.|. L'Ultimo Dono .|.

7. La Tua Stella

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Legolas corse per i corridoi fino a raggiungere la stanza che cercava, senza bussare, aprì di colpo la porta ed entrò…

“Lui ricorda tutto quello che è accaduto…” esclamò guardando i volti sorpresi di Gandalf ed Elrond, poi, abbassando la voce, aggiunse “…con me…”

Ne seguì un lungo momento di silenzio, durante il quale lo stregone e il Re di Imladris si fissarono, senza bisogno però di parlarsi…sapevano già cosa fare…da tempo…

“E così…” mormorò Elrond sospirando “…tutti i nostri sospetti si sono rivelati fondati…” si voltò verso Legolas “…sai cosa significa vero…?”

“Sì…” rispose l’elfo biondo annuendo “…Arwen non diventerà la sposa di Aragorn a causa della nostra amicizia…”

“Puoi ancora chiamarla in questo modo, dopo quello che è accaduto?” gli chiese l’elfo di Imladris fissandolo “Nel tuo cuore sai che non è così…”

“E come dovrei chiamarla allora?” ribatté Legolas alzando la voce quasi irritato da quelle parole “Ditemelo voi…Amore forse? È questo che volete?” fece un passo verso Elrond “Volete che vi dica che…amo Aragorn? E sia allora…io lo amo…da molto tempo ormai…ma l’amore che mi lega a lui non intralcerà quello che dovrà accadere…non ho mai voluto frappormi tra lui ed Arwen e non lo voglio nemmeno ora…l’unica cosa che desidero è che…” si fermò, facendo un profondo respiro “…possano vivere insieme e felici come avevano sperato…”

“Questa scelta non spetta a te…” mormorò Elrond “…ma hai una tua decisione da prendere…vivere al fianco di Aragorn come Re di Uomini ed Elfi fino…alla fine del vostro tempo…e sai a cosa mi riferisco…oppure lasciarlo solo e tornare dal tuo popolo…”

“Io non posso prendere il posto che spetta ad Arwen!” esclamò Legolas “Come potete chiedermelo? Voi non l’amate? Non pensate alla sua felicità? Come potete…”

“No Legolas!” ribatté il Re di Imladris quasi gridando “Come puoi tu credere che lasci mia figlia qui senza l’amore che merita? Come potrebbe Arwen passare la vita e spegnersi per qualcuno che non le ha mai donato il suo cuore?”

“Io non la priverò di ciò che le appartiene” bisbigliò l’elfo biondo fissandolo indignato.

“E cosa le appartiene?” mormorò Elrond “Il cuore di Aragorn è sempre stato solo tuo…come il suo amore…”

“Legolas ha ragione, Elrond, amico mio…” intervenne Gandalf alzandosi dalla sedia su cui era seduto “…non possiamo costringerlo a fare qualcosa che non ritiene giusto…” si avvicinò all’elfo di Bosco Atro e gli mise una mano sulla spalla “…va ora…non c’è bisogno di proseguire oltre con questo discorso…”

Legolas chinò la testa sospirando e, dopo aver lanciato un’ultima occhiata ad Elrond, uscì dalla stanza.

 

“Non può tirarsi indietro ora Gandalf…” disse il Re di Imladris “…il destino della Terra di Mezzo dipende anche da lui…”

“Sai meglio di me che non lo farà…ci proverà forse…tenterà di mantenersi distante ma alla fine cederà…” ribatté lo stregone con tono sicuro “…nelle sue vene scorre anche il sangue di Aragorn…nel bene o nel male sono già uniti…e nemmeno la sua volontà, seppur forte, riuscirà mai a spezzare quel legame…”

Elrond annuì, sospirando…

“Mia figlia lascerà Gondor domani, al sorgere del Sole…Eledhel l’accompagnerà ed insieme raggiungeranno i Porti Grigi dove attenderanno il nostro arrivo…nessuno dovrà sapere che il suo matrimonio con Aragorn è stato annullato…Aragorn per primo…non fino a quel momento…”

“Siamo noi gli unici ad esserne a conoscenza…ma se Legolas…”

Il Re di Imladris fece qualche passo nella stanza, chiudendo gli occhi

“Sta andando da lei ora…tenterà di convincerla a mantenere fede alla promessa…” poi, bisbigliando tra sé …Min laeglaiss en estel, istathar i amarth dîn, ir êl en aduial annatha i ant vedui o meleth…

 

“Arwen…posso parlarti…?” disse Legolas aprendo lentamente la porta della camera della dama…aveva udito delle voci, prima di entrare, non si sarebbe mai aspettato di vedere Arwen seduta sul letto insieme ad Eledhel, mentre gli stringeva le mani sorridendo.

“Legolas…” esclamò Arwen guardandolo incuriosita “…vieni…entra…” lanciò un’occhiata all’elfo dai lunghi capelli scuri che, annuendo, si alzò, e uscì…ma quando incrociò Legolas, gli sorrise maliziosamente.

“Non credevo di disturbarti…” esclamò Legolas quando la porta si richiuse dietro di sé.

“Stavamo parlando del viaggio…” rispose Arwen alzando lo sguardo su di lui.

“Viaggio? Di quale viaggio parli?” sussurrò l’elfo biondo aggrottando le sopracciglia.

“Domani partirò con lui e ci recheremo ai Porti Grigi…”

“Arwen no!” esclamò Legolas avvicinandosi di scatto a lei “Non puoi farlo! Non puoi lasciarlo a causa…”

“…tua?” finì la dama “Non è tua la colpa…ho solo sperato in qualcosa che non esisteva…”

“Ma Aragorn tiene a te…lo sai bene…e…”

“Per pietà Legolas!” ribatté Arwen alzandosi in piedi “Ti prego…smetti con queste false parole…l’unica cosa che entrambi sappiamo è che Aragorn ha sempre preferito la tua compagnia piuttosto che la mia…e non sarà stato difficile per lui innamorarsi di te, giorno dopo giorno…l’ha tenuto nascosto, anche a se stesso forse…ma ora sono stanca di menzogne…è giunta l’ora che entrambi affrontiate i vostri sentimenti perché non voglio soffrire…ancora…a causa della vostra paura di essere sinceri l’uno con l’altro…credo di meritare anch’io la felicità…e non la troverò qui con Aragorn…” fece un profondo respiro, guardando Legolas negli occhi “…io l’ho amato, questo è vero…ma quell’amore è finito, ho voluto che finisse…non poteva essere altrimenti…”

 

“Oh…Eledhel…” esclamò Aragorn quando, voltando l’angolo, si ritrovò di fronte l’elfo “…non mi aspettavo di trovarti qui…”

“Estel…” sussurrò Eledhel sorridendo “…cosa ti porta da queste parti? Credevo che il Re fosse impegnato nella Sala del Trono a quest’ora…”

“Sì…effettivamente dovrei trovarmi la…ma stavo cercando Legolas…ho urgente bisogno di parlargli…”

“Legolas sta…discutendo con Arwen…” rispose l’elfo indicando con la mano la porta dietro di lui.

Aragorn spalancò gli occhi…non era possibile…forse le stava rivelando quello che era accaduto tra loro poco prima…e se era così…no…non poteva essere…si fidava di Legolas e non avrebbe mai fatto una cosa simile…eppure il panico lo assalì…fece un passo per entrare ma Eledhel gli mise una mano sul petto per impedirglielo…

“Mi dispiace ma…Arwen non desidera essere disturbata in questo momento…”

“Lasciami passare…” mormorò il ramingo “…devo vederla…devo…”

“Mi dispiace…” ripeté l’elfo fissandolo negli occhi.

Aragorn lo guardò qualche istante, poi, alzando la voce

“È la mia sposa Eledhel…non puoi impedirmi di vederla…”

“Per farle ancora del male? No Estel…mi dispiace…”

“Del male? Cosa stai dicendo?” sussurrò perplesso l’uomo “Non potrei mai…”

“Per tutte le stelle del cielo…” esclamò Eledhel lasciandosi sfuggire una risata “…possibile che non te ne sei mai accorto…”

Aragorn fece un profondo respiro, cercando di mantenere la calma

“Siamo amici…se vuoi dirmi qualcosa…fallo senza prenderti gioco di me…”

“Non ti sei mai accorto che ogni singola volta che Arwen ti guarda, soffre immensamente...?” bisbigliò l’elfo facendo un passo verso di lui fino quasi a sfiorarlo col proprio corpo “Nei tuoi occhi vede l’amore che provi per lui…e tu cerchi ancora di nasconderglielo…”

“Cosa vuoi dire?” ribatté l’uomo in un soffio, fissando gli occhi verdi davanti a lui.

“Non spetta a me spiegartelo…” rispose Eledhel sorridendogli astutamente “…dovresti capirlo da solo…” abbassò lo sguardo e vide che il ramingo aveva stretto i pugni “…forse è meglio che tu vada ora…dirò ad Arwen che sei passato…”

 

“Non c’è quindi speranza che tu cambi idea?” le chiese Legolas guardandola…ma dal suo sguardo riusciva già a immaginare la risposta.

“Ho fatto la mia scelta” sussurrò Arwen.

L’elfo di Bosco Atro annuì, abbassando lo sguardo

“Mi dispiace…non avrei mai voluto…”

“Legolas no…” lo interruppe la dama scuotendo la testa “…era scritto così…”

“Quando glielo dirai?”

“Quando sorgerà il Sole, prima di partire…e fino ad allora devi promettermi che non gli rivelerai le mie intenzioni…e inoltre…dovrai fare una cosa…per me…”

 

Aragorn stava finendo di discutere con alcuni Consiglieri, che lo avevano fermato lungo un corridoio, cercava di prestare ascolto alle loro parole ma non poteva fare a meno di pensare a ciò che Eledhel gli aveva detto…ad un tratto, con la coda dell’occhio, vide Legolas passare velocemente poco lontano, probabilmente diretto alla propria stanza…avrebbe voluto seguirlo all’istante, ma non poteva ignorare i suoi doveri di sovrano.

 

Legolas raggiunse la propria camera ma, prima di entrare, appoggiò le mani e la fronte alla porta, chiudendo gli occhi e sospirando…

“Cosa devo fare…?”

 

“Una domanda difficile…”

 

A quella voce l’elfo di Bosco Atro rialzò la testa e si ritrovò a fissare due profondi occhi verdi.

“…ma la risposta è alquanto semplice…non ti pare?” continuò Eledhel fermandosi al suo fianco.

“Dovresti essere con Arwen…” ribatté Legolas “…dovreste preparare il necessario per il vostro viaggio…”

“Abbiamo tempo…” rispose l’elfo sorridendogli “…e poi, ora lei sta scrivendo alcune lettere…”

“Cosa vuoi da me?” ribatté rapidamente Legolas sostenendo il suo sguardo.

“Mmm…è un’offerta forse?” gli sussurrò Eledhel fermandosi davanti a lui, sfiorandolo quasi col proprio corpo “Poco fa il tuo Aragorn ti cercava…voleva entrare ad ogni costo nella stanza di Arwen ma gliel’ho impedito…” avvicinò le labbra al suo orecchio “…ho fatto male forse?”

“No!” esclamò Legolas spingendolo via “Hai…fatto bene ma sta lontano da me!”

Eledhel sorrise prima di tornare velocemente addosso a lui, gli prese i polsi, portandoglieli sopra la testa, contro la porta…

“Quella notte non dicevi così…se non ricordo male…” gli bisbigliò sulle labbra “…ci siamo divertiti e abbiamo dimenticato ciò che affliggeva i nostri cuori…”

“Vattene!” ribatté Legolas in un soffio, senza però mai allontanare lo sguardo dal volto dell’altro elfo.

“Perché sei così nervoso? Dovresti essere felice…” proseguì Eledhel appoggiandosi contro il suo corpo “…abbiamo ottenuto entrambi quello che desideravamo…io ora ho Arwen…e tu Aragorn…”

“Non ho mai voluto dividerli…” mormorò Legolas “…diversamente da te…a quanto sembra…” si divincolò, cercando di liberarsi dalla morsa che lo serrava contro la parete, ma la forza dell’elfo di Granburrone non era certo inferiore alla sua.

“Oh…ma nemmeno io ho mai fatto niente per dividerli…” ribatté Eledhel, rafforzando ancora di più la stretta sui polsi dell’elfo biondo “…quello che lega Estel a te è stato più che sufficiente…ho fatto solo in modo che Arwen se ne accorgesse…”

“Come hai potuto?” sibilò Legolas.

“Le ho solo aperto gli occhi su qualcosa che era già chiaramente visibile a tutti…ma che lei non voleva vedere…” rispose Eledhel sorridendogli “…e da una parte…devo ringraziare te per questo…l’avevo percepito dai vostri sguardi anche se lo tenevate…e lo tenete tutt’ora celato con molta attenzione…poteva sembrare una forte amicizia, posso darvi ragione, ma quella notte…è stata una vera…rivelazione…”

“È stato un errore!” sbottò Legolas “Non avremmo mai dovuto fare una cosa così…stupida e inutile!”

“Dici? Io invece credo che sia stato piacevole per entrambi…” proseguì Eledhel e si lasciò sfuggire una risata “…ricordo il tuo sguardo mentre osservavi Aragorn stringerla e baciarla…saresti arrivato a spingerla giù dal ponte per essere al suo posto non è vero?”

“Sta zitto!” esclamò l’elfo biondo tentando nuovamente di spingerlo lontano da sé “Questa non è la verità…io ero felice per loro…lo sono sempre stato!”

“Certamente…” sussurrò Eledhel divertito “…sai…non devi sentirti in colpa per questo…è la stessa cosa che ho pensato io…avrei spinto lontano Estel e avrei fatto sentire ad Arwen il mio amore…e invece sono rimasto come te in silenzio, ad osservarli…come ho fatto per anni…e tu ne sai cosa significa vero? Fingere di approvare e di essere felice per loro quando in realtà…”

“Smetti! Non hai nessun diritto di parlare in questo modo! Tu non conosci niente di me…non puoi sapere quello che provo…”

“No ma…” gli bisbigliò Eledhel sulle labbra, sensualmente “…ho conosciuto il tuo corpo se non sbaglio…vuoi veramente farmi credere che non pensavi ad Aragorn in quei momenti? Entrambi stavamo guardando loro quando abbiamo iniziato a sfiorarci e ad accarezzarci…e poi, una volta chiusi gli occhi…abbiamo desiderato che fossero le loro mani…” vide Legolas scuotere debolmente la testa e sorrise “…non puoi mentire…sai bene che è la verità…immaginavi che fossero le mani di Estel a toccarti e quando invece eri tu a darmi piacere, sognavi che fossi lui…sognavi di accarezzare il suo corpo…”

Legolas continuava a restare in silenzio, fissando quei profondi occhi verde smeraldo, avrebbe voluto negare tutto quanto…ma non poteva…sapeva fin troppo bene che era la verità…ricordava perfettamente quando aveva accarezzato quella pelle candida e liscia, immaginando che fosse ambrata e con quelle piccole imperfezioni, come quella di Aragorn…e si era quasi stupito di se stesso…in quel momento nella sua mente era diventato evidente quello che non voleva ammettere…ma poi l’aveva nuovamente nascosto, soprattutto a se stesso.

“Anche se fosse vero…” sussurrò “…questo non ha…più niente a che fare con te…Arwen è libera ora, hai ottenuto quello che volevi…va da lei e lasciami in pace…” alzò la voce, quasi gridando “Lasciami Eledhel!” non aveva alcun motivo per prendersela con lui, ma non riusciva a controllarsi…come se quella verità fosse troppo ardente da sopportare.

 

Aragorn si fermò di scatto…si era appena liberato dai Consiglieri e stava camminando verso la stanza di Legolas…ma appena udì la voce dell’elfo risuonare nel corridoio sentì un colpo al cuore…senza pensare, si mise a correre…doveva raggiungerlo, poteva essere in pericolo…poteva aver bisogno di aiuto…

 

“Lo farò...” rispose l’elfo di Granburrone, poi, tornando serio “…volevo solo dirti un ultima cosa…” avvicinò le labbra al suo orecchio “…grazie…” sentì Legolas sospirare e sorrise dolcemente “…quella notte…mi hai fatto sentire amato come non mi era mai successo…ed anche se sono consapevole che quell’amore che mi hai dimostrato non era in realtà nei miei confronti…è stato meraviglioso…per una volta, la solitudine è stata più facile da sopportare…”

L’elfo biondo rimase immobile, ma il suo cuore iniziò a battere con forza…era come se a parlare fosse un’altra persona…non era più l’elfo orgoglioso e sicuro di sé di poco prima…ma qualcuno che, come lui stesso, aveva nascosto il proprio cuore e le proprie emozioni dietro alla maschera dell’amicizia…

“Io non…non credevo che…”

“Shh…” bisbigliò Eledhel guardandolo di nuovo negli occhi “…non voglio che provi pietà per me…sentivo solo il bisogno di dirtelo…e poi…credo proprio che noi due siamo più simili di quanto sembri…” accennò un sorriso “…Estel è fortunato ad avere il tuo amore…sarete felici insieme…”

“Ed io auguro a te e ad Arwen la stessa felicità…” mormorò Legolas sorridendogli  “…ve la meritate…”

“Lo spero…” sussurrò Eledhel abbassando lo sguardo un istante, e si lasciò sfuggire una debole risata “…ti sembrerà incredibile ma…quando, tempo fa, ho saputo del matrimonio tra loro due…ho pensato che forse, noi avremmo potuto…consolarci per l’eternità…e magari un giorno…” si fermò, rialzando gli occhi sull’elfo biondo “…beh…hai capito…”

“Sì…poteva essere una…soluzione alternativa…” ribatté Legolas sorridendo “…ma ora non ce n’è più bisogno…”

“No…” ribatté Eledhel fissandolo “…certamente, no…” lentamente avvicinò il volto a quello di Legolas mentre il suo sguardo passava dai suoi occhi blu alle sue labbra socchiuse “…io…” allentò la stretta ai polsi dell’altro elfo e li fece scivolare sulla parete, fino all’altezza delle spalle “…mi dispiace per poco fa…”

Legolas scosse lentamente la testa, avrebbe voluto rispondere ma subito sentì le labbra di Eledhel sfiorare le sue…un bacio dolce…così diverso da quelli appassionati che si erano scambiati quella lontana notte…

“Addio…” gli bisbigliò l’elfo di Granburrone…un attimo prima di essere spinto via violentemente, rischiando quasi di finire a terra…sotto agli occhi stupiti di Legolas…

 

“Non toccarlo!” gridò Aragorn mettendosi davanti a lui “Non osare posare le tue mani su di lui!” (Hey tu porco levagli le mani di dosso! HI HI HI Avete presente Ritorno al Futuro?)

Eledhel spalancò gli occhi per la sorpresa e con le mani si sistemò i lunghi capelli scuri….stava per ribattere ma Legolas lo precedette.

“Estel hai perso la testa?” esclamò, fissandolo sconvolto “Per quale assurda ragione l’hai fatto?”

“Io ho…” mormorò il ramingo guardando prima uno e poi l’altro elfo “…ti ho sentito gridare…credevo che…” sentì la risata di Eledhel e si voltò verso di lui “…lo trovi così divertente?”

“In verità…sì…” rispose l’elfo, scosse la testa, continuando a sorridere e fece un cenno con la testa a Legolas, prima di girarsi e allontanarsi.

“Aspetta Eledhel! Cosa…” esclamò l’uomo, ma si bloccò quando sentì sul braccio, la mano dell’elfo biondo.

“Estel perché?”

“Io…mi dispiace…” sospirò Aragorn guardandolo “…ma dalla tua voce sembrava che ti stesse facendo qualcosa contro la tua volontà e…”

“Se avesse cercato di farmi qualcosa contro la mia volontà non sarebbe riuscito nemmeno a sfiorarmi…non credi?”

“Ma ti stava…” ribatté il ramingo, ma si bloccò prima di terminare la frase quando realizzò per la prima volta qualcosa…e quasi sentì il cuore esplodere, così, senza pensare, pronunciò quella domanda “…siete amanti?”

“Se lo fossimo…” mormorò Legolas “…cosa cambierebbe tra noi?”

“Non me ne hai mai parlato…perché? Credevo ti fidassi di me…”

“Non è una questione di fiducia Estel…è solo che…”

“No non…non devi dirmelo se non vuoi…” lo interruppe Aragorn abbassando lo sguardo “…ora devo andare…porgi le mie scuse a Eledhel…non avevo alcun diritto di disturbarvi…” e con quelle parole si incamminò per il corridoio.

“Estel!” lo richiamò l’elfo ma ormai il ramingo era lontano…si appoggiò nuovamente al muro, sospirando e un debole sorrise comparve sulle sue labbra…era la prima volta che Aragorn si comportava così…sembrava…geloso…questo però non risolveva il problema…cosa doveva fare? Dare fiducia alle parole di Elrond e Gandalf, rivelargli i suoi veri sentimenti e attendere che il suo destino si compia? Così facendo c’era la possibilità che anche Aragorn volesse restare veramente al suo fianco…avrebbero potuto regnare insieme, felici ed uniti…ma il popolo degli Uomini l’avrebbe accettato? Conosceva già la risposta…l’aveva sentita dalle parole di Theared e lo vedeva negli occhi di tutte le persone che incrociava quando, lui ed Aragorn, passeggiavano troppo vicini…no, Gondor non avrebbe accettato un altro Re al posto di una Regina…e continuando su quella strada, avrebbe solo provocato ad Estel preoccupazioni e problemi…e forse, l’avrebbe privato dell’amore e della fiducia del popolo e, senza di esse, un Re non può continuare ad essere tale.

 

Scese la sera e nel cielo comparvero le prime stelle e la splendente Luna. Su un balcone, Re Elassar guardava il suo regno, là, oltre i grandi giardini reali, mentre la sua mente si poneva decine e decine di domande senza risposta…si chiedeva cosa doveva fare o dire, si chiedeva perché aveva reagito in quel modo con Legolas, e soprattutto, si chiedeva cosa avrebbe fatto senza la sua stella valorosa, senza la persona che avrebbe voluto accanto, più di chiunque altro…e si sentiva in colpa nei confronti di Arwen, come poteva prenderla in sposa quando in realtà, avrebbe desiderato…scosse la testa, e si voltò per ritornare nelle proprie stanze…erano solo assurde insicurezze…provocate dalla tensione per il giorno dopo…non doveva badare ad esse e andare a riposare...ma sapeva già che non ci sarebbe riuscito.

In un altro lato del palazzo, Legolas era seduto sulla balaustra di marmo di una terrazza, le gambe piegate e il mento appoggiato sulle ginocchia…sentiva il bisogno di paralare con qualcuno di quei suoi dubbi, ma l’unica persona a cui avrebbe voluto rivolgersi, era anche l’unica dalla quale non poteva andare…e si sentiva perso e solo…come avrebbe potuto vivere in quel modo? Era nello stesso palazzo di Aragorn ma, solo la consapevolezza di non potergli parlare, lo faceva soffrire…come avrebbe potuto passare un’intera vita lontano da lui? Sospirò, alzando per un istante lo sguardo al cielo…e vide le loro due stelle…una debole speranza gli riempì il cuore, almeno lassù, sarebbero stati per sempre insieme...si rialzò lentamente e si diresse verso la propria stanza.

 

Aragorn entrò nella camera con lo sguardo basso, si tolse rapidamente tutti gli abiti e indossò una lunga vestaglia bianca con dei ricami dorati, allacciò i due lacci sul petto e si strinse in vita la cintura…solo allora si voltò verso il grande letto a baldacchino e vide una lettera, posata sopra alle coperte candide.

Si avvicinò incuriosito e prese tra le mani il foglio, aprendolo…

 

Sono giorni che ricevi doni dai nostri ospiti, ma ora, credo sia giunto anche il mio momento.

Sei già consapevole del mio amore, e, qualsiasi cosa accada, sappi che quello non cambierà mai. Dobbiamo fare alcune scelte durante la nostra vita ed entrambi, domani, saremo chiamati a quella più importante.

Resta nella tua stanza questa notte, e presto riceverai anche il mio dono.

Con amore

Arwen

 

L’uomo aggrottò le sopracciglia, ma poi sorrise e appoggiò la lettera sulla scrivania. Non aveva compreso tutte le parole di Arwen, ma forse, non doveva fare altro che attendere e tutto sarebbe diventato chiaro.

 

Legolas richiuse la porta dietro di sé e subito notò sul letto, un pacco, coperto da una stoffa leggera, sopra di esso era posata una lettera. Si avvicinò lentamente e la prese tra le mani…

 

Domani lascerò Gondor e una vita che, ormai, non mi appartiene più. Ho fatto la mia scelta e sono sicura che mi porterà la felicità che qui non potrei avere. Ma per questa notte, ho un ultimo favore da chiederti. Quello che vedi è il mio dono per Aragorn, avrei voluto consegnarglielo io stessa, la sera della nostra unione, ma il destino è cambiato, ed io non sarò più con lui a quel tempo. Desidero che tu la indossi e che vada da lui. Conosco i tuoi sentimenti, anche se non vuoi ammetterli, e, qualsiasi cosa accadrà tra di voi, io ne sarò felice. Ti chiedo solo di non rivelargli le mie intenzioni, perché desidero che quello che succederà, sia dettato solo dal cuore.

Addio, e non essere triste per me, il mio destino è sempre stato questo e non puoi avere altro che il mio amore.

Vi auguro la felicità.

Arwen

 

L’elfo rimase immobile a lungo, mentre il suo cuore batteva con forza. Appoggiò la lettera sul letto e, con mani tremanti, spostò la stoffa leggera…una splendida vestaglia color del cielo notturno, ricamata d’argento, comparve ai suoi occhi…la sfiorò con le dita e sentì quanto fosse sottile nonostante fosse di velluto…fece un profondo respiro, restando ad osservarla…cosa doveva fare? I dubbi attanagliarono la sua mente per lungo tempo, ma poi, finalmente, decise di andare incontro al proprio destino.

 

Aragorn continuava a camminare avanti e indietro per la stanza, con le mani dietro alla schiena…sembrava che il tempo non passasse più…e non riusciva a spiegarsi il perché fosse così nervoso…forse era stato qualcosa nelle parole di Arwen a inquietarlo. Ritornò alla scrivania velocemente, mentre i suoi passi nudi risuonavano nel silenzio della stanza, allungò una mano per prendere di nuovo la lettera ma con la mano sbatté contro l’inchiostro, facendolo rovesciare…rapidamente lo rimise in piedi, evitando che colasse completamente, e spostò i fogli ma, nel farlo, sfiorò col pollice, la lama di un piccolo pugnale che era abituato ad usare, come taglia carte…

“Maledizione…” sussurrò, portandosi il dito alle labbra.

‘Ma cosa mi prende?’

 

“Ti sei ferito?”

 

Quando udì quella voce, si voltò di scatto, ancora con il pollice in bocca e si ritrovò davanti Legolas…con addosso solamente una lunga e splendida vestaglia blu, che gli lasciava scoperto una parte del petto e i piedi nudi…il tessuto scendeva sul suo corpo, lasciandone intravedere ogni forma e per un istante, Aragorn si dimenticò di respirare…

“Leg…Legolas…non ti ho sentito…entrare…” bisbigliò, allontanando la mano dal viso, e con la coda dell’occhio vide che la porta era chiusa.

“È profondo?” chiese l’elfo fermandosi a un passo da lui e prendendogli la mano nelle proprie, abbassando lo sguardo.

“No…non credo…” rispose l’uomo, guardando a sua volta la propria ferita “…si rimarginerà da…” ma non riuscì a finire…Legolas lo tirò verso la bacinella con l’acqua e, con un panno, iniziò a ripulire il taglio.

“…solo…” concluse poi Aragorn in un soffio…era finito dietro all’elfo, e, ad ogni movimento che Legolas faceva per bagnare il panno, veniva tirato sempre più contro il suo corpo…spostò lievemente la testa e sentì il dolce profumo dei suoi capelli. Senza pensare, mosse il viso contro di essi, e solo in quel momento si accorse che non erano legati nelle solite trecce, ma completamente sciolti sulle sue spalle, messi solamente dietro alle orecchie…e si lasciò sfuggire un sospiro.

“Ho quasi finito…” disse l’elfo, interpretandolo come un lamento “…è meglio ripulirlo…”

“Sì…” gli bisbigliò l’uomo senza accorgersi che, con le labbra, gli aveva sfiorato il profilo dell’orecchio.

Legolas chiuse un istante gli occhi quando un brivido lo percorse, ma poi, cercando di mantenere la calma, finì quello che stava facendo, posando il panno sul tavolo e, lentamente, si voltò verso il ramingo, incrociando il suo sguardo.

“Il sangue si è fermato…” disse sorridendo “…guarirà presto…” e, prima di lasciargli la mano, se la portò alle labbra, dandogli un dolce bacio.

“Hannon le (Grazie)” sussurrò Aragorn cercando di non badare al proprio cuore che aveva iniziato a battere con forza…subito sentì l’elfo allontanarsi e cambiò discorso “Avevi…bisogno di qualcosa? Io stavo aspettando…Arwen mi ha lasciato una lettera e…mi ha scritto di aspettare qui perché avrei ricevuto il suo dono…”

Legolas fece un profondo sospiro, dando le spalle al ramingo.

“Infatti…” sussurrò “…l’hai appena ricevuto…”

Aragorn rimase immobile, con lo sguardo fisso sul corpo dell’elfo

“Non capisco…”

“Io…sono il suo dono…” ribatté Legolas voltandosi verso di lui e fissandolo negli occhi.

L’uomo restò un momento in silenzio poi si lasciò sfuggire una risata nervosa

“Avanti…non scherzare…lei mi ha scritto che…”

“…avresti ricevuto il suo dono…l’ultimo dono prima…del matrimonio…” continuò l’elfo facendo un passo verso di lui “…ed ora l’hai davanti agli occhi…” si passò le mani sul petto, sfiorando la vestaglia “…questo abito è il suo dono…” vide lo sguardo del ramingo vagare su di sé e fece un profondo respiro “…questo abito…e colui che lo indossa…”

A quelle parole, Aragorn rialzò di scatto gli occhi sul suo viso

“Cosa?” disse in un soffio.

Legolas fece qualche passo nella stanza e abbassò la testa, fissando per qualche momento, il pavimento scuro sotto i suoi piedi.

“Arwen desidera che…questa ultima notte, tu la passi con me…mentre da domani inizierà, per tutti, una nuova vita…” 

“Con…passare la notte…intendi…” balbettò il ramingo ma, appena incrociò lo sguardo dell’elfo, chiuse gli occhi “…oh Valar…” si lasciò ricadere seduto sul letto, nascondendo il viso tra le mani e sospirò “…io non lo so…non mi sarei mai aspettato una cosa simile io…non so nemmeno cosa dire…mi sembra tutto così…assurdo…tu che arrivi qui e…come può Arwen volere che passi la notte con un’altra persona? Come può approvare che…e con te soprattutto…noi siamo amici e…” alzò un istante lo sguardo sull’elfo che stava in piedi di fronte a lui “…è per quello che è accaduto oggi pomeriggio? Le hai raccontato del modo in cui ti ho…” vide Legolas scuotere la testa “…e allora perché? Sa benissimo quanto io tenga a te e alla tua amicizia…e sa che non farei mai niente che possa, in qualche modo, metterla a rischio e…”

“Forse è proprio perché sa quanto teniamo l’uno all’altro…” sussurrò l’elfo.

“Ma…io non posso permettere che accada qualcosa tra noi…ho troppa paura che possa cambiare quello che già esiste…ed è…così bello e intenso…perché dovrei voler rovinarlo per…una notte che non si ripeterà mai?” sentì sulle mani quelle di Legolas e, rialzando lo sguardo, si accorse che si era inginocchiato davanti a lui, tra le sue gambe “Cosa dobbiamo fare Êlveren? Cosa devo fare?”

“Non dobbiamo fare niente che non vogliamo entrambi…” sussurrò Legolas fissandolo intensamente “…sai fin troppo bene che…ti amo troppo per rischiare di perderti…mellon nîn (amico mio)”

Aragorn annuì e, chinando la testa, appoggiò la fronte a quella dell’elfo, accennando un sorriso

“Non mi sono mai sentito così…” sussurrò “…combattuto tra due cose che desidero così ardentemente…tra una cosa che già possiedo e qualcosa che potrò assaporare solo per una volta…la tua amicizia, per la quale darei la vita…e il tuo amore che vorrei poter conoscere…”

“Potresti…avere entrambi…” mormorò Legolas chiudendo gli occhi e muovendo la fronte contro quella del ramingo “…almeno per questa notte…”

“Ma ho paura…” bisbigliò Aragorn “…ho paura che le cose tra noi, cambino irrimediabilmente…e ho paura…ho paura di non riuscire più a lasciarti andare, quando sorgerà il Sole…”

“Quello che proviamo non cambierà…” ribatté l’elfo riaprendo gli occhi “…se non lo vogliamo…e sarò io ad andarmene se ce ne sarà bisogno…puoi sempre contare su di me, lo sai…” sorrise “…oppure posso legarti al trono e partire…non è difficile…” sentì la debole risata del ramingo ma anche le sue mani tramare “Estel…perché stai tremando?”

“Non mi sono mai sentito così… agitato e confuso in tutta la mia vita…” rispose Aragorn abbassando lo sguardo.

“Non devi esserlo Êlneth…” mormorò dolcemente Legolas, accarezzandogli una guancia “…sono solo io…la tua stella…”

“È…è proprio per questo che mi sento così…” sospirò il ramingo nervosamente.

“Shh…Estel te l’ho già detto…rilassati…” sussurrò l’elfo guardandolo negli occhi “…nessuno ci obbliga a fare qualcosa per cui non siamo pronti…possiamo comportarci come sempre…fare quello che ci piace…”

“E cosa?” gli chiese debolmente l’uomo e vide Legolas sorridere dolcemente.

“Restare abbracciati tutta la notte e parlare…su un letto è meglio che tra le radici di un albero…”

Aragorn sorrise e lentamente, tirò l’amico a sé, abbracciandolo teneramente.