.|.  Prosopa - Maschere .|.

Capitolo 5

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Erano di nuovo sul set... avrebbero voluto solo passare la giornata l'uno accanto all'altro, ancora e ancora, senza sciogliersi da quell'abbraccio, stesi nel letto di Viggo, che li aveva visti crollare vestiti solo poche ore prima. Ma sapevano che c'era un tempo per stringersi, uno per parlare, e uno per lavorare... la terza cosa purtroppo precedeva le altre due, per cui tutto era rimandato. Orli ovviamente era completamente in un'altro mondo, e il cuore continuava a battergli velocemente, non si era fermato dalla sera prima e continuava incessantemente a rimbombare nella sua testa. Aveva paura, ancora più di prima, paura che tutto quello che ora sembrava così vicino gli scivolasse dalle mani, come la classica sabbia che si vuole stringere. Pensava al bacio che gli aveva dato Viggo prima che si separassero, un bacio come quelli che si scambiavano quando erano una coppia... ma cos'erano adesso? Lo sarebbero tornati? E se si fosse lasciato andare, se avesse liberato il suo cuore, per poi perderlo di nuovo? Non avrebbe retto. Era facile perdersi nell'abbraccio di Viggo, era facile stare in silenzio e rilassarsi accanto al suo calore, baciare quelle labbra. Ma guardare al futuro, credere a quello che vedeva nei suoi occhi, era molto più difficile. Già, a quello che vedeva nei suoi occhi... perchè Viggo non gli aveva ancora detto assolutamente nulla. Che certezze aveva in fondo? Viggo poteva anche non amarlo, e sentire solo la sua mancanza, come si sente la mancanza di un'amico, o di una buona abitudine. Poteva ancora credere alle parole cattive che gli aveva tirato addosso la sera prima, quelle che lo avevano tenuto distante da lui in tutti quei mesi. E perchè, perchè aveva mai potuto pensare cose del genere? ... e poi, se... se volesse soltanto averlo vicino per un pò, per poi abbandonarlo di nuovo? Ma un pensiero lo allarmò :: E se invece fossi stato io ad avere sbagliato tutto? Se davvero avessi fatto qualcosa per far credere a Viggo quelle cose...:: Non sapendo come, avrebbe sicuramente sbagliato di nuovo, e non poteva, non poteva permettersi di sbagliare. Chiuse gli occhi, mentre si sistemava l'armatura sopra al gonnellino per la scena del giorno. Perchè, perchè aveva così paura? ...paura di tutto, anche di sè stesso. Quando si accucciò per allacciarsi i calzari lungo le gambe, la mano di Eric sulla spalla lo destò da tutti i suoi pensieri.
"Ey..." Lo salutò un pò imbarazzato "Tutto bene amico?"
"Si, si Eric grazie, è stata una notte un pò strana... ma adesso sono solo un pò stressato, ma va tutto bene..."
"Senti Orli, io te lo ridico... so che non ci conosciamo così bene da potermi fare gli affari tuoi, però sai ieri sera ecco... se vuoi ne possiamo parlare..."
Eric era strano quella mattina, sembrava realmente preoccupato, e mentre proponeva a Orli di parlare sembrava che negli occhi avesse una sola frase stampata: 'Ti DEVO parlare...'
Ma Orli sembrava non accorgersi... "Grazie Eric, lo apprezzo veramente molto. Ma adesso non me la sento di parlare di ieri sera, nè di altro... semai più tardi, va bene?" Gli sorrise riconoscente. Eric rispose con un imbarazzato e nervoso cenno della testa, che coprì subito con un sorriso "Va bene ragazzo, allora via, il lavoro ci chiama!"
Mentre i due camminavano superarono il luogo in cui Viggo e Sean stavano provando le loro scene... Viggo si voltò sorridendogli con la coda dell'occhio mentre i loro sguardi si incrociarono, e Orli avrebbe solo voluto fermarsi a guardarlo per ore... Ricambiò il sorriso e proseguì. Ma si sentiva un pò più leggero, adesso che l'aveva visto, che non doveva più nascondere il suo sguardo... Anche se non aveva ancora liberato i suoi pensieri, almeno adesso non doveva più fermare le sue emozioni, che con una sola occhiata potevano raggiungerlo dovunque fosse. Forse riusciva a lavorare un pochino più tranquillo...
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Finalmente la giornata era conclusa, e avrebbe solo voluto correre da Viggo e baciarlo, senza pensare a nulla... Ma sapeva che prima di qualunque cosa avrebbero dovuto parlare... si sfilò l'armatura restando con la sua tunichina bianca leggera e l'ormai abituale gonnellino, dopo aver salutato Eric rimandando ancora a domani le due parole che l'amico voleva scambiare con lui. Viggo finiva prima, e sarebbe arrivato a prenderlo, come daccordo... quando lo vide però il sorriso gli morì sulle labbra, perchè stava arrivando sì, ma con accanto Sean. Per di più sembrava incredibilmente nervoso, con le mani nelle tasche dei Jeans, l'aria furiosa, il passo deciso.
A Orli non venne alla mente nulla di sensato, anzi, come al solito milioni di pensieri lo avvolsero assieme all'ansia. C'era solo quella, l'ansia, e la materializzazione di tutte le sue paure... Una volta arrivati davanti a lui non li salutò nemmeno, perchè non gli erano rimaste parole nella gola. La voce di Viggo, secca e decisa, tagliò come al solito l'aria "Dobbiamo parlare. Tutti e tre." Orli sussultò e deglutì a fatica, era troppo per la sua mente, in cui c'era il vuoto, non riusciva a pensare assolutamente a nulla, e vedeva solo il volto di Viggo. Sembrava davvero furioso. Cosa, cosa aveva fatto adesso? Cosa poteva esserci ancora? E cosa c'entrava Sean? Voleva forse dire che... Fecero qualche passo e Orli si lasciò cadere su una delle sedie lì accanto, senza quasi accorgersi che Sean aveva cominciato a parlare... a Orli arrivarono solo stralci di quel discorso, perchè era come ipnotizzato...
" ...Io lo so che non cambierà quello che ho fatto... ma se dire la verità adesso servisse a mettere le cose a posto tra di voi, ecco io.... Avrei dovuto sapere fin dall'inizio che l'unica cosa che dovevo fare era rinunciare a Viggo... ma ero accecato da quello che provavo per lui..."
In quegli attimi, sgranando sempre di più gli occhi, quel fiume di parole che gli arrivava alle orecchie cominciò a formare piano piano un puzzle, tassello dopo tassello... Non poteva crederci, non riusciva a credere a quello che stava sentendo... Sean gli stava raccontando tutto quello che aveva fatto, tutte le bugie che aveva raccontato, e gli sembrava quasi di essere in un film. Perchè non era possibile, che tutto quello lo avesse fatto lui, non era possibile... Orli gli aveva voluto ancora bene, anche in tutti questi giorni, nonostante quello che era successo, perchè se la sua mente non aveva intenzione di perdonarlo, il suo cuore lo considerava ancora un'amico... e ora che sentiva quanto fosse cruda quella verità, non sapeva come reagire. Non voleva reagire, affatto. Da un lato era come respirare, perchè Viggo, il suo Viggo, aveva avuto sfiducia in lui solo perchè una persona di cui entrambi si fidavano aveva giocato con le loro vite e manipolato i suoi pensieri... non era stato scarso amore a fargli credere certe cose di lui... e non era stato lui ad allontanarlo con un comportamento sbagliato.... Ma dall'altro lato avrebbe voluto comunque urlare, perchè adesso, davvero, del tutto, aveva perso una persona che prima chiamava amico... probabilmente in tutto quel tempo quell'amicizia, era stata soltanto, ancora, una maschera. Diversa da quella che avevano avuto davanti al viso lui e Viggo, ma pur sempre una maschera. Alzò gli occhi per guardarlo, e dopo tutti questi pensieri, si rese conto che non provava più neanche troppa rabbia. Solo delusione.
Sentì scandite solo le sue ultime parole "Senti, se adesso non vuoi più vedermi, così come Viggo, nè sentirmi parlare, io... ti ho detto tutto e me ne vado... ti lascio in pace se non vuoi dirmi nulla, ok?" Orli lo guardò in silenzio "Vattene." sussurrò, senza rabbia, senza emozioni. Sean si voltò, buttando gli occhi per terra, e lo videro allontanarsi.
Orli era rimasto lì, guardando il vuoto. Ma trovò davanti alla sua visuale la mano di Viggo tesa, e l'afferrò. "Orli... torniamo in albergo... devo dirti, tante, troppe cose..."
Lo guardò un'attimo, poi gli sorrise e con una spinta ridendo disse solo "Vig, sai che mi era venuto un'infarto?!"
Viggo non fece altro che ridere piano, mentre si incamminavano verso l'albergo. Orli adesso si sentiva strano e protetto, e tutte le sue difese si stavano piano piano sciogliendo... e si ricordò di quante volte avevano camminato così, uno accanto all'altro, e di quante volte invece aveva dovuto solo guardarlo da lontano... Viggo si voltò, e guardandolo negli occhi gli prese delicatamente la mano, poi la strinse intrecciando le sue dita con le proprie, e sorridendo continuò a camminare. Orli si sentì sollevare da terra a quel contatto, quel semplice contatto che poi era solo la sua mano stretta in quella di Viggo... già, la *sua* mano... Orli sorrise ancora di più, quando forse senza accorgersi Viggo faceva quello che aveva sempre fatto, proprio come una volta: col pollice giocherellava sfiorando la sua pelle, seguendo piccoli cerchi... E socchiudendo gli occhi, come se fosse sicuro che tanto, in tutti i sensi, sarebbe stato l'altro a guidarlo, si sentì come sfiorato ovunque da quelle dita, sebbene stessero toccando solo la sua mano.... Sentì quelle carezze su tutto il suo corpo, come mesi fa, come due notti fa... e come avrebbe voluto ancora su di sè, in quel momento, sempre. Ma non riusciva ad abbandonarsi del tutto... e continuava a tenere prigionieri i suoi pensieri e i suoi dubbi, che volavano come uccellini in gabbia, nella gabbia della sua testa.
:: Ora più che mai vorrei perdermi nel calore delle tue mani... trovare il coraggio di fidarmi delle tue carezze...::
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Avevano mangiato qualcosa di corsa, nel ristorante dell'albergo, perchè la fame di chiarimenti e parole era superiore a quella del cibo. E finalmente stavano raggiungendo la camera di Orli.
Con un sorriso amaro quest'ultimo non riuscì a trattenersi, e una volta che stavano uscendo dall'ascensore gli scappò la battuta
"Tanto conosci questo piano, eh Vig...?"
Viggo abbassò gli occhi con aria colpevole "Orli..."
Ma Orli lo fermò "ey dai Vig, lasciamo stare ok? Adesso piuttosto non badare al casino che ci trovi dentro..." Gli sorrise genuinamente, perchè non teneva mai quella boccaccia chiusa... era stato più forte di lui, e aveva tutte le ragioni per recriminare, ma stare a discutere non era quello che voleva, no? Però forse facendosi vedere più forte, riusciva a calmare tutta la paura che ancora lo attanagliava.
Chiuse la porta e accese le luci... si mise a ridere un pò nervoso mentre arrossiva come un bambino quando notò che Viggo stava fissando la foto sul comodino, e corse afferrando quella e i vestiti che formavano una bella pila sul letto "Ehm, Viggo... Sposto un pò di roba così stiamo comodi eh?" Viggo sorrise divertito e lo fece sedere sul letto prendendogli la foto dalle mani e facendo cadere i vestiti "Orli dai, fammi vedere... mica c'è bisogno che la nascondi" E gli fece l'occhiolino mentre osservava la foto... un velo di malinconia gli coprì gli occhi, mentre guardava se stesso stretto tra le mani di Orli, fronte a fronte, con quella dolcezza che li contraddistingueva, una cosa loro e loro soltanto. Orli lo guardava, avrebbe dato qualunque cosa per sapere cosa gli passasse per la testa, per calmare almeno in parte questo senso d'ansia ingiustificata che non voleva lasciarlo.
"Come facevi a tenerla qui accanto eh Orli?" Gli sorrise tristemente Viggo, prima di proseguire, appoggiandola delicatamente al suo posto nel comodino "Io... non so cosa fare per farmi perdonare... ma davvero vorrei farti capire quanto mi dispiace, perchè chiederti scusa, no quello non basta... perchè... lo so che avrei dovuto parlarti, e affrontarti, per capire perchè ci stava succedendo questo. E invece sono scappato..."
"Viggo, senti..."
"No aspetta, fammi finire... fammi parlare" Gli sfiorò una guancia con la mano
"Io, sono diventato pazzo, quando ho saputo quelle cose... avrei potuto spaccare una montagna con le mie mani nude. Avrei fatto, fatto qualunque cosa. Ma Sean, lui... mi ha detto che tu..." Prese fiato, strinse i pugni, e poi continuò "che tu non sapevi come... liberarti di me, senza farmi stare male... che non volevi più saperne, adesso che stavi con Johnny, e che non sapevi come dirmelo. E io non sapevo nemmeno più cosa voleva dire ragionare. Ho pensato che era giusto, che sarebbe stato giusto lasciarti andare... e sparire dalla tua vita... E'giovane, ho pensato, ha ancora tante cose da fare, da vivere, senza dover per forza restare legato a me... Poi, ci sono stati dei momenti che volevo odiarti, odiarti con tutto me stesso, perchè se ti avessi disprezzato almeno avrebbe smesso di farmi male... di farmi male il cuore. E c'ero quasi riuscito... Quando ti ho visto il primo giorno sul set, eri così solare, naturale... sorridevi, e abbracciavi Eric... Io, io credevo che avessi qualcosa anche con lui Orli, perdonami... E poi sembravi così sereno, senza di me... e tutte quelle voci che mi arrivavano alle orecchie, le strane cose che mi faceva capire Sean... io a volte avrei voluto ucciderti con le mie mani Orli, e nello stesso tempo però continuavo a pensare che ignorarti era giusto... giusto per te, credevo... lo so, adesso lo so, che non era quello che dovevo fare, che quella decisione era giusta solo per me, perchè mi dava modo di voltarmi e non guardare... E io ti giuro Orli, che quella notte è stata l'unica volta che sono andato con Sean... Mi aveva consolato altre volte, mi faceva sentire meno solo... Ci eravamo baciati qualche volta, si, ma... comunque non siamo... andati proprio fino in fondo nemmeno quella notte... non riuscivo a lasciarmi andare... Non come con te, non come quella notte in cui sei stato di nuovo fra le mie braccia... perchè per me era stato come fare l'amore, ancora come un tempo... mentre dormivo ti sentivo su di me, e quando mi sono svegliato e sono tornato alla realtà ho creduto di impazzire, perchè stringevo un corpo che era stato con altre persone, perchè non ero quello che volevi, perchè... tutto quello che volevo io eri tu... tutto quello che mi riempe la mente e il cuore sei tu Orli..."
Aveva parlato tutto d'un fiato, quasi senza respirare, e lo guardava in silenzio, mentre Orli respirava piano cercando di recuperare il filo dei suoi pensieri, senza dire nulla. Orli pensava a come, anche in quei momenti in cui parlava delle sue debolezze e mancanze, sembrava essere sicuro di quello che diceva, adulto, forte, saggio... Viggo. Anche quando doveva chiedere scusa ed esprimere certe emozioni, lui era sempre lo stesso Viggo, l'uomo... che amava. Lui non era così... non era così forte. O almeno, si, lo era stato, in tutti questi mesi, forte anche più di lui... e forse era cambiato e cresciuto... forse sarebbe stato piacevole per Viggo scoprire quanto era cresciuto il suo Orli, forse invece era cambiato e si era indurito troppo... O forse non era, ancora una volta, forte abbastanza, adesso che sentiva quel senso di paura. Ormai aveva capito anche da solo alcune delle cose che gli stava spiegando, ma sentirlo era così strano e dolce... ma nello stesso tempo ricordarsi quei momenti di sofferenza, in cui aveva creduto ci fosse solo odio per lui, era come risentire sulle labbra quel sapore amaro che lo aveva accompagnato in quei mesi. Voleva dirgli che lo capiva, che lo amava, che non importava... ma era più forte di lui, non riusciva a trattenersi e senza rendersi conto sbottò, forse perchè impulsivamente doveva sfogarsi...
"Viggo... il mio corpo non è stato mai di nessun'altro... non c'è mai stato nulla, nulla tra me e Johnny e nulla tra me e Eric... come puoi dire a me che impazzivi a pensare di dividere il mio corpo con altre persone, quando io ti ho visto Viggo... ho visto te e Sean nel corridoio qui fuori, coi miei occhi..." Viggo sgranò gli occhi e fece per rispondere, ma Orli continuò
"... e volevo morire ogni volta che vi vedevo insieme, ogni volta che mi guardavi con disprezzo, ogni volta che ti voltavi senza volermi degnare nemmeno di uno sguardo. Sei sparito senza chiamarmi per mesi... e l'unica cosa che ho pensato di fare io è stata quella di nascondere tutto quello che provavo ancora per te, per non farti sentire in colpa, solo perchè non potevi più amarmi... e anche per non farti scappare da me, perchè volevo solo la tua amicizia Viggo, ti volevo solo vicino, almeno così... ma tu non mi hai dato nemmeno quella. Per quello ridevo Viggo, ridevo, scherzavo, e nascondevo tutto, per te... mentre tu pensavi che io mi fossi regalato a chiunque, come una puttana... è questo che hai pensato di me Viggo?" Si morsicò le labbra, non voleva essere così duro, ma doveva liberarsi di quella rabbia soffocata in quei mesi...
Viggo si accucciò davanti a lui per guardarlo meglio negli occhi.
"Orli, io... io lo so che è difficile perdonarmi... se non vorrai farlo io aspetterò tutto il tempo che ti ci vorrà, riacquisterò la tua fiducia Orli, a qualunque costo... Ma come potevo credere che una persona di cui ci fidavamo ciecamente entrambi stava lavorando contro di noi? Ha detto che l'avevi mandato tu... a dirmi che non volevi più saperne... mi ha raccontato delle cose su te e Johnny, e sembravano così vere, mi ha detto persino che..."
Orli realizzò che la sua rabbia di poco prima era stata solo dettata dall'impulsività del momento... e si era quasi dimenticato di quello che aveva fatto Sean, pensava solo a come era stato in quei mesi e non realizzava altro... Ma ricordava bene le parole di Sean, ricordava come si era impegnato per far credere a Viggo quelle cose... :: Come sono stupido, stupido!! Ancora una volta la mia rabbia mi stava facendo buttare via tutto... :: Gli prese le mani
"Sssshh... Vig... non voglio sapere cosa ti ha detto... probabilmente al tuo posto avrei pensato le stesse cose... mi spiace io... io sentivo solo il bisogno di sfogarmi, non volevo parlarti così "
Viggo strinse più forte le mani di Orli e lo guardò ancora più intensamente negli occhi
"Allora riproviamoci Orli... torna con me..."
Tutto dentro di lui era in tumulto. Il suo primo pensiero era quello di urlare sì e fare l'amore tutta la notte fino a consumarlo... ma c'era ancora quella maledetta paura che lo bloccava, come se fosse immerso nelle sabbie mobili e non riuscisse a muovere i muscoli delle braccia per farsi raggiungere da Viggo. :: Ho paura... non posso perderti di nuovo Viggo... non potrei sopportare di nuovo la solitudine... se mi lascio andare adesso, se ti faccio di nuovo mio, per poi... poi... no, ora che mi sono abituato, forse io... ::
"Io... io non lo so Viggo. Troppe volte tutto quello che desideravo è stato distrutto, nonostante tutti i miei sforzi... ho rinunciato a me stesso, e non so più se, se posso ritrovarmi, se so chi sono... se posso lasciarmi andare di nuovo. E poi, di sicuro sbaglierei tutto Vig, forse non riuscirei a darti quello che desideri. Forse... non so più... quello che provo..." Si sentiva morire dicendo quelle cose, stava scappando, ancora, dopo che aveva finalmente davanti quello che aveva desiderato per lungo tempo, ci stava rinunciando.
Viggo aveva abbassato lo sguardo, e non disse nulla per un'attimo, ma poi rinvigorito da un suo pensiero alzò delicatamente il mento di Orli per studiare i suoi occhi...
"No, Orli, non è vero... lo sai che con me non funziona, io ti leggo dentro... hai paura... perchè Orli? Io sono qui, te lo giuro, ti giuro che non ti lascerò più solo... devi credermi, dammi un'altra possibilità... Non mentirmi dicendo che non sai quello che provi... togli quella maschera Orli, toglila e lasciati... lasciati raggiungere... " Pronunciando quelle ultime due parole Viggo spostò la sua mano sul petto di Orli, come per sfiorargli il cuore.
"Io.... ci devo pensare Viggo... non lo so... non lo so..." Lasciò di nuovo il suo sguardo, perchè non riusciva a reggerlo... lo sentiva arrivare fino in fondo alla sua anima, e non c'era più nulla che potesse nascondergli, così com'era sempre stato. Come gli era mancata quella sensazione... Ma era tutto così veloce e confuso...
"Viggo, ho bisogno di dormire un pò e di pensarci su... mi dispiace, io davvero non lo so."
Viggo si alzò lentamente e annuì con la testa, sfiorandogli poi la fronte con un piccolo bacio "Come preferisci Orli... allora... a domani..." Ma mentre si girava per raggiungere la porta, con la testa bassa, Orli si alzò e lo afferrò per un braccio "Viggo!! Aspetta!"
Viggo si voltò lentamente guardandolo negli occhi. Orli proseguì spostando lo sguardo da Viggo ai suoi piedi.
"Vorresti... restare qui... a dormire?..."
Viggo gli sorrise con un'espressione dolce e annuì semplicemente... Orli lasciò scivolare la mano che lo teneva per il braccio fino a prendere la sua, come aveva fatto Viggo nel pomeriggio... Poi si guardarono negli occhi, davanti al letto, con un espressione persa tra l'imbarazzo e la dolcezza... Orli non potè fermarsi dall'abbracciarlo, del resto poteva riflettere sul futuro domani, adesso cosa sarebbe successo se solo si fosse lasciato un pò andare? Lo voleva solo stringere...
Ma non appena si sfiorarono entrambi sussultarono come se i loro corpi fossero di fuoco...
Viggo si spostò, notando che Orli sembrava aver tremato "Orli io.... Posso..."
"Shhh..." Orli non lo fece finire di parlare e con una risata lo tirò a sè, posandogli sensualmente l'indice sul labbro "e mi chiedi il permesso???"
Viggo catturò le sue labbra in un bacio passionale e infinito, e quasi senza accorgersi in un'attimo si ritrovarono nudi sotto le lenzuola... stretti ancora in un'abbraccio, Orli ancora sul petto di Viggo, perso nelle sue braccia, mentre con una mano gli accarezzava il petto e il ventre, e si guardavano perdendosi l'uno negli occhi dell'altro, senza più bisogno di nascondere nulla... Viggo avvicinò le sue labbra all'orecchio di Orli, provocandolo sensualmente poi con la lingua, mente la sua mano scendeva sulla schiena del ragazzo, accarezzandolo piano... Ma Orli lo fermò ridendo "Vig, ti ho detto a dormire..." e si strinse di più attorcigliando le gambe attorno a quelle di Viggo, che si mise a ridere "Orli, sei diabolico, come fai ad avvinghiarti in quel modo, e poi a dirmi come una donnina col mal di testa 'dobbiamo dormire?!'"
Orli prese a ridere seguendo la risata dell'altro e alzò la testa recitando un finto broncio "Ey, io non sono una donnina, vecchio!!" Viggo si sollevò un pò, portando le braccia dietro la testa "Mmmhh sai adesso questo vecchio cosa ti fa, se non la smetti di farmi quel broncio irresistibile?" Orli si alzò in ginocchio sul letto, e lo sfidò con lo sguardo, le labbra incurvate in un sorriso malizioso, provocatorio e furbetto "Beh, sentiamo? Cosa vorresti fare, se riesci a prendermi?!?" E con questo afferrò il cuscino e lo diede sulla faccia dell'altro, ridendo ancora più forte. Viggo seguì il suo esempio, e si alzò, cominciando una battaglia senza vinti nè vincitori, mentre le risate soffocate si alternavano alle battute e ai respiri dei due... Ma dopo un pò Orli sentì il peso di Viggo sopra di lui, dopo che gli aveva strappato via il cuscino, e quando provò a dimenarsi, sorridendo si rese conto che Viggo gli stava tenendo entrambe le mani bloccate sul letto, poco sopra alla testa, e sorrideva maliziosamente "Mmmh, perchè non ridi più adesso?" Orli non poteva fare a meno di sorridere, finiva sempre così quando giocavano, e chissà perchè sapeva anche come la cosa sarebbe proseguita... questo sapore di ritorno al passato era così piacevole, che si dimenticò di tutto... voleva solo comportarsi come una volta, e gustare ancora a lungo le emozioni di quel corpo su di lui e di quel gioco... Rimise il finto broncio e provò a divincolarsi "Viggo lasciami stare, non hai vinto ancora, non mi arrendo!!" Viggo sorrise, aspettava solo quelle frasi e quel sorriso, come un chiaro segno che anche l'altro sarebbe stato al gioco, e si chinò sul suo petto, provocandolo e facendo passare la lingua sulla sua pelle, soffermandosi a lungo sul collo e sui capezzoli, mordicchiandolo sensualmente, muovendosi sopra di lui in modo che Orli sentisse la propria eccitazione contro la sua... Orli si divincolava, anche se realmente non voleva liberarsi, e comunque le braccia di Viggo non mollavano la presa nemmeno quando si concentrava su di lui... Viggo anzi aumentava le provocazioni e i movimenti ad ogni piccolo sospiro, e ad ogni tentativo di Orli di liberarsi. "Mmmhhh Orli, difficile liberarti eh... ti arrendi? Ti arrendi?" Orli aveva gli occhi chiusi, e un leggero sorriso sul volto, nascosto tra le sue labbra spalancate... "Mai!" Viggo allora sorridendo prese con una mano sola entrambi i polsi di Orli e si spostò poco più in là, dove erano caduti i suoi pantaloni, e velocemente gli legò i polsi con la sua cintura alla testa del letto, senza che l'altro riuscisse a fare nessun movimento. "Allora dovrò impegnarmi un pò di più...." sorrise malizioso, mentre si sollevava restando a cavalcioni su Orli, che si mise a ridere "Ecco non vale, lo sapevo che finiva così, ma non vale Vigg- ooohhh" Un gemito di piacere coprì la sua risata e bloccò le sue parole, perchè sentì le mani di Viggo su di lui, una sul ventre ad accarezzarlo sensualmente, e l'altra chiudersi sulla sua eccitazione e muoversi, prima lentamente e poi sempre più veloce, prendendo ritmo su di lui... Viggo, come prima, sembrava stimolato dai suoi sospiri, e ancora di più quando si chinò su di lui sostituendo la sua mano con la lingua, e continuò a provocarlo, abbandondando il suo punto caldo e salendo sul ventre, poi di nuovo sul petto... sul collo... poi tornando sulla pancia, percorrendo i contorni del tatuaggio... e tornando sull'inguine, su e giù... fino a che finalmente non lo assaggiò fino in fondo, circondandolo con le sue labbra calda e avvolgenti... Orli si divincolava seppure impercettibilmente, e quando Viggo raggiunse quel punto, gemendo tese le braccia bloccate al letto, chiudendo i pugni... con i capelli sparsi sul volto, perso nei suoi respiri, le labbra spalancate... Viggo dopo un pò si fermò d'improvviso, facendo sussultare Orli che aprì gli occhi tornando alla realtà, e si trovò a guardare Viggo con un mezzo sorriso e l'aria un pò imbronciata "Oh cazzo, Vig..." Viggò lo provocò sfiorandolo "Allora, ti arrendi?"
"No, no, mai, mai Viggo, scordatelo" rise cercando di respirare, mentre l'unica cosa che voleva era ancora tremare di piacere sotto i suoi tocchi...ma ridendo pensò che non voleva dargli la soddisfazione, non ancora, anche se alla fine di quel gioco sapeva che avrebbe ceduto, come sempre, ma non adesso... Viggo sorrise ancora di più "Ok... peggio per te..."
Tornò a sfiorarlo sensualmente con la lingua, continuando la sua strada su e giù, tornando là dove Orli desiderava le sue labbra, osservandolo mentre tremava e aveva richiuso gli occhi... e si fermò di nuovo "Cazzo, cazzo Vig!! E'sleale!!" Rise debolmente Orli, respirando a fatica.
"Ti arrendi? Se ti arrendi continuo... dimmi cosa desideri Orli, se ti arrendi, ora... "
Ma Orli scosse la testa con gli occhi chiusi, e ad un certo punto sentì un rumore e si voltò guardando Viggo che aveva preso un tubetto dal suo cassetto... "Aaah sapevo che sarebbe stato lì, dove lo tenevi sempre..." Orli sorrise "Non ci provare Viggo..." Mentre tutto quello che in realtà pensava era ::si, provaci, fallo, e alla svelta!::
Viggo continuava a sfiorarlo e poi fermarsi, facendolo bruciare come non mai... Orli aveva chiuso gli occhi ancora una volta, perso in quelle sensazioni, sussultando quando Viggo smetteva di toccarlo... "Ormai devi arrenderti Orli... dimmi cosa desideri..."
La sua voce era calda, bassa, roca, sensuale, e lo raggiungeva fino in fondo all'anima, così come sentì le dita di Viggo insinuarsi dentro di lui, e dalla sua gola esplose un gemito soffocato... Viggo continuò a provocarlo, mentre Orli gemeva e sospirava, divincolandosi e cercando di liberare le mani strette attorno alla cintura, stringendo sempre di più i pugni per l'eccitazione... non ce la faceva più, voleva sentire Viggo dentro di sè, voleva sentire, voleva toccarlo... Impazzì quando si sentì raggiungere più a fondo nel suo punto più sensibile, e sussultò violentemente quando perso nei suoi sospiri sentì il vuoto lasciato dalle mani di Viggo, che si era spostato all'improvviso, e aprendo gli occhi lo vide sorridere con tutta la malizia del mondo...
"Continua!!! Non fermarti adesso Vig, continua!!" Ma Viggo lo provocò ancora sfiorandolo "Ti arrendi?" sussurrando quelle parole e scandendole... Orli decise di non resistere più "Sisisisi Viggo mi arrendo mi arrendo!!" Sorrise respirando senza fiato "adesso continua Vig, e fatti toccare, voglio toccarti... avanti Vig... finiscimi..." Muoveva le braccia e si divincolava guardandolo fisso negli occhi... "Mmmhhh perchè dovrei farlo?" Viggo lo toccò ancora intimamente sorridendo e Orli sbottò, seppur senza lasciare quel sorriso misto al broncio sul suo volto "Perchè... perchè mi sono arreso, perchè hai vinto, avanti Vig tipregotipregotiprego!"
"Ok... ho vinto... forse adesso posso accontentarti..." gli sussurrò all'orecchio mentre era scivolato allungandosi su di lui e sfiorandogli le braccia fino a raggiungere le sue mani e liberargliele... subito Orli lo baciò con tutta la passione che aveva in corpo, assalendolo e stringendo le sue braccia attorno a lui, baciandolo dappertutto, accarezzandolo ovunque, con foga ed eccitazione.... sapeva come sarebbe andata a finire, e non aveva aspettato altro... il suo corpo bruciava e gli mancava soltanto una cosa per poter volare... tra i sospiri riuscì soltanto a dire "prendimi Vig... prendimi..." Sentì le mani sulle sue cosce che si sollevavano, e strinse subito dopo le gambe attorno alla schiena del compagno mentre in un'attimo come una volta furono una cosa sola... Viggo prese ritmo dentro di lui, dopo averlo abituato all'intrusione, mentre si stringevano, si toccavano, si sfioravano... Dopo un pò una lacrima scese lungo la guancia di Orli mentre socchiudeva gli occhi, sospirando di piacere...
"Amore... amore...". Sussultò sentendo Viggo chiamarlo in quel modo... o era perchè si sentiva colpire sensualmente e ripetutamente nel punto in cui desiderava di più? Non lo sapeva, non sapeva più nulla, mentre si spingeva contro il corpo di Viggo, seguendolo a ritmo dei suoi movimenti... "Amore, perchè piangi? Sto facendo qualcosa che..." Viggo si fermò per un'attimo, ma Orli si spinse ancora con forza contro di lui "No, no non fermarti è tutto..." Gemette di piacere con un'espressione persa e beata sul volto, mentre i due avevano ricominciato a muoversi "... perfetto... "
Viggo dolcemente e con la sua voce bassa e roca sussurrò tra i sospiri "Allora guardami... apri gli occhi..." Orli seguì quel consiglio e sorrise con tutta la gioia che sentiva esplodere, perdendosi nello sguardo dell'altro... non come l'ultima volta, quando tutto questo l'aveva dovuto soffocare, quando gli occhi si dovevano nascondere... no, adesso no... la lacrima era solo dedicata a quel momento perfetto... il suo momento perfetto, il loro momento perfetto... Domani, ci sarebbe stato tempo domani per la paura, per i dubbi, per le decisioni... Dopo un pò, quando non c'era più spazio per nessuna parola, nessun pensiero, null'altro se non loro, respirando assieme e gemendo i due raggiunsero il piacere quasi all'unisono, e si abbandonarono così per un'attimo... poi Viggo scivolò al suo fianco prendendolo tra le braccia, nel silenzio scosso solo dai loro respiri affannosi... nell'aria il profumo dei loro corpi, del loro amore... le lenzuola stropicciate ai piedi del letto, e loro stesi, avvinghiati e liberi da ogni preoccupazione, almeno in quel momento... pelle a pelle, occhi negli occhi, fino a che il sonno li raggiunse.
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Quando il mattino li ritrovò ancora una volta, Orli si voltò per baciare il suo amore, ma il panico lo assalì quando trovò il letto vuoto. Non era così che doveva andare, non era possibile, non era questa la mattina in cui doveva temere... avrebbe potuto essere questo il risveglio di qualche giorno fa, quando invece con sorpresa aveva trovato Viggo accanto a sè dopo quella notte di sesso... non adesso, non ora, non era possibile... Con un espressione di puro terrore sul volto si infilò velocemente i boxer e saltò giù dal letto, correndo scalzo verso la porta, guardandosi intorno nella camera vuota, e poi stupidamente anche nel corridoio... :: se n'è andato... oddio non è possibile... non può avermi preso per il culo in questo modo... ::
Ma un rumore lo riportò alla realtà, e corse verso il bagno, da dove proveniva... aprì la porta di scatto, pallido e tremante, e lo vide lì, prendersi la porta quasi in faccia, mentre la tazza di thè che aveva fra le mani oscillava pericolosamente fino quasi a versarsi addosso ad un Viggo stupito, in boxer come lui, che non capiva cosa stava succedendo... ma Orli non gli diede il tempo di pensare, perchè lo abbracciò così com'era... Viggo non era nemmeno riuscito a posare la tazza, nè la busta di zucchero che stava nell'altra mano, e si lasciava abbracciare con le braccia allargate e uno sguardo assolutamente ridicolo sul volto.
"Orli? Ehm Orli?" Orli lo stringeva agitato, baciandogli le labbra, baciandogli il volto, la testa, le guance, e poi di nuovo le labbra, per poi abbracciarlo di nuovo, freneticamente.
Non che Viggo non gradisse quello slancio d'affetto, ma evidentemente intuì come doveva essere buffo guardarsi da fuori mentre se ne stava lì a prendersi i baci con le braccia aperte e lo sguardo beota... e scoppiò a ridere "Orli, se mi fai posare la tazza ti abbraccio anche io... calmati"
"Oh si scusa Vig" rispose agitato Orli, e allontanandosi un poco si rese conto della posizione dell'altro, e scoppiò a ridere anche lui, mentre Viggo posava la tazza
"E'che... mi hai fatto prendere il secondo infarto in due giorni!! Vuoi vedermi morto tu, vuoi vedermi morto io lo so!! " Gli disse, dandogli un colpo sul petto e scompigliandoli poi i capelli continuando a ridere.
"Orli... ma cosa credevi che me ne fossi andato? Vieni qui, scemotto... volevo farti una sorpresa... ho trovato questo aggeggio per scaldare l'acqua e qualche bustina, e volevo portarti il thè a letto... ma mica potevo fare rumore in camera, se no che sorpresa era?" Lo tirò per un braccio e lo abbracciò passandogli dolcemente una mano fra i capelli "Non volevo spaventarti, piccolo... che faccia avevi quando sei entrato da quella porta... lo vuoi capire che non me ne vado da te? Nè ora nè mai più?"
Orli si era appoggiato sulla sua spalla sentendo il profumo della sua pelle "Grazie Vig... che bel pensiero, svegliarmi così sarebbe stato... ehy però!!" sollevò la testa per guardarlo "Potrei sempre tornare lì e fare finta di dormire e urlarti che sorpresa mentre vieni a portarmi il thè a letto!!!" Si fermò ridendo quando vide lo sguardo divertito di Viggo "Uhm, idea stupida eh? Vabè, che vogliamo fare, lo beviamo questo thè o no?" Sorridendo afferrò una delle tazze mentre Viggo prendeva l'altra, e si infilarono sotto le lenzuola, sistemando i cuscini più in alto per stare più comodi... Viggo si stese per primo, e mentre anche Orli saliva sul letto aprì il braccio per farlo sistemare su di lui. Viggo gli parlava dolcemente "Hai voglia di passare la giornata con me, domenica? Potremmo andare al mare... dicono che Malta abbia dei posti magnifici..."
"Vig, hai finito di fare domande idiote?" Disse con un sorriso Orli sorseggiando il suo thè... ma si maledì subito dopo quando si accorse che Viggo aveva interpretato quelle parole come un rifiuto, e si era irrigidito, con un'ombra negli occhi che aveva abbassato "Scusa Orli, non volevo metterti fretta... mi ero dimenticato che ieri mi avevi detto di voler riflettere... non ti preoccupare, capisco se non ti va"
Ma Orli si affrettò a specificare "Vig, andrei ovunque con te lo sai!! E poi, stavo marcendo in questa camera tutte le domeniche. Per quello parlavo di domande idiote!!" E detto questo gli diede un bacio sulle labbra.
Viggo ora sorrideva, ma Orli si rese conto che era comunque un pò pensieroso.
"Orli... pensi che se te lo chiedessi ora, mi prenderesti per uno che non sa aspettare? Ti metterei fretta vero? Si, scusa, lasciami parlare..."
Orli abbassò lo sguardo... "Vig... non è che devo riflettere poi su qualcosa... non è vero che non so più quello che provo... è che ho paura... paura di fidarmi... paura di perderti... Anche se devo dire che stanotte..."
"Orli... ho sbagliato, ma non avrei mai voluto allontanarmi da te, non l'avrei fatto se non avessi creduto di averti perso io per primo... ma ti giuro, guardami, ti giuro che mai più dovrai stare senza di me. non ti voglio lasciare mai più Orli. Io ti... "
"No Vig, non me lo dire, ti prego..." Orli si voltò un poco per posare la sua tazza.
Viggo lo fece voltare e gli prese le mani "Perchè, perchè Orli, non è quello che provi anche tu? Io non sapevo se dirtelo, non sapevo se era il momento giusto per te... ma non voglio più nasconderlo... è quello che proviamo entrambi... "
Orli ormai sentiva scivolare via tutti i muri che aveva eretto attorno al suo cuore, lo sentiva quasi libero di respirare, di volare... stava per aprire la gabbia, e sentiva che era quasi arrivato il momento in cui tutte le maschere sarebbero state bruciate per sempre... "Vig... se me lo dici ora, non potremo più tornare indietro... lo sai questo? Se adesso io..."
"Non voglio tornare indietro Orli... voglio solo andare avanti, accanto a te. Io TI AMO Orli."
Viggo aveva scandito quelle due parole fissandolo negli occhi, lasciando trasparire tutto quello che stava provando.
Orli sorrise, era quasi libero... "Io... ho bisogno di stare con te..."
"Si Orli, libera i tuoi pensieri, dammi il tuo cuore..."
"... E'sempre stato tuo Vig..." lo disse quasi sospirando...
Viggo lo baciò con dolcezza, stringendolo con tutta la forza che aveva, e Orli si sentì finalmente pronto per rispondere a quelle parole che l'avevano fatto sentire vivo dopo tanto tempo... e assaggiando il suo sapore e sentendo vicino a sè l'odore della sua pelle, si staccò da quelle labbra solo un secondo, per sussurrare "anche io ti amo Vig... anche io...".


Poco dopo, scendendo al piano terra mano nella mano con Viggo, si accorse che il suono delle porte dell'ascensore che aveva tanto odiato sembrava salutarlo come un cagnolino che scodinzolava... persino quello era così dolce alle sue orecchie, e si mise a ridere al pensiero, sembrava una cosa così stupida...
"Che fai ridi da solo adesso?"
:: Mi starai prendendo per matto, ma in fondo sei abituato no?:: Orli si voltò studiando il volto di Viggo, che sorrideva curioso dicendogli quelle parole...
"Vig, quando ci prenderemo casa, possiamo cercarne una con l'ascensore?"
Viggo si mise a ridere senza capire, ma lo assecondò dandogli un bacio sul naso e uno sulle labbra "Mmmh ma non volevi vivere in un simpatico cottage in campagna con l'erbetta davanti?"
Orli in tutta risposta, arrivati a destinazione, guardò ancora una volta le porte dell'ascensore che si chiudevano, ridacchiando: "Mmmh Ho cambiato idea..."
Passando davanti ai divani della Hall per mano sorpassarono Eric... Gli spiaceva lasciarlo da solo quella mattina, sulla strada per il set che avevano sempre fatto assieme, ma gli avrebbe spiegato tutto più tardi... Ma si accorse che non sarebbe servito, visto che l'amico al loro passaggio rivolse ai due un sorriso raggiante, e un cenno d'intesa a Orli con la testa, mentre parlava, forse un pò alludendo: "Uhm, Menelao devo preoccuparmi? Guarda che anche se Paride ti ha fregato la donna è pur sempre mio fratello eh... mica lo stai portando via per fargli qualcosa di male..."
Viggo sorrise guardando Eric e poi Orli "Nessun male Bana..." poi ci ripensò "... Uh perchè altrimenti che fai, diventi tutto verde e ti trasformi in Hulk?" (NdRaffie: Eric Bana interpretava Hulk nel film ;P)
Orli lo guardò divertito: "...Vig... sai questa in quanti gliel'hanno già detta? Te la cavi meglio con la poesia che con le battute eh..." I tre scoppiarono a ridere, mentre Orli e Viggo si incamminavano all'aria aperta. Cominciava una nuova giornata, e per loro ricominciava una vita insieme....

The End ^.^

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Nota1: si ringrazia Carmen Consoli per aver fatto da colonna sonora per il finale della fic... e se qualcuno conosce le sue canzoni capirà perchè ;) Ah la canzone citata nei capitoli scorsi era White Flag di Dido...
Nota2: ...potrebbe esserci un seguito... I pucciosi in teoria devono finire il film, andare al mare, tornare a casa e prendersi sta casa con l'ascensore (^.-) ...e Sean, si intrometterà ancora o era davvero pentito :P? ....Mah boh magari se vi interessa ci sarà, vediamo :D
...A meno che il capitolo 5, visto che ci ho messo un sacco a finirlo (perdonatemi mancava l'ispirazione!), non vi abbia fatto rimangiare i complimenti (a proposito grassie a tutti ^^'') che mi avete fatto per gli altri 4 ;)
Non si sa mai ^^'