.|. Libero di Amare .|.

10. Notte di Passione

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Quella sera stessa Aragorn e Legolas cenarono come di consueto con Arwen e Boromir. Il re di Gondor questa volta alzò un pò troppo il gomito e, a fine serata, si ritrovò un pò brillo.

Cominciò a ridere senza motivo e a tirare pacche sulla schiena del povero Boromir. Fece per riempirsi di nuovo il bicchiere di vino, ma intervenne Arwen che gli tolse la bottiglia di mano e lo rimproverò dolcemente:

<Per questa sera basta bere! Capito?...>

Aragorn leggermente irritato rispose:

<Si, si! Ho capito... mamma!> la regina sorrise, poi si rivolse a Legolas:

<Legolas, lo accompagni tu in camera?...> l'elfo fece per rispondere, ma l'uomo lo precedette:

<Si, mi accompagna lui!... mi porta in camera sua, mi spoglia  e poi...> Legolas bloccò tempestivamente Aragorn premendogli una mano sulla bocca, rise istericamente poi, estremamente imbarazzato, disse ad Arwen:

<Non badare a ciò che dice... è ubriaco! Comunque stai tranquilla: lo accompagno io!...>

la regina ringraziò Legolas, poi scambiò un'occhiata complice e divertita con Boromir.

Arwen ed il suo amante abbandonarono la stanza lasciando soli Aragorn e Legolas. Finalmente l'elfo lasciò libera la bocca dell'uomo, il quale esclamò:

<Non sono ubriaco!... ho solo bevuto un pò!...> e guardò con aria imbronciata il compagno. Legolas si alzò in piedi, posò una mano sulla spalla di Aragorn e gli disse:

<Alzati, ti porto sopra...>

<Mi porti in camera tua, vero?!...>

<Non lo so Aragorn... se non ti senti bene forse è meglio che dormi...> allora l'uomo balzò in piedi e disse:

<Scherzi?!... guarda che sto benissimo!> e Legolas, ridendo sotto i baffi:

<Ma se quasi non ti reggi in piedi!...>

<Invece ci riesco! Guarda!...> e così dicendo mosse qualche passo incerto verso la porta; dopo un pò iniziò a perdere l'equilibrio, allora Legolas si lanciò verso di lui e lo afferrò sotto le braccia, nel tentativo di impedirgli di cadere, ma Aragorn barcollò e trascinò con sè l'elfo. Finirono entrambi sul pavimento, Legolas sopra ad Aragorn; si fissarono e scoppiarono a ridere, poi il re approfittò della situazione, tirò verso sè il capo del compagno e lo baciò con passione. Quando si staccarono, si misero a sedere e Legoals iniziò a ridere, allora Aragorn gli domandò:

<Perchè ridi?...>

<Perchè sai di vino!...> e di nuovo scoppiarono tutti e due a ridere.

Quando tornarono seri, Aragorn disse:

<A parte gli scherzi Legolas... sò di non essere perfettamante lucido, però non ho alcuna intenzione di andare a dormire solo nel mio letto... abbiamo un "discorso" da continuare, ricordi?!...>

<Certo, anch'io voglio passare la notte con te, però...> si bloccò, allora l'uomo, incuriosito dal tono e dallo sguardo malizioso dell'elfo, lo sollecitò:

<Però?!...>

<Beh... ridotto in queste condizioni non so se avresti le energie necessarie per affrontare una notte con me!...>

Aragorn lo fissò stupito e allo stesso tempo divertito, sentir parlare Legolas in quel modo era una novità... un'eccitante novità! Così lo assecondò:

<Cosa?!... per caso mi stai sfidando?!...>

<... Si sire Aragorn!>

<Guarda che vinco io!...> l'elfo sorrise poi, abbandonando il sarcasmo, disse:

<Seriamente Aragorn, se non te la senti non fa niente!...>

<Me la sento, e come!... non ti preoccupare, smaltisco bene il vino... ora prendo un pò d'aria, mi sciacquo la faccia con l'acqua gelata e vedrai che torno come nuovo!>

in effetti il tono di voce di Aragorn era più fermo e lucido e gli effetti dell'alcool stavano lentamente svanendo.

Legolas allora sussurrò:

<Va bene, voglio fidarmi!... ora facciamo una breve passeggiata in giardino, prendiamo un pò d'aria e poi andiamo dritti in camera mia!... ti aiuto ad alzarti...> e così dicendo afferrò Aragorn per un braccio e si rimisero in piedi.

 

L'aria fresca della sera giovò ad Aragorn che in breve tempo tornò quasi completamente lucido.

Una volta terminata la passeggiata, i due compagni rientrarono e salirono al piano superiore dell'edificio.

Quando entrarono in camera di Legolas, Aragorn chiuse a chiave la porta guardando l'elfo con con aria languida. Poi si avvicinò al suo compagno, lo afferrò per le spalle e lo spinse contro il muro. Aragorn cominciò a baciare freneticamente le labbra e il collo di Legolas che, a sua volta, abbracciò forte il ramingo.

L'elfo iniziò a respirare più velocemente... l'uomo gli slacciò con foga la tunica celeste, gliela sfilò e la gettò a terra. Riprese a baciarlo sul collo e scese poi sul petto... quando incontrò con la lingua i capezzoli del compagno, prese a scucchiarli con decisione. A quel contatto Legolas si lasciò sfuggire un intenso sospiro di piacere... prese la testa di Aragorn tra le mani, lo avvicinò al proprio viso e lo baciò con passione. Poi l'elfo, colpito dalla focosità del compagno, mormorò scherzosamente:

<Questo è dovuto all'effetto del vino?!...>

<No, è dovuto a te!...> e così dicendo fece scivolare una mano lungo il ventre di Legolas, il quale sussultò dal piacere.

Improvvisamente Aragorn afferrò Legolas per i polsi e lo scaraventò sul letto; poi gli si avvicinò e gli sfilò stivali e pantaloni. L'uomo indietreggiò di qualche passo e osservò l'elfo, ammirandolo in tutta la sua bellezza... era così perfetto! Sia fuori che dentro... in quel momento Aragorn sentì i battiti del cuore accellerargli e fu assalito da uno strano brivido, simile ad una febbre... fissò il suo elfo e, quando vide nei suoi occhi lo stesso desiderio che avvertiva dentro sè, si spogliò rapidamente, si passò la lingua tra le labbra e gli si gettò addosso baciandolo dappertutto e avvertendo la sua dura eccitazione a contatto con la propria...

Legolas era estremamente eccitato... non faceva altro che ansimare e stringere forte a sè il suo Aragorn.

L'uomo prese a baciare sensualmente il petto dell'elfo... scese poi lungo il ventre e con la punta della lingua gli fiorò l'inguine... quando arrivò con le labbra sulla parte più sensibile di Legolas, iniziò a succhiare intensamente mentre con le mani lo teneva per i fianchi.

L'elfo si lasciò trasportare da un turbine di stupende sensazioni... sesazioni che nella sua lunghissima vita non aveva mai provato... tra un gemito e l'altro riuscì a dire:

<Oh... Aragorn!... continua ti prego!... non ti fermare!...>

a quella sorta di supplica Aragorn mosse le labbra e la lingua ancora più velocemente... Legolas stringeva forte il candido lenzuolo sotto di sè con una mano e con l'altra accarezzava i capelli dell'uomo, che con la sua bocca lo stava portando verso l'oblio dei sensi...

Legolas, per la prima volta, raggiunse il piacere e conobbe così l'appagamento del corpo.

Aragorn alzò il capo e si stese di fianco al suo elfo, stringendolo teneramente tra le braccia. Il respiro di Legolas tornò gradualmente alla normalità; chiuse gli occhi e si abbandonò in quel dolce abbraccio.

Aragorn gli accarezzò la fronte leggermente sudata, gli sfiorò il collo con un timido bacio e gli sussurrò all'orecchio:

<Ti è piaciuto mio bel principe?...> Legolas sospirò soddisfatto e rispose:

<Oh, si mio re!... non avevo mai provato nulla di simile... mai...>

Aragorn aggrottò leggermente la fronte

<Come, vuoi dire che?... insomma, che non avevi mai fatto nulla del genere con nessuno?...>

<Proprio così mio re!... sembra incredibile, eppure in tutta la mia vita non avevo mai provato nè il piacere del corpo, nè quello dell'anima...>

l'uomo rimase un pò incredulo

<Ma com'è possibile?... una creatura bella e perfetta come te!... non ci credo che nessuno ti ha mai amato!...>

<Eppure è così!... le uniche persone che ho amato e che hanno ricambiato sono stati i miei genitori ed i miei fratelli...>.

Dopo una breve pausa di silenzio, Aragorn esclamò ironicamente:

<Caspita!... non pensavo di avere questa responsabilità! Anzi... questo privilegio!...> Legolas lo guardò negli occhi e gli sussurrò sulle labbra:

<Tu per me sei stato il primo... il primo a donarmi il piacere... il primo ad accarezzarmi e parlarmi con dolcezza... il primo ad amarmi...> così lo baciò teneramente passandogli lentamente la lingua sulle labbra.

Poi Legolas aggiunse:

<Sei stato il primo e voglio che tu sia anche l'unico...>

<E lo sarò meleth nin!... finchè i Valar me lo concederanno e finchè tu mi vorrai al tuo fianco...>

<Oh, ma io ti vorrò sempre al mio fianco!... non mi stancherò mai e poi mai di te!... sai, potrà sembrarti un'assurdità, ma ringrazio il giorno in cui quegli uomini mi hanno rapito!...> Aragorn rimase stupito e, come se volesse protestare a quell'affermazione,  esclamò:

<No Legolas!... cosa dici?!...> e l'elfo rispose candidamente:

<Si Aragorn... ringrazio quel giorno!... quegli uomini mi hanno fatto indirettamente ed inconsapevolmente un grande dono... mi hanno dato l'opportunità di incontrarti!...> a quelle parole l'uomo sentì un gran brivido attraversarlo... rimase talmente colpito dalla dolcezza e dalla pura innocenza dell'elfo che sentì le mille cose che aveva da dire morirgli in gola, tanta era l'emozione che provava dentro sè.

Con gli occhi pieni di ammirazione sussurrò:

<Oh Legolas!... sei meraviglioso!... riesci a trovare il positivo anche nelle situazioni più difficili da affrontare...> gli buttò le braccia al collo ed esclamò ad alta voce:

<Ti amo!> Legolas sorrise gli posò un dito sulle labbra e mormorò dolcemente:

<Shh!... vuoi svegliare tutto il regno di Gondor?!...>

<Non me ne importa niente! Voglio fare sapere a tutti quello che provo per te... tutti devono sapere che ti amo!...> così si scambiarono un sorriso e continuarono a baciarsi.

Dopo un pò Legolas si sistemò a cavalcioni sulle cosce di Aragorn, lo osservò  e gli disse con un filo di dispiacere:

<Anch'io vorrei portarti al culmine del piacere... ma non so farlo!...> e abbassò lo sguardo. Aragorn gli sollevò il mento, lo fissò negli occhi e lo rassicurò:

<Non ti preoccupare... non devi sentirti obbligato!...>

<Oh, ma io voglio farlo Aragorn!... lo desidero!...> cessò di parlare e guardò affascinato l'uomo... aveva uno strano bagliore nello sguardo, come se un'idea gli avesse attraversato la mente come un fulmine attraversa il cielo durante un temporale...

Sorrise maliziosamente e disse quasi non capendo il senso delle sue parole:

<Io... io voglio andare fino in fondo Aragorn... desidero ricordare questa notte per sempre... voglio che il nostro rapporto sia completo... capisci cosa intendo?...> l'uomo fece per rispondere, ma l'elfo aggiunse:

<Voglio sentire il tuo corpo dentro al mio... fusi in un'unica cosa...> Aragorn deglutì e dopo una piccola esitazione disse:

<Legolas... mi stai chiedendo troppo...> e l'elfo deluso:

<Perchè?... tu non vuoi?... solo io avverto questo bisogno?...> Aragorn si morse le labbra:

<No, no... anch'io lo voglio... accidenti se lo voglio!> e Legolas non riuscendo a capire:

<E allora?!... dov'è il problema?...>

<Il problema è che ho paura di farti male!...> Legolas aggrottò le sopracciglia ed esclamò quasi stupefatto:

<Farmi male?!... ma Aragorn, tu non potresti mai farmi del male!...> l'uomo scosse la testa e disse:

<Non puoi capire Legolas... certe cose, fatte tra due uomini, provocano dolore... almeno inizialmente...>

Legolas spalancò la bocca e disse incredulo:

<Che cosa?... veramente?!... ma, io pensavo che... che fosse bello...> e Aragorn, sorridendo per via della candida ingenuità dell'elfo:

<Lo è Legolas!... però all'inizio può far male...>

<Non mi importa!... non devi preoccuparti, non mi farai del male... lo so... me lo sento...> Aragorn sospirò e si lasciò convincere:

<... Sei proprio sicuro di volerlo?...>

<Oh, si!... ti prego, esaudisci il mio desiderio!...>

Aragorn, eccitato all'idea di fare completamente suo Legolas, s'inumidì le labbra e rispose con voce languida:

<Ebbene mio principe... ogni vostro desiderio per me è un ordine!...> il volto dell'elfo s'illuminò.

I due compagni si scambiarono quindi un lungo e caldo bacio al termine del quale Aragorn sussurrò:

<Dai, stenditi a pancia in giù...> Legolas ubbidì immediatamente e si sistemò sulle lenzuola, con la testa girata da un lato e poggiata sul cuscino. Aragorn gli si sedette sulle cosce e cominciò a massaggiargli la schiena... poi si chinò sul candido corpo dell'elfo, gli scostò i lunghi capelli e lo baciò sulla guancia, poi sul collo, mordicchiandogli delicatamente la pelle ed infine gli sfiorò con la lingua tutta la schiena, lungo la colonna vertebrale.

Legolas aveva un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra... "sopportava" quella dolce tortura in silenzio, ma ogni tanto si faceva scappare un gemito di approvazione... un sospiro di piacere...

Aragorn allargò leggermente le gambe dell'elfo e fissò il corpo del compagno tremante dal desiderio... poi si passò una mano tra i capelli e tirò un profondo respiro, come per darsi la carica... avvicinò di più il proprio ventre al fondoschiena di Legolas e, con estrema cautela, cominciò a penetrarlo...

L'elfo avvertì una scossa di dolore, ma subito dopo il suo corpo si abituò alla presenza di quello di Aragorn ed iniziò a trarne piacere...

L'uomo domandò tra i sospiri:

<Legolas... ti faccio male?...>

<No, anzi!...> sul volto di Aragorn comparve un espressione compiaciuta e soddisfatta...

L'elfo sentiva l'uomo muoversi ritmicamente dentro sè... questo gli dava non solo il piacere del corpo, ma anche quello dell'anima... finalmente era una cosa sola con la persona che amava... gli sembrò quasi una stupenda magia!...

Aragorn teneva Legolas per i fianchi e muoveva ritmicamente il bacino, avvertendo continue scosse di piacere che gli attraversavano tutto il corpo e che non gli davano tregua...

Legolas avvertiva il respiro del re farsi sempre più intenso e frenetico... era un pò la stassa franesia che si era impadronita ormai del suo corpo...

L'uomo ansimò eccitato:

<Oh Legolas!... ah, si!... così!...> l'elfo gemette a sua volta:

<Ara... Aragorn!... continua... continua!...> e l'uomo si spinse ancora più energicamente nel corpo caldo del compagno; poi disse:

<Valar, Legolas!... mi fai impazzire!...>

<Anche tu mio re!... dai, fammi tuo!>

<S... si mio principe!... tu... tu sei mio!> e così dicendo lanciò uno sguardo complice all'elfo che giaceva sotto di sè.

Aragorn raggiunse il picco del piacere... con la mente un pò annebbiata pensò che non aveva mai provato nulla di così intenso ed appagante... probabilmente quella era stata l'esperienza migliore delle sua vita!...

Stremato si lasciò cadere sul corpo di Legolas, abrracciandolo e posandogli le labbra umide sul collo.

Dopo un pò, l'elfo scostò leggermente il ramingo e si mise a pancia in sù, prendendo dolcemente il compagno tra le braccia.

Aragorn allungò una mano e si ricoprì con la morbida coperta di lana, poi appoggiò la testa sul petto di Legolas e chiuse gli occhi sorridendo.

L'elfo lo guardò intenerito... sembrava un bambino tra le braccia della sua mamma... poi gli accarezzò i capelli ed il viso.

Gustarono così quel piacevole e dolce relax...

Ad un certo punto Aragorn sussurrò rompendo il silenzio che si era creato:

<Legolas... è stato bellissimo!...>

<Si, lo è stato anche per me!... grazie per aver esaudito il mio desiderio meleth nin!...> e Aragorn scherzosamente:

<Di niente!>.

L'elfo sospirò e disse:

<Questa è la notte più bella della mia vita!... rimarrà indelebilmente impressa nella mia mente... non la dimenticherò mai, nemmeno tra mille anni!...>

<Nemmeno io la dimenticherò Legoals!... certo, non potrò farlo per così tanto tempo come te, ma conserverò queta splendida esperienza nel mio cuore finchè avrò vita!...>

fece una breve pausa, poi, guardando maliziosamente l'elfo, aggiunse:

<E comunque bada che non sarà l'unica!... tante altre notti ci attendono... abbiamo una nuova vita davanti... e la vivremo insieme, giorno dopo giorno...>

si guardarono... si sorrisero... si baciarono... quel bacio sembrò durare un'etenrità, sembrava che nessuno avesse il coraggio e la voglia di staccarsi per primo dalle labbra del compagno...

Quando furono costretti a riprendere fiato, si allontanarono e si abbracciarono più forte che mai...

Legolas sussurrò sfiorando con un dito la guancia di Aragorn:

<Ti amo!...> e l'uomo rispose ancora più soavemente:

<Anch'io ti amo, Legolas... non sai quanto!...>.

Si scambiarono l'ennesimo bacio, poi si addormentarono... l'uno tra le braccia dell'altro...

Nel buio di quell'indimenticabile notte, due cuori battevano all'unisono... due corpi giacevano uniti da qualcosa di invisibile, ma di eccezionalmente forte ed indistruttibile...