.|. Heleg Urui - Ghiaccio Bollente .|.

6. Pith ne Daw (Parole nella Notte)

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Aragorn si voltò di scatto, incamminandosi velocemente verso l’accampamento che aveva lasciato pochi momenti prima…il cuore gli batteva con forza insieme ad una strana collera…ma perché? Tutto era iniziato quando aveva visto Legolas avvicinarsi a Boromir e abbracciarlo…possibile che fosse…geloso? A quel pensiero si lasciò sfuggire una risata…geloso di un suo amico e di un semplice abbraccio…era assurdo…Legolas era suo amico e poteva abbracciare chi voleva…

…sai che non è più così…non è solo l’amicizia a legarti a lui…

Ma la sua mente era convinta del contrario…non era cambiato niente tra loro…si erano solo avvicinati fisicamente, niente di più…non doveva esserci niente di più…

…ti sbagli…sta accadendo…forse è già accaduto…è troppo tardi per tornare indietro…

Chiuse gli occhi un momento…non doveva pensare niente del genere…non doveva.

 

Scese la sera e i membri della Compagnia si sistemarono nei propri giacigli per passare la notte…alcuni di loro si addormentarono all’istante…altri…no…

 

Sam si voltò più volte senza riuscire a prendere sonno…sentiva il corpo di Frodo vicinissimo al suo e i pensieri di quello che era successo la sera prima lo tormentavano…aprì gli occhi e si girò su un fianco verso di lui e, con sua grande sorpresa, vide due grandi occhi azzurri che lo fissavano…

“Padron Frodo…? Non state riposando?”

“Come posso riposare se continui a muoverti contro di me in questo modo?” bisbigliò l’hobbit sorridendo “A questo punto tanto vale che ti infili sotto la mia coperta…”

Sam aprì la bocca per ribattere ma un sorriso malizioso gli comparve sul volto…alzò la testa per guardarsi intorno e quando vide che tutti erano immobili, fece proprio quello che l’altro hobbit gli aveva suggerito…

“No…Sam!” mormorò Frodo spalancando gli occhi “Stavo scherzando…non…” ma trattenne il respiro quando sentì le mani del compagno su di sé mentre scivolava verso il basso. Rialzò il più possibile la coperta, sistemandola in modo che entrambi fossero nascosti, nel buio nessuno li avrebbe scorti ma aveva paura in ogni caso…e se li avessero scoperti? Se qualcuno si fosse svegliato proprio mentre…si lasciò sfuggire un gemito quando le labbra di Sam si chiusero su di lui…il cuore gli batteva all’impazzata per la paura…ma anche per l’imprudenza di quello che stavano facendo…non erano mai stati così avventati…e la cosa lo eccitava…

 

Legolas si voltò su un lato…perché Aragorn non si era ancora alzato per fare il primo turno di guardia? Non aspettava altro di vederlo sparire tra gli alberi per seguirlo e gettarsi di nuovo tra le sue braccia…ma invece sembrava che il ramingo si fosse addormentato sotto la sua coperta…e se non bastasse udiva i sussurri dei due hobbit…erano appena percettibili, nessun altro avrebbe potuto udirli, ma un Elfo sì…e poteva anche scorgere le loro sagome…quanto avrebbe voluto fare lo stesso con Aragorn…stendersi al suo fianco e abbracciarlo, baciarlo…sospirò…e pochi attimi dopo si ritrovò a camminare carponi verso di lui…alzò lentamente la coperta e si stese dietro di lui…sorrise quando sentì il suo corpo caldo e timidamente fece scivolare un braccio attorno alla sua vita, appoggiando la mano sul suo petto che si alzava e abbassava regolarmente nel sonno.

Rimase così a lungo, fino a quando l’uomo si mosse, spingendosi indietro verso di lui…sentì il fondoschiena del ramingo strusciare più volte contro il suo inguine e strinse le labbra per non sospirare…con un movimento lento e appena visibile fece scivolare la propria mano più in basso e, dopo aver slacciato il laccio che teneva chiusi i pantaloni del compagno, iniziò ad accarezzarlo…sorprendendosi quando sentì che l’eccitazione aveva già il controllo sul suo corpo…mosse il pugno senza fretta mentre con le labbra gli sfiorava il collo. Sentì i respiri di Aragorn diventare sempre più veloci ma mantenne il ritmo delle sue carezze costante…fino a quando udì un gemito e la sua voce roca…

“…Legolas…no!”

“Shh…” sussurrò l’elfo sorridendo e continuando a toccarlo anche se l’uomo aveva cercato di bloccargli il polso “…non gridare e nessuno ci sentirà…”

“Hai perso…la testa?” bisbigliò Aragorn spalancando gli occhi e cercando di controllarsi “Lasciami…”

“Vuoi veramente che ti lasci?” gli chiese sensualmente Legolas stringendo con più forza il pugno su di lui.

“…ah…no…” gemette l’uomo arrendendosi ancora una volta ai desideri del suo corpo…non riusciva a resistere “…non lasciarmi…non smettere…”

“Perché non sei lontano da qui a vegliare sulla Compagnia?” gli bisbigliò l’elfo all’orecchio, succhiandogli poi dolcemente il lobo “Potevamo restare insieme…e da soli…”

“Tu hai…abbracciato Boromir questo pomeriggio…” sospirò Aragorn chiudendo gli occhi quando sentì il proprio corpo bruciare sempre di più “…forse preferivi…vegliare…con lui…” Ma era impazzito? Perché aveva detto una cosa simile? Forse non solo aveva perso il controllo del proprio corpo, ma anche della ragione…

Legolas rise debolmente

“È stato un abbraccio tra amici…niente di più…”

“Sì…certo…e dopo…l’abbraccio…il bacio…” mormorò il ramingo cercando di spingersi nel suo pugno “…e poi…questo…come è successo…a noi…”

“No…non accadrà…” ribatté Legolas baciandogli dolcemente il collo “…non è la stessa cosa…con te è diverso…”

Aragorn alzò un braccio e mise la mano dietro alla testa del compagno, girandosi leggermente per baciarlo con ardore…

“…perché…perché è diverso?” gli sussurrò sulle labbra…non udì la risposta del compagno, così lo baciò di nuovo prima di ripetere “…cosa c’è di diverso tra noi?”

Legolas aprì la bocca per rispondere…

 

“…ti amo…” gemette Frodo inarcando la schiena quando raggiunse il piacere  “…ti amo Sam…”

 

Aragorn e Legolas rimasero immobili a fissarsi mentre i sospiri dell’hobbit tornavano lentamente alla normalità…l’elfo alzò qualche istante lo sguardo e vide, oltre le spalle dell’uomo, i due compagni stringersi e baciarsi dolcemente.

 

“Allontaniamoci da qui per qualche momento…” sussurrò Frodo sorridendo “…facciamo…una passeggiata…”

Sam rise debolmente, annuendo, ed in silenzio si alzarono.

 

Il ramingo guardò ancora per un lungo momento l’elfo accanto a lui, poi gli baciò le labbra per attirare di nuovo la sua attenzione…

“Vuoi allontanarti anche tu da qui?”gli bisbigliò.

Legolas annuì, seguendo silenziosamente l’uomo tra gli alberi…quelle parole però continuavano a ripetersi nel suo cuore…

“…ti amo…”

Se era amore quello che univa i due hobbit…poteva esserlo anche quello che legava lui ad Aragorn? Se l’era chiesto molte volte…ma non sapeva darsi una risposta…

“Qualcosa non va?” gli chiese il ramingo stendendo a terra la coperta che aveva portato con sé…stava cercando di ignorare in ogni modo possibile il suo cuore che batteva con una forza inaudita da quando aveva udito quel gemito e aveva guardato negli occhi profondi di Legolas…una parte di sé avrebbe voluto sentire quelle parole dalle labbra che lo avevano baciato…ma l’altra parte temeva anche solo il pensiero di una simile dichiarazione…

“No…niente…” rispose l’elfo sorridendogli…non voleva mentirgli, ma sapeva che quello non era il momento per parlare.

Entrambi si sedettero in silenzio sulla coperta con lo sguardo fisso in avanti come se cercassero di evitarsi…poi però…lentamente si voltarono uno verso l’altro…si avvicinarono…le labbra si sfiorarono ed in pochi attimi si ritrovarono stretti l’uno all’altro…Legolas si mise in ginocchio, sedendosi sopra alle gambe del compagno e prendendogli il volto tra le mani per tirarlo ancora di più a sé…si baciarono a lungo come se non avessero bisogno d’altro…poi Aragorn fece scivolare le mani lungo la schiena dell’elfo e quando raggiunse il suo fondoschiena, lo strinse a sé con forza, permettendo ai loro corpi di entrare in contatto…cercò di muoversi contro di lui e sorrise quando sentì Legolas fare lo stesso…lentamente…continuamente…così si lasciò ricadere all’indietro, stendendosi e tenendo il compagno sopra di sé.

Legolas lo fissò per un istante, poi sorrise e riprese a muovere il bacino contro il suo…quei movimenti divennero sempre più veloci ed energici mentre le labbra restavano unite per permettere alle loro lingue di lottare tenacemente in una scontro che nessuno dei due voleva vincere. Ad un tratto Aragorn si rialzò di scatto, invertendo le posizioni e costringendo il compagno a terra…gli mise le mani sotto le cosce, aprendogli ancora di più le gambe mentre si muoveva con forza tra di esse.

“Estel…!” esclamò l’elfo spalancando gli occhi.

“Cosa…?” sussurrò l’uomo guardando il volto del compagno.

“Questo è…bello…” continuò Legolas accennando un sorriso “…mi piace…ti sento completamente contro di me…non smettere…”

“Non lo farò…” ribatté Aragorn baciandolo con ardore “…e a me piace sentire la tua voce…ascoltare come pronunci il mio nome…non smettere…” e riprese a muoversi sopra di lui mentre con le labbra iniziò a torturargli l’orecchio.

“…sì…sì…Estel…” gemette l’elfo sorridendo “…oh…Aragorn continua…più forte…”

L’uomo si mise a ridere contro il suo collo…

“Ora non prenderti gioco di me…”

“Oh…non lo farei mai…” rispose Legolas con un sorriso malizioso “…erede al trono di Gondor…”

“Legolas!” esclamò Aragorn senza riuscire a smettere di ridere.

“…sì…mio ramingo selvaggio…continua…” sospirò l’elfo cercando di non ridere a sua volta e iniziando ad alzare il bacino per restare più in contatto col corpo del compagno.

Aragorn cercò di rallentare i suoi movimenti quando si sentì sempre più vicino al limite ma Legolas incrociò le caviglie dietro la sua schiena per impedirgli di allontanarsi…così si avventò di nuovo sulle sue labbra con passione…non voleva ammetterlo ma le parole dell’elfo gli provocavano veramente dei brividi di piacere, era eccitante sentirlo parlare in quel modo…non conosceva quel suo lato…e nessuno prima di lui l’aveva mai conosciuto… 

“Non ti credevo così…rumoroso…” gli bisbigliò sorridendo “…ti serviva solo un po’ di incoraggiamento…o c’è qualcosa che non mi hai rivelato?”

“È questo che volevi no?” rispose Legolas socchiudendo le labbra per respirare “Devo smettere?”

“No!” esclamò all’istante il ramingo “Non puoi nemmeno immaginare quanto sei seducente in questo momento…mi fai perdere la testa…” inclinò la testa e iniziò a succhiargli il collo fin dove riusciva ad arrivare “…ma…non fingere…”

“Sì…oh…Grampasso…” gemette l’elfo sorridendo e sentì ancora la risata del compagno “…toccami come fai con la tua spada…ah…” ma non riuscì a continuare quando l’uomo si spinse contro di lui con una forza tale da farlo scivolare lungo la coperta…riaprì gli occhi e incrociò quelli di Aragorn che si era fermato, immobile tra le sue gambe…

“Non…fingere…” ripeté il ramingo baciandolo dolcemente prima di sorridere “…mi piace…e molto…ma voglio sentire quello che desideri veramente…”

“Io…desidero te…” sussurrò Legolas baciandolo nuovamente “…voglio…sentire il tuo corpo che si muove insieme al mio…come è successo prima…più forte di prima…voglio sentirti vicino e…voglio raggiungere il piacere insieme a te…”

Aragorn aprì la bocca ma ne uscì solo un sospiro…rimase a fissare il volto splendido della creatura che giaceva sotto di lui con un misto di eccitazione e paura…poteva farlo veramente? Unirsi a lui nel modo più intimo e completo? Stava ancora cercando di riflettere quando sentì le mani del compagno che velocemente lo privavano di ogni abito…si inginocchiò, sfilandosi i pantaloni, per poi fare lo stesso con quelli dell’elfo…presto si ritrovarono completamente nudi, distesi ancora uno sull’altro…la pelle candida di Legolas che sembrava risplendere nell’oscurità, creando un alone di luce su quella ambrata di Aragorn…

“Non sai cosa mi stai chiedendo…” mormorò il ramingo baciandogli il volto “…io…sono terrorizzato dalla sola idea di poterti causare anche solo un briciolo di dolore…”

“Niente di quello che mi farai…potrà mai causarmi dolore…” sussurrò l’elfo mordendosi il labbro inferiore quando sentì il corpo bollente del compagno completamente contro il proprio.

Aragorn gli sorrise dolcemente e alzò una mano, gli accarezzò il viso e gli sfiorò le labbra, e quando l’elfo le socchiuse, fece scivolare due dita nella sua bocca, lasciandosi sfuggire un gemito quando Legolas iniziò a succhiargliele sensualmente…dopo qualche momento le allontanò, chinandosi su di lui per baciarlo mentre con la mano scendeva tra le sue gambe…

“Mmm…Estel!” gemette Legolas spalancando gli occhi con un misto di sorpresa e timore.

“Shh…rilassati…” gli sussurrò l’uomo iniziando a muovere lentamente le dita all’interno del suo corpo “…è necessario per…dopo…”

“…cosa…?” sospirò l’elfo chiudendo gli occhi quando sentì quei movimenti diventare sempre più piacevoli “…dopo…cosa…?”

Il ramingo capì dai respiri veloci del compagno che si stava abituando in fretta e ne ebbe la certezza quando Legolas iniziò a spingersi verso di lui sempre più rapidamente.

“Legolas…” lo chiamò debolmente ma quando non udì nessuna risposta comprese che forse doveva fermare la propria mano se voleva che l’elfo lo ascoltasse, così ripeté sorridendo “Legolas…” e vide i suoi occhi aprirsi svogliatamente “…nella tasca della mia tunica…c’è un olio profumato…prendilo…io sono troppo lontano…”

L’elfo annuì allungando un braccio in quella direzione, girò la testa per cercare di vedere ciò che stava facendo e dopo diversi tentavi raggiunse l’ampolla di vetro e l’estrasse…ma contemporaneamente fece ricadere a terra il medaglione di Arwen che, per qualche istante, emise un debole bagliore…

Aragorn sentì il proprio respiro diventare irregolare quando lo vide, per un attimo non riuscì a distogliere lo sguardo dal simbolo di amore eterno che lo aveva legato alla figlia di Elrond…ma poi chiuse gli occhi di scatto e quando li riaprì vide lo sguardo nervoso di Legolas…

“Mi dispiace…” bisbigliò, sapeva che l’uomo era legato alla dama degli Elfi, e sapeva anche che aveva sofferto quando si era allontanato da lei, anche se Aragorn non gliene aveva mai parlato apertamente “…non volevo…”

“No…” ribatté il ramingo scuotendo la testa “…non hai fatto niente di male…l’unica colpa che hai…è di riuscire a farmene dimenticare in questi momenti…” e lo baciò con passione, facendo scivolare la mano lungo il suo braccio fino ad afferrare quello che l’elfo aveva preso.

Legolas rimase in silenzio ad osservare il compagno che si rimetteva seduto e si versava l’olio nelle mano per poi passarla su di sé…si inumidì le labbra aride quando vide Aragorn iniziare a toccarsi con gli occhi fissi su di lui…e sentì il cuore battere prepotentemente al solo pensiero di quello che stava per succedere…

“Estel…” bisbigliò, la paura chiaramente visibile sul suo volto.

Aragorn si distese nuovamente sopra di lui, cercando di piegare leggermente le gambe per mettere il compagno nella posizione meno difficile…gli alzò il bacino, tirandolo verso di sé e si fermò, fissandolo intensamente.

“Non voglio ferirti…” gli sussurrò “…se senti qualsiasi tipo di dolore dimmelo…e mi fermerò…” e lentamente si spinse dentro di lui, stringendo le labbra per cercare di non perdersi all’istante quando quel calore lo accolse…continuò ancora e sentì il corpo di Legolas tremare…alzò lo sguardo e vide che il compagno aveva gli occhi e le labbra serrate, sembrava stesse trattenendo il respiro mentre con i pugni stringeva con forza la coperta sotto di lui…

“Guardami…” mormorò “…guardami Legolas…” e vide i suoi occhi riaprirsi…scuri e profondi…ricolmi di desiderio “…ti sto facendo male?”

L’elfo rimase in silenzio e annuì, senza mai allontanare lo sguardo dal suo…ma appena sentì che il compagno stava per allontanarsi da lui, rialzò il più possibile le gambe, incrociandole dietro alla sua schiena e tirandolo dentro di sé, cercando di soffocare i gemiti di dolore.

“…no…ah…” sospirò Aragorn chiudendo gli occhi per non perdersi a quel gesto improvviso, e quando li riaprì vide quelli di Legolas ancora fissi su di lui…continuò a guardarlo intensamente mentre iniziò a muoversi dentro di lui, spingendosi lentamente nel suo corpo, cercando di dargli tutto il piacere possibile…e quando vide il compagno inarcare la schiena e socchiudere gli occhi, mentre un gemito più forte lasciava le sue labbra socchiuse, capì di aver trovato quel punto nascosto che gli avrebbe regalato l’estasi.

“…parlami…” sussurrò tra i sospiri, baciandogli il collo “…parlami…ti prego…”

“…ti sento…” gemette Legolas ansimando “…dentro di me…è così…intenso…”

“…oh Valar…non mi era mai successo…” bisbigliò il ramingo aumentando la velocità dei propri movimenti “…non…l’ho mai fatto con qualcuno…a cui tengo così tanto…” sentì l’elfo sospirare il suo nome più volte e sorrise…nessuno aveva mai pronunciato il suo nome in quei momenti…decine di amanti, donne e uomini, e nessuno aveva mai saputo il suo nome “…Legolas…mi sto perdendo…non riesco più…a controllarmi…” senza attendere una risposta fece scivolare una mano tra il suo corpo e quello dell’elfo, chiudendo il pugno su di lui e muovendolo rapidamente…dopo pochi istanti sentì i muscoli del compagno contrarsi e il suo liquido caldo scivolargli sulla mano e sul ventre…si fermò immobile…per respirare profondamente e poi si spinse con forza dentro di lui, più volte, fino ad esplodere all’apice della passione.

Si lasciò andare sopra il corpo dell’elfo, quasi senza forze, appoggiò la testa sul suo petto e ascoltò il suo cuore battere rapidamente…sentì sulle spalle le mani del compagno che lo accarezzavano e rialzò lo sguardo…vide le labbra di Legolas muoversi debolmente, mentre teneva ancora gli occhi chiusi, assaporando i postumi di quella esperienza…sembrava stesse pronunciando delle parole…sembrava stesse ripetendo…ti amo

Aragorn si rialzò leggermente, stendendosi al suo fianco per permettergli di rilassare le gambe, lo osservò in silenzio fino a quando l’elfo voltò la testa verso di lui…

“Ti sentivo completamente…” mormorò “…il tuo cuore batteva insieme al mio…e per la prima volta in tutta la mia vita mi sono sentito…completo…”

“Shh…” bisbigliò il ramingo sorridendogli dolcemente “…non devi dire niente…” e lo strinse a sé, cullandolo teneramente, senza pensare a niente e a nessuno.

Per lungo tempo rimasero così, in silenzio, stretti l’uno all’altro, fino a quando Aragorn sentì le palpebre sempre più pesanti…dovevano tornare dagli altri, non potevano restare lontani un’altra notte.

 

Quando raggiunsero l’accampamento videro che tutti erano profondamente addormentati, anche Frodo e Sam, che dolcemente si stringevano la mano. I due compagni si sorrisero ed Aragorn si distese sotto le proprie coperte, seguendo con lo sguardo l’elfo che si stava sedendo ai piedi di un albero…e senza controllarsi pronunciò quelle parole…

“Legolas…vorresti…riposare accanto a me questa notte?”

L’elfo sorrise, avvicinandosi a lui…

“Non potrei chiedere di meglio…” prese una coperta e si sdraiò al fianco dell’uomo…lo guardò fino a quando Aragorn chiuse gli occhi, addormentandosi…ed allora anche lui si perse nei sogni, nei quali, sempre più spesso, appariva la persona che gli stava vicino in quel momento.

Il ramingo si voltò più volte nel sonno, come se fosse inquieto e non trovasse riposo completamente…si stese sulla schiena e la sua mente, per qualche strana coincidenza, lo riportò indietro nel tempo…

 

Era in piedi, sotto ad una cupola, e davanti a lui c’era la sua amata Arwen…poco lontano da loro, la Compagnia si stava apprestando a partire. Era arrivato il momento per dirle tutto quanto…era arrivato il momento di lasciarla per sempre…incrociò il suo sguardo e nei suoi occhi vide una vaga tristezza, come se inconsapevolmente conoscesse già le sue parole…

“Idhren le men…men na guil edwen…hae o auth, a nîr a naeth (Saggia è per te una via…una via per una vita diversa…lontano dalla guerra, dalle lacrime e dal dolore)” gli sussurrò velocemente guardandola.

“Perché dici questo?” bisbigliò Arwen con un filo di voce.

“Io sono mortale, tu di razza elfica…è stato un sogno Arwen, niente di più…” l’aveva detto, c’era riuscito, ed ora non gli rimaneva che l’ultimo gesto…gli prese una mano e aprì la propria, mostrandole il medaglione…

“Questo appartiene a te…”

La dama sorrise amaramente, scuotendo la testa per un istante…

“È stato un regalo…tienilo…”

Aragorn la fissò in silenzio…mai prima di quel momento aveva sentito un tale dolore nel cuore…atroce, lancinante…stava voltando le spalle alla persona che amava…ma doveva farlo…per lei…alzò una mano e le accarezzò il volto…un’ultima volta prima di partire e lasciarla per sempre…ma quel volto divenne indistinto…pallido…inconsistente…e svanì…

“Arwen…” la chiamò, ma niente…si ritrovò a sfiorare il nulla…come nulla era rimasto della promessa che si erano fatti…poi, ad un tratto, sentì un tocco leggero sulla spalla e una voce famigliare, una voce che conosceva bene…

“Aragorn…tollen i lû (Aragorn, è arrivato il tempo)”

Si voltò e lo vide…pronto con le sue armi sulle spalle…

“Si boe tolthach na nin (È necessario che tu venga con me ora)” sussurrò Legolas fissandolo.

“Mas Legolas?(Dove Legolas)” gli chiese il ramingo perplesso.

“Go nin…na guil edwen (Insieme a me…verso una vita diversa)” rispose l’elfo biondo sorridendo “…ù moe gostach i amarth…ae dorthathon na le…(Non devi temere il destino, se io resterò vicino a te)” fece un passo in avanti fino a sfiorare l’uomo col proprio corpo “…pedo nin tan i mathach…a lû ù charnatha men…(dimmi quello che provi, e il tempo non ci ferirà)”

“Legolas…avo vado chae…(Legolas, non andare via)” bisbigliò Aragorn con voce tremante “…im boe calad lîn…im boe ûr lîn…(Ho bisogno della tua luce, ho bisogno del tuo calore)”

L’elfo alzò una mano e gli posò due dita sulle labbra…

“Iston le…iston boer lîn…a ist lîn (Io ti conosco, conosco i tuoi bisogni e i tuoi desideri)” si avvicinò ancora di più fino a sfiorargli l’orecchio ad ogni parola “…melo nin…na chûn…na faer…(amami, con il cuore, con l’anima)”

Aragorn non rispose…lo strinse a sé con forza, e lo baciò con ardore, perdendosi in lui come se fosse la prima volta…e senza accorgersene sussurrò quelle parole…

“Melin le…(Ti amo)”

 

Aragorn spalancò gli occhi di scatto, il respiro veloce come dopo una lunga corsa…era stato un sogno…solo un altro intenso sogno…alzò una mano e si asciugò la fronte dal sudore…e si accorse che qualcuno era sdraiato al suo fianco, di spalle…sorrise e si alzò su un gomito per riuscire a scorgere il suo viso…aveva gli occhi spalancati persi nel nulla, molte volte lo aveva visto riposare in quel modo e lo aveva sempre trovato strano…si distese di nuovo e timidamente passò un braccio attorno alla vita dell’elfo, stringendosi a lui…e si addormentò di nuovo.

Legolas si mosse leggermente e sentì qualcosa contro la schiena…lentamente si voltò e si ritrovò stretto nelle braccia del ramingo…rimase a guardarlo a lungo, ascoltando il suo respiro lento e profondo, poi con le dita gli sfiorò dolcemente il viso, trattenendo una risata quando l’uomo mugugnò qualcosa, spostando la testa come per evitare quel tocco leggero che lo solleticava…così tornò ad osservarlo…e sussurrò…

“Ti amo…” teneramente “…ti amo Estel…vorrei dirtelo ma ho paura…io non so se il tuo cuore è ancora legato a lei…non conosco i tuoi sentimenti…e non comprendo nemmeno quello che provo io stesso…è tutto così nuovo…se solo riuscissi a parlartene…ma temo la tua risposta…e questo mi spaventa…non ho mai temuto niente…” tornò in silenzio per un momento, pensando alle parole di Boromir…

“…  se l’avessi gridato al cielo…l’avrei vissuto fino in fondo…ora invece so solo cosa significa passare intere notti a piangere da solo quando le parole restano non dette…”

“Potrai mai amarmi?” mormorò debolmente accarezzando il petto di Aragorn “Potrà mai esserci amore tra noi?”