.|. Amarth - fino alla fine del tempo .|.

1. Ritorno all'innocenza

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In gil trenerir i narn o meleth

Le stelle narrano la storia di un amore

Thalion i gond a lend i ros en aur

Forte come la roccia e dolce come la rugiada mattutina

Er meleth lachol a ù methed

Un amore ardente e infinito

Sílol i galad o Anor a nûr in nîn o aear

Risplendente come la luce di Anor e profondo come le acque del mare

Er Feir a er Edhel

Un Mortale e un Elfo

Min barthannen na fired a min na cuid an ui

Uno destinato a morire e l’altro a vivere per sempre

Gwennin an i uir o er alfirin gwêdh

Legati per l’eternità da un vincolo immortale

Nan' meleth ú deritha rimmol in arad

Ma l'amore non fermerà lo scorrere dei giorni

A i amarth aphadatha i rant în

E il destino seguirà il suo corso

Na i methed en lû.

Fino alla fine del tempo.

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“Padre! Padre!”

Quando udì quel richiamo, Aragorn si voltò e vide il figlio correre verso di lui. Rimase per un momento in silenzio ad osservarlo e sorrise…

Solo pochi anni prima era un bambino che aveva paura del buio e adesso invece era un uomo, un bellissimo giovane alto e forte, con i capelli castani che quasi sfioravano le spalle, scendendo come morbide onde lungo il viso….gli occhi azzurri, limpidi e profondi e la pelle abbronzata come il padre…lunghe sopracciglia e un profilo perfetto come la madre…aveva preso il meglio da entrambi i genitori ma nonostante possedesse molte caratteristiche del popolo elfico era pur sempre un Adan, un Mortale.

“Eldarion se non ti calmi non riuscirai a dirmi cosa ti ha spinto a percorrere di corsa tutto il giardino…” sussurrò re Elassar guardando il figlio che, respirando affannosamente, si era piegato su se stesso, appoggiando le mani sulle ginocchia.

“Un…cavaliere…” iniziò il giovane cercando di riprendere fiato “…è appena giunto e…ha riferito che un’altra persona a cavallo si sta dirigendo qui…era poco distante da lui e…ha notato i lunghi capelli biondi…”

Aragorn non riuscì a trattenere un sorriso…era lui…presto l’avrebbe riabbracciato…

“Legolas ha detto che sarebbe tornato in questi giorni, giusto?” gli chiese Eldarion rimettendosi diritto e appoggiando le mani sui fianchi, vide il padre annuire e uno splendido sorriso gli illuminò il volto “Allora è lui…”

“Sì Eldarion…credo proprio di sì…” rispose Aragorn incamminandosi verso il palazzo.

“Non vedo l’ora di rivederlo!” disse il giovane seguendolo “Credi che mi riconoscerà?”

Il ramingo rise allegramente e guardò il figlio al suo fianco

“Come può riconoscerti? Eri solo un bambino l’ultima volta che ti ha visto, ora guardati…sei quasi più alto di me!”

“Già…” bisbigliò Eldarion abbassando lo sguardo “…è passato molto tempo…anch’io a dire il vero ho nella mente un immagine molto confusa di lui…tranne la sua voce…quella la ricordo perfettamente…quando la notte, ascoltandola, mi addormentavo senza aver più paura del buio…” guardò di nuovo il padre e vide che stava sorridendo “…però è anche tua la colpa se non ho memoria del suo viso…in tutti questi anni sei andato decine di volte a trovarlo, potevi portarmi con te…”

Aragorn si girò verso di lui senza però fermarsi

“Eldarion ti ho già spiegato che durante i nostri incontri dovevamo discutere di molte faccende riguardanti il suo ed il mio regno…conosci il motivo per cui è tornato a Bosco Atro…” vide il figlio annuire e proseguì “…quindi puoi capire benissimo che non avevamo tempo a nostra disposizione per divertirci…” Il giovane annuì di nuovo, poi aumentò il passo e superò il padre.

“Vado a cambiarmi d’abito…non voglio che mi veda in questo stato…” disse sorridendo e corse via verso la sua stanza.

Il ramingo si fermò, scosse la testa e sorrise…trattenne a stento una risata…non gli piaceva mentire a suo figlio ma non poteva fare altrimenti, tutto quello che gli aveva raccontato riguardo ai suoi incontri con Legolas era falso…la verità era molto diversa…

Chiuse gli occhi per un istante e gli tornarono alla mente gli anni trascorsi ad aspettare con ansia il momento di partire da Gondor per trovarsi con Legolas nel luogo da loro stabilito, a metà strada tra i loro due regni…mesi e mesi di attesa fino a quando il giorno arrivava…così saliva a cavallo e cavalcava per giorni quasi ininterrottamente, noncurante del tempo o della stanchezza…poi finalmente scorgeva da lontano il destriero bianco dell’elfo e infine vedeva lui, il suo Legolas, in piedi tra gli alberi ad attenderlo…scendeva velocemente da cavallo e gli correva incontro…quando i loro corpi si sfioravano di nuovo, tutto intorno a loro svaniva…ed in pochi attimi si ritrovavano distesi sull’erba a fare l’amore…per ore restavano uniti senza pensare a niente se non alla gioia di essere ancora una volta insieme in quell’attimo di eterno che si erano creati…poi, esausti, rimanevano abbracciati accanto al fuoco per tutta la notte, l’uno perso negli occhi dell’altro…ma purtroppo il tempo non concedeva loro altro che pochi momenti e presto, troppo presto, si stavano di nuovo dicendo addio con un bacio interminabile e la promessa di rivedersi nello stesso posto quando il tempo sarebbe di nuovo giunto.

Aragorn riaprì gli occhi e si incamminò verso la propria stanza con un sorriso sulle labbra…ora non doveva più attendere…l’amore stava ritornando da lui.

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Legolas cavalcava velocemente, non si era mai fermato da quando aveva lasciato Bosco Atro…ne sentiva il bisogno ma non voleva farlo…voleva solamente tornare da lui…

Solo quando avvistò la bianca torre di Echtelion rallentò l’andatura, notò alla sua destra un cavaliere che lo stava superando e vide che l’uomo si era voltato incuriosito verso di lui per poi continuare per la sua strada. Respirò profondamente e sorrise…stava tornando a casa…la sua casa non era a Bosco Atro ma tra le braccia di Aragorn a Gondor, o dovunque l’uomo decidesse di andare…ed ora, dopo quel lungo periodo, lo sapeva meglio che mai…

Partì di nuovo al galoppo ma ad un tratto nella sua mente si fecero strada le paura che già molti giorni prima l’avevano turbato…quei timori che non voleva ammettere nemmeno a se stesso ma più il tempo passava, e più diventavano più forti…quelle paure che era riuscito a rivelare solo ad una persona fino a quel momento… 

FLASHBACK

Legolas stava camminando nell’erba, in quel posto che, per tutta la sua infanzia, era stato il suo rifugio dal mondo…aveva tolto gli stivali per assaporare la splendida sensazione del morbido manto verde mentre gli ultimi raggi di sole lo riscaldavano dolcemente…raggiunse il torrente e si inginocchiò, intorno a lui regnava il silenzio se non per l’acqua che scorreva lentamente. Mancavano poche settimane alla partenza, il giorno che aveva tanto atteso stava infine per arrivare…ritornava a Gondor. Aveva fatto quello che doveva accompagnando Aearlinn, sua sorella, dal suo popolo e soprattutto da sua padre. Inizialmente re Thranduil era rimasto scioccato da quella notizia, ma poi, con grande sorpresa di tutti, aveva iniziato ad amare profondamente quella figlia che aveva perduto. Legolas era felice per lei anche se a volte si sentiva in parte geloso di quell’affetto che lui non aveva mai ricevuto…ma ormai aveva messo una pietra sopra al suo passato e i problemi che affliggevano il suo cuore erano ben altri…

Allungò le mani e sfiorò la superficie limpida del corso d’acqua poi se le passò sul viso, chiudendo gli occhi…quando raggiunse il collo, iniziò a slacciarsi lentamente i lacci della tunica, fino ad aprirla completamente…immerse di nuovo le mani nel torrente e si gettò l’acqua sul volto, lasciandola scivolare lungo il corpo…ad un tratto sentì dei passi…

“Passi più tempo qui che con tutti noi…” sussurrò Lanthir avvicinandosi a lui “…qualcuno potrebbe rimanere offeso dal tuo comportamento…”

“Nessuno si accorgerà della mia assenza…” rispose Legolas senza voltarsi ma riaprendo gli occhi “…ora hanno una regina…non hanno più bisogno di me…”

“Im…boe le ernil (Io…ho bisogno di te principe)” continuò l’amico fermandosi al suo fianco, lo guardò e vide che il suo sguardo era perso nell’acqua cristallina che scorreva davanti a loro “Cosa disturba il tuo cuore amico mio?”

Legolas rimase in silenzio per un lungo momento, poi scosse la testa e alzò lo sguardo sull’altro elfo sorridendo, cercando in ogni modo di sembrare tranquillo…

“Niente…sto bene…”

Lanthir lo fissò, accennando un sorriso, poi lentamente iniziò a togliersi gli abiti e notò che Legolas aveva di nuovo abbassato la testa…senza parlare entrò nel torrente, fermandosi solamente quando l’acqua aveva raggiunto la sua vita.

Legolas vide le onde create dall’amico e respirò profondamente, poi alzò gli occhi su di lui e rimase ad osservarlo mentre l’elfo prendeva l’acqua tra le mani e la lasciava scivolare sul proprio corpo, con gli occhi chiusi e la testa inclinata all’indietro mentre i lunghi capelli ondulati si sposavano, mossi dal debole vento che si era alzato, come sottili fili d’oro…

Ad un tratto Lanthir riaprì gli occhi e vide su di sé lo sguardo dell’amico…sorrise e ancora senza pronunciare una parola allungò una mano verso di lui…notò l’espressione indecisa sul suo bel viso e inclinò la testa di lato, continuando a fissarlo intensamente…

Legolas trattenne il fiato per un attimo quando vide il gesto dell’amico, rimase stupito da quell’invito ma pochi momenti dopo il suo corpo si mosse, come agendo di volontà propria…senza mai distogliere gli occhi da quelli di Lanthir, si alzò, lasciando cadere a terra la tunica, poi si sfilò i pantaloni…respirò profondamente ed entrò a sua volta in acqua, dirigendosi lentamente verso l’altro elfo che, nonostante tutto, continuava a guardarlo intensamente negli occhi…quando lo raggiunse tese il braccio verso di lui…

Lanthir gli prese la mano e se l’avvicinò al viso, passandosela dolcemente sulla guancia e rimase piacevolmente sorpreso di come Legolas non opponesse resistenza…gli baciò il palmo e vide gli occhi dell’amico chiudersi per un istante…sempre senza parlare si spostò lentamente dietro di lui, gli portò la mano sul petto, sopra al cuore, e la ricoprì con la sua mentre con l’altra lo stringeva a sé…udì un sospiro uscire dalle labbra di Legolas e sentì il suo respiro aumentare di intensità…dopo pochi momenti vide l’amico inclinare indietro la testa sulla sua spalla, chiudere gli occhi e socchiudere le labbra…

Un soffio di vento scompigliò le lunghe chiome dorate di entrambi e Lanthir spostò dolcemente con la mano una piccola ciocca di capelli che era finita sulla bocca di Legolas, nel farlo gli sfiorò la guancia e sentì il corpo dell’amico tremare per un istante…sorrise e ripeté il gesto, iniziando ad accarezzarlo con il dorso della mano…forse era solo una sua sensazione, ma più lo sfiorava e più sentiva Legolas cercare di nuovo quel contatto…

“Come ti senti?” gli sussurrò all’orecchio quando lo sentì sospirare nuovamente.

“Mmm…” fu l’unica risposta che ottenne e allora sorrise.

“Ti piace restare così?”

"Sì..." bisbigliò Legolas accennando un sorriso.

"Ti senti al sicuro?" ora le labbra di Lanthir erano così vicine da sfiorare il suo orecchio ad ogni parola.

"Sì..." ripeté l'elfo solo con un filo di voce, iniziava a sentire dei brividi lungo il corpo ma non erano per il freddo, nonostante la temperatura dell'acqua non fosse per niente elevata.

"Ti senti protetto?"

Legolas aprì la bocca per rispondere di nuovo ma solo un gemito uscì dalle sue labbra quando sentì quelle di Lanthir scendere sul collo, ricoprendolo di dolci baci....per un momento rimase così, perso tra le sue braccia...quello che aveva detto era vero, con lui si sentiva al sicuro...e sapeva che quella sicurezza sarebbe durata per sempre...in eterno...

Come svegliatosi all'improvviso da un sogno, si allontanò da lui, voltandosi e facendo un passo indietro...lo guardò negli occhi mentre sentiva il proprio cuore battere con forza...

"No Lanthir!" disse, scuotendo la testa "Non posso...non posso farlo..."

"Legolas..." sussurrò Lanthir allungando di nuovo le mani verso di lui, aveva usato un tono di voce calmo, rassicurante...

"No...no..." ripeté l'elfo "...è sbagliato...io non...noi non dobbiamo...non può esserci questo tra noi..."

"Shh..." bisbigliò Lanthir avvicinandosi di nuovo a lui e prendendolo tra le braccia.

"...no...ti prego...no..." continuò Legolas cercando di allontanarlo ma si accorse di quanto i suoi movimenti fossero deboli e di quanto i suoi lamenti assomigliassero più a dei sussurri ed in pochi attimi si ritrovò nuovamente abbracciato a lui mentre le mani dell'amico gli accarezzavano la schiena e i capelli...

"Shh...calmati Legolas…” gli sussurrò Lanthir dolcemente “…va tutto bene…” e dopo pochi momenti sentì il corpo dell’amico rilassarsi di nuovo tra le sue braccia e il suo respiro tornare regolare.

“…non dobbiamo farlo…” disse Legolas appoggiando la fronte sulla sua spalla.

“Non stiamo facendo niente di male…” continuò l’altro elfo “…conosco fin troppo bene i tuoi sentimenti e l’anello che porti al collo mi ricorda in continuazione che tra noi può esserci solo questo…” respirò profondamente e chiuse gli occhi, stringendo Legolas più forte “…sento il cuore esplodere in questo momento…averti così vicino ma senza poter fare altro che tenerti stretto a me…tu non sai quanto fa male…”

“Perché lo stai facendo allora?” sussurrò Legolas “Lasciami andare…non devi…”

“Non m’importa…” lo interruppe Lanthir accennando un sorriso “…non mi importa soffrire se con le mie azione e la mia vicinanza riesco a darti un po’ di conforto…” rimase in silenzio per un lungo momento, ascoltando il respiro dell’amico poi parlò…

“Te lo chiedo di nuovo…cosa disturba il tuo cuore, amico mio? E non mentirmi questa volta..."

Legolas respirò profondamente...indeciso se rivelargli o meno le sue preoccupazioni, ma poi il cuore decise per lui...

“Ho paura...” sussurrò “...all'inizio credevo di poter affrontare tutto quanto con facilità ma adesso...più passa il tempo e più sento crescere questi timori...io ho fatto la mia scelta ma...”

“Hai paura dell'oblio? Della morte?”bisbigliò Lanthir continuando ad accarezzargli i capelli.

“No, non è la morte a spaventarmi...sono i giorni che dovrò passare senza di lui che mi terrorizzano...” rialzò la testa e guardò l'amico negli occhi “...come farò ad affrontarli?”

“Tu sei forte Legolas...” gli rispose Lanthir sorridendogli “...la via che hai scelto di percorrere è sempre stata piena di ostacoli ma non ti sei mai arreso e sei giunto proprio dove volevi arrivare...io non...” si fermò un momento come se non trovasse le parole adatte “...non riesco a immaginare come puoi sentirti, vivendo ogni giorno con la consapevolezza che quando Aragorn se ne andrà sarà per sempre..."

"Non dirlo ti prego..." sussurrò Legolas chiudendo gli occhi per un istante "...è tutto così...difficile...perché deve esserlo?"

"Hai ancora la possibilità di cambiare il tuo destino..."

"No...non l'ho più...e forse non l'ho mai avuta...ma non voglio tornare indietro, sono contento della scelta che ho fatto, è solo che..." abbassò lo sguardo e poi lo rialzò sul volto di Lanthir "...ho paura di quello che succederà...ho paura del dolore e ho paura dell'eternità che comunque la mia anima dovrà passare senza di lui..."

"Oh Legolas...vorrei tanto trovare un modo per non farti soffrire..." sussurrò Lanthir accarezzandogli il viso "...darei la mia stessa vita per te...ma non posso fare niente..."

Legolas lo fissò negli occhi...non doveva rivelargli quelle cose, non era giusto affliggerlo con i suoi problemi soprattutto perché Lanthir stava già soffrendo e proprio a causa sua...

“Non è vero..." disse accennando un sorriso "...tu puoi fare qualcosa..."

Lanthir aggrottò le sopracciglia per un istante e poi sorrise stringendo di nuovo l'amico a sé.

“Ti terrei così per tutto il giorno…” bisbigliò “…ma…stai mettendo a dura prova il mio controllo…”

Legolas si allontanò leggermente da lui e lo guardò incuriosito ma poi vide l’amico abbassare lo sguardo su di sé per qualche istante…

“Oh…oh…mi dispiace io non…” iniziò a balbettare “…non avevo intenzione di…”

“Non importa Legolas…” lo interruppe Lanthir sorridendo “…sono io quello che deve scusarsi…credevo di riuscire a controllare il mio corpo ma mi sbagliavo…”

“Sì ma…è colpa mia…io so quello che provi e non dovevo…”

“Shh…” bisbigliò Lanthir mettendo due dita sulle labbra dell’altro elfo “…usciamo…”  e si incamminò lentamente verso la riva seguito da Legolas.

I due elfi stesero sull’erba una delle tuniche e si sdraiarono sopra di essa per poi ricoprirsi con l’altra…si voltarono su un fianco e rimasero a guardarsi negli occhi per un lungo momento, i corpi quasi si sfioravano e l’uno poteva sentire sul viso il caldo respiro dell’altro…il sole ormai era tramontato e le prime stelle iniziavano a risplendere nel cielo.

‘Hai parlato con Aragorn delle tue paure?’ gli chiese con la mente Lanthir.

‘No, non credo sia giusto, e non credo nemmeno che capirebbe le mie parole…lui è un Uomo e il suo popolo non sa cosa significa…’

‘Morire dal dolore…no, non credo…Ilúvatar nella sua saggezza lo ha riservato solo a noi...’

Lanthir vide l’amico chiudere gli occhi e una lacrima scivolare sulla sua guancia, mise una mano sul suo volto e col pollice la asciugò, non voleva vederlo piangere…

“Ricordi quando eravamo fanciulli?” sussurrò dolcemente, continuando ad accarezzargli il volto con la mano e Legolas riaprì gli occhi “Anche allora passavamo le notti in questo posto…proprio come oggi, facevamo il bagno e poi ci stendevamo a guardare le stelle…”

“Già…e parlavamo del futuro…” continuò Legolas sorridendo “…quello che avevamo nella mente però era alquanto diverso…”

“Sì…non avrei mai immaginato che mi sarei innamorato di te…” disse Lanthir abbassando lo sguardo ma lo rialzò subito quando sentì le parole dell’amico…

“Però…se non ricordo male una volta mi hai baciato…certo, era solo una dimostrazione di affetto ma l’hai fatto…”

“E’ vero…” rispose Lanthir ridendo debolmente “…lo ricordo come fosse ieri…tu restavi sempre più spesso con Aragorn invece che con me così l’unico modo che trovai per farti capire quanto tenessi a te, fu quello…avevo una paura tremenda di perderti…” rimase in silenzio per un attimo guardando gli occhi blu dell’amico poi continuò “…e adesso nel mio cuore provo le stesse sensazioni…quando te ne andrai da qui io non ti rivedrò mai più vero?” vide Legolas stringere le labbra e sospirò “Oh Valar…perché avete permesso che mi innamorassi di lui?” sentì sul volto la sua mano e notò un dolce sorriso sul suo bel viso…Senza parlare Lanthir si avvicinò di più a Legolas e appoggiò le labbra sulle sue, sfiorandole lentamente…come quella volta…e al contatto sentì un forte calore in tutto il corpo.

Legolas chiuse gli occhi e come era già successo allora, rispose al bacio, muovendo dolcemente le labbra insieme a quelle dell’amico…nessuno dei due voleva andare oltre, nonostante i loro cuori battessero con forza, il loro unico desiderio era quello di sigillare per sempre con quel gesto la loro amicizia.

Quel bacio innocente durò a lungo, senza mai aumentare o diminuire di intensità, fino a quando entrambi si allontanarono l’un l’altro e riaprirono gli occhi. Lanthir sorrise fissandolo intensamente e passò l’indice su quelle labbra morbide che aveva appena lasciato…

“Per un momento mi è sembrato di vivere in un sogno…” sussurrò “…grazie…”

Legolas aprì la bocca per parlare, voleva dirgli che non era stato un gesto di pietà il suo, non aveva risposto al suo bacio per compassione ma non ce n’era bisogno…Lanthir lo sapeva, poteva leggerlo nei suoi occhi chiaramente.

“Allora hai deciso?” gli chiese “Accetterai la proposta di mio padre?”

“Io credo…” iniziò Lanthir respirando profondamente ma senza mai distogliere gli occhi da quelli dell’amico “…credo di sì…sposerò Aearlinn e l’aiuterò a guidare il nostro popolo verso l’eternità…”

“Lei prova dei sentimenti nei tuoi confronti, quindi non farla soffrire, te ne prego…” disse Legolas “…mia sorella conosce la situazione e non ti metterà fretta ma tu dovrai…”

“Imparare ad amarla?” lo interruppe Lanthir “Sì, lo so…imparerò ad amarla…come amo te ma…non credo che riuscirò mai a donarle tutto il mio cuore…una parte appartiene a te e ti apparterrà sempre…”

Legolas lo guardò un momento in silenzio…non sapeva cosa dire, così si avvicinò nuovamente a lui, gli baciò la fronte e lo strinse tra le braccia…

“Ricordati di me quando il mio tempo sarà giunto alla fine” gli sussurrò chiudendo gli occhi.

“Non ti dimenticherò mai…” rispose Lanthir “…ti amerò per sempre…amico mio…”  

RITORNO AL PRESENTE

Legolas respirò profondamente quando quei pensieri si fecero strada nella sua mente, quella era stata l’ultima volta che aveva parlato con Lanthir da solo, fatta eccezione per i pochi momenti prima della sua definitiva partenza da Bosco Atro, non riusciva a spiegarselo ma sentiva un peso sul cuore…non l’avrebbe rivisto mai più… 

Finalmente giunse ai cancelli…si fermò di nuovo e guardò le alte mura che sarebbero state il suo futuro e la sua fine…ma poi spronò il cavallo e si diresse verso le stalle.