.|.  Reveal - Declaration of Love .|.

Ciao a tutti!

Innanzitutto premetto che questa è la prima fiction che scrivo, quindi non arrabbiatevi!

Spero che vi piaccia e coinvolga, così come a me è piaciuta produrla.

Tutto quello che troverete qui è frutto della mia immaginazione, a parte, ovviamente, i protagonisti (tranne Christine), i luoghi e le informazioni riguardanti il padre di Orlando e la parentela di Viggo.

Il resto è stato tutto creato da me.

Questa storia ha come protagonisti Orlando Bloom e Viggo Mortensen, che ringrazio d’esistere! Mi scuso fin da subito con loro per averli resi protagonisti di una storia amorosa, ma sono così belli, dolci e teneri che possono stare benissimo insieme!

Un ringraziamento anche alla bravissima Celine Dion che, mentre ascoltavo il suo ultimo cd, mi ha dato lo spunto per il titolo di questa fanfiction.

Infine, ma non meno importanti, ringrazio anche voi lettori, augurandovi una buona e piacevole lettura .  [ Uuuuuuuh! Ma senti come scrivo!!!! ^ - ^ ]

L’autrice

 

-

 

Due forze

non sono mai mutate dall’inizio del mondo:

il movimento delle onde

e il cammino dell’amore.

                                         

R. Battaglia

 

Capitolo Uno

~

 

Australia, Wellington, 2000

 

Era una calda mattina di luglio e i protagonisti del kolossal più atteso avevano chiesto al regista Peter Jackson (che, amichevolmente, chiamavano PJ ) un giorno di pausa.

Erano stanchi e affaticati: non era una vacanza quella che stavano facendo, ma il loro lavoro. Ogni giorno si dava il massimo e non si prendeva nulla alla leggera. Ci si impegnava e ognuno era calato perfettamente nella propria parte: Elijah, Dominic, Sean e Billy erano sempre insieme e continuavano a prendersi in giro per i loro piedi, il costume e le parrucche; Ian e Christopher si scambiavano opinioni di magia bianca e nera e su quello che intendeva Tolkien e , a volte, discutevano animatamente (!);  Sean Bean si allenava ad usare la spada con Hugo, l’unico che poteva insegnargli mosse particolari (d'altronde era l’agente Smith in Matrix!), mentre John era intento ad osservarli, divertendosi come un matto! Liv , invece, non aveva preferenze di compagnia: si trovava bene con tutti!  Infine, assolutamente inseparabili, erano Orlando e Viggo.

Tutta la compagnia si era accorta del feeling che pian piano era nato tra i due: erano diventati veramente amici, complici. Si capivano con uno sguardo e questa loro intesa traspariva anche sul set, tanto che era emozionante vederli recitare e lavorare insieme. Sembravano conoscersi da sempre, come fratelli. Tutto questo piaceva molto a PJ, poiché gli consentiva di avere delle ottime performances da parte dei due, ma anche dal resto degli attori, dato il clima di serenità e amicizia che si era creato.

 

Quel giorno, quindi, niente riprese.   PJ e altri suoi collaboratori ne approfittarono per andare a Sidney, mentre la Compagnia decise di andare ad una festa vicino a Wellington, dove c’era anche il Luna Park.

Quella mattina, però, Orlando cambiò idea: preferiva fare un  giro a cavallo nei dintorni, ammirare il panorama e le bellezze della natura, lontano dal caos e dalla gente. Conoscendo bene Viggo, si alzò, si sistemò  e andò da lui, sperando che accettasse la richiesta di accompagnarlo in questa “gita”.

Giunto davanti alla porta dell’appartamento di Vig (come lo chiamava lui), bussò ma non udì risposta.

Si guardò attorno e poi ribussò. Questa volta sentì il suo amico borbottare qualcosa e, poco dopo, la porta si aprì.  Nonostante i capelli fossero spettinati e gli occhi ancora assonnati , Viggo era bellissimo.

Orlando rimase un attimo a guardarlo: indossava solo un paio di pantaloncini blu e i lunghi capelli castani gli ricadevano sulle spalle. Il suo sguardo incontrò quello azzurro di Viggo.

“ Ciao Vig! Buongiorno! Scusa se ti disturbo ma ho una proposta da farti”.

“ Buongiorno Elf-Boy! Devo dire che stamattina ti sei svegliato bene! Comunque tu non mi disturbi mai. Avanti, entra, e dimmi cosa ti è saltato in mente di fare. Ah! Solo una cosa: se è ancora una delle tue tante idee balzane…..bhè carissimo: scordatelo!”.

“Che vuoi dire?!” gli chiese Orlando facendo finta di nulla.

“Lo sai benissimo!” rispose l’altro ridendo. Anche in questo caso Orlando rimase a fissarlo: gli piaceva molto Viggo quando rideva; il suo sorriso era così naturale, spontaneo, solare. Intanto Viggo continuò:

“ Sono le tue idee del tipo: fare paracadutismo, surf, snowboard…ecc…ecc… Sai che non ho l’età!”

Entrambi risero e Orlando lo abbracciò: “ Non preoccuparti vecchio, questa volta è qualcosa di più tranquillo e fattibile!”.

 

Quando Orlando entrò nella stanza vide un letto matrimoniale.

“Ehi, non è giusto!” gridò. “Perché tu hai un letto matrimoniale mentre io devo dormire su uno singolo dove ci sto a mala pena?? Hai sempre tutte le fortune, come al solito…” piagnucolò, in modo tanto dolce che Viggo non riuscì a trattenersi dal ridere e disse: “Sei fantastico Orli! Tu non puoi vederti, ma in questi momenti sei indescrivibile! A volte fai delle facce così…così…”

“Così come scusa?!” lo interruppe, alzando il sopracciglio sinistro e incurvando leggermente le labbra.

“Ecco, come quella! Uno spasso, ecco cosa sei !”, disse Viggo continuando a sorridere.

“Ok ,ok ma che faccia ho a volte? Finisci la frase, ramingo!” rispose Orlando in modo secco e deciso e Viggo divenne serio, preoccupato che il suo amico si stesse arrabbiando.

“Non importa che ti arrabbi, elfo… Volevo solo dire che a volte hai espressioni così dolci, tenere e infantili che…che…viene voglia di stringerti forte e baciarti!” e fece ciò che aveva appena detto.  Strinse Orlando a sé, con decisione ma senza troppa forza, e lo baciò sulla fronte. Sempre tenendolo tra le braccia gli disse:

“Sei arrabbiato?”.  “Uhmmmm…No!” rispose l’altro sorridendo “Pensavo che volessi dirmi qualcosa di peggio!” e lo fissò negli occhi. Anche Viggo fece lo stesso: conosceva Orlando ormai da parecchi mesi, ma mai, prima di allora, gli era stato così vicino…talmente vicino da poter sentire il suo profumo e guardare nel profondo dei suoi occhi nocciola. Già, quegli occhi… Molti dicevano che era più bello con le lenti a contatto azzurre, ma per lui non era così, anzi. Secondo Viggo gli occhi marroni lo rendevano più affascinante.

“Hai gli occhi da cerbiatto, lo sai? Belli, intensi…vivi” gli disse senza lasciarlo andare. Non poteva farlo: un qualcosa più forte della sua volontà non gli permetteva di staccarsi dal giovane.

“Bhè…grazie!” replicò Orlando, arrossendo leggermente “Nessuno me lo aveva mai detto… Davvero ti piacciono?”.

“Da morire!” rispose subito e con trasporto Viggo, tanto che si bloccò per un momento: perché aveva risposto così…naturalmente? Perché aveva risposto in modo così disinibito? La sua bocca, però, continuò a parlare: “Mi fanno sognare…sono splendidi!”.

“Mai quanto i tuoi!” lo interruppe Orlando, anche lui come in preda a una forza soprannaturale “I tuoi non hanno paragoni…hanno il colore del mare in tempesta…e…sono veramente lo specchio della tua anima: puri, sinceri e profondi, come la persona a cui appartengono. Penso che chiunque rimanga affascinato dal tuo sguardo…” e così dicendo abbracciò a  sua volta Viggo “…soprattutto le donne, immagino…” e abbassò gli occhi.  Viggo avrebbe voluto rispondergli che non gli importava delle donne e del fatto che rimanessero colpite dal suo sguardo, voleva solo…piacere a lui. Quando pensò questo inizialmente si diede del pazzo, ma poi non pensò più a nulla…Era perso in quell’istante, in quegli occhi, in quelle braccia, in quel profumo…

Non staccarono gli occhi l’uno dall’altro fino a quando qualcuno bussò alla porta.

“Ciao Vig, ho sentito delle voci, così ho pensato di…” e mentre entrò, Liv  trovò i due abbracciati “…entrare…” finì la frase titubante. “Ehmmm…scusate, non volevo disturbarvi…io…”cercò di dire qualcosa di sensato ma non ci riuscì. Orlando e Viggo si allontanarono , un po’ imbarazzati, e quest’ultimo disse: “No, non preoccuparti! Stavamo solo parlando…”e si schiarì la voce.

“Ecco…Volevo dirvi che tra poco andiamo, quindi…sbrigatevi!” disse la ragazza, facendo un piccolo sorriso, e uscì in fretta dalla stanza. Iniziò a correre… Perché si stava sentendo strana? Non aveva visto niente di che, solo due persone che si abbracciavano. Oltretutto quelle due persone erano grandi amici, quindi era normale che, ogni tanto, si scambiassero gesti d’affetto.

Eppure…eppure aveva provato gelosia. Sì, gelosia: vedere Orlando tra le braccia di un altro le aveva fatto provare quel sentimento. Sapeva che era sbagliato, anche perché era fidanzata, ma era più forte di lei. Da un po’ di tempo, infatti, aveva messo gli occhi su Orli ed era rimasta incantata dal suo carattere forte e deciso, ma anche buono, gentile e disponibile. E poi era anche un bellissimo ragazzo.

Un po’ di gelosia quindi, e, leggermente delusa, raggiunse gli altri.

 

“Allora, il principino e il ramingo vengono oppure no?” chiese in tono sarcastico Dominic.

“Bhè…penso di sì. Perché non dovrebbero venire?” rispose Liv.

“Dom ha ragione: non sarebbe la prima volta che ci danno buca per starsene da soli ! Sono sempre insieme: Orli si muove solo se va anche Vig e viceversa, altrimenti niente! Certo, va bene essere amici, ma così…mi sembra un po’ esagerato.” Incalzò Billy. “Ma per voi non è strano? Sì, insomma: anche noi siamo diventati molto amici ma non stiamo così spesso da soli! Loro due invece…”

“No, scusa ma non ti capisco. Che vuoi dire?” chiese perplesso Elijah “Che cosa sta insinuando la tua testolina?? Vedi di non dire panzane!”

“Ah! Così io dico delle panzane?!?” chiese Billy con impeto.

“No, sto solo dicendo che, qualche volta, sei un po’ troppo precipitoso e…rifletti poco! Cerca di essere obiettivo una volta tanto!” gli rispose cortesemente il giovane hobbit.

“Aaah…così sarei precipitoso…mmmmm…bhè, poco importa! Quello che voglio dire è che, secondo me, quei due hanno…” e non fece in tempo a finire la frase che Liv gridò:

“Smettila Billy di dire queste sciocchezze! Sei veramente infantile quando fai così ! Sei sciocco e…insopportabile! Sei odioso!”

“Smettiamola tutti quanti, ok? La situazione sta degenerando e non è il caso!” urlò a sua volta Sean.

Tutti caddero in un silenzio quasi assordante; quello che li colpì maggiormente fu la reazione di Liv e il tono serio con cui aveva attaccato Billy. Mai si era comportata così.

“Ehi ragazzi!” un grido in lontananza li fece tornare alla realtà. Videro Orlando correre verso di loro.

“Ciao! Purtroppo…” Orlando aveva appena iniziato a parlare che Billy lo interruppe bruscamente:

“Purtroppo io e Vig non veniamo! Bla…bla…bla…Vero?” Orlando rimase sorpreso da quel tono seccato:

“G..già. Viggo non si sente bene, è stanco e preferisce rimanere qui”.

“ E tu gli farai compagnia giusto?” disse sempre Billy irritato.

“ Sì, esatto. Qualcosa in contrario?” chiese accorto e serioso Orlando, infastidito dal tono usato verso di lui.

“No, assolutamente!” rispose subito Elijah, sorridendo. “Non c’è problema. Ci spiace solo che vi tocca stare qui, mentre noi ci andiamo a divertire! Vorrà dire che vi racconteremo!” e fece l’occhiolino a Orlando.

“Saluta Vig e digli che domani dovrà essere in forma: abbiamo bisogno di Aragorn! Ciao!”

“Ciao a tutti e buon divertimento! A stasera!” e così dicendo, Orlando tornò dal suo amico.