.|. Legami d'Amore e Scie di Stelle .|.

 

23. Menelvagor

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Sire Legolas  era immerso nelle sue riflessioni, e non si accorse che gironzolando sovvrapensiero si era addentrato in una zona immacolata di Bosco Atro... Giunto in una radura, gli apparve un Essere sfavillante che gli bloccò il cammino... L'Elfo sussultò per lo stupore, e credette di sognare... "No Sire elfico, nessun incantesimo inganna i tuoi occhi"

dichiarò la creatura luminosa. Cautamente Legolas si avvicinò mormorando : "Un Unicorno... non può essere...". L'animale leggendario gli aveva parlato senza effettuare alcun movimento ed era meraviglioso ed inquietante al tempo stesso, esattamente come la Dama dei Galadhrim. "Se non credi ai tuoi occhi, allora credi alle mie parole : Unicorno, come tu dicesti, lo sono davvero. Menelvagor mi chiamò la tua Gente, come la costellazione (attualmente nota come Orione ndell'Autrice)"... L'Elfo rimase immobile e incapace di parlare, ammaliato da quella voce... "So cosa ti affligge..." asserì l'Unicorno "... la paura di soffrire ancora... a causa di Re Elessar..."... A Legolas parve di sentire il cuore fermarsi, e dal suo viso trasparivano sgomento e frustrazione, ma Menelvagor continuò imperterrito : "So che la vita umana ti sembra breve come un battito d'ali di farfalla, ma ti sei mai soffermato sulla sua intensità? " L'Elfo si riscosse come da un lungo torpore e abbassò lo sguardo con aria vergognosa e smarrita. "Tu sei l'universo ed Elessar è una stella cadente : il suo prodigio pochi istanti dura, ma fintanto che esiste, quella fulgida  stella risplende con una tale forza che tutto e tutti l'ammirano...Un Uomo impara a vivere il Presente, impiegando ogni giorno come se fosse l'ultimo ; invece voi Priminati troppo spesso vi perdete nei ricordi o nelle vostre visioni premonitrici, e questo, lentamente, vi logora..."

L'Unicorno permise a Legolas di obiettare : "Ma noi non conosciamo né malattie né fatiche...siamo ben più fortunati degli Uomini Mortali! " ... "Ah davvero? Quale malattia è peggiore del dolore che soffoca il vostro cuore ogniqualvolta perdete un affetto o dovete separarvi da esso? E quale fatica è peggiore del vedere il declino del mondo, Era per Era, consci che il vero Riposo vi è negato? " L'Elfo stringeva i pugni e non riuscì ad arrestare le lacrime... "Non trattenerti, amico Silvano, poiché manifestare le proprie emozioni dà sollievo ad un cuore perennemente sottoposto a gioie e sofferenze... Sei molto emotivo rispetto alla tua Gente, ma questo lo devi ad Elessar e all'aver trascorso del tempo con lui...così fu anche per Arwen Undómiel, ma  ella si sottomette al suo destino senza batter ciglio...Il tuo cuore Sa... Lasciati dunque guidare da esso, e non temere ciò che è stato o ciò che sarà! Finora hai solo vegetato...vivi ora!" terminò esclamando l'Unicorno...

Allora Legolas mutò, e  si sentì libero da un greve peso...si asciugò il volto bagnato e guardandosi attorno i meravigliò della bellezza della Natura cose se fosse rinato... Sentì la dolce carezza di un venticello sulla pelle e ne respirò il fresco ; udì le creature dei boschi e dele fronde degli alberi l'ondeggiare melodioso... Come ho fatto ha dimenticare tutto questo?  si chiese L'Elfo travolto nuovamente da un 'impetuosa gioia di vivere...

"Grazie, Menel...Menelvagor?" ercò ovunque con lo sguardo ma l'Unicorno era scomparso  misteriosamente...

                                       Tutte le risposte si trovano dentro di te...

bisbigliò una voce persa nel vento... Legolas sorrise e senza indugiar oltre si preparò a partire verso il luogo che il cuore gli suggeriva : Minas Thirit.