.|. Il Patto .|.

Capitolo 5

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Aragorn si era seduto vicino ad un fuoco, in disparte, voleva restare solo…aveva acceso la sua pipa e lentamente respirava lunghe boccate di fumo mentre nella sua mente ripensava ad Arwen e alle sue parole… “È mia da donare a colui che desidero…come il mio cuore…” 

La sua immortalità…Arwen aveva rinunciato alla vita eterna…per amore di un Mortale…per il suo amore…ma ora…dopo quello che era successo…quell’amore esisteva ancora? Era forte come un tempo o stava lentamente svanendo?

“Aragorn qualcosa si sta avvicinando…”

Quella voce lo distolse violentemente dai suoi pensieri riportandolo alla realtà…al pericolo, alla possibile e imminente battaglia e a…

“Legolas…” sussurrò il ramingo fissandolo come se fosse l’ultima persona che si aspettava di vedere “…cosa…”

“Non siamo al sicuro…” continuò l’elfo guardandosi attorno “…una luna di sangue risplende…il male è intorno a noi…”

Aragorn rimase un istante ad osservarlo…poi gli fece cenno di sedersi ma si accorse che l’elfo lo fece con un’espressione di disappunto sul viso, come se fosse l’ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento…

“A cosa ti riferisci?” gli chiese l’uomo lanciando un ramoscello di legno nel fuoco “Domani raggiungeremo il Fosso di Helm e lì potremo organizzarci per…” 

“Se ce lo permetteranno…” lo interruppe l’elfo “…centinaia di persone disarmate e indifese…non si lasceranno sfuggire una simile occasione…”

Aragorn lo ascoltava ma non pensava alle sue parole…quegli occhi penetranti che a volte si posavano per qualche istante nei suoi portavano altri ricordi alla sua memoria…se solo avesse potuto restare solo con lui…eppure sembrava che qualcosa fosse diverso…Legolas sembrava distante…come quando era entrato nella sua stanza ma dopo qualche breve momento di intimità l’elfo l’aveva allontanato…e voleva conoscerne il motivo…

“Parlami di quello che senti…” disse il ramingo, vide l’elfo aprire la bocca e continuò “…ma non qui…” e si alzò in piedi “…qualcuno potrebbe sentirci e non voglio che questa gente si preoccupi ulteriormente…seguimi…”

Legolas lo fissò un istante ma poi si rimise in piedi a sua volta e seguì l’uomo tra le tende, fino a quando raggiunsero il punto dove avevano portato i carri…non c’era alcun bisogno di allontanarsi così tanto…anche vicino al fuoco nessuno li avrebbe ascoltati…e poi non voleva restare solo con lui…forse sarebbe riuscito a nascondergli tutto quanto…ma il suo cuore già batteva come un tamburo…

“Qui va bene…” sussurrò Aragorn fermandosi dietro uno dei grandi carri e voltandosi verso il compagno “…parlami di quello che senti…”

“Credo che Saruman non ci lascerà giungere così facilmente al Fosso di Helm…” iniziò Legolas guardandosi attorno per non incrociare il suo sguardo “…sento che qualcosa sta per…”

“No…” lo interruppe il ramingo scuotendo la testa “…parlami di quello che senti veramente…da quando siamo giunti ad Edoras non sei più lo stesso…” si fermò un istante e vide che l’elfo aveva abbassato improvvisamente lo sguardo “…o almeno non sei più lo stesso…con me…”

Legolas fece un profondo respiro…lo sapeva…doveva immaginarlo che il ramingo gli avrebbe chiesto spiegazioni…perché aveva adescato a quella trappola?

“Io…non sono cambiato…” rispose cercando in tutti i modi di non incrociare i suoi occhi ma Aragorn si avvicinò di scatto a lui e, mettendogli una mano sulla guancia, inclinò la testa per baciarlo…Legolas fece all’istante un passo indietro, alzando lo sguardo su di lui con un’espressione di rabbia sul volto.

“Sì invece…” ribatté Aragorn fissandolo “…e questo lo dimostra…” alzò una mano di nuovo per toccarlo ma l’elfo indietreggiò come poco prima “…cos’è cambiato tra noi Legolas? Credevo che volessi…questa cosa…come me…”

“Non come te…” mormorò l’elfo “…io non ho cercato conforto anche tra le braccia della dama di Rohan appena è comparsa davanti ai miei occhi…” ma subito si voltò…perché l’aveva detto? Così sarebbe solo sembrato geloso…geloso di cosa poi? Di qualcosa che nemmeno lui possedeva…

“Ho sbagliato nei confronti di Eowyn e me ne rammarico…” disse Aragorn mettendosi nuovamente davanti a lui “…lei desidera qualcosa da me, oltre alle mie labbra, che non potrò mai darle…non è stato giusto illuderla…”

“Non…non mi importa Aragorn!” lo interruppe l’elfo cercando di mascherare con la rabbia quello che sentiva nel cuore…era come se quelle parole fossero rivolte a lui “Puoi agire come meglio credi nei suoi confronti ma…ricorda che qualcuno ti sta aspettando…”

“Oh lo ricordo Legolas!” ribatté l’uomo alzando a sua volta la voce “Lo ricordo bene! Lo ricordo ogni volta che desidero avere qualcuno accanto…ma lei non è qui!”

“E con questo cosa…” gridò l’elfo ma Aragorn gli mise una mano sulla bocca e lo spinse contro il carro…giusto in tempo per evitare che alcune guardie che controllavano la zona li notassero. Riabbassò lentamente la mano e rimase a fissare negli occhi il compagno che respirava velocemente per il gesto improvviso…ma questa volta non si era ancora allontanato…

“…lei non è qui…” gli sussurrò “…ma tu sì…” sentiva il petto dell’elfo che si alzava e abbassava in continuazione e accennò un sorriso “…Valar, non sai quanto ti desidero…” vide Legolas stringere le labbra così spostò la testa leggermente sfiorandogli la guancia con la propria.

Legolas chiuse gli occhi…non voleva sentire quelle cose…l’ultima cosa che voleva sapere era di essere un semplice sostituto di Arwen in quei giorni…qualcuno con cui sfogare i propri istinti…ma niente di più…eppure provava un certo piacere nel sapere che l’uomo non desiderava Eowyn ma lui…

“…voglio sentirti Legolas…” gli bisbigliò Aragorn all’orecchio “…posare le mie mani sul tuo corpo…e dimenticare tutto quanto…” fece una breve pausa, sfiorandolo con le labbra “…chiunque…”

“No…non…non possiamo continuare…” sussurrò Legolas cercando di non dare peso ai brividi che lo percorrevano “…è sbagliato…non avremmo mai dovuto…l’abbiamo tradita…io ho tradito la sua fiducia e tu…il suo amore…”

Aragorn lo guardò di nuovo negli occhi…amore…perché quella parola lo spaventava? Eppure sembrava così dolce pronunciata da Legolas…perché?

“Lo so…” mormorò “…e non posso giustificarmi in nessun modo per quello che le ho fatto…ma…” si fermò, indeciso se continuare “…credevo di impazzire…non avevo più nessuna sicurezza…poi sei arrivato tu e per qualche momento ho ritrovato la pace…per te non è stato lo stesso?”

Legolas rimase in silenzio…non sapeva cosa rispondere, o forse non voleva…se l’avesse fatto tutto sarebbe tornato come prima e lui non poteva permetterlo…quel gioco era andato troppo oltre, il suo cuore non avrebbe sopportato di nuovo quella situazione…anche se la cosa che desiderava di più era perdersi nelle braccia di Aragorn. Stava soffrendo per un Uomo…per qualcosa che non avrebbe mai avuto…non doveva continuare così…

“Io non voglio che accada di nuovo…” disse l’elfo abbassando lo sguardo “…abbiamo la nostra amicizia…è su quella che dobbiamo contare, non su…qualche semplice momento di piacere…”

Aragorn sentì una stretta al cuore…un semplice momento di piacere…era stato solo quello per Legolas? Ma…anche per lui lo era stato…e allora perché gli facevano così male quelle parole?

“Ma è stato bello…” sussurrò il ramingo “…ha alleggerito le nostre pene…”

Legolas sospirò…quanto si sbagliava…quel momento aveva solo reso più pesante quel fardello che da tempo portava ma aveva paura ad ammettere…

“Non posso più farlo…” disse “…non…voglio…” ma capì, dal leggero sorriso sul volto dell’uomo, di non aver pronunciato quelle parole in un modo molto convincente.

“Ma io sì…” gli bisbigliò Aragorn avvicinandosi il più possibile a lui e sfiorandogli, con le labbra, la punta dell’orecchio “…voglio vedere ancora quell’espressione rilassata che c’era sul tuo viso mentre ti stringevo tra le braccia…” appoggiò le mani sui suoi fianchi e si spinse contro di lui, sorridendo quando sentì che, anche se lo negava con le parole, il corpo dell’elfo lo desiderava “…mentre ti guardavo mi sentivo sereno come non mi succedeva da tempo…”

Legolas strinse i pugni lungo i fianchi, fissando un punto in lontananza per cercare di non far caso ai gesti dell’uomo…ma non ci riusciva…e chiuse gli occhi sospirando quando Aragorn gli succhiò dolcemente la punta dell’orecchio…

 “Lasciati andare…” bisbigliò il ramingo “…anche tu lo vuoi…”

 “…no Aragorn…no…” sussurrò l’elfo mettendogli una mano sulla spalla, poi, senza volerlo, disse quella frase “…non voglio soffrire…”

Aragorn non capì completamente a cosa erano riferite quelle parole, la sua mente era inebriata dal profumo di Legolas, dalla sua pelle morbida…

“Cosa devo fare per convincerti?” gli sussurrò l’uomo sulle labbra “Devo supplicarti?...O devo inginocchiarmi davanti a te, principe di Mirkwood?”

Legolas aprì la bocca per rispondere ma rimase in silenzio, seguendo con lo sguardo il ramingo che, lentamente, si inginocchiò…

Senza allontanare gli occhi da quelli dell’elfo, Aragorn gli spostò i due lembi della tunica e della casacca, facendo scivolare due dita sotto il profilo dei pantaloni…

“Aragorn!” esclamò Legolas con un misto di stupore e paura nella voce.

“Shh…” bisbigliò il ramingo sorridendogli e abbassando lentamente la stoffa…

L’elfo sentì subito su di sé il freddo della notte ma per poco…all’aria gelida si sostituirono presto la mano e le labbra dell’uomo…con le mani afferrò la parte inferiore del carro, per sorreggersi non appena le gambe iniziarono a cedergli…

“…no…Ara…” gemette cercando di mantenere il controllo ma sapeva benissimo che non era possibile…lentamente sentì gli occhi chiudersi mentre il suo corpo gli chiedeva con insistenza di abbandonarsi a quelle sensazioni…ma lui non voleva, sapeva che finito quel momento avrebbe cominciato di nuovo a stare male per quell’amore che non poteva essere suo…

“…fermati…fermati…altrimenti…” ma l’uomo intensificò i movimenti così non poté far altro che gettare indietro la testa e perdersi in quel piacere che Aragorn gli stava donando.

Stava ancora riprendendo fiato, con gli occhi chiusi e la bocca aperta, quando sentì la stoffa dei pantaloni tornare al suo posto e subito dopo una mano calda sulla guancia…

“Oh Valar è questo che volevo…” mormorò Aragorn sorridendo quando Legolas rialzò lentamente la testa e lo fissò “…il tuo viso ora è un’armonia di emozioni…non triste come poco fa…” dolcemente gli passò l’indice sul profilo del mento “…certo, avrei preferito qualcosa di diverso ma non è questo il luogo…perché mi rifiutavi?”

Legolas sentì un nodo alla gola…avrebbe voluto gridargli che non voleva quello ma un sentimento che li unisse e che andasse ben oltre quel rapporto fisico che esisteva…ma si limitò a fissarlo in silenzio e in quel momento udirono la voce di Hama in lontananza che chiamava il ramingo. Aragorn gli sorrise ancora una volta e raggiunse velocemente l’uomo. L’elfo allora si lasciò scivolare a terra, appoggiando la testa tra le mani…e sentì un impulso fortissimo di piangere per lasciare uscire quei sentimenti che sentiva nel cuore…ma era un Elfo in grado di controllare le proprie emozioni…ma per qualche motivo non riusciva più ad esserne così convinto.