.|. Passione Eterna .|.

8. Fine o Inizio?

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“Vostra maestà…” disse Gaenry alzandosi, prendendo la parola per primo “Quest’oggi ascolteremo la testimonianza del principe Legolas e basandoci su tutti i fatti venuti alla luce fino a questo, momento prenderemo una decisione, insieme a voi ovviamente…”

“Perdonate il ritardo vostra maestà…” disse Gwomyr entrando velocemente dalla porta “Dovevo impartire gli ultimi ordini alle guardie…” con quelle parole si mise, in silenzio, in piedi vicino ai Consiglieri.

“Possiamo iniziare dunque” disse Aragorn, il suo sguardo passava continuamente dal Consigliere al Capitano, cercando di capire che cosa avevano in mente ma i loro visi non lasciavano trapelare nessuna emozione.

“Che entri il principe Legolas…” disse Gaenry alzando la voce.

 Legolas fece un profondo respiro e si incamminò nella stanza, guardando gli uomini seduti fino a quando vide quei due che avevano organizzato tutto, allora sentì crescere la rabbia dentro di sé…si fermò davanti a loro e girò la testa in direzione di Aragorn ma una voce ruppe il silenzio.

“Principe Legolas…” iniziò Gaenry “Sicuramente siete a conoscenza delle accuse che gravano su di voi e noi oggi siamo qui per udire dalla vostra voce come si sono svolti i fatti…Siete disposto a rispondere alle nostre domande?”

L’elfo si guardò attorno, tutti gli occhi erano puntati su di lui ma non ne era intimorito, no…non erano quelle persone a fargli paura…

“Sì, sono disposto a rispondere alle vostre domande e dire la verità su quello che è successo per quello che mi riguarda…” disse ma quasi non riuscì a finire la frase che subito il Consigliere parlò di nuovo.

“Torniamo a quella notte dunque, il povero Conyc, prima di essere ucciso da una freccia la cui appartenenza è stata accuratamente provata, stava per prendere posto ai cancelli quando, non per sua volontà, ha assistito ad un incontro segreto tra due persone, una eravate voi e l’altra…”

“Io non ho ucciso quel ragazzo…” lo interruppe Legolas, forse non doveva rispondere in quel modo ma non riusciva più a tacere “…so che tutti lo pensate ma non sono stato io, qualcuno è entrato nella mia stanza e ha rubato una delle mie frecce e…”

“Bene…” disse Gaenry riprendendo la parola “…non vi avevo ancora fatto nessuna domanda ma mi avete comunque risposto…forse mi avete letto nel pensiero principe? Conosco le capacità della vostra razza ma non avevo mai visto qualcuno metterle in pratica…”

Aragorn si mosse nervosamente sul trono, l’insolenza di quell’uomo stava diventando insopportabile, ma doveva stare calmo altrimenti avrebbe rischiato di rovinare tutto.

“Dite di non aver ucciso il povero Conyc…ebbene volete quindi dirci dove eravate quella notte? Cosa avete fatto? Con chi eravate?”

“Ero nella mia stanza…” sussurrò l’elfo timidamente, sentiva che il peggio stava arrivando.

“Siete sicuro? Quindi qualcuno è entrato nella vostra stanza mentre anche voi eravate presente e vi ha sottratto una freccia? Non per mancarvi di rispetto ma mi sembra alquanto improbabile…certo avrebbero potuto prenderla durante il giorno ma in questo caso ve ne sareste accorto una volta giunto lì. Ora vorrei tornare a sottolineare il fatto che Conyc, prima di essere ucciso, ha rivelato al suo capitano di avervi visto nel giardino reale in compagnia di un uomo mentre vi scambiavate delle effusioni, oserei dire, molto intime…e inoltre gli ha rivelato anche che quell’uomo era Re Elassar…questo è vero principe Legolas?”

“Sì…” disse l’elfo fissando il Consigliere “E’ vero…quella notte l’ho passata in parte nel giardino reale in compagnia di…un amico, ma non ero con Re Elassar”

Legolas chiuse gli occhi per un attimo cercando di pensare ma quella voce gli risuonò ancora nelle orecchie, più forte..

“Di grazia volete illuminarci allora…” disse Gaenry camminando avanti e indietro davanti agli altri Consiglieri, non si aspettava una risposta simile, diede una rapida occhiata a Gwomyr prima di continuare “…se non era Re Elassar quell’uomo, come invece sostenne Conyc, chi era? Con chi avete passato la notte principe Legolas?”

Legolas abbassò lo sguardo per un momento, sentiva il cuore battere forte, quando lo rialzò cercò quello di Aragorn ma non riuscì a voltare la testa che ancora quella voce irritante lo richiamò.

“Principe Legolas…” gridò il Consigliere guardandolo, le cose non stavano proprio andando come aveva immaginato ma prima o poi sarebbe riuscito a farlo confessare “…chi era quell’uomo?…”

 

“Ero io”

Tutti si voltarono verso il trono ma non era stato Re Elassar a parlare, quando videro a chi apparteneva quella voce rimasero tutti a bocca aperta.

“E’ Eomer di Rohan…”

“E’ il re di Rohan…”

I bisbiglii di stupore riempirono la stanza mentre il cavaliere faceva il suo ingresso guardando Aragorn, Arwen e poi tutti i membri del Consiglio fino a quando arrivò al fianco di Legolas.

“Va tutto bene?” gli sussurrò guardandolo negli occhi. L’elfo annuì e per un momento si sentì quasi sollevato nel vedere nello sguardo dell’uomo gli stessi suoi timori.

“Maestà…” disse Gaenry schiarendosi la voce, per un attimo guardò Gwomyr, il loro piano stava completamente andando in fumo, ma come era successo?

“Ero io quell’uomo…” ripeté Eomer fissandolo “ Ho passato l’intera notte con Legolas, sono stato con lui fino al sorgere del sole e solo allora mi sono allontanato…Legolas non ha ucciso quel ragazzo.”

“Bene…quindi dobbiamo dedurne che voi e il principe siete amanti?” disse il Consigliere mentre guardava il volto di Aragorn, forse c’era ancora qualche speranza per dimostrare la verità, non era ancora tutto finito.

“Non vedo perché la cosa dovrebbe interessarvi ma sì…lo siamo” rispose il cavaliere fissandolo, lo sapeva, stava per succedere quello che aveva tanto temuto.

“Allora vorrete darcene una prova…stiamo giudicando un caso di omicidio e poiché voi siete l’unico in grado di provare l’innocenza del principe, dobbiamo essere certi che ciò che dite corrisponda a verità, e che non sia solo un tentativo di salvare la vita ad un amico…” la voce di Gaenry si era fatta molto alta.

“Dubitate forse della parola del Re di Rohan?” disse Aragorn alzandosi lo sguardo fisso in quello del Consigliere “Sta ammettendo davanti a voi delle relazioni molto personali ed ora voi pretendete addirittura una prova?” non doveva farlo ma era stato più forte di lui, in quel modo avrebbe potuto creare dei dubbi ma…non potevano farlo…era assurdo…

Arwen spalancò gli occhi, non poteva succedere…mise una mano sul braccio del re che lentamente tornò seduto.

“Non fare così…” gli sussurrò “…o rovinerai tutto…”

“Arwen ma non capisci?” gli bisbigliò all’orecchio “Vogliono che…”

“Lo so…” lo interruppe lei “Ma non possiamo farci niente…”

“Vostra maestà…” intervenne Lumyr alzandosi “…so che può sembrare sconveniente ma è l’unico modo per provare la parola di entrambi, è importante…se veramente il principe non è responsabile della morte di Conyc c’è ancora un assassino che gira libero per il palazzo…”

Gaenry guardò soddisfatto la reazione dell’altro consigliere

“Siete quindi disposti a darci questa prova? Oppure dobbiamo ritenere la riunione conclusa, in questo caso però potrebbero rimanere ancora dei dubbi sull’identità di quell’uomo, sarebbero due versioni a confronto e…”

“Siamo disposti” disse Legolas fissandolo “Non c’è nessun dubbio, io non ero con Re Elassar quella notte e non ho ucciso Conyc…ma se la mia parola per voi non è sufficiente allora ve lo proverò…” vide che l’uomo annuì con uno strano sorriso sul volto, guardò tutti gli altri consiglieri seduti e il Capitano delle guardie in piedi di fianco a loro poi si voltò per un attimo verso il re e la regina. Vide che Aragorn scosse leggermente la testa… ‘Mi dispiace…ma devo farlo…per te…per noi…perdonami’ pensò poi guardò Eomer, gli mise una mano dietro alla testa avvicinandosi a lui e posò le labbra sulle sue.

Il cavaliere lo strinse a sé mettendogli una mano dietro al collo e una sulla schiena mentre il bacio diventava più profondo, ma era molto diverso questa volta, continuava a sentire lo sguardo di Arwen e il senso di colpa lo stava divorando, nonostante tutto però sentire di nuovo quel profumo, quel calore era molto piacevole…ma non era quello che voleva, non era quello che amava…  

Legolas cercò di mettere in quel bacio tutta la passione della notte precedente, non dovevano dubitare di niente, non poteva permetterlo…si sentiva malissimo…sapeva che Aragorn li stava guardando ed anche cosa stava provando…probabilmente le stesse cose che sentiva nel suo cuore quando lo vedeva con la sua sposa…

Arwen chiuse gli occhi girando la testa di lato non appena li vide vicini…non ancora…non poteva sopportarlo…in fondo al cuore sapeva che dovevano farlo, sapeva che Eomer lo stava facendo per lei…ma era troppo assistere di nuovo a quella scena…

Aragorn strinse le mani sui braccioli, il cuore gli batteva con forza e sentiva il respiro venirgli meno…avrebbe voluto chiudere gli occhi ma non ci riusciva…era come in quell’incubo ma era reale…il suo Elfo tra le braccia di un altro…non era possibile…rimase immobile per qualche istante ma poi l’istinto prese il sopravvento sulla ragione…

“Basta!” gridò alzandosi in piedi “Non siamo qui per giudicare i gusti amorosi del Re di Rohan o sbaglio?”

Quando sentirono la sua voce tutti si voltarono ed anche Legolas ed Eomer si allontanarono l’un l’altro riprendendo fiato.

“Certo che no vostra maestà…” rispose Gaenry guardandolo con un ghigno di soddisfazione sul viso “Stiamo solo avendo la prova del legame che c’è tra di loro…la cosa non dovrebbe turbarvi in questo modo…l’hanno fatto nel giardino reale e ora ce lo stanno mostrando…è semplicemente un modo per dimostrare il loro amore…”

Aragorn lo guardò e sentiva la rabbia crescergli dentro sempre di più ma quando pronunciò quelle parole fece qualche passo in avanti gridando “Tra loro non c’è…”

Legolas capì subito cosa stava per dire e non poteva permetterlo, così alzò a sua volta la voce cercando di coprire quella del ramingo

“E’ questo che volete allora?…” prese il braccio di Eomer e si avvicinò al muro trascinandolo con sé “E’ questo che volete vedere?” e lo spinse contro la parete. Il cavaliere lo fissò e comprese cosa aveva intenzione di fare…sperava solamente che le sue azioni avrebbero funzionato.

Aragorn spalancò gli occhi…sentiva le gambe deboli come se da un momento all’altro dovesse cadere a terra…avrebbe voluto gridare di nuovo ma la voce si rifiutò di uscire…solo le sue labbra si mossero “Legolas…”

L’elfo lo fissò per un istante sperando di fargli capire con lo sguardo che tutto andava bene…poi guardò Arwen, in piedi davanti al trono e i membri del Consiglio

“Volete vedere quello che è successo in quel giardino?…Solo allora sarete convinti vero? Volete una prova…” disse fissando Gaenry con odio “…e adesso l’avrete…” si inginocchiò davanti ad Eomer e iniziò ad aprirgli i pantaloni. Il cavaliere chiuse gli occhi respirando profondamente ‘Spera che il tuo piano funzioni’ pensò ‘Altrimenti le cose si complicano veramente troppo…’

 

“Principe Legolas…” gridò Lumyr alzandosi in piedi “…non…non credo sia necessario continuare…abbiamo avuto già una prova ed ora le cose sono molto più chiare…”

Legolas chiuse gli occhi rialzandosi e quando li aprì vide lo sguardo compiaciuto di Eomer…c’erano riusciti…tutto era andato bene…

“Credo di parlare a nome di tutti dicendo che le accuse su di voi sono cadute, ed anche quelle nei confronti di re Elassar che purtroppo è stato coinvolto in uno scandalo inutile…” si guardò attorno e vide che anche gli altri annuivano, tutti tranne Gaenry che comunque non obbiettò “Se ora vostra maestà lo permette, direi che è meglio terminare qui questa riunione, ci ritroveremo per discutere su come trovare il vero assassino del povero Conyc tra qualche giorno…” Lumyr guardò il re ma non ottenne nessuna risposta “Vostra maestà?” disse di nuovo alzando la voce.

Quando si sentì chiamare, Aragorn si risvegliò da quell’incubo in cui era caduto di nuovo, annuì voltandosi verso di lui, allora vide che tutti i Consiglieri lasciarono il loro posto e uscirono dalla stanza…era arrivato il momento di pareggiare i conti…

“Consigliere Gaenry, Capitano Gwomyr desidererei parlarvi…” disse.

I due si guardarono ma sui loro volti non c’era preoccupazione…sapevano che non era ancora tutto finito…

Il re si fermò davanti a loro fissandoli mentre con una mano fece cenno ad Elenband, che aspettava fuori dalla porta con altre giovani guardie, di entrare.

“So quello che avete fatto e cosa volevate fare e ne ho anche le prove, non siete stati molto attenti nonostante tutto…se volessi, potrei farvi uccidere all’istante con l’accusa di omicidio e tradimento…” il suo sguardo passava da un volto all’altro ma non riusciva a scorgere il minimo segno di paura “…meritereste la morte più di ogni altra cosa, avete spezzato la vita di un giovane per un motivo assurdo e non avete il minimo rimorso…ma non sarà questo il vostro destino…continuerete a vivere grazie alla persona a cui avete fatto del male…” Fece un altro gesto e alcune guardie si avvicinarono circondando i due uomini “Siete sollevati dai vostri incarichi e rimarrete a palazzo sotto stretta sorveglianza fino a quando non deciderò cosa fare di voi…” guardò il Consigliere e vide ancora sul suo viso lo stesso sorriso beffardo di poco prima “…portateli via…” ordinò scuotendo la testa. Le guardie li presero per le braccia e li trascinarono fuori.

“Ancora un momento capitano…” disse Aragorn mettendosi di nuovo davanti a lui, lanciò un occhiata ad Elenband che era uno dei due ragazzi che lo stavano tenendo e il giovane gli sorrise.

“Questo…” disse il ramingo colpendolo al volto con un pugno “E’ per aver ucciso uno dei tuoi uomini che si fidava ciecamente di te…”

“Questo…” e lo colpì sull’altro lato del viso “E’ per aver cercato di privarmi della corona…”

Guardò il volto di Gwomyr, dalla sua bocca iniziava a colare il sangue.

“E questo…” colpendolo in pieno viso e poi allo stomaco con molta più forza, tanto che i due ragazzi fecero fatica a tenerlo fermo “…è per aver osato toccare Legolas…”

Vide che l’uomo ora faticava a restare in piedi, il sangue scendeva copiosamente sul suo viso,   allora fece un cenno con la testa e le guardie lo portarono via.

 

 

Il re fece qualche passo e si fermò al centro della stanza, guardò prima Arwen che si stava avvicinando, poi Eomer e infine Legolas.

L’elfo era in piedi immobile con lo sguardo basso, quando lo rialzò vide che la mano del ramingo era ricoperta di sangue, probabilmente si era ferito colpendo Gwomyr.

“Aragorn…la tua mano…” sussurrò avvicinandosi di più a lui e allungando una braccio ma l’uomo fece un passo indietro allontanandosi. Legolas lo guardò negli occhi, sorpreso da quel gesto e solo allora vide che erano pieni di rabbia, delusione, non l’aveva mai guardato in quel modo.

“Non toccarmi…” bisbigliò Aragorn “…va a cambiarti d’abito Legolas…”

“Aragorn cosa…” tentò di dire l’elfo ma il ramingo lo interruppe sempre sussurrando.

“Ti ho detto di andare a cambiarti…hai il suo profumo addosso…” chiuse gli occhi e respirò profondamente per mantenere la calma che lentamente stava perdendo.

“Estel…” sussurrò Legolas guardando il suo volto, il cuore gli batteva fortissimo.

“Va via!” disse il re alzando la voce.

L’elfo abbassò lo sguardo e si voltò uscendo a grandi passi dalla stanza, non riusciva a pensare a niente se non a quelle parole, a quegli occhi…arrivò nella sua camera, si fermò davanti al letto e velocemente si tolse la tunica gettandola a terra, rimase immobile a fissare l’abito con i pugni chiusi lungo i fianchi…non era possibile…l’aveva rifiutato…ad un tratto si sentì così debole da non riuscire più a restare in piedi, si sedette sul letto con la testa tra le mani…non riusciva a respirare…

 

“Sei impazzito Aragorn?” disse Eomer fissandolo “Perché l’hai trattato in quel modo? Abbiamo solo fatto quello che…”

“Non una parola…” lo interruppe il ramingo alzando una mano verso di lui “Non dire assolutamente niente…non voglio sentire una sola sillaba uscire dalla tua bocca”

Arwen si avvicinò velocemente ai due uomini che si guardavano immobili, fissò per un momento il suo sposo e poi Eomer. Incrociò il suo sguardo e vide quello che aveva sperato…amore…amore per lei e nessun altro…era diverso questa volta, non l’avrebbe perso per nessuna ragione al mondo…chiuse gli occhi sorridendo ma subito sentì che i due stavano parlando di nuovo e non in maniera amichevole.

“Perché non dovrei?” disse Eomer “Abbiamo deciso insieme di fare questa cosa, anche tu eri d’accordo…Legolas l’ha fatto per te…avrebbe dato la vita per salvare te e il tuo regno e ora lo ripaghi in questo modo? Capisco che non è piacevole vedere la persona che ami con un altro ma dovevamo farlo…dovevamo fingere per…”

“Fingere?” disse Aragorn alzando la voce “Non stavate fingendo di baciarvi…”

“Basta ora!” gridò Arwen “Aragorn dobbiamo parlare…Eomer puoi andare a vedere come sta Legolas nel frattempo?” Il cavaliere annuì voltandosi ma non fece in tempo a fare un passo che sentì la voce del ramingo.

“No!” gridò “Non avvicinarti più a lui…non ci provare…”

“Aragorn basta!” lo interruppe Arwen mettendogli le mani sul petto per fermarlo “Va bene…Eomer va dove vuoi ma non da Legolas…”

Il re di Rohan fissò ancora per un istante Aragorn poi uscì dalla sala scuotendo la testa.

 

“Adesso vuoi spiegarmi cosa ti sta succedendo?” disse Arwen guardandolo “Posso capire la gelosia nel vederlo con lui ma sai benissimo che stavano fingendo per noi…”

“Fingendo? Arwen tu non li hai visti…” la interruppe l’uomo “Non hai visto come si stavano baciando…non hai visto come si stringevano…come…”

“Non mi interessa Aragorn…io so che Eomer non prova assolutamente niente per Legolas e viceversa…perché devi dubitarne? Credevo ti fidassi di lui…”

“Non è una questione di fiducia…è…” il ramingo si fermò un istante come per pensare alle parole esatte ma non ci riusciva “…ha baciato un altro, si è fatto abbracciare da un altro…”

“E invece noi non ci abbracciamo mai?” lo fermò Arwen alzando al voce “Non ci baciamo mai? Prova a pensare a cosa prova Legolas quando ci vede durante le feste o davanti agli ospiti mentre fingiamo di essere una coppia…”

Aragorn abbassò lo sguardo bisbigliando “Non è la stessa cosa…” poi lentamente uscì dalla sala.

“Sì invece…” disse la dama “Dove vai? Torna qui…Aragorn…” ma ormai l’uomo se n’era andato.

 

Legolas sentì la porta aprirsi e richiudersi ma non trovò la forza di alzarsi, era ancora seduto sul letto con gli occhi fissi sulla tunica che aveva gettato a terra.

“Perché si è comportato così?” sussurrò “Cos’ho fatto di male? Eravamo tutti d’accordo, anche lui…”

“Se vuoi posso spiegartelo in centinaia di modi ma credo che basti poco per farti capire…” disse Arwen sedendosi al suo fianco “E’ un Uomo…” e gli sorrise accarezzandogli i capelli “Ti ha visto mentre baciavi un altro e la sua mente l’ha lasciato completamente ma dagli tempo…qualche giorno e capirà da solo che questa sua gelosia è completamente infondata…”

“Io non provo niente per Eomer te lo giuro…” disse l’elfo guardandola “…e lui non prova niente per me…”

“Lo so Legolas non preoccuparti…lo capisco dai vostri occhi…”

“E’ perché non riesce a capirlo anche Aragorn?” continuò Legolas ma poi abbassando lo sguardo “Sì, non dirmelo…è un Uomo…”

Arwen sorrise e gli passò una mano sul viso ma improvvisamente la fermò sulla sua fronte

“Legolas perché sei così caldo?” gli chiese preoccupata fissandolo.

“Non lo so…poco fa mi sentivo molto debole e avevo un forte dolore al petto ma ora sta passando…” rispose l’elfo respirando profondamente.

“Legolas guardami…” disse girandogli dolcemente la testa “…non farlo…non lasciarti sopraffare dal dolore…non è come pensi, Aragorn ti ama e continuerà ad amarti qualunque cosa succeda, niente e nessuno potrà separarvi hai capito? Voi siete nati per stare insieme, voi dovete stare insieme è il vostro destino…” L’elfo annuì accennando un sorriso.

“Ora vestiti…” continuò Arwen alzandosi “Tra poco è ora di cenare”

 

Venne quindi la sera ed intorno al grande tavolo apparecchiato erano seduti il re e la regina di Gondor, il re di Rohan e il principe di Bosco Atro. Nella sala erano presenti le dame di Arwen e alcune guardie del re appoggiate alle pareti. Diverse donne andavano avanti e indietro dalle cucine portando vassoi con pietanze varie mentre altre erano ferme con delle anfore contenenti acqua e vino pronte per riempire di nuovo i bicchieri.

A tavola c’era uno strano silenzio, di solito tutti e quattro parlavano molto tra loro ma non quella sera. Eomer ogni tanto alzava lo sguardo su Legolas e vedeva il suo fisso su Aragorn, aveva indossato una tunica molto elegante dello stesso colore dei suoi occhi…quegli stessi occhi che il giorno prima erano pieni di forza e determinazione ma che ora erano solo ricolmi di tristezza, come poteva il ramingo farlo soffrire in quel modo dopo quello che aveva fatto per lui?

Aragorn quasi non aveva toccato cibo ma continuava a bere bicchieri colmi di vino, Arwen lo guardava sperando che la smettesse di comportarsi in quel modo ma il re non ne voleva sapere. Quando terminò l’ennesimo bicchiere fece ancora cenno alla ragazza dietro di lui di avvicinarsi con l’anfora.

“Desiderate altro vino vostra maestà?” disse lei in tono seducente, tanto che Legolas la fissò per un lungo momento. L’aveva già vista ma non ricordava dove, era molto bella, con i lunghi capelli corvini sciolti sulle spalle, gli occhi verdi e la pelle chiara.

“Sì grazie” rispose il re sorridendole.

Quando vide quel bicchiere riempirsi di nuovo, l’elfo non riuscì più a tacere.

“Non credi di stare esagerando con il vino Aragorn?” sussurrò.

“E tu non credi che non siano fatti tuoi?” rispose in tono sarcastico il ramingo continuando a guardare la ragazza al suo fianco.

“Lo sto solo dicendo per te…” disse Legolas irritato, non sapeva però se era dalle sue parole o dal suo sguardo “Non hai toccato cibo e continui a bere…andando avanti così finirai per diventare ubriaco…”

“Sono lusingato del tuo interessamento ma ripeto che la cosa non ti riguarda…” poi guardandolo negli occhi “Forse dovresti preoccuparti di qualcun altro…non di me…”

A quelle parole Arwen lasciò cadere le posate nel piatto, voltandosi verso il suo sposo.

“Legolas ha ragione, adesso stai esagerando…non ti fa bene bere in questo modo…”

“Bene…ho capito…” disse Aragorn alzandosi in piedi “…grazie della compagnia ma ora voglio restare solo…” finì l’ultimo sorso di vino e uscì barcollando dal salone.

Legolas e Arwen si guardarono mentre Eomer scuoteva la testa bisbigliando “Non è possibile…”

Ma il re non fu l’unico a lasciare la sala in quel momento, anche la ragazza che gli serviva il vino uscì velocemente.

Dopo un lungo momento di silenzio Legolas fissò Arwen parlandole col pensiero.

“Devo parlargli…si sta facendo del male per colpa mia…”

“No Legolas, non è colpa tua, è lui che deve capire…non credo che questo sia il momento più adatto per intavolare una discussione però, non è completamente in sé…”

“Non posso aspettare ancora…non ci riesco…voglio che tutto torni come prima…”

“Stai attento allora…”

L’elfo annuì e uscì lentamente dalla stanza.

 

Legolas camminava lungo i corridoi guardandosi intorno, non poteva essere andato lontano, non in quelle condizioni e senza aiuti…ad un tratto sentì delle voci che provenivano…dalla sua stanza…c’era qualcuno nella sua stanza ed infatti la porta era quasi completamente aperta. Si avvicinò senza fare il minimo rumore e con una mano aprì del tutto la porta fermandosi sulla soglia…quello che vide gli tolse ogni capacità di respiro e movimento…chiuse gli occhi sperando che fosse solo un incubo ma quando li riaprì la visione non era cambiata…Aragorn era disteso sul suo letto con la tunica aperta e sopra di lui era seduta quella ragazza dai capelli scuri…gli stava baciando il collo, il petto mentre con la mano lo accarezzava tra le gambe…

“Ara…” cercò di parlare ma la voce gli si spense nella gola quando sentì i gemiti dell’uomo, quando però vide le sue mani stringersi sui fianchi della donna…

“Aragorn!” gridò ed allora vide la ragazza girarsi di scatto verso di lui “Fuori di qui! Fuori dalla mia stanza…all’istante!”

La donna si alzò dal letto e uscì ma quando gli passò accanto lo guardò sorridendo. Legolas stava per parlare ma poi sentì la voce dell’uomo che con fatica si stava mettendo seduto.

“Non sei molto educato…l’hai fatta scappare…” bisbigliò il ramingo tenendosi la testa tra le mani “Ah…forse ho bevuto troppo…”

L’elfo chiuse la porta e si fermò vicino al muro

“Ma hai completamente perso la ragione?” disse guardandolo “Cos’era uno stupido modo per vendicarsi? E’ così che fate voi Uomini? Invece di affrontare i problemi cercate la via più breve? Oppure sei solo talmente ubriaco da non capire nemmeno cosa ti sta succedendo?”

Aragorn lo guardò per un istante poi si mise a ridere.

“E’ così divertente? Chiunque poteva entrare in questa stanza, chiunque avrebbe potuto vederti con…quella…rovinando tutto quello che abbiamo fatto oggi…e tu ridi?” gridò Legolas avvicinandosi a lui “Ma cosa ti sta succedendo?”

“Certo…” disse l’uomo continuando a ridere “…quello che avete fatto oggi…vuoi che ti ricordi quello che VOI avete fatto oggi?” barcollando si alzò in piedi e si fermò davanti all’elfo “Vi siete baciati…hai baciato un altro uomo davanti a me…ti sei lasciato baciare e stringere da lui…”

“Aragorn stavamo fingendo!” disse Legolas alzando la voce ma l’uomo lo prese per le braccia e lo spinse contro il muro impedendogli di muoversi.

“Fingendo? Stavi fingendo?” gridò il ramingo “Arwen ha chiuso gli occhi ma io no…ho visto come vi stavate baciando…ho visto la sua lingua muoversi nella tua bocca…ho visto la TUA lingua muoversi nella sua bocca…ho visto come ti stringeva e come TU ti stringevi a lui…”

“Aragorn io amo te…ho dovuto farlo per far credere a quegli uomini la nostra storia…dovevamo sembrare amanti…”

“Ah e lo siete sembrati sta tranquillo…” disse Aragorn stringendogli più forte le braccia “…quante altre volte l’avete fatto? Quante altre volte l’hai baciato? E non venirmi a dire che era la prima volta…ricordo come ci siamo baciati noi e ho visto come vi siete baciati voi invece…”

“Io non provo niente per Eomer lo vuoi capire?” disse Legolas cercando di divincolarsi dalla sua stretta.

“Risposta sbagliata…” sussurrò il ramingo scuotendolo “Ti ho chiesto quante altre volte l’hai baciato?”

L’elfo chiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime ma la voce dell’uomo lo scosse di nuovo tanto quanto le sue mani

“Quante volte Legolas?” gridò.

“Una…” sussurrò Legolas riaprendo gli occhi e incrociando lo sguardo dell’uomo “Ci siamo baciati una sola volta per cercare di essere convincenti…” vide che l’uomo stava aprendo bocca per parlare “…e sì…mi è piaciuto come a te poco fa piaceva quello che ti stava facendo quella ragazza…ma non è niente in confronto a quello che provo quando sono con te…io ti amo…”

Aragorn sentì la rabbia e la gelosia crescere ancora di più a quelle parole…lo aveva ascoltato ma la sua mente era rimasta alle prime frasi…senza riuscire a controllarsi gli alzò le braccia sopra la testa tenendo stretti in una mano entrambi i polsi mentre con l’altra gli apriva la tunica.

“Ti è piaciuto? Io mi fidavo di te…mi fidavo…” sussurrò avvicinando il viso al suo “Tu sei mio Legolas…solo mio…” e con forza lo baciò. Legolas sentì le labbra dell’uomo muoversi violentemente sulle sue mentre con la lingua esplorava ogni angolo della sua bocca, chiuse gli occhi cercando di sopportare il sapore intenso del vino.

“Cosa c’è adesso?” disse Aragorn fissandolo “Non ti piace più? Preferisci le sue labbra?”

L’elfo scosse lentamente la testa voleva parlare ma dalle sue labbra uscì un gemito quando l’uomo iniziò a baciargli il collo, succhiando ogni punto che riusciva a raggiungere.

“Beh…ti farò cambiare idea…” bisbigliò il ramingo facendo scivolare una mano tra le sue gambe “…solo io posso toccarti…” e iniziò a muoverla con forza “…il tuo corpo mi appartiene…tu mi appartieni…”

Legolas spalancò gli occhi, non era mai stato trattato in quel modo e la cosa lo spaventava…chi era l’uomo che aveva davanti? Non era la persona che amava, almeno non completamente…

“Aragorn…fermati…” disse, ma il ramingo non lo ascoltò, continuando a muovere la mano su di lui sempre più forte.

“Ah…mi stai facendo male…Aragorn…fermati…” disse più forte, questa volta però l’uomo gli lasciò i polsi e prendendolo per la vita lo fece girare, spingendolo ancora violentemente contro il muro.

“Sei mio…” continuava a sussurrargli all’orecchio mentre si muoveva contro di lui “…nessuno deve toccarti…nessuno…” con una mano cercò di slacciargli i pantaloni ma l’elfo gli bloccò il polso con la sua.

“No…non così…basta…” sussurrò Legolas, si sentiva mancare il respiro, non riusciva a comprendere cosa stava succedendo, perché lo trattava in quel modo…aveva paura…forse per la prima volta aveva paura di lui…

“Cosa?…” disse il ramingo liberando la mano e stringendo di nuovo i polsi dell’elfo sopra la sua testa, contro la parete “Ti lasci baciare da uno sconosciuto e adesso non vuoi più stare con me? Non sono più all’altezza?”

Legolas chiuse gli occhi e sentì di nuovo la sua mano scendere su di lui

“Ti prego Estel…no…” bisbigliò e una lacrima gli scese sul viso “…non sei in te…non voglio così…” ma capì che l’uomo non lo stava ascoltando…gli era rimasta una sola cosa da fare…

Aragorn continuava a muoversi con forza contro di lui, baciandogli l’orecchio ma quando le labbra raggiunsero la sua guancia sentì il sapore salato delle lacrime…si fermò improvvisamente, spalancando gli occhi come se si fosse risvegliato da un sogno…ma senza riuscire a capire cosa stava accadendo, si ritrovò seduto sul pavimento con un forte dolore allo stomaco. Legolas era riuscito a liberare un braccio e l’aveva colpito col gomito facendolo cadere a terra ed ora lo stava fissando, mentre con le mani tremanti si riallacciava la tunica,

respirando velocemente, cercando di trattenere le lacrime.

“Legolas…” sussurrò l’uomo guardandolo negli occhi, si alzò barcollando ma ricadde sul letto. Non riusciva a reggersi in piedi, gli girava la testa e non riusciva a capire…vide che l’elfo si era voltato e stava per uscire dalla stanza.

“Legolas aspetta…” disse, ma lo sguardo che gli lanciò il compagno girandosi di nuovo gli tolse ogni parola…dolore, tristezza, delusione…ecco di cosa erano pieni quegli occhi blu velati di lacrime che tanto amava…

“Io ti amo Estel…ti amo più della mia vita…” iniziò Legolas guardandolo “… so quello che pensi ma non ti chiederò perdono per le mie azioni perché non ce n’è motivo…quello che ho fatto, l’ho fatto per te e lo sai bene…io sono tuo…il mio cuore ti appartiene ma…” chiuse per un attimo gli occhi e le lacrime scivolarono di nuovo sul suo viso “…non sono un oggetto…e non voglio essere trattato come tale…” e con quelle parole uscì dalla stanza sbattendo la porta dietro di sé.

Aragorn non riusciva a trovare la forza né di parlare, né di muoversi e nemmeno di piangere, anche se era quello che voleva fare…l’aveva ferito, con le sue parole, con le sue azioni…gli aveva fatto del male e non riusciva a perdonarselo…si sentiva malissimo sia fisicamente sia mentalmente, non era normale, era già stato ubriaco ma non in quel modo…era strano…si sdraiò sul letto e dopo pochi attimi cadde in un sonno profondo.

 

 

Legolas si sedette su uno scalino asciugandosi le lacrime, ancora non riusciva a credere a ciò che era successo, quello non era Aragorn…continuava a ripeterselo…non era l’uomo che amava. I suoi pensieri però furono subito interrotti dalla voce di una donna…

“Come mai qui tutto solo?” disse avvicinandosi lentamente “Ti credevo con re Elassar…”

L’elfo alzò la testa e vide la stessa ragazza che era con Aragorn poco prima

“Lasciami solo te ne prego…” sussurrò “Sei l’ultima persona con cui desidero parlare...”

“Beh…lo immaginavo…” disse sorridendo la ragazza sedendosi al suo fianco “…ma non me ne vado…io sono Elaviel e tu devi essere Legolas…l’amante del re…”

L’elfo la guardò a bocca aperta e solo allora si ricordò dove l’aveva già vista…era lei la donna al braccio del Capitano delle guardie quel pomeriggio…

“Per tua informazione non sono l’amante del re…cosa vuoi da me?”

“Non devi mentirmi…” disse Elaviel fissandolo “…ho visto il tuo sguardo poco fa…ed era lo sguardo di un amante…comunque non preoccuparti, non è successo niente…l’ho solo accompagnato nella stanza e poi il resto lo hai visto da te…non l’ho nemmeno baciato, sicuramente le sue labbra sapevano di vino ed io non sopporto quel sapore…”

“Allora siamo in due…” sussurrò Legolas senza distogliere lo sguardo dal suo “E giusto per curiosità…perché lo hai fatto?”

“Per denaro…” rispose lei alzando le spalle “…il Capitano Gwomyr mi ha dato del denaro per sedurre Re Elassar e farmi vedere insieme a lui…mi ha dato della polvere da mescolare col vino che doveva bere, credo fosse un eccitante o qualcosa del genere…però non mi aspettavo che arrivassi tu…beh…è andata male…spero solo che quello non rivoglia indietro le sue monete… veramente l’avrei fatto anche senza ricompensa, il solo pensiero di passare una notte con quell’uomo mi fa impazzire, ho sempre invidiato la regina Arwen…anzi, da adesso invidierò te…va tutto bene?”

Legolas la fissava con gli occhi spalancati, era tutta colpa di quell’uomo…di nuovo…ma anche questo suo piano per fortuna era fallito, ora riusciva a spiegarsi il comportamento di Aragorn…

“Sì…stavo solo riflettendo…ma perché me lo stai dicendo?” sussurrò.

“Non lo so…è solo che…Gwomyr non mi ha detto che vi amavate, se l’avessi saputo prima non avrei mai accettato…ma quando ho visto la tua reazione, i tuoi occhi…non credo sia giusto mettersi tra due persone che si amano…non preoccuparti non dirò niente…”

“Grazie…ora è meglio che vada…” disse l’elfo e sia alzò in piedi facendo qualche passo verso la sua stanza, non sapeva se fidarsi o meno di quella ragazza ma al momento non aveva altra scelta, doveva dire ad Aragorn quello che aveva saputo…

“Aspetta un attimo…” disse Elaviel rincorrendolo, si fermò davanti a lui e gli diede un veloce bacio sulle labbra “…adesso puoi andare…ti ho restituito ciò che ti ho tolto…” gli sorrise quando vide l’espressione sorpresa sul volto dell’elfo “…ho baciato il corpo del tuo uomo ed ora baciando te, te lo restituisco…è un’usanza che mi ha insegnato mia madre…lo so che può sembrare strana…va ora, spero di rivederti…”

Legolas le sorrise e si voltò incamminandosi lungo il corridoio per tornare alla sua stanza…per tornare da Aragorn.

 

Entrò lentamente dalla porta e vide l’uomo disteso sul letto, fece qualche passo e notò che era profondamente addormentato…forse era meglio così…sicuramente la mattina seguente sarebbe di nuovo tornato se stesso. Si avvicinò al letto e mettendogli le mani sotto alla schiena lo rialzò, trascinandolo indietro sul materasso in modo che la sua testa appoggiasse comodamente sul cuscino.

“Legolas…”

L’elfo lo guardò ma era stato solo un sussurro, probabilmente stava sognando…gli spostò dalla fronte alcune ciocche di capelli…forse doveva fargli bere un infuso ma non sapeva cosa di preciso era stato aggiunto al vino e avrebbe potuto anche farlo peggiorare, era meglio lasciarlo riposare.

Si inginocchiò di fianco al letto allacciandogli la tunica che era rimasta aperta, sembrava così tranquillo, completamente diverso da prima, diverso dall’uomo che voleva prenderlo con la forza solo per dimostrare che era una sua proprietà…quello non era l’Aragorn che amava…

“Perché Estel?” sussurrò accarezzandogli il viso “Perché ti stai comportando così? Come puoi dubitare del mio amore? Quello che ho fatto…tutto quello che faccio…lo faccio per te, per noi…ho detto che non l’avrei fatto ma se è l’unico modo per far tornare le cose come prima…” fece un lungo respiro “…mi dispiace…non volevo farti soffrire, credevo di fare la cosa giusta ma forse mi sbagliavo…credevo che una volta convinti quegli uomini i problemi sarebbero terminati…credevo che avresti capito…forse dovevo lasciare che mi incolpassero, quando ho sentito le tue parole e ti ho visto agire in quel modo…mi sono sentito morire…io non…non riesco più a vivere senza il tuo amore…ti prego non abbandonarmi…”

Prese tra le sue la mano di Aragorn e se l’appoggiò dolcemente sulla guancia, muovendo il viso contro il suo palmo “…credimi ti prego…questi occhi sono solo per te…queste labbra sono solo per te…queste mani sono solo per te…questo corpo è solo per te…il mio cuore ti appartiene…io ti appartengo…ti ho donato me stesso, il mio amore, la mia vita…mi sono legato a te rinunciando a tutto e se dovessi tornare indietro lo rifarei all’infinito…cos’altro devo fare?” chiuse gli occhi e sentì le lacrime scivolargli sul viso, bagnando anche la mano dell’uomo “Dimmelo…cosa devo fare? Cosa devo fare per farti credere che amo solo te? Per farti credere che desidero solo te?  Mani? (Cosa?)…Amin n’sinta (Io non lo so)…Saesa (Ti prego)…”

Il ramingo girò leggermente la testa verso di lui ancora completamente addormentato e mosse le dita della mano sulla guancia di Legolas. L’elfo sorrise sentendo quella carezza involontaria, gli tornarono alla mente tutti i momenti in cui Aragorn lo accarezzava sussurrandogli che lo amava…allontanò la mano dell’uomo dal suo volto e la baciò prima di appoggiarla di nuovo sul materasso.

“Amin mela lle Estel…amin naa lle…ere’ lle…quel kaima a’maelamin…tenna’ tul’ re… (Ti amo Estel…io sono tuo…solo tuo…dormi bene amor mio…a domani)” si alzò in piedi e dolcemente gli baciò la fronte, improvvisamente sentì dei passi ma non fece in tempo a voltarsi…una mano con un panno gli ricoprì la bocca e il naso impedendogli di respirare se non il liquido di cui era imbevuta la stoffa, cercò di liberarsi ma subito la vista gli si annebbiò e le gambe gli cedettero…prima di perdere completamente i sensi sentì una voce…quella voce…

“Molto commovente…adesso ti portiamo a fare una passeggiata ma non preoccuparti verrà anche il tuo amore…”

“Perché io devo portare il re? E’ più pesante…” si lamentò Gwomyr caricandosi sulle spalle Aragorn "Sei sicuro che continuerà a dormire vero?”

“Certo…gli abbiamo messo una bella dose di sonnifero nel vino oltre all’eccitante…” rispose Gaenry trascinando Legolas “…forse fin troppo visto i risultati…sei sicuro che quella non parlerà?”

“Più che sicuro…altrimenti si ritroverà senza casa, cibo o quant’altro necessario per sopravvivere…” I due uscirono in silenzio dalla stanza dirigendosi verso le stalle dove due cavalli erano già sellati e pronti a partire.