.|. Quattro Spie Meravigliose .|.

by Celebel

il seguito di "Sport pericolosi". Quello che è successo dopo... tra la Nuova Zelanda, New York e Venezia.

Sentimentale/Commedia | Slash | Rating PG-13/R | One Piece

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Nota: questo qui, come avrete capito, è il seguito di "Sport Pericolosi".

Dunque, è diviso in tre parti ordinate cronologicamente, e sono tre situazioni collegate tra loro e che insieme costituiscono quello che ho immaginato sia accaduto dopo "Sport Pericolosi".

(Per quanto ne sappiamo) niente di quanto viene qui narrato è successo realmente. Porgo le mie scuse a Vig e Orli, ma anche a Dominic, Elijah, Sean Bean e David (che non ci fanno proprio una gran figura! Anzi!). Sorry, my dears!!^___^"

IMPORTANTE: io non conosco personalmente questi bravissimi e bellissimi attori, quindi il carattere che ho dato loro si basa su quello che ho letto. Per il resto ho immaginato, e se li troverete "diversi" da come credete che siano, è solo perché questi sono quelli che mi rappresento io. Secondo me sono così.

Ora vi lascio alla fic e non rompo più! ^^

Baci, Celebel

 

***

 

FREE-CLIMBING

 

Qualche giorno dopo…

 

- avete tempo libero domani? – chiese un ragazzo che fino a pochi minuti prima era biondo e con gli occhi azzurri. Che fino a pochi minuti prima era un Elfo – perché si potrebbe… - si fermò e si girò di scatto quando un cuscino lo colpì – ehi! Dom! – esclamò contrariato.

L'amico rise e si stese sul letto della roulotte che divideva con Elijah, Sean, Billy e Ian McKellen – sai che se fai la proposta subito tutti fingono di avere impegni… e questo dovrebbe farti capire quanto le apprezziamo… -

Orlando sospirò e si lasciò sprofondare nella poltrona – allora? Chi lavora? – chiese di nuovo, tentando di ignorare Dominic.

Elijah Wood scosse la testa lentamente, chiedendosi cos'avesse in mente l'attore inglese.

"niente di normale, di certo!" pensò, osservando i compagni imitare il suo gesto di diniego. Infatti, seppur preoccupati per quello che Orlando li avrebbe invitati a fare, Sean Bean, Dominic Monaghan, Viggo Mortensen e David Wehnam, fecero segno di no con la testa. Solo l'ultimo dei presenti, Billy Boyd, alzò una mano – io lavoro! E forse dovrei ritrovarmi fortunato… -

Il ragazzo di Canterbury alzò gli occhi castani al soffitto, recitando come sempre la parte della vittima, quindi – bene, siamo in molti, allora potremmo… - iniziò, ma fu nuovamente interrotto da un – chi vuole da bere? – di Dominic, che stava tentando palesemente di rendergli la vita difficile.

- Ma mi lasci finire? – esclamò Orlando. La cosa lo divertiva, in effetti, adorava quei finti litigi, ma in quel momento voleva sapere quale sarebbe stato il programma del giorno successivo.

Dominic, rassegnato, gli fece segno con la mano di proseguire.

- …potremmo andare a fare free-climbing… si può noleggiare l'attrezzatura e… ma perché mi guardate così? –

Seguirono alcuni secondi di silenzio, durante i quali tra i sette attori passarono degli sguardi strani, quindi scoppiarono tutti a ridere.

- dico sul serio! – protestò Orlando, seppur abituato a quella reazione – non ridete! Sarebbe divertente! –

- così divertente che preferiremmo evitare… - disse Elijah.

- come vorremmo evitare di finire la nostra esistenza spiaccicati al suolo! – proseguì Dominic mettendosi seduto – ma se qualcuno ti accompagna puoi andarci… -

- grazie del permesso mammina! Dai, chi viene (ehh… lo sappiamo noi chi *viene*… hihihi!! NdWickedGirls)? – chiese.

 

--- --- ---

 

- ma è Viggo che ha poca forza di volontà o è Orli che sa come convincerlo? – chiese David Wehnam la mattina seguente, osservando i due allontanarsi. Quindi si scambiò un'occhiata con Elijah, Sean Bean e Dominic e rispose lui stesso alla domanda – Orli sa come convincerlo! -

- però stanno bene insieme… - osservò Dominic con un sorriso.

- come puoi dirlo se non li hai mai visti? Oppure tu…? – chiese maliziosamente David.

- ma no, Dave! che ti viene in mente?! -

- beh… non sarebbe una cattiva idea, però… cosa ne dite? – azzardò Sean.

- io sono d'accordo! – esclamarono all'unisono Dominic e David, come se non aspettassero altro.

Il più giovane dei quattro, Elijah, li guardò ad uno ad uno – voi… state scherzando… giusto? –

 

--- --- ---

 

Poco più di mezz'ora dopo stavano nel parcheggio di un albergo fuori città, dove avevano visto l'auto dei due attori. Quel giorno pioveva, una pioggia sottile, che rendeva i vestiti umidi senza tuttavia bagnarli, e quindi i due amici dovevano per forza essere andati in un albergo. E quello era l'unico albergo nei paraggi… Di certo non avrebbero rischiato di stare in auto… qualcuno poteva passare e vederli.

- anche voi sapete essere molto convincenti, però! – si lamentò Elijah contrariato, lui non trovava giusto quello che stavano facendo – non solo Orli! –

- beh, spero proprio che lui non minacci Viggo di menarlo… - osservò David.

In realtà era stato semplice convincere Lij, anche lui voleva vedere quello che facevano i loro amici quando erano soli, e quello che lo bloccava era solo un tremendo senso di colpa, una voce dentro di lui che ripeteva che era sbagliato.

- spero proprio di no! – disse distrattamente Dominic osservando le finestre e cercando di individuare quella giusta – credo sia quella! È l'unica con la persiana semi-aperta… le altre sono chiuse! Andiamo a vedere! –

- no, un attimo! Aspettate! Parliamone… - protestò l'alter ego di Frodo, avviandosi però verso la finestra con gli amici.

Purtroppo le finestre erano troppo in alto, e non riuscivano a vedere niente.

- forse se salissimo l'uno sulle spalle dell'altro… - propose Sean – tu sei il più leggero, Elwood! –

- ma io non voglio guardare! – piagnucolò il ragazzo.

Gli altri tre non vollero sentir ragioni, e in pochi istanti il ragazzo si trovò sulle spalle di Sean.

- apri gli occhi e descrivi quello che vedi! – sussurrò Dominic.

Il 20enne aprì lentamente gli occhi azzurri e guardò all'interno della stanza, titubante.

- sono seduti sul letto… ancora vestiti, si sono tolti solo le scarpe… Viggo è dietro ad Orli e gli sta baciando il collo… ora gli morde il lobo di un orecchio… -

- se gli resta il segno Peter sparerà sia al bell'Elfo che all'affascinante Ramingo! – osservò David sorridendo – le orecchie di un Elfo sono importanti!! –

- e adesso Orlando si è girato e gli sta togliendo la camicia… si stanno baciando… intanto Viggo sfila la maglietta a Orli… ora si piega su di lui e lo fa distendere… - continuò il ragazzo con tono incerto. Si fermò. Non voleva continuare a guardare, non era giusto! erano i loro amici, ma quello che facevano tra loro non li riguardava! Non doveva riguardarli..

- e allora? – esclamò Sean, non sentendo più la voce dell'amico –continua! Dai! Vogliamo particolari! –

Non parlavano a voce alta, ma i due attori dall'altra parte del vetro non li avrebbero sentiti comunque… erano troppo concentrati sulle emozioni che provavano e sui gesti del compagno che davano loro piacere.

- io… non so se… - provò a convincerli Elijah.

- DAI!!! –

A quell'ordine il giovane tornò a guardare – ora le posizioni sono invertite… ed è Orli ad essere sopra a Vig… - mormorò arrossendo leggermente – gli bacia il petto… ora sale sul collo… scende giù fino all'ombelico con la lingua e… ragazzi non ce la faccio più! – disse nuovamente, ma ricevette in risposta solo un secco – continua! – di David.

Dopo aver mormorato qualche insulto, Elijah continuò – Orlando continua a baciare Viggo sul collo, mentre Vig sta tentando di slacciargli i pantaloni, ma non ci riesce… - disse sorridendo debolmente. Era una situazione che aveva vissuto anche lui, ma con una ragazza.

Sentì anche gli altri ridacchiare.

Pochi istanti dopo sentirono la voce di Viggo dire, tra i sospiri per quello che il compagno continuava a fare su di lui – Orli… io non… riesco a sl… a slacciarti i pantaloni… -

Una risata, quindi fu l'altro attore a parlare – credevo che i Raminghi fossero bravi con i nodi… certo non puoi battere noi Elfi, però si tratta di un nodino semplice semplice… -

- di solito non mi esercito con i nodi quando ho tempo libero… e quindi ho più pratica con… con *altre attività* –

- e quali sarebbero queste *altre attivita*? – chiese provocatoriamente Orlando mettendosi in ginocchio tra le gambe del compagno per potersi slacciare i pantaloni.

- cosa succedere? – domandò David, che sentiva solo le voci.

- cosa vuoi che stia succedendo?! Orli si sta slacciando i pantaloni! Vuoi sapere anche che chiusura hanno? – disse Elijah coprendo la risposta che Viggo aveva sussurrato all'orecchio del ragazzo di Canterbury – se ti sbrighi ti faccio vedere… melamin… -

Le quattro spie sentirono però Orlando chiedere – cosa vuol dire "melamin"? Che lingua è? –

- è elfico e significa "amore mio"! Vedo che il mio adorato Elfo perde colpi… sarà l'età! –

- Orlando ha spinto Vig indietro facendolo stendere di nuovo e gli ha fatto una boccaccia… non molto principesca, direi! – descrisse Elijah.

- le lingue le conosco anch'io – disse con calma l'alter ego di Legolas.

- te quiero! – rispose Viggo accogliendo la sfida.

- je t'aime! –

- ich liebe dich –

- I love you! –

- questa non vale! È la tua lingua! Comunque… ti amo… - disse l'americano sussurrando le ultime parole in italiano.

Non sapendo più cosa dire – devi insegnarmi qualche lingua! – disse Orlando.

- inizia ad imparare ad usare la tua… ma se vuoi fare pratica con la mia… gli scambi culturali sono molto utili… - propose Viggo avvicinando le labbra a quelle del ragazzo inglese e iniziando a baciarlo appassionatamente.

- cosa fanno adesso? Cosa fanno? Cosa fanno? – chiese Dominic curioso.

- adesso Orli ha finito con i suoi pantaloni ed è passato a quelli di Vig… -

-di che colore hanno gli slip? –

- DAVID!! Maniaco!! –

- non sono un maniaco… sono solo curioso… dai! Dimmi!! –

- sono ner… uuohoh! –

- CHE COSA FANNO? – chiesero immediatamente Dominic, Sean e David.

- Viggo sta tentando di invertire le posizione, ma non credo ci riuscirà… perché se Orli continua a fare quello che sta facendo, presto Vig non avrà più la forza di opporsi… -

- e cosa gli starebbe facendo OB? – chiesero immediatamente i tre attori.

- beh… diciamo… insomma… - iniziò Elijah chiedendoli perché avessero scelto lui per guardare: certe scene lo mettevano in imbarazzo tremendo – avete presento quello che gli faceva prima sul petto con la lingua? Diciamo che… è sceso… -

- è sceso… quanto? –

- beh, Dom… quanto basta! –

- uhuh!! Mi piacerebbe essere al tuo posto Lij! –

- nemmeno fosse un grande onore… oh, aspettate! – esclamò, mentre i gemiti di Viggo aumentavano d'intensità – Orli è risalito –

- ecco il free-climbing!! – ridacchiò Sean.

- …e… sta continuando il lavoro con le mani… con la bocca invece gli succhia le dita…. E Vig sta… beh, lo sentite anche voi! –

I sospiri dell'uomo si udivano infatti distintamente e anche senza le parole del giovane americano si sarebbe potuto capire quello che stavano facendo.

- adesso andiamo, vi prego!! – li supplicò Elijah tentando di scendere.

Dominic, David e Sean si guardarono per un attimo, quindi accontentarono l'amico e tornarono al parcheggio, lasciandosi alle spalle i sospiri ed i gemiti dei due uomini.

 

***

 

ORLI NON SI SMENTISCE MAI

 

La cristallina acqua che bagnava le coste della Nuova Zelanda e i suoi immensi paesaggi incontaminati che riempivano il cuore di chi li guardava di una gioia e di un senso di completezza smisurati, erano un ricordo lontano. E le fotografie che Viggo aveva scattato in quel periodo, ora appese alle pareti della stanza come ricordi sospesi a mezz'aria, non facevano che aumentare la malinconia dei sette attori nella stanza.

Si ritrovavano dopo molto tempo, e le chiacchiere erano inevitabili. Non era la "grande riunione" durante la quale si sarebbero incontrati di nuovo tutti gli attori, quella era stata programmata per il mese seguente. Quella era una semplice cena tra amici.

Dominic, Billy e Sean Astin, da bravi Hobbit, si erano appropriati delle patatine e dei salatini e stavano parlando allegramente delle loro esperienze "after-New Zealand" , come le avevano soprannominate.

David osservava le fotografie, in gran parte in bianco e nero, e si complimentava con l'autore che, da parte sua, si era seduto accanto al telefono e parlava distrattamente con l'ultimo dei presenti, Elijah, di un vecchio film. La sua mente, però, era altrove.

- perché Orli non arriva? Avrebbe dovuto essere qui due ore fa… - mormorò.

- avrò perso il treno… ci aveva avvertiti che se l'aereo avesse ritardato un po' non ce l'avrebbe fatta… magari è alla stazione che aspetta! – suggerì Elijah.

- e allora perché non chiama? Gli costa tanto fare una telefonata? Il numero gliel'ho dato proprio ieri!! –

- l'avrò perso… tipico di Orlando! O più semplicemente non pensa proprio che noi potremmo essere in pensiero per lui, come al solito! Sai com'è fatto meglio di me! –

Viggo sospirò, si girò verso il telefono, quindi guardò l'amico sorridendo – dovete ancora dirmi come avete fatto a scoprire di noi due… -

Fu David a rispondere, staccando gli occhi da una foto che lo ritraeva insieme a "sua moglie" Eowyn – sapessi… siamo agenti dell'FBI ed eravamo in Nuova Zelanda per scoprire tutto sul vostro conto… quella del film era solo una copertura! –

- dico sul serio! –

- posso dirti la verità? – chiese Billy voltandosi verso di loro – l'hanno capito tutti da come vi guardavate… e poi la storia del bungee-jumping non ci convinceva per niente… abbiamo semplicemente fatto due più due… - spiegò.

- era così evidente? – chiese Viggo, rivolgendosi poi al telefono – suona, dannato affare! Suona!! –

Forse perché l'apparecchio si sentì minacciato, forse per uno strano caso, in quell'istante si sentì uno squillo. Uno solo, perché l'attore americano si era letteralmente lanciato sulla cornetta non lasciando il tempo al telefono di suonare per la seconda volta.

- pronto? Orlando? –

- ciao Viggo sono io non sgridarmi se sono in ritardo ho una spiegazione valida! – disse velocemente una voce.

- Orli!! Non sai quanto sono felice di sentirti! Temevo ti fosse accaduto qualcosa! Perché sei in ritardo? –

- beh… ecco… c'era un gattino su un albero che non riusciva a scendere… e così sono salito per salvarlo… -

- non potevi semplicemente… - iniziò l'uomo, ma fu subito interrotto dal compagno – era piccolo, e miagolava disperato! –

- …chiamare i vigili del fuoco come avrebbe fatto chiunque altro? –

- non mi pareva necessario… comunque sono salito e lo stavo portando giù… -

- però? –

- come fai a sapere che c'è un "però"? –

- ti conosco! –

- …però un ramo ha ceduto e sono caduto –

- e…? –

- e cosa? –

- e cosa ti sei rotto questa volta? – sospirò Viggo rassegnato.

- mmmh… niente di grave… una gamba… -

- niente di grave, certo… Orli! Potevi ammazzarti, potevi… -

- dai, Vig! tra un paio di mesi sarò come nuovo! –

- si, ma avresti potuto evitare… -

- non potevo sapere che sarei caduto! –

- potevi immaginarlo! –

- forse… comunque mi dispiace di non poter venire (eheheh!!! Anche a noi!! ^^ NdCele)! Ci tenevo tanto a rivedervi… a rivedere te… - mormorò piano il ragazzo.

Viggo sorrise dolcemente – se è solo questo possiamo venire tutti a trovarti… -

- grazie! Vi aspetto! Ciao! – esclamò Orlando, quindi riagganciò senza lasciare all'uomo il tempo di rispondere.

- cosa è successo? – chiesero gli altri attori a Viggo, che aveva ancora la cornetta in mano, e la fissava come fosse un alieno.

- sentiva la mancanza dei medici e ha deciso di buttarsi giù da un albero! – rispose dopo qualche attimo.

- veramente? –

- beh, non è andata esattamente così… comunque il risultato è quello: una gamba rotta! Andiamo a trovarlo? – propose.

 

--- --- ---

 

Poco tempo dopo, in uno dei tanti ospedali di NYC, in una delle camere del secondo piano, sette amici si stavano accomodando per poter parlare meglio.

- sedetevi… dove trovate posto! –li invitò Orlando –spero abbiate portato una penna perché voglio tutte le firme sul gesso! – continuò ridendo.

- trovi la cosa tanto divertente? – chiese Elijah cercando una penna nelle tasche dei pantaloni.

- no, ma bisogna pensare positivo! – spiegò.

- so io come deprimerlo… - sussurrò Viggo all'orecchio di Dominic e avvicinandosi poi al letto – mi dispiace che tu sia bloccato qui all'ospedale, - disse al ragazzo, dopo essersi seduto sul letto - perché avevo pensato di portarti a fare un viaggetto a Venezia, in Italia… vorrà dire che troverò un'altra persona che venga con me… - - sei crudele, lo sai? – esclamò il ragazzo. Però lo abbracciò.

- forse… - gli sussurrò – ma potrei anche essere molto, molto buono…. Diciamo tanto da aspettarti… - continuò. Lo baciò su una guancia, quindi proseguì – o forse non sono buono, ma semplicemente innamorato! Innamorato pazzo! –

Orlando sorrise e si spinse di più contro di lui – anche io ti amo –

- ho trovato una… - esclamò Billy, bloccandosi non appena Elijah gli piantò gentilmente un gomito nello stomaco.

Viggo e Orlando, però, si separarono – scusateci… –

- nessun problema… posso firmare? –

- dove vuoi… spazio ce n'è! Viggo? –

- dimmi –

- tu mi vuoi bene, vero? E per me faresti qualsiasi cosa… giusto? –

- cosa vuoi? – (eheheh!! Sapessi!! ^^ NdCele)

- il gattino… puoi tenerlo? Poi me lo porto a casa io, ma intanto.. ti prego! –

- io non saprei… -

- Henry ne sarà felice! Se poi si affeziona è suo… e sarebbe anche meglio, visto che immagino già la felicità del mio Cucciolo Maude… -

- va bene… però il nome lo scelgo io! – cedette Viggo.

- perché ho idea che non mi piacerà? –

- lo chiamerò Daredevil (spericolato)! –

- come il supereroe del film… - osservò il giovane.

- mi ricorderà te! – spiegò invece Viggo con un sorriso.

 

***

 

VENICE, LA CITTà dell'amore

 

Stavano camminando su uno dei numerosissimi ponti della città, guardando in silenzio l'acqua torbida scorrere sotto di loro.

Erano arrivati a Venezia la sera prima, con due aerei diversi, uno proveniente da New York, l'altro da Londra e si erano incontrati all'aeroporto di Milano verso le ventitre e quindici.

- come è stata la tua vacanza, Orli? – chiese scherzando Viggo, ben sapendo che il ragazzo aveva passato il tempo ad annoiarsi in un letto dell'ospedale o di casa. Gli avevano tolto il gesso la settimana prima, e ancora doveva usare le stampelle per camminare.

- se quella era una vacanza, devo ricordarmi di non smettere mai di lavorare! – sospirò.

- non sono stato io a dirti di buttarti giù da quell'albero! – lo provocò ancora l'uomo, ridendo.

- basta con questa storia! Non ricordarmela, ti prego! Non voglio più salire su un albero in vita mia! Giuro, non lo farò più! – promise Orlando gettando un'ultima occhiata all'acqua del canale prima di rivolgere nuovamente lo sguardo avanti per scendere i gradini.

- ma continuerai a fare surf, rafting, snowboard… -

- ovvio! – disse con convinzione -  ma in questa città ci sono più scale che persone, o sbaglio? – si lamentò.

Viggo sorrise, ma poi – sei stanco? – gli chiese dolcemente.

- non è quello… è che con questi affari è un casino! Farei prima senza! –

- non arriveresti nemmeno all'entrata di quel negozio, senza stampelle! – lo contraddisse Viggo indicando una piccola bottega di artigiani di fronte a loro.

- se è una sfida, per me va bene! –

Viggo si pentì immediatamente di aver pronunciato quelle parole e - no, lascia perdere… era per dire… - tentò di dissuaderlo, ma fu tutto inutile. Dopo pochi attimi si ritrovò con le due stampelle blu elettrico in mano.

Osservò Orlando dirigersi a passi incerti verso l'entrata del negozio e lo vide poi girarsi trionfante – visto? –

- visto. Ma sai quanto ci hai messo? –

- non era una gara di velocità mi pare… - osservò il ragazzo sorridendo – mmmh… - gemette però subito dopo, cercando un appoggio che non c'era, mentre il suo sorriso si trasformava in una smorfia di dolore. Fortunatamente per lui, Viggo si affrettò a sostenerlo passandogli un braccio intorno alla vita – ti fa male? –

- solo un po'… ma non è niente… - mormorò Orlando appoggiando la testa alla spalla del compagno, incurante degli sguardi dei passanti.

- andiamo a sederci per un po' – propose l'americano continuando a stringerlo a sé – che dopo dobbiamo andare fino in Piazza San Marco! –

- dicono sia bellissima! Non vedo l'ora! –

Si diressero verso un bar e si sedettero ad un tavolino, uno di fronte all'altro.

Ordinarono, e aspettando i due cappuccini, si misero a parlare di quello che avrebbero fatto nei giorni seguenti.

- ehi! Lasciami un po' di tempo libero, Elfo! Odio le gite organizzate, non pianificare tutto… è più bello se decidiamo al momento cosa fare… in base a cosa abbiamo voglia… -

- ma allora non visiteremo proprio la città… - osservò maliziosamente Orlando rivolgendogli un sorriso.

- tanto quando ci sei tu non vedo altro… - gli sussurrò teneramente l'uomo, avvicinando la sedia a quella dell'altro attore.

In quel momento squillò il cellulare di Viggo, che guardò velocemente chi fosse a chiamare prima di rispondere: Elijah.

- ciao Lij! Come va? –

- tutto bene! Lì da voi? Orli è già riuscito a cadere in un canale o ancora non ha avuto tempo? -

- no, questa gli manca… ma prima per poco non cadeva dalle scale! – rispose l'uomo riferendosi ad un episodio di qualche ora prima.

- non stavo per cadere… - obbiettò Orlando, intuendo che stavano parlando di lui – ho solo perso l'equilibrio… -

- com'è la città? – chiese ancora Elijah.

- splendida! Ma in questo momento non ho occhi che per l'invitante cappuccino che ho davanti! –

- avevi detto che non vedevi che me! – protestò il ragazzo seduto di fronte a lui, sorseggiando il suo – che bontà! Altro che quello schifo che ci rifilano da noi! Quasi quasi mi trasferisco qui… (SIIIII!!!!!!! NdWickedGirls) -

- si, te lo passo… ci sentiamo Lij! – lo salutò Viggo passando il telefono ad Orlando.

- pronto? Ciao! … no, non credergli, non sono caduto, è lui che esagera … te lo giuro, e poi gli scalini erano scivolosi … lì tutto ok? … adesso andiamo in piazza San Marco … si, va bene, faremo tante foto! Però non stupirti se Vig non viene mai fuori. È che vuole avere la supremazia sulla macchina fotografica e io non posso nemmeno avvicinarmi! Tra un po' si mette a chiamarla Tessssssssoro! … no, veramente? Che bello!! … si, Lji, lo so che ci sorvegli! Tu e il resto delle spie … va bene, ciao, allora! –

Restituì l'apparecchio a Viggo, che stava finendo di bere.

 

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- andiamo Uomo? –

- certamente Elfo!  Acconsentì Viggo alzandosi e passandogli le stampelle – sperando di non trovare troppe scale… -

- sei stanco? – lo punzecchiò il ragazzo alzandosi a sua volta.

- lo dicevo per te… non sono io quello che si ammazza per tre gradini! –

- non sono caduto… stavo sono provando a vedere se mi avresti preso! – (ma certo che ti *prende*! NdCele)

- per tua fortuna ho i riflessi pronti! –

- si, Ramingo mio, per fortuna… ma adesso basta con questa storia. Siamo qui per divertirci e non per litigare! – disse Orlando proseguendo.

- Orli, di qua… - lo chiamò Viggo, notando che stava sbagliando strada.

- questa città è una specie di labirinto o sbaglio? –

- mmh… basta seguire le indicazioni… -

- va bene, facciamo che io ti seguo… però aspettami, dannazione! Non abbiamo fretta!! –

- ti aspetto, ma tu sbrigati, non abbiamo mica tutta la giornata… Venezia è piena di luoghi da visitare, e se non ci sbrighiamo non li vedremo mai! –

- lo so, ma non possiamo fermarci un attimo? –

- sei già stanco? Ci siamo appena fermati al bar… cioè, se la gamba ti fa male e vuoi fare una pausa è ok, ma…  -

- non sono stanco, ma ho bisogno di abbracciarti… baciami, ti prego… -

- Orli, io non saprei… potrebbe passare qualcuno… -

- baciami… - ripeté il ragazzo – ti prego… ne ho bisogno… - aggiunse avvicinandosi di più a Viggo. L'attore gli prese il viso tra le mani e appoggiò le labbra a quelle del compagno.

- ti amo… - gli sussurrò.

- anche io ti amo… ti amo… ti amo… ti amo… - mormorò Orlando. Appoggiò una guancia alla spalla dall'uomo ed iniziò a baciargli sensualmente il collo.

Viggo sospirò piano, quindi fece scivolare le mani dalle spalle del ragazzo fino alla sua schiena e lo attirò più vicino a sé. Vide con la coda dell'occhio l'attore inglese appoggiare le stampelle al muro per poterlo abbracciare a sua volta. Orlando passò le braccia intorno al collo di Viggo, e si appoggiò a lui, senza smettere di sussurragli - ti amo… ti amo… ti amo... ti amo… sei tutta la mia vita… non so come farei senza di te… -

- cadresti delle scale del primo ponte? –

- mmh… dicevo sul serio! –

L'uomo gli accarezzò i riccioli scuri e lo baciò sulla fronte con tenerezza – anche io ti amo, Orlando… da quando ho te non mi importa di altro… - un altro bacio.

 

***

 

FINE!!!