.|. I Sogni Son Desideri .|.
by Fiore
Orlando è tormentato, notte dopo notte, da uno strano sogno
che lo condurrà ad una rivelazione.
Sentimentale | Slash | Rating PG-13 | One
Piece
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Qusta ficlet è nata dalla sfida 22 G@ys
ideata da LoLL un giorno di ordinaria follia a casa sua ! 11 slasher
che pescano un pairing a caso tra 22 nomi di attori e personaggi
preferiti. E a me cosa va a capitare? Orlando e Legolas ! (agh) Ma
secondo voi sarò riuscita a scrivere qualcosa su questo pairing?
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Il risveglio fu improvviso e lacerante. Orlando si mise seduto sul letto
cercando di controllare il battito del suo cuore. Era sudato e sconvolto
da quello strano sogno che lo perseguitava.
Chiuse gli occhi con l'intento di trattenere nella mente le immagini,
voleva parlarne a qualcuno ma di certo non poteva raccontarlo agli
hobbit perché si sarebbero presi gioco di lui. E Viggo..beh....
Ian, certo.
***
La foresta era scura e silenziosa ma la luce del sole che filtrava
tra la fitta vegetazione rendeva visibile il sentiero su cui Orlando
stava camminando. Non aveva idea di come fosse arrivato in quel luogo ma
dentro di sè sapeva di essere lì per cercare qualcosa e continuò ad
avanzare guardandosi attorno con circospezione. Ad un tratto sentì un
urlo, qualcuno stava chiedendo aiuto ed ebbe l'immediata impressione di
riconoscere quella voce. Si addentrò nella vegetazione seguendo quel
richiamo e giunto a destinazione si fermò di colpo con aria scioccata.
Legolas, il suo alter ego cinematografico era là, legato ad un albero,
completamente nudo. Le braccia sollevate e legate per i polsi ad un ramo
alto e le gambe divaricate, bloccate dalla corda che passava attorno al
tronco dell'albero ed era fissata alle caviglie. Lo splendido corpo
dell’elfo così maestosamente esposto, era una deliziosa esca. La sua
pelle candida e liscia creava un contrasto oscenamente seducente con la
rudezza dell'ambiente che li circondava. Orlando aggrottò le
sopracciglia, sentendosi quasi colto in fragrante. Che diavolo stava
pensando?
"Ero sicuro che saresti arrivato." esclamò l'elfo sorridendogli "Cosa
aspetti a slegarmi? Loro possono trovarci."
Orlando si avvicinò piano, preso dallo strano timore di vedersi come
allo specchio ma scoprì di sentirsi totalmente scisso dall'essere che
aveva di fronte.
Legolas lo fissava con uno sguardo malizioso, come se fosse a conoscenza
di qualcosa a lui ignoto.
"Il pugnale." mormorò l'elfo indicando con lo sguardo il fodero che
Orlando aveva attaccato alla cintola.
Solo in quel momento Orlando si rese conto di essere vestito con abiti
di scena.
Estrasse il pugnale e si abbassò per tagliare la corda alla base
dell'albero poi si rialzò e si avvicinò per liberargli i polsi. Mentre
si protendeva verso la corda legata al ramo alto sentì l’alito caldo di
Legolas sulla sua guancia.
"Ma forse tu non hai nessuna voglia di liberarmi.." gli sussurrò ad un
tratto l’elfo con voce sensuale, avvicinando le labbra al suo orecchio
tanto da sfiorarlo "...forse mi preferisci così...nudo e indifeso e
completamente nelle tue mani..."
Orlando sussultò allontanandosi di colpo. "Che diavolo vuoi dire?"
Legolas lo guardava dolcemente. “Voglio dire che puoi avermi, se vuoi.
Che puoi avere la mia bocca, il mio corpo e...che già possiedi la mia
anima.” concluse, con tono sommesso.
Orlando tagliò rabbiosamente la corda che legava Legolas per i polsi,
liberandolo. “Tu sei pazzo.” rispose, turbato da quelle parole.
Legolas senza indugio lo strinse tra le sue braccia parlandogli piano
con la testa posata sulla sua spalla.
“Perdonami…mi ero illuso che tu…so che voi uomini non approvate certe
relazioni e pensavo..”
Orlando era confuso e spaventato, non riusciva a capire cosa Legolas
stesse dicendo e soprattutto era sconcertato dalla reazione che il suo
corpo stava manifestando al semplice contatto con quello dell’elfo.
“Cazzo…non è possibile… “ pensò, staccandosi bruscamente da lui “ Non
capisco che cosa stai dicendo.” gli esclamò con voce dura.
Lo sguardo ferito e orgoglioso dell’elfo lo fece sentire bizzarramente
in colpa.
“Si certo…come preferisci.” rispose Legolas “Non parliamone più, vuoi?”
“Ah no! Voglio sapere” si sorprese a dire Orlando.
Legolas lo fissò intensamente, lo sguardo azzurro restò su di lui per un
interminabile minuto di assoluto silenzio.“ Giacchè vuoi sapere,
saprai…..” disse infine
Tutto avvenne in pochi secondi. Legolas si avvicinò prontamente a lui,
gli strappo il pugnale che aveva ancora tra le mani gettandolo lontano e
con uno sgambetto lo fece cadere a terra stendendosi repentinamente
sopra di lui mentre gli bloccava le braccia sopra la testa.
Orlando fece solo in tempo ad esclamare. “Io non posso averti!” poi le
labbra dell’elfo si posarono sulle sue.
***
“…e poi mi sono svegliato!” esclamò agitatissimo Orlando mentre un
pacifico Ian lo ascoltava sorridendo paternamente “Cosa significa questa
storia?!! Sono tre notti che questa specie di sogno a puntate va avanti..mi
sta facendo impazzire.”
“Eppure, mio caro ragazzo, se ci pensi bene è tutto molto chiaro…” disse
Ian con l’espressione di chi la sa lunga.
“Cosa vuoi dire?”
“Si gira!! Spegnete i cellulari e tutti al proprio posto! “ gridò in
quel momento l’assistente di scena.
“Beh…conosci il detto ‘i sogni son desideri’? Ma… i desideri di chi?”
rispose Ian enigmatico. “ Coraggio ragazzo…se è un sogno a puntate
l’unica cosa che ti resta da fare è …vedere cosa succede nell’ultima.”
Strizzò l’occhio prima di rimontare a cavallo.
***
“Giacchè vuoi sapere, saprai…”
“Io non posso averti!”
Le labbra di Legolas erano morbide e calde e odiava ammettere con sé
stesso di aver chiuso gli occhi nell’istante in cui la sua lingua era
entrata in contatto con quella dell’elfo, che lo dominava senza
difficoltà provocando eccitanti sensazioni in tutto il suo essere .
Orlando era furioso con sé stesso. Che cosa significava tutto ciò?
Spinse via con forza Legolas e si rialzò iniziando poi a correre
ciecamente nella foresta. Quando si fermò per riprendere fiato sentì
lacrime salate che gli scorrevano sul viso e mentre con la mano le
spazzava via si rese conto di avere la barba. Si toccò ancora il viso.
Si, decisamente aveva la barba. Un rumore attirò la sua attenzione… un
gorgoglio. “Un fiume!” pensò, rallegrato dalla scoperta. Procedette per
qualche manciata di passi finchè ne trovò le sponde e si avvicinò con
l’intento di rinfrescarsi il viso. Orlando si chinò sulla riva per
raccogliere un po’ d’acqua tra le mani. Fu allora che vide il suo
riflesso nel fiume ed emise un grido di sorpresa.
L’immagine che il fiume gli restituì, era quella di Aragorn.
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