.|. Il Luminoso .|.

by Elfa di Bosco Atro

Il fratello di Legolas, Enedhil, giunge ad una locanda cercando un Ramingo di nome Granpasso...

Drammatico/Sentimentale | Slash | Rating PG | One Piece

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Corro veloce in groppa al mio cavallo.

Un cavallo bellissimo, dal pelo nero e lucente e dai meravigliosi occhi verdi che gli ho sempre invidiato.

In lontananza vedo delle mura.

Troverò riposo lì.

 

Arrivo a destinazione e busso al grande portone.

“Chi è?” chiede l’anziano vecchietto con voce stridula e irritante.

“Sono Mirkwood” rispondo presentandomi.

“Che affari la portano qui, signore?” chiede ancora il vecchietto, sospettoso.

“Devo alloggiare ad una locanda, una notte soltanto…” rispondo ancora.

“D’accordo, entrate” mi dice lui aprendo il portone.

Incito il mio cavallo ed entro cominciando a vagare per il paesino alla ricerca di una locanda.

E sono fortunato.

Incredibilmente fortunato, finalmente ho trovato la locanda che cercavo da nove giorni: ‘Locanda dei Luminosi’, così dice l’insegna.

Scendo da cavallo il quale lo lego stretto alla stecca di legno davanti ai miei occhi e mi dirigo verso l’entrata.

Entro.

Tutti si voltano a guardarmi.

Io abbasso il cappuccio del mio mantello e mi dirigo verso il bancone.

“Salve, Mastro Elfo!” mi dice l’uomo al banco.

“Salve a voi, signore. Vorrei riposare qui per una notte e chiederle un’informazione” dico io.

“Certamente, Mastro Elfo… Cosa vuole chiedermi?” dice l’uomo inclinando il busto in avanti e avvicinando la sua enorme faccia grassa verso di me.

“Sto cercando un Ramingo che dovrebbe alloggiare qui, si chiama Gran Passo… Sapete per caso dove si trovi?” chiedo.

“Ma certo, eccolo laggiù, vicino alla finestra…” mi dice l’uomo facendo cenno col capo.

“La ringrazio…” dico allontanandomi.

 

Mi avvicino a Gran Passo e lui mi fissa intensamente fumando l’Erba Pipa dei Mezz’uomini.

Arrivo a lui e mi siedo di fronte.

“Salve, bel principe…” lo saluto.

“Salve a te, principe di Lothlòrien” risponde il mio amico.

“Aragorn…” lo chiamo.

Lui alza gli occhi, che precedentemente aveva abbassato, su di me, interrogativi.

“Aragorn, Mordor è in fermento… Sauron si sta risvegliando…” dico.

“Lo so, me ne ha già parlato Gandalf il Grigio” mi spiega “Devo andare al ‘Puledro Impennato’ ad aspettare lui ed i piccoli Hobbit”

“Allora è così…” dico, più a me stesso che ad Aragorn.

“Estel, il nemico si muove veloce e Saruman ci ha traditi… Non è semplice come pensi tu. Noi Elfi siamo deboli, ormai. La nostra fine sta giungendo. Non possiamo aiutarvi. E quegli ottusi dei Nani tanto meno, cosa hai intenzione di fare?” chiedo ancora.

“Non lo so, so solo che l’Anello deve essere distrutto…” risponde lui scuotendo il capo.

Io sospiro profondamente.

 

“Lo vedrai…” dico ancora, dopo qualche minuto di silenzio.

“Cosa?” alza immediatamente la testa, felice.

Cerca di non sorridere ma le sue labbra si piegano leggermente.

“Nel Regno di Re Elrond… Al Consiglio, lo rivedrai…” spiego.

“Legolas verrà al consiglio?” chiede Aragorn.

“Sì, nostro Padre ha mandato mio fratello in nome del popolo Elfico… Ti conviene arrivarci presto… Legolas parte tra tre giorni…” spiego ancora, molto lentamente, scandendo bene le parole.

Voglio farlo soffrire un po’, mi diverto…

Si passa una mano sul viso sospirando: “Legolas…”

Lo vedo sorridere  e i suoi occhi addolcirsi.

Solo io lo so…

Solo io so della loro relazione e giuro che farei qualsiasi cosa pur di riuscire a rendere Estel immortale, gli darei la mia di immortalità, pur di riuscire a farli stare insieme per sempre…

Ma so che non è possibile…

E me ne dispiace enormemente.

Accidenti, non si può trovare l’amore della vita, l’amore eterno e poi morire!!

Non è giusto!

E’ sfiga bella e buona!!

E’ la sfiga più totale, non trovo altro modo per definirla!

E so che Legolas morirà con lui, morirà di dolore…

Lo so io e lo sanno anche  loro.

E Aragorn ne soffre…

E ne soffro anche io…

L’unico che non ne soffre è Legolas…

Ma ora non voglio pensarci.

“Ascolta, Aragorn… Devi dire ad Arwen della vostra relazione… Va avanti da troppo tempo e Arwen è troppo tempo che è presa in giro!” lo avverto.

“Hai ragione…” mi risponde.

“Vedete di farlo, Estel…” gli consiglio.

“Non so se capirà…” mi confida.

“Ascolta, Estel… Amare vuol dire anche farsi da parte per permettere ad una persona di essere felice…” gli spiego dicendogli il mio punto di vista.

Alza la testa di scatto e sgrana gli occhi.

“Soffrirà…” dice.

“Nessuna notte, nemmeno la più lunga, può impedire al sole di sorgere…” dico.

“Lo dici perché ci sei passato…?” mi chiede con sguardo malizioso.

“No! Ho amato, amo e amerò per sempre  Eliah…” spiego ancora.

Eliah…

Il mio dolce innamorato…

“Per sempre…” sussurra a se stesso Aragorn.

Io mi accorgo della gaffe.

Eliah è un Elfo, è immortale, e il problema di Aragorn è quello di prima: la mortalità.

“Scusami, Aragorn… Non avrei dovuto…” mi scuso preoccupato.

“Non importa, tranquillo… Sono contento per te e Eliah, ve lo meritate” sorride.

“Ovvio che me lo merito! Sono Duemilanovecentoquarantasette anni che lo sopporto!” rido anche io.

“Cosa? Già così tanto tempo? Scusa ma… Quanti diavolo di anni hai? Legolas non è più grande di te?” mi chiede Gran Passo confuso.

“Infatti è così! Legolas ha Tremilanovecentonovantanove anni mentre io ed Eliah ne abbiamo Duemilanovecentotrentatre!” gli dico fiero.

Io e mio fratello ci corriamo Mille e Sessantasei anni e a Quattordici anni mi sono messo con Eliah.

E lo amo da allora.

“Accidenti… Io ne ho appena Quarantatre…” dice confuso e sconvolto.

Io sorrido rumorosamente e poi gli dico: “Andiamo a riposare… Domani dobbiamo partire…”

“Sì, hai ragione…”

Ci alziamo e ci dirigiamo dal locandiere che ci da le chiavi delle nostre stanze.

Vi arriviamo e andiamo a dormire.

 

E’ mattino.

Sono nelle stalle a montare la sella del mio cavallo quando arriva Aragorn.

“Buongiorno, Riccioli d’oro!” mi saluta.

Che ha da ridire sui miei capelli ricci?

“Ti odio, lo sai…?” mi dice “In te, soprattutto bei tuoi occhi e nel tuo sorriso, vedo Legolas…”

E’ vero.  

Io e Legolas ci somigliamo molto…

Soprattutto i nostri occhi: stessa forma, stessa espressione e stesso colore blu.

Io sorrido.

“Siete bellissimi…” mi sussurra ancora prendendo delicatamente una ciocca dei miei ricci tra le dita.

“Aragorn, non sono Legolas!” lo ammonisco.

Lui sembra risvegliarsi da un sogno e si allontana da me: “Scusa, mi manca…”

“Lo so, stai tranquillo…” gli dico “Il cavallo è già montato!”

“Oh, grazie… Sei stato gentile…!”

“Figurati, è stato un piacere. Avanti, ora andiamo…” dico mentre salgo a cavallo.

Lui mi imita e partiamo.

 

Sono parecchie ore che cavalchiamo.

Aragorn è stanco e, devo ammetterlo, lo sono anche io.

“Estel, fermiamoci…” propongo.

Lui acconsente immediatamente e ci sediamo all’ombra degli alberi.

“Sono sfinito…” mugugna Gran Passo.

Io sorrido, sto per dire che lo sono anche io ma sento un rumore.

Immediatamente prendo arco e frecce e mi metto in attesa…

“Metti giù le armi, Enedhil. Non vorrai usarle contro di me…!” sussurra QUELLA voce.

La voce del mio meraviglioso Angelo!

Ed infatti lo vedo.

I suoi occhi neri si intrecciano ai miei.

I suoi lunghi capelli biondi svolazzano sotto la carezza del vento e io non posso fare a meno di rimanere incantato…

“Eliah…” sussurro.

“Ciao, Enedhil… Tuo padre mi ha mandato a cercarti… Vuole che torni a Bosco Atro, ha bisogno della tua intelligenza e della tua saggezza per portare avanti il Regno…” mi dice Eliah.

“Ma, Aragorn…” cerco di dire.

Non so cosa fare!

Da una parte sono fortemente tentato a voler tornare a casa, ma dall’altra non voglio che Aragorn resti solo…

“Vai, Enedhil. Io so cavarmela!” mi rassicura Estel.

Sorrido rivolgendogli un muto ringraziamento e salgo a cavallo: “Grazie, Estel… Scusami davvero ma il Regno ha bisogno di me!”

Lui sorride a sua volta e chiude gli occhi.

Eliah monta a cavallo e partiamo.

 

Siamo lontani qualche metro quando sento la voce di Estel sussurrare: “Buona fortuna, principe dai riccioli d’oro…”

So che quella frase sta a significare che non ci rivedremo mai più e il mio cuore piange per questo ma non possiamo cambiare il fato…

E allora sorrido, come mi è consono fare, perdendomi nei ricordi, ricordi di un antico passato…

Ma lo scorrere dei miei pensieri viene interrotto dalla voce profonda di Eliah: “Sei sicuro di voler venire?”

“Certo!” rispondo sicuro.

“Aragorn rimarrà solo…” dice ancora il mio Compagno.

“Il Ramingo è forte. E’ l’erede al trono di Gondor. Solo il più saggi scelto dal destino può esserlo…” dico io.

“Lo so, ma c’è l’Unico Anello che minaccia tutta la Terra di Mezzo…” mi dice Eliah preoccupato.

“Non preoccuparti, ce la faranno…”

Ma questa è un’altra storia.

 

**FINE**