.|. L'Ultimo Dono .|.

8. Una Notte per Amarsi, una Notte per Dirsi Addio

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“Alzati avanti…” disse Aragorn, mettendosi a sua volta in piedi, e tirando Legolas per le mani “…non vorrai rovinare il mio dono…”

L’elfo sorrise, guardandosi

“È veramente bella, non trovi?” mormorò “Per me è leggermente ampia sulle spalle…in ogni caso…sarai tu a doverla indossare, quindi è giusto che sia così…”

Il ramingo gli sorrise, camminando fino all’altro lato del letto, si slacciò i primi lacci della vestaglia ma poi, quando raggiunse la cintura, si bloccò, ricordandosi di non aver indossato niente sotto quell’abito.

“Cosa?” gli chiese Legolas quando vide la sua espressione e rise debolmente “Oh Êlneth…non ti vergognerai di me? Ho visto altre volte il tuo corpo…”

“Sì ma…era diverso…facevamo il bagno nel fiume ed eravamo immersi nell’acqua allora…” ribatté Aragorn velocemente ma poi trattenne il respiro quando vide l’elfo inginocchiarsi e appoggiare le mani sul letto, muovendosi in quel modo fino a lui…quando Legolas lo raggiunse, si rialzò sulle ginocchia e con le dita gli sfiorò la stoffa sopra al petto fino a scendere sulla cintura e la slacciò, tenendo sempre lo sguardo fisso sul viso del ramingo e sorrise quando lo vide alzare lo sguardo al soffitto…

“Dovresti sapere che l’acqua limpida non può nascondere niente ai miei occhi…” gli sussurrò ed Aragorn non poté fare a meno di sospirare mentre sentiva la vestaglia scivolare a terra.

“E…me lo dici solo ora?” mormorò, chiudendo gli occhi per qualche momento e udì la risata divertita dell’amico…quando li riaprì vide ancora lo sguardo di Legolas fisso nel suo…

“Non ti guarderò…se non lo desideri…” sussurrò l’elfo, chiudendo gli occhi “…ma infilati subito sotto le coperte…”

Il ramingo rimase un attimo immobile poi, inginocchiandosi a sua volta sul letto, superò Legolas, senza mai smettere di guardarlo e, sul lato opposto, si distese sotto le coperte bianche, ricoprendosi fino alla vita.

“Ora puoi…”

“…guardare…?” finì l’elfo sorridendo e voltandosi verso di lui, con lo sguardo percorse il suo corpo…la pelle ambrata in completo contrasto con le lenzuola candide che, in ogni caso, lasciavano percepire le forme sotto di esse…si passò la lingua sulle labbra aride e, con un movimento rapido, si mise seduto sulle gambe dell’uomo che, istintivamente, si rialzò, appoggiando la schiena sui cuscini e alla testiera del letto.

“Legolas cosa…fai?” bisbigliò Aragorn spalancando gli occhi.

“Non vuoi…aprire il tuo dono?” gli chiese l’elfo fissandolo intensamente.

Il ramingo rimase a bocca aperta poi si mise a ridere, passandosi una mano sul viso

“Stai forse cercando di sedurmi?”

“Mmm…forse…” ribatté Legolas sorridendo “…funziona?” prese le mani dell’uomo e se le portò sul petto, facendo in modo che le dita sfiorassero sia la stoffa leggera, sia la sua pelle.

“Direi…direi di sì…” rispose con un filo di voce Aragorn mentre iniziava ad aprirgli la vestaglia, seguendo i propri gesti con lo sguardo…quando raggiunse la cintura però, rialzò gli occhi sul volto dell’elfo e vide che aveva inclinato indietro la testa, con gli occhi chiusi…sentì un brivido lungo il corpo mentre continuava a spogliarlo e quando l’abito ricadde sul letto, allontanò le mani da lui sospirando “…fatto…”

Legolas lo guardò e notò che ora era l’uomo ad aver chiuso gli occhi, così gli sfiorò delicatamente il viso con le dita…

“E ti è piaciuto quello che hai visto?”

“Io non ti ho…” mormorò Aragorn nervosamente “…ancora guardato…vieni qui sotto ti prego…”

L’elfo sorrise, infilandosi a sua volta sotto le coperte e voltandosi di lato verso il ramingo che, dopo aver fatto un profondo respiro, fece lo stesso.

“Mae govannen Estel (Ben ritrovato Estel)” sussurrò Legolas fissandolo e l’uomo non riuscì a fare a meno di ridere.

“Oh Valar…tu sei pazzo!” ribatté puntandogli un dito alla fronte.

“Eri tu quello che credeva di esserlo ieri notte…” mormorò l’elfo afferrandogli la mano prima che riuscisse ad allontanarla e stringendola nella sua, accanto al viso.

“Lo so…” disse Aragorn sorridendo “…ma probabilmente lo ero veramente…e…” mosse le dita, sfiorandogli la guancia e il mento “…lo sono ancora…perché vorrei che questa notte non finisse mai…”

“Non è ancora iniziata…” bisbigliò Legolas avvicinando le labbra alle dita dell’uomo e baciandole dolcemente.

“Êlveren…questo pomeriggio…” iniziò il ramingo cercando di non far caso ai brividi che i baci dell’elfo gli provocavano lungo tutto il corpo “…tu ed Eledhel…voi due…siete…” ma non riuscì a trattenere un gemito quando Legolas iniziò a succhiargli sensualmente le dita, sfiorandole con la lingua.

“Lo siamo stati…” sussurrò l’elfo, sorridendo per la reazione dell’uomo “…una sola ed unica notte…a Imladris…tempo fa…” chiuse gli occhi, quando vide Aragorn fare lo stesso e, istintivamente si avvicinò di più a lui “…ma non c’è mai stato altro che quello tra noi…”

“Allora perché…ti stava…baciando…” mormorò il ramingo, respirando profondamente quando sentì le gambe dell’elfo sfiorare le sue e, senza riflettere sulle conseguenze, si mosse a sua volta verso di lui…Legolas sentì il proprio ginocchio scivolare tra quelli dell’uomo e socchiuse le labbra con un sospiro…

“Per…ringraziarmi per come l’ho fatto sentire quella notte…” rispose, muovendo lentamente la gamba tra le cosce di Aragorn…con la fronte ormai sfiorava quella del ramingo ma continuava a tenere gli occhi chiusi…mentre il respiro aumentava di velocità, soprattutto da quando aveva iniziato a sentire contro di sé, quell’eccitazione che l’uomo tentava di nascondere.

“E come…l’hai fatto sentire…?” bisbigliò Aragorn chiudendo la mano libera, sul cuscino, ad ogni movimento dell’elfo…riusciva a sentire chiaramente il proprio desiderio che cresceva e che a volte, entrava in contatto con quello di Legolas, provocandogli delle ondate di calore sempre più forti. 

“Amato…” rispose l’elfo “…gli ho fatto sentire l’amore che provavo per…” fece un profondo respiro “…te…” strinse le labbra quando l’eccitazione del ramingo sfiorò nuovamente la sua “…Estel…”

“Legolas cosa…” iniziò l’uomo ma non riuscì a proseguire, con la mano gli accarezzò la guancia, facendo scorrere poi le dita tra i suoi capelli “…quello che sta accadendo qui sotto è…troppo…non…”

L’elfo fece un profondo respiro

“…perdonami…” disse, voltandosi velocemente dalla parte opposta.

Aragorn riaprì gli occhi, quando non sentì più il suo calore. Per un momento guardò la sua schiena, scendendo poi sui fianchi, ricoperti dal lenzuolo.

“No è…colpa mia” bisbigliò, voltandosi a sua volta di scatto…ma un lamento di dolore lasciò le sue labbra .

“Cos’hai Estel?” esclamò all’istante Legolas, mettendosi seduto.

“Ah…la spalla…” si lamentò il ramingo, restando immobile sul fianco “…mi sono voltato troppo velocemente…”

“Resta fermo…” disse l’elfo cercando nei cassetti del comodino fino a quando trovò dell’olio per i massaggi…se ne versò un po’ nelle mani “…ora cerca di rilassarti…”

“Oh certo…è la cosa più facile da fare in questo momento…” ribatté Aragorn ironicamente, ma si perse non appena Legolas posò le mani sulla sua spalla…il dolore passò in pochi attimi, lasciando spazio ad una sensazione piacevole che non faceva altro che aumentare il desiderio che già provava.

“Va meglio così?” gli chiese l’elfo sorridendo, anche se dai gemiti del ramingo conosceva già la risposta.

“Mmm…sì…molto meglio…” mormorò Aragorn “…veramente…mmm…sì…”

Le mani di Legolas lo massaggiavano sempre più intensamente, scendendo sulla schiena e davanti, sul petto…senza pensare mosse la mano sul materasso sotto di sé e col polso si sfiorò il ventre…si fermò per qualche istante…non doveva farlo…ma poi il desiderio prese il sopravvento e chiuse il pugno si di sé…

Legolas sentì i gemiti dell’uomo farsi sempre più veloci e alzò un sopracciglio incuriosito…sapeva quanto gli piacesse essere toccato in quei punti ma non aveva mai reagito così…abbassò lo sguardo e si accorse che, ad ogni massaggio, il ramingo muoveva il bacino e non ci mise molto per comprendere cosa stava accadendo sotto le coperte…un sorriso malizioso comparve sul suo viso e si chinò su di lui

“Estel…” gli bisbigliò all’orecchio “…devo smettere?”

“No…non smettere…” rispose Aragorn sospirando, sapeva che prima o poi Legolas se ne sarebbe accorto, ma non riusciva a fermare la propria mano, tutte quelle sensazioni lo stavano facendo impazzire “…non adesso…continua…ancora…”

“Estel…” gli sussurrò nuovamente l’elfo, poi, si scatto, gli afferrò le spalle e lo fece voltare, tenendolo fermo sul materasso.

Aragorn spalancò gli occhi, allontanando la mano da sé, appoggiandole entrambe sui cuscini…ma non fece in tempo a parlare, Legolas gli prese il polso e si stese su un lato, tirando l’uomo verso di sé…

“Abbracciami…” mormorò spingendosi indietro, contro di lui “…è da tanto che non lo fai...”

“Credevo di…averlo fatto ieri sera…” rispose il ramingo appoggiando la fronte alla sua testa.

“No…” ribatté l’elfo sorridendo “…ieri io ho abbracciato te…” sospirò, stringendosi tra le braccia dell’uomo “…mi piace sentire il tuo corpo contro al mio…”

“Legolas…” mormorò Aragorn sfiorando con le dita la sua gola “…quello che stai…sentendo…è…non riesco a controllarlo…io ho paura che accada qualcosa ma…è più forte di me…”

“Anche…quello mi piace…” lo interruppe Legolas sorridendo…prese il polso dell’uomo e si portò la mano alle labbra, succhiandogli sensualmente due dita “…Estel tu…mi hai mai desiderato? O è solo questa situazione che…”

“Sempre Êlveren…” rispose all’istante Aragorn, sentì che l’elfo si stava facendo scivolare la mano sul collo e sorrise, sentendo la pelle calda “…prima ho desiderato la tua amicizia…poi, col tempo, ho iniziato a desiderare ogni cosa di te…mi ripetevo che era sbagliato ma non riuscivo a farne a meno…” sentì sotto le dita, il capezzolo del compagno e iniziò a sfiorarlo, per poi passare all’altro, deliziato dai deboli gemiti come risposta…avvicinò le labbra al suo orecchio, carezzandolo ad ogni parola “…quando restavamo vicini e tu mi toccavi…per i Valar…a volte credevo di impazzire…era così bello quello che provavo…” lentamente iniziò a torturare la punta del suo orecchio anche con la lingua, succhiandola dolcemente “…ed oggi pomeriggio quando…ci siamo baciati in quel modo, credevo fosse un sogno e invece…”

“Anch’io…” gemette debolmente Legolas, muovendosi lentamente contro il corpo dell’uomo “…ma ho avuto paura…che la nostra amicizia potesse rompersi…”

“Sai cosa credo…” proseguì Aragorn scendendo con la mano sul suo ventre e sfiorando con l’indice, l’ombelico “…credo che siamo sempre stati molto più che amici…la cosa assurda è…che sia stata proprio Arwen a spingerti verso di me questa sera…ma forse lei vedeva qualcosa che noi invece cercavamo di nascondere…”

“Già…lo credo anch’io…” sussurrò Legolas “…dovevamo solo…ammetterlo a noi stessi…” fece un profondo respiro “…ora ti prego Êlneth, toccami…o sarò io ad impazzire veramente questa volta…”

Aragorn non se lo fece ripetere e chiuse il pugno su di lui, muovendolo con forza…sentì il corpo dell’elfo tremare violentemente mentre si spingeva nella sua mano e, allo stesso tempo, spostava la testa per fare in modo che l’uomo raggiungesse ancora con le labbra il suo orecchio…

“Legolas vorrei…guardarti…” bisbigliò il ramingo accontentandolo.

“Non adesso…” gemette Legolas socchiudendo le labbra quando si sentì vicinissimo all’estasi “…continua…a toccarmi…”

Il ramingo sorrise, stringendolo più forte, e dopo pochi istanti sentì il respiro dell’elfo diventare affannoso, mentre pronunciava parole senza senso, capì solo il proprio nome…e un attimo dopo, Legolas si rilassò nuovamente, sospirando…

“Mmm…splendido…” sorrise e si voltò di scatto verso il ramingo, lo fissò un momento prima di bisbigliargli sulle labbra “…grazie…”

“Per cosa?” gli chiese perplesso l’uomo, facendo scivolare la mano sul suo fianco.

Legolas si mise a ridere, accarezzandogli il petto

“Per quello che mi hai fatto provare…ho sempre desiderato raggiungere il piacere tra le tue mani…”

“Mah…io non ho fatto niente…” sussurrò Aragorn sorridendogli “…tu sei ancora…” abbassò lo sguardo, sentendo chiaramente contro di sé l’eccitazione del compagno.     

“Oh, sì certo…” rispose Legolas divertito “…noi Elfi possiamo anche raggiungere il piacere senza che abbia effetto esternamente sul nostro corpo…è meno intenso di quando ci si lascia andare completamente, ma è…” si mosse contro il ramingo, sorridendo “…comunque piacevole…credevo lo sapessi…”

“Evidentemente no…” ribatté Aragorn “…nessuno si è mai…preoccupato di dirmelo…ma…” sorrise, abbassando lo sguardo sulle labbra dell’elfo “…mmm…Êlveren io non sono come te…e ti avverto che se continui a muoverti così…”

“Oh…è un avvertimento sul serio…o piuttosto un invito?” mormorò sensualmente Legolas ma non attese la risposta, si spostò sopra di lui, posando le labbra sulle sue con forza. Aragorn rispose subito a quel bacio, stringendo l’elfo a sé e accarezzandogli la schiena…sentì la sua lingua insinuarsi tra le labbra e gliela succhiò dolcemente, prima di iniziare con lui una lotta che durò per un lungo momento.

“Legolas…Legolas aspetta…” sussurrò quasi senza fiato, quando l’elfo tentò di baciarlo nuovamente. Gli accarezzò il viso con le mani, spostandogli, dietro alle orecchie, le ciocche di capelli che erano ricadute in avanti sul suo petto “…sei veramente sicuro che sia giusto?”

“Mmm…sì Estel…” bisbigliò Legolas “…lo desidero con tutto me stesso e se anche tu lo vuoi…”

“Sì…sì lo voglio, ma cosa accadrà da domani quando…”

“Shh…” sussurrò l’elfo posandogli un dito sulle labbra “…adesso Êlneth…abbiamo questa notte…solo questa notte…” non voleva dirlo ma sapeva che era la verità…dentro di sé aveva già fatto la sua scelta…

Aragorn rimase in silenzio, cercando di comprendere le parole del compagno, fissando gli occhi oscurati dal desiderio sopra di sé, poi sorrise…

“Allora cosa stiamo aspettando?”

Legolas non attese un solo istante, si avventò nuovamente sulle sue labbra, per poi scendere sul collo, mentre con la mano cercava tra le coperte, la fiala con l’olio che aveva usato poco prima, e quando la trovò, si rialzò leggermente…

“Estel posso…guardarti adesso?”

Il ramingo non rispose, si limitò ad annuire, seguendo con lo sguardo ogni movimento del compagno che, velocemente, si mise seduto sulle sue gambe, spostando indietro le coperte.

Aragorn trattenne quasi il respiro quando vide gli occhi di Legolas fissi su di sé, vagare sul suo corpo quasi volessero divorarlo…quegli occhi blu che in quei momenti diventavano così scuri e profondi…e allo sguardo presto si aggiunsero le carezze, le mani dell’elfo iniziarono a sfiorarlo, prima leggermente, poi sempre più intensamente…giù fino ai fianchi per poi salire sul ventre e sul petto…e poi scendere ancora, dando una maggiore pressione con le dita…e Aragorn non riuscì a trattenere un gemito di piacere, non era mai stato accarezzato in quel modo…

“Mmm…ho sempre desiderato farlo…” mormorò Legolas sorridendo “…il tuo corpo è così diverso dal mio…mi sono sempre chiesto come sarebbe stato…toccarlo in questo modo…sei così bello Estel…”

“Se io sono bello…” sussurrò Aragorn facendo scivolare a sua volta le mani sul ventre  e poi sulle cosce dell’elfo “…tu cosa sei?...Il tuo corpo è assolutamente perfetto e…le tue gambe Legolas…non sai quante volte mi sono perso a fissarle…”

L’elfo sorrise, inumidendosi le labbra

“Vorresti…che le usassi per darti piacere? Vorresti…perderti nel mio corpo?”

Aragorn chiuse gli occhi per un istante, poi li riaprì, sfiorando con le dita, la schiena del compagno, dalle spalle fino ai glutei…vide Legolas inarcare la schiena e gettare indietro la testa al passaggio, e i lunghi capelli biondi gli sfiorarono le mani…

“Abbiamo fatto praticamente di tutto insieme…” ribatté sorridendo “…perché tirarsi indietro ora…?”

L’elfo rialzò la testa di scatto, fissandolo

“Mi aspettavo un altro tipo di risposta però…” si lamentò imbronciando le labbra.

“Allora…” mormorò divertito il ramingo “…proviamo così…” mise una mano dietro al collo del compagno, tirandolo verso di sé e costringendolo a chinarsi, fino a sfiorargli l’orecchio con le labbra “…vorrei fare qualsiasi cosa con te,  restare al tuo fianco nel bene e nel male…donarti me stesso ogni giorno della mia vita e ricevere in cambio questo…” sfiorò teneramente con le dita i suoi capelli “…immenso dono che, in ogni caso…non sono degno di avere. Vorrei perdermi nei tuoi occhi che adoro…e nel tuo corpo che ho desiderato a lungo, senza pensare ad altro che a noi due…fino alla fine del tempo…” si fermò, come per riprendere fiato “…così va meglio?”

Dalle labbra socchiuse di Legolas uscì solo un sospiro, e l’uomo vide che aveva chiuso gli occhi, per lasciarsi cullare da quelle parole piene di affetto, dolcezza e amore. L’elfo chinò per qualche momento la testa, nascondendo il viso contro il suo collo…forse per nascondere anche quello che provava…immensa felicità e al tempo stesso, tristezza e angoscia per quello che avrebbe dovuto fare il giorno dopo…poi, debolmente sussurrò…

“Desideri amarmi quindi?”

“Non desidero altro che poterti amare…” rispose Aragorn stingendolo a sé…chiuse gli occhi, assaporando la sensazione del compagno sopra il suo corpo, gli accarezzò i capelli e la schiena, teneramente, come più di una volta aveva fatto, in situazioni simili e, al tempo stesso, così diverse da quella che stavano vivendo in quel momento…ad un tratto iniziò a sentire i baci di Legolas sul collo e il suo desiderio contro il proprio, ad ogni debole movimento del suo bacino. Ad un tratto l’elfo si rialzò leggermente ed Aragorn lo vide, con la coda dell’occhio, affaccendarsi con qualcosa tra le mani…solo dopo pochi istanti, una di esse iniziò ad accarezzarlo tra le gambe, provocandogli intense onde di piacere…

“…ah…vuoi…farmi perdere…ogni controllo…” sospirò, spingendosi nel suo pugno.

“Non subito, mia giovane stella…” gli bisbigliò Legolas baciandogli una guancia, prima di rialzarsi e rimettersi seduto come poco prima “…ma presto…”

L’uomo lo fissò intensamente e solo in quel momento vide, accanto alla propria gamba, l’ampolla di olio ormai vuota.

“Leg…” tentò di parlare ma sentì la gola secca, deglutì e riprovò di nuovo “…sei…sicuro di volere…”

“Se te lo ripeto ancora una volta ne sarai più felice?” rispose sorridendo l’elfo.

“Ho paura di…” iniziò il ramingo, ma Legolas lo zittì con uno sguardo mentre si preparava sopra di lui…

“Shh…dammi il tuo amore Estel…non averne paura…”

Aragorn spalancò la bocca quando sentì il compagno scendere sopra di lui lentamente, stava per chiudere gli occhi e godersi appieno quel momento, ma lo sguardo di Legolas fisso nel suo, glielo impedì…non poteva smettere di guardarlo, quel viso splendido lievemente corrucciato per resistere al dolore che provava…gli mise le mani sui fianchi per guidarlo, non voleva fargli del male, anche se, pur non avendo mai vissuto un’esperienza simile, sapeva che era quasi inevitabile all’inizio…ma l’elfo gli bloccò all’istante i polsi, lasciandosi sfuggire una debole risata…

“No…” gemette sorridendogli “…non…qui…ricordi…” e gli portò le mani più in basso, sulle cosce.

Il ramingo gli sorrise, ricordandosi all’istante che era proprio sui fianchi dove, ogni volta, lo solleticava, e l’elfo perdeva la testa, senza riuscire a smettere di ridere…così gli accarezzò dolcemente le cosce, fino a quando Legolas iniziò a muoversi sopra di lui, rialzandosi sulle gambe per poi discendere…lo vide chiudere gli occhi ed allora anche lui fece lo stesso, abbandonandosi completamente a quelle sensazioni…fece scivolare le mani sul suo fondoschiena, iniziando a spingersi a sua volta dentro di lui, assecondando i suoi movimenti…

Legolas fece scorrere le mani sul petto dell’uomo, sentendo sotto di esse, la pelle calda e ricoperta del sudore della passione che entrambi stavano vivendo. Continuò a scendere sul suo corpo fino a quando si sentì nuovamente al limite…inarcò la schiena, gettando indietro la testa con le labbra socchiuse e al tempo stesso afferrò un polso dell’uomo, facendosi scivolare la mano sul ventre e sorrise quando il ramingo iniziò a muoverla su di lui.

Aragorn iniziò a spingersi dentro il corpo del compagno con lo stesso ritmo con cui lo accarezzava…lentamente riaprì gli occhi e quando lo guardò rimase senza fiato…

“…stai…tu stai…la tua pelle…” gemette cercando di controllare lo stupore e le emozioni che lo bruciavano…alzò l’altra mano e la fece scorrere sul suo corpo, dal viso fino alle cosce…no, non se lo stava immaginando…la sua pelle risplendeva come di una luce naturale, sembrava brillare nel buio della stanza “…Leg…il tuo corpo è…luminoso…cosa…”

“…cosa…?” ripeté l’elfo in un soffio ma in quell’istante perse la ragione, l’estasi lo raggiunse prepotentemente e si lasciò ricadere con un ultimo sospiro sul petto del ramingo.

Aragorn fece solo in tempo a pronunciare ancora una volta il suo nome, prima di stringerlo a sé e liberare la passione che lo aveva bruciato.

Rimasero uno sull’altro per un momento, mentre i loro respiri tornavano lentamente alla normalità, poi Legolas, sospirando, si distese a fianco dell’uomo che però non gli permise di allontanarsi, lo tenne ancora stretto tra le proprie braccia, in silenzio, fino a quando l’elfo sussurrò…

“Cosa stavi dicendo prima?”

“Il tuo corpo, risplendeva di una luce intensa e…calda…” rispose Aragorn sfiorandogli la guancia con le labbra “…era bellissimo…ti accade sempre quando ti unisci a qualcuno?”

“Io…non lo so…” mormorò Legolas sorridendo quasi imbarazzato “…non mi ero mai…unito a qualcuno…”

L’uomo aggrottò le sopracciglia stupito, rialzandosi su un gomito per guardarlo negli occhi…

“Legolas ma…prima hai detto che con Eledhel…”

“Ho detto che siamo stati amanti per una notte…non che mi sono unito completamente a lui…” rispose lentamente l’elfo “…per il mio popolo, questo tipo di…unione è molto importante…non si compie un gesto simile con leggerezza…”  

“Per gli Uomini è così diverso invece…” ribatté Aragorn sospirando “…una volta ho salvato una donna dalle mani di un uomo violento…non è stato per niente piacevole vedere i lividi sul suo viso, lividi che quello che doveva essere suo marito le provocava quando tentava di prenderla con la forza…”

“E l’hai mai più rivista?”

“No…è successo molto tempo fa…ma a volte mi chiedo come possa stare…è strano preoccuparsi per qualcuno che nemmeno si conosce…ma sembrava così indifesa…”

“Sai cos’altro è strano?” lo interruppe Legolas voltandosi su un fianco verso di lui “È strano che…ci siamo appena amati ed ora non ne parliamo nemmeno…come se fosse una cosa abituale…”

Aragorn sorrise, accarezzandogli una guancia…

“Non è abituale ma…forse quello che provo per te è sempre stato così forte e…quello che abbiamo fatto non è altro che la manifestazione di quei sentimenti…insomma…prima o poi sarebbe accaduto…era inevitabile…”

“È stato stupendo…” sussurrò dolcemente l’elfo, sfiorando il volto del compagno con le dita “…a volte me l’ero immaginato…avevo immaginato le tue carezze, il tuo corpo…ma la realtà è stata incredibilmente meglio del sogno…”

“Mmm…però ci siamo già accarezzati molte volte, prima di questa notte…”

“Ma non era la stessa cosa…quelli erano gesti d’affetto, di amicizia e non…”

“…d’amore?” concluse il ramingo fissandolo “Forse lo erano ma non ne eravamo consapevoli…da quanto tempo ci amavamo senza saperlo? Senza volerlo ammettere a noi stessi? E se non ci fosse stata questa notte cosa…”

“Shh…Estel non chiedertelo…” bisbigliò Legolas baciandogli la fronte “…lascia che il corso del nostro destino prosegua così come è stato scritto…ed ora riposa qualche ora…vedo la stanchezza nei tuoi occhi…”

“E se quando mi sveglierò, tu non sarai più qui?” gli chiese debolmente Aragorn afferrandogli con forza una mano “Se questa notte finisse troppo presto? E se questo non fosse altro che un sogno?”

“E se invece la smettessi di porti queste domande e chiudessi gli occhi?” ribatté divertito Legolas “Non me ne andrò, non lascerò questa stanza prima del mattino…solo allora questa notte finirà…” gli diede un bacio sulle labbra prima di sussurrargli dolcemente “…dormi…”

“Sto dormendo…” mormorò l’uomo fissandolo.

“No…tu non puoi riposare con gli occhi aperti…” disse sorridendo Legolas, sfiorandogli le palpebre per fare in modo che le chiudesse “…quello posso farlo solo io…” vide Aragorn sorridere a sua volta…e ben presto si accorse dal suo respiro profondo e regolare che il sonno l’aveva rapito. Lo guardò ancora per un lungo momento, poi, per qualche strana ragione, sentì le lacrime agli occhi, e si voltò sul fianco dalla parte opposta, dandogli la schiena…fissò il cielo stellato fuori dalla finestra e quella tristezza lo avvolse nuovamente…come avrebbe potuto vivere senza di lui? E per di più, sapendo che l’avrebbe lasciato solo…non ci sarebbe più stata Arwen con lui…ma non poteva fare diversamente…non poteva restare al suo fianco, non senza causargli problemi che non potevano essere risolti…la mente degli Uomini è debole e influenzabile…desiderava amarlo con tutto se stesso ma l’ultima cosa che voleva era che, quell’amore, provocasse l’ostilità del popolo nei confronti del Re…una lacrima solitaria gli rigò una guancia…

‘Come può essere questo il nostro Destino? Come puoi essere così crudele? Come puoi farci incontrare ed amare per poi dividerci per sempre? Ho legato la mia vita alla sua, sperando di avere almeno la sua amicizia…ma ora, dopo avermi dato un assaggio del suo amore, mi privi di ogni certezza…costringendomi ad abbandonarlo per non farlo soffrire…è veramente questo che avevi in serbo per me, Destino? La solitudine eterna dopo avermi fatto assaporare la dolcezza e il calore di una vita al suo fianco?’

Quei pensieri, che avrebbe voluto gridare al cielo, vennero ad un tratto interrotti da un sospiro, accanto al suo orecchio…

“Puoi dire alla tua mente di tornare qui con me…”

“Estel…dovresti dormire…” sussurrò asciugandosi rapidamente il viso con la mano.

“E perdermi questo tempo che invece potrei passare insieme a te? Non lo farò mai…” ribatté Aragorn facendo scivolare una mano sotto al corpo del compagno e l’altra sul suo fianco, per raggiungere con entrambe il suo petto e stringerlo con forza a sé “…ho riposato abbastanza…” iniziò a baciargli dolcemente il collo e la spalla “…a cosa stavi pensando amore mio?”

Legolas trattenne il respiro a quelle parole mentre il suo cuore iniziò a battere all’impazzata

“Perché…perché mi chiami così?” mormorò debolmente.

“Perché è quello che sento…” rispose all’istante l’uomo “…tu sei il mio amico, il mio amore…e se ho a disposizione solo questa notte per dimostrartelo…allora così sarà…non voglio sprecare un solo attimo, una sola parola…” rialzò la testa e gli sfiorò il profilo dell’orecchio con le labbra “…niente e nessuno…solo noi due e quello che proviamo…”

“Noi due e…quello che proviamo…” ripeté dolcemente Legolas, poi afferrò le mani dell’uomo che gli accarezzavano il petto e le strinse con forza, spingendosi indietro contro di lui “…ho paura del domani Estel…non voglio lasciarti…”

“Non permetterò che tu lo faccia…” gli sussurrò Aragorn “…non ti lascerò andare…e se tu lo farai, io ti riporterò indietro…in qualsiasi modo…siamo uniti dal sangue ricordi…nessuno può spezzare questo legame…”

L’elfo voltò la testa per quanto poteva, cercando le labbra del compagno che, con ardore, lo baciò…dopo qualche istante, Legolas lasciò una mano dell’uomo per alzare la propria e metterla dietro alla testa di Aragorn, stringendolo di più in quel bacio sempre più intenso…

“Mmm…no…non voltarti…” mormorò il ramingo quando sentì il compagno muoversi “…resta così…e…rilassati…”

Legolas sorrise sulle sue labbra, stava per chiedergli il motivo quando sentì la mano di Aragorn scendere sui suoi glutei…

“Estel…” bisbigliò un istante prima di spalancare gli occhi quando l’uomo fece scivolare due dita all’interno del suo corpo “…Estel…” riappoggiò la guancia sui cuscini, chiudendo gli occhi e presto iniziò a spingersi verso quella mano che gli stava dando piacere...che lo stava accarezzando come mai nessuno aveva fatto…

“Voglio amarti ancora Êlveren…” gli bisbigliò il ramingo “…voglio amarti fino al sorgere del Sole, quando questa notte sarà giunta al termine…e se mi sarà permesso…anche dopo…”

L’elfo annuì, lasciandosi sfuggire un lamento, quando il compagno allontanò la mano da lui

“…mmm…ancora Estel…fallo ancora…era così bello…”

“Shh…anche questo sarà bello…” rispose Aragorn succhiandogli la punta dell’orecchio “…ma devi rilassarti…l’olio rimasto è poco…”

“Non mi importa…” gemette Legolas quando sentì la mano dell’uomo che, lentamente, gli accarezzava una coscia, facendogli allargare leggermente le gambe “…ti voglio Èlneth…ti voglio così tanto…”

“A gerithach nin, meleth…(E mi avrai, amore)” gli bisbigliò dolcemente quando sentì il compagno tremare, mentre si spingeva lentamente dentro di lui “…oh…Legolas sei così…rilassati…mia splendida stella…” si fermò con il bacino, continuando a torturargli teneramente l’orecchio, fino a quando sentì l’elfo abbandonarsi completamente, così iniziò a muoversi dentro di lui, incoraggiato dai suoi sospiri di piacere…

“Ah…Estel è…” sussurrò Legolas appoggiando indietro una mano sul fondoschiena dell’uomo per spingerlo dentro di sé…ad ogni movimento sentiva delle scosse fortissime di piacere lungo il corpo, come se Aragorn stesse toccando qualcosa dentro di lui che era in grado di farlo impazzire…

“…cosa tesoro mio?” mormorò il ramingo sorridendo, continuando a muoversi nel suo corpo come anche la sua mano aveva iniziato a fare tra le gambe del compagno.

“…è…meraviglioso…quello che sento…” gemette l’elfo spostandosi leggermente per fare in modo che l’uomo toccasse ancora quel punto dentro di lui “…più…in alto…Èlneth…ti prego…”

“Così…?” bisbigliò Aragorn ma non gli servì una risposta, il grido di piacere che Legolas si lasciò sfuggire gli bastò…continuò in quella posizione fino a quando sentì il corpo del compagno scuotersi con forza e poi rilassarsi di nuovo “…quante volte puoi…raggiungere l’estasi così?”

“Non…lo…so…” mormorò l’elfo tra i sospiri affannosi “…non ho mai…provato più di…una volta…”

“Allora possiamo provare adesso…insieme…” ribatté l’uomo baciandogli il collo “…vuoi?”

“Sì ma…per come mi sento di solito…più mi trattengo e più è…intensa l’ultima volta…” disse Legolas spingendosi indietro contro il corpo del compagno “…mmm…non fermarti…”

“Voglio darti tutto il piacere possibile amore mio…” gli sussurrò Aragorn “…permettimelo…” Iniziò di nuovo a muoversi dentro di lui ma lentamente…assaporando ogni suo sospiro, ogni suo gemito, ogni suo richiamo…fermandosi solo qualche istante quando sentiva il compagno perdere il controllo…continuarono così a lungo, amandosi in silenzio nella speranza che quel momento non finisse mai…ma alla fine il ramingo sospirò…

“Non…resisto più…mia stella…”

“…io…sto per…” gemette Legolas prima di spingersi nella mano del compagno un’ultima volta, tirandolo contemporaneamente verso di sé…Aragorn socchiuse gli occhi in quell’istante, mentre il suo corpo veniva scosso dai brividi dell’estasi e vide di nuovo quell’alone luminoso circondare il corpo dell’elfo e anche il proprio…strinse con forza Legolas a sé, fino a quando smise di tremare…e, con la poca forza rimasta, gli sussurrò

“Ti amo Legolas…ti amo mia stella valorosa…ti ho sempre amato…e sempre ti amerò…”

L’elfo non riuscì a rispondere e si limitò a sorridere mentre cercava di recuperare il fiato…lentamente si voltò verso Aragorn, facendo scivolare una mano sulla sua schiena per abbracciarlo a sua volta…ed in quella posizione rimasero per tutta la notte…stretti uno all’altro mentre, di tanto in tanto, si scambiavano dolci baci sulle labbra, senza mai smettere di fissarsi…e senza pronunciare una parola, come se tutto quello che servisse dire, fosse già stato detto. Attimo dopo attimo, Legolas vedeva le palpebre del ramingo accennare a chiudersi fino a quando la stanchezza ebbe la meglio sul corpo, già provato, dell’uomo…l’elfo però non smise di guardarlo, restò al suo fianco fino a quando i primi raggi del sole illuminarono debolmente la stanza…ed allora chiuse gli occhi, sussurrandogli qualcosa sulle labbra…prima di alzarsi dal letto.