Hidalgo, Oceano di fuoco’!! Giusto?!...Magari potessi andarci anch’io!!...” Continua imperterrito Francis…

 

“Si, si…” Rispondo io a denti stretti, e stingendo i pugni lungo i fianchi, ma poi, rialzando lo sguardo su di lui, non riesco a trattenermi, e continuo…

 

“Ma penso che questi non siano affari che la riguardino!!” Concludo con decisione e una nota di rabbia nella voce…

 

Francis mi guarda spiazzato, senza riuscire a capire il motivo del mio improvviso cambiamento d’umore, ma poi, abbassando lo sguardo imbarazzato, farfuglia:

 

“Ha ha perfettamente ragione!! Non sono affari che mi riguardano!! La prego di perdonare nuovamente la mia impudenza!!...”

 

“Siamo un po’ troppo impudenti Francis; non crede?!” continuo io senza riuscire davvero a trattenermi, ma…nessuno può formulare, anche se solo nella sua testa, pensieri illeciti su Vig…non lo sopporto!! Vig è solo mio; mio e di nessun altro, e nessuno può permettersi di pensare certe cose sul mio amore, soprattutto davanti a me!!...Nessuno può farlo…nessuno si deve azzardare!! Nessuno, nessuno!!!...

 

“Certo, certo!!...” Cerca di ribattere Francis sempre più imbarazzato, e cercando di trovare le parole adatte “Sono mortificato, mi creda!!...Mi permetta di sdebitarmi consigliandole qualche posto carino dov…”

 

“Anche se sono di Londra, anzi!! Per la precisione di Canterbury, sono già stato a New York talmente tante volte da conoscerla sicuramente meglio di quanto non la conosca lei, mio caro Francis!!” Lo interrompo bruscamente io, sempre più accecato dalla rabbia…

 

“Si, si, ha ragione!! Come ho potuto pensare che un grande attore come lei, non conosca New York…Di certo non sarà la prima volta che si reca in questa città; sicuramente anche per i molteplici impegni lavorativi…Mi scusi, ma, non so come sia stato possibile, veramente non ci ho pensato!!...”

 

“Ecco appunto!! E adesso vado a godermi la mia bella passeggiata!!…Stammi bene Francis!!” E con quelle parole, faccio per andarmene, quando la voce mortificata dell’uomo mi arriva di nuovo alle orecchie:

 

“Non si andrà a lamentare col direttore, vero?!” Chiede speranzoso il consiérge…

 

Adesso quasi mi pento di averlo trattato in quel modo, ma non ho nessuna intenzione di chiedergli scusa; d’altronde, nessuno può permettersi di presentarsi ad occhi sognanti, per via di pensieri sicuramente poco leciti, davanti a me, quando l’argomento principe della questione è Viggo…Ritorno sui miei passi, e, riappoggiandomi al bancone della reception, continuando a dargli del tu, gli rispondo:

 

“Tranquillo Francis!! Non lo farò…Anzi!! Lo sai che ti dico?! Prenotami un tavolo per stasera!!” Ma poi, ricordandomi di quello che gli avevo detto per telefono, aggiungo precedendolo, perché Francis già aveva aperto bocca per parlare…

 

“Ho già sentito i miei amici, e ho disdetto l’impegno di stasera!!”

 

“Sarà un vero piacere Mister Bloom…” Si affretta a rispondere Francis…

 

Ma notando l’occhiataccia accigliata che gli lancio, si affretta ad aggiungere:

 

“Ehm…volevo dire, Orlando!!”

 

“Bene Francis…vedo che stai imparando!!” Gli rispondo sarcastico, mentre giro sui tacchi, e mi dirigo velocemente verso l’uscita…

 

“Buona passeggiata…Orlando, e…grazie!!” Lo sento rispondere in lontananza..

 

“Di nulla!!”Gli faccio eco io, senza neanche girarmi, ma con la coda dell’occhio, vedo che ha già chiamato qualche cameriera, probabilmente per dare una rassettata a quella camera d’albergo dove nessuno entra da giorni: la mia camera…

 

“Credo proprio che si troveranno davanti ad un bel bordello!!” Sussurro tra me e me, mentre mi accingo a passare per la grande porta scorrevole a vetri dell’albergo…