.|. Intervista .|.

by Elfa di Bosco Atro

Un'intervista a Orlando Bloom...

Sentimentale/Commedia | Slash | Rating G | One Piece

| Commenta - Leggi i Commenti |

Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Hanry Mortensen, Liv Tyler, Jhon Rhys- Davies, Peter Jackson, Miranda Otto, Karl Urban, Billy Boyd, Rhys- Davies jr. appartengono a loro stessi e alle loro famiglie ma io ne ho voluto usufruirne per mettere in pratica un desiderio che avevo da tempo. Alcune frasi sono dette veramente da Orli e sono state prese da alcuni giornali italiani e da qualche articolo in inglese. Il resto è frutto della mia testa. Quello che è descritto qui non è mai accaduto. Quindi declino ogni responsabilità perché io vi ho avvisate.

 ~

“Allora, signor Bloom, cosa ci racconta delle riprese in Nuova Zelanda??”

“Cosa vuole sapere??” chiedo il più conciliante possibile.

“Innanzi tutto: quanto tempo sono durate le riprese?” chiede ancora la donna che mi sta facendo l’intervista.

“15 mesi, ma tanti di noi se ne sono andati prima… A seconda del tempo che impiegavano per fare tutti gli spezzoni della loro parte… Dopo abbandonavano il set anche se molti di loro sono tornati a trovarci e molti sono arrivati dopo come Miranda o Karl…” spiego.

“Capisco…” commenta scrivendo non so che cosa sul blocco note che ha in mano “E’ stato faticoso?”

“Un po’… soprattutto per gli orari rigidi che bisognava, giustamente, rispettare. Inoltre la mattina bisognava svegliarci prestissimo per truccarci; soprattutto io e Liv e i ragazzi che interpretavano i piccoli Hobbit. Noi eravamo quelli che ci impiegavamo più tempo” rido “Ah, anche gli orchi erano impegnati dalle quattro della mattina…” commento dopo.

“Ha trovato un clima di tensione?”

“Tra noi attori?” lei annuisce col capo “Assolutamente no! Anzi!! Ci aiutavamo tra di noi e andavamo tutti d’accordo e ci vogliamo un gran bene!! Il tatuaggio lo dimostra!!” commento mostrandogli il nove in Elfico che abbiamo tutti i nove della Compagnia dell’Anello sul polso destro.

“A proposito di quel tatuaggio… Di chi è stata l’idea!!?”

“Mia… Come al solito sono il più combina guai e quello al quale vengono le idee più strampalate in testa!!” ridiamo insieme mentre con una mano sfioro il tatuaggio.

“Legolas, l’Elfo che interpreti… Com’è?” chiede dopo che le nostre risa si sono calmate.

“E’ biondo, angelico e un po’ marziale… E’ un infallibile arciere con dei riflessi da ragazzino ma l’esperienza dei suoi 2931 anni. Il mio personaggio ha conquistato tutti, me per primo. Prima di interpretare il film non avevo mai letto Il Signore Degli Anelli ma oggi sono come un drogato: non posso non riaprire di tanto in tanto una di quelle pagine magiche”

“Avevi fatto il provino proprio per questo ruolo?”

“No, avevo fatto il provino per la parte di Faramir, fratello di Boromir, ma la delusione per il non essere preso è passata dopo la telefonata di Jackson che mi chiedeva se fossi interessato a interpretare la parte di Legolas. All’inizio ero un po’ indeciso ma poi ho letto il copione e, come detto prima, il personaggio che poi ho interpretato mi ha affascinato… Legolas è le orecchie e gli occhi della Compagnia dell’Anello, credo sia questo che mi ha colpito di più… Poi ci sono state tante altre cose a farmi innamorare del mio personaggio…”

“Ascolta Orli… Posso chiamarti così??”

“Certo!”

“Allora, bene! Dicevo… Insieme a Mortensen sei l’oggetto del desiderio femminile e non c’è giornale per teenager che non ti abbia messo in copertina. Tu sei l’esempio vivente del cosiddetto ‘Effetto Signore Degli Anelli’. Cosa ne pensi a riguardo??”

“Be… In me è difficile, se mi vedi per strada, riconoscere il biondo Elfo del film. Io ho i capelli scuri, corti e arruffati… Nessuno crederebbe mai che io sono quello stesso Elfo che ha fatto innamorare milioni di teenager… E la cosa, tutto sommato, mi rende felice… Posso godermi i vantaggi della mia improvvisa fama senza dovermi nascondere da fan e fotografi. Prima ero un totale sconosciuto, e non poteva essere diversamente: avevo fatto solo una particina nel film Wilde, come uno dei tanti giovani operai di cui lo scrittore andava a caccia. E quando Jackson mi ha scelto io ero ancora a scuola di recitazione!!” rido ripensandoci.

“A cosa paragoneresti Legolas?”

“Il ruolo di Legolas lo paragonerei a quello di un gatto: può rimanere immobile a lungo, dorme con un occhio solo, è sempre all’erta e pronto a scattare, anche quando sembra tranquillo e assente. Per interpretare questa parte ho studiato a fondo i samurai giapponesi, hanno uno stile fluido ma molto conscio nei movimenti, sembra naturale ma è studiato attentamente… Mi sono comprato anche un libro sugli alberi perché Legolas ama nascondersi tra rami e fronde: gli alberi sono veri e propri esseri umani a cui manca solo la parola. Mi ha affascinato un sacco il personaggio di Balbalbero e la sua armata Ents!!”

“Come mai hai deciso di diventare attore, Orlando?”

“L’ho deciso presto perché la compagna di banco per la quale avevo preso una cotta mi ha detto che gli piaceva più Superman di me, così ho pensato che fosse il modo migliore per conquistare  le ragazze: non s’innamorano di Superman, un personaggio di finzione, ma dell’attore che lo interpreta, un uomo in carne, ossa e cuore. La spinta finale me l’ha data la mia mamma che mi ha iscritto insieme a mia sorella a un corso di poesia. Abitavamo a Canterbury. A 16 anni sono andato a vivere da solo a Londra per il primo corso di recitazione in cui io, pessimo studente a scuola, ho scoperto il fascino dei classici”

“Che tipo di attore ti consideri??”

“Un attore molto fisico e i miei film dopo Il Signore Degli Anelli lo dimostrano!!”

“Tornando al discorso iniziale, come li hai considerati i mesi passati in Nuova Zelanda?”

“Più una vacanza che un lavoro… Erano tutti gentilissimi e mi sono divertito un sacco. Non ho nemmeno sentito nostalgia di casa!!” rido.

“Hai fatto esperienze nuove, quindi…”

“O si! Ho fatto anche preoccupare da pazzi i produttori che si erano raccomandati che nessuno facesse sport pericolosi e io appena arrivato a Queenstown, dove c’è la scuola dell’uomo che ha inventato il bungee jumping mi sono buttato nel vuoto con l’eleastico alle caviglie. Poi c’è stato l’insegnamento di surf, sport che solo io e Billy sapevamo fare, le corse in macchina, il tiro con l’arco, i cavalli. Mi piace il gruppo ma sono più un leader che un seguace e infatti le idee più strampalate venivano a me!!” rido ripensando agli sguardi di rimprovero di Jackson alle mie scaramucce.

“Con chi hai legato particolarmente?”

“Con Viggo! Senza dubbio! Adoro suo figlio e con lui sto benissimo! Una volta siamo andati a cena sui prati della Nuova Zelanda e io ed Henry, il figlio di Viggo, dopo cena, siamo andati a fare una passeggiata e abbiamo visto la bellezza della luna che risplendeva sul lago così siamo tornati indietro e abbiamo detto agli altri: ‘Dovete assolutamente vederlo anche voi!’. Stavo vivendo un Viggo- momento… Dovevo correre fuori e chiamare le persone per farle venire a vedere la luna! Quando vi arrivammo alcuni dissero che sarebbe stato bello guardare il corso dell’acqua ma Viggo suggerì un’impresa più pericolosa per attraversare il fiume. Io ero sul ‘Fuck off’ e lui disse ‘Andiamo’. Così ci ritrovammo senza scarpe, con l’acqua all’altezza della vita, camminando su queste piccole rocce per arrivare dall’altra parte ed io lo stavo facendo perché sono un idiota e stavo seguendo la sua guida. Perché lui è un idiota. E perché è stupendo…” chiudo un attimo gli occhi e sorrido prima di continuare “ Non posso credere quanto questo mi faccia sembrare come se fossi innamorato di quel ragazzo…” commento alla fine.

 

Un paio di ore dopo questa giornalista piccola e paffuta decide di uscire da casa mia e di lasciarmi in pace. Finalmente un po’ di silenzio…

Trrr. Trrr.

Come non detto…

Mi alzo e vado a rispondere: “Pronto?”

“Ciao, Orli! Sono John!”

“Ciao, John! Quanto tempo! Come stai amico?” chiedo contento di sentire la voce del mio caro amico. 

“Bene, grazie… Tu?” chiede la voce profonda e bassa del mio amico.

“Abbastanza bene… Ho un po’ di mal di testa… Ho finito adesso un’intervista che è durata un’infinità di tempo… Non ne potevo più…” ammetto.

“Ancora su Il Signore Degli Anelli ?” chiede.

“Sì…!” rispondo sedendomi sulla poltrona “Ma non parliamo di me! Come sta Rhys- Davies jr.?” chiedo.

“Benissimo, sta vedendo la televisione di la. Non fa altro che parlare di te… Prima o poi devo farvi incontrare… Non lo sopporto più!!” ride e rido anche io.

Chiacchieriamo per un altro po’ fino a quando, verso le sette e mezza, la telefonata finisce. Volto lo sguardo verso l’orologio e mi rendo conto che è tardi. Devo prepararmi e non ho ancora né fatto la doccia né tanto meno ho scelto quello che mi devo mettere. Non posso di certo andare a cena fuori con i jeans e una maglietta multi colore hawaiana!!

Mi fiondo verso la doccia e faccio una doccia veloce e mi lavo i capelli che mi asciugo di fretta e furia con l’asciugamano rendendoli ancora più arruffati di quello che sono normalmente… Apro con un tonfo l’armadio e prendo un taglier nero e una camicia blu. Mi vesto velocemente e cerco di pettinare i miei impossibili capelli. Mi sto per finire di allacciare le scarpe quando suonano alla porta. Deve essere lui e come al solito è in orario, potrei scommetterci un dito!! Corro ad aprire la porta e me lo ritrovo davanti che mi guarda con un sopracciglio alzato: “Che diavolo stai combinando, bell’Elfo?” mi chiede chiamandomi col nomignolo che mi ha affibbiato.

“Ho corso a per di fiato per tutta casa nel tentativo di essere puntuale, Viggo…” gli rispondo.

“Perché? Sei stato tutto il giorno a casa… Come hai fatto fare tardi anche oggi??” chiede, giustamente.

“E’ venuta una donna a farmi un’intervista e poi ha telefonato John e alla fine il tempo è passato e io non me ne sono accorto…” ammetto.

“Il solito sbadato…” commenta. Sto per rispondere ma lui non me ne da il tempo perché posa le sue labbra sulle mie e chiude la porta alle sue spalle. 

Sì… Ho decisamente legato con Viggo Mortensen…

 

**FINE** ^^