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7. Frammenti di un Sogno d'Amore

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Arwen ed Eomer annuirono ma Legolas rimase immobile…appena vide il ramingo allontanarsi però lo seguì velocemente, finendo di allacciarsi la tunica…

“No!” esclamò prendendo Aragorn per un braccio “Vado io”

L’uomo lo fissò per un istante poi accennò un sorriso e rimase a guardare l’elfo che si allontanava prima di tornare dagli altri.

“Forse è la persona più adatta…” sussurrò Eomer “…Eldarion è legato a lui più che a chiunque altro…lo ascolterà…”

“Lo spero…” mormorò Aragorn tra sé “…lo spero…”

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Legolas corse più veloce che poteva, non sapeva precisamente dove il giovane fosse andato così si fidò del proprio istinto…già una volta aveva ritrovato Eldarion quando tutti avevano perso ogni speranza…uscì da palazzo e raggiunse i giardini…e rallentò il passo quando lo vide…era inginocchiato a terra, con la testa bassa e i pugni stretti nell’erba…e stava piangendo, lo percepiva da come tremava il suo corpo…

Si avvicinò lentamente a lui e allungò una mano ma si fermò quando sentì la sua voce

“Vattene via…” sussurrò Eldarion senza voltarsi.

“Eldarion…”

“Vattene via” ripeté di nuovo il giovane alzando la voce.

“Eldarion…dobbiamo parlarne…” mormorò Legolas sfiorandogli la spalla con la mano ma si stupì quando il principe si allontanò, alzandosi in piedi di scatto…

“Vattene via!” gridò girandosi verso l’elfo ma facendo un altro passo indietro “Va via! Non mi toccare!”

“Eldarion lascia che ti spieghi…”

“Spiegarmi? Cosa vorresti spiegarmi?” gridò di nuovo il giovane “Che i miei genitori non si amano più? Che tu sei l’amante di mio padre ed Eomer quello di mia madre?” si fermò respirando profondamente “Beh grazie ma non ho bisogno di spiegazioni…l’ho visto con i miei occhi poco fa…”

“No…Eldarion non è come credi…” disse Legolas cercando di avvicinarsi a lui ma il giovane indietreggiò nuovamente.

“Ah no? Non è così?” ribatté Eldarion fissandolo “Vuoi dirmi che non eri tu la persona nel letto con mio padre? Vuoi dirmi che non sei il suo amante?”

“No…io non sono il suo amante…” disse l’elfo guardandolo “…io sono il suo compagno, tuo padre ed io ci amiamo ed è lo stesso per Eomer e tua madre…” voleva continuare ma vide il giovane chiudere gli occhi…

“Non è possibile…” mormorò il principe con un sorriso nervoso sul viso, riaprì gli occhi e guardò fisso quelli blu di Legolas “…e da quando?”

L’elfo rimase in silenzio per un momento e quando il giovane non ottenne risposta gridò

“Da quando?”

“Da prima che tu nascessi…” sussurrò Legolas e vide Eldarion chiudere di nuovo gli occhi, mentre le lacrime gli bagnavano in continuazione il viso.

“E allora perché sono qui?” chiese il principe stringendo le labbra “Perché mi hanno dato la vita se non…” ma si fermò mettendosi una mano sugli occhi e si rispose da solo “…per il regno…il re e la regina avevano bisogno di un erede…è ovvio…”

“No…no Eldarion…” disse Legolas scuotendo la testa e facendo un passo verso di lui “…non è come pensi…” ma le sue parole furono interrotte da quelle del giovane.

“E le mie sorelle?” sussurrò Eldarion guardandolo “Se io servivo per ereditare il trono…perché anche loro…”

“Sono figlie di Eomer…” rispose l’elfo avvicinandosi ancora di più a lui quando notò che il giovane non stava più indietreggiando.

“Questo è un incubo…” mormorò Eldarion scuotendo la testa “…non può essere vero…” e abbassò lo sguardo cercando di dare un ordine a tutti sentimenti che provava dentro di sé in quel momento…rabbia, dolore, delusione…non sarebbe riuscito a definirli…erano troppi e così intensi…ad un tratto si ritrovò tra le braccia di Legolas…l’elfo aveva approfittato di quel momento di distrazione per raggiungerlo e stringerlo a sé…

“Lasciami!” gridò il giovane cercando di divincolarsi dalla stretta “Lasciami andare! Vattene via!”

Ma Legolas non lo fece e lo abbracciò più forte

“Shh…calmati Eldarion…calmati…” continuava a sussurrare dolcemente tra le grida del principe.

“Lasciami andare! Vattene! Non mi toccare!” ma lentamente Eldarion si perse tra le sue braccia e la forza con cui cercava di allontanarsi da lui, diminuì come anche le sue grida che diventarono quasi un sussurro…

“…lasciami…non mi toccare…non mi toccare…va via…” e presto anche quel sussurro si spense lasciando spazio alle lacrime che invece non volevano cessare…sentì le gambe deboli, talmente deboli che se l’elfo non lo avesse stretto così forte, sarebbe crollato al suolo…

Legolas sentì il corpo di Eldarion rilassarsi e si inginocchiò a terra, portando il giovane con sé…gli mise una mano sulla testa quando lui la appoggiò sulla sua spalla ed iniziò a cullarlo dolcemente come quando era un bambino…a poco a poco capì che Eldarion aveva smesso di piangere…e poi udì la sua voce, ancora debole…

“Mi hai mentito…”

L’elfo chiuse gli occhi e rimase in silenzio…era vero…gli aveva mentito…tutti gli avevano mentito…avevano girato intorno alla verità per troppo tempo…

“…mi hai sempre mentito…” mormorò Eldarion "...quand'ero bambino mi dicevi che non potevi restare a dormire con me perché ormai ero cresciuto...ed invece la verità era che volevi andare da mio padre..." respirò profondamente quando sentì di nuovo le lacrime agli occhi "...ed io avevo paura...paura di restare solo ma lo facevo perché tu mi davi coraggio ma...la notte rimanevo sveglio per ore a pensare perché preferivi restare solo nella tua stanza invece che con me...quanto sono stato stupido..."

"Eldarion non..."

"...ed i giorni durante i quali passavo ore ad aspettarti...mi dicevi che eri stato trattenuto dai giardinieri o che eri rimasto troppo nelle stalle...ed a me non importava perché finalmente eri tornato da me...ma invece eri nel letto di mio padre..." strinse le labbra, voltando la testa e nascondendo il viso contro il collo di Legolas "...io mi fidavo di te...credevo a tutte le tue parole..." ed ancora le lacrime ripresero a rigare le sue guance, come se fosse il solo modo per far diminuire il dolore che sentiva nel cuore...

"Eldarion...abbiamo sbagliato..." sussurrò Legolas dolcemente "...dovevamo dirtelo...so quanto ti senti ferito...è stato atroce e non dovevi venirlo a sapere in questo modo...ma non possiamo cambiare la realtà...forse adesso ti sembrerà tutto assurdo ma col tempo riuscirai a comprendere..."

Eldarion si stinse a lui e sentì la sua mano tra i capelli...si odiava in quel momento...si odiava perché nonostante tutto non riusciva essere in collera con Legolas...respirò intensamente per cercare di calmarsi...ma sentì quel profumo...non ci aveva mai fatto caso, non l'aveva mai percepito...e l'immagine dell'elfo con suo padre gli ritornò nella mente...si allontanò di colpo mettendosi in piedi...

"Non...non mi toccare..." sussurrò fissandolo "...sta lontano da me..."

"Non allontanarmi Eldarion..." disse Legolas rialzandosi a sua volta "...so che è difficile ma..."

"Hai il suo profumo addosso..." ribatté il principe alzando una mano verso di lui quando lo vide fare un passo per avvicinarsi "...hai il profumo di mio padre addosso..."

L'elfo aggrottò le sopracciglia...non capiva perché si stava comportando così...prima sembrava essersi calmato...    

“Ti prego…cerca di capire cosa…”

“No!” lo interruppe Eldarion “Tu hai…il suo profumo…” scosse la testa, chiudendo gli occhi “…io non…”

“Eldarion…” sussurrò l’elfo dolcemente allungando una mano verso di lui.

“Non voglio…non lo sopporto…” mormorò il giovane riaprendo gli occhi…fissò per un istante Legolas e corse via velocemente.

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Aragorn si girò nel letto, appoggiò una mano accanto a sé ma si accorse di essere solo, così aprì gli occhi e vide che Legolas era in piedi accanto alla finestra con le braccia incrociate sul petto.

“Ad telich na haust meleth (Ritorna a letto amore)” mormorò ma notò che lo sguardo dell’elfo era ancora perso nel cielo…

“Hon ereb si…(Lui è solo adesso)” sussurrò Legolas “…a i nîr ned hûn în ú anna hon îdh…(e il dolore nel suo cuore non gli concede riposo)”

“Hon peditham ned i aur (Gli parleremo nel mattino)” disse Aragorn guardando il compagno.

“E se lui non volesse?” chiese l’elfo voltando la testa verso di lui “Si è chiuso nella sua stanza per stare lontano da noi…”

“Concedigli del tempo, è stato difficile…”

“No…noi l’abbiamo ferito…” lo interruppe Legolas avvicinandosi di nuovo al letto “…con le nostre menzogne abbiamo costruito attorno a lui un castello di cristallo ed ora ne rimangono solo le macerie…è cresciuto in un mondo che non esiste e questa sera ha visto per la prima volta la realtà…” si sedette sul letto appoggiando una mano su quella del compagno “…oh Estel tu non hai visto i suoi occhi…non hai visto quella luce che li illuminava spegnersi lentamente ad ogni mia parola…è stato terribile vedere ogni sua certezza svanire in pochi istanti…”

“Legolas…non c’era altro modo…” sussurrò Aragorn stringendo nella sua la mano dell’elfo “…doveva sapere la verità…”

“Ma non così…” ribatté Legolas scuotendo la testa “…non doveva vedere suo padre…o sua madre con un'altra persona…non doveva vederci mentre…”

“Non possiamo cambiare gli eventi…” intervenne il ramingo “…anche se lo vorrei quanto te…vedrai, col tempo tutto tornerà come prima…”

Legolas accennò un sorriso e si stese a fianco del compagno, ma non chiuse gli occhi, rimase tutta la notte a fissare il soffitto con una strana sensazione dentro di sé.

 

Anche in un’altra stanza c’era qualcuno che quella notte non avrebbe trovato riposo…Eldarion era steso sul letto con un cuscino tra le braccia, non si era cambiato d’abito e non si era nemmeno infilato sotto le coperte…si era semplicemente gettato sul letto, voltandosi su un fianco per guardare la luna fuori dalla finestra…i suoi occhi erano aperti e sulle sue guance scendeva di tanto in tanto una lacrima…e lì, nel silenzio, cercava di dare un senso ai pensieri che affollavano la sua mente e a quelle emozioni che lo tormentavano…lentamente però iniziava a capire perché stava soffrendo così tanto…

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Passarono alcuni giorni…giorni durante i quali Eldarion rimase chiuso nella sua stanza, aprendo la porta solo per prendere il cibo che a turno Legolas, Aragorn o Arwen gli portavano continuando ogni volta a implorarlo di uscire. Eomer aveva deciso di stare al di fuori di questa storia, era convinto che Eldarion avesse solo bisogno di restare solo per comprendere ed infatti un pomeriggio, il principe uscì dal piccolo rifugio che si era creato e scese nella sala dove trovò tutti gli altri ad attenderlo.

Eomer era seduto a capo tavola con un libro tra le mani, dall’altro lato c’erano Arwen e Legolas mentre Aragorn era in piedi accanto al camino. Eldarion entrò lentamente, guardandosi attorno e subito sentì gli occhi di tutti quanti puntati su di sé.

“Se desiderate ancora parlarmi, ora sono pronto ad ascoltare” disse fermandosi al centro della sala.

Aragorn lanciò un’occhiata ad Arwen, poi si avvicinò al figlio…

“Eldarion…siediti per favore…” disse prendendo una delle sedie e spostandola indietro.

Il giovane si sedette e guardò i volti davanti a sé…il suo sguardo poi si fermò per qualche momento su quello di Legolas…

“In questo punto però sembro io quello a dovere delle spiegazioni” sussurrò tra sé abbassando gli occhi.

“Eldarion, a tutti noi dispiace per quello che è successo…” iniziò Aragorn appoggiandosi al tavolo vicino al re di Rohan “…e non cercheremo delle scuse perché sarebbero inutili…tu meriti la verità, quella verità che già da molto avresti dovuto conoscere ma che per paura non ti abbiamo mai rivelato…tua madre ed io ci amiamo ma i nostri cuori appartengono ad altre persone, ma abbiamo deciso di portare avanti la promessa che ci eravamo fatti anni fa per il bene dei nostri popoli…quando ci siamo uniti in matrimonio entrambi eravamo consapevoli della scelta che stavamo facendo e di quello a cui saremmo andati incontro…” si fermò e guardò Arwen che annuì.

“Allora tuo padre aveva già donato il suo cuore a Legolas mentre io ho scoperto dopo poco il mio amore per Eomer…” continuò la dama “…abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà ma col tempo siamo riusciti a superarle…entrambi siamo legati ad altre persone ma questo non significa che tra noi non c’è più nessun tipo di sentimento…e tu sei il frutto di quell’amore che ancora ci unisce…noi ti amiamo Eldarion non dubitarne mai…”

“Ora…noi capiamo come puoi sentirti dopo aver scoperto tutto questo…” riprese il ramingo “…e ti daremo tutto il nostro appoggio per affrontare questa situazione…”

Quando Aragorn finì un silenzio calò nella stanza…Legolas lanciò un’occhiata ad Eomer dall’altra parte del tavolo e l’uomo si schiarì la voce…

“Ehm…Eldarion puoi parlare se hai qualcosa da dirci…”

Il principe accennò un sorriso e alzò lo sguardo sul re di Rohan…

“Beh…avrei molte cosa da dire ma se lo facessi i miei genitori non mi riconoscerebbero più come figlio e Gondor perderebbe il suo solo ed unico erede al trono…”

“Non dire così…” sussurrò Arwen fissandolo “…per noi sei importante ma non per quel motivo…”

“Oh certo…” mormorò Eldarion voltando la testa verso di lei “…posso accettare tutto quello che mi avete detto riguardo alle vostre storie ma non raccontatemi che la mia nascita era desiderata…probabilmente entrambi stavate pensando a qualcun altro mentre eravate nello stesso letto…”

“No Eldarion…” disse la dama scuotendo la testa ma il giovane continuò alzando la voce

“E questo lo dimostra il fatto che dopo pochi anni, quando ormai ero in grado di cavarmela da solo e non dovevate più badare a me, tu hai deciso di avere delle figlie dall’uomo che amavi veramente e di restartene con loro per la maggior parte del tempo…”

Aragorn vide Arwen abbassare lo sguardo ed intervenne

“Non parlare in questo modo a tua madre…”

“Non ho detto niente di sbagliato…padre…” ribatté Eldarion fissandolo “…è solo la verità…ed è della verità che stiamo discutendo giusto? Mia madre preferisce restare con le figlie che ha avuto per amore come tu hai preferito lasciarmi qui a palazzo piuttosto che portarmi con te ad incontrare Legolas quando lui era a Bosco Atro…” si fermò un istante e notò che Aragorn stava stringendo le labbra “…ogni singola volta ti supplicavo…non desideravo altro che accompagnarti per poter rivedere il suo volto e sentire la sua voce…” voltò la testa e posò il suo sguardo su Legolas, quando incontrò i suoi occhi fece un profondo respiro “…ma la tua risposta era sempre quella...No Eldarion sai bene che abbiamo molti argomenti di cui discutere, non abbiamo tempo per divertirci…” mentre parlava continuava a fissare l’elfo “…non voglio nemmeno immaginare cosa facevate ma sicuramente era tutto fuorché discutere dei vostri regni…” vide gli occhi di Legolas chiudersi per un istante e continuò “…ora capisco perché non mi era permesso vedere nemmeno per una volta la persona alla quale tengo più di chiunque altro…non avevate tempo per me…”

“Eldarion ti prego…non parlare così…” sussurrò Legolas dolcemente "...sono stato lontano per molto tempo ma non ti ho mai dimenticato...pensavo a te in continuazione..."

"Ma pensavi a me come un bambino che aveva paura degli orchi sotto al suo letto, non è così?" ribatté Eldarion senza staccare gli occhi da lui "Non potevi far altro visto che non conoscevi il mio volto..."

"No io..." sussurrò l'elfo fissandolo, poi chiuse gli occhi per un attimo prima di continuare "...sì...questo è vero...ti ricordavo ancora bambino e mi sei mancato...avrei voluto restarti accanto, vederti crescere...e...ho desiderato molte volte poter conoscere il tuo volto ma..."

"Ma preferivi passare il tempo che avevi a disposizione nel letto con mio padre piuttosto che con me" lo interruppe Eldarion alzando la voce.

Aragorn spalancò gli occhi e vide l'espressione sul volto di Legolas...la conosceva bene...ormai aveva imparato a conoscerla...Eldarion lo stava facendo sentire in colpa...e non doveva succedere...

"Eldarion!" intervenne alzando lo sguardo su di lui "Modera le tue parole...Legolas aveva dei doveri nei confronti del suo popolo, non ha deciso lui di restare lontano per così tanto tempo...in ogni caso quello che ha deciso di fare in quei giorni non ti riguarda ma non per questo devi dubitare dell'affetto che prova nei tuoi riguardi..."

"Oh certo che non mi riguarda..." ribatté il principe continuando a fissare negli occhi Legolas "...non ero io quello che desiderava vedere...non ero io quello che voleva avere vicino...non ero io quello che voleva..."

"Eldarion basta!" gridò Aragorn facendo un passo verso di lui "Ora stai esagerando!"

"Io desideravo vederti..." disse Legolas alzandosi, velocemente si avvicinò alla sedia dove era seduto il giovane e si inginocchiò davanti a lui stringendogli le mani nelle proprie "...e desideravo poterti riabbracciare...è stato così difficile restare lontano per anni dalle persone che amavo...perché non mi credi?"

Eldarion rimase in silenzio per un lungo momento fissando gli occhi blu dell'elfo davanti a sé poi sussurrò

"Perché fino ad ora mi hai sempre mentito" e allontanò le mani dalle sue.

Legolas rimase immobile...quelle parole e quel gesto...aveva sentito un dolore fortissimo al cuore...e non sapeva cosa dire...non poteva rispondergli perché era la verità...

Aragorn rimase allibito di fronte a quella reazione, non se la sarebbe mai aspettata da suo figlio nei confronti di Legolas...stava per parlare ma vide Eldarion voltare la testa nella sua direzione...

"Posso andarmene ora?" gli chiese il principe a bassa voce.

Il ramingo rimase in silenzio per un attimo...e sentì una stretta al cuore quando notò che Legolas stava ancora guardando il volto del giovane ed i suoi occhi erano lucidi...

"Posso...andarmene...ora?" ripeté Eldarion alzando la voce e scandendo le parole.

"Sì...va nella tua camera Eldarion" rispose Aragorn annuendo. Restò immobile osservando il figlio che, rialzandosi, non abbassò nemmeno per un istante lo sguardo verso l'elfo, dopodiché uscì velocemente dalla stanza.

Legolas si rimise in piedi e fece un passo per seguirlo ma sentì sul braccio la mano del compagno.

"Lascialo stare...non adesso" gli sussurrò il ramingo.

"No...io devo parlargli..." disse l'elfo scuotendo la testa "... devo farlo adesso…non voglio che soffra…gli ho fatto del male e…”

“Legolas ma non capisci?” lo interruppe Aragorn “Lo sta facendo intenzionalmente per farti sentire in colpa…si sente tradito e non lo metto in dubbio ma ha agito in quel modo perché ti conosce e sa che alle sue parole avresti reagito in questo modo…”

“Ma era la verità!” ribatté l’elfo fissandolo “Tutto quello che ha detto era vero ed io non posso restarmene qui mentre lui è di nuovo rinchiuso nella sua stanza…non ci riesco…ti prego Estel…lasciami andare da lui…”

Il ramingo lo guardò in silenzio, poi gli lasciò il braccio e annuì…restando poi ad osservarlo mentre correva fuori dalla stanza.

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“Eldarion!” disse l’elfo bussando ripetutamente alla porta “Devo parlarti!”

“Io non ho niente da dirti!” gridò il principe “Lasciami stare!”

“Eldarion ti prego! Concedimi solo qualche momento! Poi se è quello che desideri non ti cercherò più” Legolas attese in silenzio per qualche attimo poi udì la risposta del giovane

“Entra…è aperta…”

L’elfo entrò nella stanza e vide Eldarion seduto sul letto con la testa tra le mani, ma appena il giovane sentì la sua presenza alzò lo sguardo su di lui ed allora Legolas notò che i suoi occhi erano arrossati come se avesse appena smesso di piangere…

“Perché ti sei comportato in quel modo?” sussurrò l’elfo avvicinandosi a lui “Io…io posso capire come ti senti…tradito, umiliato, credi che a nessuno importi della tua vita se non perché sei l’erede al trono…lo so perché sono le stesse cose che provavo io…ma tu hai una famiglia che ti ama…i tuoi genitori farebbero qualsiasi cosa per te e non perché dovrai diventare re ma perché sei loro figlio…non incolparli per le scelte che hanno dovuto fare, anche tu ti accorgerai che essere un sovrano comporta molti sacrifici e forse ora non capisci…” ma si fermò quando vide il giovane sorridere.

“Oh Legolas!” sospirò Eldarion fissandolo “Sei tu quello che non capisce…” si alzò in piedi e fece qualche passo nella stanza “…non mi importa se i miei genitori fingono di stare insieme per il bene del regno…sì quando ho saputo la verità sono stato male ma non posso farci niente, d’altronde sono loro stessi a scontarne le conseguenze…io devo solo abituarmi all’idea…ed anche se rimango convinto che mi hanno dato la vita solo per quello scopo, non mi hanno fatto mai mancare niente…”

“Allora perché il tuo cuore non riesce a ritrovare la pace?” mormorò Legolas dolcemente “Perché non può tornare tutto come prima?”

Eldarion si avvicinò di nuovo al letto con la testa bassa e si sedette…

“Perché…” sospirò “…anche se ti dicessi il perché non cambierebbe nulla…”

“Sì invece!” ribatté l’elfo sedendosi al suo fianco “Insieme possiamo trovare una soluzione a ciò che ti affligge…” gli accarezzò con dolcezza i capelli, spostandoglieli dietro all’orecchio per poter vedere il suo volto “…aprimi il tuo cuore…fidati di me come una volta…perché soffri?”

“Perché non sopporto vederti tra le braccia di mio padre…” sussurrò Eldarion voltando la testa verso di lui “…e sapere che ogni notte la passi nel suo letto mi fa impazzire…”

Legolas spalancò gli occhi stupito…non riusciva a credere a quelle parole…possibile che fosse la sua relazione con Aragorn il vero problema? Aprì la bocca per parlare ma si ritrovò senza parole…la sua mente era completamente vuota se non per quelle due frasi che continuavano a ripetersi…

Eldarion lo guardò a lungo negli occhi in attesa di qualche segno…qualcosa che gli desse una risposta a quella domanda che da mesi aveva nel cuore…ad un tratto alzò una mano e la appoggiò sul petto dell’elfo…e allora sentì il suo cuore, stava battendo fortissimo…sorrise e passò le dita sulla guancia di Legolas, vide i suoi occhi blu socchiudersi per qualche istante ma allora si alzò in piedi e lentamente uscì dalla stanza.

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Passarono alcuni giorni ed Eldarion sembrava essere tornato quello di prima, scherzava e parlava con tutti…tutti tranne Legolas e suo padre…quando si ritrovavano a cena insieme un silenzio improvviso calava nella sala e si interrompeva solo quando anche Eomer o Arwen si univano a loro.

 

Una sera, quando finirono di cenare, Aragorn allungò una mano verso quella di Legolas e la strinse nella sua, mentre parlava con Eomer di alcune questioni…l’elfo gli sorrise ma appena si voltò, vide davanti a sé l’espressione sul viso di Eldarion e rimase senza fiato quando scorse qualcosa nei suoi occhi…sembrava gelosia…e ne ebbe la conferma quando dopo pochi istanti il giovane si alzò violentemente da tavola, andandosene senza dire una parola.

 

Più tardi Eomer uscì su uno dei grandi balconi, per godersi l’aria della sera, dopo aver avuto una discussione, fortunatamente positiva, con Arwen. Si guardò attorno e vide alla sua destra Legolas, chinato in avanti con i gomiti appoggiati al ripiano di marmo del balcone…stava guardando fisso davanti a sé gli alberi dei giardini ma la sua mente sembrava totalmente in un altro posto.

Si avvicinò lentamente a lui e quando lo raggiunse, si mise nella sua stessa posizione…

“Qualcosa ti turba…” sussurrò guardando dove anche lo sguardo dell’elfo era rivolto “…lo vedo da giorni ormai…è forse qualcosa legato al comportamento che ha tenuto il nostro principe questa sera?”

Legolas rimase in silenzio per un lungo momento, poi fece un profondo respiro…

“Tu sei mio amico giusto?” gli chiese con un tono di voce molto basso.

“Certamente” rispose Eomer incuriosito da quella domanda.

“E se ti facessi una domanda, tu mi risponderesti con sincerità?”

“Certo…di che cosa si tratta?”

L’elfo voltò la testa verso di lui e fissandolo intensamente gli chiese

“Tu credi che Eldarion possa desiderarmi?” si fermò un istante per poi continuare “Credi che possa sentirsi attratto da me?”

Eomer cercò di trattenersi ma dopo pochi attimi si mise a ridere, abbassando la testa e girandosi per appoggiarsi contro la balconata.

“Perché…perché ridi?” sussurrò Legolas aggrottando le sopracciglia, ma quando vide che l’uomo non dava segno di smettere alzò la voce “Perché stai ridendo? Non sto scherzando! Smetti!”

“Scusa…scusa…” ribatté Eomer cercando di controllarsi “…è solo che…sarebbe pazzesco…padre e figlio che bramano la stessa persona…le conseguenze potrebbero essere molto divertenti…” poi abbassò lo sguardo “…oppure tremende dipende da…”

“Eomer ti prego!” lo interruppe Legolas afferrandogli il braccio “Desidero solo una risposta!”

Il re di Rohan lo guardò per un momento

“Vuoi la verità?” gli chiese e quando vide l’elfo annuire continuò, incrociando le braccia sul petto “Io credo sia impossibile che non ti desideri…” notò l’espressione perplessa sul suo bel viso e sorrise “…avanti…in un modo o nell’altro fai perdere la testa a chiunque…Aragorn, Leithian, Lanthir…me…insomma…tu hai qualcosa di speciale Legolas, ormai dovresti sapere l’effetto che hai sulle persone che ti circondano…”

“Mah…io non mai fatto niente per…” sussurro l’elfo come incredulo.

“Non devi fare qualcosa…” lo interruppe sorridendo Eomer “…è il tuo modo di essere, la tua visione della vita…sei tu…e sicuramente Eldarion non è immune alla tua magia…”

“Io l’ho cresciuto Eomer!” ribatté Legolas fissandolo “Lo preso tra le braccia quando era appena nato…dovrebbe considerarmi come un padre o un fratello più grande…”

“Un padre?” ripeté ridendo l’uomo “Legolas apri gli occhi…Aragorn è suo padre ma tu…” si fermò un momento e guardò dall’alto in basso l’elfo “…insomma guardati…e guarda Eldarion…come puoi pretendere che ti consideri un padre? Lui è giovane ed in te non vede un fratello, forse quando era bambino sì, ma non adesso…non noti che da quando sei tornato non ti cerca perché ha paura del buio ma ti cerca perché vuole te?”

“Come puoi saperlo?” chiese l’elfo “Forse ti sbagli…forse entrambi ci stiamo sbagliando…”

“Oh lo spero Legolas!” disse Eomer “Lo spero con tutto il cuore…o se invece è così, spero che desideri solo tuo corpo perché se ci fosse dell’altro…”

“No! Non è così, non c’è dell’altro!” ribatté Legolas alzando la voce.

“Va bene…” sussurrò l’uomo annuendo “…in questo caso basta che tu gli faccia capire che non lo desideri in quel modo…tutto qui…” vide l’elfo abbassare lo sguardo e rimase per un istante a bocca aperta “…perché…tu non lo desideri in quel modo vero?” per un lungo momento non ottenne risposta, così spalancò gli occhi voltandosi completamente verso di lui

“Legolas rispondimi ti prego…”

“Il mio corpo…l’ha desiderato…” mormorò Legolas alzando timidamente lo sguardo su di lui “…e mi odio per questo…continuavo a ripetermi che lui non era Aragorn…che non dovevo sentirmi in quel modo ma…”

“Fermati!” disse Eomer alzando una mano verso di lui “Non continuare”

“Io ho paura Eomer!” ribatté l’elfo alzando la voce “Ho paura di quello che provo…ho paura di quello che può succedere…”

“Legolas…”

“E ho paura quando Aragorn mi dice che è troppo stanco per cavalcare con me mentre invece Eldarion mi seguirebbe ovunque…ho paura di me stesso Eomer…”

“Legolas calmati!” sussurrò il re di Rohan prendendogli una mano “Andrà tutto bene…devi solo capire cosa vuoi…”

“Io voglio passare il resto della mia vita con Aragorn ed amarlo fino a quando me ne sarà data l’opportunità” mormorò Legolas fissandolo.

“E così sarà…” rispose l’uomo sorridendo “…ma devi chiarire quella cosa con Eldarion prima che i suoi sogni vengano infranti di nuovo…”

Legolas lo fissò in silenzio poi abbassò lo sguardo e si incamminò per rientrare nel palazzo. Eomer si passò una mano sul viso e sospirò tra sé

“Oh Eldarion…possibile che quella notte i nostri pensieri erano rivolti veramente alla stessa persona?”

~

Legolas si fermò davanti alla porta, fece un profondo respiro e bussò…si aspettava il silenzio ed invece subito udì una risposta.

“Avanti…”

Entrò e richiuse la pesante porta di legno dietro di sé poi si voltò aprendo la bocca per parlare ma si fermò all’istante quando vide Eldarion e strinse più forte il pugno sull’elsa della spada che portava con sé. Il giovane principe di Gondor era seduto sul piano inferiore della grande finestra di pietra con la gamba destra rialzata e piegata davanti a sé…era appoggiato di schiena al muro, con la testa leggermente inclinata all’indietro, aveva lo sguardo fisso davanti a sé e stringeva in una mano un calice.

“Sapevo che saresti venuto…” sussurrò Eldarion senza muoversi “…devi rimproverarmi per il comportamento che ho tenuto a cena…”

Legolas rimase ancora un momento in silenzio, osservandolo…indossava dei pantaloni e degli stivali neri ed una lunga vestaglia argentata chiusa sul petto da tre lacci…in quella posizione e con la luce della luna che lo accarezzava sembrava un Elfo…bellissimo e perfetto…e Legolas chiuse gli occhi per un istante…cercando di imprimersi nella memoria il motivo di quell’incontro al posto della splendida visione che aveva davanti…

“Credevo che tu stessi già riposando…” disse l’elfo facendo qualche passo.

Eldarion sorrise debolmente e voltò la testa verso di lui

“Come posso trovare riposo in questa stanza?” mormorò “Come posso farlo sapendo quello che hanno visto questi muri? O quello che è successo in questo letto…”

“Io…ti ho riportato la tua spada…” disse Legolas abbassando lo sguardo e cambiando discorso “…so quanto ci tenevi…” alzò la mano con la spada nel pugno “…non volevo che rimanesse sul pavimento dell’altra stanza…” e lentamente l’appoggiò su un tavolo poi si girò di nuovo verso di lui e vide gli occhi del principe fissi su di sé “…perché non sei tornato a riprenderla?”

Eldarion bevve un sorso di vino e sorrise di nuovo

“Forse perché da quella sera ho scoperto che per me non era poi così importante…” rispose “…e forse anche perché non era quell’arma che desideravo veramente…”

“E cosa desideri allora?” gli chiese debolmente l’elfo e alla sua stessa domanda sentì un brivido lungo il corpo.

“Cosa desidero…” ripeté tra sé il giovane muovendo il calice davanti al viso prima di finire il vino in esso contenuto.

“Sì Eldarion…” sussurrò Legolas facendo un passo verso di lui “…dimmi la verità…”

“La verità?” chiese il giovane alzandosi lentamente in piedi “Non sempre la verità è piacevole da ascoltare…in questi giorni l’ho imparato molto bene…” si avvicinò ad un tavolo sul quale c’erano un’anfora ed un altro calice, versò dell’altro vino nel proprio e porse il calice già pieno all’elfo “…comunque…bevi con me Legolas…brindiamo a questa verità…”

Legolas prese il calice dalla mano del principe senza mai allontanare gli occhi dai suoi poi entrambi bevvero il vino in un solo sorso, riappoggiando i calici ormai vuoti sul tavolo di legno.

Quando Eldarion vide l’elfo lasciare il bicchiere sorrise tra sé e fece qualche passo nella stanza con la testa bassa.

“Sei ancora convinto di voler sapere la verità?”

“Sì Eldarion…” disse Legolas avvicinandosi a lui “…rivelami cosa attende il tuo cuore…rivelami cosa desideri…”

“Io desidero te…” sussurrò Eldarion voltandosi verso di lui e vide l’elfo spalancare gli occhi “…da quando ti ho rivisto non riesco a smettere di pensarti…” lentamente fece dei passi verso di lui  “…tu sei sempre stato nella mia mente ma ora è diverso…i pensieri che invadono la mia mente giorno e notte sono diversi…i miei sogni sono diversi…”

Legolas sentì il proprio cuore battere con forza e più il principe si avvicinava a lui, più anche il respiro aumentava di intensità…cercò di fare un passo indietro per allontanarsi ma non ci riuscì…era come se il suo corpo volesse essere raggiunto…

“...continuo a sognarti Legolas…” proseguì il giovane fermandosi davanti a lui e fissandolo intensamente “…sogno i tuoi occhi…le tue labbra…il tuo corpo…” mentre parlava iniziò ad accarezzargli il viso fermando la mano sul suo petto “…mi sono ripetuto molte volte che non dovrei provare questo forte desiderio nei tuoi confronti ma…non riesco a farne a meno…quando ti sono vicino io…”

“Eldarion te ne prego…” bisbigliò quasi senza fiato l’elfo, strinse le labbra e indietreggiò finendo però contro la parete vicino al tavolo “…sai che non è giusto…io non posso essere quello che vorresti…”

“Cosa? Il mio amante?” disse Eldarion raggiungendolo di nuovo e mettendosi davanti a lui.

“Sì…voglio dire…no…” si corresse Legolas chiudendo per un istante gli occhi “…io non potrei mai esserlo…e non solo perché amo Aragorn e sono legato a lui ma anche perché ti ho cresciuto…Eldarion cerca di ragionare…tu dovresti vedermi come un fratello…o come un padre…”

“Tu non sei mio padre!” sussurrò il principe mettendo una mano sul muro di fianco al volto dell’elfo, si avvicinò a lui fino a toccarlo col proprio corpo e con le labbra gli sfiorò l’orecchio “…mio padre non avrebbe reagito in quel modo, quel pomeriggio, nelle cucine…”

Legolas cercò di calmarsi…di mantenere il controllo…ma sentì una vampata di calore in tutto il corpo quando le labbra del giovane si mossero per pronunciare quelle parole…

“Eldarion…” disse cercando di spingersi il più possibile contro il muro per stare lontano da lui e soprattutto per non fargli sentire quanto il suo corpo avesse già ceduto al desiderio…non riusciva a spiegarselo…era impossibile che solo la vicinanza di Eldarion lo facesse sentire in quel modo…strinse i pugni lungo i fianchi, chiudendo gli occhi per un momento, quando li riaprì il suo sguardo fu attratto dai bicchieri sul tavolo…

“Io ti ho sentito…” continuò il principe sfiorandogli dolcemente la guancia con la propria “…e credevo di impazzire…essere stretto tra le tue braccia mentre il tuo corpo…”

“Eldarion…” lo interruppe l’elfo facendo un respiro profondo “…cosa c’era in quel bicchiere?”

Il giovane lo guardò negli occhi, sorridendo maliziosamente.

“Cosa mi hai fatto bere?” gli chiese di nuovo Legolas con la voce che quasi tremava per la paura della risposta.

“Perché non provi ad indovinare?” rispose Eldarion mettendo le mani sul suo petto e muovendo le dita sul morbido velluto della tunica verde smeraldo “Dovresti conoscere le erbe meglio di me…”

Legolas socchiuse le labbra, fissando il principe in preda al panico…non era possibile che gli avesse dato veramente…ma un’altra ondata di calore non gli lasciò dubbi…

“Devo…devo andarmene…” disse guardando la porta della camera “…lasciami uscire di qui…”

“No!” ribatté Eldarion stringendo i pugni sul suo abito “Sei venuto da me per sapere la verità e…”

“Eldarion fammi uscire da questa stanza!” lo interruppe Legolas alzando la voce più che poteva nonostante il suo respiro diventasse sempre più veloce “Adesso che ho ancora un po’ di controllo sul mio corpo!” e cercò di liberarsi dalla stretta, ma era praticamente impossibile farlo senza toccare il principe…e quella era una cosa che non doveva fare…

“Perché lo neghi?” gli sussurrò Eldarion all’orecchio “Anche tu mi desideri…e non è per quello che hai bevuto poco fa…” si allontanò leggermente per guardarlo negli occhi e sorrise “…ti ho visto quella notte alla locanda…” e a quelle parole sentì il corpo dell’elfo tremare “…ti ho visto riflesso nello specchio…e ho visto il tuo sguardo…nei tuoi occhi c’era quello che c’è adesso ed allora non avevi bevuto niente…”

Quando incrociò lo sguardo del giovane, Legolas chiuse gli occhi…scuotendo lentamente la testa…

“È sbagliato…” sussurrò tra sé “…è sbagliato…non posso…”

“Guardami…” disse Eldarion ma vide che l’elfo non gli diede retta, continuando a bisbigliare quelle parole.

“…non posso…non posso…è sbagliato…”

“Guardami!” ripeté il principe ma poi sorrise quando capì che quelle parole non erano rivolte a lui…Legolas stava cercando di convincere se stesso…così iniziò a indietreggiare, tirando l’elfo verso di sé…e si stupì quando non fece alcuna resistenza…raggiunse il letto e si sedette sul materasso, per poi sdraiarsi completamente…rimase per un istante immobile quando vide Legolas appoggiare le mani di fianco alla sua testa e si lasciò sfuggire un sospiro quando sentì il corpo dell’elfo sopra al proprio…sorrise quando si accorse che aveva ancora gli occhi chiusi mentre la sua bocca si muoveva per pronunciare in silenzio le parole di poco prima, così rialzò la testa e con le labbra gli sfiorò una guancia…

“Non può essere sbagliata una cosa che ti fa sentire così…” sussurrò dolcemente e finalmente vide gli occhi dell’elfo riaprirsi e sentì un brivido lungo il corpo quando notò che erano ricolmi di desiderio “…ti ho sognato così a lungo…e ti volevo…sono andato in quella locanda perché credevo che, una volta soddisfatto il mio corpo, anche quel desiderio per te sarebbe diminuito…ma non è così…” riabbassò la testa e strinse di più i pugni sul suo abito per tirarlo contro di sé “…mi sento bruciare quando ti sono vicino e quando te ne vai, sento un vuoto enorme dentro di me…”

“Eldarion…” disse Legolas cercando di controllare il proprio respiro “…io non posso fare quello che mi chiedi…io…ti ho visto nascere…e crescere…per me sei…” si fermò un istante, sapeva benissimo che quello che stava per dire non era vero ma non poteva permettere che accadesse tutto quello “…per me sei come un figlio…”

“Un figlio?” ripeté Eldarion alzando la voce “Ed è così che mi vedi come un figlio…” alzò il bacino e lo mosse quello dell’elfo…a stento tenne gli occhi aperti quando sentì l’eccitazione di Legolas contro la propria ed udì un sospiro uscire dalle sue labbra mentre abbassava la testa…i lunghi capelli biondi scivolarono in avanti, ricadendo sul petto del giovane…

“Tu non mi hai mai visto come un figlio…” continuò alzando le mani per far scorrere le dita tra quei fili di seta dorata.

“Io…io amo tuo padre…” mormorò Legolas quando sentì il respiro del principe di nuovo vicino all’orecchio.

“Ma lo hai tradito con Eomer tempo fa…” ribatté Eldarion sfiorandogli il profilo dell’orecchio con la lingua e sentì sopra di sé, il corpo dell’elfo tremare con forza…

“…no…” gemette Legolas stringendo i pugni sulle coperte.

“Non mentirmi…me l’ha rivelato lui stesso…ma non sapeva che io avevo compreso di chi stesse parlando…”

L’elfo aprì la bocca per parlare, ma invece delle parole, dalle sue labbra uscì un sospiro quando sentì sul collo le dita del giovane.

“Toccami Legolas ti prego…” sussurrò Eldarion guardandolo negli occhi “…voglio sentire le tue mani su di me…”

“Eldarion non…” bisbigliò Legolas ma appoggiò una mano sul suo petto, sfiorando con l’indice i tre lacci “…lasciami andare…lasciami uscire di qui…”

Il giovane fece un profondo respiro e, continuando a fissarlo intensamente, si slacciò la tunica, prese il polso dell’elfo e rimise la sua mano sul proprio petto…e sentì le sue dita sfiorarlo dolcemente…

“Non…non ti sto più trattenendo…” sussurrò sorridendo quando sentì la mano di Legolas scendere sul ventre.

Legolas guardò il suo volto e poi vide che le sue mani erano appoggiate sul materasso…ora era libero di andarsene, doveva solo trovare la forza di rialzarsi e raggiungere la porta…ed era quella la parte più difficile…la sua mente sapeva cosa doveva fare ma il suo corpo si rifiutava di allontanarsi da quello di Eldarion…

~

“Oh Aragorn!” esclamò stupito Eomer quando, rientrato nel salone, si ritrovò davanti il re di Gondor “Cosa fai qui?”

“Niente…stavo solo pensando…” rispose il ramingo accennando un sorriso.

“Certo…e…desideri parlarne…se non sono indiscreto ovviamente”

Aragorn sospirò, facendo qualche passo nella stanza

“Riflettevo sul comportamento di Eldarion a tavola…” iniziò guardando il grande camino “…sembra aver accettato di buon grado la tua storia con Arwen ma non la mia con Legolas…”

“E ne sei stupito?” chiese il re di Rohan avvicinandosi a lui.

“Dispiaciuto…non stupito…” disse il ramingo girandosi verso l’uomo “…immaginavo qualcosa del genere visto quanto è legato a lui ma le sue azioni e le sue parole…quelle a volte mi sorprendono...vorrei che riuscisse a capire che io amo Legolas ma che non ho intenzione di allontanarlo da lui, per nessun motivo…invece, ora più che mai, sembra…non so come dire…”

“Geloso?” intervenne Eomer guardando il re di Gondor e vide una strana espressione sul suo viso…come se quella fosse la parola che stesse cercando ma che non voleva dire…

“Già…credo di sì…” continuò Aragorn abbassando lo sguardo “…sembra geloso del tempo che Legolas dedica a me piuttosto che a lui…e da questa sera ho addirittura timore a sfiorare il mio compagno per paura di una reazione violenta di mio figlio…io non so…forse dovrei parlare con lui…”

Eomer rimase in silenzio per un istante…possibile che Aragorn non si fosse accorto degli sguardi di Eldarion nei confronti di Legolas…possibile che non immaginasse, nemmeno lontanamente, che forse anche suo figlio provava qualcosa per l’elfo…

“E cosa vorresti dirgli?” gli chiese facendo un altro passo nella sua direzione.

“Beh…non saprei…innanzitutto gli chiederei perché si comporta in questo modo…”

“E se ti desse una risposta che non desidereresti sentire?” ribatté Eomer fissandolo…notò l’espressione incuriosita sul suo viso…forse non doveva dire niente, non toccava a lui farlo…ma non poteva fare a meno di vedersi al suo posto…e al suo posto avrebbe voluto essere a conoscenza dell’attrazione tra il proprio figlio e il proprio compagno…in quel modo avrebbe potuto fare qualcosa…qualunque cosa...ma ancora una volta si ripeté che non spettava a lui…

“Cosa intendi dire?” gli chiese Aragorn aggrottando le sopracciglia.

“Oh…niente…era così…tanto per dire…lascia perdere!” disse sorridendo Eomer, alzò una mano in segno di saluto e uscì dalla stanza, lasciando il ramingo immobile ad osservarlo. Salì le scale e si incamminò per uno dei corridoi continuando a pensare…forse però, poteva parlare lui con Eldarion…non sapeva cosa dirgli di preciso, ma almeno poteva farsi un’idea di cosa provava veramente il giovane principe per Legolas…

~

Legolas rimase immobile cercando di riprendere il possesso del proprio corpo…doveva andare via…non era ancora troppo tardi…ma non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi di Eldarion…ad un tratto sentì sulle labbra le dita del giovane e si stupì di se stesso quando aprì la bocca e iniziò a succhiarle, sfiorandole con la lingua sensualmente...vide il principe socchiudere gli occhi e lo sentì gemere per la sorpresa...

"Sì..."

"No!" esclamò l'elfo chiudendo gli occhi e allontanandosi da lui, si voltò, sedendosi sul materasso, ma non fece in tempo a scendere dal letto...anche Eldarion si rialzò e velocemente si mise davanti a lui, sedendosi sulle sue gambe.

"Resta con me..." sussurrò dolcemente "...non lasciarmi solo adesso..."

Legolas alzò lo sguardo su di lui e vide che aveva sul volto quell'espressione che usava sempre per ottenere ciò che voleva....respirò intensamente, scuotendo la testa ma contemporaneamente si sdraiò sul letto...

Eldarion sentì il proprio cuore battere all'impazzata quando vide l'elfo stendersi...timidamente avvicinò le mani ai lacci della sua tunica, slacciandoli uno ad uno...con le dita gli sfiorò il petto e, come quella notte, anche in quel momento sentì i muscoli di Legolas contrarsi, raggiunse il suo ventre e passò l'indice sul profilo dei suoi pantaloni ma l'elfo gli bloccò il polso con la mano, nell’istante stesso che sentì l’anello di Aragorn scivolargli sulla spalla...

"Eldarion ti supplico..." bisbigliò tra i sospiri che si facevano sempre più continui "...non sono me stesso..." ma la voce gli venne a mancare quando il principe gli prese le mano portandosela alle labbra e gli succhiò avidamente due dita...

"Sì che lo sei..." mormorò Eldarion fissandolo e fece scivolare la mano di Legolas sul proprio petto...ad un tratto la lasciò ma l'elfo continuò ad accarezzarlo...sorrise e si piegò su di lui e quando sentì la pelle nuda di Legolas contro la propria si lasciò sfuggire un gemito che si unì a quello che era uscito dalle labbra dell'elfo...così iniziò a baciargli il collo fino a raggiungere il suo orecchio e quando gli sfiorò la punta con la lingua sentì il corpo di Legolas scuotersi violentemente...ripeté il gesto e ottenne lo stesso risultato...sentì sui fianchi le mani dell'elfo così iniziò a muoversi lentamente sopra di lui cercando di trattenere i propri gemiti per sentire quelli di Legolas che aumentavano di intensità.

"Per i Valar...quante volte ti ho sognato così..." gli sussurrò, continuando a succhiargli dolcemente la punta dell'orecchio.

"Ti prego...Eldarion...ti prego..." gemette Legolas "...non farmelo fare...sai che non lo farei se..." si fermò un istante quando si accorse che a sua volta stava muovendo il bacino contro quello del giovane poi sentì le sue labbra scendere lungo il petto e sul ventre "...non...farmi questo..."

Eldarion alzò lo sguardo su di lui mentre con la lingua gli sfiorava l'ombelico...e per la prima volta ebbe dei dubbi su quello che stava facendo...era veramente quello che voleva? Avere Legolas in quel modo? Sentì tra i capelli le mani dell’elfo…si aspettava di essere spinto lontano ed invece Legolas lo tirò a sé…così si ritrovo a fissare intensamente quegli occhi blu pieni di desiderio…

“Saes…(ti prego)” gli bisbigliò l’elfo sulle labbra dolcemente.

Il giovane respirava velocemente, non sapeva più se era giusto…ma poi chiuse gli occhi quando sentì Legolas muoversi contro il suo corpo…però li riaprì all’istante quando sentì quei sospiri uscire dalle labbra dell’elfo…

“…sì…ti…prego…sì…”

Eldarion avvicinò nuovamente le labbra al suo orecchio, ne sfiorò appena la punta e vide Legolas gettare indietro la testa e inarcare la schiena per cercare maggior contatto…

“Ti voglio Legolas…” gli sussurrò e udì un gemito come risposta, così iniziò a spingersi contro di lui e vide le sue mani afferrare le coperte e stringerle con forza “…tu mi vuoi?”

“…ah…sì…sì…non resisto…più…” sospirò l’elfo, ormai la ragione l’aveva lasciato completamente, sentiva solamente il bisogno di spegnere quel fuoco che ardeva dentro di lui…non riusciva a pensare ad altro se non al desiderio di soddisfare il proprio corpo…

Eldarion guardò il suo volto mentre continuava a muoversi sopra di lui…e ad un tratto si fermò, restando immobile…sentì un lamento di frustrazione uscire dalle labbra socchiuse di Legolas e vide i suoi occhi aprirsi e il suo sguardo lo stava implorando di non fermarsi…aprì la bocca e scosse la testa lentamente…

“Io non…non posso farlo…” sussurrò.

“No…no ti supplico…” gemette Legolas afferrandogli i due lembi della vestaglia argentata e tirandolo a sé “…non puoi farmi sentire in questo modo per poi rifiutarmi…” mosse il bacino ma il principe si allontanò, chiudendo gli occhi “…oh Valar…non lasciarmi così…non sono un giocattolo…”

“No…non lo sei…” sussurrò Eldarion facendo un profondo respiro “…ed è proprio per questo motivo che non posso continuare…io…” si fermò un istante e fissò il viso dell’elfo vicinissimo al suo “…io ti desidero immensamente ma…credo di essermi innamorato di te…e non voglio avere il tuo corpo in questo modo…”

 

Eomer stava camminando verso la stanza di Eldarion, quando raggiunse la porta, alzò un pugno per bussare ma si fermò di colpo quando udì quella voce…

 

“…ho bisogno di te…ti prego…”

 

“Legolas?” bisbigliò tra sé il di Rohan…forse l’elfo era andato a parlare col giovane principe…eppure il tono di voce con cui aveva pronunciato quelle parole non lo convinceva…così bussò alla porta…non ottenendo risposta, ripeté il gesto…ma anche allora niente, quando però sentì di nuovo la voce implorante di Legolas, entrò senza aspettare…

 

Eldarion sentì i colpi e si girò di scatto, con gli occhi spalancati, in preda al panico…poteva essere suo padre…e allora cosa avrebbe potuto fare? Sentiva il cuore battere violentemente...c’era qualcuno alla sua porta e Legolas sdraiato sul suo letto che lo pregava di dargli il piacere…la seconda parte era uno dei suoi sogni ma non la prima…e quando vide la porta aprirsi i suoi occhi si riempirono di paura…

Eomer entrò nella stanza e appena vide quella scena davanti a sé, rimase a bocca aperta, appoggiandosi alla porta per richiuderla con forza…Legolas steso sul letto visibilmente preda della lussuria ed Eldarion sopra di lui…doveva dire qualcosa…doveva fare qualcosa…così appena riuscì a recuperare un po’ di fiato sussurrò…

“Cosa…cosa sta succedendo qui?”

Il giovane vide che non si trattava di suo padre e un po’ di quella paura diminuì…

“Niente…” rispose guardando velocemente l’elfo e poi ancora l’uomo “…va via Eomer, ti prego…non ti riguarda…” si mise in ginocchio sul letto ma Legolas gli afferrò la mano.

“No…non lasciarmi così…” sussurrò l’elfo.

Eomer rimase per un istante stupito da quel gesto, ma poi si avvicinò a loro

“Mi riguarda eccome!” ribatté “Uno dei miei migliori amici e a letto con il figlio di un altro dei miei migliori amici…e se non bastasse i due miei amici in questione sono anche compagni…” ad un tratto si accorse che, più Eldarion cercava di allontanarsi, più Legolas lo tirava verso di sé…

“Legolas!” disse alzando la voce per attirare la sua attenzione, ed infatti vide l’elfo alzare lo sguardo su di lui…e sentì un brivido lungo il corpo…non sapeva dire con esattezza cosa c’era nei suoi occhi ma era certo di non averlo mai visto così…

Legolas fissò intensamente il re di Rohan e per qualche istante riprese possesso della propria mente

“Portami…portami via…” sussurrò.

“Cosa?” chiese stupito Eomer guardandolo ma subito lo vide inginocchiarsi davanti ad Eldarion, prendergli una mano e passarsela sul viso, sul collo, sul petto e scendere sempre più in basso…

“Legolas! Ma hai perso completamente la ragione?” disse l’uomo sconvolto ma come risposta ottenne solo un sospiro quando l’elfo gettò indietro la testa, chiudendo gli occhi…guardò Eldarion e vide che era immobile con lo sguardo perso sulla splendida creatura davanti a lui…solo la sua mano si muoveva, insieme a quella di Legolas, dal punto in cui era non riusciva a scorgere dove, ma poteva benissimo intuirlo dai gemiti che uscivano in continuazione dalle labbra socchiuse dell’elfo…

“Legolas!” ripeté nuovamente alzando la voce più che poteva e vide che l’elfo lasciò la mano di Eldarion, allontanandola dal proprio corpo e abbassò la testa, stringendo i pugni sulle coperte…

“Portami via…” sussurrò, respirando velocemente “…portami via adesso…portami lontano da qui…lontano…da lui…”

Eomer rimase fermo ancora per un istante…non riusciva a comprendere assolutamente nulla…ma poi si avvicinò al letto e prese Legolas per un braccio, costringendolo ad alzarsi…sentì un lamento uscire dalle sue labbra e lo trattenne con forza quando capì che stava cercando di tornare verso il giovane…si spostò all’indietro e raggiunse la porta, prima di uscire udì la voce di Eldarion…

“È colpa mia…” mormorò il principe alzandosi dal letto…vide su di sé lo sguardo di Legolas fino a quando la porta si richiuse…poi abbassò la testa per un istante, si guardò attorno e fece qualche passo verso il tavolo…violentemente colpì con la mano i due calici e l’anfora di vino, facendoli cadere a terra, si sedette sul pavimento, con la schiena contro la parete e alzò lo sguardo verso il soffitto mormorando tra sé

“Perché?...Perché? Maledizione…Perché?”