.|. Legami d'Amore e Scie di Stelle .|.

 

17. La Battaglia dei Sentimenti

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Che cosa ho mai fatto…Lantis…fratello mio…

Angoscia e rimpianto s’impossessarono del Principe di Bosco Atro mentre la sua folle corsa a cavallo per  Colle Vento sembrava giunta al termine… Arrivato alla sommità del colle smontò da cavallo e s’incamminò verso la vetta, ma l’animale che tentava di  condurre si ribellò e si lanciò al galoppo selvaggio, nitrendo di terrore…Sospirando, Legolas proseguì da solo e giunto davanti allo squarcio dimensionale di cui parlava Gandalf esitò, memore di quel giorno in cui si trovava dinanzi al Nero Cancello di Mordor e vide l’Occhio sconfitto e il Male dissolversi come una nube oscura… Ma poi pensò a Lantis, a sua madre la Regina, e…ad Estel… Speranza…L’Elfo fece un respiro profondo ed entrò in quello spicchio di tenebra infestato da saette laceranti…In principio non vide null’altro che buio, un buio totale, perché al suo ingresso le saette erano come scomparse… Legolas guardò indietro, ma non vide il passaggio da cui era entrato e si accorse che era accaduto ciò che più temeva : non aveva vie di scampo, e non poteva tornare sui suoi passi… Mosse qualche passo, ma camminava nel nulla e, senza poterlo evitare, cadde nel vuoto, precipitando finché qualcosa lo afferrò. Il cuore gli batteva all’impazzata per lo spavento…Non gli erano mai piaciuti gli Spettri, ma ora doveva farci i conti, perché era sicuro che fosse stato un fantasma ad acciuffarlo… “Sento la tua paura…” disse una voce innaturale non ben localizzabile. “Chi sei…?” urlò l’Elfo agitato. Una risata echeggiò nello spazio…

Qualcosa prese luce e forma. Legolas si trovava faccia a faccia con le pallide e spettrali sembianze del fratello, che lo fissava con uno sguardo glaciale e distante… “Che sei venuto a fare qui, eh?” indagò Lantis con la voce alterata “Voglio salvarti… Devo portarti via di qui e scoprire come distruggere questa realtà distorta per salvare la nostra…” rispose l’altro tentando di sfioragli un braccio…ma la reazione di Lantis fu violenta, e con un gesto fulmineo allontanò la  sua mano impedendogli di toccarlo… Legolas si rattristò, e sfiorandosi la mano offesa gli chiese il motivo di quella ostilità…Per tutta risposta egli incrociò le braccia al petto e infierì rabbiosamente : “Salvarmi… Non avresti dovuto salvarmi anche ad Imladris? Non ti basta quel che mi hai fatto? Tu non sei mio fratello, Legolas…sei il mio aguzzino!” “No Lantis…come puoi pensare ch’io desideri la tua morte? Né ora né mai!” ribatté l’Elfo con gli occhi luccicanti… ma non impietosì il primogenito di Thranduil, anzi, lo sollecitò ad un nuovo attacco verbale, con un’espressione sul volto ancora più dura : “Tu hai causato la rovina del nostro popolo…A causa tua mia madre la Regina fu catturata dai servi di Sauron, a causa tua gli ultimi Elfi guerrieri della Terra di Mezzo sono morti ad Imladris…tutto per colpa tua! Maledetto, vorrei che tu non fossi mai nato!  Non sei capace né di buone azioni né di buoni sentimenti…” … Ad ogni accusa Legolas aveva sentito un gran dolore invadergli corpo e spirito, e quando Lantis smise di parlare si ritrovò accasciato e con le lacrime agli occhi… “Sono tutte menzogne…non pensi ciò che dici Lantis……io lo so…” disse a fatica “ Avrei tanto voluto dimostrarti quanto bene ti voglio durante tutta la tua vita, ma il fato ci divise e io seppi troppo tardi di te e non sono riuscito a strapparti alla morte” ...Pianse e si appellò a tutte le sue forze per esplodere : “Ma posso salvarti da questa dannata dimensione, permettere alla tua anima di trovare finalmente la pace…Ma tu devi credere in me, Lantis!” Il diretto interessato tacque, e così incoraggiò Legolas a finire : “ Non è vero che non sono capace di buoni sentimenti…l’amore fraterno che mi lega a te è molto forte ed è eterno….Ma ho una ragione di vita e si chiama Estel : io lo amo con tutto me stesso, e intendo dimostrarglielo ogni giorno della mia vita finché le forze non mi abbandoneranno…e solo allora ci rivedremo, fratello mio…” …Un’ombra passò davanti al viso di Lantis che si rischiarò, ed egli sorridendo emise un flebile “Grazie fratellino”… cercò di raggiungerlo tendendo una mano…Legolas fece lo stesso e nel medesimo istante in cui essi si sfiorarono le dita, un bagliore accecante invase lo spazio e li divise… Quando ebbe riacquistato la vista, Legolas capì di essere tornato tra le rovine di Amon Sûl ma anche di non essere solo…

Si girò e trattenne il respiro per lo stupore : era al cospetto di sua madre Gennearen, la perduta Regina di Bosco Atro!