.|. Il Patto .|.

Capitolo 4

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Legolas sospirò.

Forse era stato troppo scontroso con Elassar… ma non gli era affatto piaciuto il modo con cui aveva guardato la Dama di Rohan!!!

E poi non era giusto nei confronti di Arwen!

Arwen… la dama che aveva donato la propria immortalità ad Aragorn!
Come aveva potuto non pensare a lei in quegli ultimi giorni?!

Al loro ritorno, se mai ci sarebbe stato, Aragorn l’avrebbe sposata e quei pochi giorni trascorsi con lui non sarebbero diventati che un ricordo in mezzo a mille altri…

Un momento di consolazione che si erano dati entrambi quando rischiavano di morire da un momento all’altro…

Nulla di più…

Queste considerazioni gli stavano facendo salire l’amaro in bocca…

Perché mai?

DOVEVA essere così!

DOVEVA essere solo un momento di consolazione!

E se per lui non lo fosse stato?

E se per Legolas fosse diventato qualcosa di più di un semplice gioco di piacere?

L’elfo si alzò e si diresse verso la finestra e il vento che ululava fuori dalla finestra sembrava essere lo stesso che stava spazzando le macerie che si erano create nel cuore di Legolas…

 

Eowyn aveva accompagnato Aragorn e lo aveva intrattenuto piacevolmente per lungo tempo.

“Ora vi lascio riposare… Dormite bene!”

Aragorn guardò la porta che si era appena richiusa avanti ai suoi occhi.

La Dama di Rohan nascondeva un cuore caldo e avido di passioni sotto quello strato di ghiaccio che mostrava in pubblico.

Sorrise.

Chissà se aveva mostrato ad altri quella parte del suo carattere?

Gli sembrava che la fanciulla avesse una sorta di predilezione per lui.

Forse si sbagliava… ma forse no!

L’indomani avrebbe dovuto di certo parlare con lei!

E poi c’era Legolas… che diavolo gli era preso?

Sembrava quasi essere infastidito dalla sua presenza!

Scosse il capo per cacciar via quei pensieri.

Era già tardi, doveva riposarsi per quelle ore che gli erano concesse…presto non ne avrebbe più avuto occasione…

La battaglia finale si stava avvicinando velocemente.

Chiuse gli occhi e si lasciò assorbire dall’oscurità di un sonno senza sogni.

 

Legolas era rimasto alzato a contemplare il sorgere del sole e uscì dalla sua stanza appena sentì i rumori della vita che ricominciava nel palazzo.

La servitù si muoveva a passo leggero pulendo gli ampi corridoi e preparando la colazione.

“Desiderate qualcosa da mangiare?” domandò, avvicinandosi, una serva.

Legolas scosse il capo in silenzio e la donna si ritirò.

“Dovresti nutrirti ora che puoi.”disse una voce alla sue spalle.

“Ma non è di questo nutrimento che ho bisogno Gandalf.”rispose lui senza voltarsi.
”E di cosa hai bisogno?”

“Di ciò che non potrò mai avere.”

“Forse il tuo occhio cerca troppo lontano qualcosa che è molto vicino.”

“Che intendi dire?”

Gandalf non rispose e si sedette a fare colazione.

Poco dopo un vociare confuso attirò la loro attenzione e Aragorn e Gimli fecero la loro entrata.

“Non avrei potuto dormire meglio!”commentò il Nano sorridendo e sedendosi a mangiare.

“Hai ragione Gimli… ci voleva un bel sonno ristoratore per recuperare le forze!” convenne Aragorn, poi si rivolse a Legolas “E tu come hai dormito?”

“Ho riposato guardando la natura che circonda Rohan…”

“Avevi detto di essere stanco…”
”Lo ero… e ho riposato così.”
”Ma…” Aragorn non poté continuare nella sua obiezione poiché fecero il loro ingresso la Dama di Rohan, suo fratello Eomer e re Thèoden.

“Mi auguro abbiate riposato bene” disse il re sorridendo “Domattina all’alba partiremo con i miei uomini! Rohan non si schiererà certo dalla parte dell’Oscuro Signore!”sentenziò.

 

Finita la colazione Aragorn sì ritirò, seguito poco dopo da Eowyn.

Legolas rimase per qualche istante ad osservare il panorama fuori dalla finestra senza davvero vederlo, poi si ritirò anche lui.

Fatti pochi passi avvertì la presenza di due persone, si voltò e vide…ARAGORN E EOWYN!!!

CHE SI BACIAVANO!!!

L’Elfo distolse subito lo sguardo imbarazzato e  corse a chiudersi in camera sua.

Aragorn… quell’Aragorn!

Con la Dama di Rohan!

Allora il suo intuito non s’era ingannato!!!

Tra quei due c’era davvero qualcosa!!!

Sentì il respiro mozzarglisi in gola.

Aragorn…

Il suo nome rimbombava ossessivamente nella sua testa…

Aragorn…

Aragorn…

Aragorn…

 

Il Ramingo aveva percepito la presenza di qualcuno e, alzato lo sguardo, aveva visto Legolas correre via.

“Qualcosa non va?”gli domandò la ragazza che stringeva tra le braccia.

“No… tutto bene…”mormorò… eppure sapere che Legolas l’aveva visto mentre baciava Eowyn lo metteva a disagio.

Lo infastidiva…

Perché mai?

Dopotutto erano solo amici e lui non doveva rendere conto a nessuno!

Nemmeno a lui!

Era forse il fatto che fosse un Elfo come la sua amata Arwen e che gliel’avesse in qualche modo ricordata?

Sì… doveva essere così…

Lui amava profondamente Arwen!

Però, com’era già successo con Legolas, il suo corpo aveva cercato conforto tra le braccia di un'altra persona.

Che cos’era che l’aveva spinto tra le braccia di Eowyn?

Forse quell’algida bellezza di cui pareva essere ammantata…

O forse i suoi occhi…

O forse…

Era inutile domandarselo.

Di certo lui non l’amava.

“Devo andare… scusami.”

“Aragorn!”esclamò la fanciulla senza capire cosa fosse avvenuto.

 

Legolas sentiva il suo cuore scricchiolare minacciando di rompersi del tutto.

Era evidente che sino ad allora s’era solo illuso.

Tra lui e l’erede al trono di Gondor non sarebbe mai potuto esserci niente.

Eppure, senza neanche ammetterlo con sé stesso, ci aveva creduto… ci aveva creduto profondamente!

E la consapevolezza che era stato tutto solo un sogno frutto della sua mente non era incoraggiante.

Oramai doveva arrendersi all’evidenza… lui amava Aragorn e non poteva farci niente, il suo cuore era perso dietro a quell’uomo.

L’unica cosa che gli restava da fare, per non rovinare almeno il rapporto d’amicizia che si era creato tra loro, era fingere che in realtà non fosse accaduto nulla… che anche per lui era stato solo un momento di consolazione quello che avevano vissuto in quei giorni.

Ma in quel momento gli sembrava la cosa più ardua da fare…

Sospirò per l’ennesima volta.

Era inutile stare lì a scervellarsi… era un Elfo ed in quanto tale era capace di nascondere agli occhi umani le sue emozioni.

Chiuse gli occhi quasi a voler cancellare anche il solo ricordo di quei giorni passati insieme ad Aragorn e che gli occhi delle stelle avevano osservato sorridenti.

Era ora di mettere la parola fine a tutto ciò.

 

Aragorn uscì sulla terrazza.

Il vento gli scompigliava i capelli, ma lui sembrava non rendersene nemmeno conto.

Aveva tradito Arwen…

Più volte…

Come avrebbe potuto giustificarsi davanti ai suoi occhi?

Non c’erano parole che avrebbe potuto pronunciare…

Chinò il capo.

Si sentiva terribilmente in colpa.

Ma com’era possibile tradire un essere meraviglioso come lei?

E come era possibile che avesse provato piacere nello stringere Eowyn tra la sue braccia?

Com’era possibile che avesse desiderato Legolas più di lei?

Legolas…

Aveva desiderato toccarlo… stringerlo… proteggerlo… amarlo…

AMARLO?!

Stava impazzendo!

Lui non poteva amarlo!

Era già legato dalla promessa fatta a Arwen… e lei gli aveva regalato la sua immortalità in segno d’amore…

Ma allora perché aveva sorriso nel guardarlo dormire…?

Perché aveva desiderato toccarlo?

Perché aveva gioito della sua scoperta a proposito della sensibilità delle orecchie dell’Elfo?

Ricordava di aver pensato di poter sfruttare a suo vantaggio questa scoperta… ma perché?

Perché?

Troppi dubbi annebbiavano la sua mente e non era certo il momento adatto per farseli venire!
Oramai mancavano poche ore al tramonto… poi la partenza sarebbe stata inderogabile.

Si diresse nella sua stanza per approfittare delle ultime ore di riposo che gli venivano concesse.

 

E quella mattina tutti gli abitanti di Edoras partirono. Gandalf e Theoden avevano discusso a lungo e la scelta più adatta sembrava quella di condurre tutto il popolo al Fosso di Helm, dove non solo avrebbero trovato riparo e protezione…quello era l’unico posto da dove avrebbero potuto difendersi contro le forze oscure. Così si misero in viaggio lentamente lungo le immense pianure, con donne, vecchi e bambini al seguito. Per tutto il tempo, Legolas rimase in testa con alcuni cavalieri per scrutare l’orizzonte in caso di pericolo…Aragorn invece cavalcava al fianco di Theoden mentre davanti a loro, dama Eowyn discuteva allegramente con Gimli. Ogni tanto il ramingo alzava lo sguardo in lontananza per scorgere l’elfo…non era riuscito a parlargli quella mattina e sentiva un peso sul cuore…non era tranquillo…era come se sentisse il bisogno di chiarire le cose con lui all’istante perché poi non avrebbe più potuto farlo…

Il sole tramontò è la compagnia si accampò per la notte…i bambini e gli anziani avevano bisogno di riposo anche se i cavalieri insistevano per proseguire.

Aragorn scese da cavallo e aiutò gli uomini di Theoden ad accendere i fuochi e a montare alcune tende…nel mentre notava che gli occhi di Eowyn erano sempre più spesso puntati su di sé e lui invece, involontariamente, cercava con lo sguardo Legolas…

“Perché lo fai?” disse una voce dietro di lui. Il ramingo si voltò di scatto e vide la dama di Rohan che si avvicinava…era così occupato a guardare l’elfo che non si era accorto della sua presenza.

“Cosa faccio mia signora?” sussurrò appoggiando a terra le coperte che portava con sé.

“Mi eviti…” rispose la donna fermandosi davanti a lui “…da ieri mattina ti comporti in questo modo…ti ho forse offeso?”

Aragorn sospirò e mise a terra la spada col fodero

“No di certo…ma non vedo come ho potuto evitarti visto che questo è il primo momento che abbiamo per parlare da quando…”

“Sai a cosa mi riferisco…” lo interruppe Eowyn “…ogni qualvolta posavo il mio sguardo su di te, i tuoi occhi mi evitavano…andando alla ricerca del tuo amico…” e con la testa indicò Legolas che era intento a parlare con alcuni cavalieri di guardia.

Aragorn guardò in quella direzione ma non rispose…sentì il cuore battere velocemente appena lo vide accennare un sorriso ad uno degli uomini.

“È per quello che è accaduto tra noi?” continuò la dama fissandolo ma di nuovo l’uomo non rispose, così alzò la mano e gli sfiorò il petto “Dov’è lei? La donna che ti ha dato questo gioiello?”

A quella domanda Aragorn trattenne il respiro…non voleva parlare di Arwen con lei, non ce n’era nessun motivo…o forse era perché lui stesso non sapeva cosa dire…quella sicurezza che aveva nei riguardi dell’amata ora era diventato un dubbio…

“Sta attendendo il mio ritorno a Rivendell, insieme al suo popolo…” rispose velocemente, poi fece un profondo sospiro e prese la mano della donna che era ancora posata vicino al ciondolo “…Eowyn mi dispiace…ho sbagliato, non avrei mai dovuto lasciare che il mio corpo si abbandonasse in quel momento…non è stato corretto nei tuoi riguardi e in quelli della persona che mi ha donato il suo cuore…”

La dama abbassò lo sguardo

“Ed io ho sbagliato a non accorgermi prima dei tuoi sentimenti…” sussurrò “…non avrei mai osato cercare quel tipo di compagnia da te se l’avessi saputo…”

 

Legolas si congedò dai cavalieri e fece qualche passo ma subito vide Aragorn che teneva la mano di Eowyn e le sorrideva…e quell’angoscia che era riuscito a tenera a bada per tutto il giorno ritornò prepotentemente nel suo cuore…perché Aragorn si comportava così? Gli importava così poco di lui? No…perché aveva pensato questo…Arwen…perché gli importava così poco di Arwen? Era a lei che doveva pensare…dimenticare tutto quello che era successo…nasconderlo…esistevano Aragorn ed Arwen…non Aragorn e Legolas…no, non ci sarebbero mai stati…ed ora doveva andare da lui e parlargli di quello che aveva discusso con i cavalieri di Theoden come un semplice amico, senza lasciare che le emozione prendessero il sopravvento…