.|. Legami Immortali .|.

11. Il Segreto di una Vita

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Quella sera Aragorn, dopo la discussione con Legolas nel Salone dei Re, indossò di nuovo i panni di Grampasso il ramingo e scese al villaggio per cercare qualsiasi tipo di informazione riguardo a quella misteriosa donna che viveva nei boschi. Purtroppo però non riuscì a scoprire molto, solo alcuni uomini nella locanda dicevano di averla vista ma c’erano diversi pareri contrastanti sul suo conto e nessuno che servisse al suo scopo. Era seduto ad un tavolo da solo, con davanti un boccale di birra, cercando con lo sguardo qualche informazione che poteva essergli utile ma a volte, quando cerchi disperatamente qualcosa, e proprio questo qualcosa a trovare prima te…
Vide ad un tavolo poco distante, un uomo che stava importunando pesantemente una bella ragazza dai lunghi capelli biondi che le ricadevano sul viso, lasciandolo appena intravedere…sentiva chiaramente gli apprezzamenti dell’uomo nei suoi confronti ma la ragazza rimaneva in silenzio…ad un tratto incrociò i suoi occhi…grandi occhi verdi…rimase per un momento ad osservarla ma poi notò che quell’uomo stava tentando di baciarla…improvvisamente però lui si fermò come immobile e la ragazza si alzò dal tavolo…
Aragorn si guardò attorno e poi posò di nuovo lo sguardo sull’uomo ma quello era ancora fermo nella stessa posizione…non un solo movimento…aggrottò le sopracciglia perplesso…non era possibile, si stava sicuramente sbagliando…ad un tratto però i suoi pensieri furono interrotti proprio dalla ragazza di poco prima…
“Non l’avevo mai visto prima d’ora e pretendeva addirittura di baciarmi” disse lei sedendosi davanti al ramingo.
“Io ti conosco?” gli chiese Aragorn guardandola attentamente, era molto attraente forse addirittura troppo per essere una donna mortale.
“No…” rispose lei appoggiando le mani sul tavolo “…ma io conosco te…Re Elassar…”
“Come sai il mio nome?” sussurrò l’uomo sistemandosi il cappuccio come per paura di essere riconosciuto.
“Oh…sei qui in segreto…” bisbigliò lei annuendo e accennando un sorriso “…allora facciamolo rimanere tale…” alzò una mano e tutto intorno a loro si fermò…ogni cosa e ogni persona nella locanda era immobile…come se il tempo per tutti si fosse fermato all’improvviso in quell’istante…per tutti ma non per loro…
Aragorn spalancò gli occhi incredulo ma poi il suo sguardo tornò sulla donna davanti a lui…
“Tu sei…”
“Aearlinn…” lo interruppe lei “…ma anche quell’altra cosa che stavi pensando va bene…è quello che sono…non posso negarlo…”
“Libera mio figlio” disse il ramingo fissandola con odio “Non puoi trattenerlo contro la sua volontà…lui non ti appartiene…”
“Lui è venuto da me di sua iniziativa…” ribatté Aearlinn inclinando la testa “…cosa ti fa credere che…”
“Lascia.libero.mio.figlio!” ripeté Aragorn scandendo ogni parola, allungò le mani e afferrò i polsi della donna...in quell'istante vide la paura sul suo volto, il suo sguardo era fisso sulle proprie mani bloccate e il suo respirò stava aumentando di velocità...la fissò in silenzio per un istante, incuriosito, poi la lasciò libera "Te lo ripeto un ultima volta...lascia andare Eldarion o altrimenti..."
"Altrimenti cosa...re di Gondor?" lo interruppe lei sorridendo come se il terrore di poco prima fosse svanito all'istante "Radunerai il tuo esercito e verrai a riprendertelo?" si alzò in piedi a fece qualche passo "Beh...mettiamo il caso che tu riesca ad avvicinarti alla mia casa e mettiamo il caso che tu riesca anche a prenderlo con te..." si girò verso di lui con le mani sui fianchi "...cosa ti fa credere che riusciresti ad allontanarti?"
"Non sfidarmi!" sussurrò Aragorn alzandosi a sua volta e sfoderando la spada "Potresti pentirtene!"
"Oh! Davvero?" ribatté Aearlinn sorridendo, allungò una mano verso di lui ed in pochi istanti la spada del ramingo lo lasciò, guidata da una forza invisibile, per finire nella mano della donna.
Aragorn rimase immobile cercando di non mostrare il minimo segno di debolezza anche se il suo cuore stava battendo all'impazzata...
"Voi uomini e le vostre spade!" sussurrò la donna ridendo mentre rimirava l'arma "Riuscite a fare qualcosa senza di loro? O ve le portate anche a letto?" sfiorò il lato piatto della lama con un dito poi alzò lo sguardo sull'uomo "Ho qualche bella storia da raccontarti su questo ma..." si interruppe e gettò lontano la spada "...non è il momento...allora...credi ancora di riuscire a battermi?"
Il ramingo fece un passo verso di lei ma vide la donna alzare nuovamente una mano e si sentì sollevare da terra e scagliare con forza sopra ad uno dei tavoli...non riuscì a trattenere un gemito di dolore quando sbatté la schiena contro il legno, chiuse gli occhi e appena li riaprì vide che Aearlinn l'aveva raggiunto ed era in piedi di fianco al tavolo con una mano ferma sul suo petto come per impedirgli di rialzarsi...infatti cercò di muoversi ma non ci riuscì...
"Non ti lascerò mio figlio!" sussurrò Aragorn fissandola.
"Dovresti sapere già a quale condizione potrai riaverlo..." disse lei, lo guardò inclinando la testa e sorrise "...però...sei molto attraente...Aragorn..." lentamente fece scivolare la mano sul suo ventre e sentì chiaramente il respiro del ramingo farsi più frequente, continuò sfiorandogli la coscia "...se solo ti avessi incontrato prima...magari al posto di Legolas..." raggiunse lo stivale dell'uomo, prese il pugnale che vi era nascosto e lo puntò alla gola di Aragorn "...purtroppo però...tu non sei immortale..."
"Perché lui?" bisbigliò il ramingo chiudendo gli occhi quando sentì la lama sfiorargli il collo.
"Perché ti ama e sacrificherebbe anche la sua vita per te e soprattutto perché può darmi quello che voglio...un figlio immortale..."
Dopo quelle parole fissò ancora un momento in silenzio l'uomo poi lasciò cadere il pugnale sul tavolo, si mise in testa il cappuccio e si avvicinò alla porta
"Porterò i tuoi saluti a Eldarion" sussurrò prima di alzare una mano ed uscire dalla locanda.
Aragorn si mise seduto sul tavolo mentre tutte le persone intorno a lui riprendevano a vivere come se niente fosse accaduto, prese il pugnale poi scese e raggiunse la sua spada, si rimise velocemente in testa il cappuccio e uscì a sua volta da quel posto...con un sorriso sul viso...

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La mattina seguente Legolas e Aragorn salirono a cavallo e raggiunsero quella casa nel bosco, rimasero in silenzio per tutto il tragitto…a volte l’elfo alzava lo sguardo sul compagno e non notava in lui alcun segno di preoccupazione e questo lo feriva…non capiva perché si comportava così, era come se non gli importasse quello che stava per succedere…ad un tratto l’uomo si fermò…
“E’ quella la casa vero?” disse facendo un profondo respiro.
“Sì…” sussurrò Legolas guardandolo.
“Bene”
“Estel…posso…posso abbracciarti un’ultima volta prima di…”
“No…” lo interruppe il ramingo voltandosi verso di lui “…non puoi abbracciarmi un ultima volta perché non ci sarà un ultima volta…quando entrerai la dentro fa in modo che Eldarion esca da quella porta prima che tu e lei…prima che vi uniate…”
“Estel cosa stai dicendo? Io non capisco…” disse l’elfo aggrottando le sopracciglia.
“Non devi capire Legolas…” rispose Aragorn “…devi solo convincerla a far uscire Eldarion prima di tutto il resto…d’accordo?”
L’elfo annuì e senti sulla sua la mano del compagno.
“Ti fidi di me?” gli chiese il ramingo e sorrise stringendogli più forte la mano quando vide Legolas annuire di nuovo “Mi credi quanto ti dico che nessuno…nessuno potrà mai portarti via da me?”
“Sì Aragorn ma…”
“Allora va e fa come ti ho detto”
A quelle parole Legolas abbassò lo sguardo per qualche istante e poi spronò il cavallo fino a raggiungere l’abitazione…scese e si voltò di nuovo verso Aragorn…si portò una mano sulle labbra, poi sul cuore e infine la rivolse verso di lui come quel giorno…sorrise e sentì le lacrime agli occhi quando il ramingo rispose nello stesso modo…ad un tratto udì dietro di sé uno scricchiolio, si girò e vide che la porta si era aperta…

Aragorn chiuse gli occhi per un istante quando Legolas entrò nella casa, pregando i Valar di proteggere il loro amore…poi sentì uno scalpitio dietro di sé…
“Non ho ancora ben capito qual è il tuo piano…” disse Eomer avvicinandosi col cavallo a lui “…so solo che Arwen mi ha implorato tutta notte di seguirti…”
“Dove sono Elenband e gli altri?” gli chiese il ramingo guardandolo.
“Ci sono dieci uomini ad ogni lato della casa” rispose il re di Rohan.
“Bene…se tutto va come ho immaginato non ci sarà bisogno di un loro intervento ma è sempre meglio essere prudenti…”
“Aragorn vuoi dirmi cos’hai in mente? Fino a ieri pomeriggio non avevamo speranza perché quella donna era invincibile…”
“Non è invincibile Eomer…” sussurrò Aragorn accennando un sorriso “…l’ho vista ieri notte alla locanda e ho capito come fermare i suoi poteri…le sue mani…bloccandole le mani non può fare nessuna magia…”
“Quindi Legolas deve legarle le mani e il gioco è fatto?”
“No…Legolas non sa niente…quella donna riesce a leggere facilmente nel pensiero e se lo avesse saputo non avremmo più avuto nessuna speranza…”
“E allora cosa dovremmo fare noi se non possiamo avvicinarci alla casa?” gli chiese Eomer sospirando.
“C’è un modo per avvicinarci…” sussurrò il ramingo scendendo da cavallo “…quando Eldarion uscirà da quella porta la magia che impedisce a chiunque di entrare o uscire svanirà per permettergli di allontanarsi…e allora io entrerò in quella casa, impedirò a Aearlinn di fare qualsiasi magia e mi riprenderò Legolas…”
“E se non dovesse funzionare?”
“Funzionerà!” bisbigliò Aragorn fissando l’abitazione davanti a sé “Deve funzionare! In caso contrario prendi Eldarion e riportalo a casa da Arwen…” e con quelle parole si incamminò verso quel luogo.
“Ma Aragorn! E voi?” chiese Eomer alzando la voce ma il ramingo non rispose.

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Legolas entrò lentamente nella stanza e vide Eldarion seduto al tavolo a giocare.
“Legolas!” gridò il bambino sorridendo e alzandosi per abbracciarlo “Sei tornato! Qui sto bene ma mi sei mancato tanto!”
“Anche a noi sei mancato Eldarion…” sussurrò l’elfo accarezzandogli i capelli scuri “…soprattutto a tuo padre…e a tua madre…sai che è ritornata proprio ieri?”
“Veramente! Che bello! Allora posso venire a casa per vederla?”
“Dipende Eldarion…” disse Aearlinn avvicinandosi a loro “…qual è la decisione del re di Gondor?”
“Ti darò quello che vuoi…” rispose Legolas fissandola “…ma lascia libero Eldarion…”
La donna accennò un sorriso
“Seguimi…” sussurrò incamminandosi nella camera “…e così Re Elassar ha rinunciato all’amore della sua vita per riavere suo figlio…”
“Lui non ha scelto…” disse Legolas avvicinandosi a lei “…sono stato io a farlo…”
“Io non pretendo che tu resti con me dopo oggi…” disse Aearlinn fissandolo “…non voglio obbligarti a vivere una vita lontano da colui che ami…”
“Ma io non posso fare altrimenti…” sussurrò l’elfo “…quello che nascerà sarà anche mio figlio ed io non lo abbandonerò…”
“E’ molto nobile da parte tua…Legolas…” disse la donna “…e così sarà allora…”
“Ti chiedo solo una cosa…lascia andare Eldarion ora…”
Aearlinn sorrise alzando una mano e l’elfo si ritrovò in pochi attimi disteso sul letto…
“Ti prego…” bisbigliò Legolas chiudendo gli occhi per un istante quando la donna si sedette sopra di lui “…non voglio che resti qui…potrebbe sentirci…è…è ancora piccolo…”
“Sei così rumoroso?” disse ridendo Aearlinn mettendogli le mani sul petto e avvicinando il volto al suo “D’accordo…è libero di andare allora…”

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“Eomer!” gridò Arwen avvicinandosi all’uomo con il suo cavallo “Dov’è Aragorn?”
“E’ laggiù…” rispose Eomer guardandola “…ma tu cosa ci fai qui?”
“Ero preoccupata, non potevo restare a palazzo da sola…”
“Credi che il suo piano funzionerà?”
“Non lo so…” sussurrò la dama guardando davanti a sé “…non lo so…”

Aearlinn avvicinò le labbra a quelle di Legolas ma appena le sfiorò sentì un brivido lungo tutto il corpo e nella sua mente un lampo di luce la riportò indietro nel tempo…in pochi attimi vide sua madre, la donna che l’aveva cresciuta ed amata stringere tra le braccia un altro bambino…un bambino biondo con due profondi occhi blu…stava giocando con lui ed era felice…non era possibile…quel bambino era…
La visione terminò e Aearlinn spalancò gli occhi in preda al panico, fissò terrorizzata il volto di Legolas davanti a sé poi velocemente si rialzò, allontanandosi da lui…si appoggiò contro la parete portandosi una mano sul cuore mentre il suo respiro diventava sempre più accelerato…
“Cosa ti succede?” sussurrò Legolas alzandosi a sua volta lentamente e allungando una mano verso di lei.
“Non toccarmi!” disse la donna scuotendo la testa ma continuando a fissarlo “Sta lontano da me!”
L’elfo la guardò senza capire il motivo del suo comportamento sembrava che qualcosa fosse cambiato…sembrava che qualcosa l’avesse spaventata…
“Ma cosa…”
“Vattene!” gridò Aearlinn mentre le lacrime iniziavano a scivolare sulle sue guance “Va via…esci da questa casa!”
Legolas rimase ancora immobile a osservarla, sembrava sconvolta…
“Vattene!” ripeté la donna tra le lacrime “Prendi il bambino e va via!”
L’elfo fece qualche passo indietro continuando a guardarla poi si voltò e tornò nella stanza dove Eldarion stava ancora giocando.
“Vieni Eldarion…” sussurrò prendendogli la mano.
“Possiamo tornare a casa?” gli chiese il bambino alzando lo sguardo su di lui.
“Sì…possiamo tornare a casa…” rispose Legolas, si guardò indietro ancora per un istante ma poi uscì dalla porta.

Aragorn vide la porta aprirsi lentamente, fece un profondo respiro e si preparò ad entrare...fece un passo ma poi si fermò stupito quando, insieme ad Eldarion apparve anche Legolas...
"Padre! Padre!" disse il bambino correndogli incontro.
"Piccolo mio!" sussurrò il ramingo inginocchiandosi per abbracciarlo.
"Sei ancora arrabbiato con me?"
"No Eldarion, non lo sono mai stato..." gli rispose l'uomo stringendolo "...mi dispiace per aver alzato la voce..."
"Non importa...adesso possiamo tornare a casa?"
"Sì amore mio...certo..." disse sorridendo Aragorn rialzandosi e prendendogli la mano "...tua madre ti sta aspettando..." poi guardò Legolas e si rivolse a lui "Ma cosa..."
"Non lo so..." bisbigliò l'elfo scuotendo la testa "...mi ha detto di prendere Eldarion e di andarmene..."
Si incamminarono verso il luogo dove Eomer ed Arwen li stavano aspettando e appena la dama vide suo figlio gli corse incontro...
"Bambino mio...come sei cresciuto..." sussurrò abbracciandolo "...sei bellissimo...mi dispiace di essere stata lontana così tanto..."
"Mi sei mancata ma..." disse Eldarion cercando di allontanarsi leggermente da lei "...madre non respiro..."
"Oh...perdonami..." bisbigliò Arwen sorridendo e accarezzandogli il viso "..stai bene?...Hai fame?...Vuoi riposare?..." ma si accorse che il piccolo non la stava ascoltando, aveva gli occhi fissi sul re di Rohan che era appena sceso da cavallo.
"Chi è lui?" chiese Eldarion alzando un dito verso l'uomo.
"Beh...lui è Eomer..." gli rispose la dama guardando prima il compagno e poi ancora il figlio "...l'hai già conosciuto ma eri troppo piccolo allora...è anche lui un re come tuo padre ed è un nostro caro amico...rimarrà spesso con noi a palazzo..."
Il bambino rimase per un momento in silenzio a guardarlo poi allungò una mano verso di lui.
"Io sono Eldarion!" disse sorridendo.
"lo so..." ribatté ridendo Eomer stringendogli la piccola mano "...sono felice di rivederti..."
Anche Arwen si mise a ridere poi risalì a cavallo
"Noi portiamo Eldarion a palazzo" sussurrò guardando Aragorn e quando lo vide annuire si rivolse al piccolo "Vuoi venire a cavallo con tua madre?"
"Sì! sì!" rispose sorridendo il bambino. Eomer lo prese in braccio e lo mise davanti alla dama poi salì a sua volta sul suo destriero e insieme si allontanarono.

Aragorn si avvicinò a Legolas accarezzandogli una guancia
"Sei ancora con me alla fine!" disse sorridendo ma appena incrociò lo sguardo del compagno non riuscì a fare a meno di stringerlo a sé "Oh Legolas...avevo paura di perderti veramente..."
"Estel..." sussurrò l'elfo allontanandosi da lui "...io...devo sapere cos'è successo..." vide il ramingo scuotere lentamente la testa e continuò "...devo sapere perché ha rinunciato a tutto...cosa l’ha spinta a farlo…"
"Allora verrò con te..." disse Aragorn ma capì subito dall'espressione del compagno che non era quello che voleva.
"No...devo andare da solo...voglio solo parlarle..."
"Va bene..." sospirò l'uomo "...ma io ti aspetterò fuori dalla porta..."
Legolas sorrise e gli baciò la fronte prima di incamminarsi verso la casa.
Entrò lentamente nella stanza e vide che Aearlinn era seduta al tavolo con la testa tra le mani...si avvicinò, prendendo posto davanti a lei...aprì la bocca per parlare ma la donna lo precedette...
"Tu credi nel destino Legolas?" sussurrò senza muoversi "Quel destino che divide per poi far incontrare di nuovo dopo centinaia di anni?"
L'elfo rimase in silenzio ad osservarla...non riusciva a capire...ma poi la donna rialzò la testa spostando, con le mani, le ciocche di capelli dietro alle orecchie...
"Tu sei un Elfo!" disse stupito Legolas spalancando gli occhi.
"Poco fa, quando ti ho sfiorato, ho letto i tuoi pensieri..." continuò la dama guardandolo "...ho visto i tuoi ricordi..."
"Io non capisco..." sussurrò l'elfo "...cos'hanno a che fare i miei ricordi con..."
"Te lo mostrerò..." lo interruppe lei alzando le mani e mettendole sulle tempie di Legolas, lo sentì tremare e accennò un sorriso "...non voglio farti del male...chiudi gli occhi...quello che vedrai è una parte della mia memoria..."
Legolas fece quella che le era stato detto e subito davanti agli occhi gli apparve una fortissima luce...poi un volto...quel volto che conosceva bene e che amava...il volto di sua madre...sua madre stava abbracciando una bambina dai lunghi capelli biondi e con due grandi occhi verdi...poi l'immagine scomparve...riaprì gli occhi e vide che Aearlinn aveva allontanato le mani dal suo viso ma continuava a fissarlo intensamente...
"Non è possibile..." sussurrò mentre il suo cuore iniziava a battere con forza.
"Perché abbiamo nella nostra memoria i ricordi della stessa persona?" gli chiese la dama.
"Quella...quella era mia madre"
"Ed era anche la mia..." ribatté Aearlinn accennando un sorriso.
"Ma...io credevo..." bisbigliò Legolas cercando di dare un ordine ai mille pensieri che gli occupavano la mente "...lei è stata rapita e uccisa da un gruppo di orchi quando ero ancora un bambino..."
"No...è stata rapita ma poi Saruman, l'uomo che per anni ho chiamato padre, l'ha salvata e curata..." iniziò Aearlinn e notò lo sguardo stupito dell'elfo "...sì, allora non aveva ancora ceduto al male, l'ha accolta nella sua dimora, guarendola dalle molte ferite che quegli orchi le avevano procurato...si è preso cura di lei e della bambina che portava nel grembo...purtroppo però lei non riacquistò mai la memoria e quando io venni alla luce restammo entrambe con l'uomo che ci aveva salvato...Saruman mi insegnò le arti magiche e mia madre mi spinse ad utilizzarle per il bene…” si fermò e vide che Legolas aveva abbassato lo sguardo così allungò una mano e strinse quella dell’elfo che era immobile sul tavolo.
“Io non sapevo che mia madre aspettasse un altro figlio…”sussurrò Legolas rialzando lo sguardo su di lei “…e nemmeno mio padre ne era a conoscenza…l’abbiamo cercata a lungo ma…”
“No Legolas!” lo interruppe Aearlinn scuotendo la testa “Non ti sto incolpando per non aver continuato a cercarci…è solo…” sospirò e si alzò in piedi passandosi le mani tra i capelli “…è tutto così strano…da un giorno all’altro scopro di non essere più sola e di avere anche un…” si girò verso Legolas e lo guardò negli occhi sorridendo “…fratello…mi sembra addirittura impossibile ma è vero…ho un fratello, qualcuno legato a me e…” si fermò mettendosi una mano sul cuore “…non so nemmeno se quello che sto dicendo ha un senso…”
Legolas si alzò a sua volta e si mise davanti a lei…la fissò intensamente poi senza parlare la strinse tra le braccia…non riusciva a fare o a dire altro in quel momento, quello che sentiva nel cuore era troppo forte per essere espresso a parole…aveva una sorella...qualcuno che faceva parte di quella famiglia che credeva di aver perso…chiuse gli occhi e sorrise…e si ricordò di quel sogno che aveva fatto molto tempo prima e di quelle parole ‘Il tuo passato plasmerà il futuro di tutti’…
“I Valar hanno condotto Eldarion da me per uno scopo ben preciso a quanto sembra…” disse Aearlinn senza allontanarsi da lui “…mi sembra un sogno…”
“Anche a me…” sussurrò Legolas accarezzandole i capelli “…e adesso che ti ho ritrovato non voglio lasciarti…vuoi venire con me a palazzo?”
“Io verrei ma…” rispose Aearlinn ridendo “…non so se re Elassar sarà d’accordo…”
“Perché dici così?” le chiese l’elfo guardandola negli occhi.
“Beh…tralasciando il fatto che ho rapito suo figlio…” disse la dama sorridendo “…non l’ho trattato molto bene l’ultima volta che l’ho visto…”
Legolas la guardò incuriosito, non sapeva a cosa si stava riferendo…Aragorn non gli aveva parlato del loro incontro ma al momento la cosa non gli interessava…
“Allora chiediamolo direttamente a lui…” disse prendendola per una mano e avvicinandosi alla porta.
“Cosa?” bisbigliò Aearlinn spalancando gli occhi e cercando di trattenere il fratello “No…no aspetta…non adesso…non…” ma rimase subito in silenzio quando la porta si aprì a vide Aragorn voltarsi verso di loro.

Il ramingo guardò la donna poi fissò per un momento il compagno e vide una luce diversa sul suo viso, stava per parlare ma Legolas lo precedette
“Aragorn…lei è Aearlinn…”
“Legolas…so benissimo chi è lei…”sussurrò l’uomo aggrottando le sopracciglia perplesso.
“Mia sorella”
A quelle parole Aragorn spalancò gli occhi stupito…il suo sguardo passava in continuazione sulle due persone che aveva davanti quasi insicuro di aver capito esattamente ma poi la voce del compagno lo rassicurò definitivamente…
“E’ vero Estel…” continuò sorridendo l’elfo senza mai lasciare la mano della dama “…lei è mia sorella…più tardi ti spiegherò tutto quanto…ma è così…”
“Sì…beh…io…non so cosa dire…mi hai tolto ogni parola…” bisbigliò il ramingo fissando il compagno.
“Può venire a palazzo con noi?” gli chiese Legolas.
“…certamente…” rispose Aragorn annuendo.
Legolas guardò Aearlinn e gli sorrise poi si incamminò verso il suo cavallo, prima di salire però la dama si voltò verso il ramingo…
“Oh…grazie! E mi dispiace per quello che è successo…per…tutto…quello che è successo…”
Aragorn si guardò attorno poi decise di rinunciare a capire e si avviò a sua volta verso il proprio destriero.