.|. Amore e Speranza .|.

3. Il Litigio

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Legolas infastidito si diresse velocemente verso le scuderie. Poco dopo sopraggiunse Aragorn che tentò l'annesimo approccio per riappacificarsi:

<Legolas...>

l'elfo continuò imperterrito a bardare il cavallo facendo finta di nulla. Aragorn insistette, alzando gli occhi al cielo:

<Legolas... visto che dobbiamo affrontare questa missione insieme non ti sembra il caso di dimenticere l'accaduto?>

l'elfo cominciò a posare pesantemente gli oggetti nella stalla, facendo un fracasso non indifferente, continuando ad ignorare l'uomo.

A quel punto Aragorn gli afferrò la spalla e lo voltò verso di sè

<Basta! La mia pazienza ha un limite! Lo vuoi capire che questa è una sciocchezza?! Ti ci vuole così poco per offenderti?!>

<Senti, Aragorn...> gli tolse la mano dalla propria spalla e puntandogli il dito al petto, sottolineando ogni parola, disse:

<Non... è... aria!> e lo guardò con aria minacciosa, tanto che il ramingo indietreggiò di un passo, ma subito dopo, ignorando l'avvertimento, appena l'elfo gli diede di nuovo le spalle, lo afferrò per un braccio e gli urlò:

<C'è una spiegazione a questo tuo comportamento?... perchè proprio non lo capisco!>, ma non fece in tempo a udire risposta che Legolas, con uno sguardo a dir poco omicida, urlò:

<Lasciami!!> e con una rabbia inspiegabile scagliò un pugno in pieno volto ad Aragorn che si ritrovò a terra con un rivolo di sangue che gli fuoriusciva dal naso.

Legolas rimase con il pugno ancora chiuso a mezz'aria, fissandolo impietrito. Non capiva... perchè l'aveva fatto?... non si riconosceva più...

Aragorn si rialzò barcollando e appoggiandosi a una trave di legno, con il dorso della mano si pulì il sangue. Entrambi si osservarono in silenzio; Legolas non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva fatto. Il ramingo con una voce mista a delusione e risentimento, sussurrò guardandolo fisso negli occhi:

<Cosa vorresti dimostrare con questo pugno?> Legolas fece per rispondere, ma sentì le parole morire in gola. Ma quella di Aragorn non era una vera e propria domanda...

Ad un tratto si avvicinò di scatto all'elfo e, afferrandolo per la tunica, gli sussurrò sulle labbra:

<Credi che basti un pugno per separarmi da te? Che possa distruggere così facilmente il nostro amore? Veramente sei convinto di ciò?> fece una breve pausa e, guardandolo intensamente mormorò:

< Bè, se è così... non sai quanto ti sbagli...> e lo baciò ardentemente, sbattendolo contro la parete di legno. Legolas, dopo un primo momento di stupore, reagì rabbiosamente a quel gesto e spinse con forza Aragorn lontano da sè. Il ramingo lo guardò spazientito e gridò:

<Adesso non accetti neanche più i miei baci?!... eppure mi era sembrato di capire che ti piaceva quando io mi fermavo e tu mi imploravi di continuare... oppure quando ti sfioravo con le labbra l'orecchio e tu cominciavi a gemere di piacere...> Legolas lo fermò urlando:

<No! Non ti voglio sentire! Non aggiungere altro!... per voi uomini è facile, vero?! Vi basta un bacio, una carezza, magari una notte d'amore per rimettere a posto le cose!... per me non è così!> poi aggiunse abbassando la voce:

<Vorrei che tra me e te ci fosse comprensione... essere un'unica realtà...>

<Sbaglio o sei tu quello che mi ha appena tirato un pugno?!... eppure io non ho badato a questo gesto istintivo, portato dalle rabbia, ma ho cercato di riavvicinarmi a te con un bacio... ma deduco che tu lo consideri inutile...>.

Legolas fece per rispondere, ma proprio in quel momento la porta si spalancò ed entrò re Theoden che fù meravigliato nel vedere i due compagni ancora lì

<Ma che fate ancora qui? Dovreste già essere in cammino...> ma si fermò notando l'aria tesa che aleggiava tra i due

<Ma... mi sbaglio o stavate discutendo?> Aragorn abbassò lo sguardo e, dopo essersi schiarito la voce disse:

<No... tutto bene... abbiamo avuto qualche problema a sellare i cavalli... ma ora andiamo, non si preoccupi...>

<Bene, mi raccomando... cautela!> e se ne andò.

Legolas salì per primo sul suo cavallo, seguito da Aragorn, e avvicinandosi all'uscita mormorò:

<Andiamo che è meglio!...>.