.|. Legami Immortali .|.

7. Fidati di Me

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Arrivò la sera e un forte temporale si abbatté su Gondor. Faramir era seduto sul suo letto con la testa tra le mani, continuava a ripensare a quello che aveva fatto quel pomeriggio ma ormai non poteva più tornare indietro…sentì la porta aprirsi e richiudersi e dei passi leggeri avvicinarsi.

“Cosa ti preoccupa mio signore?” sussurrò la dama fermandosi ad un passo da lui.

Faramir alzò la testa e rimase per un momento in silenzio a guardare la donna, era bellissima, con i lunghi capelli ondulati che scendevano sulle spalle e quell’abito bianco così leggero che quasi poteva intravedere le forme del suo corpo.

“Devo chiedere il tuo perdono” disse l’uomo abbassando lo sguardo “Quest’oggi ho agito in modo indegno, credevo di essere forte ma la debolezza ha raggiunto anche me…io…ho baciato…”

“Shhh…” bisbigliò Eowyn appoggiandogli un dito sulle labbra “…se c’è qualcuno che deve chiedere perdono, quella sono io…tu hai sempre cercato di dimostrarmi il tuo amore ma ogni volta io guardavo altrove, in attesa di qualcosa che non poteva diventare mio…perdonami Faramir…perdonami…so che non me lo merito ma…”

“Tu meriti la felicità” la interruppe Faramir prendendole una mano “E forse sono stato io a non capire cosa poteva renderti felice…o forse non volevo vederlo…”

“Possiamo continuare tutta la notte a rimembrare il passato…” disse Eowyn sorridendo “…oppure…” si avvicinò di più al marito e piegò una gamba, appoggiando il ginocchio sul materasso “…possiamo vivere il presente…il nostro presente, noi due, insieme…” si abbassò e appoggiò le labbra su quelle dell’uomo.

Faramir mise una mano sulla sua schiena e si spostò all’indietro, sdraiandosi e appoggiando la testa sui cuscini, portando la donna con sé.

“Amami Faramir…” gli sussurrò Eowyn sulle labbra, sedendosi sopra di lui, mentre con le mani gli slacciava la tunica “…toccami…stringimi…fammi sentire il tuo amore come se fosse la prima volta…”

“Eowyn cosa…” disse l’uomo, ma quando la guardò negli occhi si fermò e le strinse a sé, baciandola con passione.

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Legolas era in piedi, davanti alla finestra e guardava i lampi che squarciavano il cielo con la loro luce, indossava solo dei pantaloni bianchi molto leggeri e una lunga vestaglia di seta argentata con ricamate delle foglie verdi… iniziava ad essere preoccupato, ormai si era fatto buio e di Aragorn ancora nessun segno...finalmente intravide un cavaliere entrare nelle stalle...sorrise, chiudendo gli occhi, nella mente gli apparve l'immagine del ramingo, poco prima della partenza e di nuovo sentì un brivido lungo il corpo, si passò una mano sul collo, respirando profondamente e sentì il profumo dell'uomo, molte volte infatti Aragorn aveva indossato quella vestaglia...sentì dei passi avvicinarsi e poi la porta chiudersi con forza...lanciò un'occhiata al letto e poi si voltò...

"Per i Valar...sta diluviando la fuori..." disse Aragorn posando la spada sul tavolo, slacciò il fodero che la conteneva e lo mise vicino ad essa "...se continua così non so quanto resisteremo, anche se, a dire il vero, la situazione non è così drammatica come mi aspettavo..." si tolse il cappuccio con una mano e si guardò "...ho gli abiti completamente fradici...devo cambiarmi altrimenti..."

"No!" lo interruppe Legolas avvicinandosi velocemente a lui "Resta così ti prego!"

"Ma..." il ramingo non riuscì ad iniziare la frase...l'elfo si strinse a lui baciandolo ardentemente, fece scivolare le dita tra i suoi capelli bagnati e poi sul suo viso, fino a scendere sul petto...quando sentì il bisogno di respirare appoggiò la testa sulla spalla dell'uomo, passando le labbra e la lingua sensualmente sul suo collo...le mani scivolarono sotto il lungo mantello nero fino a raggiungere il suo fondoschiena e lo strinse a sé iniziando a muovere il bacino contro di lui.

"Leg...Legolas..." sussurrò Aragorn gettando indietro la testa  "...ma cos'hai fatto in mia assenza...se questa è l'accoglienza che mi riservi...me ne andrò più spesso..."

"Ti voglio..." gli bisbigliò l'elfo all'orecchio "...è tutto il giorno che ti desidero..."

"Aspetta...lasciami togliere..." disse l'uomo avvicinando le mani alla tunica ma Legolas glielo impedì stringendosi di più a lui.

"No...tienili..." gemette l'elfo muovendosi più forte contro il corpo del compagno "...questa notte non voglio Re Elassar...ma...Grampasso il ramingo..."

Aragorn sorrise, mettendo una mano sul volto di Legolas, lo guardò negli occhi e vide di nuovo quel desiderio che aveva notato in lui prima di partire

"Sai a cosa vai incontro?" gli bisbigliò "I raminghi sono persone pericolose...molto pericolose...sei sicuro di voler avere a che fare con uno di loro?"

Legolas annuì, aprì la bocca per parlare ma ne uscì solo un gemito quando Aragorn lo spinse con forza contro il tavolo di legno…

“Potrei farti molto male…” continuò l’uomo mettendo una mano sotto al ginocchio del compagno, gli alzò la gamba e si spinse contro di lui, mentre con l’altra gli apriva i tre lacci che tenevano chiusa la vestaglia “…lo sai questo?...”

“Im avo goston o le (No ho paura di te)” ribatté l’elfo con un sorriso sulle labbra mentre teneva i pugni stretti sugli abiti del compagno.

“Dovresti invece…” sussurrò Aragorn sorridendo “…Grampasso potrebbe avere un lato nascosto che ancora tu non conosci…” prese Legolas per la vita e lo spinse contro il muro con forza, con una mano iniziò ad accarezzargli il petto fino a scendere sul profilo dei suoi pantaloni.

“Anch’io potrei…avere quel lato nascosto…” disse l’elfo cercando di trattenere i sospiri “…ho oltre duemila anni più di te…” inclinò indietro la testa e sentì la lingua del ramingo sull’orecchio.

“E chi vincerebbe allora…tu…” bisbigliò Aragorn succhiando la punta del suo orecchio, sentì Legolas tremare tra le sue braccia e sorrise “…od io…” fece scivolare la mano sotto la stoffa dei suoi pantaloni ma senza raggiungere completamente l’eccitazione del compagno.

Legolas mise entrambe le mani sul muro, spingendosi indietro contro il corpo del compagno, sentì che il respiro dell’uomo stava diventando veloce quanto il suo e girò la testa verso il suo volto

“…anno lam le…(dammi la lingua)…” gli sussurrò sulla guancia, quando raggiunse le sue labbra lo baciò con passione per poi iniziare a fare con la lingua del compagno quello che più volte aveva fatto sul suo corpo…pochi istanti dopo sentì la mano del ramingo chiudersi su di sé…

Aragorn sorrise quando vide l’elfo rinunciare alla sua tortura e abbandonarsi completamente tra le sue braccia…sentiva il suo respiro continuo sul viso e i suoi gemiti farsi sempre più intensi…

“Hai imparato la lezione a quanto vedo…” gli bisbigliò sulle labbra continuando a muovere lentamente la mano su di lui, sorrise quando l’elfo mosse dolcemente la fronte contro la sua guancia come risposta “…ricordati Elfo, non devi mai sfidare un ramingo se…”

“Im melin le…(Ti amo)” sussurrò Legolas tra i sospiri “…im melin le…im melin le…”

Aragorn lo guardò per un istante, quel volto splendido…gli occhi chiusi e le labbra che si muovevano ripetendo debolmente quelle parole così semplici ma con un significato più profondo del mare mentre il suo respiro aumentava di intensità…ed ogni volontà lo lasciò…

Legolas spalancò gli occhi quando sentì la mano del compagno allontanarsi ma non fece in tempo a lamentarsi, in pochi attimi si ritrovò disteso sul letto…alzò lo sguardo e vide Aragorn avvicinarsi a lui, lo fissò intensamente e strinse le labbra quando le mani dell’uomo si avvicinarono ai suoi fianchi per sfilargli i pantaloni…la stoffa leggera lo sfiorò dolcemente e non riuscì a trattenere un sospiro…

“Shhh…” bisbigliò Aragorn sdraiandosi sopra di lui ma senza toccarlo col proprio corpo, se non per alcuni lembi della tunica e del mantello “Anirach rhaw nin erin le, meleth nin? (Desideri il mio corpo sul tuo, amore mio?)”

L’elfo annuì passando le mani tra i capelli dell’uomo, sentì alcune gocce d’acqua cadere sul suo petto e un brivido lo scosse dolcemente, lo tirò a sé per baciarlo ma Aragorn non si mosse…lo fissò e lo vide sorridere…

“Anirach rhaw nin…ben le, cuiad nin? (Desideri il mio corpo…nel tuo, vita mia?)” sussurrò di nuovo il ramingo sensualmente.

“Saes…(ti prego)” sospirò Legolas chiudendo gli occhi per un istante.

Aragorn sorrise e avvicinò le labbra a quelle del compagno

“Anirach…” ma non riuscì a finire la frase, l’elfo lo tirò a sé con forza baciandolo, incrociò le caviglie dietro alla sua schiena e iniziò muovere il bacino contro quello del compagno.

“Oh Valar…Legolas…” gemette Aragorn quando allontanò la bocca da quella dell’elfo per respirare “…mi fai impazzire quando…”

“Saes…Im lachad…melo nin...saes...(Ti prego…sto bruciando…amami…ti prego)“ gli sussurrò Legolas all’orecchio, fece scivolare le mani tra il suo corpo e quello dell’uomo e gli aprì i pantaloni, abbassandoli più che poteva poi iniziò ad accarezzarlo “…Im boe le…Im aniron le…(Ho bisogno di te…ti voglio…)”

Aragorn chiuse gli occhi, appoggiando la testa sulla spalla del compagno ma dopo pochi momenti sentì che il proprio corpo si stava già perdendo…afferrò i polsi dell’elfo e li portò sopra la sua testa, sul cuscino…iniziò a sfiorargli dolcemente la punta dell’orecchio con la lingua e lo stesso fece con le dita sulle sue braccia…

Legolas rimase immobile, con le labbra semi aperte e gli occhi chiusi, cercando di resistere a quel calore che si faceva strada prepotentemente lungo il suo corpo…fino a quando sentì che la mano dell’uomo aveva raggiunto la sua, la strinse dolcemente e la guidò sotto uno dei cuscini…

Aragorn rialzò leggermente la testa quando sentì qualcosa di morbido sfiorargli le dita…lo prese e quando vide di cosa si trattava guardò Legolas aggrottando le sopracciglia…

“Sei sicuro?” gli chiese dolcemente e quando l’elfo annuì, gli sorrise.

Legolas fece un profondo respiro quando sentì il nodo della cintura di velluto stringersi attorno ad un polso e dopo pochi attimi anche all’altro…girò la testa per vedere ma non ci riuscì…tentò di muovere la braccia ma erano saldamente legate alla testiera del letto…iniziò a respirare velocemente come se gli mancasse l’aria, chiuse gli occhi ma quella sensazione opprimente aumentò…si sentiva in trappola, non poteva scappare, non poteva liberarsi…ad un tratto sentì sul volto una carezza, riaprì gli occhi e vide il viso di Aragorn, l’uomo che amava e che per nessuna ragione al mondo gli avrebbe mai fatto del male…

“Tiro na nin...(Guardami)” sussurrò Legolas fissando gli occhi azzurri del compagno “…tiro na nin Estel saes…dartho na nin…(Guardami Estel, ti prego…resta con me…)”

Aragorn lo guardò intensamente e notò una strana paura sul suo viso, si abbassò, fino quasi ad appoggiare la fronte a quella dell’elfo, tenendo gli occhi fissi nei suoi

“Im sì Legolas…Im sì na le…(Sono qui Legolas…sono qui con te)” sentì Legolas pronunciare ancora qualcosa ma con un tono di voce così basso che non riuscì a percepirne il significato…iniziò a baciarlo dolcemente e a sussurrargli parole d’amore mentre si muoveva lentamente contro il suo corpo e sentì il respiro del compagno tornare regolare, per quanto poteva esserlo in quella situazione…

“Im melin le…meleth nin...mir nin...galad nin...gil nin...(Ti amo...mio amore...mio tesoro…mia luce…mia stella…)”

“Melo nin…(amami)”

Quando sentì le parole del compagno, Aragorn allungò una mano verso il piccolo tavolo vicino al letto ma dopo un attimo appoggiò la testa sul petto del compagno ridendo…

“…non arrivo al cassetto e il mantello mi sta togliendo il respiro…” sentì il corpo dell’elfo tremare, rialzò la testa e vide che stava ridendo a sua volta…

“Puoi toglierlo…” disse Legolas guardandolo divertito “…ma solo quello…”

“Oh grazie…credevo che mi avresti lasciato soffocare…” sussurrò sorridendo l’uomo mentre con una mano si slacciava il mantello, lasciandolo scivolare lungo la schiena, allungò di nuovo la mano e afferrò una delle bottigliette all’interno del cassetto.

Legolas chiuse gli occhi quando sentì le dita del compagno muoversi nel suo corpo…non riusciva più a controllarsi, era già al limite e quando sentì su di sé l’altra mano dell’uomo, scosse la testa…

“…ù…im avo bronion…si… (no…non resisto…adesso)”

Quando Aragorn udì il sospiro del compagno si aprì velocemente la casacca e la tunica, allontanò la mano da lui e la sostituì col proprio corpo, rialzando il bacino dell’elfo contro di sé…vide Legolas aprire la bocca in un grido silenzioso e iniziò a muoversi lentamente dentro di lui, fece scivolare una mano sul suo fianco fino a raggiungere la sua eccitazione, ma dopo pochi attimi sentì il corpo dell’elfo tremare e sciogliersi sotto di lui. Si fermò per un momento, aspettando che Legolas riprendesse il controllo e finalmente vide i suoi occhi blu riaprirsi

“Ti è piaciuto un po’ troppo il nostro gioco del ramingo…” gli disse sorridendo e fissandolo perplesso.

“Mi…dispiace…” sussurrò l’elfo cercando di respirare lentamente “…io non…ah…” ma non riuscì a continuare la frase, Aragorn gli alzò di più le gambe e iniziò a muoversi con forza, spingendosi più che poteva dentro di lui…

“…non abbiamo ancora finito…di giocare…” disse l’uomo respirando velocemente “…non ti ho ancora sentito gridare…”

Legolas strinse le labbra ma dopo pochi istanti non riuscì più a trattenersi…le onde del piacere di poco prima non avevano ancora smesso di scuotere il suo corpo ma già sentiva la passione crescere di nuovo dentro di sé…voltò la testa verso il proprio braccio per soffocare i gemiti ma subito udì un sospiro del compagno…

“Non…m’importa…lascia che ci sentano…”

Vide la mano di Aragorn avvicinarsi alla testiera del letto e afferrarla...e pochi istanti dopo non riuscì a fare a meno di gridare il suo nome quando l’uomo si spinse violentemente dentro di lui…cercò di riprendere fiato ma il ramingo ripeté la stessa azione più e più volte, raggiungendo quel punto all’interno del suo corpo che gli faceva perdere la ragione…tentò di parlare ma dalla sue labbra uscivano solo gemiti di puro piacere…

Aragorn rialzò leggermente la testa e vide le mani di Legolas muoversi nel vano tentativo di afferrare qualcosa…lasciò la testiera e raggiunse il braccio del compagno, lo accarezzò e quando arrivò alla sua mano, incrociò le dita con le sue…sentì la stretta dell’elfo aumentare sempre di più così appoggiò la testa sulla sua spalla…

“…non è possibile…che ti ami così tanto…” bisbigliò tra i sospiri ma appena sentì il corpo di Legolas cedere di nuovo al piacere si lasciò andare a sua volta…

Un lampo squarciò il cielo, subito seguito da un tuono, la pioggia continuava a cadere incessantemente mentre i loro cuori tornavano lentamente a battere con regolarità…Aragorn baciò il petto dell’elfo, riaprì gli occhi e si allontanò da lui, vide una smorfia di dolore sul viso del compagno e allora gli sfiorò dolcemente le labbra con le sue…

“Perdonami…” gli sussurrò “…ho perso il controllo…non dovevo…” ma si fermò quando vide Legolas scuotere la testa e riaprire gli occhi.

“No..” bisbigliò l’elfo accennando una sorriso “…sto bene…è stato così…intenso…” vide il ramingo sorridere e fece un profondo respiro “…Estel…rainc nin (Estel…le mie braccia…)”

“Oh…hai ragione…scusami…” ribatté subito l’uomo liberando le mani del compagno dalla cintura di velluto, rimase in silenzio ad osservare il compagno che si accarezzava i polsi poi si stese al suo fianco…prima però si tolse i vestiti rimasti e li gettò a terra…

“Non mi hai ancora detto perché hai voluto che tenessi questi addosso…” gli chiese sorridendo, coprendosi con le lenzuola.

Legolas lo guardò e si mise a ridere

“So che può sembrare una motivazione assurda ma…” bisbigliò l’elfo sfilandosi la vestaglia e raggiungendo l’uomo sotto le coperte “…una notte, durante la Missione, mentre facevo la guardia all’accampamento ho sentito Frodo parlare con gli altri hobbit della prima volta che ti ha visto…o meglio, della prima volta che ha visto Grampasso…e di come l’avevi trattato ed io…” fissò il compagno e vide che stava ancora sorridendo “…non so spiegarlo ma ho sentito qualcosa dentro di me e anche oggi quando ti ho visto di nuovo vestito in quel modo…ecco…”

“Volevi essere preso con la forza e spinto a terra come ho fatto con Frodo quella volta?” sussurrò Aragorn guardandolo maliziosamente “Non sapevo che il pericolo ti eccitasse in questo modo…”

“No…è solo che…” lo interruppe l’elfo, abbassò lo sguardo prendendo tra le mani un lembo del lenzuolo come per cercare una scusa plausibile ma poi sorrise “…può essere il mio lato nascosto che ancora non conosci…”

Aragorn rise per un momento ma poi tornò serio e con le dita gli sfiorò il viso…

“Legolas quando ti ho…legato…” disse e vide l’elfo girare la testa verso di lui “…ecco…mi è sembrato che avessi paura…”

“Vecchi ricordi…” rispose a bassa voce Legolas “…ma non parliamone adesso…io…devo dirti molte altre cose…” vide l’espressione preoccupata del compagno e continuò “…sei disposto ad ascoltarmi fino alla fine prima di…ribattere alle mie parole…”

“Sì ma…perché? Cosa è successo?” gli chiese Aragorn, non sapeva perché ma il suo cuore aveva iniziato a battere forte…

Legolas fece un respiro profondo e si girò, appoggiando la testa sul petto del compagno, sentì le dita del ramingo tra i capelli, lo stavano accarezzando dolcemente e sorrise…

“Io…ti devo parlare di diverse cose e…la prima è questa…la notte in cui tu ed Arwen avete giaciuto insieme io non sono rimasto a palazzo, ho preso un cavallo e sono andato al villaggio, in una taverna…per puro caso in quel posto ho incontrato Eomer, anche lui si era allontanato per non…pensare a voi e…abbiamo entrambi bevuto…molto, io non mi reggevo più in piedi e non potevo cavalcare così Eomer mi ha portato nella sua stanza per riposare e…io non ricordo con precisione cosa sia successo e nemmeno lui ma il mattino seguente ci siamo risvegliati insieme nel letto senza…senza abiti addosso…” sentì che le carezze sulla testa si erano improvvisamente fermate, ma doveva continuare, doveva dirglielo…prima di partire “…io non ti ho mai mentito e non voglio iniziare ora, sai benissimo che non provo niente per Eomer e lo stesso vale per lui nei miei confronti ma credo che…” udì un sospiro uscire dalle labbra del compagno “…eravamo ubriachi, incapaci di ragionare, non sto cercando una scusa ma…”

“Continua…” lo interruppe a bassa voce Aragorn, chiudendo gli occhi.

“Ma…”

“Legolas…continua…” ripeté l’uomo scandendo le parole “…non voglio sapere altro di questo…va avanti…”

“Come desideri…” sussurrò Legolas, sentiva sotto di sé il petto del compagno alzarsi e abbassarsi in continuazione come se stesse cercando di controllarsi “…tu sai perché Lanthir e Leithian sono giunti fino a qui vero?” non ottenne risposta ma continuò comunque “Mio padre vuole vedermi…domani, prima che scenda la notte partirò insieme a loro e tornerò a Bosco Atro...” sentì un movimento della mano del ramingo sulla testa e vide che l’altra stava stringendo le coperte “…dirò a mio padre che non prenderò il suo posto e ritornerò qui prima che tuo figlio veda la luce di Anor…”

A quelle parole seguì un lungo momento di silenzio, nella stanza risuonavano solo i loro respiri…

“Parlami ti prego…” bisbigliò Legolas chiudendo gli occhi “…preferisco udire le tue grida piuttosto che il tuo silenzio…”

“Non…non ci riesco…” disse Aragorn respirando profondamente “…mi hai tolto ogni capacità di parola…”

L’elfo strinse le labbra, sapeva benissimo che sarebbe stato difficile per lui affrontare tutto quanto contemporaneamente ma non poteva fare altrimenti…ad un tratto senti se stesso pronunciare una frase…era stato più forte di ogni volontà, voleva la verità…

“E’ vero che questa mattina prima di partire hai baciato Eowyn?”

Aragorn trattenne il respiro…ma cosa stava succedendo?...gli sembrava un incubo…ma purtroppo era tutto vero…

“Chi te lo ha rivelato?” bisbigliò.

“Dovevi solo rispondere sì…” sussurrò Legolas, sospirò prima di continuare “…Lanthir vi ha visti e…”

“E perché è venuto a dirtelo? Perché non ne ha parlato prima con me? Cosa gli ho fatto di male per…”

“Lanthir mi ama…” lo interruppe l’elfo “…non solo come amico…”

“Oh Valar!” disse Aragorn passandosi una mano sul viso “Non è possibile!”

“Aragorn io non…”

“Guardami Legolas!” lo fermò il ramingo alzando la voce, vide che il compagno non si mosse allora lo prese per le spalle e lo fece alzare con la forza “Alzati e guardami!”

Legolas si mise seduto e fissò negli occhi l’uomo, aprì la bocca per parlare ma lui lo precedette

“Perché tutto questo? Hai intenzione di distruggermi in una sola sera? Di distruggere il nostro rapporto? Mi hai rivelato di aver passato una notte con Eomer e che ora te ne andrai a Bosco Atro e viaggerai con qualcuno che ti ama e ti vuole portare via da me…se questo è il tuo modo per vendicarti di quello che hai sofferto quando sono stato con Arwen…beh, complimenti…hai pareggiato i conti in maniera perfetta…anzi, direi che hai addirittura vinto…”

“Non è quello Aragorn!”

“Perché Legolas? Perché non mi hai mai detto di…quella notte?”

“L’ho fatto ora Estel…” sussurrò l’elfo fissandolo seriamente “…e tu perché non mi hai detto di Eowyn?”

“Era solo un bacio…io non provo niente per lei…”

“Ed io non provo niente per Eomer o Lanthir…”

“Ma…tu te ne andrai con lui!”

“E tu resterai qui con lei!”

Legolas chiuse gli occhi per un istante, era inutile continuare così…non poteva lasciare che quelle stupide gelosie rovinassero tutto quanto, tutto quello che avevano creato insieme…

“Tiro na nin Estel! (Guardami Estel!)” sussurrò riaprendo gli occhi, vide che il compagno aveva abbassato la testa allora gli mise una mano sotto il mento, rialzandola “Guardami! Guardami negli occhi!” quando finalmente incrociò il suo sguardo continuò “Ti fidi di me?”

“Non è quello Legolas…” sospirò l’uomo scuotendo la testa.

“Guardami…ti fidi di me?” ripeté l’elfo fissandolo.

“Io non…”

“Estel! Ti fidi di me?” disse di nuovo alzando la voce.

“Sì!” ribatté Aragorn e chiuse per un istante gli occhi.

“Allora credimi quando ti dico che amo solo te…nessuno potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore…nessuno, qualsiasi cosa accada…”

“E tu…” bisbigliò l’uomo riaprendo gli occhi “…ti fidi di me?”

“Sì Estel…e non m’importa quello che è successo con Eowyn…”

“Mi dispiace…” sussurrò Aragorn accennando un sorriso.

“Avrei dovuto dirlo io…” rispose Legolas accarezzandogli il viso “…possiamo dimenticare il passato adesso?” vide il ramingo annuire ma poi notò le sue labbra tremare leggermente come se stesse per piangere…

“Aragorn…?”

“Perdonami…” bisbigliò l’uomo, sentì una lacrima scivolare sul viso e subito l’asciugò con la mano “…è solo che…ho paura di perderti…”

Legolas aprì la bocca ma si accorse che le parole non servivano, lo strinse tra le braccia, accarezzandogli i capelli e lo sentì tremare…

“…ho paura…” sussurrò Aragorn, la voce interrotta dalle lacrime “…non voglio perderti…non adesso…quello che rimane della mia vita voglio passarlo con te…voglio stringerti fino a quando…”

“Shh…” lo interruppe Legolas chiudendo gli occhi, non voleva sentire quelle parole…”Tu sei la mia vita, come potrei lasciarti?”

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“Cos’è successo Eowyn?” sussurrò Faramir sorridendo mentre la dama si stringeva a lui “Cos’è cambiato?”

“Di cosa stai parlando?” rispose la donna accarezzando il petto nudo del marito.

“Lo sai…c’è qualcosa di diverso in te…” continuò l’uomo baciandole la fronte “…non mi avevi mai chiamato per nome mentre…”

“Ti ha dato fastidio?” lo interruppe Eowyn sorridendo.

“No! Certo che no! Anzi…volevo solo conoscere il motivo…” ribatté l’uomo ridendo.

“A volte la verità è meglio di un’inutile speranza…” rispose la dama chiudendo gli occhi.

Faramir rimase un momento in silenzio poi continuò…

“E’ strano…sono le stesse parole che ha pronunciato Leithian, quest’oggi stavo parlando con lei, sotto i portici e prima di…insomma le stavo parlando di me…di noi…e lei ha detto che a volte le cose cambiano…non dovevo disperare, dovevo solo darti del tempo per capire…”

“Beh, a quanto pare aveva ragione…” disse Eowyn “…io non voglio sapere cos’è successo tra voi…è il passato e…”

“Ed io non voglio sapere cos’è successo tra te ed Aragorn…” la interruppe Faramir guardandola negli occhi “…ti darò tutto il tempo che mi chiedi…e forse un giorno, spero non troppo lontano, anche tu potrai dire di amarmi…come ti amo io…”

Eowyn aprì la bocca per parlare ma Faramir la fermò, baciandola con passione.