.|. Amarth - Fino Alla Fine del Tempo .|.

10. Il Matrimonio

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Per tutta la mattina si svolsero i preparativi della grande festa che si sarebbe svolta al tramonto, subito dopo il matrimonio di re Eomer e di dama Lothíriel e il grande cortile centrale si trasformò presto in una distesa di luci e colori. Ovviamente non tutto il popolo di Rohan avrebbe partecipato alla festa, anzi, il re aveva dato ordini precisi affinché il tutto venisse celebrato con la maggior riservatezza possibile, almeno per quanto riguardava la cerimonia…per i successivi festeggiamenti aveva dovuto accettare qualche compromesso…

 

“Sei nervoso?” sussurrò Arwen massaggiando le spalle del compagno che era seduto davanti allo specchio “Io lo ero…”

“Vorrei solo che tutto questo finisse in pochi minuti…” sospirò Eomer sistemandosi i lacci della splendida tunica di velluto rosso con ricami dorati che la rendevano ancora più regale “…dopo il matrimonio dovremo incontrare decine e decine di persone e mentire a tutte quante sul nostro amore…mmm…vorrei non farlo…”

“Sei un re, Eomer…”ribatté la dama accarezzandogli i lunghi capelli “..ed anche se sembra difficile da comprendere…non sempre quello che desideri conta…”

“Lo so…” sussurrò l’uomo rialzandosi e guardando negli occhi la compagna “…sei bellissima con questo abito…” le baciò la guancia dolcemente “…non immagini quanto vorrei prendere la tua mano tra qualche ora…” e con quelle parole si avvicinò la porta, prima di uscire però si voltò ancora qualche istante verso di lei…

“Arwen…non guardarmi quando arriverà quel momento…” mormorò “…altrimenti non credo di farcela…” la vide sorridere e annuire così abbassò lo sguardo e se ne andò.

 ~

“Allora…” disse Legolas aprendo l’armadio “…quale dovrei indossare?” si voltò verso il compagno, seduto sul letto, e incrociò le braccia sul petto.

“Non è la prima volta che partecipi ad una cerimonia…” rispose Aragorn sorridendo.

“Sì ma…al vostro matrimonio era diverso…ero circondato dal mio popolo, qui invece…gli unici Elfi siamo Arwen ed io…e credo che sia giusto adeguarci alle vostre abitudini…” vide una strana espressione sul volto del ramingo “…giusto?”

“Giusto…” ripeté l’uomo annuendo “…quindi…perché non indossi quella…” e indicò una tunica piegata e appoggiata su un ripiano dell’armadio.

“Aragorn!” esclamò divertito l’elfo “Non scherzare avanti…quella la uso per viaggiare…”

“Infatti…è comoda e poco appariscente…nessuno noterà che sei un Elfo…” disse Aragorn fissandolo, poi guardò di nuovo nell’armadio “…oppure…quella…”

Legolas seguì con lo sguardo e spalancò la bocca perplesso

“Mah…anche quella è…”

“Anzi…” lo interruppe il ramingo alzandosi e afferrando il lungo mantello grigio che l’elfo usava per proteggersi dalle intemperie “…con questo sopra andrebbe sicuramente meglio…saresti perfetto…potresti nascondere anche il viso e…”

“Smetti!” esclamò irritato Legolas quando si accorse che l’uomo non stava per niente scherzando “Non posso e non voglio partecipare al matrimonio di Eomer vestito come un pellegrino appena tornato da un lungo viaggio…” si voltò verso gli abiti e dopo qualche momento prese una bellissima tunica di un colore che variava dal bianco all’argento, con delle mezze lune ricamate sulle maniche e la gettò sul letto, fece per aprire un’altra anta dell’armadio ma la voce del compagno lo interruppe…

“Oh no! Tu non indosserai quella!” esclamò con un misto di ilarità nella voce “Non uscirai da questa stanza con quella addosso!”

“Da quando mi serve il tuo permesso per vestirmi come più mi aggrada?” ribatté Legolas alzando la voce “Ti ho solamente chiesto un consiglio ma sembra che tu faccia di tutto per darmi quello sbagliato”

“Tu non…quello è un mio dono…” continuò Aragorn avvicinandosi a lui e indicando la tunica sul letto “…non ricordi quando l’hai indossata?”

“Sì, lo ricordo benissimo…” rispose l’elfo fissandolo “..e credo sia perfetta per una situazione come questa…” si fermò un istante e vide l’uomo scuotere la testa e stringere le labbra “…ma non è la tunica il vero problema…qualsiasi abito avessi scelto non sarebbe stato quello adeguato…” notò che Aragorn aveva abbassato lo sguardo così fece qualche passo e afferrò il mantello di poco prima…

“Perché vuoi che indossi questo?” gli chiese alzando ancora di più la voce “Dammi una giusta ragione ed io lo farò…”

“Legolas…”

“Non ti sei mai vergognato di me…o di quello che sono…perché ora vuoi nascondermi sotto questo mantello?”

“No…” mormorò Aragorn avvicinandosi velocemente a lui e stringendolo tra le braccia “…no Legolas…non è così…è solo che…”

“Cosa Estel?” sussurrò l’elfo dolcemente.

“Alla festa ci saranno centinaia di donne bellissime, uomini, cavalieri…” continuò il ramingo sospirando “…ed io non voglio che gli occhi di tutti siano puntati su di te…qualsiasi abito indosserai, il risultato sarà sempre quello…e la maggior parte degli ospiti cercherà le tue attenzioni…”

“Estel…” disse Legolas cercando di non ridere “…ti rendi conto che è assurdo quello che hai appena detto? Non sarò sicuramente io l’attrazione principale della serata…dobbiamo festeggiare un matrimonio se non ricordo male…” si allontanò leggermente dal compagno e vide che continuava a tenere lo sguardo basso così avvicinò le labbra al suo orecchio sussurrando

“…e se vorranno guardarmi nessuno lo impedirà…ma dovranno accontentarsi di vedermi stretto a te perché non ti lascerò un solo istante…”

Aragorn sorrise e rialzò gli occhi su di lui

“Perdonami…sono stato uno sciocco…”

“Voi Uomini e la vostra inutile gelosia…” bisbigliò Legolas sorridendogli a sua volta prima di mettergli una mano dietro alla testa e baciarlo con trasporto.

Ad un tratto sentirono bussare alla porta e si allontanarono l’un l’altro

“Legolas sei…oh…” disse Eldarion facendo qualche passo nella stanza “…padre…non sapevo…”

“Stavamo decidendo l’abito più adatto per Legolas…” rispose l’uomo sorridendo.

“Già…tu cosa dici Eldarion?” continuò l’elfo spostandosi dall’armadio per permettere al giovane di guardare.

“Oh…decisamente quello che avete scelto anche voi…” esclamò indicando la tunica sul letto “…è splendida…”

“Ho capito…mai contare sull’appoggio del proprio figlio…” esclamò Aragorn mettendo un braccio sulle spalle di Eldarion “…andiamo…”

~

Così arrivò il momento…Eomer e Lothíriel si giurarono eterno amore davanti ai Consiglieri Reali, ad alcune guardie e agli ospiti giunti a Rohan apposta per quell’occasione, riuniti in semicerchio davanti agli sposi…Aragorn, Arwen, Eowyn e Faramir erano vicini e dietro di loro c’erano Legolas, Eldarion, Eiliant, Eden e Faerwyn…

Quando il giuramento venne pronunciato, Arwen chiuse gli occhi, abbassando leggermente la testa. Legolas vide Aragorn passarle un braccio attorno alla vita per sostenerla e si ricordò di quello che aveva provato lui stesso quando loro si erano sposati davanti a lui, respirò profondamente…il suo sguardo poi fu attratto da un uomo, molto giovane, alto, con lunghi capelli castani, legati dietro al collo e notò che anche lui aveva chiuso gli occhi…ignorava chi fosse ma percepiva che in quell’istante i suoi sentimenti erano molto simili a quelli di Arwen.

La cerimonia terminò e tutti i partecipanti si spostarono nel grande cortile, giusto in tempo per vedere il sole tramontare, il re e la regina si sedettero su due poltrone di velluto e diedero ufficialmente inizio alla festa e al loro regno insieme. Dopo aver accolto ogni ospite che era giunto per render omaggio, Eomer si rialzò e con la nuova moglie aprì le danze….dopo pochi momenti molte altre coppie si unirono a loro e nella confusione i due si sorrisero e si separano per raggiungere finalmente la persona che desideravano.

“Non credevo ci fosse così tanta folla…” sussurrò Arwen quando Eomer si sedette vicino a lei.

“Nemmeno io…ma è meglio così…nessuno farà più caso a me…” rispose l’uomo stringendole la mano “…e poi questi musicisti sono incredibilmente bravi…ti senti bene?”

“Ora sì…” rispose la dama sorridendogli.

“Mi chiedo dove sia finita Lothíriel…è sparita più velocemente di me…” disse Eomer guardandosi attorno.

“Non dovrei dirtelo ma…” mormorò Arwen “…è abbracciata ad un uomo dietro ad una delle colonne…”

Eomer rise cercando di individuarla ma poi si arrese, scuotendo la testa divertito.

 

“Legolas!” chiamò Aragorn sfiorandogli il braccio. L’elfo si voltò di scatto verso di lui appoggiando i gomiti sul tavolo e sorridendogli

“Eldarion sta ballando con Faerwyn…” disse indicando con la mano i due giovani abbracciati.

“Oh…bene…” rispose il ramingo “…ora puoi per favore smettere di guardarli e tornare qui con me…”

“Io volevo solo…” mormorò l’elfo abbassando lo sguardo.

“Legolas va bene…” lo interruppe l’uomo stringendogli la mano “…se ti conosco abbastanza nella tua mente ci saranno pensieri come ‘Sarà la persona giusta per lui?’ ‘Lo farà soffrire?’...e ti capisco ma…”

“Tu non lo pensi invece?” ribatté Legolas fissandolo “Non sei preoccupato per tuo figlio?”

“Sì ma la scelta non spetta a noi…se deciderà di frequentarla sarà libero di farlo…”

L’elfo annuì respirando intensamente e guardò il compagno mentre si portava alle labbra una delle fragole che c’erano in un vassoio al centro del tavolo…dopo pochi istanti seguì la sua mano che di nuovo prese un’altra fragola…Aragorn aprì la bocca per mangiarla ma si accorse dello sguardo di Legolas e del sorriso malizioso sul suo viso…così si lasciò sfuggire una risata e avvicinò il frutto alle sue labbra…l’elfo le socchiuse sfiorandola sensualmente per poi ripetere il gesto con la lingua…

“Così attirerai quell’attenzione che non volevamo…” sussurrò sorridendogli Aragorn.

“Non mi importa…” rispose Legolas “…a te sì invece?”

“No ma…dovrebbe…non siamo a Gondor…” ribatté l’uomo fissandolo intensamente, allontanò la fragola da lui e la mangiò solo per poi prenderne un’altra, la succhiò lentamente per poi avvicinarla a Legolas e con essa sfiorargli le labbra “…e qui nessuno è a conoscenza di quello che c’è tra noi…”

“Nemmeno a Minas Tirith se è per questo…” sussurrò l’elfo sorridendo “…o forse fingono di non saperlo…” chiuse gli occhi e udì distintamente la dolce melodia che aleggiava nell’aria “…mmm…è bellissima…”

“Sì…noi non…abbiamo mai ballato insieme…” disse Aragorn guardando le coppie che danzavano “…forse perché nessuno dei due si lascerebbe portare dall’altro…”

“Quello è il modo di danzare degli Uomini…” mormorò Legolas sorridendo, come rapito da quella musica “…siete voi che volete avere il controllo sull’altro…”

“Ti prego…” ribatté ridendo divertito il ramingo “…ho visto voi Elfi danzare ed è tutto fuorché un ballo…affascinante non lo metto in dubbio ma…vi sfiorate appena…non è un ballo di coppia…”

“Sei cresciuto in mezzo agli Elfi e hai imparato a muoverti e ad agire come loro ma…non hai mai visto la musica con i loro occhi…non l’hai mai sentita veramente…”

“Mostramelo allora…” disse Aragorn alzandosi sotto lo sguardo perplesso dell’elfo “…mostrami questo modo di sentire la musica…”

Legolas si alzò a sua volta e lo fissò intensamente, sorridendo…si incamminò, per allontanarsi un poco dalla folla ma sentì sul braccio la mano del compagno…

“Aspetta! Un altro po’ e non riuscirò nemmeno a distinguerla questa musica!”

L’elfo si guardò attorno…erano ancora troppo vicini…qualcuno avrebbe potuto scorgerli…così tirò l’uomo dietro ad una delle grandi colonne…

“Chiudi gli occhi…” gli sussurrò “…libera la mente e lascia che le note entrino in te…”

Aragorn seguì le sue parole e sentì il compagno spostarsi dietro di lui e mettergli le mani sui fianchi

“…ascolta solo la musica…devi sentirla scorrere insieme al tuo sangue…”

Il ramingo iniziò a muoversi lentamente, seguendo la dolce melodia della canzone…ma forse non era lui a muoversi…era Legolas…non riusciva più a distinguerlo…

“…lascia che il tuo cuore batta allo stesso ritmo…”

L’elfo sentì il corpo dell’uomo rilassarsi contro il proprio e lasciarsi guidare dai suoi movimenti…sorrise quando Aragorn appoggiò la testa sulla sua spalla…

“…la senti adesso?...riesci a percepirla…”

“…oh Valar…sì…” rispose in un soffio il ramingo…non sapeva se era stata la voce del compagno o proprio la musica ma si sentiva completamente senza forze…come se solo quella melodia fosse in grado di farlo muovere…il cuore batteva prepotentemente nel suo petto e lo sentiva nella mente come se tenesse il tempo…e poi quel canto che gli fece perdere ogni contatto con la realtà che ancora lo circondava…anni erano passati dall’ultima volta che aveva udito Legolas intonare una canzone…e mai quella canzone…

 

And i men i amarth hain barthannen

Trî ring a mithren ered

Ennyn o angren a duir said

A myrn eryn ú methed

In Ristannen Aear min hain darthanner

A na medui ad gevennir 

Ar and io hain firnir

Ned i taur linnad ú nîr

 

(Lunga era la strada che il destino aveva riservato loro         

Attraverso montagne fredde e grigie

Cancelli di ferro e luoghi oscuri

E boschi cupi senza fine

I Mari Divisori tra di loro giacevano

E alla fine si incontrarono ancora una volta

E tempo fa sparirono

Nella foresta cantando senza dolore)

 

L’elfo si fermò, sospirando e alzando gli occhi verso il cielo che riusciva a malapena a scorgere dal quel punto…quando riabbassò lo sguardo si ritrovò di fronte il viso di Aragorn che nel frattempo si era voltato e l’aveva preso tra le braccia, senza mai fermare quel dolce movimento che li cullava…

“Linnen sen glîr and io…a si meleth nîn ha linna anim…(Cantai questa canzone tempo fa…e ora il mio amore la canta per me)” gli sussurrò il ramingo sulle labbra “Il mio cuore era in pena allora…ma il tuo non deve esserlo in questo momento…”

“Le mie parole non erano di dolore…” rispose Legolas appoggiando la fronte a quella dell’uomo e accarezzandogli il petto con le mani “…anche se piena di tristezza, la loro storia ha dato una nuova luce alla vita…” aprì gli occhi e fissò quelli azzurri di Aragorn “..le Beren nîn…(tu sei il mio Beren)”

“Dan le ú aphadathach i amarth o Lúthien…(Ma tu non seguirai il destino di Lúthien)” lo interruppe il ramingo “…han avon…han ú thelithon…(Non voglio…non lo permetterò)” gli prese il viso tra le mani e scandì ogni singola parola…

“Le...cuiathach…anim…ammen (Tu…vivrai…per me…per noi)”

Legolas chiuse di nuovo gli occhi cercando di scuotere la testa ma le mani del compagno glielo impedirono…così strinse le labbra…

“Im boe estel…(Ho bisogno della speranza)” sussurrò “…im boe i estel nîn…(ho bisogno della mia speranza)”

Aragorn si mise lentamente dietro di lui avvicinando il volto alla sua guancia…gli prese una mano e se la portò dietro la testa, poi fece scivolare la propria lungo il suo braccio fino a raggiungere il petto dell’elfo…

“Sono qui Legolas…” gli bisbigliò dolcemente, fermò la mano proprio sopra al suo cuore e continuò “…e resterò per sempre qui con te…”

L’elfo girò la testa di lato, inclinandola all’indietro per riuscire a vedere il volto di Aragorn…

“…oh Valar quanto ti amo…” disse con un filo di voce un istante prima di tirarlo a sé con la mano e baciarlo. Continuarono a ballare lentamente…le labbra unite in lunghi ed intensi baci mentre con le mani si stringevano l’uno all’altro…i musicisti avevano ormai smesso di suonare da tempo quando Legolas si allontanò leggermente da lui…

“La musica è finita…”

“Quando?” mormorò Aragorn senza comunque smettere di muoversi dolcemente contro di lui “Stai mentendo…io la sento ancora…” ed iniziò a sfiorargli il collo con le labbra “…tu no?”

L’elfo appoggiò nuovamente la testa sulla spalla del compagno e sorrise

“Sì…la sento…”

~

Era ormai notte inoltrata quando la festa giunse al termine. Poche persone erano ancora rimaste nel cortile quando Aragorn e Legolas si unirono nuovamente a loro.

“Eccovi…almeno voi ci siete ancora…” esclamò Faramir avvicinandosi ai due compagni.

Il ramingo stava per parlare quando una voce lo interruppe.

“Non è nella sua stanza…”disse Eowyn mettendo una mano sul braccio del marito, poi si voltò e sorrise.

“Avete smarrito qualcuno?” chiese Aragorn incuriosito.

“Sì…nostra figlia…” rispose Faramir sospirando “…non che sia una novità ma…non vorrei che si fosse persa…non conosce questi luoghi…”

Il ramingo guardò per un breve istante Legolas…

“Posso aiutarti a cercarla se desideri” disse l’elfo.

“Oh…sì ti prego…altrimenti passeremo svegli il resto della notte…” rispose Faramir sorridendo.

Eowyn ed Aragorn guardarono i due allontanarsi poi si sedettero su una panchina.

“Faerwyn mi ha detto che ha conosciuto Eldarion ieri…” sussurrò la dama sorridendo “…e da come ne parlava deve averla molto colpita…non mi stupirei se fosse con lui in questo momento…”

“Veramente?” disse il ramingo guardandola.

“Oh sì…conosco mia figlia e…ho visto tuo figlio…” continuò Eowyn “…è strano che loro stiano vivendo quella passione che noi non abbiamo potuto concederci…”

“Era…era molto diverso per noi…” mormorò Aragorn abbassando lo sguardo “…ma se quello che dici corrisponde a verità…non posso che essere felice per loro…”

Eowyn lo guardò, aspettò che anche gli occhi dell’uomo si posassero su di sé e gli sorrise.

 

“Grazie Legolas…” disse Faramir cercando di tenere il passo veloce dell’elfo “…se conosco bene mia figlia sarà con qualche ragazzo in questo momento…e non saprei proprio dove trovarla…”

“Succede spesso?” gli chiese Legolas lanciandogli una veloce occhiata.

“Beh…abbastanza…” mormorò l’uomo “…ma non si rende conto di farci stare in pensiero con le sue azioni…lei ha bisogno di avere accanto qualcuno, non riesce a stare da sola…così cerca disperatamente un compagno…ma il più delle volte non è quello giusto e se ne accorge presto…ha spezzato il cuore di molti giovani nell’Ithilien ma non lo fa per crudeltà…” si fermò un attimo e sospirò “…forse deve ancora nascere qualcuno adatto a lei…”

“Shhh…” lo interruppe l’elfo alzando una mano, si guardò attorno e si diresse verso le stalle…ma quando arrivò in prossimità dell’entrata si bloccò di colpo, tanto che Faramir rischiò di andare a sbattergli contro.

“Cosa c’è?” gli chiese incuriosito l’uomo “È nelle stalle?”

“No…no…credo di no…” rispose lentamente Legolas dopo un momento di silenzio. Faramir però si accorse del tono di voce con cui aveva pronunciato quelle parole e senza dargli retta si incamminò velocemente verso quel luogo.

“Oh…no Faramir aspetta!” gridò l’elfo correndogli dietro ma era troppo tardi…appena entrò vide l’uomo immobile ad osservare la scena…

Eldarion era steso sopra a Faerwyn su di un letto di paglia…e si stavano baciando ardentemente…

Legolas trattenne il respiro per paura di una qualsiasi reazione di Faramir…l’uomo però non sembrava dare segni di rabbia…era solo fermo in attesa che i due si accorgessero della sua presenza…ad un tratto vide la mano di Eldarion scendere sulla coscia della ragazza e contemporaneamente quella di Faerwyn slacciare i lacci della tunica del giovane…e per fortuna in quell’istante Faramir decise di parlare…

“Scusate il disturbo…” disse l’uomo alzando la voce.

I due giovani si allontanarono velocemente con gli occhi spalancati…Faerwyn si mise in piedi, sistemandosi l’abito e i capelli…

“Padre…cosa…cosa c’è?” mormorò schiarendosi la voce.

“C’è che è tardi e devi andare a dormire…” ribatté Faramir prendendola per una mano “…subito…” e la trascinò via con forza, lasciandole solo il tempo di alzare l’altra mano in segno di saluto.

Legolas abbassò lo sguardo su Eldarion che era immobile, seduto sulla paglia, con le guance in fiamme e a stento riuscì a trattenersi dal ridere…

“…ah…io…” balbettò il giovane guardandolo.

“Sarei curioso di sentire cos’hai da dire a riguardo ma non mi servono spiegazioni…” disse l’elfo allungando una mano verso di lui per aiutarlo ad alzarsi. Eldarion la afferrò e si mise in piedi, riallacciandosi la tunica…

“È stata lei a iniziare…io…” sussurrò respirando profondamente.

“Certo…sicuramente ti ha costretto con la forza…” disse Legolas voltandosi e incamminandosi lungo il cortile, abbassando la testa.

“Sì!” esclamò Eldarion poi però si corresse, raggiungendo l’elfo “Voglio dire…no…ma come potevo negarle un bacio…mi ha chiesto quello poi…è successo tutto così in fretta…”

“Ti ho già detto che non mi servono spiegazioni…” lo interruppe Legolas continuando a camminare “…non mi riguarda cosa fai con Faerwyn…cerca solo di fare attenzione…”

“Fare attenzione?” ripeté il giovane cercando di incrociare il suo sguardo “Avanti Legolas…non sono uno stupido e sicuramente nemmeno lei…”

“Non mi riferivo a quello…” mormorò l’elfo e subito sentì sul braccio la mano di Eldarion che lo tratteneva.

“E a cosa allora?” gli chiese il principe fermandosi.

Legolas guardò in lontananza le sagome di Aragorn, Eowyn e Faramir seduti a parlare, poi si voltò verso di lui…

“Mi riferivo ai sentimenti, Eldarion…” sussurrò e vide lo sguardo interrogativo del giovane “…so bene che a volte non c’è scelta ma…non donare il tuo cuore a qualcuno senza prima conoscere quello che prova…è difficile riuscirci ma almeno eviterai di soffrire…” si fermò un istante, respirando profondamente “…ora va a dormire…” e riprese a camminare, dirigendosi verso gli altri.

Eldarion rimase in silenzio, osservando l’elfo che si allontanava…dopo un lungo momento sussurrò tra sé…

“Non devi temere…ho un solo cuore...e non appartiene più a me...”

~

La sera successiva, Eldarion uscì sul grande balcone da dove poteva scorgere tutto il territorio circostante...voleva stare un po' solo per riflettere ma quel desiderio gli venne negato quando qualcuno si avvicinò a lui silenziosamente...

“Non sei con Faerwyn fratello caro?”

Il giovane si voltò di scatto e quando vide a chi apparteneva quella voce, sospirò e si appoggiò alla parete...

“Non sono affari tuoi Eiliant ma...no...come vedi non sono con Faerwyn”

“Ho saputo quello che è successo ieri notte...” continuò la ragazza e vide il fratello abbassare lo sguardo imbarazzato “...qui le voci circolano molto più velocemente che a Gondor...” sorrise e si mise vicino a lui “...comunque...se posso darti la mia opinione...”

“No!” la interruppe Eldarion ma Eiliant continuò senza nemmeno badare a lui

“...credo che sarete una bella coppia...ho parlato a lungo con lei prima del tuo arrivo è mi è sembrata molto forte e determinata...la persona giusta per tenerti a bada...”

“Io non ho bisogno di qualcuno che mi tenga a...” replicò perplesso il giovane ma non riuscì a finire la frase...

“...certo, anche tu dovrai darti da fare...non è una ragazza che ama stare alle regole...ma d'altro canto tu stesso sei testardo e disubbidiente...quindi...o sarà odio o sarà amore...” e con quelle parole si fermò osservando sorridendo il fratello.

“Forse ti è sfuggito ma avevo detto no!” esclamò Eldarion e si passò le mani sul viso “Ma perché ti diverti ad assillarmi! Io volevo solo passare un po' di tempo in pace e da solo e tu invece...” si fermò e vide che la sorella stava ancora sorridendo e aveva incrociato le braccia sul petto, così scosse la testa e sorrise a sua volta “...e comunque ci siamo solo baciati...non ci siamo promessi in matrimonio!”

“Ah...tu sposato?” ribatté ridendo Eiliant “Ti prego invitami quel giorno! Voglio essere in prima fila per vederti giurare eterno amore alla donna che dovrà sopportarti per tutta la vita...che sia Faerwyn o chiunque altra...”

“Non dovevi andare dal tuo uomo?” mormorò Eldarion fissandola “Quel capitano delle guardie che…”

“Come sai di lui?” gli chiese stupita la ragazza.

“L'hai detto tu...le voci circolano velocemente qui a Edoras...” rispose sorridendo il giovane “...se parliamo di sopportazione non invidio sicuramente lui...”

I due si guardarono per un istante in silenzio poi scoppiarono a ridere allegramente...

“D'accordo...te lo concedo...” disse Eiliant tra le risate “...questa volta siamo pari...”

 

“Oh che strano! Mio fratello e mia sorella che parlano civilmente”

Quando sentirono quella voce sia Eldarion sia Eiliant smisero di ridere e fissarono la sorella…

“Cosa vuoi?” le chiese il giovane.

“Perché dovrei volere qualcosa?” rispose Eden mettendosi davanti a lui “Non posso desiderare semplicemente la vostra compagnia?”

“No!” ribatterono all’unisono i due. La ragazza lanciò un’occhiata alla sorella che aveva sorriso, poi si rivolse di nuovo a Eldarion.

“E va bene…hai ragione…sto cercando il principe Legolas, sai dove posso trovarlo?”

“No…e anche se lo sapessi non te lo direi…” rispose il giovane cercando di rimanere indifferente anche se dentro di sé sentiva crescere uno strano sentimento “…perché lo cerchi?”

“Non vedo perché dovrebbe interessarti…” mormorò Eden guardando dall’alto in basso il fratello “…comunque volevo parlargli…tra qualche giorno se ne andrà e non ho ancora avuto modo di conoscerlo…”

“Non direi…tu sai chi è lui e lui sa chi sei tu…quindi vi conoscete…” ribatté Eldarion continuando a fissarla.

“E se a me non bastasse questo tipo di conoscenza?”

“Beh…vedi di fartela bastare…” rispose il giovane mettendosi in piedi di scatto, irritato dal modo in cui la sorella aveva pronunciato quella frase “…perché da lui non otterrai nient’altro…”

Eiliant notò gli sguardi tra i due e intervenne sperando di farli calmare…

“Smettetela ora…non è più divertente…” disse, poi si rivolse a Eden “…per favore almeno questa volta…lascia perdere…”

Ma Eden sembrò non sentirla nemmeno

“Perché hai reagito così?” sussurrò con un sorrisetto sul viso, fissando intensamente il fratello.

“Eden basta!” continuò Eiliant “È suo amico ed è ovvio che non gradisca sentirne parlare come di un trofeo da ottenere…”

“No…” sussurrò Eden “…non è per quello…” e ad un tratto scoppiò a ridere “…oh ti prego! Non avrai perso la testa per lui?”

Eldarion strinse i pugni, continuando a sostenere lo sguardo della sorella anche se dentro di sé sentiva il cuore battere all’impazzata…

“Ti sei innamorato della persona che ti ha cresciuto?” proseguì la ragazza senza smettere di sorridere “E poi cos’è successo…glielo hai rivelato e lui ti ha rifiutato perché ti considera come un figlio?” notò l’espressione di rabbia sul viso del fratello ma continuò imperterrita “E tu adesso provi invidia nei confronti di chiunque tenti di avvicinarlo…hai paura che qualcuno riesca ad arrivare dove tu hai fallito…oh Valar è patetico!”

A quelle parole Eldarion perse completamente il controllo e, respirando velocemente, fece un passo in avanti, afferrando la sorella per le braccia e scuotendola con forza, sotto gli occhi stupefatti di Eiliant…

“Sai una cosa…” le sussurrò fissandola con disprezzo “…mi sono sempre chiesto come potevi essere così odiosa con tutti…l’unica risposta che mi davo era che forse avevi solo bisogno di trovare qualcuno che ti insegnasse ad amare…ma ora so che è impossibile perché tu non hai un cuore…” si fermò un istante ma vide che quel sorriso ironico sul volto di Eden non era scomparso.

“Non crederai di riuscire a ferirmi con le tue parole…” disse la ragazza cercando di liberarsi dalla presa “…hanno l’effetto di una brezza mattutina sulla mia pelle…e sicuramente sarà stato lo stesso per Legolas quando ha udito la tua dichiarazione d’amore…” poi gridò “…lasciami andare!”

Eiliant spalancò gli occhi…come poteva dire quelle cose? Tentò di avvicinarsi a loro per separarli ma si fermò di colpo quando Eldarion scosse più forte la sorella…    

“Non osare parlare più di lui!” gridò a sua volta “Tu non sai niente di Legolas e non sai niente di me! Sei solo un’illusa che crede di poter ottenere sempre quello che vuole…ma questa volta non ci riuscirai…non ti avvicinare a lui!”

“Oh e chi me lo impedirà? Tu forse?” bisbigliò Eden ma fu subito interrotta dal fratello.

“Puoi contarci…” sussurrò Eldarion “…e se non ci riuscirò io…lo farà mio padre…”

Eden restò un istante in silenzio, poi aggrottò le sopracciglia…

“Cosa ha a che fare lui in tutto questo?”

“Oh…molto…visto che Legolas è il suo compagno…” esclamò il giovane…in quel momento Eden spalancò gli occhi e tutta quella sicurezza che aveva fino a pochi attimi prima, svanì nel nulla.

Eiliant abbassò lo sguardo per un istante come per riuscire a mettere insieme tutti i pensieri che affollavano la sua mente…ma quando lo rialzò, vide che Eldarion aveva lasciato Eden e si era voltato, mettendosi una mano sulla fronte…

“Eldarion non…” sussurrò Eiliant cercando di incrociare i suoi occhi “…questo non è giusto…hai ragione ad essere in collera per il suo comportamento ma mentire non serve a…”

“Non sto mentendo…” rispose il giovane a bassa voce come se tutta la rabbia che lo muoveva si fosse esaurita con quelle semplici parole “…è la verità…”

“No, non lo è!” mormorò Eden con un filo di voce “Nostro padre non farebbe mai una cosa simile a nostra madre…loro si…”

“Amano?” la interruppe Eldarion senza però voltarsi verso di lei “Sì, forse quello che c’è tra loro può anche essere chiamato amore…ma mio padre ha donato il suo cuore a Legolas…mentre nostra madre…”

“Perché continui a dire così?” gli chiese Eiliant mettendosi davanti a lui e, appena incrociò i suoi occhi, vide che erano velati di lacrime “Continui a dire ‘mio padre’…” attese un momento ma il giovane non rispose, così alzò la voce “Eldarion? Perché dici ‘mio’? Lui è nostro padre…”

“No…” mormorò Eldarion chiudendo gli occhi…non spettava a lui quel compito, lo sapeva bene…ma ormai era andato troppo oltre e non poteva più fermarsi “…Aragorn non è vostro padre…nostra madre ha amato ed ama tutt’ora un altro uomo…e voi due siete il risultato del loro amore…”

Eiliant fissò il fratello come ipnotizzata dalle sue parole, mentre ascoltava il proprio respiro aumentare di velocità…poi aprì la bocca, e dalle sue labbra uscì quel nome…

“Eomer…” e una lacrima scivolò sulla sua guancia.

Eldarion riaprì gli occhi, la guardò un istante in silenzio poi annuì.

“È…è assurdo…” disse Eden mentre il suo sguardo passava velocemente sugli altri due “…non può essere…”

“Io non ti sopporto Eden ma non credo tu sia una stupida…” mormorò Eldarion lanciandole un’occhiata “…non ti sei mai chiesta come mai vivete qui? Come mai chiamate Edoras ‘casa’ invece che Minas Tirith? O come mai nostra madre passa la maggior parte del suo tempo in questo posto invece che con il suo sposo?”

“O perché era triste al suo arrivo a palazzo…” continuò Eiliant con lo sguardo fisso davanti a sé “…doveva assistere al matrimonio della persona che ama…oh Valar…”

Per un attimo calò il silenzio, rotto soltanto dai loro respiri…poi ad un tratto Eden si scagliò contro il fratello…

“Non è vero!” gridò ed iniziò a colpirlo al petto, spingendolo all’indietro “È una menzogna! Sono tutte menzogne!”

Eldarion vide che il suo volto era rigato di lacrime, così, nonostante la detestasse, le prese i polsi per fermarla e la strinse a sé…

“Sei un bugiardo! Stai mentendo!”

“Prenditela con me se desideri…” sussurrò “…ma io non ne ho colpa…come non ne avete voi…”

Eden si calmò per un momento contro di lui ma poi si allontanò di scatto e corse via.

“Cosa dobbiamo fare adesso?” bisbigliò Eiliant guardando il fratello.

“Accettare la realtà e andare avanti…” rispose Eldarion con lo sguardo basso “…e lasciare che il tempo guarisca le ferite…”

“Per te ha funzionato?” gli chiese la ragazza facendo un passo verso di lui e prendendogli la mano.

“In parte…” rispose il giovane accennando un sorriso “…alcune ferite però sono troppo profonde per essere rimarginate…” vide che la sorella stava per parlare di nuovo così continuò “…va da Eden…credo di aver sconvolto la sua piccola mente…”

Eiliant sorrise anche se i suoi occhi erano ancora pieni di lacrime e si voltò…dopo qualche passo però si ritrovò di fronte Eomer, seguito da Legolas…

“Eiliant, Eldarion…” chiamò l’uomo “…cos’è successo? Abbiamo incrociato poco fa vostra sorella e sembrava sconvolta…”

La ragazza lo guardò per un lungo momento in silenzio, come se lo vedesse per la prima volta…poi, sempre in silenzio, si avvicinò a lui e lo abbracciò…dopo pochi istanti si allontanò di nuovo e corse via.

Eomer rimase immobile, stupito da quel gesto inconsueto ma il suo cuore ebbe un dolce sussulto nel sentire per la prima volta l’abbraccio di sua figlia…poi però, appena la ragazza se ne andò, guardò incuriosito Eldarion…

“Questo non è normale…” esclamò “…prima Eden che piange e ora Eiliant che mi abbraccia…cos’è successo?”

Legolas fissò a sua volta il giovane

“Eldarion?”

“Ho detto loro la verità” rispose continuando a tenere lo sguardo basso.

“Tu hai…” sussurrò Eomer alzando gli occhi al cielo “…oh perfetto…credevo di poter passare almeno un giorno in pace dopo il matrimonio e invece…” si voltò, incamminandosi velocemente “…vado a cercare Arwen…”

Legolas si avvicinò ad Eldarion, abbassandosi e inclinando la testa per riuscire a vedere il suo volto che era nascosto dai capelli…

“Perché l’hai fatto?” gli chiese “Non spettava a te questo compito…dovevano venire a saperlo dai loro genitori…”

“Io non l’ho saputo dai miei genitori…” disse Eldarion a bassa voce “…se non vi avessi visto quella notte…forse oggi sarei ancora all’oscuro di tutto…e in ogni caso l’ho fatto per evitare di far soffrire inutilmente mio padre…”

“Come far soffrire…”

“Eden voleva venire da te…” continuò il giovane alzando finalmente lo sguardo su di lui “…e sai meglio di me quali erano le sue intenzioni…io non volevo che mio padre soffrisse nuovamente per un comportamento simile al mio…così ho tentato di fermarla ma poi lei ha iniziato a dire delle cose e…non sono più riuscito a controllare le mie parole…” si spostò e andò a sedersi su uno scalino della gradinata e quando l’elfo lo raggiunse, mettendosi accanto a lui continuò “…mi dispiace…non dovevo farlo…ma non potevo sopportare l’idea che mia sorella cercasse di sedurti…”

“Oh Eldarion…” sussurrò dolcemente Legolas mettendogli un braccio sulle spalle e tirandolo verso di sé.

“Sei arrabbiato con me per quello che ho fatto?” gli chiese il giovane appoggiando la testa sulla sua spalla.

“No…no, come potrei…” rispose sorridendo l’elfo “…certo…non ce n’era bisogno…sarei riuscito a tenere a bada tua sorella ma…è stato bello da parte tua…non credevo che…”

Le parole di Legolas però vennero interrotte dalla voce di Aragorn che velocemente li raggiunse.

“Eldarion! Hai forse perso la ragione?” esclamò l’uomo quasi gridando “Per quale assurdo motivo hai fatto una cosa simile?”

Quando udì la voce del padre, Eldarion cercò istintivamente di allontanarsi da Legolas ma l’elfo non glielo permise, continuando a tenerlo stretto a sé…

“Estel! Abbassa la voce o sveglierai l’intero palazzo!” sussurrò fissando il compagno e muovendo la testa per indicargli di sedersi accanto al figlio.

“Abbassa la…Legolas ma ti rendi conto di quello ha fatto?” disse il ramingo sedendosi.

“Sì…e mi rendo conto che ha detto loro la verità per evitare che Eden venisse da me e cercasse di portarmi nel suo letto…” rispose velocemente Legolas guardandolo e vide i suoi occhi azzurri spalancarsi per lo stupore.

“Eden cosa?”

“Lascia perdere…” mormorò l’elfo “…l’ha fatto per proteggere me e per impedire che tu soffrissi ancora inutilmente…puoi forse biasimarlo per questo?”

Aragorn sospirò e girò la testa verso il figlio

“È vero?”

“Dipende…” rispose Eldarion fissandolo “…se dico sì ti rimetti a gridare?”

Il ramingo non riuscì a trattenere una risata

“No…e adesso che ci penso…quasi mi sento sollevato…niente più inutili menzogne nella nostra famiglia…” e con una mano accarezzò i capelli del giovane “…ma non aspettare che ti ringrazi…per rispetto ad Arwen ed Eomer che dovranno passare la notte con le loro figlie per raccontare tutto quanto…”

Eldarion sorrise e sentì la mano di Legolas che dalla spalla, era scesa sulla sua schiena e lo stava accarezzando dolcemente…e il cuore iniziò a battergli violentemente nel petto…da tempo ormai faceva credere ad entrambi che quel forte sentimento che provava per l’elfo era finito, o quantomeno diminuito…si mostrava a loro sempre allegro ma quando restava solo quel dolore che teneva nascosto tornava in superficie…e a volte era così difficile da sopportare…soprattutto quando pensava che sarebbe stato per sempre…aveva provato a dimenticare ma non riguardava solo la sua mente…era il suo cuore che batteva sempre fortissimo quando stava vicino Legolas e col tempo, quello non era cambiato…ed in quel momento poi…sentiva l’elfo contro di sé che lo accarezzava e dalla parte opposta suo padre, al quale aveva promesso di non mettersi mai più tra di loro…e si sentiva in colpa solo al pensiero di desiderare ancora Legolas…abbassò la testa per cercare di nascondere gli occhi che si stavano riempiendo di lacrime ma subito l’elfo gli spostò indietro i capelli con la mano e nel farlo gli sfiorò la guancia con le dita.  

“Devo andare…” esclamò, alzandosi di scatto come se quel gesto innocente fosse stato troppo da sopportare “…è tardi…buonanotte…” e corse via senza dare il tempo ai due compagni di rispondere.

“Mah…io non ho detto niente questa volta…” sussurrò Aragorn guardando nella direzione presa dal figlio “…perché è scappato?”

“Non lo so” mormorò Legolas aggrottando le sopracciglia pensieroso…dopo un momento di silenzio si voltò sorridendo verso l’uomo “Niente più menzogne…”

“No…” rispose Aragorn accarezzandogli la guancia “…basta mentire...”

Legolas lo guardò ancora un istante, poi inclinò la testa e lo baciò dolcemente…ma appena il ramingo socchiuse le labbra per intensificare quel bacio, l’elfo si allontanò da lui…

“Dovremmo festeggiare…” bisbigliò, sorridendo maliziosamente.

“L’abbiamo già fatto ieri sera…” mormorò Aragorn cercando di raggiungere di nuovo le sue labbra.

“Da quando, re Elassar, hai dei problemi a festeggiare due sere di seguito?” ribatté Legolas continuando a sorridere.

“Da quando la mattina successiva non ho più la forza di reggermi in piedi…” rispose il ramingo sorridendo a sua volta.

“Oh…cercherò di essere più delicato allora…” sussurrò l’elfo passandosi la lingua sulle labbra ma subito Aragorn gli mise una mano tra i capelli, tirandolo a sé e baciandolo con passione.

~

Eldarion si fermò a pochi passi dalla sua stanza, appoggiandosi al muro e respirando profondamente per calmarsi…ma perché Legolas continuava a comportarsi con lui come se non fosse successo niente…possibile che non capisse come ogni suo singolo gesto lo facesse impazzire…gli parlava dolcemente, lo accarezzava, lo abbracciava…ed ogni volta sentiva di tradire la fiducia di suo padre…erano solo gesti affettuosi ma gli facevano perdere la ragione perché resistere alle emozioni che gli suscitavano era sempre più difficile…ma in fondo…era stato lui stesso a creare quella situazione, doveva dare a se stesso la colpa…

“Cosa vedo…un principe solo in un corridoio del palazzo…”

Quando udì quella voce, il giovane girò di scatto la testa e si ritrovò di fronte Faerwyn, splendida in un abito rosa semitrasparente e con una vestaglia dello stesso colore, chiusa sul petto per celare le sue forme…

“Vuoi passare la notte nella tua solitudine o gradisci che qualcuno ti tenga compagnia?” si avvicinò lentamente a lui e, posandogli le mani sul petto, lo baciò con ardore.

Eldarion le prese i polsi e la spinse contro la parete, continuando a baciarla sempre più profondamente…cercò di dimenticare i pensieri che affliggevano la sua mente e fece scivolare le mani lungo il suo corpo ma si fermò di colpo quando sentì quelle della ragazza sul profilo dei suoi pantaloni…

“Faerwyn…” sussurrò “…sei sicura di quello…”

“Sì…non sono mai stata tanto sicura…” rispose Faerwyn baciandolo nuovamente “…lo voglio…come lo vuoi tu…”

Eldarion la fissò per un momento ma poi l’istinto prese il sopravvento…per una volta avrebbe avuto ciò che voleva e con qualcuno che si donava a lui spontaneamente...così la condusse nella propria stanza.

 

“Mi chiedo perché deve sempre restare Arwen nella mia stanza…” disse Aragorn stendendosi sotto le coperte “…non che questa non mi piaccia…è solo…”

“Perché voi Uomini dovete sempre lamentarvi anche quando non ce n’è motivo?” lo interruppe Legolas togliendosi i vestiti e sdraiandosi accanto al compagno “Ci siamo stati fino ad ora…lascia che anche Eomer ed Arwen stiano un po’ insieme…”

“Sì ma il letto è più grande…”  si lamentò sorridendo l’uomo, abbracciando l’elfo.

Legolas sorrise e lo baciò ma ad un tratto si fermò immobile…Aragorn lo guardò incuriosito ma nel silenzio udì quello che aveva attirato l’attenzione del compagno.

“Oh…no…per favore…” mormorò passandosi una mano sul viso “…non voglio passare la notte ad ascoltare mio figlio con…” si fermò un istante ma non riuscì a distinguere l’altra voce anche se poteva immaginare a chi appartenesse “…con chi?”

“Faerwyn…” sussurrò Legolas e sentì un forte calore sul viso…a differenza del ramingo, riusciva a percepire ogni parola ed ogni gemito…e subito una domanda si fece strada tra i suoi pensieri “Credi che…anche lui ci abbia sentito l’altra notte?”

“Beh…spero di no…” rispose Aragorn voltandosi e nascondendo il volto nel cuscino “…ah…parla ti prego…dì qualsiasi cosa…non voglio ascoltarli…è imbarazzante…”

Legolas aprì la bocca per parlare ma chiuse gli occhi, stringendo le labbra quando udì quei sospiri farsi più intensi…e gli tornarono in mente quei momenti alla locanda…gli sembrava di essere nella stessa situazione di allora. Dopo poco Aragorn si addormentò ma l’elfo rimase sveglio, accarezzandogli i capelli e cercando di concentrarsi sul suo respiro regolare…mentre nell’altra stanza i due giovani avevano ricominciato la loro battaglia d’amore.