.|. Amore e Speranza .|.

5. Momenti di Tenerezza

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Aragorn prese tra le mani il viso di Legolas ancora rigato dalle lacrime, aprì leggermente la bocca e lo baciò sensualmente; poi si allontanò un pò e, passandosi la lingua sulle labbra disse:

<Le tue labbra hanno ancora il sapore della tristezza...> l'elfo rispose asciugandosi gli occhi:

<Già, ma ora è passata!...> gli si gettò tra le braccia e stringendosi a lui più che poteva, aggiunse:

<Estel... ti prego, dimmi che non litigheremo mai più!... io non...> ma il ramingo lo zittì:

<Shh!... basta parlare...> lo fissò maliziosamente e iniziò ad accarezzargli la punta dell'orecchio...

<Mmh... Ara... ami colpirmi nel mio punto debole!?...> sospirò Legolas chiudendo gli occhi...

<Si mio dolce elfo... ormai conosco ogni tua debolezza... e so anche che l'orecchio non è l'unica tua parte a reagire in questo modo alle mie carezze!...> sussurrò audacemente Aragorn, poi fece scivolare l'altra mano sul ventre del compagno e , sceso ancora più sotto, fece una leggera pressione e notò con soddisfazione quanto fosse eccitato l'elfo...

<Oh... Estel!...> gemette Legolas, poi Aragorn, tenendolo per i fianchi, gli si inginocchiò davanti... gli slacciò i pantaloni, abbassandoglieli leggermente e con la bocca cominciò a stuzzicare quella zona così sensibile...

<E... Estel!... Ah, si... mi fai impazzire!...> ansimò Legolas, ma dopo un pò, riacquistando faticosamente il controllo, prese tra le mani la testa del compagno e la allontanò da sè... poi lo guardò, gli sorrise e, continuandolo a fissare negli occhi gli si inginocchiò di fronte...

<Aragorn... non è giusto che sia solo io ad assaporare il piacere del corpo... voglio che sia qualcosa di più...> lo baciò sulla bocca ed aggiunse:

<Voglio fare l'amore con te, mio re!...> e per un momento abbassò timidamente lo sguardo.

Aragorn gli passò delicatamente la dita tra i capelli e rispose:

<Anch'io Legolas... anch'io!...>. L'elfo lo guardò con aria complice, sorrise maliziosamente e disse:

<E allora... prendimi!...> sia alzò di scatto e comincio a correre tra gli alberi...

Il ramingo rimase un pò stupito, ma non perse tempo... si alzò anch'egli e seguì l'elfo

<Legolas... dove vai?...> e l'altro, che si era allontanato notevolmente, esclamò ridendo:

<Dai!... vieni!...>.

Aragorn non riuscì a stargli dietro e infatti lo perse di vista. Smise di correre e cominciò a camminare, scrutando ogni albero alla ricerca del suo compagno

<Legolas!... dove sei?... non ti nascondere...> ma si fermò quando si trovò davanti a quello spettacolo naturale: una piccola cascata che si gettava in un quieto ruscello, sulle cui acque si rispecchiava nitidamente la luna, in tutta la sua misteriosa bellezza; e poi rocce, piante rampicanti e prato tappezzato di fiori... il tutto circondato da maestosi salici piangenti.

Era un luogo da togliere il fiato... bellissimo e romantico... sembrava quasi un mondo a parte, isolato dalla crudeltà, dalla realtà.

<Bello, vero?> Legolas spuntò da dietro un tronco, facendo sobbalzare il ramingo. L'elfo notò l'espressione meravigliata dell'uomo, sorrise e domandò:

<Ti ho spaventato?>

<No... non preoccuparti!...> si guardò intorno e continuò:

<Questo posto è davvero incantevole!...>

<Lo so... per questo ti ho portato qui!> esclamò candidamente Legolas

<Come?> Aragorn lo guardò con uno sguardo interrogativo

<Conoscevo già la zona... c'ero venuto altre volte in passato...> si avvicinò lentamente ad Aragorn e, quando si trovò a pochi passi da lui proseguì:

<è rimasto tutto intatto... il ruscello, gli alberi, le rocce, la luna... ero convinto che questo sarebbe stato lo scenario ideale per...> e guardò Aragorn con sguardo complice; l'uomo confermò:

<Si Legolas... è stupendo... è perfetto!... hai avuto proprio una splendida idea> l'elfo ridacchiò compiaciuto tra sè.

Aragorn lo prese per la spalle e gli disse:

<Voglio che tu sia mio!...> e così dicendo gli sfilò la casacca e gli slacciò la tunica senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

L'indumento cadde a terra, Aragorn accarezzò con entrambe le mani il collo dell'elfo, per poi passarle sui suoi pettorali; ripetè l'operazione con la lingua e, una volta arrivato al petto, succhiò avidamente i capezzoli del compagno, il quale cominciò a lasciarsi andare al piacere...

Appena Aragorn si allontanò per riprendere fiato, Legolas ne approfittò per baciarlo, gli mise le mani dietro le spalle e le fece scivolare fino a raggiungere il fondoschiena... lo accarezzò, poi lo strinse ai fianchi e, mentre gli baciava il collo, gli slacciò i pantaloni e glieli tolse.

Il ramingo stava per fare lo stesso con lui, ma Legolas, afferrandogli i polsi lo bloccò:

<No... aspetta...> e gli tolse la casacca e subito dopo la tunica.

L'elfo si accomodò su una roccia e, con fare intrigante, disse:

<Voglio guardarti... voglio osservarti in tutto il tuo splendore... sei così bello!...> e, quasi imbarazzato per quello che aveva appena detto abbassò lo sguardo sorridendo.

Aragorn non disse nulla, ma si voltò verso il ruscello... fece qualche passo ed entrò in acqua.

Senza badare all'elfo si cominciò a bagnare sensualmente il corpo, passandosi le mani sui muscoli, poi si bagnò i capelli ed infine si immerse totalmente. Legolas lo guardava estasiato e sentiva crescere non solo l'eccitazione, ma anche il desiderio irrefrenabile di essere posseduto da quel bellissimo uomo... quell'uomo che tanto amava.

Aragorn riemerse dall'acqua, riprese ossigeno e guardando provocatoriamente l'elfo, continuò a massaggiarsi le membra. A quel punto Legolas intervenne:

<Beh?!... ti sei scordato di me?!...> ed Aragorn rispose divertito:

<Non avevi detto che desideravi guardarmi?!... eccoti accontentato!> Legolas sorridendo rispose:

<Si, ma... è così difficile guardare e non poter toccare!...> e si mordicchiò innocentemente il labbro inferiore.

<E va bene... esco!> esclamò Aragorn accingendosi a tornare sulla terra ferma.     Quando poggiò i piedi sul prato, Legolas lo aveva già raggiunto... lo fissò intensamente, poi gli poggiò le mani sul petto ancora bagnato e gli accarezzò i capelli gocciolanti

<Mi dispiace aver interrotto il tuo bagno...> disse l'elfo passando un dito lungo il torace dell'uomo

<Ma non riuscivo a resistere!...> intanto con la mano gli sfiorava l'inguine e, quando si spinse al di sotto, Aragorn non riuscì a trattenere un intenso sospiro di piacere

<Ma... mio re!... basta così poco per farla godere!?...> disse scherzosamente Legolas

<No... è solo che... ah... il gesto più banale, se fatto da te, mi provoca questo effetto!...> l'elfo sorrise, cessò di accarezzare Aragorn e, guardandolo con gli occhi pieni di desiderio, disse:

<Bene Estel... ora stenditi...> Aragorn ubbidì immediatamente e si sistemò a terra con gli avambracci poggiati sull'erba.

Legolas avanzò di qualche passo e si fermò sopra al ramingo, in direzione della vita.

<Ora tocca a te guardare...> mormorò iniziando a slacciarsi i pantaloni...

Aragorn era al massimo dell'eccitazione... avrebbe voluto alzarsi e impadronirsi selvaggiamente di Legolas, ma al tempo stesso gli piaceva stare in quella condizione, con il compagno che lo teneva a bada... che quasi lo sottometteva...

Intanto l'elfo si era sfilato i pantaloni e li aveva gettati a terra... adesso erano entrambi completamente nudi... pervasi dall'insaziabile voglia che avevano di perdersi l'uno nell'abbraccio dell'altro...

Ma il gioco di Legolas doveva continuare...