.|. Il Patto .|.

Capitolo 6

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Il sole era già alto nel cielo e la grande compagnia si era già rimessa in viaggio da tempo…ma avvenne quello che Legolas aveva sospettato…vennero attaccati da un gruppo di Warg mandati da Saruman. Theoden diede ordine ad Eowyn di condurre il popolo al Fosso di Helm mentre tutti i cavalieri si apprestavano a sbarrare la strada al nemico. La battaglia fu cruenta e molte furono le perdite…quando le vedette mandate da Saruman vennero sconfitte, i superstiti si guardarono attorno…e nel silenzio risuonò la voce di Gimli

“Dov’è Aragorn?”

 

Legolas continuava a guardare l’Evenstar, il medaglione di Arwen, che stringeva nella mano…non era possibile…quell’orco, prima di morire, aveva detto che Aragorn era precipitato dal burrone ma non poteva essere vero…stava mentendo…era sicuro, doveva essere una menzogna…lo sentiva…sentiva nel proprio cuore che il ramingo era ancora vivo…

 

Aragorn a fatica si reggeva alle briglie di Brego…era sopravvissuto alla caduta, non riusciva a spiegarsi come ma era ancora vivo…mentre il corso d’acqua lo trasportava e sentiva la vita scorrere via, continuava a vedere il suo volto luminoso, i suoi intensi occhi blu e i lunghi capelli biondi, morbidi come la seta…ma poi, come in un sogno, aveva sentito una voce…“Possa la grazia dei Valar proteggerti”

Arwen…apparteneva a lei quella voce…e ad un tratto iniziò a sentire nuovamente la vita entrare nel suo corpo e quando aprì gli occhi, vide il cavallo di Rohan che era venuto a riprenderlo…

Ed ora stava cavalcando verso il Fosso di Helm per avvertire re Theoden di quello che aveva visto…oltre diecimila Uruk-Hai e orchi marciavano verso di loro…

Appena giunse oltre i cancelli, smontò da Brego e incontrò Gimli che lo abbracciò al colmo della gioia…sorrise ma doveva andare…doveva parlare con Theoden…e doveva vedere Legolas…percorse a lunghi passi il salone, con la testa bassa fino a quando qualcuno si parò davanti a lui ed allora rialzò lo sguardo e lo vide…

Legolas sentiva il cuore battere fortissimo…Aragorn era vivo come aveva sperato ed era di fronte a lui…ferito e stanco ma vivo…avrebbe voluto abbracciarlo ma non poteva…così sorrise, cercando di contenere la felicità che sentiva…certo, non era cambiato niente tra loro ma la cosa importante era che il ramingo fosse vivo…

“Le ab dollen (Sei in ritardo)” disse fissandolo…non era sicuro che l’uomo capisse…non aveva mai parlato nella sua lingua prima d’ora con lui…ma vide qualcosa nei suoi occhi che fece volatilizzare quel timore…così lo osservò per un istante

“Hai un aspetto terribile…”

Aragorn lo guardò stupito per quelle parole ma poi si mise a ridere…possibile che quella fosse l’unica cosa che sapesse dire in quel momento? Appoggiò la mano sulla spalla dell’elfo e avvicinò la fronte alla sua…stava per parlare quando udì nuovamente la voce del compagno…

“Credevo di averti perso…” sussurrò Legolas…non sapeva se aveva fatto bene a dirlo, ma ne sentiva il bisogno…nonostante tutto era sempre suo amico…anche se nel tono che aveva usato aveva fatto intendere ben altro…vide lo sguardo incuriosito dell’uomo ma non voleva continuare quel discorso così alzò una mano e mise l’Evenstar in quella del ramingo.

Aragorn guardò il gioiello e poi ancora Legolas e lo vide sorridere dolcemente

“Hannon le (Grazie)” mormorò e vide l’elfo abbassare la testa…e in quell’istante si chiese il perché di quel gesto…perché Legolas gli aveva ridato il dono di Arwen? Forse perché era un Elfo come lei e sapeva il significato di quel medaglione…o forse per ricordargli le parole che si erano scambiati la sera precedente…Legolas gli aveva detto che non voleva più stare con lui per non fare un torto ad Arwen…perché…non voleva soffrire…cosa significava? 

 

“Allora io morirò come uno di loro!”

Quelle parole continuavano a rimbombare nella mente di Legolas e nel suo cuore…Aragorn gliele aveva gridate con rabbia in quel momento come se sapesse quanto potevano fargli male…ma non era così, Aragorn non si rendeva conto di quanto stesse soffrendo per lui…e avrebbe voluto seguirlo, spiegargli che aveva detto quelle cose solo perché non voleva vedere centinaia di persone innocenti cadere sotto agli occhi…forse il ramingo aveva preso quelle frasi come una mancanza di fiducia ma non era affatto così…aveva riposto tutta la sua fiducia in lui, in un Uomo, come mai aveva fatto nella sua lunga vita…e non solo la fiducia…la speranza e…l’amore…

La speranza però l’aveva persa nel momento stesso in cui aveva visto Aragorn baciare Eowyn…da allora l’illusione che tra loro poteva nascere qualcosa era svanita ed era aumentata la consapevolezza che per il ramingo sarebbe stato solo un sostituto nell’attesa della persona che era legata a lui…ma l’amore…quello per quanto si sforzasse non dava segno di voler sparire…era sempre più forte, più intenso e più difficile da nascondere…

E così si ritrovò a camminare velocemente verso l’armeria…quando entrò, vide Aragorn intento ad indossare una maglia di ferro sotto gli abiti…attese in silenzio, osservando le sue mani che si muovevano abilmente sulla casacca e sulla cintura…quando finì si avvicinò a lui e gli porse la spada…

Aragorn si voltò di scatto e si ritrovò di fronte l’ultima persona che aspettava di vedere…aveva alzato la voce con lui poco prima senza nessuna ragione…Legolas era nel giusto…lui stesso pensava che sarebbe stata una follia lottare in trecento contro diecimila…trecento di cui solo pochi erano soldati…eppure se l’era presa con la persona che gli stava semplicemente facendo notare la verità…ma appena rivide i suoi occhi, capì che l’elfo non provava nessun tipo di rancore nei suoi riguardi…

“Abbiamo creduto in te fino ad ora e non ci hai mai condotto fuori strada…” disse Legolas guardandolo “…perdonami…ho sbagliato a disperare…”

Aragorn lo fissò in silenzio…gli stava chiedendo perdono…Legolas stava chiedendo perdono a lui…doveva essere il contrario e invece…scosse la testa e appoggiò una mano sulla sua spalla…

“Ú moe edaved Legolas (Non è necessario il perdono Legolas)” gli sussurrò dolcemente e vide l’elfo sorridere…avrebbe voluto stringerlo a sé ancora una volta prima della battaglia…sentire il suo calore che era in grado di dargli una nuova forza…Valar quanto voleva restargli vicino…e, forse per la prima volta, si accorse di non desiderare solo il suo corpo ma ogni cosa…voleva udire la sua voce, i suoi pensieri…

Ad un tratto però udirono il suono di un corno ed entrambi corsero fuori…e videro quello che non avrebbero mai sperato…un intero esercito Elfico era fermo ai piedi della scalinata, davanti a re Theoden.

“Com’è possibile questo?” chiese il sovrano stupefatto.

“Porto la parola da Elrond di Rivendell…” esclamò Haldir guardando l’uomo “…un alleanza esisteva una volta tra Elfi e Uomini…tempo fa abbiamo combattuto e siamo morti insieme…” alzò lo sguardo e vide Aragorn e Legolas avvicinarsi e sorrise “…veniamo per onorare quella alleanza…”

Aragorn si mise di fronte a lui sorridendo…ma la gioia nel vedere gli Elfi era troppo così lo abbracciò

“Siete più che benvenuti!” mormorò.

Legolas si avvicinò a sua volta all’altro elfo di Lothlórien per salutarlo ed in quel momento tutto l’esercito elfico si voltò verso re Theoden…e Haldir parlò di nuovo

“Siamo orgogliosi di combattere a fianco degli Uomini ancora una volta”