.|.  Reveal - Declaration of Love .|.

Capitolo Tre

~

Col suo sguardo, Didìme m’ha rapito,

e ora mi struggo come cera al fuoco,

quando ne ammiro la bellezza.

E’ nera, Didìme: ebbene?

Anche i carboni sono neri, ma quando vi si appicca il fuoco

brillano come calici di rosa.

                                              Asclepiade di Samo (III sec.a.C.)

 

Riuscirono ad arrivare agli appartamenti asciutti, poco prima che il temporale cominciasse.

“ Meno male, appena in tempo!” disse Orlando entrando nella stanza di Viggo.

“ Già! Guarda che lampi e che nubi nere! Certo che qui in Australia i temporali non sono tali: ogni volta sono delle vere e proprie tempeste!” ribattè l’uomo, sedendosi sul letto.

“ Ehi Orli! Secondo te piove anche alla festa dove sono andati gli altri?” e iniziò a ridere.

“ Sìììììììììì!! E sai una cosa? Sono proprio contento! Non tanto per Elijah e gli altri, ma soprattutto per Billy! Ora, sicuramente, starà imprecando a più non posso!” e fece una sonora risata.

“ Sei bellissimo quando ridi Orli…dovresti vederti…Esprimi gioia, simpatia, spensieratezza. Hai un sorriso ammaliante…incantevole…” ma venne interrotto da un bacio.

Orlando gli prese il volto tra le mani e lo baciò appassionatamente, lasciando Viggo senza fiato.

“ Ehi! Tranquillo!” gli disse, portando le  mani del compagno lungo la sua vita.

“ Vuoi dire che non ti piacciono i miei baci?” chiese Orlando scherzosamente.

“ No, anzi. Solo che a volte…mi lasci letteralmente senza fiato!”

“ Capisco, vorrà dire che starò più contenuto…!!”

“ No! Non farlo! Saresti crudele… Io ti adoro e amo tutto ciò che sei e fai…” disse Viggo in tono serio, iniziando ad accarezzare Orlando.

“ Ti senti stanco?” gli chiese all’improvviso.

“ Un po’, perché?”

“ Perché mi è venuta un’idea… Ti va di rilassarti un po’ con dei massaggi? Sono bravissimo a farli! Provare per credere!” e gli fece l’occhiolino. Orlando ci pensò un attimo e poi annuì.

“ Va bene, ci sto! Fammi tutto quello che vuoi…” disse con voce bassa e avvicinandosi alla bocca dell’altro.

“ Mmmmm…perfetto mio principe…Vedrai dove riuscirò a portarti… Prima, però, vado a chiudere la porta. Non voglio essere disturbato!”

 

“ Avanti: spogliati!” disse Viggo “ Intanto vado a prendere gli olii profumati” e si diresse verso il bagno.

Quando tornò, vide Orlando ancora vestito, che lo fissava con occhi maliziosi.

“ Bhè?! Sei ancora così? Mi sembrava di averti detto che…”

“ Perché non mi spogli tu?” chiese direttamente Orlando, avvicinandosi lentamente al compagno e passandosi la lingua sulle labbra.

“ Se me lo chiedi così…va bene…” rispose Viggo, portandosi l’altro più vicino al corpo.

“ Oh vita mia…è stupendo sentirti così vicino…”

“ Vig…spogliami! … Adesso!”

L’uomo rimase colpito dalla naturalezza e sicurezza con cui l’amico aveva pronunciato quelle parole.

Sembrava un ragazzo così timido e, invece, nell’intimità era tutt’altro: era deciso, audace, determinato.

E questo non gli dispiaceva affatto, anzi lo rendeva ancora più attraente e speciale.

Si scambiarono un lungo e tenero bacio; le mani di Viggo tremavano, ma sapevano benissimo cosa fare.

Gli tolse la maglia e la lasciò cadere sul pavimento; slacciò la cintura e, pian piano, tolse anche i pantaloni.

Lo stesso fece Orlando.

“ Finalmente posso toglierti la camicia! E’ tutto il giorno che aspetto…” disse sorridendo.

Ogni loro singolo gesto era delicato, lento, sensuale.

 I respiri si fecero sempre più rapidi e frequenti, come i gemiti di piacere che, sempre più spesso, uscivano dalle loro bocche.

Si ritrovarono nudi, distesi sul letto.

“ Viggo…grazie”.

“ Grazie a te…amore mio” rispose, abbracciando e baciando teneramente il ragazzo. Il loro bacio divenne, poi, più energico e le loro lingue si intrecciarono in un ritmo sempre più incalzante.  I loro corpi chiedevano di più, ma…

“ Ok Orli…direi che…posso passare ai massaggi…”. L’altro annuì, un po’ perplesso.

“ Non preoccuparti…aspetta e vedrai…” gli sussurrò Viggo all’orecchio, dandogli un leggero morsetto.

“ Sono nelle tue mani. In tua completa balia…” disse Orlando fermandosi un attimo “Sono tuo Viggo…” e lasciò che l’uomo iniziasse a massaggiargli le spalle.

“ Girati. Inizio dalla schiena. Sento che hai i muscoli un po’ tesi…”

“ Simpatico! Chi non li avrebbe in momenti come questi?!”. Risero e Orlando si girò supino, coprendosi con il lenzuolo dalla schiena in giù.

“ Che fai, ti vergogni?!” gli chiese ingenuamente Viggo.

“ Ehmmmm…” Orlando non sapeva cosa rispondere.

“ Allora?”

“ Sì, ad essere sincero un po’ mi sento in imbarazzo… E’ la prima volta che mi ritrovo solo con un uomo in una situazione…molto intima!”

“ Capisco. Allora dovrò essere bravo e cercare di metterti il più possibile a tuo agio…” e così dicendo, si mise un po’ d’olio profumato sulle mani e iniziò a massaggiargli la schiena e le spalle.

“ Fantastico! Viggo…sei…sei…ah…wow! Sei veramente bravo! Hai le mani divine!” disse Orlando, rilassandosi completamente.

“ E non ho ancora finito! Questo è solo l’inizio…” gli rispose l’altro, premendo più forte le mani sulla sua pelle.

Orlando si perse completamente in quella particolare e sublime sensazione di pace, inebriato dal profumo delicato e fresco dell’unguento e rilassato dalle mani forti ma leggere del compagno.

Anche Viggo era totalmente assorto in quel momento: era impegnato a far stare bene Orlando, ma, allo stesso tempo, voleva procurargli piacere. Approfittando dello stato di completo abbandono dell’amico, spostò il lenzuolo e cominciò a massaggiare anche le cosce.

“ Mmmmm…Vig…continua…così…” Viggo adorava sentire sussurrare Orlando, soprattutto il suo nome.

Le sue mani si spostarono nell’interno coscia e Orlando non riuscì a trattenere un gemito.

“ Vig…se continui io…”

“ Tu cosa?”

“ Non rispondo più di me…”

“ E perché credi che lo stia facendo?!” disse in tono ironico “Lasciati andare…io sono qui con te…” e si sdraiò sopra il compagno, dolcemente, così come delicatamente iniziò a muoversi sopra di lui.

“ Orlando…ti desidero…” disse, prendendo con una mano quella del compagno e intrecciando le dita, mentre con l’altra, lentamente, gli percorreva il ventre.

“ Anch’io ti voglio…amore mio…” rispose piano Orlando.

“ Dimmelo ancora…” l’eccitazione stava sempre più prendendo Viggo.

“ Viggo…voglio essere tuo, completamente…” gli disse e il giovane si girò, ritrovando, poi, Viggo sopra di lui. Si guardarono negli occhi:  potevano vedere il desiderio che in entrambi bruciava dentro, la passione che, via via, si stava facendo largo tra le paure e i timori.

“ Prendimi…” sussurrò Orlando all’orecchio del compagno “ Sono tuo…”

A questa richiesta Viggo non attese nemmeno un secondo: Orlando era stato il suo sogno proibito degli ultimi mesi.

Un sogno che, finalmente, sarebbe diventato realtà.

Le sue labbra cercarono quelle di Orlando con appassionata frenesia e sembrò passare un’eternità prima che si staccassero, sospirando.  Il silenzio fu interrotto dalla dolce e sensuale voce del giovane:

“ Insegnami ad amarti. Insegnami a fare l’amore con te e a darti piacere… Fammi scoprire cosa ti piace e lascia che diventi il tuo amante…e che ti faccia dimenticare tutto quello che hai provato fino ad oggi con una donna…”

Viggo non sapeva cosa dire: era tutto così bello e vero che, pensò, forse le parole lo avrebbero rovinato.

Iniziò a toccare il compagno, dal viso alla pancia, fino ad arrivare all’inguine.

“ Continua…” lo supplicò il giovane “ Non ti fermare…” E così fece. Lo sfiorò tra le gambe, per poi risalire  chiudere il pugno e muoverlo dolcemente. Dalle labbra di Orlando uscì un gemito e una nuova supplica di continuare.

“ Vig…ah…non ferm…” ma la sua bocca venne tappata con l’altra mano dell’uomo.  Orlando gli passò lentamente la lingua tra le dita, succhiandole sensualmente una ad una,  e cominciò a sua volta a toccare Viggo, proprio come quest’ultimo stava facendo con lui.  Dopo qualche istante di crescente piacere, entrambe le mani iniziarono a muoversi più velocemente e il divorante calore aumentare.  Di nuovo i loro corpi chiedevano di più.

“ Orli io…”

“ Sì…fallo, sono pronto”.

“ Sei sicuro che…”

“ Sì. Vieni dentro di me…ti prego! Ho bisogno di sentirti…voglio sentire la tua passione e il tuo amore…”

“ Ogni tua richiesta è un ordine, tesoro…” Viggo gli divaricò leggermente le gambe, avvicinandosi sempre di più al suo amore.

“ Ho paura di farti del male…”

“ Non preoccuparti Estel…non mi farai nulla…” e Viggo, cercando di fare il più piano possibile, entrò in lui, senza forzare. Sentì il corpo dell’amico irrigidirsi.

“ Devo smettere?” chiese, quasi impaurito.

“ No…no…è solo l’inizio…una sensazione nuova. Ma non fermarti…” e così dicendo alzò il bacino, permettendo all’uomo si entrare ancora di più.

I loro corpi furono finalmente fusi, uniti, vicini. Le sensazioni ed emozioni che stavano provando furono indescrivibili. Per la prima volta, entrambi, stavano amando con tutto loro stessi un’altra persona. Ma non una persona qualsiasi: il loro Amore.

Si muovevano insieme, ritmicamente, ognuno cercando di donare il massimo piacere all’altro. Le loro mani esploravano, accarezzavano, stringevano.

Il respiro prese un ritmo rapido, interrotto da sospiri.

“ Estel…ti amo!” disse Orlando a bassa voce.

“ Anch’io ti amo Orlando…più della mia stessa vita…” gli rispose Viggo “Vorrei che questo momento non finisse mai…” e cominciò a sentire che non avrebbe più resistito a lungo.

“ Orli…ah…io…io sto per…”

“ Vieni…continua amore e vieni dentro di me…”

Ancora una volta Viggo si meravigliò del modo smaliziato con cui Orlando gli parlò, ma non se ne preoccupò: lo faceva impazzire e la sua eccitazione crebbe alle stelle. Continuò a muoversi velocemente, fino a quando il piacere non raggiunse l’apice. Una sensazione di benessere lo pervase e, leggermente stanco, ricadde sopra il compagno. Ansimando gli disse:

“ E’ stato stupendo! Non ho parole per…”

“ E allora non usarle” lo interruppe Orlando, spostandosi dolcemente da un lato, lasciando che anche Viggo facesse lo stesso.  Lo baciò sulle labbra, ardentemente, e poi, mettendosi sopra di lui, passò al collo.

“ Orli…sei meraviglioso… Non capisco come tu possa avere questo effetto su di me…”

“ Quale effetto?!” chiese ingenuamente il ragazzo.

“ Questo…” gli prese la mano e la portò all’inguine. Orlando potè sentire che il calore, la passione e il desiderio del compagno  non erano ancora sopiti.

“ Ora tocca a te…” gli disse Viggo, fissandolo negli occhi “ Tocca a te raggiungere il piacere. Fai di me quello che vuoi…” e lo baciò, accarezzandogli i capelli. Orlando gemette quando Viggo gli succhiò il lobo dell’orecchio e, pian piano, anche il collo.

Anche Orlando cominciò a baciarlo lungo tutto il corpo, soffermandosi sul ventre. Intanto con una mano continuava a dare piacere all’uomo e poi, lentamente, la sua bocca scese.

Dalle labbra di Viggo uscì un gemito: la piacevole sensazione prodotta dalle labbra e dalla lingua del compagno, che si erano sostituite alla mano, era intensa, forte, calda.

“Orli…continua…” lo supplicò.

Dopo qualche minuto Orlando ritornò a baciarlo e, questa volta, fu l’uomo a toccarlo appassionatamente.

Il  giovane reclinò il capo all’indietro, mentre il fuoco divampava dalle profondità del suo essere e del suo corpo.  Non resistì a lungo: delicatamente entrò in Viggo e, sempre lentamente, si mosse dentro di lui.

Anche il corpo di Viggo inizialmente s’irrigidì, ma poi la voglia e l’amore fecero scomparire qualsiasi dolore e paura e, soprattutto, la delicatezza con cui si muoveva Orlando fece svanire quel dolore acuto e pungente iniziale.

Tutto ciò che stavano provando, sia fisicamente che spiritualmente, era nuovo e inesplorato. Erano emozionati ed eccitati, ma il sentimento che li accomunava , e che li faceva sognare e godere di ogni istante, era l’amore. Quell’amore puro, sano e forte che era nato in loro all’improvviso. Quell’amore che li avrebbe legati per sempre.

 

Orlando continuò a muoversi tra le cosce di Viggo e la sua virilità penetrò ancora di più dentro di lui. L’uomo si morse le labbra per non gridare e strinse leggermente la pelle della schiena del compagno: il piacere era alto, intenso, forte. Si stava perdendo in quel momento di lussuria, ma anche d’amore.

Orlando poteva sentire il battito regolare del cuore dell’ amante contro il suo petto. Poteva sentire i suoi gemiti e il suo nome sussurrato, quasi come una preghiera.

Viggo rispose alla spinta dei fianchi dell’altro, e un disperato e frenetico desiderio li portò ad altezze sconosciute e vertiginose. Improvvisamente il respiro e i movimenti di Orlando si fecero più intensi e frequenti e poi il controllo venne meno, mentre dentro di lui esplodeva un estasiante splendore.

Entrambi i corpi e anime lentamente, molto lentamente, tornarono a terra, consumati ed esausti, ma pienamente appagati per la loro unione.

Un lungo sospiro sfuggì dalle labbra del giovane mentre dolcemente s’abbandonava sul petto di Viggo, che per un lungo momento di beatitudine lo tenne stretto, accarezzandogli i capelli e mormorandogli dolci parole.

“ Allora amore mio…come stai?” chiese Viggo sorridendo soddisfatto.

“ Direi molto bene Vig…Non ho parole. Il Paradiso…” rispose Orlando con ancora il respiro un po’ rauco, poi un attimo di silenzio.

“ Grazie” dissero contemporaneamente e si abbracciarono forte. Orlando appoggiò la testa sul petto leggermente umido del compagno e chiuse gli occhi, rilassandosi e abbandonandosi al profumo della pelle di Viggo, che gli sfiorava con le dita il viso.

“ Orli, posso chiederti una cosa?” e l’altro annuì.

“ Perché…mi hai chiamato Estel? Non che mi dia fastidio, anzi! Solo che non lo avevi mai fatto, neanche per scherzare!” e si girò , guardando in viso il compagno con occhi amorevoli e illuminati come da una luce propria.

“ Sapevo che me lo avresti chiesto!” rispose Orlando sorridendo. “ ‘Estel’, come tu ben sai, significa Speranza… E tu sei la mia speranza” e dicendo questo fissò Viggo.

“ Viggo, sei la mia vita… Mi hai dato la forza di non nascondere a me stesso il mio amore per te, ma di continuare a crederci…fino ad oggi, fino a quando non ho saputo che anche tu mi ami e che conto qualcosa per te…” ma venne interrotto.

“ Tu non sei solo qualcosa per me…sei le fondamenta, la base su cui costruire la mia vita futura…Sei il mio amore e niente e nessuno potrà separarci, te lo prometto”.

“ Non fare promesse che non potrai mantenere”. Ribattè in tono serio Orlando. “ Sappiamo tutti e due che hai un figlio e una compagna e che la nostra storia non potrà continuare, ma, ti prego, lasciami sognare ancora un po’…”

“ Orlando…” Viggo  tentò di parlare ma Orlando continuò:

“ Ssssh…Non dire niente.” E prese il suo volto tra le mani.  “ Anche in questo caso sei la mia speranza… La speranza di avere un futuro insieme…Ti amo amore mio…” e lo baciò. Viggo, però, si scostò quasi subito e disse:

“ Orli, mi hai detto di non parlare, ma una cosa la devo dire: non ti lascerò mai andare via da me…Non voglio perderti ora che, finalmente, ti ho trovato…Non permetterò che questo accada e, che tu ci voglia credere o no, io…te lo prometto. Sei la cosa più bella  che mi sia capitata nella vita, il dono più prezioso che qualcuno, da lassù, abbia potuto farmi… Ho la possibilità di amare veramente e certo non me la lascerò sfuggire! Tesoro mio…” e lo strinse forte a sé, non accorgendosi che gli occhi del compagno si erano riempiti di lacrime.