.|. Libero di Amare .|.

13. Frenesia d'Amore

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L'indomani, subito dopo aver fatto colazione nelle loro rispettive camere, Aragorn e Legolas s'incontrarono e si diressero nella sala del trono per presentarsi a re Thranduil.

Appena varcarono la soglia della stanza, il re degli elfi di Bosco Atro (riconoscendo il figlio), sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta per lo stupore.

Sul viso di Legolas apparve uno splendido sorriso... era molto emozionato, non riusciva quasi a parlare... con tono incerto disse:

<Padre... sono tornato...> re Thranduil allora si alzò immediatamente dal trono, corse verso il figlio e lo abbracciò  con vigore.

Osservando la scena, Aragorn non potè che sorridere teneramente ed essere felice per il suo elfo, che finalmente si era ricongiunto al padre.

Thranduil si allontanò leggermente da Legolas e, con la voce provata dall'emozione; disse:

<Figlio mio! Dove sei stato?... ti ho fatto cercare ovunque... ero così preoccupato!...>

<Padre, mi dispiace che siete stato in pena a causa mia, ma purtroppo non è stata una mia scelta allontanarmi da casa...>

<E cos'è successo?...>

<Oh, è una lunga storia...>

<Beh, inizia a raccontare!...>

Legolas sospirò, poi disse:

<Ecco, il giorno della mia scomparsa ero andato a fare una passeggiata... camminai a lungo, così decisi di riposarmi un pò... mi sdaiai all'ombra di un albero, ma la mia tranquillità durò poco...> si interruppe per un momento e cercò lo sguardo del padre, il quale lo incoraggiò:

<Coraggio, continua...>

<Arrivarono due uomini che mi inseguirono e mi catturarono... per farla breve, dopo circa un mese di torture e umiliazioni mi ritrovai messo in vendita come schiavo...> Thranduil sembrava sconvolto, non riusciva a credere a ciò che aveva sentito...

<D... dici sul serio?!...>

<Purtroppo si, padre...> il re abbracciò nuovamente il figlio e disse con voce grave:

<Oh, Valar!... mi dispiace figlio mio, se solo avessi saputo in che condizione stavi!... è incredibile: il principe di Bosco Atro venduto come merce!...> fece una smorfia d'indigniazione, poi aggiunse:

<Ma dimmi... come sei riuscito a fuggire?...>

<Oh, ma non sono fuggito, padre...>

<C... come no? Allora come hai fatto a liberarti?...>

<Ecco... sono stato... comprato!...>

<Che cosa?!... e da chi?!...>

Legolas poggiò una mano sulla spalla da Aragorn e disse al padre:

<Da quest'uomo generoso, padre...>

Thranduil era alquanto confuso, non sapeva se essere grato all'uomo che aveva di fronte o se disprezzarlo...

Legolas comprese lo stato d'animo del padre, così spiegò:

<Ero rinchiuso in una gabbia, al mercato... avevo quasi perso la speranza, quando è arrivato lui... mi ha visto, è rimasto impietosito dalla mia sofferenza e ha deciso di restituirmi la libertà... così mi ha comprato...> l'elfo lanciò quindi uno sguardo complice al ramingo.

Thranduil mormorò:

<B... beh, allora vi ringrazio di cuore...> s'interruppe e domandò:

<Come avete detto che vi chiamate?...> ma l'uomo non fece in tempo a rispondere, che Legolas intervenne:

<Oh, padre... non potreste mai immaginare chi avete di fronte!...> Thranduil s'incuriosì:

<A no?!... di chi si tratta?...>

<Padre, lui è Aragorn figlio di Arathorn... è il re di Gondor!> il re degli elfi spalancò occhi e bocca sbigottito... si rivolse poi ad Aragorn:

<Oh, sire Aragorn... perdonatemi, non vi conoscevo di volto... non... non so che dire!...> il ramingo sorrise un pò imbarazzato:

<No, non vi preoccupate re Thranduil!... per me è un onore conoscervi!...>

<Anche per me lo è... a maggior ragione perchè mi avete riportato mio figlio sano e salvo... come potrò mai ringraziarvi?!...>

<Non dovete ringraziarmi... ho fatto semplicemente una cosa che sentivo e che ritenevo giusta...>

<Beh, il minimo che posso fare è farvi preparare una bella stanza e invitarvi a trattenervi qui fin quando volete...>

<L'invito lo accetto volentieri!... per quanto riguarda la stanza, me l'hanno già preparata!...> Thranduil guardò i due con sguardo interrogativo e domandò al figlio:

<Ma quando siete arrivati?>

<Ieri sera sul tardi... stavate dormendo e ho preferito aspettare oggi per farvi questa sorpresa...>

<Figurati! Potevi svegliarmi tranquillamente... comunque, non so che altro dire!... sono così felice di averti di nuovo qui sano e salvo!...>

<Anch'io sono felice di avervi riabbracciato, padre!...> così padre e figlio si strinsero teneramente...

Thranduil, poi, esclamò:

<è ora di pranzo!... perchè non andiamo a tavola...> Legolas sorrise e rispose:

<Certo!...> poi il re continuò:

<Forse, sire Aragorn, troverete il pasto un pò esiguo, ma a noi elfi non interessa molto mangiare!...> l'uomo rise e disse:

<Lo so, lo so!... non preoccupatevi maestà, a me va bene tutto!...>.

I tre si diressero così fuori dalla sala del trono...

 

Dopo pranzo, Legolas passeggiò a lungo in compagnia del padre, raccontandogli tutto quello che aveva passato negli ultimi mesi...

Aragorn, che aveva preferito lasciare soli padre e figlio che avevano molto da dirsi,

aprofittò della pausa per cavalcare in zona.

Tornò verso sera ma, dato che gli elfi non erano soliti cenare, si inrtattenne in giardino a conversare un pò con Legolas

<Allora? Com'è andata la giornata?...> Legolas sospirò e rispose sorridendo serenamente:

<Molto bene! Oh Aragorn... sono così contento di essere tornato a casa, non mi sembra vero di trovarmi di nuovo qui... è stupendo!> si lasciò cadere ai piedi del grande albero sotto il quale era seduto il ramingo; appoggiò debolmente la testa sul petto del compagno, sospirò nuovamente e mormorò:

<è tutto merito tuo meleth... sei tu che mi hai convinto a partire... grazie veramente!...>

Aragorn sorrise e, stringendo forte a sè Legolas, rispose:

<figurati! Non c'è bisogno di ringraziarmi... dopo tutto per me questa è una bella vacanza!...> i due risero, ma subito dopo Aragorn tornò serio e, con discrezione, domandò al suo elfo:

<Legolas... hai parlato con tuo padre?... insomma... gli hai detto di noi?...> l'elfo scosse il capo

<No Aragorn, non ancora... preferisco aspettare...>

<Beh, ti capisco... in fondo vi siete appena ritrovati... e poi abbiamo tutto il tempo che vogliamo, giusto?!> Legolas rispose scherzosamente:

<Beh, non proprio... siete il re di Gondor, avete un regno da gestire... ve ne siete scordato?!... mi spiace mio re, ma la vostra vacanza non può durare in eterno!...> Aragorn rise divertito; poi afferrò il viso di Legolas tra le mani, lo baciò intensamente e sussurrò languidamente:

<Mi fai impazzire quando mi parli così!... a dire il vero mi fai impazzire per ogni cosa che fai, anche la più banale...> l'elfo sorrise compiaciuto e premette le proprie labbra contro quelle dell'uomo, facendo poi scivolare la lingua al loro interno...

Quel dolce bacio sembrò durare in eterno...

I due si staccarono per riprendere fiato e Aragorn si appoggiò con la schiena al tronco dell'albero, trascinando con sè Legolas. L'uomo, con sguardo assente, prese ad accarezzare ritmicamente i capelli dell'elfo, il quale avvertì impercettibilmente che c'era qualcosa che non andava... Allora si mise a sedere a fianco al re e, fissandolo, gli domandò:

<Cosa c'è che non va?...> Aragorn sorrise e sussurrò con una nota di tenerezza nella voce:

<Possibile che ti accorgi sempre di tutto?!... per te non ho segreti, eh?! Sono come un libro aperto!...> Legolas sorrise a sua volta e rispose:

<Dimentichi che sono un elfo!... ma dimmi... cosa ti preoccupa?> l'uomo abbassò lo sguardo e, dopo una breve pausa di silenzio, mormorò:

<Da cosa hai capito che sono preoccupato?...>

<Dai tuoi occhi... sono velati... poco fa erano vivi, luminosi... ora sono cupi...>

Aragorn sorrise leggermente amareggiato e decise di confidare le proprie ansie all'elfo:

<Vedi Legolas... sono un pò spaventato...>

<Spaventato?! E da cosa?...>

<Dal futuro...> Legolas aggrottò le sopracciglia

<Dal futuro?!... perchè?>

<Ecco... non volevo parlartene per non metterti sotto pressione, però... però Legolas, ho bisogno di sapere...>

<Cosa?...>

<Le tue intenzioni... insomma, capisco che sei molto legato alla tua casa, alla tua gente... però se tu dovessi decidere di rimanere qui io... io... non so come la prenderei... che egoista che sono! Vorrei tenerti solo per me!...> l'elfo abbracciò il compagno e lo rassicurò con la sua voce calda e melodiosa:

<Oh Aragorn... ma non devi preoccuparti! Non ho intenzione di rimanere a Bosco Atro... certo, non posso negare che è una decisione dura da prendere, ma ho già scelto...> si concesse una breve pausa di silenzio, dopo di che continuò:

<Torno con te a Gondor, ormai è quello il mio posto... il mio destino è stare accanto a te... non riuscirei mai a lasciarti meleth nin!>

<Legolas... che bello sentirti dire queste cose!... ma sei sicuro che non soffrirai ad abbandonare nuovamente la tua casa?...>

<Certo! Soffrirei solo stando lontano da te!... non preoccuparti per me: la mia strada è questa... la stessa che percorrerò al tuo fianco e che ci condurrà alla felicità!...> e, sorridendo, aggiunse:

<E poi non dimenticare che posso tornare qui quando voglio!...>. Il volto di Aragorn era di nuovo raggiante...

Dopo qualche tenero bacio, l'uomo domandò all'elfo:

<Come pensi che la prenderà tuo padre?...>

<Sinceramente non lo so... non gli farà certamente piacere, ma alla fine sò che mi capirà e approverà la mia scelta perchè mi vuole bene e quello che desidera per me è esclusivamente la mia felicità...>

<Giusto!... e quando glielo dirai?>

<Quando si presenterà l'occasione adatta... inanzitutto dovrò dirgli come stanno realmente le cose tra noi due...>

<E se non accetterà la nostra relazione?...> Legolas sospirò leggermente preoccupato e disse:

<Credo che alla fine comprenderà anche questo... spero di ottenere la sua approvazione, però se ciò non dovesse accadere non rinuncerò al mio desiderio...> Aragorn, per allentare un pò la tensione che sentiva crescere nella voce di Legolas, ironizzò:

<Beh, buon per me!...> l'elfo rise; poi si alzò in piedi, si stiracchiò e mormorò:

<Ora basta parlare di cose serie... una lunga notte ci aspetta!...>. Aragorn si alzò in piedi a sua volta e, facendo il "finto tonto", domandò curioso:

<Perchè?! Cos'hai intenzione di fare?!...> Legolas sorrise maliziosamente, sfiorò con un dito le labbra di Aragorn e rispose:

<Ecco... avevo in mente di divertirmi un pò con te... ma se tu hai altri impegni...> l'uomo, eccitato dal modo di fare dell'elfo, lo afferrò per i fianchi e lo baciò con foga... Poi si staccò dalle sue labbra e, baciandogli il collo, mormorò:

<Non ho nessun impegno mio principe... sono a vostra completa disposizione!...> Legolas continuò quell'accattivante gioco:

<Quindi... posso farti tutto quello che voglio, giusto?!...> e Aragorn sempre più eccitato:

<Oh si mio principe!... potete farmi qualunque cosa! Sono vostro...  soltanto vostro!> l'elfo fece allora scivolare una mano tra le gambe dell'uomo, il quale, a quel contatto, afferrò il compagno per le spalle e lo spinse contro il tronco di un albero... prese a baciarlo e toccarlo d'appertutto...

<Legolas... sto perdendo il controllo...> l'elfo strinse i polsi dell'uomo, si allontanò a fatica da lui e lo costrinse a bloccarsi.

Aragorn rimase leggermente sconcertato... non capiva...

Legolas, notando l'espressione confusa quanto comica dell'uomo e accorgendosi dei capelli scompigliati e dei vestiti stropicciati, scoppiò a ridere

<Ah, ah, ah! Oh Aragorn, dovresti vederti!...> ma il ramingo non era affatto divertito...

<Pe... perchè mi hai allontanato?...>

<Perchè stavi perdendo il controllo... sei stato tu a dirlo!...> l'espressione di Aragorn era sempre più confusa...

<E che c'entra?...>

<Beh, ho fatto preparare una stanza... e se tu perdi il controllo qui, i miei piani vanno in fumo!...> finalmente Aragorn sorrise rilassato; poi disse:

<Potevi dirlo prima!... ho quasi temuto che non avessi gradito i miei baci...> Legolas sorrise dolcemente, abbracciò il compagno e sussurrò:

<Ma che dici?! Lo sai che ho sempre voglia di te...> così dicendo lo baciò sulla guancia, lo prese sotto braccio e lo condusse verso il palazzo...

<Ma cos'ha di speciale questa stanza che stai per mostrarmi?...>

<Oh, tra poco lo vedrai... e poi mi dirai se avresti preferito il giardino...>...