.|.  Prosopa - Maschere .|.

Capitolo 2

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Il mattino arrivò uguale a tutti gli altri, anche se per lui nulla era più come prima. Era sveglio da un po' ma non aveva intenzione di muoversi, rannicchiato sotto le coperte nel buio della sua stanza. Non voleva alzarsi, non voleva aprire le tende e vedere la luce, non voleva vedere lui.
La testa gli girava terribilmente e sentiva un senso di nausea pazzesco, senza contare che cominciava a sentire il dolore alla mano e quasi non si ricordava il perché. Certo era che doveva scuotersi da questa apatia, era lì per lavorare, non per piangersi addosso sdraiato su un letto. Per fortuna che era domenica, altrimenti in che condizioni avrebbe cominciato il suo primo giorno di riprese? Richiuse gli occhi ed era sul punto di piangere di nuovo, quando gli venne in mente che questo film era molto importante, e che lui avrebbe dovuto dare il meglio di sé per dimostrare quanto valeva, e che avrebbe dovuto fare tutto questo da solo, con Viggo e Sean così vicini dopo quello che aveva visto. Piano si alzò dal letto, e si rese conto che si era addormentato ancora vestito, con i suoi jeans e una maglietta nera tutta stropicciata, mentre si dirigeva verso il bagno per medicarsi. Quello che vide nello specchio lo spaventò, aveva due occhiaie paurose e gli occhi davvero troppo rossi, i capelli spettinati che gli cadevano sul volto. Cominciò a fasciarsi la mano, ma non riusciva da solo dannazione, e la rabbia che stava cercando di reprimere scoppiò tutto d'un colpo quando gli cadde il flaconcino del disinfettante per terra, e si mise ad urlare calciandolo. Fu interrotto da dei colpi alla porta.
"Orli!? Orli va tutto bene??"
:: Eccolo qui. Sean. Come se nulla fosse viene a bussare alla mia porta, un bel sorriso pulito e pigliamo per il culo Orli vero? Tanto Orli è l'ingenuo, che non si arrabbia mai... Certo. ::
Non aveva alcuna intenzione di aprire. Si era fermato quasi trattenendo il respiro per non farsi sentire, ma Sean insisteva.
"Orli, dai apri la porta, ti ho sentito urlare non fare lo scemo..."
:: Ok. Vuoi giocare? Allora giochiamo "amico". Vediamo fino a dove arrivi, sono davvero curioso di sapere fino a quanto mi mentirai. ::
"Ey ciao Sean, ero in bagno". Cercava di essere naturale, ma la tensione si tagliava col coltello, era un bravo attore, ma quando provava rabbia verso qualcuno si sentiva, non riusciva a trattenersi, era come se fuoriuscisse da lui senza poterla comandare.
"Orli, va tutto bene? Che hai fatto alla mano?! Vieni che ti aiuto"
:: Non mi guardi negli occhi eh? ::
"Grazie, *amico*" Era più forte di lui, aveva sottolineato quella parola come a volergli tirare una frecciatina, ma si morse la lingua. Non doveva scoprirsi, non ancora. Sorrise...
"Non riuscivo proprio a fasciarmi da solo, ho fatto un altro danno, ieri ero un po' ubriaco e mi sono tagliato con la bottiglia della birra..."
"No cambierai mai Orli" rise piano Sean.
:: Tu si invece, a quanto pare... ::
Con un tono del tutto casuale proseguì: "e la vostra serata invece com'è andata? Avete mangiato bene?"
Sean sorrise nervoso, mentre fasciava la mano di Orli, e se Orlando non avesse visto coi suoi occhi quella notte non si sarebbe mai accorto di quella strana espressione, ma ora ovviamente notava tutto e anche di più.
"Mah, sì nulla di speciale, Viggo mi ha parlato di quella cosa e poi siamo tornati subito in albergo, te l'ho detto che eravamo molto stanchi..."
:: Ma non *così* stanchi evidentemente, vero Sean? ::
Rise, fingendo, e lanciò lì la battuta "Stanchi eh? Mi sa che entrambi cominciate ad invecchiare troppo eh Sean? Fareste proprio una bella coppia!!" Lo guardò. Sean ora era chiaramente in'imbarazzo e fece una risatina nervosa "ma che dici Orli..."
"Bè non mi dire che non ci hai mai fatto un pensierino sopra amico! Voglio dire, io impazzisco solo a pensarci, non posso credere che il suo fascino non ti dica nulla..."
Sean continuava a ridacchiare "Ma no Orli, lo sai che anche se mi attirano gli uomini io preferisco comunque le donne" "Bè, però come ti attirano gli uomini, ti attira cmq anche lui, dì la verità!" Cercava di tenere la discussione sullo scherzo, per non fare sospettare a Sean che aveva visto tutto. Ma la rabbia stava salendo inesorabile, come poteve Sean continuare a negare comunque, anche in questa situazione?? "Ma no Orlando, come ti vengono in mente certe cose, andiamo. Viggo non mi piace! Adesso fammi finire con questa fasciatura, che poi ti cambi e andiamo giù a fare colazione con gli altri".
 

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Si erano trovati tutti a fare colazione, anche se Viggo non c'era. Orlando non aveva la minima voglia di parlare con Sean, ma non voleva farsene accorgere troppo. Così quando Eric gli chiese di accompagnarlo a comprare le sigarette e prendere un po' d'aria, accettò immediatamente. Gli aveva detto che sarebbe andato a cambiarsi, per cui lo stava aspettando nella hall, proprio davanti alla sala della colazione, dove vedeva Sean da lontando che mangiava. Il rumore dell'ascensore lo destò dai suoi pensieri un'altra volta... odiava quel rumore, ormai, e se pensava che avrebbe dovuto sentirlo per tutto il tempo in questo dannato albergo... :: Viggo!::
Per un attimo quasi non lo stava salutando, mentre Viggo con un'espressione imperturbabile stava passando davanti a lui. Poi prese fiato e cercando di sembrare tranquillo "Ciao Viggo..."
Viggo lo salutò con la mano "'giorno, Orlando" e passò dritto. Orli abbassò lo sguardo al pavimento una volta che Viggo gli aveva dato le spalle, non dovendo più recitare. :: Ho un aspetto terribile, spero solo che non si sia accort... perché Viggo si è fermato?!::
Viggo si era fermato per un attimo, e stava tornando indietro, come se ci avesse pensato su e avesse poi deciso così. "Orlando, cos'hai fatto alla mano?"
Orli quasi non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, aveva paura di leggere negli occhi di Viggo un'espressione scocciata, qualcosa che gli dicesse che quello che stava pensando era "stupido ragazzino che non ne fa mai una giusta...". Si guardò la mano fasciata e rispose "Oh nulla Vig, mi si è rotta una bottiglia, ma non mi fa male..." Prese fiato e fece quasi per alzare lo sguardo, quando dopo aver detto "comunque... grazie per avermelo chiesto" ci fu un soffocante momento di silenzio. Ma Viggo non andava via, era ancora lì. Non lo stava ignorando... ma lui ancora non aveva ancora avuto il coraggio di parlargli, né di fare altro. In quel preciso momento il maledetto ascensore si fece sentire di nuovo.
"Ey Orli, sono pronto, andiamo? Ah salve Viggo" :: No Eric, dannazione! ::
In quel momento Orli ebbe il coraggio di guardare negli occhi Viggo, e lo vide, vide quello sguardo che temeva, uno sguardo di... disapprovazione? Rabbia?
Viggo velocemente si allontanò "Ciao ragazzi, allora buona domenica. Io vado, Sean mi aspetta"
Aveva guardato Orli mentre pronunciava l'ultima frase, e lui non aveva nemmeno avuto il tempo di dirgli che lui ed Eric stavano solo andando a comprare le sigarette, e che sarebbero tornati, che Viggo era già quasi arrivato alla sala della colazione.
Orli era rosso dalla rabbia. Per quale strana ragione si comportava così? Cosa credeva, che fosse di pietra, indistruttibile?? :: Va bene, allora visto che Orli ride sempre, Orli non è capace di soffrire!! Non pensava minimamente a come poteva sentirsi...:: Ma mentre si incamminava fuori con le mani in tasca assieme ad Eric, si rese conto. No, non pensava minimamente a come poteva sentirsi, perché lui gliel'aveva sempre nascosto, per non essere un peso, per non stargli addosso, per non farlo sentire in colpa, e forse anche per poterlo avere come amico, per averlo accanto, senza paura che lui fuggisse. Lui era quello lasciato, e lui era quello che si era preoccupato di mantenere l'amicizia, di non essere di troppo, di cancellare all'amico i sensi di colpa. E questo aveva significato chiudere e sigillare il suo cuore, e fare finta di essere passato oltre e di avere dimenticato.
:: Lo so che pensi che non ti amo più Viggo... così ti ho detto e fatto credere... Ma se ti sento ancora scoppiare nel mio cuore, dov'è il senso di tutto questo? Ma ho promesso a me stesso di renderti la vita facile, e continuerò così. Del resto, adesso hai Sean... Meglio quindi che tu sia felice ignorandomi, che sapere che stai male per me solo perché non puoi amarmi più... Vorrei solo che non mi odiassi... Senza sapere il perché... ::
Eric piombò nei suoi pensieri: "Orlando, è da quando siamo usciti che sei in silenzio a guardarti i piedi... mmmhh senti non ci conosciamo molto bene, ma se c'è qualcosa che ti crea problemi voglio dire puoi sempre parlarmene eh... ovviamente se sono troppo invadente scusami..."
Orlando tirò fuori uno dei suoi più sinceri sorrisi, anche se non si conoscevano bene gli faceva piacere che qualcuno si interessasse a lui... "Grazie Eric, non sei affatto invadente... ma non ho nulla, davvero, scusami ma sono solo un po' stanco"
"Mmmh Orlando, non me la racconti giusta, ma non voglio farmi gli affari tuoi..." Poi ci ripensò "Comunque, mi spiace di aver interrotto il discorso col tuo amico... a saperlo ci mettevo più tempo a cambiarmi... mi sembrava molto arrabbiato quando si è accorto che saremmo andati via assieme..." Ridacchiò guardandolo con la coda dell'occhio, aspettando una reazione, convinto di aver centrato il bersaglio.
Orli sussultò :: Arrabbiato? Arrabbiato perché stavo andando via con Eric? ::
"Di cosa stai parlando Eric?" fece serio. L'altro rispose sempre ridacchiando un po' "Andiamo, si vede lontano un miglio che avrebbe voluto stare solo con te, gli si leggeva in faccia... e poi sono arrivato io, e ci ha guardato malissimo..."
:: Sì, è vero, stamattina Viggo non mi ha ignorato, mi ha parlato, l'ho sentito per un attimo così vicino... Ma... :: Gli tornò alla mente Sean, e non fu per nulla lucido, la rabbia bruciava ancora troppo. :: Non illuderti cretino... ::
"No Eric ti sbagli" sorrise cercando di dimostrare indifferenza e calma. "Viggo ha già una storia." Eric si voltò "Oh, dai, è qualcuna che conosco? Qualche attrice del cast?"
:: attore, vorrai dire... :: "No non credo che tu la conosca Eric... ah, ecco il negozio, andiamo"
 

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"No grazie Sean, vado a riposarmi, domani sarà una giornata pesante. No, resto in camera a dormire. Ciao, sì, ciao"
Riappoggiò il telefono con un gesto rabbioso, era terribile doversi trattenere come se nulla fosse quando tutto quello che voleva fare era sputargli in faccia la verità e urlargli che aveva visto tutto. Era tardo pomeriggio, con Viggo non si era più incontrato, e non voleva accettare l'invito di Sean perché aveva paura di doverli vedere ancora uno accanto all'altro. Anche se in questo modo si sentiva stupido e vigliacco, e li lasciava liberi di starsene tranquillamente da soli mentre l'unica cosa che faceva era quella di scappare. Ma del resto, non era lui che voleva che Viggo fosse felice? E allora non doveva stargli tra i piedi. Non doveva essere di troppo.
Si lanciò di peso sul letto e strinse a sé il cuscino, e impugnò il cellulare. Rimase a fissare il numero di Elijah illuminato sullo schermo e fece quasi per schiacciare invio. :: No, mi ucciderà se gli dico come mi sono ridotto di nuovo... e come cavolo faccio a dirgli di Sean? Lo chiamerò domani... :: Col pollice giocherellò con i tasti del suo cellulare fino a che non incontrò il numero di Johnny. Fece un sorriso, e si immaginò la voce del suo collega sul set di Pirates "ragazzo, ascoltami bene... quando rivedrai questo tuo amico devi prenderlo e fartelo fino a che non vi salteranno gli occhi fuori dalle orbite! Al diavolo tutte le tue menate sul non essere un peso, andiamo!!" Eh, magari avrebbe dovuto farlo davvero. Avrebbe dovuto ascoltarlo... ecco cosa si ottiene a giocare pulito, a pensare agli altri, a volere il bene di Viggo. Se fosse stato stronzo, avrebbe fatto di tutto per farlo sentire il colpa, per riprenderselo, per sedurlo ancora una volta. Se fosse stato davvero *furbo* semai, lo avrebbe preso e sbattuto anche lì su quel dannato tavolino del bar, e gli avrebbe fatto sentire com'era quando erano una cosa sola!!!! E avrebbe preso Sean, e gliel'avrebbe cantate, l'avrebbe preso a pugni fino a che non gli fosse saltata la testa...
Basta, era troppo incazzato, che quasi non ci vedeva più dalla rabbia. Era arrivata quasi la sera, e decise che non voleva più trattenersi. Corse per il corridoio e bussò alla camera di Sean, e decise che non gli sarebbe importato affatto se avesse trovato Viggo lì dentro.
"Sean, apri la porta!!!!"
"Che hai da urlare Orli?! Dammi il tempo no?"
"Dov'è lui?" Gli disse secco in faccia.
Sean lo guardava con aria stranita "ma di chi parli Orli? Hai bevuto?"
"Ascoltami bene. Ora mi fai entrare e parliamo con calma, perché io sono calmo CALMO mi vedi?!"
"Orli, hai bevuto sicuramente eh... ora calmati *sul serio* e dimmi che cavolo..."
Erano dentro, Orlando si guardava intorno cercando tracce della presenza di Viggo, ma non ne vide. In ogni modo si calmò un pochetto, doveva restare lucido, per dirgli in faccia tutto quello che pensava. "Vi ho visti stanotte Sean. Ho visto tu e Viggo avvinghiati che vi sbattevate sulla porta prima di fare non voglio sapere cose nella tua camera. Fino a che punto arriverai, eh Sean, a mentirmi? Dimmi ancora in faccia, adesso, che Viggo non ti interessa. Dimmelo Sean. Sono qui."
Sean abbassò gli occhi è restò in silenzio, fino a che sussurrò " Mi spiace Orli... io volevo dirtelo ma..."
"Tu VOLEVI? Tu volevi cosa? Da quanto tempo eh Sean? Da quanto me lo stai facendo alle spalle? Da quanto mi stai ascoltando mentre ti parlo di lui, da quando mi prometti di aiutarmi, da dentro al suo letto?!"
Sean fece per parlare di nuovo, ma Orli lo fermò, e parlò con più di calma "Non voglio sentire nulla Sean, non lo voglio nemmeno sapere. Non ti avrei mai impedito di stare con Viggo, lo sai. Non stiamo più assieme e non sono davvero il tipo da negare la felicità a due amici per i propri capricci. Ma *avresti dovuto dirmelo* Sean. Essere sincero. Tu eri forse l'unico a sapere quanto ancora volesse dire per me. Mi sarei messo il cuore in pace. E avrei ancora un amico."
"Ti saresti incazzato Orli, saresti stato male..."
"Ah, certo Sean, ottima arringa di difesa. E adesso come credi che sto? Sei solo un vigliacco Sean, che ha preferito fare le cose comode, invece che affrontarmi, invece che dirmi la verità. Mi bastava solo quella. Avresti solo dovuto dirmelo"
Sean restava in silenzio.
Orli aveva fatto l'ultimo discorso cercando di tenersi calmo, ma non ci riusciva. Si spostò e tirò con entrambi le mani due pugni contro il muro. Poi lasciò andare un lungo respiro, come se fosse di nuovo calmo. "Ora ascoltami bene Sean. Non voglio che tu dica nulla a Viggo, mai. Me lo devi fare almeno questo. Non voglio che sappia come stavo e quello che provo per lui. Non voglio che si senta in colpa per quello che sta facendo con te. Se deve essere felice, allora che lo sia, non mi avrà tra le palle" Agitava le mani con nervosismo, cercando di rifasciarsi quella destra che aveva ripreso a sanguinare un pochetto.
"Orli, io..." "No, promettimelo Sean. Per quello che vale la tua parola, promettimelo ancora questa volta". Lo guardava fisso negli occhi. "Daccordo Orli... senti, io voglio solo dirti che..."
"Non voglio sentire nulla Sean. Facciamo finta di nulla. Non voglio fare scenate, né tanto meno odiarti. Dobbiamo fare un film, e non fotterò anche la mia carriera. Siamo qui, in ballo, e faremo le persone serie, come qualunque altro membro del cast, e io farò bene attenzione a non camminare sulla strada di Viggo. Voglio solo che sia felice, *io*."
"Orli..."
"Ci vediamo Bean. A più tardi".
Si voltò velocemente e prese la porta con mani tremanti, fingendo freddezza e indifferenza. Perché gli voleva ancora bene, dopo tutto? Era solo un dannato stupido. Combatteva per cacciare dentro quelle dannate lacrime, e aprendo la porta di scatto si bloccò di colpo e gli si ghiacciò il sangue nelle vene, quando davanti si trovò Viggo con il braccio alzato come se stesse per bussare, con un'espressione... strana.
"Viggo!"