.|. La Maledizione degli Elfi .|.

by Estel

Una maledizione ricevuta dall'infanzia e la perdita della famiglia. Sono queste le cose che Legolas, principe di BoscoAtro dovra' affrontare, accanto ad Aragorn. E se poi a complicare il tutto, riappare una persona di cui non conosceva nemmeno l'identita ma alla quale era affezionatissimo?

Drammatico/Sentimentale | Slash | Rating PG | One Piece

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<Basta!! Sono stanco morto! Anche un nano ha dei limiti!>Dichiaro’ Gimli sbuffando e fermandosi.

<Dobbiamo andare avanti senza alcuna esitazione…non possiamo fermarci..>disse Legolas con una voce neutra.

<Forse ti e’ sfuggito qualche particolare , mastro elfo…dai un’occhiata agli hobbit!>

Aragorn noto’ che Gimli aveva alzato la voce e si giro’ a controllare…era vero , gli Hobbit erano stremati...i mezzuomini non erano certo abituati a simili sforzi…dopo essere fuggiti da Moria non avevano avuto un attimo di tregua.

Frodo era violaceo, Merry, Pipino e Sam non erano da meno. Boromir taceva ma si capiva che aveva bisogno anche lui di un po’ di riposo.

<Allora Aragorn…cosa decidi? Seguirai il mio consiglio di ristorarci un attimo o darai retta a quello di ‘orecchie a punta’?>

Legolas guardo’ con rabbia il nano. Lui aveva detto cosi’ non certo perché non si era accorto che la compagnia era stremata, ma gli orchi erano praticamente dietro di loro! Strinse a se’ l’arco e disse:

<La volontà di Aragorn sia seguita...ma vi rammento la nostra missione…>

<Faremo cosi’…ci riposeremo qui fino all’ alba, poi niente più soste fino a Lothlorièn, tutti d’accordo?>

Gimli, visibilmente soddisfatto ,si sedette a terra e accarezzo’ la lama della sua ascia. Gli Hobbit ,tranne Frodo che si diresse verso Aragorn, rosicchiarono quel po’ di cibo che era rimasto.

<Frodo...tutto bene?> domando’ Aragorn vedendo avvicinarsi l’hobbit.

<Si...abbastanza…ascolta Aragorn…quanto ci vorrà per arrivare a Lothlorièn?>

<Direi almeno quindici leghe…abbiamo gli orchetti di Saruman dietro di noi non dimenticarlo…>

<Non potrei…come potrei ,poi? Aragorn…tu sei mai stato a Lothlorièn?>

<Oh...mio giovane Frodo…Lotlhorièn è come una seconda casa per me...ho vissuto li’ la mia infanzia e adolescenza..>

<Deve essere un luogo stupendo…e pieno di Elfi..>mormoro’ Frodo con aria sognante, era inutile, aveva ereditato da Bilbo la sua passione per queste creature.

<Si…gli elfi...sono delle creature straordinarie, cosi’ splendide, cosi’ cariche di sapienza…belli e leali..>

<Si’…con i capelli lunghi e biondi e con gli orecchi a punta!! Saputi ,li chiamo io!! Saputi altro che saggi…sul leali poi…avrei da aprire una discussione..>borbotto’ Gimli che stava seguendo il discorso.

<TACI  NANO!!>urlo’ Legolas facendo zittire la compagnia, poi aggiunse<Cosa ne sa un nano di noi elfi?>

<Abbastanza da affermare che siete una razza di traditori! L’amicizia che legava i nani agli elfi si ruppe a causa vostra!>Non poté proseguire poiché Legolas gli aveva lanciato una freccia ,a una velocità sorprendente, che aveva trafitto la stoffa della manica destra inchiodandolo a un albero .

<Un’altra parola nano..>sibilo’ Legolas < e ti uccido…lo giuro sui Valar che lo faccio…non insultare la nobile stirpe elfica!>

Detto questo si giro’ e passando tra gli hobbit, che apparivano a dir poco terrorizzati dalla strana reazione dell’elfo, con un balzo felino salto’ su un ramo sottile di un albero li’ vicino facendolo malapena oscillare.

Fu Aragorn a rompere il silenzio. Guardo’ Legolas con un sorriso…era una delle rare volte che Legolas si era mostrato aggressivo davanti a persone che conosceva poco, davanti a lui invece faceva trapelare più spesso i suoi sentimenti e, inutile dirlo , questo colmava il cuore del ramingo di una specie di orgoglio ma allo stesso tempo’ si senti’ un po’ geloso, scaccio’ quei pensieri dalla sua mente e ridacchiando si diresse verso Gimli per staccarlo dall’albero.

<Per oggi ti consiglio di moderare il linguaggio Gimli...e anche in futuro per evitare guai…non mi e’ parso che l’elfo abbia gradito il tuo ‘elogio’ alla sua razza...se cosi’ vogliamo chiamarlo…>Disse Boromir ,trattenendo le risate .

Gimli borbotto’ qualcosa a proposito degli elfi ma Aragorn non senti’. Stava osservando Legolas sul ramo , il tramonto gli delineava i lineamenti dolci e magici mentre con le dita sottili si sfasciava le piccole trecce tipiche dell’acconciatura elfica per poi riaggiustarle meglio.

 

* * * *

Tutti i componenti della compagnia dormivano, tutti tranne Legolas che rimase sull’albero sveglio e vigile. Era poggiato con la schiena al tronco , le gambe ciondoloni e lo sguardo limpido rivolto verso il cielo.

‘ Sta per giungere il momento...oh Valar…perché il fato è cosi’ intrigante? Tessitore di mille inganni…in quelle condizioni come sarò di aiuto ai miei compagni? La nostra maledizione…la dovrò sopportare…tra poco sarà l’alba...>

Dopo mezz’ora un timido sole spunto’ sopra le cime degli alberi. Legolas con la stessa agilità mostrata la sera prima scese dal ramo non facendo alcun rumore se non un leggero fruscio quando i suoi piedi toccarono il suolo. Guardo’ i compagni, li osservo’ uno ad uno , poi sospiro’ e si appresto’ a svegliarli.

<Legolas…hai…yahww…dormito un po’?>domando’ Merry sbadigliando.

<No…noi elfi non ne abbiamo un gran bisogno…>

<Beati gli elfi…io dormirei fino alla prossima alba…>

<Su ,su…in piedi Compagnia !E’ ora di ripartire!>Disse Aragorn

La Compagnia riprese la marcia .Percorse 10 leghe Legolas comincio’ a sentirsi male…le gambe gli dolevano ,strano, stranissimo per un elfo. Aragorn si accorse del malessere dell’amico ,si avvicino’  e gli disse affettuosamente:

<Legolas…sei sicuro di sentirti bene? Hai il volto troppo pallido…magari e’  per via della mancanza di sonno? Vuoi che dica agli altri di fermarci o…>

<No Aragorn…sto...bene…>L’elfo non si accorse di stare ansimando.

E l’arco e la faretra elfica…perché erano cosi’ pesanti?

<Dammi retta ,per i Valar ,almeno una volta…una pausa ti farebbe bene.>

<No. Rammen...ti…le …le tue parole? Niente più soste fino…a..>Un giramento di testa gli impedì di completare la frase e Aragorn se ne accorse.

<Si...me ne rammendo…ma tu stai male…non devi sforzarti…ti prego...ascoltami… >

<Ti ripeto che…>Legolas si fermo’ guardando il cielo , il respiro era pesantissimo e il sole bruciava in un modo impressionante. Gli si velarono gli occhi .

<Legolas!>L’elfo cadde a terra senza coscienza.

<PER I VALAR!!LEGOLAS!!>Urlo’ Aragorn. Tutti i compagni si voltarono indietro e li raggiunsero. Legolas sentiva le voci dei suoi compagni lontanissime ,come attraverso una coltre di fitta nebbia…poi non sentì e non vide più niente.

L’oblio.

 

 * * * *

La Compagnia si accampo’ vicino ad un fiume chiamato Bràdhael , all’ombra di alcuni alberi , avevano steso Legolas su un giaciglio di foglie e gli avevano tolto l’arco , la faretra e il pettorale per facilitargli il respiro. Ora mentre l’elfo era ancora senza coscienza si misero a discutere sull’accaduto.

<Che gli e’ successo? Perché e’ cascato a terra?>domado’ Sam mortificato.

<Forse ha chiesto troppo al suo corpo...gli elfi sono creature capaci di non dormire o mangiare per ore o giornate…ma Legolas non ha fatto ne’l’una ne’l’altra cosa da quando siamo partiti da Gran Burrone…ha fatto il lavoro di quattro uomini , avrà sopportato e non ci ha detto nulla anche se …>

<Ma perché Boromir? Perché non ci ha detto nulla? >insiste’ Pipino.

<Gli elfi sono creature altruiste ,gentili e dolci…non metterebbero mai i loro interesse in fronte agli altri. Sono capaci di soffrire in silenzio…ma ora il punto non e’ questo! Cioè non lo e’ del tutto!! Legolas non e’ il tipo da…>

<Un elfo e’ un essere magico Boromir .Magico ma non esente da prove o fatiche . Gli elfi sanno celarle con grande maestria ,altre volte non le prova proprio ma a volte questa loro forza può essere il loro punto debole: gli elfi , cosi’ nobili e preziosi possono essere paragonati a…Mitrhil…splendidi , certo…ma fragili…>concluse il ramingo massaggiandosi le tempie cercando di chiarirsi le idee…non era sicuro neanche lui fin quando avesse ragione…ma Legolas…per quale ragione non si era confidato con lui? Si conoscevano da tantissimo tempo…forse non lo riteneva all’altezza  di sapere certe cose , oppure…scosse lentamente la testa ..non doveva pensare a questo…se non lo avrà fatto avrà le sue ragioni!

<E...Aragorn…e se fosse malato? Magari..>

<No , Sam…gli elfi non si ammalano e…ma...forse…>Aragorn ebbe come un lampo un pensiero…ne aveva sentito parlare ma non sapeva se quello che sapeva era attendibile o meno...gli sembrava semplicemente assurdo , in ogni modo continuo’<si racconta che gli elfi siano stati soggetti a delle ..maledizioni…>

<Maledizioni?!>esclamarono in coro Merry e Pipino

<Si…da parte di alcuni stregoni che erano intenzionati a sopprimerli per i loro fini oscuri…gli elfi , come e’ logico pensare si opposero e quel che ne ricavarono furono della maledizioni…non ne so nulla di più …e’ un’idea come un’altra…a volte , ho sentito dire che ci sono stati alcuni elfi di nobili origini , sebbene lo siano tutti ma io intendo i discendenti al trono, che sono stati soggetti a ciò…magari e’ solo una leggenda…non so...ma Legolas come sapete..>

<E’ il principe di Bosco Atro!!!>esclamo’ Frodo.

<Già…ma non ne parliamo più…non vorrei giungere a delle conclusioni affrettate..>

A un tratto sentirono dei colpi di tosse , si girarono e videro Legolas che stava riprendendo conoscenza.

<Ben svegliato , principino….>disse con un sorriso Boromir .Aragorn si limito’ a sorridergli dolcemente e Legolas ricambio debolmente il sorriso , si sentiva davvero debole…

<Ci hai fatto preoccupare ,stupido elfo! La prossima volta che intendi stramazzare al suolo , abbia la decenza di avvisare !Accidenti!>esclamo’ il nano con il solito tono burbero , ma in fondo agli occhi si vedeva una preoccupazione profonda per l’elfo .Legolas sospiro’e richiuse gli occhi mormorando:

<Mi dispiace…ma ora non ho la forza di proseguire…lasciatemi qui…rallenterei il cammino e…>

<Non se ne parla !Sei un membro della compagnia !Mi rifiuto di lasciarti da solo alla merce’ dei nemici!>urlo’ Frodo.

<Frodo ha ragione…non potrai proteggerti in caso di un attacco…ci fermeremo’ qui per un po’…non preoccuparti Legolas…sono certo che agli altri non dispiaccia fermarsi a riprendere le forze...giusto?>

<Giustissimo!>approvo’ Merry.

<Dunque…dobbiamo raccogliere della legna e dell’acqua…Boromir ,Sam e Frodo penseranno all’acqua , Gimli , Merry e Pipino alla legna e io resterò con Legolas…>

<Cosi’ sia fatto! Andiamo giovani Hobbit...faremo un grande falò ..la notte si annuncia gelida!!!>

 

* * *

L’uomo e l’elfo erano rimasti soli …il secondo sentiva il cuore battere come un tamburo…cercava di non dargli peso ,Ma la cosa ti risulta alquanto difficile se hai lo sguardo di qualcuno puntato contro.

Aragorn dal canto suo sembrava non fare caso al malessere del compagno e lo guardava con apprensione. Alla fine Legolas sussurro’:

<Aragorn…tranquillo...sto bene...sono solo…stanco…>

<Io non posso fare a meno di preoccuparmi…sei cascato a terra e sei rimasto in stato di incoscienza per qualche ora e dici di stare tranquillo?…Perché?...perché...non mi hai confidato il tuo malessere? Io...lo sai che ti avrei aiutato….Non ti fidi di me?>sussurro’ Aragorn volgendo la testa come ferito.

Legolas spalanco’ gli occhi blu. Aragorn pensava questo? Che non si fidasse? Si mise a sedere e rispose con foga:

<No Aragorn… non e’ niente del genere e’ solo che io...io..>ebbe un giramento di testa e si fermo’. Aragorn fu subito al suo fianco e lo aiuto’ a stendersi di nuovo.

<Legolas...guardami...tu mi devi dire qualcosa? Ho detto di guardarmi!>esclamo’ con una punta di dolcezza.

L’elfo lo guardo’...ma come poteva dirglielo? gli era stato sempre raccomandato di non rivelare certe cose…ma ora...avrebbe tanto voluto dirlo ad Aragorn…

<Io…>iniziò deciso a rivelare all’amico tutto.  Si interruppe’. Senti ‘ una fitta tremenda al petto si alzo’ in piedi e fuggi  ’come un fulmine attraverso il bosco . Aragorn non aveva avuto il tempo di realizzare la cosa che l’elfo già non si vedeva più. Proprio allora tornarono gli altri .Boromir noto’ subito l’assenza dell’elfo e domando’ ad Aragorn:

>Aragorn! Dove e’ Legolas? Cosa e’ successo?>

Ma non ottenne alcuna risposta poiché Aragorn si inoltro’ nel bosco a cercare l’elfo.

Legolas intanto con quel poco di forze che gli erano rimaste in corpo  aveva corso ,corso e corso…stremato si accuccio’ ai piedi di una quercia e attese.

<LEGOLAS!!LEGOLAS!>urlava Aragorn  a gran voce

‘Ma dove può essere andato? In un bosco poi! e’ più facile trovare un ago in un pagliaio che un elfo in un bosco…Oh Valar! ma dove sarà?’ pensava il ramingo guardandosi affannosamente intorno.

Ad un tratto una folata di vento gli fece intravedere dei riflessi dorati dietro ad un albero.

‘Forse e’ lui…’penso’ e si avvicino’ cauto ma velocemente. Ormai era dietro all’imponente albero e sussurro’ il nome dell’elfo. Una figura si alzo’ di scatto e tento’ di fuggire ma Aragorn lo prese per un braccio e lo attrasse a se’.

<Legolas! Ma si può’ sapere che cosa ti e’…>Aragorn scorse la creatura elfica…era una leggiadra e paradisiaca fanciulla. I lunghi e biondi capelli legati allo stesso modo di Legolas , i suoi stessi identici occhi, blu oltremare. I lineamenti tipici degli elfi silvani. Il volto etereo e bianchissimo , un corpo con delle armoniose curvature e un delicato petto di ragazza. Quando gli occhi del ramingo si posarono dove non si dovrebbero posare la lascio’ andare imbarazzato:

<Scusami fanciulla…ti ho preso per un mio compagno elfo…perché tu di certo sei un’elfa ,vero?>

Aragorn la guardo’: era di una bellezza unica , fatata…superiore a quella di Arwen. Cosi’ pura e delicata poi lo sguardo si poso’ sulle braccia…erano ricoperte da un ‘armatura…come mai una fanciulla doveva andare in giro armata? Incuriosito mosse un passo verso la  fanciulla ma questa si allontano’.

Noto’ che aveva un ‘espressione angosciata...preoccupata.

<Scappi da qualcuno? Perché sei terrorizzata? Come ti chiami? Il mio nome e’…>

<Aragorn…>sussurro’ l’elfa con le sue labbra sottili.

<Come…come fai a conoscere il mio nome?>rispose stupito il ramingo.

L’elfa accenno’ un sorriso nel quale Aragorn scorse i denti bianchissimi. Le guance assunsero un colorito piu’ roseo. L’elfa divento’ ancora piu’ bella agli occhi di Aragorn. I lunghi capelli biondi danzavano al vento , intorno al bianco viso dai lineamenti perfetti. A un tratto Aragorn si concentro’ sugli occhi…erano cosi’ belli cosi’ familiari…dove li aveva gia’ visti? Cosi’ genuini…cosi’ luminosi da sembrare cieli stellati. L ’elfa continuo’ a stare in silenzio ma osservava l’uomo dopo un po’ distolse lo sguardo imbarazzata. Aragorn sussurro’ allibito:

<Le…Legolas…?>la prese per le spalle e la guardo’ negli occhi poi a voce piu’ alta esclamo’:

<Si !Sei tu!! Sei proprio tu! Legolas…ma cosa?>

<C’e ne hai messo di tempo ramingo…>Sussurro’ l’elfa abbassando lo sguardo.

Aragorn nell’impeto l’aveva avvicinata maggiormente a se , fin quasi a sentirne il suo odore…sapeva di rugiada e gli piacque infinitamente ma fu costretto ,forse a causa del pudore a togliere lentamente le mani dal corpo di lei.

<Questa e’ la maledizione Aragorn…la maledizione del mio popolo...della mia stirpe…di Bosco Atro…>

<Narrami...ti prego…come ti e’ accaduto…>

<Si’...ormai ti ho nascosto questo fardello per troppo tempo…vuoi sederti?>

Ad Aragorn non sarebbe dispiaciuto visti gli ultimi avvenimenti che lo avevano spossato ma non vedeva altro se non terra su cui sedersi. Vide poi Legolas avvicinarsi a un albero e sussurrare:

<Silivren o menèl atràl  le silmarhon….>Immediatamente due rami scesero in basso

fino a formare due sgabelli. Legolas si sedette con grazia regale su uno e invito’ Aragorn con lo sguardo a fare altrettanto. Poi comincio’ a narrare…

<Tremila novecento anni fa il mio popolo combatte’ contro il potente stregone Olatahs …egli voleva possedere Bosco Atro per fini oscuri  e ridurci tutti in schiavitu’ assimilando il nostro sapere .Dopo  molte battaglie  e sangue versato riuscirono a sconfiggerlo…ma Olatahs prima di morire lancio’ una maledizione: ogni re o principe avrebbe assunto ad ogni calar  del quarto di luna del mese di Leothersi, ogni 500 anni tali sembianze…Ormai da generazione la mia stirpe e’ afflitta da tale maledizione!!>concluse adirato legolas. Tuttavia Aragorn non capi’ del tutto.

<Perdonami…ma oltre ad assumere questo aspetto non vedo risvolti negativi>

<Sei poco perspicace amico mio…certo...la donna elfo e’ molto agile…ha sempre udito e vista molto acuti…ma c’e una cosa che le manca , Aragorn : la forza. Sono pur sempre donne…e per questo hanno una maggiore sensibilita’…sensibilità’ che spesso si rivela un punto debole...le donne Aragorn amano piu’ degli uomini e questo loro pregio a volte e’ un difetto…>

<Quindi..>

<Quando sono in queste condizioni la mia forza diminuisce molto…per questo vi ho consigliato di ripartire senza di me…>

<Ma…per quale scopo quello stregone ha…>

<Immagina…se un popolo dovesse dichiarare guerra a Bosco Atro. Chi condurrà’ l’esercito? Donne? Il nemico non ne approfitterebbe? Non la riterrebbe una situazione vantaggiosa per attaccarci? Io...io mi sento cosi’ inerme e inutile…se qualcuno venisse a sapere della nostra maledizione...non esiterebbe a dichiararci guerra…>L’elfo volse il capo per non guardare il ramingo…la situazione era davvero assurda.

<Legolas…>sussurro’ il ramingo poggiandogli una mano sull’esile spalla. L’elfa si giro’ e incrocio’ il suo sguardo. non ebbero il tempo di dirsi nulla perche’ un grido lacero’ l’aria.

<PIPINO!>Urlo’ Legolas e corse nella direzione del campo velocissimo , Aragorn riusciva malapena a stargli dietro. Giunsero insieme alla radura. Videro pipino saltellare su un piede tenendosi dolorante l’altro. Frodo ,Sam e Gimli ridevano senza ritegno e Boromir cercava di restare il piu’ serio possibile .Merry infine , correva dietro a Pipino cercando di fermarlo ma senza grandi risultati .<Boromir!>esclamo’ stupefatto Aragorn <Cosa e’….>Aragorn non riusciva a continuare...era una scena assurda. Conosceva gli Hobbit ma ritrovarli cosi’…non se lo sarebbe mai aspettato! legolas , dal canto suo , la pensava alla stessa maniera…alzo’ gli occhi al cielo e scosse la testa…non che fosse pessimista ma si aspettava di vedere pozze di sangue e feroci orchi…

ora Pipino si era fermato e si massaggiava il piede.

<ACCIDENTI A TE MERIADOCK BRANDIBUCK!GUARDA DOVA POGGI LA LEGNA LA PROSSIMA VOLTA!>sbraito’.

<Uffa…quanto la fai lunga…per due legnetti…e poi ti ho già’ chiesto scusa…non mi pare il caso di esagerare…>

<Non-ti-pare-il-caso?>sillabo’ Pipino ancora furente<Tu non ti ritrovi con un pie…pie…pie…>solo allora si accorse di una ragazza stupenda che gli toccava la caviglia. Era un elfo!

<Dove ti fa male? Qui? o qui?>

Pipino tra farfugliamenti e balbettii vari riuscì’ a spiegare il punto. Legolas sussurro’ chiudendo gli occhi:

<Irenoir nais biel>e il piede miracolosamente si aggiusto’. Boromir che fino ad allora non aveva notato l’elfa gli si avvicino’ ed esclamo’:

<Tu chi sei? Ci hai prestato aiuto e te ne siamo grati…ma sei per caso alle dipendenze di qualcuno?>

<Il solito sospettoso ,uomo!>esclamo’ Gimli.

<Solo incuriosito , la fanciulla ha un aspetto familiare e , se posso permettermi , incantevole…>

Legolas sorrise si avvicino all’uomo e gli disse:

<Non sei  capace di riconoscermi Boromir?>

<Mi spiace deluderti…Ma come conosci il mio nome? E quale e’ il tuo?>

<Sono Legolas…>

<LEGOLAS?!>Urlarono stupefatti gli hobbit.

L’elfo oramai abituato a quel genere di reazione spiego velocemente la storia e il perché’ del suo comportamento.

<Wow…che storia…>esclamo’ Merry

<Guarda che non e’ una favola Merry…..>sentenzio Sam.

<Tu saresti legolas? Ma ne sei sicura?>insinuo’ Gimli <Bhe’...io non ci credo ..dammene una prova o ti tagliero’ la testa con la mia ascia!>

<Gimli!!>lo rimprovero’ Aragorn...ma Legolas con un sorriso divertito lo fermo’.

<Vuoi una prova Messer nano?>disse con un sorrisetto accattivante.

Gimli non fece in tempo a rispondere che legolas aveva già’ afferrato il suo arco e puntato una freccia sul viso. L’elfo sibilo’:

<Ti basta come prova messer nano o vuoi che continui con la dimostrazione? Potrei ucciderti se avessi voglia , lo sai?>Poi lentamente abbasso’ l’arco e sorrise all’amico come a dire .’ebbene?’.

<Non c’e dubbio! Sei legolas! Chi altri ti punterebbe una freccia in faccia con quella freddezza?>

La compagnia rise. A un tratto Legolas tacque preoccupato. Tese le orecchie e tutti si incupirono vedendolo cosi’.

<Cosa c’e Le…>

<Shhhh….>L’elfo chiuse gli occhi. Si concentro’ poi li apri’ ed esclamo’ nella sua lingua:

<Yhirc!>

<ORCHETTI!>Urlo’ Aragorn<Presto! Sfoderate le spade! Schiena contro schiena! Tutti!>

Frodo osservo’ Pungolo. Brillava intensamente.

Dopo pochi attimi una massa di orchetti si avvento’ sulla compagnia.

Gimli ne decapito’ un paio in qualche attimo. Gli hobbit in quattro riuscivano a tener testa ad uno e Aragorn e Boromir si stavano destreggiando con un orco dalle dimensioni simili a un troll. Era enorme.

Legolas si limitava semplicemente a evitare gli attacchi nemici. A un tratto vide che il Troll si stava dirigendo verso Aragorn , spicco’ un balzo urlando il suo nome e appena lo raggiunse lo afferro’ per la vita e rotolo’ con lui qualche metro piu’ in la’, salvandolo dalla terribile  mazza che il troll destreggiava e che aveva colpito un a roccia li’ vicino. Legolas rimase sdraiato sul ramingo nascosti dietro ad una roccia (non fate strani pensieri, eh! Nd Estel).

<Aragorn! Aragorn!! Stai bene?>Domando’ l’elfo ansioso.

<Oh…Legolas…ti ringrazio…mi hai salvato...cosa farei senza di te?>

<Mi pare di avere colto una nota di ironia nella tua frase…>rispose Legolas sorridendo.

Aragorn avrebbe voluto mettersi a ridere ma a un tratto noto’ che Legolas sanguinava dalla fronte e dal braccio. Se ne rese conto quando una goccia di sangue si infranse sulla sua guancia , lo sguardo si poso’ sulla manica...era tinta di rosso vivo.

<Ma…ma tu sei ferita!! Per salvare me...quando e’ accaduto...l’avrei evitato…accidenti perdonami!>

<Ho fatto il mio dovere Aragorn….>Sussurro’ Legolas poggiando il volto sul petto del ramingo<Io posso morire…ma tu...devi accompagnare il portatore…e poi io ti…>Furono interrotti da una roca risata. legolas si giro’ di scatto. Il troll li aveva trovati! Afferro’ l’elfo con una mano per la vita a accostando il suo viso al suo urlo’:

<AMICI , GUARDATE QUI!UN’ELFA!COSA CI FA UNA BELLEZZA SIMILE A GUERREGGIARE COME UN UOMO?SONO COSI’ DISPERATI DA MANDARE IN CAMPO LE DONNE?>

Gli orchetti risero malvagiamente…capirono al volo le intenzioni del loro capo. Il troll si rivolse alla compagnia:

<Facciamo un patto! Se non vi lasciate catturare io ucciderò’ questa delicata creatura…che ne dite?>

Legolas scosse freneticamente la testa e urlo’:

<NO!NO!NO!! Dovete sconfiggerli! Se io devo morire…cosi’ sia! Ma voi dovete portare a termine la missione.. .non scendete a subdoli ricat…AHAAAAAAAAAAA>Un urlo straziante gli lacero’ la gola…Il troll per farlo tacere aveva stretto la presa sul corpo.Aragorn non sapeva cosa fare.

<Allora?>sentenzio’ il troll stringendo ancor di piu’ la presa:Legolas aveva un ‘espressione terribilmente sofferente. Si sentivano le ossa scricchiolare e dei lamenti terribili.Dalla mano del troll cadevano copiose gocce di sangue. Aragorn scambio’ un’occhiata con gli altri..non c’era soluzione…dovevano arrendersi…a un tratto udirono un parlare sommesso:

<Nimas ori crames tumhail ne…ishei nai roam…>

<Cosa dici elfa?>sghignazzo’ il troll. legolas continuo’ con un fil di voce:

<Maner ta simeon tareamh navis…>

<Stai recitando le tue ultime preghiere? Eh elfa? Rispondi!>

A un tratto Aragorn capi! Era un incantesimo elfico in grado di immobilizzare il nemico. Si scambio’ con Boromir un cenno di intesa , brandirono le spade

<Ma allora avete deciso di fare morire la vostra amichetta? E va ben…ehi! Ma che cosa mi succede?Non riesco a…muovermi>

<Crisem tamer nishè immal galaad!!>Solo allora si rese conto dell’elfa .

<MALEDETTA! Mi stai stregando! Dannata! Uccideteli tutti presto!>Urlo’ ai suoi seguaci ma gli orchetti rimasti erano pochi e la maggior parte fu eliminata da poderosi colpi di spada e ascia.

Aragorn si diresse verso il Troll seguito da Boromir e Gimli. Levarono le loro armi in aria pronti a colpire. Il troll rise e disse:

<Anche se mi uccidete , il potente Saruman vi eliminera’!! TU!>ruggi’ verso legolas<Brutta schifosa elfa! Sarai la prima  a morire!!>

Aragorn furiso colpi’ il mostro seguito dai due compagni. Il troll colpito , lascio’ lentamente la presa su Legolas il quale ,scivolando dalle sue dita fini’ in braccio a Aragorn. Il mostro cadde infine a terra agonizzante.

<Legolas…tutto bene?>esclamo’ Boromir preoccupato. L’elfo tremava ed era sbiancata. Sanguinava dappertutto.

<Sta perdendo molto….sangue…>sussurro’ Aragorn.

<Il suo fragile corpo non ha resistito…>L’uomo in ansia si morse il labbro. Mentre aiutava l’elfo a stendersi a terra udirono una risatina , si voltarono, era il troll che in fin di vita cercava di parlare:

<Voi…voi…morirete…uno ad uno…quella stupida elfa se le cercata …morira’ per aver salvato un uomo…gli elfi...sono creature troppo stupide…cosi’ sensibili da essere ridicoli...muori elfa...mi raggiungerai nell’inferno…lo stesso che patirai per aver dato la tua vita per un mortale!!>

Legolas con le lascrime agli occhi sibilo’:

<Onlàhem…>.Il troll esalo’ l’ultimo respiro.

<Che...che gli hai detto?>sussurro’ Sam

<Gli ha detto di fare silenzio…oh…Legolas…come stai?>lo abbraccio’ nascondendo il suo viso tra il collo e la spalla dell’elfo.

<Estel…sto bene...cioe’...potrei stare meglio…ma ora non piangere…non sono mica morto…o perlomeno me lo auguro…ho solo perso molto sangue…>

<Si…ma…> continuo’ il ramingo alzando la testa. Legolas gli sorrise dolcemente e il ramingo si senti’ mancare.

<RAZZA DI ELFO MEGALOMANE!!!>Un urlo di Gimli fece sobbalzare la compagnia<Ma cosa ti viene in mente di fare l’eroe con il rischio di lasciarci la pelle?! Mai visto un essere piu’…piu’….>

<Chiedo perdono, messer nano…>rispose ridendo Legolas.

Aragorn lo guardo’. Stava sorridendo e pure lui sorrise…era felice di avere vinto ma ancora di piu’ lo era di vedere il suo Legolas vivo e soprattutto vederlo con lui.

<Dunque compagnia!>sentenzio’<In marcia! Prima che gli orchetti fuggiti avvertano gli altri...un paio d’ore di marcia e arriveremo a Lothlorièn, coraggio! Legolas...ti portero’ io…non puoi camminare in questo stato…>Prima di dare il tempo all’elfo di ribattere lo prese e se lo mise sulla schiena.

<Ehi!! Ma sei leggerissimo! Sembra di non portare nulla se non aria..>

<Gli elfi sono leggeri per natura…>sentenzio’ Frodo.

<M…ma io posso camminare non e’ necessario che fai lo sforzo di portarmi…>

<Nessun problema…>Disse Aragorn sorridendo.

<Be’...allora…grazie..>mormoro’ imbarazzato l’elfo. La schiena di Aragorn era cosi’ calda e sicura…penso’ legolas prima di chiudere gli occhi.

<Allora...una volta arrivati a Lothlorièn …che faremo?>

<Una super mangiata coi fiocchi!!>esclamo’ Pipino

<Peregrino Tuc…ti pregherei di non fare simili battute!! La nostra e’ una missione seria e…>

<Ma va la’ Boromir!! Vuoi dirmi che non hai desiderio anche tu di un pasto come si deve? Pensa a un bell’arrosto di cinghiale…>disse Gimli sognante.

<Non dico questo e’ solo che..>

<CINGHIALE?!? Voi mangiate il C-I-N-G-H-I-A-L-E?!>esclamarono gli Hobbit disgustati.

<Sicuro!! Cinghiale in agrodolce ,cinghiale in salsa di frutti di bosco…>

‘Sto per sentirmi male…’penso’ Frodo.

<Vedrete amici miei!! Che prelibatezze! Una volta a Lothlorièn io…>

<Resterai a bocca asciutta….>concluse Aragorn<Gli elfi gia’ mangiano poco figurarsi il cinghiale , vero Legolas?…Legolas?!>Legolas non rispose , era profondamente addormentato ..il respiro malapena percettibile , silenzioso come il fruscio del vento tra i salici.

<Si e’...addormentato…>Mormoro’ Aragorn intenerito.

<Dopo una giornata del genere…>osservo’ Boromir<Ma...c’e un modo per liberarsi dalla maledizione?>

<Come la maggior parte delle maledizioni c’e sempre una contro maledizione . Per questa, chi e’ maledetto deve avere dentro di se un’enorme energia , un amore infinito che danno vita a una …benedizione..>

<Benedizione?>

<Glia’…gli elfi che hanno queste qualita hanno a disposizione una benedizione , ognuno ne ha una diversa...a seconda della personalita’…alcune guariscono ferite…altre ridonano i sensi perduti a altre ancora , le piu’ potenti ridanno la vita…>

<Ci sono stai mai elfi capaci di cio?>

<Se ne narra solo nelle piu’ remote leggende…ma in ogni caso Bosco Atro non ne e’ libero...Legolas e’ uno dei principi rimasti…>

<E i suoi genitori?I suoi fratelli?>Aragorn tacque con un’amara espressione in viso poi sospiro’:

<Sono morti...nella battaglia con Isildur alle pendici del monte Fato…Legolas fu affidato a un ancella della madre e cresciuto a Lothorièn...poi una volta adulto torno’ dal suo popolo…io conobbi legolas quando ero poco piu’ che adolescente…lui aveva gia’ piu’ di duemila anni….era una persona ,e lo e’ tutt’ ora , speciale...era gentile…dolce…non faceva mai arrabbiare nessuno…era un tipo speciale…trovava il lato positivo in tutto e tutti…non faceva pesare la sua tristezza su nessuno…a volte pero’ lo udivo piangere da solo nella sua stanza...in una di quelle situazioni venni a sapere del suo passato..>

Il silenzio cadde sulla compagnia. Pipino ruppe il silenzio:

<E’ una storia molto triste..>

<mmh...gia’….non lo avrei mai creduto…>

A un tratto Udirono Legolas lamentarsi un poco e scuotere le spalle

<Si sta svegliando?>Mormoro’ Boromir avvicinandosi a lui e scostandogli una ciocca di capelli dal viso. Legolas sussurro’ qualcosa aprendo malapena gli occhi:

<…ccia…>

<Come?>domando’ il ramingo

<Una...freccia…Aragorn...attento...sta arrivando un freccia…>

Nessuno capi’… Quale freccia?.Non si vedeva ne’ udiva niente.

A un tratto udirono un sibilo e un istante dopo videro Gimli con una freccia infilata nello schiniero. Il nano si infurio e urlo’:

<CHI E’ CHE OSA AFFRONTARMI IN QUESO MODO?VIENI FUORI VIGLIACCO!SVELATI!!!>

Si udirono risatine sommesse , fruscii e lievi ombre ma non si scorse nessuno. A un tratto si udi’:

<Omanas toimhè?Dortes malint otheà?>

<ELFI!>quasi urlo’ Aragorn >sono degli elfi guardiani…ci hanno chiesto chi siamo e perche’ siamo qui…Corian lime Estel ..tohim mane temi’lh…corem nars Celeborn….>

Nessuno parlo’ , la compagnia continuava a non notare nessuno.Il respiro era malapena percettibile.A un tratto un' altra voce disse:

<Mines tornè asèm valer?Omirt na valar?>

<Che ti ha chiesto Aragorn?>sussurro’ Boromir

<Chiede chi porto sulle spalle e se e’ un elfo……enesis naem ….vanliont en tmhilmil…Legolas…>

A quel nome tutti gli elfi presenti diventarono visibili.Gli Hobbit si stupirono all’inverosimile...ne erano una decina!! Erano stati capaci di fondersi con il bosco. Avanzo’ verso di loro ,senza timore, un elfo. Aveva un arco in mano ma non frecce…forse era colui che aveva ‘infierito ‘ sul nano…

<Cosa fa il principe con voi? Ehi…ma…>noto’ l’aspetto dell’elfo ma si concentro’ sulle ferite<Come mai e’ in queste condizioni?!? Cosa gli e’ successo?!>

L’elfo era molto simile a Legolas...lunghi capelli , pelle bianca ,occhi blu…l’espressione era un po’ diversa…piu’ disincantata da quella di Legolas , forse piu’ adulta…meno infantile…ma lo stesso incantevole… Avvicino’ le labbra all’orecchio di Legolas e sussurro’:

<Imgaòad Legolas...corian vanlion…>Legolas al suono di quella voce apri’ i suoi bellissimi occhi e le labbra gli si piegarono in un sorriso sgargiante di gioia pura.

<Dinendal!!>esclamo’ al settimo cielo. Fece intendere ad Aragorn di voler scendere , questi lo poggio’ a terra con la delicatezza con cui si poggia un vaso di cristallo. Legolas si butto’ letteralmente al collo di Dinendal. il quale rise e ricambio’ l’abbraccio , furono circondati dagli altri elfi che salutarono educatamente Legolas. Aragorn si senti strano…senti’ un pizzicore al petto...gelosia? Possibile?! Scaccio’ quei pensieri dalla testa e cerco’ di capire cosa si dicessero Legolas e Dinendal.

<Cosa ci fai qui?!>chiese eccitato Legolas.

<Cosa ci faccio io qui? Che cosa ci fate ‘voi’ qui! >rispose Dinendal stupito.

<Mi dai ancora del ‘lei’?>domando’ il principe ridendo

<Siete sempre il mio principe!>

A un tratto merry sbotto:

<Ehi! Ehi! Che sta succedendo qui?!>

<Giusto ‘orecchie a punta’ dacci una spiegazione!>Sentenzio’ Gimli. In un batter d’occhio gli elfi schierarono gli archi contro il nano. Gimli doveva restare immobile se non voleva correre il rischio di finire ferito da qualche punta acuminata.

<Principe...mi concedete il permesso di punire questo sciocco nano? Ha insultato vossignoria…>Sibilo’ un elfo guardando con astio il nano e con sottomissione il suo principe.

<Calmati Saelbeth...e’ sua norma rivolgersi a me cosi’....non preoccupatevi…abbassate gli archi e frecce…>

Dinendal sorrise a Legolas il quale ricambio’ il sorriso.

<Perdona i miei soldati nano…ma in futuro…per il tuo bene…ti sconsiglio di usare quel tono con il principe…i sudditi non amano che il loro sovrano venga denigrato e soprattutto…non da un nano…>

<Ehm…Legolas…ci presenteresti al tuo...ehm…suddito?>disse Merry.

<Lui e’ Dinendal! Il mio migliore amico! Dinendal questi sono Frodo Sam Merry e Pipino…sono Hobbit…>

<Piacere di conoscervi….ho sentito di te Frodo…’Baggins’…giusto? Molto lieto…>e fece un piccolo inchino al quale Frodo rispose goffamente non abituato a tali maniere cortesi .

<Poi…ci sono Aragorn, figlio di Arathorn , e Boromir…uomini di Gondor….>

<Onore a voi…>un’ altro inchino .

<E…per finire…Gimli figlio di Gloin…>Legolas si auguro’ di tutto cuore che Dinendal non facesse troppo storie ma essendo l’elfo ben educato si limito’ a chinare leggermente la testa.Seppur guardando Gimli con una certa diffidenza.

<Comunque , mio signore…>continuo’ Dinendal<Vedo che siete nel periodo della…>

All’improvviso legolas si ricordo’ del suo aspetto e si rabbuio’. Dinendal ne fu turbato.

<Sire...sire Legolas chiedo scusa per la mia…forse non dovevo….>

<Ma no Dinendal…figurati…>e sorrise.

<Mi rincresce vedervi cosi’…ma come avete fatto a conciarvi in questa maniera? Siete molto ferito…non ci faci molto caso tanta era la gioia nel vedervi , ma ora...sire? SIRE!?>

Legolas si era accasciato tra le braccia di Dinendal , spossato per le ferite ,dalle ansietà’…da tutto…si lascio’ semplicemente andare , sicuro di essere in buone mani.

 

* * *

Legolas sbatte’ le palpebre , una luce calda e chiara lo circondava …si guardo’ intorno , era su un letto enorme, in una stanza con grandi finestre da cui  si vedevano alberi argentati e fiumiciattoli. Qualcuno gli aveva fasciato le ferite .

<Vi siete ripreso principe…>Legolas si volto’. Vide  Dinendal appoggiato alla porta  che gli sorrideva . Gli si avvicino’ e si sedette sul letto.

<Avete un aspetto migliore…>

<Dove sono? Siamo arrivati a…>

<Si’….siete a Lothlorièn e state riposando nella mia camera….ho chiesto io che foste condotto qui…anche se so che avreste meritato una camera piu’ degna di voi…>

<Tutt’altro…sono contento di essere qui…Dinendal…>

Legolas guardo’ l’amico con un sorriso dolcissimo , gli occhi luminosi si riempirono di lacrime che gli rigarono il bellissimo viso.

<Mio principe…che avete? Vi prego...non piangete…>

Legolas si copri’ il viso con le mani , non riuscendo a smettere di piangere .Dinendal lo guardava con un’espressione preoccupata in viso . Gli sfioro’ una spalla.

<E’ che io…sono cosi’ felice di rivederti…Dinendal…mi sei mancato tanto…>disse infine Legolas sorridendo.Dinendal lo abbraccio’ e gli sussurro’:

<Anche voi mi siete mancato…ora pero’ rivestitevi...Re Celeborn chiede di voi..>

 * * *

Legolas camminava nervosamente per il corridoio argentato che portava alla sala del trono.Tutti gli elfi che lo incrociavano si inchinavano e gli sorridevano , lui accennava un inchino di ricambio e proseguiva lasciando i sudditi estasiati da tanta gentilezza da un principe.

Pensava alla compagnia…ad Aragorn...ora dove sara’?Al suo incontro con Dinendal…arrivo’ all’enorme porta in legno lucido , busso’ .

I battenti della porta si aprirono.Su un trono cesellato d’argento sedeva re Celeborn che gli sorrideva.Intorno a lui i suoi compagni in semicerchio anche loro sorridenti.Il principe avanzo’ imbarazzato verso di loro su un tappeto color porpora su un lucidissimo pavimento di marmo dalle venature argentate.Il cerchio della compagnia si apri’ consentendogli di restare faccia a faccia con il re.Legolas guardo’ il sovrano con nervosismo…non era abituato a tanta formalita’..anche se era un principe.Si inginocchio’ a terra con una gamba e si inchino’.

<Perdoni il mio ritardo mio Re…mi duole averla fatta attendere…le porgo i miei rispetti e i saluti da parte del mio popolo e aggiungo che per me e’ un onore rivederla…>

Celeborn sorrise si alzo’ dal trono si avvicino’ a Legolas e gli disse:

<Legolas di Bosco Atro…figlio di Trhanduil l’onore di averti qui , come i tuoi compagni , e’ mio…molti anni sono passati da quando ti vidi l’ultima volta…>poi si volto’ verso la compagnia<Siete tutti i benvenuti..qui dormirete sonni tranquilli…>poi si rigiro’ verso l’elfo , gli porse la mano e lo aiuto’ ad alzarsi.lo abbraccio’ e gli sussurro’:

<Bentornato Legolas…>

<Legolas!!Stai bene?>Domando’ Boromir

<Eravamo preoccupati per te!>disse Pipino.Un grugnito di Gimli approvo’ la frase dell’hobbit.

<Mi spiace…ora pero’ sto molto meglio…le ferite stanno guarendo…>Legolas cerco’ con lo sguardo quello di Aragorn.Lo trovo’.Il ramingo sorrise e si avvicino’ e lo condusse fuori dalla stanza del trono.

<Bene..sono contento di vederti in piedi….>

<Anche io sono contento di starci…te lo assicuro…tu piuttosto..stai bene?>

<Si’…cerca di riposarti e di…>

<Ma io sto benissimo! La compagnia deve ripartire! Dobbiamo arrivare a Mordor e...ahi!!!!>un dolore allucinante al braccio gli blocco’ le parole…forse le ferite non erano poi cosi’ a posto…

<Lo vedi? Devi riprenderti del tutto…>e gli prese il braccio tra le mani massaggiandolo dolcemente. Legolas lo guardo’ con il cuore in gola:

<Aragorn…io…>

<Dimmi…>

Legolas punto’ i suoi occhi blu sull’uomo che fu incapace di distogliere lo sguardo , come rapito da quegli occhi trascinato in un barato d’argento , circondato da dolci suoni credendosi smarrito nel paradiso…gli elfi avevano il potere di irretire chiunque con il loro fascino ed Aragorn si sentiva in trappola…senza vie di fuga…Occhi cos’ blu non ne aveva mai visti…facevano invidia al cielo primaverile , cosi’ ingenui da imitare il candore di un alito del vento del nord …cosi’ luminosi che l’astro solare pareva buoi…

<Principe…>quell’esclamazione infranse l’incantesimo in cui Aragorn era intrappolato.Si voltarono.Era Dinendal.<Vorrei condurla in un luogo…>

Il ramingo lo guardo’ con una punta di risentimento ma quando Legolas gli sorrise la sua rabbia si dissolse.L’elfo gli sussurro’:

<Dopo te lo diro’…a piu’ tardi..>

 

* * *

Dinendal condusse Legolas nel bosco dietro al palazzo.

<Cosa volevi mostrarmi?>Dinendal sorrise , prese la mano di legolas e lo fece accovacciare alle radici di un albero.

<Cosa notate?>legolas guardo’…su un masso vicino alle radici c’erano incise con riflessi argentei le lettere L e D .Legolas le sfioro’ con un dito e sorrise.

<Ma…queste le abbiamo incise noi da piccoli in segno della nostra amicizia…me ne rammendo..si e’ conservato …per tutte queste ere….>

<E’ stato nel periodo in cui avevamo appena imparato l’arte di imparare a parlare agli alberi…ricordate?>

<Come potrei non farlo , me lo spieghi? Rammenti quando offendesti quella anziana quercia per sbaglio e questa ogni volta che ci vedeva alzava le radici per farci inciampare?>

<Un simpatico ricordo...si fa per dire…visto che io una volta sono cascato davvero…>

<Ah ah ah…e’ vero…e qui…>disse legolas indicando un’enorme distesa di erba<Facevamo a gara con le aquile e i cervi…vincevo sempre io…>Concluse Legolas con un sorrisino sulle labbra.

<Bei ricordi davvero...ma ora siamo entrambi cresciuti…chi ha piu’ tempo di correre se non in caso di guerra? Voi fate parte della compagnia dell’anello e io sono capitano delle vostre truppe…>

<A proposito…cosa ti ha condotto qui?>

<Molti elfi di Lotlhorièn sono fuggiti oltre il mare…Re celeborn ci ha chiesto aiuto per rinforzare l’esercito...ho scelto i migliori arcieri di Bosco Atro e sono venuto qui…non sono riuscito a rintracciarvi per farvi sapere la mia decisione…spero di avere fatto bene..>

<Hai fatto benissimo…non avrei mai negato aiuto a dei nostri congiunti…>

<Si…spero di tornare alla fine di tutto al nostro reame…Bosco Atro mi manca…>

<Anche a me...promettimi di tornarci insieme…>disse legolas sorridendo.

<Lo prometto sul mio onore….>Concluse Dinendal sedendosi’ tra le radici di un albero , Legolas si accovaccio’ vicino a lui.A un tratto comparirono nella raduna di fronte a  loro due fanciullini dai biondi capelli lunghi che ridevano allegramente.Giocavano tra di loro , si rotolavano nell’erba abbracciati e osservare ansimanti il cielo sistesi sull’erba , faresi il solletico sul manto erboso ridendo come matti.

‘I ricordi riaffiorano solo quando e’ permesso ricordarli…’penso’ Legolas. Poi i bimbi si voltarono verso di loro e fecero l’occhiolino , poi ridendo sparirono come vapore…

<Lothlorièn e’ ancora capace di simili magie…>mormoro’ Dinendal…

<Li hai..o meglio…ci hai visti?>Dinendal annui’ poi guardo’ il principe e disse:

<Voi avevate uno strano modo di ridere…>

<Strano?!>chiese Legolas spalancando gli occhi.

<Si’…era un riso cosi’ cristallino…fresco…spero che ridiate ancora cosi’…>e sorrise

<Bhe’…non saprei…ad ogni modo neanche tu sei cambiato…sei sempre cosi’ gentile con me..come neanche un fratello…

I due elfi si guardarono con affetto poi …

<ARAD IMEN!!!!LAMAR ME!!!!>

Legolas si alzo’ si scatto…tese l’orecchio…poi si volto’ verso Dinendal:

<Nemici!!Attaccano il palazzo!Corriamo!!>

Dinendal annui’ e insieme spiccarono una corsa verso il palazzo

.

* * *

Arrivarono al castello.Si udivano solo urla , grida stridule , lamenti , comandi in elfico.Legolas aveva il cuore in gola , afferro’ il primo arco e la prima faretra che trovo’.Dinendal fece lo stesso.Si diressero nella boscaia al lato nord.C’era una battaglia in corso.

C’era due Nazgùl e alcuni orchetti che brandivano spade e che uccidevano o ferivano chiunque avessero di fronte .Un Nazgul lottava contro rE celeborn , Dinendal si diresse vero di loro scambiando un’occhiata con Legolas comunicandogli a mente ‘siate prudente…vorrei trovarvi vivo…>

Legolas annui’ e si mise a correre alla ricerca dei suoi amici , nessuno dei nemici sembrava notarlo..il suo cuore urlava nel vedere gli elfi che cadevano sotto i colpi di spada dei nemici..e Aragorn chissà’ dove era?Possibile che fosse..?no..no…non un’altra volta….Cadde a terra in ginocchio.Sarebbe rimasto solo…un’altra volta..intorno a lui sangue e urla e lui , come quel lontano giorno, non poteva fare nulla.A un tratto un urlo più’ forte di tutti lo sbaraglio’ fuori da suo incubo.Era la voce di Aragorn!!Era in pericolo.altri urli…Frodo…Sam…e merry…Pipino….si alzo’…guardo’ deciso a est , raccolse l’arco  si guardo’ intorno…morte , dolore e malvagità’ non avrebbero trionfato…non di nuovo..spicco’ la sua disperata corsa attraverso gli alberi convinto che fosse l’ultima.

 

* * *

<Merry!! Merry! Questa volta e’ la volta buona che ….>

<Zitto Pipino!! Sto pensando!!>

<E a cosa , se e’ lecito saperlo? Questo mostro per poco non ci infilza!!!>I due Hobbit cercavano di schivare i colpi di lancia di un orco il quale sembrava a dir poco infuriato nel vedere i ripetuti fallimenti. Frodo , Sam ,Aragorn e boromir si battevano contro un Nazgùl.I due uomini schermagliavano davanti agli hobbit.

<MALEDETTO!!!>Urlo’ Boromir scagliandosi addosso al nemico non riuscendo tuttavia a fargli nulla .Sam visto il suo padrone in pericolo si scaglio’ sul mostro ma come Boromir anche lui fini’ì aterra .Era rimasto solo Aragorn a difendere il portatore.

<Se non vuoi morire dammi il mezzuomo , ramingo!>

<Lo avrai solo dopo la mia morte! Combatti!>Aragorn era ferito e un  combattimento del genere richiedeva molta energia che il ramingo non aveva , infatti il Nazgul con un poderoso colpo di spada tolse di mano al ramingo la sua ferendogli la mano. Aragorn si addosso’ ad un albero ansimante e stringendosi la mano ferita .Il Nazgùl rise amaramente , gli punto’ la spada alla gola , poi l’allontano’ per colpire meglio .Aragorn guardo’ la lama. Senti frodo urlare. Ormai era finita. A un tratto un guizzo dorato , qualcuno lo afferro’ per la vita e lo butto’ di lato: Legolas!!

Lo spettro non avendo visto l’elfa aveva scagliato il colpo e colpi’ con la lama l’albero conficcandocela.

>ARAGORN!!ARAGORN!!!STAI BENE?!>

Aragorn nel susseguirsi dei fatti aveva chiuso gli occhi. Lentamente li apri’ , vide Legolas e di riflesso sorrise.

<per fortuna sono arrivato in tempo…>sussurro’ l’elfo

<Gie’..ora se non fosse state per te io...ATTENTO!!!>

Lo spettro approfittando della distrazione di entrambi cerco’ di colpirli con la lama .legolas per’ si volto’ di scatto e prevedendo quella mossa afferro’ la spada di Aragorn e blocco quella dello spettro a pochi centimetri dal suo viso. poi con un poderoso colpo l’allontano’ da lui e ando all’attacco. Lo spettro indietreggio impressionato da tanta grinta …sentiva una strana energia proveniva dall’elfa, era pura…e cosi’ fastidiosa!!!! Legolas riusci’ a colpirlo alla spalla , il Nazgùl urlo’ di dolore .L’elfo si giro’ un attimo per vedere Aragorn che lo spettro lo colpi alla gamba. Legolas si accascio’ a terra .Il Nazgùl divertito sibilo:

<O ora elfa…precipita nel baratro di morte con tutti i tuoi compagni elfi!>e si preparo’ a sferrare il colpo. Legolas indietreggio’ terrorizzato , finche’ un masso gli fermo’ la schiena , alzo’ le braccia davanti a se incrociandole , chiuse gli occhi attendendo il colpo mortale , udi’ un ‘Addio’ del Nazgùl e un urlo di Aragorn e il sibilio della spada.

 

* * *

La spada colpi’ quancuno ma non era lui.Legolas senti’ un urlo soffocato , apri’ gli occhi e vide davanti a se’ una visione orrenda. Dinendal si era messo tra lui e il Nazgul , facendosi trafiggere dalla spada dalla parte del cuore. La lama lo trafiggeva da parte a parte facendo gocciolare il suo sangue sul ginocchio di Legolas. Dinendal si accascio’ tra le braccia del principe. Il Nazgul ritiro’ la sua spada .Legolas aveva gli occhi sbarrati e scuoteva l’amico come in trance

<E’ morto elfa!!! Per salvarti!!! E’ inutile che lo chiami …e’ morto! Morto!!>e rise. Legolas allungo’ l’amico e gli prese la mano tra le sue e si inginocchio’ accanto a lui.

<Dinendal! .Dinendal…ti prego….non può essere…>una lacrima gli solco’ il viso<Non…puoi lasciarmi da solo…non...non puoi….>

<Non …non dovete piangere….quante volte devo ripetervelo?>sussurro’ Dinendal sorridendo

<Piantala…non e’ il momento ..perché l’hai..>

<Ho giurato di proteggervi …sono felice di avervi visto…>

Cominciarono a cadere grossi goccioloni di pioggia

<Un’ultima volta...>

<No!! No…non dire cosi’….tu vivrai…do…dobbiamo tornare a Bosco Atro insieme…l’hai promesso ricordi? Hai promesso di non lasciarmi….>Legolas balbettava e cercava di sorridere tra le lacrime.

<Io starò sempre con voi…Legolas ...io ormai sto..>

<NO! Non dirmelo….non voglio sentirlo…tu...sei...sei...uno STUPIDO!!!HAI PROMESSO!!!>urlo’ Legolas frustrato.

<Mio principe…perdonatemi...ma non riuscirò’  a mantenere la parola …questa volta…>

<Dinendal…>ora le lacrime scendevano come un fiume sul viso del principe bagnando le gote di Dinendal.

<Sa…sapete? Nostro padre e nostra madre sarebbero fieri di voi...siete un grande principe….>

<PAPA’ E MAMMA?COSA VUOI DIRE?!>

<Scusami…se non te l’ho mai detto…ma noi...noi siamo…siamo….>

Un tuono copri’ il sussurro di Dinendal. Solo Legolas udì’…una parola…una semplice parola…

“Fratelli” quel sussurro’ lo avvolse in un caldo tepore…Dinendal…il fratello che non aveva mai conosciuto e sapeva morto insieme a tutta la sua famiglia.

<Perdonatemi…>ripete’ Dinendal poggiando una mano sul viso di Legolas asciugandogli le gote , poi esalo’ l’ultimo respiro. La mano cadde dal viso di Legolas sulle ginocchia. Il principe si accascio sul petto del fratello singhiozzando :

<NON E’ GIUSTO!!NON E’ AFFATTO GIUSTO!DINENDAL!!PERCHE’?!NON PUOI  LASCIARMI ORA CHE….DANNAZIONE!!!!>

Nessuno oso’ fiatare …si udivano solo lo scrosciare della pioggia e il pianto disperato dell’elfo.

A un tratto il Nazgul sogghigno’ alzando la spada :

<Bene…e ora che e’ morto che ne dici di raggiungerlo? Addio…>

<LEGOLAS!!!>Urlarono gli hobbit

<PRINCIPE!!!>gridarono gli elfi superstiti

Aragorn si alzo’ di scatto per fermare lo spettro ma appena la lama del Nazgùl stava per colpirlo Legolas la blocco’ con la sua mano. Lo spettro rimase interdetto e tento’ di riprendersi la spada ma Legolas rafforzo’ la presa facendosi conficcare la lama nella tenera carne della mano sottile. Teneva la testa bassa. La rabbia proveniente da quel fragile corpo era palpabile da tutti. Re Celeborn lo guardava con le sopracciglia corrugate:

‘Dinendal…ora ..solo ora hai rivelato la verita’ a quella povera creatura…perché’ farlo soffrire a tal punto con la perdita , non di un amico o servitore , ma di un fratello? perché’? Temo per il principe…il suo corpo contiene una rabbia troppo cupa e pesante per lui…>e continuo’ a osservare la scena.

Legolas continuava a stringere la mano sulla lama. Ad un tratto disse a capo chino:

<Sei riuscito a farmi arrabbiare…maledetto spettro…e fare arrabbiare un elfo e’ una delle cose più’ pericolose della Terra di Mezzo…e lo sai perché’?>Lo spettro sembrava terrorizzato…indietreggio’ tentando ancora una volta inutilmente di riprendersi la lama. Legolas alzo’ il capo lentamente . il viso era livido di rabbia gelida , bagnato dalle tante lacrime versate.

<Perché’…>continuo’<le conseguenze sono imprevedibili…e inoltre…>fisso’ lo sguardo sul Nazgùl e urlo’<NESSUNO E’ SOPRAVVISSUTO TANTO A LUNGO DA VANTARSENE!!!!!!!>

Una forza inaudita invase il braccio del principe e la spada dello spettro si ruppe.Legolas afferro’ un arco e una freccia che punto’ al visto dello spettro , questi fuggi’…Legolas lo rincorse.

Arrivarono a una parete di roccia ..non c’erano vie di fuga.

<E ora dove vuoi andare , eh?>sibilo’ Legolas. Lo spettro chiamo’ a se un drago alato, questi giunse dal cielo, Legolas non poté’impedire allo spettro di salirgli in groppa. Prima di allontanarsi nel cielo il Nazgùl lancio’ una fiammata nel bosco ,poi spari’.

Legolas si rese conto che voleva bruciare il bosco:

<MALEDETTO!!!NON HAI FATTO ABBASTANZA VITTIME?!PURE IL BOSCO E I SOPRAVVISSUTI ORA?!>urlo’ osservando il drago allontanarsi nel cielo plumbeo.

Ma non ottenne risposta ..comincio’ a sentire le grida di paura ..in poco tempo le fiamme lo circondarono e fu pervaso dalla paura…dal timore di non rivedere più’ nessuno..ad un tratto penso!!C’era una soluzione che avrebbe impedito la strage…ma lui era debole…non importava …doveva tentare…Sospiro’ , si porto’ una mano al petto chiusa a pugno e poggio’ l’altra sopra.Si inginocchio’ a terra e si concentro’. Dopo pochi attimi senti’ la forza vitale uscire da lui, abbandonandolo…orami era al culmine delle forze...ma avrebbe dato tutto…anche il più’ piccolo brandello di forza per salvare tutti. Penso’ ad Aragorn...poi alla compagnia…avrebbero portato a termine la missione , ma senza di lui…il viaggio con la compagnia si concludeva li’…Senti’ venirsi meno…penso’ a Dinendal...suo fratello…non lo avrebbe più’ rivisto…un’enorme tristezza si impadronì’ di lui.

L’ultimo frammento di vita usci’ infine da lui con un’esplosione accecante di luce. Si accascio’ a terra….socchiuse gli occhi…gli pareva di non vedere più’ il fuoco…poi li chiuse del tutto …divenne tutto buio…

 

EPILOGO

Quando Legolas apri’ gli occhi senti’ la vita scorrergli lentamente nelle membra e riportarlo alla realtà’…fu invaso da un calore rassicurante. Apri’ gli occhi, stupendosi di riuscire a compiere quel gesto cosi’ semplice. Qualcuno lo stava abbracciando...apri’ lentamente gli occhi e una gioia immensa si impadronì’ di lui vedendosi circondato da tutti i suoi amici…Poi vide chi lo stava abbracciando: Aragorn. Stava piangendo , stringendolo al petto. Perche? Era forse morto? Poi vide Dinendal sorridere tenendogli la mano ma due lacrime gli solcavano il viso.

A un tratto ricordo’ tutto. Lo spettro ..l’incendio…ma erano tutti vivi?!

Lo domando’ con un sussurro al ramingo che lo guardo’ con grande affetto, tuttavia dalla commozione non riusciva a rispondere , quindi rispose Dinendal:

<Ero convinto di essere morto…che ormai Lothlorièn fosse perduta per sempre…quando ad un tratto vidi il fuoco…poco dopo un’aura scese su tutto , era leggera…aveva un qualcosa di familiare e tremendamente triste…capii che eri tu che donavi la tua energia vitale…poi non vidi più’ le fiamme e molte persone che avevo visto morire erano vive…e i feriti erano tutti in piedi….>

Aragorn trovo’ la forza di parlare:

<Hai salvato tutti noi...ma io…avevo il terrore di non vederti mai più’…quando ti trovammo qui svenuto credetti di morire…ma per fortuna respiravi ancora….oh…Legolas….>e gli bacio’ la fronte

<A...allora…>balbetto’ Legolas<Sono riuscito a salvare te...a salvare tutti…e…Frodo? Sam? Pipino e Merry? Boromir …Gimli?>

<Tranquillo…sono vivi…ora sono al palazzo a recuperare le loro cose...dobbiamo ripartire…>

Era tutto vero! Un pianto di gioia gli ridiede piena coscienza. Re Celeborn si avvicino’ con un sorriso.

<Legolas…tu hai trovato dentro di te la forza per sconfiggere il male...pochi ne sono capaci…hai donato la tua vita  a chi l’aveva persa e hai impedito a chi la possedeva ancora di perderla…e oltretutto…hai vinto la maledizione..>

Era vero!! Era tornato come prima…sorrise...sorrise a Re Celeborn poi guardo’ Dinendal.

<Bravo fratellino…sono orgoglioso di te…>mormoro’ Dinendal e non resistendo oltre lo strappò all’abbraccio del ramingo e lo strinse e se. Erano insieme!! Come fratelli!!! non ci poteva credere…poco dopo lo allontano’ e alzandosi disse:

<Immagino vorrete stare un po’ da soli…>e si congedo’ con gli altri.

Aragorn sorrise ma dopo un po’ le lacrime traboccavano dai suoi occhi.

<Non ..lo avrei sopportato di non rivederti più’>sussurro’ dolcemente Aragorn con gli occhi colmi di tenero affetto.

<Shh...ma ora mi vedi…>

<Hai fatto una pazzità….>mormoro’ il ramingo accarezzandogli la fronte

<Le persone fanno sempre cose pazze…quando sono innamorate…>sussurro’ Legolas arrossendo.

<Io...io non so che dire….>disse sorridendo Aragorn.

<E allora non dire nulla e baciami….>sussurro’ Legolas avvicinando il suo viso a quello del ramingo.

<Ai vostri ordini sire…>

Fu l’ultima cosa che Aragorn disse prima di baciare l’elfo con dolcezza.

 

* * *

Era arrivato il momento di partire…Legolas era andato da Dinendal…lo trovo’ nella sua stanza

<Dinendal….posso..>domando’ timidamente

<Certo...entra…>rispose Dinendal con un sorriso…si avvicino’ al fratello e lo abbraccio.

Legolas face lo stesso. Tra poco si sarebbero separati.

<Immagino di doverti delle spiegazioni…>sussurro’ Dinendal.

Legolas annui’ e chiese:

<Io…perche’ nessuno mi ha mai detto di avere un fratello?Ho saputo che Re Celeborn lo sapeva…allora perché’…>

<Vedi…papa’ decise di mandarmi , quando ero ancora piccolo e prima della tua nascita , qui a Lothlorièn per via della battaglia ..per proteggermi…non voleva rimanessi coinvolto…proprio in quel periodo nascesti tu…Quando lo venni a sapere , nessuno riusciva a  mantenermi dalla gioia…un fratellino!! Ero al settimo cielo…ma sapevo solo il tuo nome…Legolas…mi piaceva tantissimo…chiesi a papa’ di mandarti qui con me ….ma la guerra scoppio’ prima di dargliene il tempo…tu fosti affidato a un’ancella della mamma che pero’ ti riuscì’ a portare in salvo solo dopo la battaglia con lo stregone…e quindi ricevesti la maledizione….>

<Ma…perche’…solo io?>

<Perche’ nessuno sapeva , a parte pochi , di me e lo stregone non penso’ alla eventualità’ di un altro figlio…poi tu arrivasti qua e già’ eri un po’ cresciuto…non so per quale ragione lo feci , ma chiesi a Re Celeborn , amico di nostro padre , di non farti sapere la nostra parentela.. forse avevo paura…non so…diventammo ottimi amici e poco a poco non mi importava che voi sapevate o no a verità’…ero contento di essere vostro amico…e…>

<Perché’ dirmelo solo ora?>

<Non volevo che tu…insomma….pensai “non posso morire senza averglielo detto….” Già’ da qualche tempo pensavo di dirtelo….ma dopo tanto tempo mi e’ mancato il coraggio…scusami…Legolas?>

Dinendal si accorse che il fratello stava piangendo…lo strinse a se piu’ forte e gli disse teneramente:

<Insomma…quante volte vi ho detto di non piangere? Siete un principe…>Poi gli asciugo’ il volto. A un tratto apparve Aragorn:

<Legolas…dobbiamo partire…>e si avvicino’ all’elfo circondandogli la vita con un braccio e baciandogli la fronte.

Dinendal sorrise…qualcuno avrebbe badato al suo fratellino anche in sua assenza…ma avverti’ una fitta  al cuore. Li accompagno’ fuori dove la Compagnia attendeva. Legolas e Aragorn si affiancarono ai loro amici. Dinendal vicino a Celeborn.

<Allora addio…>disse questi< Mi auguro che portiate a termine la missione…ne va del bene di tutte le razze…fatevi coraggio…>

<Siate prudenti….>disse Dinendal , poi aggiunse con voce insicura<Le..Legolas!>

<Mh? Dimmi?>domando’ incuriosito l’altro e aggiunse con un sorriso <Spero che ora non ti metterai a fare tutte le raccomandazioni da fratello maggiore…in tremila anni non l’hai mai fatto…non inizierai ora mi auguro…>

<Tranquillo…io…volevo chiederti…Non…non ti andrebbe di tornare ora a Bosco Atro…insieme?>

<Bo…Bosco  Atro? Bhe’...sì ..mi piacerebbe ma….>

Guardo’ la Compagnia…Poi Aragorn…il quale senti’ una fitta al cuore a sentire quelle parole…ma la scelta spettava a Legolas…sapeva che il suo dolce elfo desiderava più’ di qualsiasi cosa poter tornare tra i suoi boschi piuttosto che stare a guerreggiare.

Legolas guardo’ in basso con lo sguardo corrucciato poi si diresse con passo risoluto verso il fratello e con un sorriso disse :

<Certo!>

<Ma…Legolas!!!>esclamo’ Pipino

<Zitto Pipino!Riguarda lui….>disse Merry mollandogli un calcio

<Certo…>continuo’ Legolas<Ma solo quando tornerò’ dalla mia missione…e se non torno…bè…sappi che hai un regno da governare!>e abbracciato il fratello si riaccosto’ ad Aragorn guardandolo con uno sguardo che comunicava un grande amore…ora aveva anche un amato con cui stare , combattere e forse , morire…e se ciò’ fosse avvenuto lo avrebbero affrontato insieme.

La compagnia sorrise e partirono.

Dinendal con un sorriso carico di affetto guardo’ il fratello allontanarsi e penso:

“A presto fratellino…tu oggi non hai vinto solo una battaglia…hai vinto molto di più’….anche se non saremo sempre uniti un filo ci legherà’….ora che ci siamo veramente ritrovati nessuno ci separerà’…Che i Valar ti proteggano….e ritorna!!”

Quando la Compagnia arrivo’ sul culmine di una collina ,Legolas si giro’,una folata di vento gli animo’ i capelli dorati…vide il fratello e recepì’ il suo pensiero…per certe cose non conta essere elfi…basta essere fratelli…e Legolas e Dinendal questo , ormai , l’avevano capito…

 

§ FINE §