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Prosopa - Maschere .|.
Capitolo 4 ~
Orli si
stava piano svegliando, e restava nel dormiveglia, senza aprire gli
occhi... non voleva allungare la mano sul materasso freddo per scoprire
che Viggo se n'era andato, dopo aver avuto il suo corpo più e più volte...
Poteva dire che era la notte più bella della sua vita? Avrebbe voluto,
avrebbe spiegato quelle sensazioni che l'avevano inebriato... la
sensazione di averlo di nuovo, anche se solo per quella notte, di
stringerlo dopo averlo desiderato tanto, dopo aver creduto di non poter
mai più provare certe emozioni... Ma non era la notte più bella della sua
vita. Era una notte, una notte come tante, in cui si era regalato e aveva
dato tutto sé stesso a qualcuno che voleva invece ben altro. E aveva finto
e soffocato quello che provava... aveva indossato la sua cara sicura
maschera, gigantesca, opprimente e soffocante. Ma per un attimo, solo per
un attimo, mentre Viggo scivolava dentro di lui, non si era sentito più
vuoto e solo... aveva mentito a sé stesso e ai suoi sentimenti, facendosi
credere di sentirsi amato, comunque, in qualche modo. Il desiderio era
comunque meglio del nulla, no?
E ora non voleva accorgersi che si sarebbe dovuto alzare dal quel letto
vuoto per tornare nella sua camera, e alla sua giornata. Avrebbe solo
voluto sentire ancora il profumo della sua pelle, che era ancora così
vicino... come quel calore...
Che sentiva ancora vicino a sé?!?! Per un attimo gli mancò il respiro e
trattenne un gemito di stupore, per non svegliarlo. Viggo era ancora lì!!
Sentiva il calore delle loro gambe avvinghiate, e si sentiva stringere...
Aprì gli occhi lentamente, quasi spaventanto e convinto di rendersi conto
che era solo un sogno. Ma quando li ebbe aperti si accorse che era
appoggiato sul petto di Viggo... si erano addormentati come una volta. Le
braccia di Viggo lo stringevano forte, possessivamente, e lui si sentiva
avvolto completamente, protetto... Con la guancia, delicatamente,
accarezzò il suo petto per sentire la sensazione di quella pelle vicino a
lui, e poi si sollevò di poco, cercando di non svegliarlo, né di liberarsi
da quell'abbraccio caldo e forte. Lo voleva guardare... non sapeva perché
era ancora lì, non sapeva cosa sarebbe successo quando si sarebbe
svegliato, ma voleva gustarsi il momento...
Viggo aveva gli occhi chiusi, e un'espressione quasi felice e soddisfatta
sul volto... i capelli sparsi sul viso... Orli osservava quasi con
adorazione le labbra che si schiudevano tra i respiri, mentre si
concentrava ad ascoltare i movimenti del suo petto, che si spostava
lentamente su e giù... Sembrava davvero il suo Viggo, il suo amore, quando
si svegliava con un sorriso felice, felice di trovarlo accanto, e lo
baciava, stringendolo, stringendolo ancora più forte. Ma Orli smise di
pensare, quando sentì mancare l'abbraccio: l'espressione di Viggo si era
fatta più cupa e le braccia avevano perso la stretta ed erano scivolate
via come se stessero toccando il ferro bollente, così come le gambe si
erano allontanate dalla sue. Orli fece appena in tempo ad abbassare lo
sguardo e tirare giù la testa, mentre vedeva che gli occhi di Viggo si
stavano aprendo. Fu un attimo e Viggo fece per sollevarsi seduto, mentre
istintivamente Orli si spostò dal suo petto per permettergli di alzarsi.
Non sapeva cosa aspettarsi, però se Viggo non l'aveva lasciato lì da solo,
se l'aveva stretto in quel modo tutta la notte, qualcosa doveva pur...
"Buongiorno Orlando. Scendiamo a fare colazione?"
Il suo volto aveva un'espressione neutra, nessun segno di affetto o di
quant'altro...
:: almeno non mi sono svegliato da solo... è ancora qui... in un modo o
nell'altro :: Come sapeva ormai accontentarsi di così poco...
"Ok Vig"
Viggo si era già alzato dandogli le spalle, e aveva varcato la porta del
bagno per entrare nella doccia. Orli era rimasto a fissare il vuoto, fino
a che aveva deciso di alzarsi, camminando scalzo, e mentre si rivestiva
lentamente, urlò: "Vig... vado a fare la doccia da me... ci vediamo
sotto..."
Era lui che stava andando via, era lui che scappava, almeno non avrebbe
fatto troppo male. Come se potesse essere peggio di com'era in quel
momento... ora che lo aveva sentito così vicino, che aveva sentito la sua
pelle, i suoi baci, dopo che l'aveva sentito di nuovo e ancora dentro di
sé ... si sentiva ancora più vuoto di come non era stato nei giorni
passati, nei mesi passati. Era come se fosse stato a lungo assetato e
arido, e qualche goccia d'acqua gli avesse bagnato le labbra... tutti gli
sforzi di starci lontano sembravano ora vani... quella diga che aveva
costruito con fatica, mattone dopo mattone, per non guardare l'acqua, era
ora distrutta e crollata in una sola notte. Adesso la desiderava ancora di
più quell'acqua, voleva prenderla a piene mani, tuffarcisi dentro,
annegarci... sì, anche annegarci, avrebbe voluto persino sentirsi
trascinare giù, sentirsi mozzare il respiro, sentirla nelle narici e nei
polmoni... tutto pur di *sentirla*. Affogare per respirare, morire per
vivere.
"Ok! Buona idea!" Fu l'unica cosa che gli urlò Viggo da sotto la doccia.
Orli impugnò piano la maniglia della porta, e si incamminò lentamente
verso la sua stanza, allontanandosi dal suo cuore passo dopo passo.
---
La giornata era stata terribile... a colazione aveva trovato Viggo già ad
una tavolata in cui c'erano Sean, Eric, Petersen e altri attori. Viggo si
era ovviamente comportato tutto il giorno come se nulla fosse accaduto,
considerandolo anche meno di tutti gli altri giorni. E ridendo sempre con
Sean, passando il tempo in sua compagnia. Dannazione, se anche tra loro
c'era solo sesso, perché non evitava anche Sean? Perché con lui rideva e
scherzava, perché a Sean dava attenzioni, e a lui nulla? Con lui quel
giorno poi era ancora più lontano, ancora più freddo...
Ma Orli doveva lavorare, e fare finta di nulla, per cui doveva scacciare
quei pensieri, scacciare le immagini della notte, che tornava secondo dopo
secondo in piccoli flash-back... La lingua di Viggo calda scorrere sul suo
orecchio, poi lentamente sul collo... e improvvisamente sul petto,
circondare i suoi capezzoli, e scivolare giù sull'ombelico... e ovunque
sulla sua pancia che tremava... formando piccoli cerchi... e tornare poi
su, allontandandosi e facendosi desiderare ancora di più, fino al punto
che Orli avrebbe pregato... per scendere poi finalmente di nuovo in quella
zona desiderata e fremente... prendendolo e assaggiandolo completamente,
avvolgendolo con quella bocca calda fino in fondo... e quelle mani che
continuavano ad accarezzarlo senza fermarsi, fino ad arrivare alle
natiche, mentre subito le dita si insinuavano una dopo l'altra fino a
farlo impazzire di piacere... E poi le carezze sulle gambe che si
sollevavano, e finalmente Viggo, che lo riempiva, e si muoveva lento
dentro di lui, e poi sempre più veloce... facendolo tremare, facendolo
bruciare...
Arrossì violentemente quando la voce di Eric lo riportò alla realtà, si
sedette più comodo sulla sedia e accavallò le gambe sistemandosi il
costume di scena, per nascondere l'eccitazione che stava aumentando senza
curarsi del luogo in cui si trovava. :: Solo a pensarti... guarda cosa mi
fai Viggo ::
"Amico, che faccia!" Eric rideva, e lui, contro voglia, finse di seguire
la risata.
"Perché che ha?! È la mia!" Gli fece l'occhiolino.
"Stasera si pensava di andare a ballare Orli... tutti assieme. Dai vieni,
ti prometto che non andremo per donne!" rideva ancora.
"Dai, stavolta ci sarò..." Era stanco di vedere le stesse pareti, e non
avrebbe proprio retto quella notte, dopo gli eventi di quella prima. Ma in
quell'istante si avvicinò Viggo, seguito da Sean che si teneva a debita
distanza "Bana, a che ora stasera?"
Orli sgranò gli occhi. Sarebbe venuto anche Viggo?! Oh dannazione, e
l'aveva anche appena sentito dire che sarebbe andato!!! E adesso come ne
sarebbe uscito fuori? Doveva andare per forza, e ci sarebbero stati anche
Viggo e Sean. Maledizione. Non dopo quella notte. Ma non aveva altra
scelta, mica poteva farsi vedere che se la dava a gambe...
---
Si era cambiato d'abito già venti volte, ma nulla lo convinceva. La pila
di vestiti giaceva sul letto e aumentava sempre di più, sembrava stesse
per esplodere la stanza. Orli si guardava allo specchio con un'espressione
buffa e semi disperata, cammuffata dall'aria seria e sicura, mentre
recitava le espressioni che avrebbe 'indossato' la sera. Sospirò. Una
volta avrebbe chiesto consiglio a Sean. Già. Adesso poteva al massimo
chiederlo al muro. Lanciò la giacca nera con rabbia sul letto, dannazione
non stava andando ad un party di Gala, non andava bene!!
Si guardò i jeans neri. Ok, erano neri, ma anche se stava andando a
ballare, con quei voilant che uscivano dalle tasche non era proprio il
caso. La maglietta giallo fluorescente l'avrebbe abbagliato, certo, ma
agli occhi, e per sempre!!!
E la camicia bianca? Mmmhhh troppo sobria e delicata quella... finì nel
mucchio con le altre cose. Però quella panna a costine, con la giacca di
pelle nera sopra... Sì sì quella! Si guardò intorno, e afferrò i primi
pantaloni che aveva vicino. Chiari, un po' scoloriti e con qualche
strappetto ordinato e le tascone marcate, tascone in cui infilare
comodamente le mani. Si, cool. Aveva detto cool? Ok, decisamente una riga
di matita nera sarebbe stata perfetta per quella discoteca! I suoi
braccialetti, i suoi anelli... anche quell'anello, l'anello che Viggo...
Oh basta. Veloce! Si guardò ancora allo specchio, sistemò i capelli, che
andavano bene così, un po' disordinati... sistemò solo i ciuffi sulla
fronte, poi si sollevò il colletto della giacca di pelle, si mise le mani
in tasca e, dandosi un'ultima occhiata, era pronto per uscire.
(NdRaffie: http://www.bloomingfans.com/images/news/zumanity4.jpg ^.- Qui
ha un po' meno riga però che nella foto! lol)
Si incamminò fuori dall'albergo mentre l'aria fredda della sera gli
sfiorava il volto, e aspettò l'arrivo degli altri. Gli faceva proprio male
eh stare in quel modo: era di nuovo in anticipo!? Il primo ad arrivare fu
ovviamente Viggo. Aveva una camicia nera e dei pantaloni altrettanto
scuri, e mooolto stretti pensò Orli. Gli sembrò quasi che Viggo si fosse
fermato, con un'aria... stupita? quando l'aveva visto... Ma poi aveva
proseguito, e quando si era avvicinato era scoppiato a ridere e stava
indicando con le mani gli occhi di Orli, e poi i suoi. Orli capì solo
quando Viggo era abbastanza vicino e con un po' di luce si rese conto.
Matita nera attorno agli occhi anche lui...
(NdRaffie: Solo per immaginare gli occhi: http://www.photobucket.com/albums/1003/nevernilien/82edab36.jpg
^.-)
Orli non potè fare a meno di sorridere :: sempre gli stessi gusti io e te
eh...? :: Si sarebbe perso a guardarlo per ore, era incredibilmente
sexy... e chissà cosa stava pensando di lui in questo momento? Ma doveva
respirare e dire qualcosa, possibilimente non di stupido o scontato. Ma
prima che potesse aprire bocca, come al solito qualcuno gli ruppe le uova
nel paniere. E chi poteva essere? Sean, ovviamente.
"Ey" Salutò imbarazzato. Orli rispose fingendosi naturale, mentre Viggo
non smetteva di ridere.
La tensione tra i due, come era ovvio, si tagliava col coltello, mentre
Viggo per fortuna continuava a ridere, fino a che prese fiato e calmandosi
un poco salutò Sean mettendogli una mano sulla spalla e sorridendo. Orli
avrebbe voluto tagliargliela quella mano. In quel momento cominciarono ad
arrivare tutti gli altri, compreso Eric che prese a fare battute
sull'abbigliamento di Orlando, camminando con lui e prendendolo a
braccetto, mentre Orli non faceva altro che guardare Viggo con la coda
dell'occhio, stando attento a non farsi scoprire.
Sussultò e spostò lo sguardo al suolo imbarazzato quando si accorse che
anche Viggo si era voltato impercettibilmente e aveva fatto altrettanto. O
almeno così gli era parso :: Azz, mi ha beccato! Di sicuro si sarà sentito
osservato e si sarà girato per quello... dannazione, adesso mi eviterà
ancora di più, se mi ha visto.... ::
Proseguirono per la strada e Orli per sicurezza fece ben attenzione a non
voltarsi più.
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Aveva deciso di soffocare il suo stress col caro amico alcool... Non
capiva perfettamente, ma stava bene, così bene, leggero... E gli pareva di
capire dai bicchieri appoggiati davanti a Viggo, che anche l'amico doveva
aver bevuto un bel po'... Ma al diavolo, doveva smettere di guardare
quello che faceva l'altro, aveva solo voglia di muoversi, di divertirsi!
Quindi con quel sorriso sornione sul viso si alzò lasciandoli tutti lì, e
un po' barcollando si lanciò al centro della pista, lasciandosi
trasportare dalla musica, ballando e muovendosi perfettamente a ritmo.
Ah, adesso sì che si sentiva svuotato da ogni preoccupazione! Si sentiva
leggermente sollevato da terra, con la testa altrove, leggera... voleva
ridere, urlare, vivere, e mica capiva tanto bene dov'era, ma non gli
importava! Quando un tizio biondo e con i capelli lunghi si avvicinò a
ballare col fiato praticamente sul suo collo, Orli non si spostò, anzi,
continuò a ballare sorridendo, senza voltarsi, muovendosi in maniera sexy.
Ma non capiva chi diavolo era, lui voleva solo ballare e stare bene... si
voltò, e fissò senza fermarsi quel bellissssimo cappello nero simil-cowboy...
rideva, lo voleva assolutamente! D'istinto lo prese al ragazzo, e se lo
mise sulla testa tenendoselo con una mano e continuando a ballare muovendo
il bacino... ah ora sì che si sentiva terribilmente sexy :: sisisisi,
seeexy e modestooo! Viggo... mi vedi? :: Guardando verso il tavolino gli
sembrava tra la nebbia dell'alcool che Viggo lo stesse fissando, e lo
vedeva attraverso la folla di corpi che si agitavano, spostandosi mentre
ballava, per guardarlo, cercandolo tra le teste in movimento... si
immaginava i suoi occhi su di lui... ora sì, ora no, ora sì, ora no, tra
una testa e l'altra... ah, ma sicuramente era una specie di
allucinazione... Viggo guardava sicuramente altrove. Ma era bello
crederci! Il biondo però doveva aver preso come un invito quel suo gesto
con il capello, e gli aveva avvolto le braccia attorno alla vita,
strusciandosi un po' a ritmo di musica. Orli quasi non si accorgeva che
mentre si spostava per riavere il suo spazio pareva quasi strusciarsi
anche lui, pensava solo allo sguardo di Viggo: ora sì, ora no, ora sì, ora
no, ora no... ora no... dove dannazione era Viggo?!?!?! Finalmente si
accorse del tipo davanti a lui, e si mise a ridere. Era davvero cotto
marcio se stava così vicino a questo tizio e se ne accorgeva soltanto
adesso! Ma la testa non funzionava tanto bene, mentre il tipo gli
sorrideva :: uh, che begli occhi blu... e guarda che petto sotto questa
maglietta trasparente!! Aaawww ma non come quello di Viggo... :: Non
capiva più nulla ma si ritrovò fuori col tipo che parlava e manco capiva
quello che stesse dicendo, e lo teneva per mano. Ma l'aria fredda sulla
faccia gli diede una brusca svegliata e cominciò piano a rendersi conto.
"Ey... che fai! Io torno dentro!!" Biascicò.
Ma il tizio lo guardava ammiccante "Dai, non fare lo scemo..." lo prese di
nuovo per mano "lo vedo che è quello che vuoi..." sorrise malizioso e gli
sfiorò il volto con l'altra mano. Orli gliela spostò con uno schiaffo
"Senti, mollami, di sicuro hai capito tutto sbagliato, adesso mollami OK?"
Ma il tipo non sembrava molto convinto, e si spinse sensualmente verso
Orli, bloccandolo contro il muro, e fece per baciargli il collo. Orli si
spostò violentemente e lo spinse via, anche se era ubriaco ormai aveva
ripreso il controllo del suo corpo.
"Andiamo, non farti desiderare, adesso!!"
"Lasciami in pace, hai frainteso tutto, ti ho detto che mi devi mollare!!"
Orli era davvero tentato in quel momento, anche se gli urlava di
smetterla. Del resto era terribilmente solo... e del resto il tizio era
terribilmente attraente... e del resto lui era terribilmente eccitato... e
la testa gli girava, sì, terribilmente.
Il ragazzo insisteva e Orli lo stava lasciando avvicinare senza dire più
nulla, anzi stava per tendere la mano per spingerlo verso di sé , quando
un'altra mano intervenne nella scena. Il ragazzo venne tirato indietro, e
interrotto da una voce bassa e profonda, dura, che sembrava scaturire
rabbia da tutti i pori, e che sembrava avesse il potere di tagliare
l'aria.
"Ti ha detto che non desidera la tua compagnia. Quale parte non capisci di
'lasciami. in. pace'?!?!"
"Viggo..." Sussurrò. Ma il ragazzo non sembrava intimorito e scostò la
mano con un colpo di spalle per fronteggiarlo. "Che diavolo vuoi amico??
Levati dai piedi, questo è già con me"
Viggo parlò a denti stretti "Non fartelo ripetere due volte. Lascialo in
pace."
Orlando si mise in mezzo quando vide che i due si stavano avvicinando
sempre di più, con aria un poco minacciosa. "Andiamo Viggo...
finiscila..."
Il ragazzo continuò "hai capito? Aria, che qui ci stavamo divertendo. Ti
ripeto che sta con me ti consiglio di alzare i tacchi, il ragazzo qui la
vuole la mia compagnia ok?"
Viggo spostò Orli e prese il tizio per il colletto "Ti ho detto. che. lo
devi. lasciare. in pace." Ruggì. Orli non capiva più nulla, e prese ad
urlare "Viggo smettila!! Non mi stava dando fastidio quando sei
arrivato!!! Adesso calmati!!! Calmati e lascialo stare, me la so cavare
benissimo da solo!!" Ormai la sbornia era magicamente scomparsa, si era di
colpo quasi completamente ripreso.
Viggo non lo guardava neppure, fulminando con lo sguardo il tizio, ma
questo con uno scatto si liberò dalla presa e spinse Viggo. Fu tutto così
veloce che quasi Orli non si accorse di quello che stava succedendo...
Viggo aveva colpito il tizio con un pugno violentissimo che l'aveva fatto
volare per terra, e se Orli non l'avesse fermato ci si sarebbe lanciato
ancora addosso mentre quell'altro seduto sull'asfalto si portava una mano
alla bocca e gli urlava sconvolto "sei pazzo!! siete pazzi!!" e poi si
alzava e correva via.
"Viggo!!!! Ma ti sei fottuto il cervello!!!!!!!" Orli urlava mentre ancora
lo stava tenendo fermo, ma Viggo sembrava fuori di sé , sicuramente era
ubriaco, e anche troppo. Viggo urlò più forte e lo prese per un polso "E
tu?! Eh? Io mi sarò fottuto il cervello, ma tu, tu volevi farti fottere
dal biondino eh?!?!"
Orli non ci vide più dalla rabbia ed esplose, avrebbe avuto la forza di
buttare giù un palazzo con la sola forza di tutti i sentimenti d'odio che
sentiva scatenarsi dentro, e prese a parlare senza respirare, urlando
sempre più forte, rosso in volto, urlandogli in faccia... sapeva che stava
per spiattellargli tutto, ma davvero era arrivato al limite!
"Che cosa?!?! Chi cazzo ti da il diritto di parlarmi in questo modo, di
dirmi certe cose?!? Chi cazzo sei, prima di tutto, per buttarmi via,
trattarmi come se fossi una merda e cercare di non pestarmi quando passo
sulla tua strada, e poi tu, fottermi quando ti viene la voglia?!?! Tu,
parli di fottere? Stai nel letto di Sean, poi nel mio, nel mio fino a che
non ti gira... e io, cosa devo fare secondo il tuo cervello superiore,
continuare ad amarti e piangere nella mia camera?!? E poi, POI! vieni a
giudicarmi, e ti permetti di criticarmi?! E anche se avessi voluto
fottermi il biondo? Eh?!? A te? A te??!"
Viggo gli lasciò il braccio, sembrava un po' sconvolto, ma era ancora
furioso e poco lucido, si vedeva chiaramente che era ubriaco dagli occhi
un po' persi... e quando Orli si fermò a prendere fiato ansimando con
rabbia, Viggo ruggì a denti stretti con uno sguardo sarcastico e
arrabbiato
"Magari se lo fottevi potevi dirmi se è stato più bravo di me... O di Eric
magari eh Orlando? O magari, nessuno è bravo a fottere come il tuo Depp,
vero???"
Orli sgranò gli occhi shockato e ribattè immediatamente "Ma di che cazzo
stai parlando Viggo?!?!"
"Almeno io nel letto di Sean ci sono entrato *dopo* Orlando.... tu in
quello del signor Depp c'eri il giorno dopo, o magari quando ancora eri
nel mio eh, Orlando?"
Orlando lo spinse contro il muro con tutta la forza che aveva, bloccandolo
appoggiando le mani contro il muro dietro alla sua testa, e urlò, non
poteva credere a quello che sentiva, e non si sarebbe certo giustificato
con lui, era troppo schifato da quello che aveva potuto pensare
"È questo che pensi Viggo??? È questo quello che hai pensato per tutto
questo tempo, senza mai venire da me, a *chiedere*?!? Perché se è così,
non vale nemmeno la pena di guardarti in faccia"
"Non recitare Orlando. Lo so, ho sentito le voci. Me l'hanno detto. Non
fingere."
Orlando smise anche di urlare e si spostò, senza bloccarlo più contro il
muro. I suoi occhi diventarono due fessure e con uno sguardo glaciale e
con la voce bassa e carica d'odio sibilò:
"Ho già finto troppo, specie in questi ultimi giorni, *per te*. Te l'hanno
detto eh? Hai sentito le voci eh... Come io avevo sentito dalle persone al
biliardo, quelle cose che dicevi di me... anche a me 'l'avevano detto'. Ma
io sono stato così un fottuto idiota da ascoltarti. Fidati di me Orlando,
e io ti ho creduto. *IO*. Evidentemente non è lo stesso per te." Prese
fiato.
Viggo aveva ora sbarrato gli occhi, confuso, aveva un'aria spaventata,
come se la realtà, ancora però piena di dubbi, gli fosse cascata addosso,
d'improvviso, come un pesante macigno. Viggo fece per aprire bocca, ma
Orlando riprese: "Hai solo ascoltato 'le voci'. Siete fatti l'uno per
l'altro tu e Sean. Due fottuti vigliacchi che non hanno il coraggio di
venire a parlarmi. Allora fate bene ad usarla per qualcos'altro quella
bocca. Noi non abbiamo più nulla da dirci"
Orli si voltò senza più dire nulla, cacciando indietro quelle lacrime che
nonostante tutta la rabbia che ancora aveva in corpo volevano uscire a
tutti i costi. Si voltò e camminò velocemente nella direzione opposta alla
strada dell'albergo, lontano da Viggo, lontano da tutto. Girando l'angolo
si accorse che anche Viggo stava camminando, barcollando un po',
sicuramente ubriaco, invece verso l'albergo. Andavano in due direzioni
opposte, come le strade dei loro cuori...
§§
Nello spiazzo rimasto vuoto si sentì cigolare la porta del locale... Eric
era pallido e parlava con qualcuno.... "Dannazione, ho avuto davvero paura
che scoppiasse una rissa... non immaginavo che... che ci fosse tutto
questo dietro. Non sono fatti miei, ma tu..."
Dall'ombra uscì l'altra persona... Sean. "È... tutta colpa mia... Sono io
che..."
Eric lo prese per le spalle: "Tu cosa...?"
"Sono io che ho fatto credere a Viggo che le voci erano vere. Sono io che
gli ho detto che Orlando mi aveva parlato personalmente della sua presunta
storia con Depp, non tralasciando finti particolari e... e prove.... Sono
io che mi sono inventato che Orlando mi avesse chiesto di volersi liberare
di Viggo, ma che non sapeva come fare... e... altro.... e io che l'ho
consolato, ed io che sono entrato nel suo letto..." Eric non potè fare
altro che sgranare gli occhi.
§§
---
Orlando aveva camminato anche troppo a lungo, piangendo, anche di rabbia
questa volta.
Lo odiava, non voleva vederlo, mai più... Come aveva potuto dirgli quelle
cose, dopo tutto quello che aveva fatto per lui... come aveva potuto anche
*solo* crederle! Aveva sofferto, aveva sopportato in silenzio facendosi
odiare dalla persona che amava, solo perché lui aveva *creduto* a delle
voci! Voci, voci, com'era possibile che Viggo avesse creduto a delle
stupide *voci*?!?! Gli sembrava tutto più chiaro adesso... la battuta di
Elijah al pub quella sera... sapeva che giravano storie su lui e Johnny,
ma non credeva si fossero dilagate così a macchia d'olio e che sarebbero
arrivate fino a Viggo, fino ad Elijah. Si ricordava anche le lacrime di
Viggo quel giorno in cui gli aveva detto "Orlando, non ti amo più"... e
tutte le volte che Viggo l'aveva evitato, che l'aveva guardato con quel
disprezzo che sembrava invece un sentirsi superiore o il non volerlo
intorno... e ricordava anche come Eric scherzasse sul fatto che era geloso
anche di loro due, come quella mattina nella hall.
E quando l'aveva portato via dalla pioggia e asciugato... quel bacio
sfiorato... il sesso delicato e dolce, nonostante tutto... o le sue
braccia possessive mentre dormiva, la notte prima, quando non se n'era
andato e avrebbe invece potuto farlo.
Doveva avere sofferto... nascondendosi, come lui... portando una maschera.
Come lui. Maschere li avevano divisi per tutto quel tempo... Aveva
sofferto anche Viggo... :: No, maledizione, lui se l'è cercata, io NO! IO
NO! Non posso perdonargli anche solo di aver distrutto tutto per delle
stupide voci... Viggo... credevi così poco in me... quindi. Quindi TI ODIO
dannazione!"
Si asciugò le lacrime con un gesto veloce e violento della mano, mentre la
matita nera si era sparsa macchiandoli il volto, e si strinse nella
giacca, tremava dal freddo. Era ora di tornare... in quella maledetta
camera.
Mentre si avvicinava all'albergo vide una figura seduta sul gradino
accanto alla porta secondaria. Se era Viggo, poteva anche congelare e
sparire, per quello che lo riguardava. Non voleva vederlo ora, non voleva
vederlo mai più. Sarebbe passato dritto, e se avesse solo provato a
parlargli...
Ma si bloccò quando gli fu vicino, e gelò. Viggo era rannicchiato su
quello scalino, tenendosi le ginocchia con le mani e con la testa
appoggiata, nascosta dai capelli sparsi davanti al viso. Sembrava
singhiozzare... ma non era possibile... Viggo non... Ma quando alzò la
testa Orli vide i suoi occhi, pieni di lacrime nere. Stava piangendo. Non
lo aveva mai visto piangere Viggo... se non quel giorno, quel giorno in
cui era finito tutto. Ma adesso era peggio... la sua espressione era
terribilmente miserabile, piena di dolore, sembrava sperduto, quando in
genere quello sperduto era lui, non Viggo... Viggo che lo fissava senza
dire nulla, dritto negli occhi... che poi prese fiato e tra i singhiozzi
sussurrò "Orli... non... io... io non" Ma non riuscì a parlare oltre.
Tutte le difese di Orli crollarono... proprio come lui, che si lasciò
cadere al suo fianco, e d'istinto lo strinse, cominciando a singhiozzare,
assieme a lui, quasi senza respiro... Non c'era più un briciolo d'odio in
quel momento, nessuna traccia della rabbia che sentiva esplodere fino a
poco prima. Sentiva solo di amarlo, come aveva sempre fatto, e voleva solo
stringerlo a sé , e farlo smettere di piangere... Ma era a lui a farlo,
singhiozzando. Viggo lo circondò con le sue braccia, ricambiando
l'abbraccio, avvolgendolo completamente, mentre una mano passava dalla sua
schiena fino a infilarsi tra i suoi capelli arruffati, accarezzandolo
dolcemente, infilando le dita tra i ciuffi. "Orli... non volevo dirti..."
Ma Orli lo fermò "No Vig... non adesso... non adesso..." Erano solo
sussurri soffocati...
C'erano ancora tante cose da chiarire, da capire... e Orli aveva paura...
paura di riaprire il suo cuore che aveva represso tanto a lungo. Paura di
soffire di nuovo. E anche paura che l'indomani quell'abbraccio, quelle
lacrime, quelle sensazioni, sarebbero state di nuovo ricordi, e lui
sarebbe stato di nuovo solo, davanti al gelo di Viggo... Ma ora era qui,
tra le sue braccia... Da proteggere, e per farsi proteggere.... farsi
stringere... farsi avvolgere... perdersi...
I due continuarono a stringersi, calmandosi un poco, senza fermare le
lacrime e i sospiri. Si sentivano solo quelli nell'aria fredda e
silenziosa della notte. Non c'era null'altro... soltanto due figure
abbracciate, a formarne una unica. Un solo corpo, una sola lacrima... due
figure che avevano appena iniziato a ritrovarsi, senza sapere se il
mattino che si avvicinava li avrebbe visti uniti come una volta o no...
senza sapere se tutto quello che avevano passato avrebbe potuto essere
superato, o li aveva ormai divisi per sempre...
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