.|. Legami d'Amore e Scie di Stelle .|.

 

13. La Prova

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Legolas credeva d’essere tornato nel suo Presente. Ma si sbagliava.

Si trovava in un luogo sconosciuto, fatto di nuvole dalle quali scorrevano cascate che sfociavano tutte in un grande Mare…

L’Elfo stava sospeso su una di queste nubi, meravigliato per la vista dell’immensa massa d’acqua che lo attirava irresistibilmente, tanto che stava per spiccare un salto, quando una luce accecante lo fermò giusto in tempo, facendolo cadere all’indietro, fortunatamente sulla nuvola… Dalla fonte di luce, che ora diminuiva d’intensità, si levò una voce : “Legolas…”… Egli vide un’esile fanciulla che indossava una lunga veste fatta di piume di fenice, e aveva capelli d’un rosso fiammeggiante, e gli occhi d’un blu acceso… Ella sottomise l’Elfo al suo sguardo, il che lo indusse a domandarle chi fosse…Lei rispose: “Sono Vilya, ovvero la personificazione dell’aria e del cielo…” l’espressione corrucciata dell’altro provocò in lei una risata spontanea, limpida e gradevole come l’acqua… “…mio buon Principe Elfo, non lasciatevi ingannare dalle apparenze…” … “Che vorresti dire?”… Lei lo fissò con gli occhi socchiusi e tacque per qualche secondo, prima di porre una domanda : “Sei felice, Legolas?” … Egli, colto alla sprovvista, lì per lì non seppe che rispondere, infine scosse lentamente il capo… La voce di Vilya si fece più profonda : “Non vorresti rimanere qui…ove c’è il Mare?” …Il cuore cominciò a battere forte nel petto del Principe, ed egli sapeva che in lui si era risvegliata un’inquietudine latente molto pericolosa…vedendolo, Vilya sorrise in modo ambiguo, e continuò con la sua voce ammaliatrice : “Vivresti per sempre felice, leggero come queste nuvole, senza preoccupazioni o paure…solo tu…e il Mare…”…L’Elfo stava involontariamente tendendo la mano verso l’acqua della cascata più vicina a lui, gli occhi come ipnotizzati dall’elemento… con un enorme sforzo, Legolas chiuse gli occhi e si costrinse ad allontanarsi dal corso d’acqua finché, esausto, si sedette all’estremità della nube, ansimando… Fu allora che Vilya si rischiarò in volto e gli si rivolse nuovamente: “La tentazione più forte che il tuo cuore temeva di affrontare era quella del Mare, e tu, Legolas, l’hai sempre temuta: ma hai superato la Prova, il tuo cuore è puro e non brama altro che l’Amore Vero…” Il sorriso del biondo Elfo confermò quel che seguì: “…che peraltro hai già trovato…” … Il pensiero dell’amato Estel gli fece recuperare le forze e le energie spese: ora più che mai desiderava vederlo.

“Perché ho dovuto sostenere questa Prova?” chiese improvvisamente rialzandosi…

Vilya posò lo sguardo sul medaglione del Principe e così gli rispose: “Superando la Prova hai dimostrato di possedere le qualità necessarie per poter adoperare i poteri che ti sono stati donati…Se tu avessi mostrato d’aver intenti malvagi ed egoistici, saresti rimasto qui, prigioniero di un’illusione…non avresti tratta alcun conforto dall’acqua o dalle nubi: esse sono un miraggio e nient’altro…” … “Ma perché ora, e non prima di ricevere i poteri?”… “Meyra ti ha conferito dei poteri perché crede in te:

ma questi poteri derivavano da Forze Nascoste la cui fonte sfugge ai più, come un’enigma… Ti è stato da loro concesso di  esercitare questi poteri… Ora sei pronto per tornare nel tuo Presente…Namarie, Legolas”…. Vilya sparì così com’era apparsa, accompagnata da una luce abbagliante… galad…luce…silma…luce di stelle…

Ora Legolas si apprestava a tornare nel suo Tempo…