.|. Fleurs .|.

by Venusia

Orlando legge sul balcone del suo hotel a Madrid, il testo di una canzone che Viggo gli ha dedicato... una canzone di Battiato... Viene raggiunto da Viggo e insieme ripensano alla loro storia e a come ha avuto inizio...

Commedia/Sentimentale | Slash | Rating NC-17+ | One Piece

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Dedica – Ho deciso di introdurre il testo di una canzone del cantante che è il mio ‘ non plus ultra ‘ …. Così in questa ff saranno riunite diverse passioni mie: Viggo, Orlando, TLOTR, Battiato……

La canzone è stata scritta, arrangiata e musicata da Battiato con l’aiuto del filosofo Manlio Sgalambro e si intitola ‘ Invito al viaggio ‘ ….. il viaggio è inteso come: viaggio nel regno della fantasia…… lo dedico a Viggo ed Orlando, perché secondo me si addice così tanto a loro e alla loro amicizia… o qualsiasi cosa li leghi. Il nome della ff è Fleurs…. Che è il titolo del CD che contiene la canzone, ma che è anche il nome che secondo me si addice così tanto ai nostri due beniamini…. Anche loro sono due fiori : ne hanno il profumo i colori e la purezza……. Mi piace pensare che possiate leggere la ff ascoltando le note sognanti di questa magnifica canzone……..

                                                    

“  Ti invito al Viaggio, in quel Paese che ti somiglia tanto

I Soli languidi dei suoi Cieli annebbiati, hanno per il mio Spirito l’Incanto

Dei tuoi Occhi, quando brillano offuscati….

Laggiù tutto è Ordine e Bellezza, Calma e Voluttà

Il Mondo si addormenta in una calda Luce di Giacinto e d’Oro…

Dormono pigramente i Vascelli vagabondi, arrivati da ogni Confine

Per soddisfare i tuoi Desideri……

Le matin j’écoutais…… les sons du jardin…..

Le langage des parfums……… des fleurs……

 

Orlando era sul terrazzo della sua camera, nel suo albergo a Madrid…… era seduto in una  sedia di vimini, appoggiato al tavolo…. Alla sua destra, un bicchiere pieno di Matè….. la bevanda che aveva preso a bere, da quando Viggo gliene aveva attaccato l’abitudine….. il sole si rifletteva sui suoi riccioli neri, senza scaldare troppo…. Ormai era l’ora del tramonto e il ragazzo sollevò il viso dal foglio che Viggo gli aveva spedito, sul quale era riportato il testo della canzone di un musicista italiano.

Viggo gli aveva dedicato quella canzone… Orlando sorrise…. Era già la centesima volta almeno, che la leggeva, da quando l’aveva ricevuta circa due giorni prima….

 Nella lettera, gli diceva che lo avrebbe raggiunto presto e Orlando sperava che il momento ormai fosse vicino…. si appoggiò con le braccia sul tavolo e, col mento sopra, si mise a fantasticare…… Quando pensava alla persona che aveva preso ad amare ormai da tre anni, sentiva sempre un nodo allo stomaco….. l’amore era una cosa bellissima e, se corrisposto, ancora più meravigliosa.

Si perse nelle sue fantasticherie, abbandonandosi senza nessun pensiero in particolare… all’improvviso sentì dei passi leggeri provenire dall’interno della sua stanza e si voltò in tempo per vedere entrare l’oggetto dei suoi sogni.

Era bellissimo….. come sempre…… gli occhi azzurri da sembrare quasi glauchi e i capelli corti con qualche spruzzata di grigio, lo rendevano ancora più affascinante….. lo guardava, serio, fermo sulla soglia della camera, sinchè i suoi occhi caddero sul foglio che ancora stava sul tavolo.

Allora sorrise e si avvicinò ad Orlando, che lo guardava avanzare con un brivido di anticipazione.

--  Ciao, Orlando  –  disse, prendendolo per le braccia e facendolo alzare  –  mi sei mancato….. questa volta è stata troppo lunga la separazione  –

Orlando gli passò le dita fra i capelli e appoggiò la testa sulla sua spalla, sospirando piano…

--  Anche tu mi sei mancato… ad un certo punto ho pensato seriamente di marcare visita, abbandonare il set e venirti a trovare di soppiatto, magari travestito, per non dare nell’occhio  –

Viggo scoppiò in una risata , poi gli prese la testa fra le mani e , sollevandogli il capo, lo baciò sulle labbra, con una carezza leggera, soffregandogliele con le sue.

Orlando gli si abbandonò contro…  –  Stavo leggendo la canzone che mi hai dedicato… è bellissima… ogni cosa che mi viene da te lo è!  –

--  Davvero? E a cosa stavi pensando, quando sono entrato? Avevi uno sguardo così sognante  –

Orlando lo guardò con l’anima negli occhi  –  A che cosa, dici? Una cosa ….Sai, Vig?… Spesso ci ho pensato… Ho pensato a come sarebbe stato se, fra di noi, le cose fossero andate in modo diverso… --

Viggo gli accarezzò la nuca e fece scivolare le dita fra i suoi riccioli, dicendo --  Diverso…   Come? –

 Orlando lo guardò, senza focalizzare lo sguardo…   --  Non lo so…. Diverso…  --

  Viggo fece inclinare il capo ad Orlando e con la lingua, prese a lasciare una scia infuocata sulla sua gola, poi sollevò la bocca, mentre il corpo di Orlando si faceva teso e i battiti del cuore, accelerati –  Vuoi dire che non ti piace quello che c’è tra noi? Vuoi dire che non ti fa impazzire quando ti bacio….. quando ti tocco fino a farti perdere il controllo?  –

--  No….Viggo… aspetta…. Non è questo….  –  Orlando ormai ansimava  –  no, amore mio….  Diverso, non vuol dire migliore …. O peggiore…… stavo solo pensando a come avrebbe potuto essere… Se noi avessimo potuto incontrarci in un altro modo, se ci fossimo incontrati in un altro momento e non sul set… se io non fossi stato Legolas e tu non fossi stato Aragorn… avremmo potuto avere un rapporto diverso??? Ci saremmo innamorati ugualmente? Avremmo trovato un altro modo… Avremmo potuto vivere un’altra vita…. Non so nemmeno se migliore… o peggiore di come stiamo adesso, però…. Quando mi guardo indietro, vedo così tante strade lasciate vuote. Strade delle quali non riesco a vedere la fine, ma sempre assolate. E rassicuranti. Però  –  aggiunse, ora lo sguardo fisso in quello dell’amato  – tutte queste strade…. Ti vedono sempre accanto a me…. Sono così rassicuranti e assolate, solo perchè tu sei sempre vicino a me…  --

Con un gemito Viggo si tirò vicino Orlando e lo strinse, muovendo il bacino contro il suo, ruotandolo, mentre lo teneva per i fianchi e lo guidava contro di sé……  –  Alma de mi vida… Da quanti giorni non ti prendo? Da quanto non ti sento gemere e implorare perché io ti adori con la lingua?.... Lo sai quante volte ho dovuto toccarmi perché mi faceva impazzire il pensiero di te, nel mio letto, nudo, con la testa abbandonata all’indietro, vinto, in attesa di sentire il mio corpo muoversi su di te? E ogni volta che avevo finito, mi sentivo ancora più frustrato… il piacere senza di te, non mi dà sollievo…. È come dare sale ad un assetato  –

Orlando gemeva sentendo le parole di Viggo, prese ad accarezzargli le natiche e a baciarlo sul collo. Intanto Viggo lo trascinò sul pavimento del terrazzo e iniziò a togliergli i jeans, glieli sfilò lentamente, baciando la pelle che scopriva a  poco a poco… poi gli infilò le mani sotto la maglietta e si fermò sui capezzoli, iniziando a soffregarli col pollice e l’indice, mentre sentiva contro il mento, l’eccitazione del ragazzo, che pulsava…. Senza smettere la tortura ai capezzoli, iniziò a mordicchiare la sua carne pulsante, attraverso la stoffa dei boxer… quando sentì i gemiti divenire più incontrollati, lo accolse nella sua bocca, sempre più in profondità, mentre la stoffa si bagnava della sua saliva, mista alle prime gocce del succo d’amore di Orlando.

All’improvviso si fermò e ignorando, sia l’urgenza della sua stessa eccitazione, sia i gemiti di protesta di Orlando, lo fece alzare e lo condusse all’interno della stanza…. verso il divano.

Qui si sedette e tirò il ragazzo a sedere su di sé, le sue gambe a cingergli i fianchi… viso a viso…… Premette le labbra contro di lui, iniziando a sfregarle sui capezzoli, risalendo verso il collo e la bocca…. finalmente potè passare la lingua sul contorno delle sue labbra e premerle leggermente per entrare… lo abbracciò possessivamente e si spinse con forza nella sua bocca, accarezzandogliela con la lingua… Orlando era al limite… mormorava e gemeva contro la bocca di Viggo, che, all’improvviso, si alzò e iniziò a spogliarsi, tolse i boxer ad Orlando e poi ancora se lo tirò a sedere sulle gambe…  –  Vieni, Orlando… Vieni amore… non riesco più ad aspettare… ora ti penetro sino in fondo…. non l’abbiamo mai fatto così… ti voglio fare impazzire…. Non mi hai mai sentito arrivare così a fondo, dentro di te… ma prima, aspetta  –

Così dicendo, si toccò il sesso già bagnato e, con le dita inumidite, iniziò un movimento circolare attorno al punto segreto di Orlando, il quale ben presto si ritrovò a spingere all’infuori il bacino…. Allora il dito di Viggo si spinse dentro di lui….. ma ormai Orlando voleva di più…… voleva tutto… Viggo lo sollevò leggermente e lo penetrò di colpo, entrando in profondità in lui… Si immobilizzò, mentre il ragazzo spalancava gli occhi… aveva sentito cedere qualcosa nel momento della penetrazione…. e nello stesso tempo aveva sentito le terminazioni nervose accendersi… e il piacere irradiarsi in tutto il corpo…. stava veramente accogliendo dentro di sé, come mai prima, il suo compagno…. ed era un piacere incredibile….

-- Viggo… ti prego … Muoviti…. Io…. Ah…. Non resisto…. È meraviglioso sentirti così….a fondo……  --   Allora il compagno iniziò a muoversi, sollevava il ragazzo, mentre si ritraeva e  lo riavvicinava a sè, mentre rientrava in  profondità in lui… ad ogni nuova spinta, il corpo di Orlando sussultava, scosso dal piacere…. abbandonato fra le braccia dell’amante… la bocca spalancata in un mormorio di estasi …… Viggo guardò il ragazzo e non riuscì a resistere alla vista del suo viso stravolto ….. era al limite…. Iniziò ad accarezzare il sesso di Orlando… rigido e già pronto ad esplodere… un’altra spinta ancora e il ragazzo si sciolse nelle sue mani……

 --  Aspetta….Viggo…. non venire ancora….. continua… è un piacere troppo grande essere preso così…. ti prego… affonda ancora dentro di me…. Viggo…. ancora…. Ah… amore….  --

--  Orlando…. non ce la faccio più…. solo al vedere il tuo viso… non resisto…. devo…. Ah. .—

E Viggo esplose, tirandosi sul petto il ragazzo, ancora scosso dai sussulti del piacere……

Restarono abbracciati, sino a che il respiro tornò normale……  mentre si accarezzavano e si davano piccoli baci sul viso.

Quando furono in grado di parlare, Viggo si rivolse al ragazzo….  –  Cosa volevi dire, prima, col tuo discorso sul fatto dell’incontrarsi in modi diversi?  –

Orlando sorrise  –  Nulla di ben definito…. Stavo pensando ai nostri primi approcci…. Ti ricordi?.... Quando ci siamo incontrati, mi sono sentito subito attratto da te ….. eri così diverso…. Da me e dagli altri… Riservato… Eppure, dopo che ci siamo conosciuti, così pronto allo scherzo e alle schermaglie…. io sono il Sole e tu sei la Luna… proprio come i nostri tatuaggi…… —

--  Già… anche io mi sono sentito attirato dalla tua Solarità… il tuo modo di stare con gli altri è una gioia per gli occhi…. E per il cuore…. Ma all’inizio credevo che fosse amicizia  –

--  Ti ricordi la prima volta che è successo qualcosa di diverso??? Stavamo correndo nella boscaglia in Nuova Zelanda….. avevamo i costumi di scena, aspettavamo che il set fosse pronto e ci allenavamo a correre e a scartare i diversi ostacoli e a riconoscere le irregolarità del terreno…  --

Viggo sorrise al ricordo…..  –  Si….. si…… Non potrò mai dimenticare  –

 

                        …………………………………………………………..

 

 

Viggo e Orlando erano in costume di scena, nella boscaglia…. Orlando aveva appena raggiunto Viggo, che lo sopravanzava… gli puntò il dito minacciosamente verso il naso e disse  –  Non credere di poterla sempre avere vinta, solamente perché sarai Re…. Sporco Umano…. Adesso sei ancora un Ramingo…… e ricordati che gli Elfi sono più leggeri e più veloci…. E sono anche feroci…. Non pensare che io sia una pappamolle….. sono un Elfo Guerriero, io!  –

Viggo rideva  –  Senti senti…. Elf Boy!... Cosa fai??? Tiri fuori le unghie??? Attento che dopo devi andare a farti la manicure…. —

 Orlando ribolliva  –  Quale manicure???  --

 Viggo sogghignava….  –  Non dirmi che sei l’unico a non esserti accorto che, nelle scene che giriamo…. Noi, siamo tutti sporchi e sudati….. per esigenze di copione, si intende…. Le dita sempre sporche, perché sempre a contatto col terreno.. e cose così…. Mentre tu…. Sei l’unico che hai le ditine belle sempre pulite con le unghiette sempre pareggiate e limate… E adesso mi stai facendo pure una crisi di nervi?????  –  Viggo non riusciva a trattenere le risate…..

--  Per non parlare dei capelli, poi…. Sempre lucenti e nemmeno un ricciolo fuori posto…. Bamboletta Elfa…… Visto che sei così feroce… vediamo se riesci a prendermi…… --

Viggo riprese a correre, addentrandosi zigzagando nel bosco e Orlando lo rincorse prontamente con un grido di guerra che prometteva vendetta per l’affronto subito…… Ormai, le schermaglie del genere erano all’ordine del giorno tra loro due…. Persino nella loro roulotte…. Sempre a litigare e prendersi in giro bonariamente…. Nessuno era più unito e più litigioso di loro due, al campo.

Quando poi facevano la lotta nella roulotte…. La rissa nasceva così… senza alcun motivo…. E all’improvviso si ritrovavano avvinghiati per terra…. A fare a gara per vedere chi riusciva a ridurre l’altro a chiedere pietà… il fatto è che nessuno dei due si risolveva a farlo…. Così si ritrovavano a restare a lungo avviticchiati e la cosa… a ben guardare…. non risultava del tutto spiacevole…. Almeno questi erano i pensieri di Orlando, mentre rincorreva Viggo.

Un elfo dovrebbe sapere che, mentre si corre in quel modo nel bosco, i pensieri devono essere concentrati solo su quello…. E che la distrazione può costare cara… Infatti, dopo poco, Orlando mise il piede in una buca del terreno, nascosta dalla vegetazione e cadde a terra con un grido di dolore.

Viggo si voltò prontamente e vide il ragazzo cadere…. Tornò sui suoi passi e, rimanendo a debita distanza di sicurezza, chiese all’amico  –  Orlando….. ti sei fatto male?  –

--  Stavo meglio prima….  –  disse burbero Orlando  –  Non è niente di grave…. Vai pure che fra poco ti raggiungo  –

Viggo esitava…. Temeva che il ragazzo gli stesse giocando uno dei suoi soliti tiri mancini… però non ne era del tutto sicuro, quindi indugiò, per vedere se Orlando sarebbe riuscito ad alzarsi da solo…  Quando vide che, nel tentativo, una smorfia di dolore era comparsa sul suo viso, capì che non era uno scherzo e si avvicinò per aiutarlo.

--  Dammi la mano, avanti!.... Forza Elf Boy…. Andiamo a vedere cosa ti sei fatto…  --

 Orlando afferrò la mano tesa dell’amico, ma quando tentò di fare forza sulla caviglia, si lasciò ricadere a terra, mentre un gemito di dolore gli sfuggì dalle labbra…. Prese a massaggiarsi la caviglia.

Viggo si inginocchiò al suo fianco, gli sfilò lo stivale e gli prese delicatamente il piede, provando a muoverlo e ruotarlo leggermente…  --  Non c’è niente di rotto… hai preso una distorsione, credo…. Non è nemmeno troppo gonfio… penso che con un poco di pomata e una fasciatura elastica, in un paio di giorni, te la cavi…… Ti fa molto male?  –

 Orlando lo guardò di sottecchi  –  Bè… in fondo, per uno come me, abituato a rompersi la schiena e le costole, una piccola distorsione, cosa vuoi che sia?  –

Però, non si decideva ad alzarsi… allora Viggo gli massaggiò la caviglia e iniziò a soffiare sul collo del piede, poi gli diede un bacio….  –  Povero Elf Boy… ti sei fatto tanto male…. Vuoi il bacetto per fare passare il dolore?  –  E gli diede un altro bacio sul punto dolorante…

Orlando gli disse  –  Non mi fa mica male solo lì, sai??? Mi sono ammaccato un poco dappertutto nella caduta  –

Viggo lo guardò negli occhi, mentre lo baciava di nuovo e gli chiese  –  E dove ti fa male, anche? –

Orlando deglutì  –  Mi fa male nella coscia… proprio una spanna sopra il ginocchio…. Ho preso una tale botta che …..  –  Ma le parole gli morirono in gola quando Viggo risalì e gli diede un bacio nel punto che lui gli aveva indicato… Poi Viggo lo guardò, con espressione interrogativa e Orlando non riuscì a staccare gli occhi dai suoi, mentre sentiva sé stesso dire  –  E poi ho battuto malamente la spalla destra….sì… la spalla, ecco… Mi fa proprio male  –

A quelle parole Viggo salì ancora e pose un bacio sulla spalla di Orlando…. I suoi capelli gli sfioravano il viso… e tornò a guardarlo…

 –  E…. guarda…. guarda la mia guancia…. Viggo….. l’ho tutta strisciata per terra e ho anche delle pagliuzze…. Sai…. Mi sono rimaste….. sulla guancia…  –

Viggo avvicinò le labbra alla sua guancia e la baciò delicatamente  –  Va bene così? Ti passa il dolore? …. Elf Boy…. Ti fa male ancora da qualche altra parte?  –  E riprese a guardare negli occhi Orlando… non sapeva nemmeno lui che cosa gli era preso, ma non avrebbe smesso per nessun motivo….. e a quel che pareva, gli occhi di Orlando si erano incatenati ai suoi e sembravano incapaci di staccarsene…. Come lo sguardo di un serpente che incatena la sua preda e non la lascia…. Ma in quel caso…. Chi era il serpente??? Chi era la preda??? E chi fra i due era in pericolo??? Pericolo di cosa??? Tutte queste cose passarono per la mente di Orlando, mentre il ragazzo raccoglieva la sfida tacita dell’uomo e, alzando l’indice, se lo portò alle labbra, mormorando debolmente  –  Qui…. Anche qui mi fa male  –

Viggo esalò l’aria che non si era accorto di avere trattenuto….. l’aveva detto!…. Orlando l’aveva detto!.... Si chinò in avanti e posò le labbra su quelle, tremanti,  del ragazzo.

In quel momento una voce risuonò dal vicino limitare della boscaglia  –  Ehi!!!! Ragazzi… E’ ora della pausa….. il pranzo è pronto…. Si mangia la sbobba!!!!!  –

Orlando e Viggo sussultarono e si separarono all’istante… l’incanto del momento era stato rotto….. ma qualcosa era cambiato, ormai.

Viggo aiutò Orlando ad alzarsi e, mentre si incamminavano verso il campo, il ragazzo disse, senza osare alzare lo sguardo….  –  Viggo….. nel libro di Tolkien sta scritto che le mani di Re, sono risanatrici…. tu, che interpreti la parte del Re…. Hai le labbra taumaturgiche…… sei meglio del bacio del principe di Biancaneve…  –  Ma quelle parole risuonavano false persino alle sue stesse orecchie… E non ingannarono, nemmeno un poco, l’uomo che lo aiutava a camminare.

La cosa non finiva lì…. Lo sapevano entrambi… Nel momento in cui le loro labbra si erano toccate, Orlando aveva sentito una scossa elettrica percorrergli tutto il corpo e si domandava  –  Se questo mi è successo per un semplice incontro di labbra…. cosa succederebbe se…  --  ma i suoi pensieri non osavano andare oltre quel ‘ se ‘ …

Arrivati al campo, Viggo si era assunto personalmente l’incarico di spalmare la caviglia del ragazzo di pomata e di avvolgergliela in una fascia elastica…… Poi cercarono un posto per sedersi a mangiare….. ormai le tavolate erano tutte occupate… c’era appena un posto libero vicino agli hobbit, che stavano facendo larghi gesti con le braccia, per invitarli ad andare a sedersi accanto a loro… Viggo e Orlando si avvicinarono, ma il posto era uno solo… così Viggo si sedette e fece sedere Orlando sulle sue gambe……  --  Avanti, ragazzo…. Lo so che il Principe degli Elfi è abituato a ben altri cuscini….. ma oggi ti devi accontentare…  –

Dom e Billy già stavano prendendo in giro il compagno di bevute notturne, per la sua caduta ed Elijah gli disse ridendo  –  Insomma…. Non stai bene , se non ti rompi qualcosa un giorno sì e un giorno no, eh????  –  Orlando guardava i suoi amici di sempre… beffeggiarlo… come sempre!!!!!

Oggi però non aveva voglia di unirsi agli scherzi…. Oggi c’era qualcosa d’altro che teneva desta la sua attenzione… per esempio….. per esempio la sensazione delle gambe di Viggo, sulle quali era seduto… Gambe lunghe, forti, muscolose… Orlando deglutì, mentre un brivido gli passava lungo la schiena, al pensiero della bocca di Viggo su di sé…

Viggo pensava le stesse cose… Sentiva le natiche sode del suo amico…. Perché Orlando era un suo amico…. Un amico che poco prima, non aveva esitato a baciare e…. insomma…. Ciò che aveva fatto, si poteva quasi chiamare… un tentativo di seduzione….. e questo tentativo non era stato respinto…. Il ragazzo era stato al gioco… aveva accettato la sfida… e non gli era dispiaciuto…… Se non li avessero fermati….. a quel pensiero il corpo dell’uomo si tese e la mano sinistra scese sotto la panca, ad incontrare la coscia di Orlando….. nel punto in cui le sue labbra avevano indugiato e si chinò in avanti per chiedergli sussurrando   –  Elf Boy…. Ti fa ancora male?  –

Orlando sussultò, come colpito da una scarica elettrica…. La stessa che aveva provato prima…..

--  Si… mi fa ancora male  –

 Viggo continuò  –  Ti fa male sempre nei punti di prima?  –

--  Anche in altri punti…. Sono ancora … ammaccato….  –

Viggo alitò nel suo orecchio  –  Allora hai bisogno di un altro intervento…. Hai bisogno delle mie facoltà taumaturgiche…. Vero?  –  e così dicendo, si sporse leggermente e i glutei di Orlando vennero in contatto con il suo inguine… e vi trovarono qualcosa che fece provare al ragazzo un crampo alla bocca dello stomaco… la sua respirazione si fece ancora più accelerata ……. Il punto di contatto tra i loro corpi era diventato bollente…. sentiva un calore irradiarsi da quel punto e raggiungere ogni parte di sé.

Sentì le voci degli altri aumentare di intensità, come pure le risate e, sollevando lo sguardo, vide la stunt – woman, che aveva fatto colpo su Viggo, avvicinarsi al loro tavolo… da quando era circolata la voce sul set… la donna non aveva perso occasione per cercare di avere un incontro con lui… e tutti sembravano certi che qualcosa sarebbe successo tra i due.

 Orlando, che aveva sempre preso parte alle battute scherzose, adesso si sentì enormemente infastidito…. Avrebbe voluto alzarsi e cacciare la donna in malo modo.

Tuttavia non ce ne fu bisogno. L’atteggiamento di Viggo quel giorno era cambiato….. fu chiaro a tutti che, se la donna aveva avuto qualche ascendente su di lui… la cosa era finita… lui la salutò con educazione, ma poi non le dedicò la minima attenzione…. continuando ad occuparsi di Orlando. Ormai, nessuno dei due aveva più voglia di mangiare… e anche prima, si erano limitati a spizzicare qualche frutto…. non avevano appetito….

 Strano… di solito erano buone forchette…. Viggo si decise, allora…. si alzò, stando attento a non far cadere Orlando e poi salutò tutti  –  Bene…. Per oggi vi salutiamo, ragazzi…. il Principino, qui, ha bisogno di riposare e di lasciare a riposo la caviglia… lo porto a nanna e gli spalmo qualche strato di pomata, così domani sarà rimesso in ordine…. Come nuovo… Voi continuate pure con la vostra pappatoria…. Arrivederci a domani…. Forza Elf Boy…. Appoggiati a me, che ti porto a riposare…… --

La sua mente, però, in quel momento, a tutto pensava tranne che al riposo!

Arrivati al loro Cuntebago … come lo chiamavano …… Viggo prese Orlando per le ascelle e lo sollevò, mettendolo in cima ai pochi gradini che permettevano di accedere all’interno.

Quando furono entrati, lo fece stendere sui loro letti, che loro stessi avevano unito, per stare più comodi, quando facevano le loro baruffe quotidiane. Gli fece togliere i vestiti, lasciandolo coi boxer. Poi andò alla porta e la chiuse a chiave… ma fin qui….. nulla di strano… lo facevano sempre, quando chiudevano fuori il mondo per starsene in pace coi loro scherzi e i loro frizzi e lazzi.

 Per tutto il tempo, Viggo non aveva smesso di guardare Orlando, che simulava indifferenza… e dissimulava il tremito interiore che lo aveva preso, quando si era ritrovato solo con il suo compagno di roulotte. Con tutta calma, Viggo  aprì il frigorifero e recuperò una birra, la stappò e la sorseggiò, mentre si avvicinava al letto. Si sedette vicino ad Orlando e, senza parlare, avvicinò la lattina alle sue labbra, facendolo bere, nello stesso punto in cui lui aveva posato la bocca….. continuarono a bere, sinchè non l’ebbero finita…. un sorso per uno.

 Quando non ce ne fu più nemmeno un goccio, Viggo avvicinò la lattina alla caviglia di Orlando, che sobbalzò, nel sentire quell’oggetto freddo, contro il punto dolente, caldo e infiammato.

Viggo gli disse  --  Ti fa bene il freddo sulla distorsione… Adesso la tieni dieci minuti e poi ti lavo la caviglia e ti metto dell’altra pomata… fidati del tuo fisioterapista di fiducia…… Poi ti prendi una bella pasticca di anti – infiammatorio e vedrai che domani starai meglio –

--  Non ti sembra che stia diventando scura? Eh, Viggo? Ho paura che non mi passerà in due giorni….. in genere le distorsioni abbisognano di una decina di giorni per guarire… e considerato che dobbiamo girare scene movimentate…. di corsa …… Non so se riuscirò prima di una settimana a continuare le riprese  –

--  Bè……. ti prenderai il tempo che ti serve…. Non ti preoccupare…… Trattasi di un caso lampante di Infortunio sul Lavoro, mio caro!…. lo sai che se al tuo posto ci fosse uno sfaticato…. minimo un mese, si prenderebbe, per stare a casa dal lavoro????  --  Viggo scoppiò a ridere, imitato da Orlando che iniziava a rilassarsi, vedendo che l’amico era del suo solito umore allegro.

Poi l’uomo si avvicinò al letto e, tolta la lattina ormai calda, portò una bacinella che aveva riempito di acqua tiepida e con l’aiuto di una spugna, lavò delicatamente la caviglia e il piede del ragazzo, che non emise un solo lamento. Quando ebbe finito, portò via le cose che aveva usato e, dopo avere asciugato la parte dolente, iniziò a massaggiarla lentamente e a posare le labbra sul collo del piede.

Guardò Orlando, dandogli piccoli baci sulla caviglia… e continuò a guardarlo, iniziando a passare la lingua tutto attorno.

Orlando respirava con affanno, mentre guardava Viggo guardarlo…… mentre lo guardava passargli la lingua sul piede…. Mentre lo guardava passargliela sotto il piede….. e attorno alle dita…. E mentre gli faceva scivolare le dita all’interno delle labbra, succhiandole leggermente.

 Poi Viggo gli disse, con una voce roca che non gli aveva ancora mai sentito  --  Sei scuro anche attorno alle dita….. ti fa bene quello che sto facendo????  --

Orlando si limitò a fare un cenno di assenso….. non si fidava a dire nulla….. aveva paura di sentire il tono della sua stessa voce.

Senza smettere di guardarlo, Viggo riprese, con quella Voce così calda…. e sensuale….. e roca….. e così pacata…. Voce strana…. Voce che prendeva i visceri…. Voce che gli attorcigliava il corpo tutto…. Voce che gli toglieva il senno e che gli stornava i pensieri….. Voce di Amante!

Voce che gli disse  --  Ti fa male dappertutto?????.... Ti faccio passare tutto io… non preoccuparti… Chico …. non pensare a niente… --

Iniziò a risalire verso la coscia, baciando e passando la lingua sui punti che Orlando gli aveva indicato dopo la caduta…… e mentre risaliva…  continuava a blandirlo con il suono della sua  Voce…. Come si fa con i cavalli per calmarli…. quando sono spauriti… Parole senza senso……

 Parole che non contano ….

 Ma il tono… la cadenza… il timbro… la suadenza della Voce di Viggo… avevano intessuto un incantesimo…. Orlando era sospeso in un mondo ovattato…. dove non penetrava alcun rumore che non fosse quella Voce, che gli toccava un punto della sua memoria ancestrale.

Viggo risaliva verso la sua spalla e, giunto all’altezza del capezzolo di Orlando, indugiò per porgli un bacio, facendo scoppiare una miriade di scintille nella mente del ragazzo…. fu quello il primo gemito che Viggo riuscì a strappare al suo amato.  

A quel gemito, gli occhi di Viggo si alzarono ad incontrare quelli di Orlando, oscurati dal desiderio… Fu con gli occhi incupiti… gli occhi di Viggo, così chiari da sembrare glauchi ed ora grigio-scuri… Fu con quegli occhi, che Viggo arrivò a pochi centimetri da quelli di Orlando e  lo incatenò a sé…… la sua Voce parlò  --  Dimmi dove ti fa male, Orlando  --

Il ragazzo portò la mano tremante sulle sue labbra.

--  Sei sicuro, Orlando?... devi essere sicuro…. ora!  --

Orlando pose il suo dito sulle labbra di Viggo, poi si alzò leggermente con la testa e incontrò le sue labbra con le sue, tutto tremante… Si lasciò ricadere all’indietro, ma Viggo lo seguì, per non perdere il contatto.

--  Non ho mai… desiderato nessuno… come ora voglio te… Mai…. Orlando…. Mai

Prima… Chico…. tesoro mio…. mi vida…. mi alma… Amado mio…  –

E iniziò a prendergli le labbra con le sue…. A succhiarle…. a sfiorarne il contorno, a massaggiarle con le sue e quando Orlando, ormai ebbro, socchiuse la bocca… gli fece passare la lingua all’interno, con lentezza, assaporando la sensazione di amore…. e affetto…. e possesso…… e desiderio che gli faceva vacillare la mente.

Quando aveva sentito il primo gemito di Orlando… una staffilata lo aveva colpito nell’anima…. e allora aveva capito.

Aveva capito che era Orlando che lui amava… che lui avrebbe sempre amato.

Così semplice… così perfetto… Viggo ama Orlando!

Fu con quella consapevolezza che si perse nel bacio…… niente più posizione dominante… non la voleva… voleva essere baciato, ora… si fece cadere sul fianco e aspettò… con l’anima scoperta…. Così vulnerabile, ora che sapeva!

Orlando era perso nella sensazione di fuoco liquido in cui l’avevano portato i baci di Viggo…

Gli sembrava che le terminazioni nervose fossero scoperte, talmente era l’effetto devastante del desiderio dell’uomo su di lui… E d’improvviso sentì che qualcosa cambiava… Viggo non era più sopra di lui…. era al suo fianco…. E la sua lingua non gli procurava più quelle strisce di fuoco lungo la spina dorsale…. Ma le sue labbra… quelle sì…. Erano ancora sulle sue… e Orlando le voleva….. voleva recuperare le sensazioni che aveva perso.

 Alzò le braccia e insinuò le dita tra i capelli di Viggo, spinse il bacino contro quello dell’uomo e fece scivolare una gamba tra le sue…. Subito incontrò la sua eccitazione… La mente del ragazzo vacillò… una sensazione di pienezza… di felicità… di appagamento… lo colse, nel sentire il segno del desiderio di Viggo.

 Lui lo voleva…. E lui, voleva lui… Non ci capiva più niente…. Sapeva solo che voleva ancora le attenzioni di Viggo…. come prima.

Con un gemito di protesta, prese a succhiare le labbra del compagno e ad incontrare la lingua con la sua…. sentì la risposta dell’amico alla sua avance e allora strinse Viggo disperatamente e iniziò ad accarezzarlo sul petto e sul ventre…… Scese con le mani verso la sua eccitazione e la sentì finalmente……  Palpitante…. bollente…. si staccò dalla bocca di Viggo e gli tolse febbrilmente i vestiti…… Erano nudi ora…… petto contro petto…. gli occhi negli occhi.

Viggo aveva sentito l’insoddisfazione del ragazzo, quando lui aveva deciso di lasciargli il controllo di quel loro primo fragile incontro…  Orlando era così giovane….  E lui lo amava talmente tanto…. E da così poco tempo lo aveva scoperto!

Viggo fermò Orlando. Gli allontanò le mani dal suo corpo… e allontanò le labbra dal suo viso…. non interruppe l’abbraccio, ma lo guardò negli occhi… voleva la sua attenzione.

--  Orlando…… guardami!.... ascoltami… Orlando… Lo capisci, vero, che se adesso non ci fermiamo, finiremo col fare l’amore! Sino in fondo!…. mi senti Orlando?  --

Orlando incontrò il suo sguardo  --  Lo so, Viggo… perchè ti fermi ora???? Lo sapevamo entrambi… già da quando ti ho detto che mi facevano male le labbra…. se non mi volevi… perché hai lasciato che le cose andassero così avanti? Potevi dirlo prima… adesso non puoi fermarti…. Non puoi lasciarmi così…. Ti voglio… Io ti voglio….. Non mi lasciare adesso….. non ora, Viggo -- 

--  Non ti voglio lasciare, io… Io ti voglio… ma ti voglio sul serio….. non adesso…. in questo momento… ti voglio anche dopo…. e domani… e il mese prossimo….. e fra un anno… e anche dopo… per questo ti ho fermato… voglio che tu sappia…… non è solo ora….. è sempre….. è per sempre!  --

Viggo sentì Orlando dire  --  Così sia  --  … Così, l’aveva detto… Come una Preghiera….

Le parole erano state dette… Il tempo si fermò per un istante… ma avrebbero potuto essere anche 100 anni… Poi il tempo riprese a scorrere… 

Fu quel giorno che iniziò la loro storia…. Fu quel giorno che Orlando gridò… urlando… il suo dolore e la sua estasi…. Per la prima volta…… Quando il suo amante lo prese e colse la sua verginità…. quando il suo amante gli donò l’anima… il corpo…… la mente……

 

……

 

Orlando sorrideva al ricordo  --  Nemmeno io lo dimenticherò mai, Viggo  --

--  Io credo di essere un pazzo, Orlando… a tenerti legato a me….. sei così giovane, Amato…… Ma non ho la forza di lasciarti…. In me c’è un animale, che mi rende schiavo delle mie passioni…. e l’animale che mi porto dentro ti vuole…. Vuole te  --

--   E allora ascoltalo, Viggo…. Ascoltalo…. Il mio amore non sarà mai ucciso…. Lo farò vivere…. Il mio amore vivrà….. Quando ci siamo detti il nostro amore in Nuova Zelanda…. Ricordo i tuoi capelli, ancora lunghi, scompigliati dal vento… ti accarezzavano il viso…. e io ero geloso persino del vento, che poteva sfiorarti sempre…. Mentre a me non era concesso… solo l’oscurità me lo permetteva…. L’oscurità nostra complice  --

--  Non c’è bisogno del Sole quando tu sei con me Orlando… il tuo sorriso riesce ad oscurare persino questo tramonto rosso rubino  --

Orlando e Viggo erano tornati sul balcone…. A guardare il Sole scendere in una apoteosi di gloria…. A guardare il tramonto incendiare i palazzi di Madrid……

 

 

Nota dell’Autrice: senza le foto di Orlando e di Kate, probabilmente non avrei mai scritto una storia così ‘ sentita ‘ . La dedico ad Orlando ed a Viggo, con tutto l’amore di un cuore ferito.

Alla mia amica Paola, che mi sopporta da 17 anni e condivide il mio ‘ essere wicked ‘ e perché,

famigliari a parte, è la persona che amo di più.

 Un grazie alla fidanzata, Fiore, che ha sopportato le mie bizze e un’ultima cosa……

Alle Mellyn e alle Wicked, tutte, perché è grazie a loro che sono qui e che qui voglio rimanere.