.|. Libero di Amare .|.

3. Momenti d'Imbarazzo

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Aragorn condusse Legolas all'interno della propria dimora...
Attraversarono il grande atrio, si diressero verso un'imponente scalinata e raggiunsero rapidamente il piano superiore.
Giunti all'inizio di un lungo corridoio, Aragorn si fermò e, rivolgendosi all'elfo, disse:
<Prima di tutto ti farò preparare il bagno, poi potrai scegliere la tua stanza...> Legolas sgranò gli occhi e domandò stupito:
<Cosa?... avrò anche una stanza tutta mia?...> Aragorn rispose divertito:
<Ma... ma certo! Era sottinteso, no?!... perchè, pensavi che ti avrei fatto dormire in una stalla?!...>
<No, è solo che... non pensavo che avrei avuto una stanza tutta per me... pensavo che avrei dormito insieme a tutti gli altri schiavi...> allora Aragorn scoppiò a ridere:
<Che cosa?!... gli altri schiavi?!... ma io non ho schiavi!... certo, ho la servitù, ma sono tutti uomini e donne completamente liberi che lavorano per me di loro spontanea volontà!... e poi... quante volte te lo devo ripetere che non sei uno schiavo?!...>
Legolas arrossì... si sentiva estremamente imbarazzato, credeva di aver detto qualcosa di sbagliato, qualcosa di tremendo...
Aragorn notò il disagio dell'elfo... così gli posò una mano sulla spalla e lo tranquillizzò:
<Hey?... scusa, non volevo ridere delle tue parole... è solo che sei così innocente...>
Legolas si rasserenò:
<No... non fa niente... il fatto è che i ragazzi che erano insieme a me avevano parlato dei loro precedenti padroni come mostri senza cuore...> fece una breve pausa, guardò negli occhi il ramingo e continuò:
<Invece tu... tu non sei così... lo sento... sei buono e generoso... mi hai voluto restituire la libertà... io ti devo tutto!...>
Aragorn accarezzandosi il capo sorrise e disse:
<Bè... non esagerare!... non sono un eroe...> prima che potesse continuare il discorso, l'elfo intervenne:
<Perchè l'hai fatto?... ho capito che volevi liberarmi dalla schiavitù, ma perchè continui a comportarti in modo così generoso con me?...>
<L'hai detto tu stesso poco fa... sono buono e generoso, no?!...> disse Aragorn in tono ironico, ma Legolas non si lasciò incantare dal sarcasmo del ramingo... sentiva che il vero motivo era un altro...
<Sento che c'è qualcos'altro... l'ho visto nei tuoi occhi la prima volta che ci siamo guardati... l'ho sentito nel tuo respiro quando eravamo a cavallo ed ora... lo avverto nella tua voce calda... dimmi perchè vuoi che resti con te, te ne prego...>
Aragorn era molto agitato... fino a quel momento credeva di avere in mano la situazione, ma questa volta Legolas lo aveva guardato fisso negli occhi... gli aveva parlato con estrema dolcezza... credeva che quello timido fosse l'elfo, ma ora si sentiva lui stesso vulnerabile e a disagio... non sapeva che fare, cosa rispondere... stava entrando nel panico...
Fortunatamente, proprio in quel momento si aprì una porta e ne uscì una donna anziana che tolse inconsapevolmente il re da quell'imbarazzante situazione:
<Sire Aragorn!... siete tornato!>
<Salve Amelia!>
la donna notò l'elfo:
<Oh, e questo bel giovanotto chi è?!>
Aragorn sorrise e rispose:
<Lui... lui è un elfo, si chiama Legolas... è mio amico e resterà a palazzo per un pò...>
allora l'anziana domestica osservò l'abbigliamento dell'elfo e commentò spontaneamente:
<E come mai è vestito così?... è mezzo nudo!...> Legolas si strinse il mantello addosso e arrosì di nuovo...
Aragorn, in rispetto di Legolas, non voleva rivelare alla donna che l'aveva comprato come schiavo, così improvvisò:
<E... perchè... perchè si trovava in città e... ed è stato derubato dai banditi!... si, è stato derubato!...> e Amelia, incredula e sarcastica:
<A si?!... e gli hanno portato via anche i vestiti?!...> Aragorn si schiarì la voce e rispose con più decisione:
<Si, proprio così!... non hanno avuto un minimo di rispetto!...>
la donna alzò le sopracciglia ed annuì quasi forzatamente... non credeva a una sola parola di quell'assurda storia, però non importunò oltre il re:
<Bè... mi dispiace per il vostro amico... avrebbe bisogno di un bel bagno caldo...> Aragorn colse l'occasione:
<Oh, si!... è proprio quello che avevo in mente anch'io!... allora prepara la stanza da bagno, mi raccomando: dev'essere il più rilassante e confortevole possibile!...>
<Sarà fatto!... allora io vado...>
<Grazie Amelia!>.
Mentre la donna si allontanò, Legolas mormorò:
<Grazie per non aver detto la verità sul mio conto...> e Aragorn, sorridendo rispose:
<Figurati!... non ho intenzione di spifferare i fatti tuoi a tutti!...> e così dicendo gli fece l'occhilino.
Legolas stava per riprendere il discorso iniziato prima dell'arrivo della domestica, ma Aragorn non gli diede tempo:
<Bene, incamminiamoci verso la stanza da bagno...>
Legolas annuì e seguì l'uomo...

Aragorn e Legolas si trovavano di fronte alla porta del bagno... il re bussò e da dentro si udì una voce:
<è tutto pronto... entrate pure!...>.
Aragorn afferrò la maniglia ed aprì la porta...
Si sprigionò immediatamente un intenso profumo di vaniglia e sandalo... la stanza era illuminata da fioche candele e l'acqua della vasca era calda e piena di schiuma... c'era un'atmosfera estremamente avvolgente e sensuale... era a dir poco perfetto...
Legolas ed Aragorn di fronte ad un simile scenario spalancarono gli occhi... entrambi avrebbero desiderato entrare in quella vasca insieme... ma nessuno dei due aveva il coraggio di proporlo all'altro...
La voce della donna riportò i due alla realtà:
<Avete intenzione di rimanere lì a fissare la stanza oppure volete entrare?!...> Aragorn un pò smarrito rispose:
<Cos... si, si... certo!... complimenti Amelia, hai fatto un piccolo capolavoro!...> fece per avanzare, ma la domestica lo bloccò:
<Dove andate sire Aragorn?!... il bagno lo deve fare il vostro amico, non voi!...>
l'uomo indietreggiò e disse:
<Già!... che sbadato!... è che questa stanza è talmente invitante che mi ero scordato che non l'hai preparata per me!...> la domestica sorrise bonariamente, poi esortò Legolas ad entrare:
<Coraggio elfo... vieni, prima che l'acqua si raffreddi!...> così Legolas entrò... la donna aggiunse:
<Qui hai tutto quello che ti serve: candele, teli, sapone... se ti dovesse servire qualcos'altro suona la campanella che trovi sul mobile ed io arriverò...>
<Va bene, grazie...>.
L'anziana chiuse la porta alle sue spalle e si ritrovò faccia a faccia con il re che sembrava deluso...
<Perchè quella faccia mio re?...>
<No, niente... sono un pò invidioso... anch'io vorrei fare il bagno, ma ho molto da fare... ora vado...>, si voltò e s'incamminò lungo il corridoio... la domestica fece lo stesso...