.|. Amarth - Fino Alla Fine del Tempo .|.

8. Padre e Figlio

~

Eomer camminava velocemente lungo i corridoi, tenendo stretto il braccio di Legolas, in cuor suo sperava che nessuno dei servitori li vedesse altrimenti chissà a cosa avrebbero potuto pensare…raggiunse la propria stanza e aprì la porta, spinse dentro l’elfo con forza e poi la richiuse, udì un lamento ma tirò un sospiro di sollievo per essere riuscito ad evitare sguardi indiscreti…si voltò e solo in quel momento si accorse che Legolas era andato a sbattere contro la parete e si era inginocchiato a terra…

“Oh…ti ho fatto male?” gli chiese osservandolo attentamente ma lo vide scuotere la testa

“…non…importa…” rispose l’elfo respirando velocemente.

“Meglio…” disse Eomer facendo un passo verso di lui “…perché adesso mi devi spiegare cosa credevi di fare in quella stanza?” notò che i respiri di Legolas erano troppo frequenti per essere normali ma continuò “Hai completamente perso la testa? Ti rendi conto di quello stavi facendo? Stavi per passare la notte con il figlio dell’uomo che ami…per i Valar Legolas!” vide che l’elfo teneva lo sguardo basso, continuando a fissare il pavimento “E adesso non puoi restartene li come se niente fosse successo…”

Legolas scosse la testa, cercando di parlare ma la voce del re di Rohan risuonò di nuovo nella stanza…

“Cosa? Per tutte le stelle del firmamento…parla Legolas! Capisco che puoi sentirti attratto da lui perché assomiglia ad Aragorn ma è da pazzi fare quello che stavi facendo…è suo figlio…possibile che questo non conti niente?”

“…no…” bisbigliò l’elfo scuotendo ancora la testa.

“No cosa? Non puoi…” ribatté Eomer alzando la voce ma si fermò quando Legolas voltò la testa verso di lui di scatto, fissandolo intensamente…

“…mi ha dato un afrodisiaco…” sussurrò e vide l’espressione di stupore sul volto dell’uomo.

“Lui cosa?” chiese il re di Rohan a bocca aperta.

“Mi ha fatto bere…una sostanza afrodisiaca insieme al vino…” continuò l’elfo cercando di respirare più lentamente “…non so quanta me ne ha data ma…non sono me stesso…cercavo in tutti i modi di allontanarmi da lui e non ci riuscivo…la mia mente sapeva che non doveva farlo ma il corpo voleva solamente sentire le sue mani…”

“Ecco perché Eldarion ha detto che era colpa sua…” mormorò tra sé Eomer ma poi la sua attenzione fu attratta di nuovo da Legolas quando lo sentì sospirare…

“Non mi sono mai sentito così…mi sembra di impazzire…” sussurrò l’elfo chiudendo gli occhi e sedendosi sul pavimento “…sento il mio corpo bruciare sempre di più…” appoggiò la testa contro la parete con le labbra socchiuse per respirare “…non resisto…non ci riesco…”

“Avanti…alzati adesso…” disse il re di Rohan prendendolo per le braccia, aiutandolo a rimettersi in piedi “…mi dispiace per prima…non sapevo che…” ma si fermò quando sentì sulle spalle le mani di Legolas che lo trattenevano…dopo pochi istanti sentì sul collo il suo respiro caldo quando appoggiò la testa sulla sua spalla…

“Eomer…” sospirò l’elfo “…sta lontano da me…”

“Legolas…non voglio farti niente…” rispose l’uomo ma non riuscì a trattenere un gemito quando Legolas si spinse contro di lui.

“Ma io sì…” gli mormorò l’elfo vicino all’orecchio “…voglio spingerti a terra e prendere il tuo corpo…e voglio sentire le tue mani su di me…voglio che mi accarezzi fino a farmi raggiungere il piacere…”

Eomer chiuse gli occhi, appoggiando le mani contro il muro…ad ogni frase, Legolas si muoveva sensualmente contro di lui e avrebbe perso in pochi istanti la ragione se non avesse sentito di nuovo quella voce diventare una supplica…

“…quindi…ti prego…sta lontano da me…”

L’uomo fece alcuni passi indietro e fissò intensamente l’elfo negli occhi…

“Vuoi…vuoi che ti vada a prendere delle erbe per fare una tisana…” sussurrò “…insomma, ci sarà un rimedio per far passare…quello che senti…”

“Esiste…un solo rimedio…” rispose Legolas chiudendo gli occhi per un attimo “…lo sai quanto me…ma tu non devi farne parte…ti prego, permettimi di restare qui per un po’…non posso farmi vedere da Aragorn in questo stato…” si passò una mano sul volto ma non riuscì a fermarla e la fece scivolare sul collo…

“Non hai intenzione di dirglielo?” gli chiese Eomer ma appena vide che Legolas aveva fatto scendere la propria mano sul ventre rimase per un momento senza fiato…

“No…non credo…non lo so…ma adesso va via…ti supplico…” gemette l’elfo chiudendo gli occhi.

Anche l’uomo chiuse gli occhi e si voltò avvicinandosi alla porta, rimase un istante immobile quando sentì i gemiti di Legolas farsi più continui e il suo respiro più affannoso…ma poi si fece forza e uscì velocemente dalla stanza. Si appoggiò con la schiena alla porta e sussurrò tra sé

“Oh Valar…se questa era una prova, credo di averla superata…” fece un profondo respiro “…beh…almeno mentalmente…”

~

Aragorn stava camminando verso le cucine, aveva cercato Legolas ovunque ma non era riuscito a trovarlo…aveva guardato nei saloni, sui balconi e fuori nei giardini ma niente…ad un tratto sentì dei rumori ed entrò nella sala delle provviste…sperava di averlo trovato ed invece seduto sul grande tavolo, con i piedi appoggiati ad una sedia ed un calice tra le mani, c’era suo figlio…

“Come mai qui a quest’ora?” gli chiese avvicinandosi a lui e notò una scatola di biscotti aperta sul bancone.

“Avevo fame…” rispose Eldarion alzando per un istante lo sguardo su di lui per poi tornare ad osservare il vino all’interno del calice.

“Forse la prossima volta dovresti finire di cenare prima di andartene come hai fatto questa sera…” disse Aragorn guardandolo “…non credi sia stato scortese da parte tua?”

“Forse…” sussurrò il giovane bevendo un sorso di vino.

Il ramingo fece un profondo respiro e si appoggiò al tavolo, accanto a suo figlio

“Eldarion, dobbiamo parlare di una cosa”

“Abbiamo già discusso di tutto quanto se non sbaglio” ribatté il principe.

“No…non abbiamo ancora parlato di Legolas…”

A quella frase, Eldarion accennò un sorriso…

“Già…dovevo immaginarlo..”

“Eldarion…ho notato il tuo comportamento nei miei e nei suoi riguardi…” iniziò Aragorn “…e mi dispiace vedere che hai accettato la storia tra tua madre ed Eomer e non la nostra…io so quanto sei legato a lui e forse saperlo con me può averti sconvolto…”

“Io non sono sconvolto…” sussurrò Eldarion continuando a tenere lo sguardo sul calice.

“Bene…allora può averti sorpreso…” continuò il ramingo guardandolo “…ma quello che voglio farti capire è che non devi dubitare del suo affetto, lui tiene moltissimo a te…la nostra storia non interferirà nel vostro rapporto, come non l’ha mai fatto…ed io non ho nessuna intenzione di allontanarlo da te…”

“Forse dovresti farlo invece…” mormorò il giovane “…o allontanare me da lui…”

Aragorn aggrottò le sopracciglia, stupito di quella frase e, pur non conoscendone il motivo, sentì il cuore iniziare a battere più forte

“Cosa intendi?”

“Niente…” rispose il principe bevendo il vino rimasto “…solo quello che ho detto…” poi accennò un sorriso “…ma forse sei troppo occupato per capirlo…”

“Eldarion non ti capisco…” sussurrò il ramingo voltandosi verso di lui.

“Appunto…o forse non vuoi capire…c’è una grande differenza…”

“Smettila con queste frasi senza senso…” ribatté il ramingo alzando la voce “…a cosa ti riferisci? Dimmi la verità Eldarion senza girarci attorno…”

“La verità?” disse il principe alzandosi di scatto in piedi e appoggiando il calice sul tavolo “Mi avete mentito da quando sono nato e adesso volete sapere tutti la verità?”

“Eldarion…”

“No!” lo interruppe il giovane alzando la voce “La verità l’avete tutti davanti agli occhi ma non volete ammetterla e tu sei addirittura troppo occupato a fare il re per accorgertene…”

“Cosa Eldarion?” gli chiese Aragorn fissandolo negli occhi “Per accorgermi di cosa?”

“Che mi sono innamorato di lui” rispose Eldarion e chiuse gli occhi quando sentì le lacrime farsi avanti…non sapeva perché…forse perla rabbia, per tutta quella situazione ma sentiva il bisogno di sfogarsi in qualche modo…

Aragorn rimase immobile e per un istante gli sembrò di sentire il cuore fermarsi…suo figlio aveva perso la testa per la persona che lui stesso amava più della sua vita…lentamente nella sua mente tutte le cose successe iniziavano ad avere un senso ma dentro di sé iniziò a crescere una paura…aprì la bocca per parlare ma si ritrovò completamente senza voce…ad un tratto vide Eldarion riaprire gli occhi e si accorse che erano lucidi, poi sentì di nuovo la sua voce, interrotta ogni tanto da dei respiri per evitare di scoppiare in lacrime…

“Da quando è tornato non faccio altro che pensare a lui…e quando non posso restargli accanto mi sembra di impazzire…all’inizio credevo fosse solo per il suo aspetto, mi sentivo attratto da lui…ma non è così…non desidero solo il suo corpo…e…non riesco a sopportare che la persona che amo stia con mio padre…”

“E…cosa ti aspetti che dica adesso?” sussurrò Aragorn fissando il figlio.

“Qualsiasi cosa!” disse Eldarion facendo un passo verso di lui e una lacrima scivolò sul suo viso “Dimmi che devo stare lontano da lui…dimmi che appartiene a te…dimmi…” si fermò un istante chiudendo gli occhi “…vietami di vederlo…”

“Se lo facessi cambierebbe qualcosa?”

“No…non riuscirei in ogni caso a dimenticarlo…ma non riesco a vedervi insieme senza provare una rabbia accecante dentro di me…da quando ho saputo di voi, ogni notte ho desiderato di essere al tuo posto…” sentì le lacrime scivolare di nuovo sul suo viso ma continuò “…e ti odio perché tu puoi averlo mentre io posso solo sognarlo…”

Aragorn rimase di ghiaccio a quella frase…fissò il figlio in silenzio sperando che quelle parole fossero causate solo dalla gelosia…ed infatti dopo qualche momento Eldarion abbassò lo sguardo, avvicinandosi a lui e abbracciandolo…

“…mi dispiace…” sussurrò il giovane tra le lacrime, nascondendo il volto contro il collo del padre “…non intendevo dirlo…ma…non ce la faccio…non ho mai provato di simile e…fa male…fa troppo male…”

Il ramingo chiuse gli occhi e rimase fermo per un attimo, ma poi alzò le braccia e strinse il figlio a sé, accarezzandogli i capelli come faceva quand’era bambino…ora che ci pensava, da quando Eldarion era cresciuto non l’aveva più abbracciato e quel contatto gli era mancato…ma possibile che doveva accorgersene proprio in quella situazione?

“Calmati…” mormorò dolcemente “…shhh…basta Eldarion…”

“…mi dispiace…mi dispiace…” continuò a sussurrare il principe “…mi dispiace per tutto…”

“Shh…va tutto bene…non è successo niente…”

“Sì invece…” ribatté Eldarion “…ho cercato di sedurlo…lo desideravo così tanto e…”

“Eldarion!” disse Aragorn allontanandolo leggermente per guardarlo negli occhi “Cosa stai dicendo?”

“Mi dispiace…ho sbagliato…non dovevo farlo…” continuò il giovane fissando il padre “…non volevo avere solo il suo corpo…”

“Eldarion…cosa non dovevi fare?” gli chiese spaventato il ramingo.

“Ho messo dell’afrodisiaco nel suo bicchiere…” rispose il principe chiudendo gli occhi per non vedere l’espressione del padre “…poche ore fa era nel mio letto e anche lui mi voleva ma…non era giusto in quel modo e mi sono fermato…” riaprì di colpo gli occhi quando Aragorn lo scosse con forza…

“Tu…hai dato un afrodisiaco a Legolas?” ribatté sconvolto l’uomo, cercando di respirare lentamente per mantenere il più possibile la calma che stava lentamente perdendo “Hai dato un afrodisiaco ad un Elfo?” non attese la risposta e continuò “Ma hai perso la ragione? Sai che effetto possono avere quelle piante?”

“Lo so…ho studiato anche quello anni fa…” rispose Eldarion, sorpreso da quella domanda, sapeva benissimo che aveva letto ogni libro riguardante tutti i tipi di erbe e le loro capacità “…sugli uomini…”

“Fermo!” lo interruppe Aragorn “Hai detto bene…sugli Uomini…per gli Elfi è diverso…gli effetti causati dall’uso di quelle piante sono forti più del doppio, sia in intensità sia in permanenza…”

“Oh…” fu l’unica risposta che riuscì a dare Eldarion, spalancando gli occhi “…io non…”

“…lo sapevo…certo…” finì il ramingo facendo qualche passo verso l’uscita “…dov’è Legolas adesso? È ancora nella tua stanza?” poi abbassò la voce fissandolo “Dimmi di no perché se hai lasciato Legolas in quelle condizioni io…”

“No…” rispose il principe scuotendo la testa “...Eomer è entrato e quando ci ha visto ha preso Legolas per un braccio e l’ha trascinato via…” ed allora vide l’espressione del padre, se possibile, ancora più spaventata di poco prima…

“Legolas è con Eomer, sotto effetto di un afrodisiaco?” sussurro Aragorn restando immobile un istante a fissare Eldarion…vide il figlio aprire la bocca ma non attese un secondo di più, si voltò correndo via e gridandogli

“Ne parleremo ancora domani!”  

~

Eomer aprì nuovamente la porta della propria camera, dopo essersi guardato intorno per sicurezza…entrò e la richiuse lentamente facendo qualche passo ma poi si fermò quando vide Legolas…era in piedi, vicino al tavolo dove c’era una bacinella d’acqua e alcuni panni puliti, la tunica era ancora aperta e i pantaloni leggermente abbassati sui fianchi…

Il re di Rohan aprì le bocca per parlare ma si accorse che l’elfo non aveva minimamente notato la sua presenza, e questo non era da lui…aveva lo sguardo fisso sull’acqua e solo dopo un lungo momento immerse le mani, gettandosela sul volto…poi prese un panno e lo bagnò completamente…si voltò e si sedette sul letto, appoggiando la schiena sul materasso e chiudendo gli occhi…

Eomer trattenne per un istante il fiato quando Legolas iniziò a passarsi il panno bagnato sul collo e sul petto…le sue guance erano tinte di rosso e dalle sue labbra socchiuse uscivano dei sospiri continui…lo vide stringere il pugno sul panno e inarcare la schiena quando alcune gocce d’acqua scivolarono sul suo ventre mentre l’altra mano si muoveva in circolo sulle coperte come per resistere alla tentazione di accarezzarsi…

L’uomo rimase immobile…cercando di controllare quel desiderio di andare da lui e dargli quel piacere che bramava…e gli tornò alla mente il discorso che aveva fatto con Eldarion riguardo al desiderio…era vero…nonostante fossero passati anni, quell’attrazione che l’aveva sempre spinto verso Legolas non era diminuita…e vederlo in quel modo, disteso sul proprio letto, era molto più di un afrodisiaco…chiuse gli occhi e pensò ad Arwen e al loro amore…ma poi udì un gemito più intenso e quando li riaprì, vide che l’elfo aveva iniziato ad accarezzarsi il ventre e stava facendo scivolare la mano sotto la stoffa dei pantaloni…

“Va…va meglio?” disse Eomer schiarendosi la voce…non poteva restare a guardarlo…anche se, vista la situazione, Legolas non avrebbe minimamente badato a lui.

L’elfo aprì gli occhi, fermando la mano e girando la testa verso di lui…

“Ti sembra…che vada meglio?” sussurrò.

“Ma…io credevo che in questo tempo tu…” ribatté l’uomo facendo qualche passo verso di lui.

“Sì…ma non è cambiato niente…dopo pochi momenti il mio corpo bruciava di nuovo…” rispose Legolas passandosi una mano sul viso “…oh Valar…non ce la faccio…non riesco a controllarmi…” fece un respiro profondo e guardò il re di Rohan “…dove…dove sei stato?”

“Oh…da Arwen…” disse Eomer sedendosi sul letto accanto a lui con lo sguardo basso “…sono rimasto un po’ con lei mentre con le sue dame preparava il suo abito per il mio matrimonio…” si fermò un istante, lasciandosi sfuggire una risata “…il mio matrimonio…è buffo…più si avvicina quel momento e più mi sembra di non essere io a doverlo fare…mi sembra di vedermi dall’esterno come se fossi un’altra persona…” ma poi chiuse gli occhi un istante e cambiò discorso “…sei in collera con Eldarion per quello che ha fatto?”

“Non lo so…” mormorò l’elfo “…non ho ancora pieno possesso della mia mente ma…riesco solo pensare a quello che mi ha detto…”

“E cosa ti ha detto?”

“Mi ha detto che si è innamorato di me…”

Eomer spalancò gli occhi

“Oh per i Valar!”

“E mentre lo diceva io lo supplicavo di toccarmi…” continuò Legolas chiudendo gli occhi “…mi sento così male…”

 “Legolas…”

“Perché non me ne sono mai accorto?” sussurrò l’elfo “Perché non l’ho mai visto nei suoi occhi?”

“Forse non volevi vederlo…” rispose Eomer guardandolo “…eri troppo occupato a dire a te stesso che era sbagliato quello che sentivi restandogli vicino e non hai mai notato quello che invece provava lui…anche se…” ma si bloccò di colpo, spalancando gli occhi, quando Legolas si alzò, mettendosi seduto sopra di lui e stringendo i pugni sulla sua tunica.

“No!” disse l’elfo fissandolo e respirando velocemente “Io dovevo accorgermene…e dovevo evitare che accadesse…dovevo vedere nel suo sguardo quello stesso desiderio che c’è nel tuo adesso…”

“Non puoi evitare che qualcuno si senta attratto da te…” mormorò Eomer stringendo i pugni sulle coperte “…come non puoi evitare che qualcuno si innamori di te…”

“Non Eldarion!” bisbigliò Legolas.

“Perché? Lui ti vede come ti vedo io…solo che non ama qualcun altro per cui rinuncerebbe a tutto…” disse il re di Rohan fissandolo, rimase un istante in silenzio poi continuò “…sai una cosa…correggimi se sbaglio ma…credo che tu ti senta così in colpa solo perché sai che potresti innamorarti a tua volta di lui…”

 

Aragorn corse più velocemente che poteva verso la stanza di Eomer…in quel momento non pensava più alle parole del figlio…voleva solamente ritrovare Legolas e allontanarlo dal re di Rohan…si fidava di Eomer ma sapeva anche che Legolas non era in sé e in alcune circostanze, gli Uomini sono molto più deboli di quanto si possa immaginare…

Raggiunse la porta e bussò con forza, ma senza attendere risposta, entrò e dopo pochi passi si fermò respirando affannosamente…

“Legolas…” sussurrò.

Eomer si girò di scatto appena sentì la porta aprirsi e lo stesso fece l’elfo, rialzandosi in piedi…

“A…Aragorn…” bisbigliò in preda al panico il re di Rohan quando notò l’espressione sul suo volto “…non immaginare cose che non corrispondono alla verità ti prego…”

“So cos’è successo…” rispose il ramingo guardando per un attimo l’uomo “…Eldarion me l’ha detto poco fa…” poi si avvicinò a Legolas che lo stava fissando spaventato “…stai bene?”

L’elfo rimase in silenzio ma lentamente iniziò a scuotere la testa.

“Sei rimasto con lui fino ad ora?” chiese l’uomo rivolgendosi di nuovo ad Eomer.

“Cosa?No…no, l’ho portato qui poi…ha voluto restare solo ed io sono andato da Arwen…puoi chiederlo a lei se non…”

“Ti credo Eomer…” lo interruppe Aragorn e fece un altro passo verso l’elfo “…vieni con me Legolas…non sono in collera con te…” vide l’indecisione sul volto del compagno ma gli prese una mano trascinandolo via verso la porta, lanciò un ultima occhiata ad Eomer e uscì.

~

Quando raggiunse la propria camera, Aragorn chiuse la porta dietro di sé e per un momento rimase ad osservare il compagno che, dopo aver fatto qualche passo, si era fermato con lo sguardo basso.

“Eldarion mi ha detto tutto quanto…” disse avvicinandosi a lui “…guardami Legolas…ti ho già detto che non sono in collera con te…”

“E invece dovresti…” sussurrò l’elfo debolmente “…ho lasciato che la lussuria prendesse il sopravvento su di me…”

“Legolas!” lo interruppe il ramingo fermandosi dietro di lui “Non darti delle colpe che non sono tue…Eldarion…”

“Eldarion mi ha fatto bere quel vino ma ero io a implorarlo di toccarmi!” disse Legolas voltandosi di scatto verso di lui e fissandolo intensamente “Non sono riuscito ad allontanarmi da lui quando ne ho avuto l’occasione e se non fosse arrivato Eomer…” ma le sue parole furono interrotte quando Aragorn gli mise una mano dietro alla schiena e una dietro al collo tirandolo a sé e baciandolo con ardore…lo rilasciò solo quando sentì il bisogno di respirare e udì un lamento uscire dalle sue labbra…

“Non è successo…” gli bisbigliò l’uomo tenendolo stretto a sé “…è quello che scorre nel tuo sangue in questo momento che non ti ha permesso di ragionare…”

“Oh Valar…” gemette Legolas cercando di stringersi al compagno più che poteva quando quel desiderio che non si era per niente assopito iniziò a farlo bruciare nuovamente “…mi sento…mi sento così vuoto…è come se avessi bisogno di qualcosa che non riesco ad ottenere…e ne ho bisogno sempre di più…”

“Sei qui con me Legolas…” gli sussurrò Aragorn sulle labbra “…dimmi cosa desideri…”

L’elfo lo baciò con più vigore di poco prima facendo scivolare le mani tra i suoi capelli

“Non…non voglio la tua pietà…” bisbigliò per poi unire di nuovo le labbra alle sue.

“Non ti darò la mia pietà…” disse il ramingo allontanandolo leggermente “…ti darò il mio amore…”

Legolas chiuse gli occhi per un istante ma quando li riaprì si ritrovò disteso sul grande letto ed Aragorn era seduto tra le sue gambe e si stava togliendo velocemente gli abiti…l’elfo lo imitò gettando sul pavimento la tunica, tentò di aprirsi i pantaloni ma il ramingo si gettò sopra di lui baciandogli il collo e succhiando con forza ogni punto, incoraggiato dai gemiti continui del compagno…con la lingua salì fino a raggiungere il suo orecchio

“Cosa vuoi Legolas?” gli sussurrò sensualmente mentre con le mani gli abbassava i pantaloni.

“Perché lo fai?” gemette l’elfo inarcando la schiena quando sentì, contro la propria, l’eccitazione del compagno “Ero nel letto di tuo figlio poco fa…stavo per tradire il tuo amore….perché vuoi aiutarmi?”

“Perché ti amo Legolas…” rispose Aragorn fissandolo “…possibile che non lo capisci…” fece scivolare una mano tra le sue gambe e strinse il pugno su di lui “…e rivoglio indietro il mio elfo…” iniziò a muovere la mano con forza e sentì il respiro di Legolas farsi sempre più rapido “…il mio compagno che desidera il mio tocco e non quello della prima persona che incontra…” lo vide chiudere gli occhi e sentì, sulle braccia, le sue mani che lo stringevano mentre raggiungeva il piacere. Si sdraiò sopra di lui completamente e lo abbracciò, aspettando che si calmasse…

“…voglio essere io a farti bruciare…” gli sussurrò dolcemente “…e voglio essere io a spegnere quel fuoco…come una volta…”

“Estel…” lo chiamò Legolas debolmente accarezzandogli la testa e quando vide il ramingo allontanarsi leggermente da lui per guardarlo negli occhi continuò “…perdonami…”

“Non devi chiedere il mio perdono…” disse Aragorn scuotendo lentamente la testa.

“No…ti prego…perdonami…” ripeté l’elfo accarezzandogli il viso “…per i miei pensieri…per le mie azioni…perdona la mia mente ed il mio corpo…”

L’uomo sorrise e lo baciò dolcemente sulle labbra

“Ti perdono…” bisbigliò “…anche se non ce n’è bisogno…domani parleremo di quello che è successo, quando entrambi saremo in grado di farlo senza farci dominare dalle nostre emozioni…” sentì che il respiro del compagno era tornato ad essere veloce così gli passò teneramente l’indice sulle labbra semiaperte e udì un sussurro…

“Estel…”

“Cosa?” chiese il ramingo sorridendo.

“Prendimi…voglio sentirti…ne ho bisogno…”

Aragorn gli passò la lingua sulle labbra

“Ti ho mai negato qualcosa?”

~

Le tenebre erano calate ma anche nel pieno della notte diversi cuori non trovarono riposo.

Eomer era disteso nel letto a fianco di Arwen e la guardava dormire mentre, di tanto in tanto, le accarezzava i capelli…e pensava…pensava che presto avrebbe dovuto dividere il proprio letto con un’altra donna…e avrebbe dovuto abbracciare quel destino che non doveva essere suo…

Eldarion era in piedi, di fronte alla finestra della propria stanza e guardava in basso le cime degli alberi mosse dal vento…e rifletteva su quello che aveva e non aveva fatto…si chiedeva perché aveva cercato di ottenere con l’inganno colui che desiderava…con quel gesto aveva rovinato per sempre quel rapporto di amicizia e fiducia con la persona che per lui era più importante…aveva quasi timore che l’alba arrivasse, perché il giorno successivo avrebbe dovuto affrontare non solo la collera di Legolas ma anche quella di Aragorn…e non poteva biasimarli, in un certo senso si disprezzava per aver agito in quel modo…aveva cercato di mettersi tra di loro… aveva tentato di portare via al proprio padre la persona che amava…all’inizio il desiderio di avere Legolas per sé era accecante ma adesso...dopo aver visto l’espressione sul volto del padre quando gli aveva rivelato i propri sentimenti…la sua voce era calma, le parole sicure, ma il suo sguardo lo tradiva…aveva visto chiaramente la paura nei suoi occhi, una paura profonda, a cui non sapeva dare una spiegazione ma era ben visibile…ed in quel momento si era sentito in colpa…e il suo cuore era diviso…diviso tra il desiderio e l’amore per Legolas…e l’altro tipo di amore che lo legava ad Aragorn, diverso ma non meno profondo.

Legolas continuava a girarsi da una parte all’altra, sotto le coperte…si muoveva in continuazione cercando di non pensare al proprio corpo che ancora una volta chiedeva attenzione…l’effetto dell’afrodisiaco era quasi svanito ma non completamente ed essere, senza abiti, vicino al corpo a sua volta nudo di Aragorn, non lo aiutava…sapeva che il compagno era profondamente addormentato e non voleva disturbare il suo riposo ma…lui gli aveva detto di svegliarlo se si fosse sentito male…così si avvicinò lentamente all’uomo che era disteso con la testa girata nella direzione opposta e gli accarezzò il petto…

“Estel…” gli sussurrò dolcemente all’orecchio ma quando non ottenne risposta si avvicinò ulteriormente, stringendo le labbra per trattenere un gemito quando il suo corpo entrò in contatto con quello del ramingo.

“Estel…” ripeté di nuovo e questa volta Aragorn si mosse leggermente…

“Mmmm…”

“Estel…mi senti?”

“Mmmm…”

“Io…vorresti…” balbettò Legolas imbarazzato ma quando si accorse che l’uomo sembrava non essere completamente cosciente, fece scivolare la mano tra le sue gambe, iniziando ad accarezzarlo lentamente e muovendosi, allo stesso tempo, contro di lui…e finalmente sentì un sospiro uscire dalle labbra di Aragorn…

“…Legolas…” bisbigliò senza però aprire gli occhi “…cosa…”

“Ancora…” sussurrò sensualmente l’elfo, intensificando i movimenti quando sentì il corpo dell’uomo reagire alle carezze “…ancora…Estel…”

Il ramingo si lasciò sfuggire un gemito e, istintivamente, mosse il bacino per spingersi nella mano del compagno…

“Ancora?” disse sospirando “Amore…è notte inoltrata…e ormai ho perso il conto delle volte che me lo hai chiesto…”

“Lo so…” rispose Legolas usando un tono di voce dolce ma convincente “…questa è l’ultima…ti prego…”

“L’avevi già detto…” ribatté Aragorn spostando leggermente la testa verso di lui ma senza aprire gli occhi “…sono stanco…e ho sonno…Legolas…”

“Poi potrai continuare a riposare…” sussurrò l’elfo spostandosi sopra di lui e baciandogli il collo “…hai ancora molte ore a disposizione…” iniziò a muovere il bacino contro quello del compagno e sentì il suo cuore iniziare a battere più forte…gli prese le mani e incrociando le dita con le sue, gliele portò sopra la testa…

“Per i Valar Legolas…” si lamentò il ramingo ma non riuscì a trattenere un sorriso “…non ti piacerà farlo mentre sto dormendo…”

“Oh…sì invece…” gemette Legolas muovendosi più velocemente “…sì…sì…ti voglio…”

“Ed io invece voglio dormire…” ribatté Aragorn sorridendo ma lentamente lasciò scivolare l’elfo tra le proprie gambe.

~

La mattina seguente, Aragorn e Legolas scesero nel salone molto più tardi rispetto al solito ma fortunatamente trovarono ancora Arwen ed Eomer ad aspettarli, seduti al tavolo.

“Eccovi…” disse la dama sorridendo “…ormai avevamo perso le speranze…”

“Scusateci…” rispose Aragorn avvicinandosi alla propria sposa “…abbiamo…perso la cognizione del tempo…” guardò per un momento il re di Rohan poi si rivolse di nuovo a lei “…Eomer ti ha raccontato cosa…”

“No!” intervenne l’uomo scuotendo la testa “Ieri notte stava già riposando e…”

“Meglio così…” mormorò il ramingo accennando un sorriso “…lo farò io…vuoi seguirmi Arwen…dobbiamo discutere di alcune cose riguardanti nostro figlio…”

“Aragorn…non nego che mi stai spaventando…” sussurrò la dama alzandosi lentamente dalla sedia, guardò un ultima volta i volti di Eomer e Legolas incuriosita e seguì il marito fuori, nel corridoio.

Anche il re di Rohan si alzò e si avvicinò all’elfo, incrociando le braccia sul petto…rimasero entrambi in silenzio e fissarsi per molto tempo fino a quando udirono in lontananza la voce di Arwen…

“Oh per i Valar!”

“Allora…” disse subito Eomer schiarendosi la voce “…ti senti meglio oggi?”

“Diciamo che sono tornato ad essere me stesso…” rispose Legolas sorridendo dolcemente.

L’uomo annuì e abbassò lo sguardo ma poi la voce dell’elfo attirò nuovamente la sua attenzione

“Eomer…mi dispiace per come ho agito ieri…” continuò “…non avrei mai dovuto…”

“Beh…non è successo niente…” mormorò sorridendo il cavaliere “…è tutto passato…”

Legolas lo fissò per un momento in silenzio poi parlò di nuovo

“Quello che hai detto…prima dell’arrivo di Aragorn…era vero? Lo pensi veramente? O lo hai detto solo per vedere la mia reazione?”

“Io non…” rispose Eomer vagamente “…ho detto molte cose…”

“Tu credi veramente che io possa innamorarmi a mia volta di Eldarion?”

Eomer sospirò, abbassando la testa e facendo qualche passo attorno a lui

“Non lo so…è solo che…” alzò lo sguardo e incrociò quello di Legolas “…quando vi ho visti insieme, ho avuto una strana sensazione…così ho pensato che forse, col tempo, potresti rivedere in Eldarion quello che una volta era Aragorn…” notò che l’elfo aveva voltato la testa e gli mise una mano sulla spalle “…non ti sto incolpando di niente amico mio…ma in voi due rivedo me ed Arwen e non posso far altro che notare giorno dopo giorno quanto io ed Aragorn stiamo cambiando…mentre voi…” fece un respiro profondo e gli accarezzò il viso con il dorso della mano “…voi siete sempre splendidi e luminosi come una volta…”

“Non credere che per noi sia facile da affrontare…” sussurrò Legolas guardandolo “…il dono della vita che mi è stato concesso a volte mi sembra una maledizione…”

“Shh…” lo interruppe Eomer scuotendo lentamente la testa “…non devi dirlo…” abbassò lo sguardo e sorrise “…è strano sai, pensare che noi Uomini desideriamo tanto qualcosa che voi Elfi in alcuni casi preferireste non avere…”

“Vorresti essere immortale?” gli chiese Legolas incuriosito da quella frase “Sai cosa comporta l’immortalità?”

“No Legolas…non posso saperlo…” bisbigliò l’uomo dolcemente “…ma sarei pronto ad affrontare ogni suo lato per poter restare vicino ad Arwen…purtroppo però, il mio destino è ben diverso…”

Legolas stava per parlare di nuovo ma sentì dei passi avvicinarsi al salone…entrambi si voltarono e videro Eldarion fermarsi improvvisamente sulla porta…appena li vide, il giovane si voltò e tornò indietro lungo il corridoio…

“Credi che…” disse l’elfo guardando l’uomo davanti a sé.

“Sì…va a parlargli…” rispose Eomer sorridendo.

~

 “Eldarion!” gridò Legolas rincorrendolo per il corridoio, ma il giovane non dava segno di volersi fermare, anzi…aveva aumentato ancora di più il passo…uscì nel giardino ma dopo poco sentì sul braccio la mano dell’elfo che lo tratteneva, così si bloccò di colpo, voltandosi verso di lui…

“Perché mi cerchi?” gli chiese il principe fissandolo “Perché vuoi ancora parlarmi?”

“Perché non dovrei?” ribatté stupito Legolas stringendo la mano sul suo braccio.

“Perché? Forse perché ieri sera ho cercato di farti mio ottenebrando le tue volontà…” iniziò Eldarion “…o forse perché ho tentato di allontanarti da mio padre per averti…”

“Eldarion…” bisbigliò l’elfo dolcemente.

“Dimmi che mi odi Legolas!” continuò il giovane alzando la voce “Dimmi che non vuoi più vedermi! Dimmi di stare lontano da te…dimmi qualsiasi cosa ma ti prego…non guardarmi più così…non ce la faccio…” vide l’espressione stupita sul quel volto stupendo e si lasciò sfuggire un sorriso nervoso “…oh Valar…è una tortura…perché sei così? Come faccio a non desiderarti…”

“Eldarion io non ti odio…” mormorò l’elfo fissandolo “…non posso farlo, per me sei troppo importante…” vide il giovane abbassare la testa così gli mise una mano sotto il mento, rialzandola “…ieri sera ero venuto da te per avere delle risposte e…nonostante tutto quello che è successo, le avute…” fece un profondo respiro quando incrociò gli occhi azzurri di Eldarion “…l’ultima cosa che voglio è vederti soffrire ma non posso essere il tuo compagno…e questo non ha niente a che vedere con il desiderio…” notò lo sguardo interrogativo del principe e continuò “…il desiderio è in grado di far perdere la ragione a chiunque…ed io non ne sono immune…non nego quello che hai detto ieri notte…mi sono sentito attratto da te ma…”

“Ma anche se mi desideri non puoi amarmi…” lo interruppe sussurrando Eldarion “…o almeno…non come vorrei io…”

Legolas annuì lentamente e gli accarezzò la guancia

“Io ho donato il mio cuore e la mia vita ad Aragorn…mi sono legato a lui e manterrò la promessa che ho fatto fino alla fine…”

“Oh Legolas…” sospirò Eldarion accennando un sorriso “…mi hai preso tra le braccia quando sono nato e mi hai cresciuto…e il destino ha voluto che mi innamorassi di te…non so se riuscirò a dimenticarti ma ti giuro che non tenterò mai più di ottenere l’amore che non puoi darmi…” si avvicinò di più a lui e gli mise a sua volta una mano sulla guancia “…rispetterò la tua scelta…anche se il mio cuore sta urlando per il dolore…”

Legolas lo fissò un istante poi teneramente lo abbracciò e lo sentì respirare profondamente contro il proprio collo…

“Credo che il sangue del mio popolo che scorre nelle tue vene abbia avuto il sopravvento questa volta…” mormorò dolcemente, accarezzandogli i capelli “…le parole che hai pronunciato erano quelle di un Elfo, non di un Uomo…”

“O forse…in alcune circostanze, anche gli Uomini possono provare gli stessi sentimenti degli Elfi…” rispose Eldarion debolmente.

“Hai ragione…” sussurrò Legolas sorridendo.

“…mi dispiace…” iniziò a ripetere il giovane, stringendosi a lui con forza “…mi dispiace tanto…perdonami per quello che ho fatto…”

“Shhh…” bisbigliò l’elfo continuando a sorridere “…non importa…ma ora è la tua parte Umana a parlare…” e sentì Eldarion ridere debolmente.

~

Scese la sera e le stelle iniziarono a brillare di nuovo su Minas Tirith facendo risplendere la bianca Torre di Ecthelion in tutto il suo splendore. Ai suoi piedi, poco distante, il principe di Gondor osservava i riflessi della luna sulle pietre chiare, seduto ai piedi di un albero, con le gambe distese avanti a sé e le braccia conserte.

“È stupenda non credi?” disse Aragorn avvicinandosi lentamente a lui e guardando a sua volta verso la Torre “Una volta, una persona, mi disse che sembrava una lancia di perle e d’argento e ancora oggi, ogni volta che la vedo davanti ai miei occhi, non posso far altro che pensare a quanto avesse ragione”

“Chi è questa persona?” gli chiese alzando lo sguardo verso il padre…ed in quel momento, guardando l’uomo sotto i raggi della luna, si accorse di quanto sembrasse regale il suo aspetto, fiero ed elegante nell’abito blu che indossava…per la prima volta lo guardò con occhi diversi e non vide suo padre ma Elassar, Re di Gondor ed erede della stirpe dei Dúnedain…e sentì una strana emozione dentro di sé…in quell’istante si sentì orgoglioso di essere suo figlio…orgoglioso di avere lo stesso sangue dell’Uomo che aveva dato nuova vita al regno degli Uomini…ad un tratto incrociò il suo sguardo e notò sul suo volto i segni indelebili del tempo…in quegli occhi azzurri, tanto simili ai suoi, vide l’intensità di anni ed anni vissuti, tra gioie e dolori…ed in fondo ad essi, scorse una profonda stanchezza…

“Non l’hai mai conosciuto…”

La voce del ramingo lo riportò alla realtà, distogliendolo da quei pensieri ma rimase comunque in silenzio ad osservarlo, mentre l’uomo si inginocchiava, sedendosi accanto a lui.

“È morto molti anni prima che tu nascessi…ha dato la sua vita per proteggere i nostri amici dalle forze del male…” lo sguardo dell’uomo si perse per qualche momento nell’oscurità quando ripensò a quei fatti passati “…a quel tempo il confine tra bene e male non era che una linea sottile ma lui ha trovato la forza per tornare alla luce…grazie a lui ho ritrovato quella fiducia che avevo ormai perso”

“So perché sei qui…” disse Eldarion guardandolo “…ma non c’è bisogno che tu dica niente…ho già preso la mia decisione…non cercherò di mettermi tra di voi…e...non tenterò di portarti via Legolas…” vide l’espressione di stupore mista a gioia del padre e continuò “…non era mai stata mia intenzione farlo…è successo perché mi sono lasciato sopraffare dalle emozioni…ed anche se non credo riuscirò mai a smettere di sognarlo…beh…niente…volevo solo dirti questo…” si fermò un istante e fissò intensamente l’uomo “…e non voglio più che mi guardi come se avessi paura di me…mi sono sentito tremendamente male quando ho visto il timore nei tuoi occhi…io non sono un tuo rivale…sono tuo figlio e non odiarmi se…” ma non riuscì a continuare, quando pronunciò quelle parole, Aragorn lo strinse a sé con forza, chiudendo gli occhi e sospirando come per lasciare uscire quella tensione che si era accumulata nel suo cuore…

“Oh Eldarion…” sussurrò dolcemente il ramingo accarezzandogli la schiena “…io non ti odio…ma ho avuto paura sì, quello è vero…”

“Ed è una paura infondata…” ribatté il giovane “…Legolas ti ama con tutto se stesso…ama te e nessuno potrà mai prendere il tuo posto…mai…” sentì quell’abbraccio intensificarsi ancora di più così batté la mano sulla spalla dell’uomo “…padre…padre…non…respiro…”

“Perdonami…” mormorò Aragorn lasciandolo, con la mano gli accarezzò il volto e sorrise nonostante sentisse le lacrime agli occhi “…sei una persona splendida…”

Eldarion abbassò lo sguardo quasi imbarazzato

“Non è vero…” bisbigliò tra sé ma rialzò gli occhi sul padre e il suo volto si illuminò quando sentì quelle parole…quelle parole che mai avrebbe creduto di ascoltare…

“E sono fiero di essere tuo padre Eldarion…”