.|. Amarth - Fino Alla Fine del Tempo .|.

5. Lhyss - Sussurri

~

Aragorn guardò fuori dalla finestra quando sentì un tuono e vide la pioggia cadere violentemente.

“Ma dove sono finiti?” sussurrò.

“Chi?” chiese Eomer rialzando la testa e asciugandosi le guance.

“Va meglio?” disse il ramingo sorridendogli e vide l’uomo annuire.

“Sì…grazie…” rispose il re di Rohan “…se in passato qualcuno mi avesse detto che avrei passato una sera a piangere abbracciato a te, l’avrei preso per folle…” e accennò un sorriso.

“Le persone cambiano…soprattutto noi Uomini…” ribatté Aragorn abbassando lo sguardo per un momento.

“Per chi sei in pensiero?” gli chiese di nuovo Eomer quando notò la sua espressione preoccupata “Legolas?”

“Ed Eldarion…” continuò il ramingo “…dovevano andare qui vicino a guardare le stelle ma…”

“Ti stai chiedendo che stelle possono mai vedere con il cielo ricoperto di nuvole?” lo interruppe il re di Rohan guardando a sua volta fuori dalla finestra.

“Non è da Legolas tardare così tanto…” sussurrò Aragorn “…e non da lui farsi sorprendere da un temporale simile…”

“Beh ma…conoscendo tuo figlio, l’avrà costretto ad andare chissà dove per vedere quella ragazza che desidera, quella per la quale è finito in prigione…non certo le stelle…”

Aragorn lo guardò un attimo perplesso ma poi sorrise

“No…Legolas non mi avrebbe mentito per questo…non lo ha mai fat…” ma poi si interruppe quando incrociò lo sguardo dell’altro uomo.

“Forse lui non lo sapeva…” disse Eomer poi abbassò la testa “…e se ti riferisci a quella notte…è stata mia la colpa, lo sai bene…sono stato io a chiedergli di mantenere il segreto fino a quando…”

“Sì…lascia perdere…” ribatté il ramingo scuotendo la testa poi si alzò in piedi e si avvicinò alla porta “…ora è meglio che vada a controllare se sono tornati…buonanotte…”

Eomer annuì, sorridendogli e quando il re di Gondor lasciò la stanza, si tolse la tunica che indossava per poi sdraiarsi sotto le coperte, chiuse gli occhi e cercò di dormire.

~

Legolas continuava a guardare fisso davanti a sé le gocce di pioggia che cadevano incessantemente sul terreno…era tardi e sicuramente Aragorn era in pensiero per loro…e per di più doveva trovare una buona scusa per giustificare tutto il tempo passato da quando aveva iniziato a piovere…ad un tratto sentì la porta a aprirsi e girò la testa in quella direzione.

Eldarion uscì dalla locanda, allacciandosi il mantello attorno al collo, si guardò attorno e vide l’elfo appoggiato al muro poco lontano…si avvicinò a lui con lo sguardo basso e quando lo raggiunse, lo rialzò, incrociando il suo…

Legolas lo fissò per un istante in silenzio, sul volto del giovane c’era la stessa espressione di quando, da bambino, andava a chiedere perdono dopo aver combinato qualche guaio…ma come allora, anche in quel momento non riusciva ad essere in collera con lui…anche se avrebbe voluto…Eldarion sapeva che aveva dovuto mentire ad Aragorn e sapeva anche che odiava farlo, ed ora doveva addirittura inventare un’altra scusa…

“È molto tardi…” sussurrò Eldarion senza distogliere gli occhi dai suoi.

“Lo so” ribatté Legolas.

“Io non…non volevo…”

“Lo so”

“Mi dispiace…”

“Lo so”

“Legolas…ti prego…parlami…”

“Lo sto facendo” disse l'elfo, si mise in piedi e allungò una mano per prendere le redini del cavallo ma Eldarion gli prese il braccio, costringendolo a voltarsi verso di lui...

"No, non lo stai facendo...sei in collera con me e ti capisco, hai ragione...ho sbagliato, mi sono lasciato trasportare da..." alzò gli occhi al cielo per istante "...da quello che stavo facendo e non ho badato al tempo che passava...ed ora sicuramente mio padre se la prenderà con te ma ti prego...non punirmi con il tuo silenzio...è una delle cose più atroci che potresti mai fare...puoi gridare, puoi colpirmi, qualsiasi cosa ma non il tuo silenzio..."

Legolas chiuse per un istante gli occhi poi li riaprì fissando quelli azzurri del giovane davanti a sé...

"Non voglio punirti Eldarion..." sussurrò dolcemente "...non l'ho mai fatto quando eri un bambino e non ho intenzione di iniziare adesso che sei un uomo...sono solo dispiaciuto di dover mentire ancora una volta a tuo padre..."

Eldarion aprì la bocca per parlare ma l'elfo lo interruppe

"Ora se vuoi farti perdonare il ritardo devi cavalcare alla massima velocità..." prese tra le mani il cappuccio del giovane e glielo alzò sulla testa "...e cerca di coprirti il più possibile...anche se questi mantelli non ci ripareranno dalla pioggia che sta scendendo..." e con quelle parole salì a cavallo e accennò un sorriso. Eldarion fece lo stesso e partirono al galoppo.

Quando raggiunsero il palazzo, sistemarono i cavalli per poi dirigersi velocemente verso le proprie stanze...

"Forse mio padre è già a riposare e non si accorgerà di niente..." sussurrò Eldarion ma Legolas sapeva che non avrebbe potuto evitare l'incontro con Aragorn...ed infatti, appena svoltarono l'angolo si ritrovarono davanti il re di Gondor con le braccia incrociate sul petto.

"Spero abbiate una spiegazione plausibile" disse Aragorn avvicinandosi a loro, guardò il figlio ma poi il suo sguardo ricadde su Legolas. Rimasero tutti in silenzio per un momento...

"Sto aspettando..." continuò il ramingo.

Eldarion lanciò un'occhiata all'elfo e notò che aveva abbassato lo sguardo.

"É...è stata colpa mia, padre..." disse "...Legolas mi aveva avvertito che presto avrebbe piovuto ma io ho insistito per restare..." sentiva su di sé gli occhi di Aragorn ma anche quelli dell'elfo "...e poi ho visto quei lampi...e...erano così belli...e ho perso la cognizione del tempo...mi dispiace..."

"É andata così Legolas?" chiese il ramingo fissando il compagno ma senza riuscire a incrociare i suoi occhi.

Eldarion trattenne per un istante il fiato ma poi vide l'elfo annuire.

"Bene..." sussurrò Aragorn "Eldarion va in camera tua e togliti quegli abiti fradici di pioggia..."

Il giovane principe annuì e corse via dopo aver guardato un ultima volta Legolas.

Il ramingo aspettò che il figlio si fosse allontanato poi sussurrò

"Andiamo..." e si incamminò verso la sua stanza, seguito dall'elfo.

 

Entrarono nella camera e Legolas richiuse la porta dietro di sé, ma appena si voltò si ritrovò di nuovo nella situazione precedente...Aragorn in piedi davanti a lui con le braccia conserte sul petto.

"Adesso voglio la verità" disse il re di Gondor fissando il compagno.

"Non...non credi alle parole di tuo figlio?" sussurrò Legolas togliendosi il mantello e cercando di appoggiarlo senza far cadere l'acqua ovunque.

"Oh...per niente..." rispose il ramingo seguendo con lo sguardo i suoi movimenti "...anche se devo ammettere che la scusa era abbastanza plausibile..."

"E allora perché non dovrebbe essere la verità?" lo interruppe l'elfo.

"...se foste tornati diverse ore fa..." finì Aragorn alzando la voce "...tu sarai anche un Elfo amante della natura e mio figlio sarà ancora un giovane sciocco ma nessuno di voi due è così irresponsabile da restare per ore sotto questa pioggia torrenziale per un motivo così stupido come guardare dei lampi..."

"Devo considerarlo un complimento o un insulto?" sussurro Legolas aggrottando le sopracciglia

"Come preferisci...basta che tu mi dica la verità..."

"E se ti dicessi che è quella la verità?"

"Non ti crederei..." rispose il ramingo avvicinandosi a lui "...non mentirmi Legolas...ti prego..." e gli accarezzò una guancia dolcemente.

L'elfo fece un profondo respiro...non riusciva...lo sapeva fin dall'inizio che non sarebbe riuscito a mentirgli...

"Eldarion voleva..." sussurrò "...voleva avere un'esperienza amorosa con una donna e mi ha chiesto di accompagnarlo al villaggio..." ma si interruppe quando Aragorn scoppiò a ridere.

"Era meglio...quell'altra scusa..." disse il ramingo tra le risate "...non scherzare avanti..." ma poi tornò serio quando vide l'espressione perplessa del compagno "Dimmi che stai scherzando Legolas..."

"Mi hai chiesto la verità..." disse l'elfo e fece un passo indietro quando l'uomo alzò improvvisamente la voce.

"Tu hai accompagnato mio figlio in quella locanda e hai permesso che gettasse al vento la sua innocenza con una donna che non aveva mai visto prima? Ma hai perso completamente la ragione?”

“Aragorn…” bisbigliò Legolas alzando una mano verso di lui ma il ramingo non lo lasciò parlare.

“Come hai potuto lasciare che facesse una cosa così stupida?”

“Estel…”

“E per di più l’hai anche accompagnato!” fece qualche passo nella stanza e poi si voltò di nuovo verso il compagno “È assurdo Legolas te ne rendi conto? È solo un…”

“No!” lo interruppe l’elfo alzando a sua volta la voce “Non è più un bambino! È un uomo adesso, un uomo con dei sentimenti, delle emozioni e dei desideri…come li ho io e come li hai tu…apri gli occhi Estel…”

“E per soddisfare questi desideri doveva stare con una donna per la quale non prova niente?” ribatté Aragorn fermandosi davanti al compagno “Con una donna della quale non ricorderà nemmeno il nome?”

Legolas lo fissò un istante in silenzio poi sussurrò

“Perché…tu invece ricordi i nomi di tutte le persone con le quali hai diviso il tuo letto?”

“Non stiamo parlando di me…” rispose il ramingo abbassando lo sguardo e allontanandosi da lui.

“Oh sì invece!” esclamò l’elfo “Stiamo parlando anche di te e di me…mi stai facendo passare per un folle ma non è così…Eldarion ha agito nello stesso modo in cui abbiamo agito noi alla sua età e con questo non voglio giustificarlo o dire che sia giusto ma non puoi condannarlo per aver seguito i suoi desideri…”

“Non lo sto condannando…” bisbigliò Aragorn “…ma ha lasciato che quel desiderio gli annebbiasse la mente…”

“Come è successo a me e come sicuramente è successo a te…” continuò Legolas guardandolo “..o forse mi sto sbagliando?” notò che l’uomo stava stringendo i pugni lungo i fianchi…non avevano mai parlato del loro passato…sapeva che Aragorn era stato innamorato di Arwen per anni ma non gli aveva mai rivelato nient’altro…come del resto non aveva fatto lui…se Leithian e Lanthir non fossero arrivati a palazzo quella volta…

“Prima non mi hai risposto Estel…” sussurrò “…ricordi i nomi di tutte le persone con le quali hai diviso il tuo letto?”

Aragorn lo fissò in silenzio, stringendo le labbra…

“E allora non biasimare Eldarion per aver fatto la tua stessa scelta…” disse Legolas ma le sue parole furono interrotte da quelle del compagno.

“Perché tu sì?” chiese il ramingo alzando la voce…ma non era rabbia quella che si poteva scorgere in lui “In oltre tremila anni quante persone ti hanno conosciuto? A quante hai concesso il tuo corpo? Ricordi tutti i loro nomi?”

“Sì…” sussurrò Legolas guardandolo intensamente negli occhi “…e li conosci anche tu…sono tre quei nomi…” iniziò a camminare verso di lui lentamente “…una è stata per piacere…uno è stato per conforto…ed il terzo…” si fermò davanti a lui e gli accarezzò una guancia dolcemente “…è stato per amore…” vide Aragorn chiudere gli occhi per un istante e sorrise “…lascia libero Eldarion di vivere la sua vita, gli sbagli che farà lo aiuteranno a crescere e quando incontrerà la persona giusta si accorgerà che dividere quel momento con la persona che ama è completamente diverso dal passare qualche ora con qualcuno solo per ricevere piacere…”

“Io non…” mormorò il ramingo scuotendo lentamente la testa, non sapeva cosa dire, sapeva di aver esagerato così si limitò a cambiare discorso “…andiamo a dormire…” si avvicinò al letto e si tolse gli abiti per poi infilarsi sotto le coperte. Si voltò sul fianco e sentì dalla parte opposta del letto, il compagno che si cambiava…

“C’è una vestaglia vicino alla finestra…se vuoi asciugarti…” mormorò senza girarsi. Dopo qualche momento sentì il materasso muoversi sotto il peso dell’elfo e le coperte alzarsi…rimase in silenzio a lungo ma un sorriso comparve sulle sue labbra…finalmente girò la testa e vide che anche Legolas si era voltato verso il lato opposto…si avvicinò lentamente a lui fino a sfiorarlo col proprio corpo e con una mano spostò all’indietro le ciocche bionde che ricadevano sul petto dell’elfo per poi iniziare a baciargli dolcemente il collo e la spalla…continuò per un lungo momento e con la coda dell’occhio vide che Legolas stava sorridendo nonostante tenesse gli occhi chiusi e tentasse di restare immobile…

“E così…a parte quella notte con Eomer…sono stato il tuo unico uomo?” gli sussurrò all’orecchio e sentì il corpo del compagno tremare.

“Mmm…” rispose Legolas cercando di restare serio.

“Quindi…sono stato il primo…” continuò il ramingo sfiorandogli la punta dell’orecchio con le labbra.

“Mmm…”

“Non lo credevo possibile…” disse iniziando di nuovo a baciargli il collo “…e poi…quella notte a Lothlòrien non hai avuto la minima esitazione…sembravi così sicuro di quello che facevi…”

“Oh al contrario…” mormorò Legolas sorridendo “…ero terrorizzato…avevo paura di fare qualcosa di sbagliato…”

“Sei stato splendido…” bisbigliò Aragorn, fece scivolare le mani sul suo petto e lo strinse a sé “…per la prima volta mi sono sentito…non so spiegartelo ma…sentire qualcun altro prendere il controllo, sentire le tue braccia che mi stringevano...è stato così diverso..." respirò profondamente il profumo del compagno poi continuò "...ed io invece? Ho superato la prova?"

Legolas aprì la bocca per rispondere ma poi si voltò verso di lui e rimase per un istante a fissarlo...

"Tu...vuoi dire che tra tutti quei nomi che non ricordi non c'era un..."

"Ebbene no, mio principe..." gli sussurrò il ramingo sulle labbra sorridendo "...forse non ricorderò i nomi ma alcuni particolari mi sarebbero rimasti impressi..."

"Ma io credevo...insomma eri così..."

"Credimi Legolas...non nego di essere stato con...molte donne...ma tu sei l'unico uomo...o elfo, come preferisci, che mi ha fatto perdere la testa...e l'unico che abbia amato...ed è vero quello che hai detto poco fa...quando i nostri corpi si sono uniti ho provato dentro di me delle emozioni così forti, così intense da cancellare tutto quanto...e non possono essere lontanamente paragonate a quello che avevo vissuto fino a quel momento..."   

L’elfo lo fissò sorridendo e appoggiò una mano sulla sua guancia

“Mi hai donato te stesso…” sussurrò dolcemente.

“Come hai fatto tu…” ribatté Aragorn e lo abbracciò, baciandolo teneramente “Mmm…sei freddo, lascia che ti scaldi…”

“Dovresti andare a scaldare tuo figlio, ne ha bisogno sicuramente più di me…”

“Oh…non ci penso proprio…” rispose il ramingo ridendo “…Eldarion ha avuto tutto il calore che voleva questa notte…”

“Sei crudele!” disse Legolas accarezzandogli la schiena.

“Lo so…ora smetti di parlare e baciami…”

~

La mattina successiva Legolas scese nel salone dopo aver lasciato Aragorn a discutere con Arwen di alcune faccende. Entrò e vide il tavolo apparecchiato per la prima colazione ed Eldarion seduto su una delle sedie con lo sguardo fisso sul piatto vuoto davanti a lui.

“Eldarion…” chiamò ma il giovane non si mosse così si avvicinò di più e riprovò…

“Eldarion!”

“Oh Legolas…non ti avevo sentito arrivare…” disse il principe alzandosi e raggiungendo l’elfo.

“Eldarion sei sicuro di stare bene?” gli chiese Legolas fissandolo “Sei molto pallido…”

“Sì…sì certo…ho solo dormito poco…” rispose il giovane sorridendo “…non riuscivo a prendere sonno dopo…tutto quello che è successo…mio padre ti ha chiesto qualcosa?”

“No…non preoccuparti…va tutto bene…”

“Per fortuna!” sospirò Eldarion “Non mi sembrava molto convinto delle mie parole ieri notte…”

“Hai già fatto colazione?”

“No…non ho fame…”

“Eldarion ma…”

“Sto bene Legolas!” disse il giovane sorridendo “E poi adesso voglio andare a vedere se la spada che stanno preparando per me è pronta…mesi fa hanno detto che ci volevano ancora dei mesi…ma ormai credo che…”

Legolas lo fissò perplesso quando si fermò all’improvviso, stava per parlare quando notò lo sguardo del giovane perdersi nel vuoto e lo afferrò appena in tempo quando le gambe gli cedettero, evitandogli una brusca caduta sul pavimento…

“Eldarion…” sussurrò spaventato l’elfo stringendolo tra le braccia ma non udì risposta così si inginocchiò a terra, portando il giovane con sé “Eldarion rispondimi…Eldarion…” gli spostò con una mano i capelli dal viso, muovendogli la testa per appoggiarla contro la propria spalla…quando gli sfiorò la fronte sentì che era bollente…

“Oh Valar…” mormorò tra sé, si guardò attorno e poi fuori dalla porta ma non vide nessuno nelle vicinanze…ma sapeva che Aragorn non era lontano così iniziò a gridare il suo nome nella speranza che qualcuno udisse il suo richiamo…nel frattempo continuava ad accarezzare il viso di Eldarion…ad un tratto sentì dei passi veloci avvicinarsi e alzò la testa in quella direzione…

“Legolas…cosa succede?” chiese Eomer entrando nella stanza ma quando vide l’elfo a terra con il giovane, corse verso di loro, inginocchiandosi a sua volta…

“Stava parlando e all’improvviso ha perso i sensi…” iniziò Legolas guardando l’uomo “…ha la febbre altissima…dobbiamo chiamare un curatore…”

In quel momento anche Aragorn ed Arwen accorsero e videro l’elfo rialzare da terra Eldarion con l’aiuto di Eomer e prenderlo tra le braccia…

“Cosa…” mormorò il ramingo ma poi sentì la voce del re di Rohan…

“Andate a chiamare un curatore presto!”

Legolas lanciò un’occhiata veloce al compagno per poi incamminarsi il più velocemente possibile verso la camera del principe seguito da Eomer.

~

“Vostra maestà…” disse il curatore lasciando il letto dove giaceva Eldarion, ancora in stato di incoscienza, per avvicinarsi ad Aragorn, Arwen, Legolas ed Eomer che attendevano in un angolo “…da mesi ormai nei villaggi la popolazione è stata contagiata da una malattia molto grave…si presenta con dei sintomi molto simili a quelli riscontarti nel principe per poi aggravarsi ulteriormente…anche se non posso affermare con sicurezza che si tratti di quella…la febbre potrebbe essere causata dal freddo di questi giorni…”

“Ieri notte…” sussurrò il ramingo “…ha cavalcato sotto la pioggia ma ha anche passato diverso tempo in una locanda di uno dei villaggi…”

Il curatore annuì abbassando lo sguardo

“In questo caso dobbiamo solo attendere per avere una risposta…nel migliore dei casi basterà qualche giorno di assoluto riposo ma fatelo restare al caldo e fate in modo che mangi per riprendere le forze…mentre nell’altra ipotesi…” si fermò un istante e vide i volti preoccupati che lo circondavano “…ci saranno delle cure da seguire…”

“Questa malattia che è dilagata nei villaggi è…è mortale?” chiese Aragorn guardando il curatore.

“In alcuni casi sì…vostra maestà…ma fino ad ora è successo solo a bambini e anziani…” vide il re abbassare lo sguardo e annuire così si inchinò e uscì dalla stanza.

Arwen si avvicinò lentamente al letto e accarezzò il volto del figlio

“Ce la farà…” sussurrò “…nostro figlio è forte, anche se si trattasse di quella malattia riuscirà a sconfiggerla…” alzò lo sguardo sul ramingo “…in lui scorre il sangue degli Elfi e dei Dúnedain…non dobbiamo temere…”

“Io…mi dispiace…” bisbigliò Legolas guardando Aragorn e lo vide scuotere la testa lentamente.

“Non potevi saperlo…” disse l’uomo a bassa voce.

“Sì ma…”

“Non potevi saperlo Legolas…basta…” ripeté “…non è tua la colpa…io sono il re di questo regno ed ho la responsabilità del mio popolo ma nessuno mi ha informato di quello che stava succedendo…”

“Non avresti potuto fare niente comunque…” disse Eomer “…non puoi combattere contro un nemico invisibile…”

“Ma avrei proibito a mio figlio di andare in quel posto…” rispose Aragorn girandosi verso il re di Rohan.

Ad un tratto sentirono un sussurro

“Legolas…”

“Eldarion!” esclamò l’elfo avvicinandosi ad Arwen e sedendosi sul letto.

“Legolas…”

“Eldarion sono qui!” disse accarezzandogli il viso “Come ti senti?”

“Sono…sono stanco…” mormorò il principe aprendo lentamente gli occhi “…cos’è successo? Stavo parlando con te e ad un tratto tutto è diventato…non so…inconsistente e mi sono sentito debole e poi il buio…”

“Hai perso i sensi Eldarion…” gli disse sorridendo Legolas “…hai la febbre molto alta, devi riposarti…”

“Mmm…no…non dirmi che dovrò bere quelle erbe che mi davi da bambino…”

“No…se resterai qui al caldo non sarà necessario…” gli rispose l’elfo stringendogli la mano.

“Non è giusto…io…” continuò Eldarion ma si fermò un istante chiudendo gli occhi come se facesse fatica a respirare “…io volevo…”

“Andrò io a controllare a che punto è la forgiatura della tua spada…e ti prometto che quando ti sentirai di nuovo meglio sarà nel fodero ad attenderti…”

Arwen guardò Aragorn e sorrise

“Riposa tesoro mio…” disse baciando la fronte del figlio “…torneremo più tardi a trovarti con il pranzo…”

Eldarion annuì accennando un sorriso e guardò la madre allontanarsi…Eomer seguì a sua volta con lo sguardo la dama e dopo aver alzato una mano verso il principe in segno di saluto, uscì dalla stanza seguendola.

Aragorn si avvicinò al letto con un’espressione seria sul volto ma poi sorrise, accarezzando con le dita la guancia del figlio…

“Questo probabilmente ti servirà di lezione…e la prossima volta i fulmini li osserverai dalla finestra della tua camera…”

“Ho capito…” sussurrò Eldarion abbassando lo sguardo sulle coperte.

~

Arrivò la sera e le condizioni del principe Eldarion rimasero stabili ma il curatore ancora non riusciva a dare una risposta. Aragorn stava aspettando Legolas, fuori dalla stanza del figlio. L’elfo era andato a trovarlo anche se aveva passato con lui gran parte del pomeriggio.

La porta si aprì e il ramingo si avvicinò al compagno

“Come sta?”

“Io credo che non sia peggiorato ma la febbre è ancora altissima…” disse Legolas guardando l’uomo “..io…”

“Vuoi restare con lui questa notte…” sussurrò Aragorn accennando un sorriso.

“È colpa mia se…”

“No…non è colpa tua…e lo sai bene…veglia su di lui se lo desideri ma non sentirti in colpa…”

“Non ti dispiace se…” mormorò l’elfo ma il ramingo si avvicinò a lui baciandogli le labbra.

“Sì ma non importa…” disse Aragorn dolcemente “…speravo che quel tempo fosse ormai terminato e invece…vorrà dire che mi ritroverò ancora nel letto solo mentre tu sei con mio figlio…”    

“Così sei tu a farmi sentire in colpa…” gli sussurrò Legolas sulle labbra, sorridendo “...ora che mi ricordo…quando sarà pronta la nostra camera?”

“Presto amore mio…” rispose Aragorn passando l’indice sul suo collo “…e non vedo l’ora…”

L’elfo lo fissò intensamente per un istante poi si allontanò da lui riaprendo la porta…

“Legolas!” lo chiamò il ramingo e quando vide di nuovo lo sguardo del compagno su di sé, mosse le labbra senza parlare…

‘Im melin le’

‘A im melin le’ rispose Legolas sempre in silenzio poi entrambi sorrisero e l’uomo si incamminò lungo il corridoio.

 

“Sei…già tornato?” chiese Eldarion quando vide l’elfo rientrare nella stanza.

“Beh…se non desideri la mia compagnia posso anche…”

“No…no…no…no resta ti prego!” ribatté il giovane allungando una mano verso di lui “Desidero la tua compagnia più di ogni altra cosa…” però vide Legolas avvicinarsi al tavolo e prendere un boccale “…e soprattutto più di quella tisana che vuoi farmi bere…”

“Eldarion…” disse sorridendo l’elfo sedendosi sul letto vicino a lui “…ti aiuterà a riposare…”

“È tutto il giorno che riposo…” ribatté il giovane alzando la voce ma subito chiuse gli occhi e sul suo viso si formò un’espressione di dolore.

“Eldarion!” esclamò allarmato Legolas.

“Sto bene…” sussurrò “…più o meno ovviamente…è solo che a volte non riesco a respirare e sento un forte dolore alla testa…”

L’elfo gli mise una mano sulla fronte e scosse la testa

“Sei ancora caldissimo…”

“Strano perché io ho freddo…”

“Bevi avanti…” disse Legolas guardandolo preoccupato e porgendogli il boccale “…nel frattempo ti prendo un’altra coperta…”

Eldarion sospirò ma prese la tisana e, chiudendo gli occhi, la bevve in un solo sorso

“Ah…è orribile…” si lamentò disgustato.

Legolas gli sorrise, ricoprendolo con una pesante coperta per poi sedersi di nuovo davanti a lui, prese il boccale vuoto e lo appoggiò sul tavolino poco distante.

Eldarion lo fissò per un lungo momento in silenzio e vide che l’elfo aveva abbassato lo sguardo e il suo viso non era sereno come al solito…ad un tratto gli tornarono alla mente tutti i fatti della sera precedente e sorrise…anche se ora era malato ne era valsa la pena…avrebbe sopportato quella febbre per settimane pur di rivedere di nuovo quell’espressione sul viso di Legolas…gli aveva fatto perdere completamente la testa…

“Non…non mi hai chiesto niente di ieri sera…” disse osservando attentamente la reazione dell’elfo e notò una strana espressione sul suo viso…non era più quella preoccupata di poco prima.

“Non mi sembrava corretto interessarmi…tutto qui…” rispose Legolas guardando per un istante il principe ma poi riabbassando subito lo sguardo.

“Ma…se desiderassi parlartene?”

“Allora ti ascolterei…” ribatté l’elfo accennando un sorriso, voleva sembrare il più tranquillo possibile ma dentro di sé sentiva il cuore battere all’impazzata.

“È stato bello…” iniziò Eldarion senza mai staccare gli occhi da lui “…tutto quello che è successo intendo…quella ragazza, Arenyel, non credeva che era la prima volta che io…mi ha detto che ho un tocco splendido e che sono molto portato per…quel genere di cose…” si fermò un secondo e notò che l’elfo aveva di nuovo abbassato lo sguardo “…certo…io non le ho creduto, probabilmente lo dirà a tutti gli uomini che incontra ma non voleva lasciarmi andare via…è per quello che ho tardato e mi dispiace così tanto…”

“Non…non è stato un problema…” sussurrò Legolas guardando il giovane e vide che stava sorridendo “…cosa c’è?...”

“Se ti imbarazza parlarne…posso smettere…” disse Eldarion fissandolo “…ecco…io credevo che… in quanti…più di tremila anni tu…”

“Oh…no…voglio dire sì…” ribatté l’elfo scuotendo la testa “…non mi imbarazza parlarne…”

“Allora posso chiederti una cosa?”

Legolas annuì, stringendo le labbra…perché era finito in quella situazione? E soprattutto…perché Eldarion era ancora sveglio? La tisana era molto forte…

“È solo per curiosità…Arenyel mi ha parlato di alcune cose che le sono successe e…” si fermò un istante poi continuò fissando l’elfo negli occhi “…hai mai diviso il tuo letto con un altro uomo?”

Legolas spalancò gli occhi e trattenne il respiro…perché proprio quella domanda? Tra tutte quelle che poteva scegliere…perché proprio quella?

“Io…sì…” bisbigliò “…ma preferirei non parlarne…”

“Oh certo…scusa…” mormorò Eldarion ma ad un tratto un brivido lo scosse violentemente.

“Hai ancora freddo?” gli chiese Legolas quando lo vide tremare.

“Sì…abbastanza…” rispose il principe stringendosi sotto le coperte.

Legolas gli toccò di nuovo la fronte e poi gli prese le mani nelle sue.

“Sei bollente ma le tue mani sono gelide…” sussurrò, gli passò le mani sulle braccia muovendole per cercare di riscaldarlo e poi si guardò attorno “…vado a cercare un’altra coperta…”

“No…basta coperte…ancora una e non riuscirò più a muovermi…” disse Eldarion, chiudendo un istante gli occhi quando sentì un po’ di calore provocato dai movimenti dell’elfo…sentiva la testa sempre più pesante e il sonno stava iniziando a prendere il sopravvento…

“Ma Eldarion stai tremando…” ribatté Legolas accarezzandogli il viso “…non puoi dormire in questo stato…”

“Prima…prima mi sono sentito meglio…quando tu…” mormorò il principe cercando la mano di Legolas e stringendola nella sua “…ti prego…”

L’elfo aprì la bocca per rispondere ma poi restò in silenzio per un istante, guardandolo intensamente…aveva capito cosa gli stava chiedendo…

“Eldarion…non posso…non è più come una volta…”

Il giovane lo fissò ma poi voltò la testa dalla parte opposta, lasciandogli la mano…Legolas respirò profondamente quando lo vide tremare di nuovo…non poteva lasciarlo così…il curatore aveva detto che doveva restare al caldo e anche lui sapeva benissimo che era l’unico modo per farlo stare meglio…non avrebbe fatto niente di sbagliato eppure…stare con Eldarion mentre Aragorn era solo in un’altra stanza…se solo non fossero successe quelle cose il giorno precedente…ma alla fine chiuse gli occhi per un istante e si alzò. Fece il giro del letto e si sedette dalla parte opposta, tolse gli stivali e lentamente si infilò sotto le coperte, voltandosi verso il giovane.

Eldarion percepì i suoi movimenti e il suo cuore iniziò a battere con forza…lo vide stendersi e avvicinarsi…incrociò i suoi occhi e dopo pochi attimi sentì sul viso il suo tocco delicato…

“Non hai la scusa degli orchi questa volta…” sussurrò Legolas sorridendo, gli mise una mano sulla spalla per poi muoverla lungo il suo braccio velocemente.

Il principe si voltò completamente e si strinse a lui sorridendo, appoggiò la testa contro il collo dell’elfo e sentì le sue mani accarezzargli la schiena…era stanco e debole ma non voleva addormentarsi…non in quel momento…

“Mmm…sei così caldo…”

“E tu invece sei così freddo…” mormorò Legolas continuando a sorridere, la tunica che indossava Eldarion era così sottile che poteva sentire sotto le dita il suo corpo…lo sentiva tremare come sentiva il suo respiro veloce sul collo “…cerca di dormire…”

Il giovane si stinse ancora di più a lui chiudendo gli occhi…adesso sì che l’infuso che aveva bevuto stava iniziando ad avere il suo effetto ma gli era impossibile riposare…sentiva sulla schiena le mani di Legolas che lo accarezzavano e quel corpo caldo contro il suo…e il suo cuore…

“Non ci riesco…” sussurrò sorridendo.

“Forse perché non hai nemmeno tentato…” ribatté l’elfo dandogli un veloce bacio sulla testa.

“Sì ma…il tuo cuore…” continuò Eldarion mettendo una mano sul petto di Legolas “…sento il tuo cuore battere così forte…”

L’elfo strinse le labbra e istintivamente tentò di allontanarsi dal giovane ma Eldarion non glielo permise…

“No…ti prego…mi piace sentirlo…”

Legolas abbassò lo sguardo su di lui per dire qualcosa ma trattenne il respiro quando vide le mani del principe slacciargli ad uno ad uno i lacci della tunica per poi aprirli…

“Eldarion…no…” disse con un filo di voce ma poi chiuse gli occhi quando sentì le sue dita scivolare lungo il suo petto…

Eldarion alzò gli occhi su di lui quando sentì i muscoli del suo corpo contrarsi al passaggio delle sue mani e vide che aveva socchiuso le labbra…sentì un impulso fortissimo di alzare la testa e baciarlo ma sapeva che non era il momento…così si limitò a spostarsi più in basso e ad appoggiare dolcemente la testa sul petto dell’elfo facendo passare le mani dietro, lungo la sua schiena…si accorse però di una cosa…un anello appeso ad una collana sottile…un anello era scivolato sul petto di Legolas quando gli aveva aperto la tunica…ma in quel momento non gli diede peso…

Legolas sentì le mani fredde del principe sulla pelle nuda e un brivido lo scosse…avrebbe dovuto allontanarsi ma non ci riusciva e non riusciva nemmeno a dire una sola parola…era così confuso in quel momento…Aragorn…Aragorn…continuava a pensare a lui e gli sembrava…sbagliato quello che stava facendo ma dall’altro lato…non stava facendo niente di male, erano gesti del tutto innocenti ma aveva paura…paura di come il suo corpo reagiva ogni volta che stava vicino ad Eldarion…ma forse il giovane non si rendeva conto dell’effetto che aveva su di lui…eppure sentiva dentro di sé una strana sensazione…

Eldarion sentì la testa farsi sempre più pesante e il sonno prendere il sopravvento…i sogni si stavano mischiando alla realtà…quei sogni nei quali sempre più spesso era presente Legolas…e nei quali era il suo amante, lo stringeva a sé e gli sussurrava parole d’amore…e forse stava già sognando quando mormorò quelle parole…

“…ti amo…”

Legolas spalancò di colpo gli occhi ma poi si rilassò…quante volte glielo aveva detto? Si ricordò quando prima di partire per Bosco Atro era rimasto una notte intera a ripetergli che lo amava e che sarebbe ritornato da lui mentre Eldarion piangeva…sapeva benissimo quanto il principe fosse legato a lui…

“Shh…anch’io ti amo…dormi…” rispose dolcemente cullandolo tra le braccia.

“…no…io…io ti amo…” sussurrò di nuovo Eldarion “…ti voglio…” mosse la testa verso l’alto e raggiunse l’orecchio dell’elfo “…im aníron le…(ti desidero)”

Legolas sentì il proprio respiro aumentare improvvisamente di velocità…guardò il volto del giovane ma aveva gli occhi chiusi e sembrava stesse dormendo…forse stava sognando di qualcuno…di quella ragazza…Neissia…e quelle parole erano rivolte a lei…e poi aveva la febbre molto alta, probabilmente stava dicendo frasi senza senso…eppure quelle ultime parole nella sua memoria avevano un senso…

FLASHBACK

Il giorno era arrivato e finalmente Legolas sarebbe tornato a Gondor, dall’uomo che amava per passare l’intera vita con lui…aveva appena salutato Leithian e Lanthir ed ora era rimasto con sua sorella…

“Potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto per me?” chiese sorridendo Aearlinn abbracciandolo forte.

“Invece non devi ringraziarmi, sorella mia…” sussurrò Legolas accarezzandole i capelli “…era giusto che riavessi indietro la tua vita…”

La dama si allontanò da lui prendendogli le mani nelle sue e fissandolo intensamente

“Non ti rivedrò mai più vero?”

“Questo dipenderà dal volere dei Valar…”

“No…” lo interruppe Aearlinn “…dipende da te…e tu hai già scelto il tuo destino…”

Legolas abbassò lo sguardo per un istante ma poi sentì sul viso la mano della dama e rialzò la testa sorridendole…

“Abbi cura di Lanthir…dagli quell’amore che io non ho potuto donargli…” vide Aearlinn sorridere e annuire così si avvicinò a lei e gli baciò la fronte…

“Namarie thêl nîn…(addio sorella mia)” e con quelle parole si avvicinò al proprio cavallo ma la dama gli prese la mano trattenendolo…

“Legolas dartho! (aspetta)”

L’elfo si voltò di nuovo verso di lei inclinando la testa incuriosito

“Fa attenzione al desiderio fratello mio…”

“Non comprendo le tue parole Aearlinn…cosa vuoi dire?” gli chiese Legolas aggrottando le sopracciglia.

“Tu sai come nasce il desiderio? Quando gli occhi vedono qualcosa che ci attrae mandano l’immagine alla nostra mente e da allora, più volte ci troviamo davanti quest’immagine e più vogliamo averla…e così iniziamo a desiderarla, giorno e notte, e il solo modo per sentirci meglio e avere quello che bramiamo…”

“Ancora non riesco a capire cosa…”

“Non devi capire ora ma fa attenzione a quello che ti ho detto…” sussurrò Aearlinn accennando un sorriso “…gli Uomini sono deboli e perdono la testa facilmente ma anche il nostro popolo…noi non siamo immuni al desiderio e…a volte siamo anche più esposti perché a quello si aggiungono i sentimenti che non possiamo smettere di provare…”

Legolas aprì la bocca per parlare ma Aearlinn appoggiò l’indice sulle sue labbra, scuotendo la testa…

“Va ora…l’amore e il futuro ti attendono…”

L’elfo sorrise e salì a cavallo, guardò la sorella un’ultima volta e poi spronò l’animale al galoppo, cavalcando via da Bosco Atro...

RITORNO AL PRESENTE

Il desiderio…ora iniziava a capire…col tempo aveva iniziato a sentirsi attratto da Eldarion pur continuando ad amare con tutto il cuore Aragorn…era strano quello che provava…lo vedeva ogni giorno…e ogni giorno la sua bellezza e la sua giovinezza lo colpivano sempre di più…già…Eldarion aveva quello che in Aragorn stava svanendo…si odiava per pensarlo ma era vero…Eldarion aveva davanti a sé tutta quella vita che presto, troppo presto, Aragorn non avrebbe più avuto…a volte si chiedeva con che occhi l’avrebbe guardato il ramingo col passare del tempo…avrebbe potuto odiarlo per quell’eternità che li divideva?

Ma non doveva più permettere a quei pensieri di farsi strada nella sua mente…lui amava un’unica persona e con quella sarebbe rimasto per sempre…tutto il resto non importava…

Sentì Eldarion muoversi lentamente nel sonno e respirò profondamente…e se le parole che aveva sussurrato il giovane erano rivolte veramente a lui? Possibile che Eldarion lo desiderasse? E se era a quello che si riferivano le parole di Aearlinn? Non il suo desiderio, che sarebbe riuscito a tenere a bada, ma quello di Eldarion…no, non era possibile, sicuramente si stava sbagliando…Eldarion lo vedeva solo come un amico, un fratello più grande dal quale desiderava farsi coccolare come una volta…tutto qui…