.|. Lacrime di Memoria .|.

Capitolo Quattro

~

§ Legolas §

 

Continuai a correre disperatamente, coprendomi le orecchie, per non sentire non so quali echi immaginari…

Aragorn mi avrebbe disprezzato ora che sapeva…ne ero certo…ero sporco, macchiato…

Mi sentivo esattamente come quando da bambino scappavo da mio padre per non sentirmi gridare ‘assassino’…

Non era cambiato nulla…

All’improvviso sentii qualcuno cingermi saldamente la vita, obbligandomi a fermarmi. Pensando che fosse Haldir mi voltai con rabbia e gridai:

<Non voglio vederti mai più, Haldir!! Lasciami in…>Mi interruppi quando vidi davanti a me lo sguardo preoccupato di Aragorn. Mi strinse a sé e mi chiese:

<Cosa ti è successo? Perché scappavi così?>

Soffocai un singhiozzo, sentendomi invadere dalla vergogna…mi disprezzava…mi detestava…

Cercai di districarmi dal suo abbraccio ma senza riuscirvi.

<Calmati…Legolas, ti prego…>sussurrò lui dolcemente.

<Lasciami, lasciami stare!>gridai cercando di allontanarmi ,ma Aragorn mi strattonò verso di sé, impedendomi qualsiasi movimento.

<No…non ti lascio finchè non mi spieghi cosa ti è successo e…>

<Lo sai già! Cosa vuoi ora da me?!! Mi vuoi deridere o provare solo disgusto?!>esclamai con voce rotta, cercando di liberarmi dalla sua stretta. Ci riuscii ma le gambe mi cedettero e caddi a terra. Quando feci per rialzarmi ,Aragorn fu sopra di me, bloccandomi i polsi sopra la testa e guardandomi dritto negli occhi.

Mi fece paura quello sguardo ,sembrava volesse leggermi dentro, tanto che, immediatamente, voltai la testa di lato. Lui portò le mani sulle mie spalle e scuotendole leggermente mi disse:

<Guardami, Legolas…>

Chiusi gli occhi di scatto mormorando:

<Lasciami stare…lasciami…>

<Io voglio solo che tu mi dica…>Lo sentii piegarsi verso il mio volto e poco dopo aggiunse:

<…cosa hai provato quando tuo padre ti insultava…>

Spalancai gli occhi guardando fisso il vuoto.

<…quando ti picchiava…>

Sentii sul volto un bruciore…lo stesso di quando mio padre mi colpiva…no…non lo volevo ricordare…

<…quando ti incolpava della morte di tua madre…>

No…non volevo sentire di nuovo chiamarmi assassino…

<…no…>sussurrai.

Lui mi scosse con brutalità le spalle e proseguì:

<Guardami!!>

<No…>mormorai di nuovo sentendo un nodo alla gola.

<Voglio sapere cosa hai sentito quando il tuo corpo è stato preso contro la tua volontà…>

No!

No!

No!!!

Non quello…tutto ma non quello…

Lo guardai terrorizzato mentre i ricordi venivano lentamente in superficie…

Le mie urla…la stanza…

Le mani di Elrond…la luce che entrava nitida dalla finestra…

I capelli che mi ricadevano sugli occhi che mi bruciavano…

Il sangue sul lenzuolo candido…

La risata di Elrond…i suoi graffi…

‘…nessuno ti amerà…tutti ti disprezzeranno quando lo verranno a sapere…’

<Dimmelo…ora! Non puoi scappare per sempre Legolas!!>

<…Smettila…>gemetti chiudendo gli occhi.

<…voglio sentire dalle tue labbra se ti ricordi le tue urla disperate…>insisté Aragorn stringendomi con forza le spalle.

‘…anche la persona che amerai…ti disprezzerà…’

<…le sue mani…la violenza…dimmele…>

Il corpo bollente…il lenzuolo gelido…

<…basta…ti supplico…>…un martirio…

‘…il candido fiore macchiato dal peccato…’

<…dimmi il dolore provato…>

<BASTA!!!>

Gridai ansimando, guardando Aragorn tra le lacrime che mi colmavano gli occhi.

<Io…io ho avuto paura…>dissi mentre il nodo alla gola si stringeva sempre di più<…tantissima paura…gridavo…ma nessuno venne…nessuno mi aiutò…rimasi tutta la notte nelle sue mani, come un suo giocattolo…mi prese più e più volte ,ferendomi…senza pietà o pudore…fino a che non è crollato sopra di me…e io che non avevo la forza di scappare, di liberarmi…costretto a lasciare che facesse del mio corpo ciò che voleva…soddisfare ogni suo lascivo piacere…non riuscii più a sorridere ,come se ogni sentimento umano in me fosse prosciugato…come se non fossi degno di provare nulla…>mi accorsi di stare piangendo senza ritegno mentre Aragorn mi guardava con triste dolcezza<…e…e mio padre…io non avevo colpa della morte della mamma…non avevo fatto nulla…non era mia la colpa…non era mia…non mi ha mai abbracciato, mai una tenera parola…ma non era colpa mia…non capivo perché dovesse ferirmi a tal punto nel corpo e nell’anima…io non ho fatto nulla…io desideravo solo…>deglutii e sussurrai mentre le lacrime mi scendevano sul collo:

<…amore…anche se non lo meritavo…io…lo volevo…volevo che mi dicesse che andava tutto bene e che non era colpa mia…anche se era una bugia…volevo che me lo dicesse…>

Aragorn allora si tirò su e cingendomi la vita con le braccia mi attirò verso di lui, stringendomi al suo corpo.

Rimasi immobile mentre mi accarezzava la testa con dolcezza. Poi mi sussurrò teneramente in un orecchio:

<Non sarebbe stata una bugia…>

Qualcosa dentro di me si incrinò. Strinsi forte tra le mani la stoffa della sua tunica e premendo con forza il volto sul suo petto, soffocai un grido di disperazione.

E piansi…piansi come non avevo mai fatto in vita mia…

Insieme alle lacrime sentivo scivolare via la paura, l’angoscia, i sensi di colpa…

Ma non avrei mai potuto dimenticare…

La crudeltà delle parole di mio padre e la violenza che subii sono impresse a fuoco nel mio cuore…

Aragorn mi tenne stretto a sé ,mormorandomi qualcosa che non ricordo precisamente…mi rammento solo la dolcezza con cui mi parlava, finchè il mio pianto non si tramutò in singhiozzi e questi in ansimi profondi.

Mi prese il volto tra le mani, asciugandomi le lacrime.

Poco dopo sentii le sue labbra delicate e timide che posavano leggeri baci sulle mie guance umide e accaldate. Scese dolcemente sul collo, facendomi un leggero solletico con la barba.

Provai una sensazione mai provata prima…

Un tepore dolce…protettivo.

Alzò il volto dal mio collo e sussurrò:

<Legolas…tu hai sofferto, ti sei tormentato …ma ora, ti prego, troviamo insieme, io e te, la maniera per essere felici…permettimi di amarti…>

In quell’istante me ne resi conto…

Io amavo quell’uomo più di qualunque altro…

Lui mi sorrise dolcemente e mi posò una mano su una guancia.

Sospirai a quel contatto umano, sincero, e chiusi gli occhi.

<Perdonami…>mormorò lui togliendo la mano dal mio volto, interpretando male il mio sospiro. Spalancai gli occhi ed esclamai:

<No!>

Allora lui mi osservò stupito e, aggrottando leggermente le sopracciglia mi chiese:

<Come?>

Sentii il volto in fiamme, il cuore che mi batteva sempre più forte. Aprii la bocca per dire qualcosa ma la richiusi immediatamente. Abbassai il volto, rimanendo in silenzio.

<Legolas?>mi richiamò Aragorn preoccupato.

Rialzai il volto e gli presi una mano tra le mie, poggiandola sul mio collo, vicino al primo laccio della tunica. Aragorn mi guardò confuso e leggermente in imbarazzo.

Non dissi nulla e sollevandomi un poco sulle ginocchia mi sedetti sulle sue gambe, cingendogli il collo con le braccia.

<Legolas…se ti muovi così io non…>balbettò Aragorn. Io avvicinai il mio viso al suo e gli sussurrai sulle labbra:

<Continua…toccami…aiutami a tornare ad amare…>

Lo desideravo…volevo che mi amasse…

Lo sentii trattenere il fiato alle mie parole, ma poco dopo distese le labbra in un sorriso adorabile,  quasi timido.

Sospirando cominciò a passarmi entrambe le mani sul collo, baciandomi dolcemente le labbra.

Poi spostò le mani un pò più giù, per slacciare la tunica.

Quando tutti i lacci furono sciolti fece risalire le mani sulla base del mio collo, sui due lembi di stoffa.

<Posso davvero…ecco…>

Soffocai un sorriso mordendomi le labbra e annuii.

Aragorn iniziò a far scorrere lentamente le sue mani ,che sentii calde e gentili, sulle mie spalle.

Rabbrividii quando la tunica scivolò completamente via dal mio corpo con un fruscio. Sentii i miei capelli accarezzarmi la schiena e le spalle. Vidi qualche ciocca scivolarmi sul petto e Aragorn subito me le portò dietro le orecchie. Gemetti quando avvertii i suoi polpastrelli sfiorarmi la punta dell’orecchio.

Fece scivolare di nuovo le dita sul mio collo e sentii la giugulare pulsare contro di esse, poi cominciò a piegarsi in avanti così che mi stendessi sull’erba soffice.

Sentii l’odore della camelia stuzzicarmi il naso e sorrisi.

Aragorn si sedette sulle mie gambe e dopo essersi tolto il mantello, si sfilò la sua tunica velocemente, poi posò le mani sul bordo dei miei pantaloni. Sentii le sue dita nervose sul laccio annodato e mi guardò negli occhi.

Io annuii e sospirando mi misi a osservare la volta di Varda, in attesa.

Ogni volta che sentivo le sue dita sfiorarmi il ventre sospiravo, ma dopo qualche istante lo sentii borbottare:

<Legolas…io non…non posso…>

Alzai la testa, turbato e dissi:

<Perché?!>

Lui sospirò, passandosi una mano sul volto avvilito e aggiunse:

<Non riesco a…slacciarti i pantaloni…>

Lo guardai a bocca aperta e pochi secondi dopo scoppiai a ridere, premendomi una mano sullo stomaco e l’altro sulla bocca.

<Non è affatto divertente, sai…>farfugliò lui imbarazzato<E’ frustante, ecco…>

Tornai serio e gli presi le mani tra le mie per posarle di nuovo sul bordo dei pantaloni.

<Riprova con calma…>sussurrai. Lui mi sorrise e rispose:

<Come posso stare calmo se ti ho sotto di me?>

Sorrisi e poco dopo finalmente Aragorn riuscì a sciogliere il nodo, poi lentamente cominciò a sfilarmi di dosso i pantaloni. Alzai il bacino per aiutarlo e rabbrividii quando sentii le sue mani sfiorarmi le natiche e la brezza notturna accarezzarmi il corpo.

Respirai profondamente, imponendomi di restare calmo. Poi, dopo aver tolto anche i suoi ,Aragorn si stese sopra di me, rimanemmo immobili per qualche istante godendo del reciproco calore dei nostri corpi. Con le mani percorrevo la schiena di Aragorn, lentamente, soffermandomi su ogni piccola cicatrice che i miei polpastrelli incontravano, su ogni muscolo teso, mentre mi perdevo nel suo profumo…vento autunnale e miele…

 

§ Aragorn §

 

Cominciai a baciargli la gola, scendendo poi sul petto, facendo scivolare la labbra su quella pelle liscia e morbida. Mentre con le mani gli accarezzavo i fianchi ,scesi lentamente più giù, avvertendo i brividi che gli trasmettevo.

Incontrai il suo ombelico, una gemma che impreziosiva una duna nel deserto e vi penetrai dolcemente con la lingua.

Legolas inarcò la schiena, tremando leggermente mentre io mi beavo di quella coppa di mirra. Con le dita gli tastai leggermente il ventre e lo sentii fremere.

<Aragorn…>un richiamo. Mi risollevai lentamente e gli presi il viso tra le mani, baciandolo teneramente.

All’improvviso lui mi mormorò sulle labbra:

<Mi vuoi?>

Allontanai leggermente la mia bocca dalla sua e lo guardai, deglutendo, mentre con mani tremanti gli scostavo una ciocca dal viso.

Osservai le labbra baciate poco prima, schiuse, delicate, bisognose d’amore…

Sentii il suo cuore battere contro la mia pelle.

<Puoi…>mormorò debolmente<…se vuoi…puoi…>si morse un labbro e sussurrò quasi a fatica<…prendermi…>

Sentii il mio corpo bruciare ma sospirai:

<Legolas…non voglio che tu ti senta obbligato se non…>

Lui mi posò l’indice sulle labbra e disse:

<Ma io lo voglio…voglio sentirti…dentro di me…>

Mi cinse il collo con le braccia, che sentii tremare lievemente, e mi baciò, mordendomi con tenerezza il labbro inferiore.

<Sei sicuro?>mormorai facendo scivolare lentamente una mano sulla curva dei suoi fianchi, fino alle natiche.

<Si…solo…>sussurrò Legolas mentre le sue guance si tingevano lievemente di rosso.

<Solo?>chiesi incuriosito.

<Solo…fallo dolcemente…te ne prego…>

Mi sentii morire, mentre avvertivo il mio ventre bruciare insistentemente.

Pensai cosa avesse dovuto provare quando il suo corpo era stato preso con violenza, al suo dolore…alla sua paura…

Mi sentii stringere il cuore dalla tenerezza quando mi resi conto che Legolas si stava donando a me fiduciosamente, nonostante le sue paure…combattendo tra passato dolore e desiderio presente…

In quell’istante mi resi conto di amarlo ancora di più…di un amore intenso e bruciante…

Gli baciai con dolcezza le gote, la fronte, le guance e le labbra, per rassicurarlo.

<Non avere paura di me, Legolas…>

<Non ne ho…>mormorò lui stringendosi a me e nascondendo il volto tra il mio collo e un suo braccio<..non di te…>

Con delicatezza gli sollevai le cosce e lo sentii tremare violentemente. Mi fermai e lui ,dopo aver fatto scivolare via le braccia dal mio collo e aver posato le mani sulle mie spalle ,mi sorrise lievemente, annuendo.

Sentivo il suo respiro affannato, i suoi occhi lucidi di paura e desiderio…

Mi chinai piano su di lui e sentii i suoi muscoli tendersi mentre mi immergevo nel suo calore…

Sentii le sue dita stringersi ,fino a far diventare le nocche pallide, sulle mie spalle più mi spingevo dentro di lui…tratteneva il respiro mentre il viso e il corpo di coprivano di sudore freddo, le labbra serrate, gli occhi fissi nei miei immobili.

Quando lo penetrai del tutto rimasi immobile, guardandolo, mentre lentamente rilassava la presa sulle mie spalle e schiudeva le labbra in un sospiro.

<Legolas…>sussurrai, ma lui ansimante chiuse gli occhi. Poi all’improvviso iniziò a muovere lentamente il bacino verso di me. Subito dopo cominciammo a muoverci in sintonia e ritmicamente l’uno sull’altro.

Le sue mani mi scivolarono lentamente dal collo, sul petto, per poi risalire sulla mia schiena.

Lo penetravo con spinte profonde ma dolci e lente…

A ogni mia spinta, Legolas inarcava leggermente la schiena e gemeva. Volevo che ne godesse il più possibile…volevo che dimenticasse, almeno in quel momento, la sua prima volta…volevo averlo solo per me, farlo godere all’infinito.

Avevo fatto l’amore con tanti uomini, ma non mi ero mai preoccupato di non procurare dolore, pensando solo al mio piacere…era anche vero che non avevo mai amato nessuno di loro…

<A…Ara…gorn…>gemette ad un tratto Legolas richiamando la mia attenzione. Senza accorgermene ,avevo cominciato a spingermi in lui con più forza. Rallentai il movimento del mio bacino e gli sussurrai:

<Perdonami…>

Ma lui scosse la testa, inarcando la schiena e gemendo mormorò:

<Non…smettere…muoviti come…prima…>

<Ho paura...di…farti male…>

<No…>mormorò lui<…ti prego…continua…>

Sentii una sua mano accarezzarmi il collo e poi le sue dita tra i miei capelli…il tocco dei suoi polpastrelli mi mandò in estasi…

Ebbi paura di essere troppo irruente ma stavo perdendo il controllo…

Lo sentivo tendersi, tremare, fremere a ogni mia spinta, ad ogni mio singolo tocco…

Più mi spingevo in lui ,più sentivo le sue unghie conficcarsi nella mia schiena…ma quel dolore mi eccitava ancora di più. Quando raggiunsi quel punto che sapevo l’avrebbe fatto andare in visibilio lo sentii gridare, mentre le sue dita si raccoglievano tra i miei capelli. Mi augurai di non essere stato troppo impetuoso , ma quel grido cominciò a farmi perdere la ragione...

Leccai il suo petto e il collo ,mordendo delicatamente la pelle…

Vidi la sua lingua affiorare per bagnare la labbra. Non resistetti. La presi tra le mie labbra e la succhiai mentre lui mi percorreva con la punta della dita la colonna vertebrale.

Mi sembrava di impazzire…stavo per giungere al limite…cominciai a perdere il conto dei suoi ‘sì’. Sentii che incrociava le caviglie dietro la mia schiena, facendo aderire maggiormente i nostri corpi…

Poi inarcò la schiena, gemette e gridò il mio nome:

<…Aragorn!>

Lo sentii chiaramente, questa volta…non era un urlo di dolore o paura…

Ma di piacere allo stato puro.

Fu come se il tempo si fosse fermato. Provai un piacere intensissimo…venni in lui e mi accolse con un gemito di soddisfazione.

Tremai per un attimo, guardandolo mentre si passava la lingua sulle labbra e crollai sopra il suo corpo.

Per parecchi minuti ansimammo entrambi per recuperare il fiato, poi quando feci per alzarmi, lui sussurrò:

<No…rimani ancora un po’ dentro di me…ti prego…voglio sentirti così…>

Sorridendo mi posai di nuovo sul suo petto, mentre lui mi passava le dita tra capelli. Rimanemmo in silenzio, poi all’improvviso mi chiese:

<Aragorn…ti è piaciuto?>

Rimasi sorpreso e guardandolo negli occhi dissi:

<Certo…ma piuttosto, dimmi…ti ho fatto male?>

Lui scosse la testa, sorridendo, baciandomi la fronte.

<No, assolutamente…>

<Me lo chiedevo perché…ecco…la prima volta che hai gridato, avevo paura di averti procurato dolore…>

 Legolas sospirò e accarezzandomi le spalle sussurrò<…ho gridato…perché mi è sembrato di fare l’amore per la prima volta…è stato così…>chiuse gli occhi cercando le parole giuste e aggiunse ,aprendoli<…intenso e piacevole…non lo avrei mai creduto…>

Sorrisi, baciandogli il petto. Una folata di vento ci investì e io rabbrividii.

<Hai freddo…>sussurrò Legolas preoccupato, passandomi le mani sulle braccia.

<Non preoccuparti…>mormorai ma lui mi disse:

<Mi spiace…io non lo avverto troppo, ma tu hai bisogno di coprirti…ti prego…>

Insisté talmente tanto che ,a malincuore ,mi alzai e lentamente ,uscii da lui. Presi il mio mantello e mi sedetti tra le grosse radici di una quercia, cercando un po’ di riparo. Posai la schiena al tronco e invitai Legolas a sedersi sulle mie gambe.

Subito si accoccolò tra le mie braccia, sedendosi sulle mie cosce e poggiando la testa sul mio petto. Coprii entrambi con il mantello ma questo faceva ben poco…

Era Legolas a riscaldarmi con il suo corpo caldo. Gli baciai lentamente la spalla e l’incavo del collo, circondandogli la vita, che ora avevo l’opportunità di sentire quando fosse esile, con le braccia.

Lui alzò una mano e mi accarezzò con la punta delle dita il mento, poi poggiò la testa su una mia spalla e mi sussurrò:

<Mi piace restarti così vicino…posso sentire il battito del tuo cuore…>

Sorrisi mentre con una mano gli accarezzavo la schiena e giocherellavo con qualche ciocca dei capelli. Poco dopo sentii di scivolare nel sonno. Un sonno denso e dolce…

 

***

Quando mi svegliai era l’alba e temetti che quello che era successo la sera prima fosse stato solo un bellissimo sogno. Invece, avvertii subito il tepore di Legolas sul mio corpo e quando aprii gli occhi vidi che mi fissava dolcemente. Ci sorridemmo e lui prese le mie labbra tra le sue. Quando ci allontanammo mormorai:

<E’ il più bel buongiorno che potessi aspettarmi…>

<Sono contento che ti sia piaciuto…>sussurrò poggiando la testa nell’incavo del mio collo.

<Cosa stavi facendo?>

<Ti guardavo mentre dormivi…avevi un’aria così beata…>

Lo abbracciai, nascondendo il volto nei suoi capelli che brillavano nella luce mattutina e dissi:

<Come potrebbe essere altrimenti?>

Rise leggermente ,poi si rialzò da me e cominciò a rivestirsi. Quando fece per infilarsi la tunica si rese conto che lo osservavo.

<Che c’è?>

<Voglio vederti mentre ti vesti ,tutto qui…>

Lui sorrise, arrossendo e si infilò la tunica, per poi passare ai pantaloni. Anche io mi alzai e comincia a rivestirmi.

Quando finii ,rimasi a osservare Legolas che, seduto su una radice della quercia, si portava i capelli sul petto e passava le dita tra loro, sorridendo mestamente tra sé e sé…

Alzai lentamente la mano e vidi l’anello di Barahir brillare, complice inconsapevole…

Qualcuno che chiedeva solo amore ,come poteva non trovare la propria felicità?

Mi avvicinai a Legolas, sfilandomi l’anello dal dito. Lui alzò lo sguardo verso di me e io dissi:

<Legolas, dammi la tua mano…>

<Perché? Che c’è?>chiese preoccupato.

<Avanti…dammi la mano…>ripetei divertito dalle sue domande.

Mi guardò incuriosito, porgendomi la mano destra ma io ,sorridendo ,scossi la testa e sussurrai, mostrandogli l’anello:

<Questo dovrebbe andare alla sinistra se non sbaglio…dalla parte del cuore…>

Lui aggrottò le sopracciglia osservando alternativamente me e l’anello, così gli chiesi:

<Sai cos’è questo?>

Annuì lentamente ma io dissi lo stesso:

<L’anello di Barahir, tesoro della mia stirpe, è l’anello simbolo del mio consorte…>

<S…si, lo so…appunto…io non capisco…>rispose lui abbassando lo sguardo.

<Non c’è nulla da capire…>mormorai guardandolo con affetto mentre le sue guance assumevano i colori delle rose.

<Aragorn…no, aspetta un attimo…io…non…>

<Legolas...>Mi guardò, quasi spaventato, ma io sorrisi prendendo la sua mano sinistra tra le mie. Poggiai un ginocchio e un piede a terra. Lui mi guardava sempre più confuso e fissandolo negli occhi sussurrai:

<…vuoi sposarmi?>

I suoi occhioni blu si spalancarono dallo stupore e fece schiudere un pò le labbra.

Una visione tenerissima che mi riscaldò il cuore.

 

§ Legolas §

 

Credetti di aver perso il battito del cuore…Aragorn continuò con fervore:

<Io prometto di fronte ai Valar di rispettarti, amarti, venerarti come il più prezioso tesoro...come mio unico e amato consorte...>

Mi portai lentamente l'altra mano alle labbra ,per fermarne il tremore, e abbassai il volto, rimanendo in silenzio.

Aragorn rimase ad osservarmi e poco dopo, mi sollevò il volto posando due dita sotto il mento:

<Non avere nessun timore, Legolas...guardami negli occhi, leggimi il pensiero se vuoi...ma troverai solo amore...per te...>

Sapevo che diceva il vero…ma non potevo crederci ugualmente…

Potevo prendere quell’amore…?Lo meritavo?…

Potevo essere felice…?

Mi morsi le labbra ma rimasi in silenzio. Aragorn attese pazientemente, accarezzandomi la testa, passando le dita tra i  capelli e ripetendo dolcemente:

<Vuoi sposarmi?>

La sua mano scese dal mio capo al mio petto. La posò sul mio cuore e sono certo che lo sentì battere prepotentemente attraverso la stoffa.

Le mie labbra si mossero da sole…o forse fu il mio cuore a farle muovere.

<Si...lo voglio...>

Sorrise quando i nostri sguardi si incrociarono e mi sentii trafiggere il petto da uno strano dolore.

La felicità.

Fu come se tornassi a vivere…

Dopo quasi tremila anni di vita sentivo l’aria rifluirmi nel corpo.

Aragorn mi baciò e mi accarezzò con lo sguardo mentre mi porgeva l'anello di Barahir e sorridendo me lo mise all’anulare sinistro.

 Mi portai la mano davanti al volto, rimirando gli smeraldi incastonati…

Poggiò il palmo della sua mano su quello della mia e intrecciò le nostre dita ,mentre con la mano libera mi cingeva la vita.

<E ora, amore mio...>sussurrò avvicinando il suo volto al mio<...concedi anche alla mia bocca uno sposalizio con la tua...>sorrisi, abbassando lo sguardo, inclinai la testa di lato e schiudendo le labbra le poggiai delicatamente sulle sue...sentivo il mio respiro che si agitava contro il suo...

Ci scambiammo un bacio dolcissimo...Mi morse piano il labbro inferiore, per poi penetrare la mia bocca con la sua lingua...

Appena incontrò la mia si unirono in una danza lenta e dolce...desiderose entrambe di non fermarsi...desiderose entrambe di non essere mai più sole...

Rimase piacevolmente sorpreso quando mi sentì sorridere sulle sue labbra e cingergli il collo con il braccio libero.

<Ti amo...>sussurrai poco prima di premere con forza le mie labbra contro le sue.

Le nostre mani intrecciate scesero lungo i nostri fianchi e ,quando si allontanarono ,portai la mia dietro il suo collo e lui sulla mia vita.

Mi strinse a se...sentivo i nostri corpi così vicini, nonostante gli strati di stoffa...così vicini, così caldi, così uniti...

Qualcuno mi amava nonostante il mio passato, mi considerava speciale…

Questo era tutto quello che potevo desiderare...

La felicità.

 

***

 

Dissi ad Aragorn di voler parlare con Haldir, lui comprese e mi disse che se volevo, saremmo partiti poco dopo per Gondor.

Nella notte avevo ragionato su molte cose e mi ero reso conto che Haldir mi aveva sempre amato, e non solo come un amico…chissà se me ne fossi accorto prima come sarebbero andate le cose? Ad ogni modo dovevo scusarmi, l’avevo trattato in quel modo nonostante lui mi avesse sempre protetto…e…sì, amato…

Trovai Haldir vicino alla sorgente, seduto su una roccia, mentre gettava dei ciottoli nell’acqua cristallina.

<Haldir....>sussurrai incerto.

Haldir rimase immobile. Io sospirai, sentendomi tremendamente in colpa e sussurrai di nuovo:

<Haldir...perdonami.... per essermi arrabbiato in quel modo…>

<Non serve...>lui si voltò e rimasi stupito nel vedere che sorrideva mestamente.

Il suo sguardo si posò sulla mia mano, sull'anello.

<Devo supporre che la mia più grande paura si sia avverata...>

<Ecco...io...>mormorai mordendomi le labbra e abbassando lo sguardo. Haldir mi si avvicinò e posando entrambe le mani sulle mie guance fece incrociare i nostri sguardi:

<Sei felice?>

Rimasi in silenzio, chiusi lentamente le palpebre, sentendo le carezze delle sue labbra sulla mia fronte e mormorai:

<Si, tanto...tanto felice...>

Le sue mani abbandonarono il mio volto e avvertii un senso di freddo.

<Allora io non posso fare più nulla...segui la tua strada…>

<Haldir, io...>

<Non ti sentirai in colpa?>mormorò lui con un sorriso anche se gli occhi gli brillavano di commozione.

Abbassai il volto e mormorai:

<Tu avevi detto di amarmi...perchè non me lo hai mai detto?...>

<No, Legolas...ti avrei spaventato, forse ti avrei allontanato ancora di più…e poi…>mormorò lui dolcemente<Lui sarebbe entrato comunque nella tua vita, e ti avrebbe portato via da me, prima o poi...e forse è meglio così...>

Lo guardai non capendo:

<Non basta il mio amore per te per far sì che tu mi appartenga...a fare in modo di renderti felice…ho sempre pensato a te come la mia rosa da proteggere...ma evidentemente non lo sei...non sei quella rosa...o almeno non per me...>

Chinai la testa mentre sentivo le lacrime farsi strada dentro di me.

Come potevo non averlo capito in tutti quegli anni? In tutte le sue carezze prudenti…in tutti i suoi sorrisi…

<Per tutta la mia vita sei stato il mio primo pensiero da quando aprivo gli occhi...ti ho amato, Legolas...non sai quanto...di un amore forte e crudele...ti ho amato fino a bruciare...ma...>

<Basta ,ti prego!>balbettai tra le lacrime.<Io...non avrei mai voluto farti soffrire a tal punto...>

Lui mi prese i polsi e se li portò al petto, stringendo le mie dita tra le sue.

< Lo so...lo so...non ne hai colpa...lo vuoi capire? Finisci di farti del male, Legolas…>

Annuii e mormorai:

<Volevo chiederti una cosa...Aragorn mi ha chiesto di andare con lui a Gondor...>sentii le sue dita serrarsi sulle mie<...io andrò...ma tu...tu non vorresti venire con noi?>

Lui rimase in silenzio, sorridendo, poi mormorò:

<Mi spiace ,Legolas...ma non puoi chiedermi di soffrire a tal punto...vederti tra le sue braccia ogni giorno sarebbe troppo per me, capisci?>

Abbassai il volto imbarazzato e balbettai:

<Si...lo...lo capisco...io ho trovato la mia felicità...ma non voglio che tu soffra per questo...non voglio...>

<Allora non chiedermi di venire con te...non ti preoccupare, Legolas...sarà il tuo ricordo a tenermi compagnia...il ricordo di un tuo sorriso...>

Poggiò la guancia sulla mia e la sentii bagnata di lacrime ma la sua voce era sicura e ferma:

<...fammi vedere il tuo sorriso...quel sorriso che ho imparato ad amare...>

Si allontanò da me e guardandolo negli occhi sorrisi.

Per qualche istante mi sembrò di stare a Boscoatro...quando da piccoli giocavamo tra gli alberi, ridendo e scherzando con la spensieratezza dei bambini che eravamo stati...

<Ricorda Legolas…>mormorò con indicibile dolcezza<…nulla può finire se non sei tu a volerlo…perché tutto ciò che non vuoi realmente dimenticare puoi tenerlo chiuso nel tuo cuore…>

Haldir mi osservò a lungo, mentre calde lacrime gli scorrevano sul volto. Come aveva fatto lui con me poco prima, gli posai le mani sulle guance e gliele asciugai.

Lui chiuse gli occhi e posò le sue mani sulle mie.

<Spero che tu possa trovare una persona che ti possa amare come tu hai amato me...meriti di dare a qualcun altro questo amore...>

Sussurrai poggiandogli una mano sul petto.

Haldir rimase in silenzio, sorridendomi. Poi con un cenno del capo disse:

<Ora vai da Aragorn...>

Lo abbracciai forte…sentivo quel sottile filo che ci univa spezzarsi lentamente…non lo volevo…

 

§ Haldir §

 

Lo osservai allontanarsi …qualcun altro lo ha fatto felice…e se quel qualcuno non ero io, poco importava…

Però…però cosa era quel dolore allucinante al petto? Cosa erano quelle fitte agli occhi?…

Legolas era parte di me…per questo fa troppo male…

Mi voltai e mentre camminavo a testa bassa non mi accorsi che c'era qualcuno di fronte a me e andai a sbattergli contro. Appena alzai il volto vidi Faramir:

<Fa...Faramir?>balbettai..era l’ultima persona che mi aspettavo di vedere…

Mi sorrise dolcemente e sentii un piccolo calore in fondo al cuore…ma non vi diedi peso.

Mi fissò in silenzio e dopo qualche istante mormorò:

<Se ne è andato, vero?>

Sospirai, cercando di trattenere le lacrime inutilmente, visto che già le sentivo scorrere lungo il volto.

<Cos’è successo?>sussurrò aggrottando le sopracciglia e posandomi una mano su una guancia.

 

***

 

<E questo è tutto…>sussurrai. Eravamo tornati all’accampamento e gli spiegai cosa era accaduto. Faramir mi ascoltò per tutto il tempo con comprensione ,rimanendo in silenzio.<…ad ogni modo tu sarai...stanco…aspetta, ti porto dell'acqua...>mormorai alzandomi da terra e riempiendo la mia bisaccia con l’acqua che scorreva in un ruscello lì vicino.

Sentì il suo sguardo su di me e mi imbarazzò, così gli chiesi:

<Allora…come ti è sembrato il territorio?…pensavo saresti rimasto più a lungo…>

Gli porsi la bisaccia colma ma lui rimase immobile, limitandosi a fissarmi.

<Faramir?>chiesi confuso.

All'improvviso lui mi afferrò il polso e mi strattonò verso di sè. Caddi su di lui e afferrandomi per le braccia invertì velocemente le posizioni e mi immobilizzò mentre mi baciava.

Rimasi immobile mentre sentivo la sua lingua, dolce e nel contempo prepotente, insinuarsi tra le labbra. Cominciai a ricambiare il bacio ma all'improvviso lo spinsi via da me con forza.

<Sappi che se lo stai facendo per pietà non...>esclamai stizzito ma Faramir sorridendo mi chiuse la bocca con la sua, questa volta senza gesti irruenti. Se avessi voluto mi sarei potuto spostare...

Ma non lo feci...non capii il motivo…

<Perchè...lo stai facendo?>mormorai tra i sospiri non appena sentii le sue labbra allontanarsi dalle mie

<Perché…mi sento felice quando sono con te…perché ho il desiderio di farlo…da quando ti ho visto per la prima volta…>

Avvampai e alzandomi di scatto e sistemandomi la tunica dissi:

<Non azzardarti mai più! Cosa ti è venuto in mente di…>

<Un caratterino, eh?>borbottò Faramir ammiccando<Mi piace, si…>

Lo osservai allibito e non mi resi conto di stare sorridendo…

 

§ Legolas §

 

<Cosa?! Davvero?!!>esclamai sinceramente stupito.

Aragorn rise al mio stupore e siccome mi ero fermato, mi tirò prendendomi per una mano e annuì:

<Proprio così…ho incontrato Faramir poco prima di partire e mi ha detto che Haldir lo ha affascinato da subito, solo che, vedendo cosa provava per te, non si è azzardato a fare nulla…Dagli un po’ di tempo e vedrai che li rincontreremo a Gondor, insieme…>aggiunse facendomi l’occhiolino.

<Ma guarda…>mormorai pensoso, ma poi tra me e me sorrisi…

Chissà se prima o poi riusciremo tutti a essere felici?

<Perché sorridi?>Mi chiese Aragorn passandomi una mano intorno alla vita. Scossi la testa e lui, fermandosi e indicando davanti a sé, esclamò con tono sognante. 

<Ecco…quella laggiù è Gondor…>

Spalancai gli occhi mentre sorridevo dalla meraviglia. Davanti a noi, si erigeva una splendida città bianca, costruita nella pietra. Sembrava luccicare nella pianura come una perla.

<E’…bellissima…>sussurrai emozionato facendo qualche passo in avanti.

<Vivremo qui, insieme, come sovrani di Gondor…>

<E’ fantasti …>mi interruppi perché all’improvviso Aragorn poggiò le sue mani sulla mia vita e facendomi poggiare la schiena al tronco di un albero mi baciò con passione.

Quando si allontanò sussurrai, senza fiato ma sorridendo.

<Ma…cosa ti prende così all’improvviso?>

<Avevo voglia di te…>aggiunse con dolcezza. Arrossii e cingendogli il collo con le braccia sussurrai:

<Ti spiace se...ecco...ti chiamassi Estel?>

Aragorn corrugò la sopracciglia e baciandomi la fronte mi chiese:

<Estel?>

Risi alla sua espressione e dissi:

<Si, vuol dire 'speranza' nella mia lingua....lo trovo adatto a te...>

<Prova a dirlo...mentre ti bacio...>

Sentii le sue labbra salire lungo tutto il mio collo, chiusi gli occhi, sorridendo, cominciando a sentire dei deboli brividi...

Salì sulla guancia per poi percorrere con la lingua il profilo del mio orecchio, quando giunse alla punta sussurrai in un gemito:

<Estel...>

Aragorn percosse un'altra volta l'orecchio ma dalla punta verso il lobo, prendendomelo poi tra i denti:

<Estel...>

Sentii Aragorn sorridere sul mio orecchio e quando mi guardò negli occhi mormorò:

<Sì...mi piace molto...>

Sorrisi mentre lo baciavo ma all'improvviso lui chiese:

<Perchè proprio 'Estel'?>

Gli presi il volto tra le mani mentre lui mi guardava in attesa:

<Perchè mi hai donato di nuovo la speranza di vivere...di amare...e di essere felice...>mormorai incrociando le dita dietro la sua testa.

<Perchè...>continuai mentre poggiava le mani sui lacci della mia tunica<...ti amo...>

Lui sorrise e prima di imprigionarmi le labbra tra le sue, mormorò:

<Chi ti dice che invece non sia il contrario?>

Osservai l'anello che avevo al dito, mentre una folata di vento ci spingeva dolcemente verso Gondor, come a suggerirci una silenziosa risposta, e mormorai:

<Probabilmente la risposta c'è l'hanno solo i Valar...>

<Probabilmente...>concordò Estel baciandomi con passione.

 

 

                                                                                        The End!!!!

 

E anche questa è finita…allora! Che ve ne pare? Deluse? Contente? Scommetto ke vi aspettavate un finale migliore…^^’’ … Vabbè…

Quest’ultimo capitolo è stato un po’ fiacco, lo ammetto, nonostante la scena hot tra Ara e Lego…non so se apprezzerete il fatto ke Fara e Haldir abbiano fatto coppia…sono così improbabili! Ma mi spiaceva lasciarli soli…

Un ringraziamento in particolare va a Tao ke ha sempre dimostrato di apprezzare ‘Lacrime di memoria’…. Tesoro, se questa fic si è conclusa un po’ è anche merito tuo! La pazienza spero sia stata premiata!

Un kiss a tutti e alla prossima!

Estel*…